venerdì 29 Marzo 2024

Perché volere proprio un cucciolo?

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Quasi tutte le richieste di adozione che arrivano ai rifugi riguardano cuccioli. Il motivo per cui le famiglie richiedono esemplari di pochi mesi sembra essere maggiormente legato a fattori tradizionali piuttosto che a esigenze reali.

Nell’immaginario collettivo il cane giunge cucciolo in famiglia e questa è anche la percezione di “normalità” che si ricava dalla stampa di settore. Basta aprire una rivista specializzata, un manuale illustrativo di una razza, o qualsiasi settimanale che dedica una rubrica agli animali domestici e possiamo notare che persino i titoli dei paragrafi ci lanciano chiari messaggi indicativi di quale sia la scelta giusta da fare: “arriva un cucciolo”, “la scelta del cucciolo”, “come educare il nostro cucciolo”.

In effetti, parlando di cani di razza correttamente allevati, la normalità è questa e non c’è nulla da eccepire.

Parlando di cani abbandonati, invece, le cose sono un po’ diverse.

Acquistare un cucciolo anziché un adulto può indubbiamente avere i suoi vantaggi.Il cucciolo ci segue spontaneamente, ci è sempre tra i piedi e non si allontana mai. Si abitua gradualmente al nuovo ambiente in modo più naturale. E’ totalmente indifeso e dipendente dalle nostre cure. Possiamo dargli le abitudini che vogliamo e modellarle sull’ambiente in cui intendiamo farlo vivere.Un cane adulto, invece, ha già un suo carattere formato.Può aver preso abitudini che non ci piacciono e spesso rieducare è più difficile che educare. Inoltre, partendo da una condizione di perfetti estranei, dobbiamo farci riconoscere come familiari e rimpiazzare i proprietari precedenti.Un cucciolo appena arrivato, lasciato libero in un parco, con ogni probabilità ci seguirà, ci salterà addosso, ci morderà le scarpe e non si allontanerà di un centimetro.

Un cane adulto nelle stesse condizioni, con ogni probabilità si allontanerà di corsa, fermandosi di tanto in tanto per annusare il territorio, ma non accorrerà al nostro richiamo e si allontanerà sempre più.

Questi inconvenienti, seppur risolvibili in pochi giorni con qualche insegnamento, sono generalmente sufficienti per spaventare molte persone e indirizzarle al cucciolo.

Un altro elemento che fa propendere per il cucciolo è l’aspetto fisico accattivante.

Tutti i cuccioli ispirano tenerezza e, sfruttando questa prerogativa, molte persone riescono a persuadere all’acquisto persino familiari che hanno paura dei cani.

I cinofobi possono familiarizzare gradualmente con il batuffolo quando ancora non incute timore e, senza accorgersene, si ritroverenno in poco tempo a gestire senza paura anche i più grossi cani da guardia.

E’ indubbio che i cuccioli abbiano un fascino irresistibile (i segnali infantili, in tutte le specie, servono proprio a questo!) ed è più che naturale che molte persone non vogliano perdersi questa fase di vita del proprio cane.

E’ un periodo impegnativo dal punto di vista gestionale, ma anche ricco di momenti unici e aneddoti che si ricorderanno per tutta la vita.

E’ bello anche commuoversi riguardando le foto del proprio cucciolo a distanza di anni, commentando quanto sia cresciuto e quanto fosse carino (i cinofili sono spesso degli inguaribili sentimentali).

Tutto ciò però è ragionevole quando la scelta ricade sul cane di razza, di origine nota e ben allevato. Per i meticci, specialmente se abbandonati, non è sempre così. A controbilanciare i vantaggi sopraelencati vi è tutta una serie di rischi che possonono avere un peso molto rilevante, tanto da far ritenere più saggio rivolgere la propria scelta verso esemplari adulti.

La salute

I cuccioli sono molto più cagionevoli di salute e molto più sensibili caratterialmente rispetto agli adulti.

Un allevatore serio e competente ci fornisce diverse garanzie. Controlli preventivi sui riproduttori, vaccinazioni, corretta alimentazione dei cuccioli, pulizia, socializzazione, ambiente stimolante, assenza di traumi.

Se prendiamo un cane dal vicino di casa abbiamo comunque modo di verificare se il cane è stato accudito con competenza o con superficialità, se ha ricevuto i controlli veterinari necessari o se è stato trascurato.

Tra i cuccioli dei canili, invece, si trovano anche (e soprattutto) quelli cresciuti in ambienti non ideali, quelli che hanno subito traumi, quelli che in pochi mesi hanno cambiato più proprietari.

Ci sono i cani raccolti nei cassonetti e svezzati troppo presto, quelli salvati da situazioni di degrado, cresciuti sotto al sole o nel fango pieni di parassiti. Queste esperienze non possono non lasciare segni sul carattere e sul fisico di un cucciolo, mentre l’adulto le sopporta indubbiamente meglio.

Per carità, anche questi cuccioli sfortunati hanno bisogno di una famiglia, e benvengano gli adottanti: ma non si pensi che il cucciolo di pochi mesi sia di più facile gestione rispetto all’adulto..

E’ opinione comune che i bastardi siano più robusti.

Pur essendo una presa di posizione un po’ troppo semplicistica, possiamo, a grandi linee, ritenerla valida. Ma solo per gli adulti!

I trovatelli con più di un anno di età, generalmente, sono molto robusti perché hanno superato una dura selezione naturale.

Nei cuccioli, invece, la selezione è ancora in atto. Molti di essi corrono il rischio morire prima di diventare adulti, per malattie congenite o sopraggiunte.

Il carattere

E’ vero che il carattere si forma da cucciolo e che molte abitudini si modellano sull’ambiente che proponiamo.

Molti neoproprietari riescono a educare correttamente il cucciolo seguendo il proprio istinto, imparando dai propri errori e apprendendo il linguaggio canino con gli stessi tempi con cui il cane impara quello umano.

Si cresce insieme, insomma, purché si abbia molto tempo da trascorrere insieme.

Se l’educazione dell’adulto richiede maggior competenza, quella del cucciolo richiede più impegno e attenzioni costanti.

Gestendo un cucciolo non corriamo il rischio che scappi o che si ribelli alla nostra autorità, ma non dobbiamo dimenticare che non vorrà stare solo, che farà pipì ogni dieci minuti, che dovrà mangiare ancora tre volte al giorno e che sarà portato a giocare con tutto ciò che trova, rompendo molti più oggetti di quanto può fare un adulto.

Gli adulti dei canili, pur spesso completamente privi di educazione e lasciati a sé, almeno sono abituati a rimanere da soli in assenza dei padroni. Generalmente il passaggio dal canile alla famiglia viene vissuto positivamente: il cane lo percepisce come un miglioramento della propria condizione sociale.

Molti cani si sentono tuttavia intimoriti dal nuovo ambiente e il risultato è che nei primissimi giorni i cani più irrequieti sembrano molto più calmi, mentre quelli più tranquilli appaiono spaventati.

Il comportamento che il cane manifesta tra le mura domestiche è sempre più civile di quello mostrato in canile, almeno nel primo periodo.

Poi, l’indole naturale del cane riemerge per quella che è.

Starà a noi fare assimilare le corrette abitudini in breve tempo e impedire che il cane riprenda eventuali vizi che aveva in canile.

Non è molto difficile.

A questo riguardo vorrei raccontare un episodio che ha interessato un cane ospite del rifugio in cui faccio volontariato.

Vampa è una meticcia di circa dieci anni ed è al rifugio dal 95.

E’ il tipico meticcio difficilissimo da collocare: femmina, taglia media, troppo grande per essere un cane da grembo, troppo piccola per essere considerata da guardia; nera con piccole macchie bianche; pelo non tanto lungo da costituire un’attrattiva, ma con sottopelo sufficientemente abbondante da formare antiestetici ciuffi nel periodo della muta e riempire di lana ogni angolo dell’ambiente in cui vive.

A ciò si aggiunga un carattere impossibile.

Abbaiona, sempre in movimento, distrugge ogni cosa che trova. All’interno del recinto non c’è angolo che non porti traccia dei suoi denti.

Le cucce in legno vengono distrutte in poche ore, le ciotole masticate, persino le rifiniture in legno e la rete del recinto non restano indenni.

Con le altre femmine è litigiosa e al momento del pasto occorre separarla persino dai maschi. Con le persone, invece, non è aggressiva, ma come si può immaginare non si lascia condurre facilmente. Trattenuta al guinzaglio si divincola, non sta ferma e può arrivare a mordere per autodifesa.

Per questo motivo resta spesso tra i cani dal mantello più trascurato, in attesa che qualche volontario si armi di tanta pazienza e buona volontà e decida di dedicare qualche ora solo a lei.

La scorsa settimana era il mio turno. Per motivi pratici ho però preferito caricare il cane in macchina e portarmelo a casa per lavarlo con maggior tranquillità, durante la pausa pranzo nel cortile di casa mia.

Ebbene, nel nuovo ambiente Vampa sembrava un altro cane.

Un po’ intimorita e bisognosa di riferimenti, è rimasta praticamente immobile, lasciandosi spazzolare e lavare, senza nessun tentativo di fuga. Non ha mostrato segni di aggressività nei confronti dei miei cani, ha commosso la nonna (“poverina, guarda come è buona”) e se ne è stata tranquilla anche in seguito, rimanendo ad asciugarsi al sole (legata) senza proferire un solo bau, mentre io mi gustavo il meritato pranzo.

E questo sarebbe il cane ingestibile, che il rifugio stesso non affiderebbe a un neofita!

Figuriamoci come possono essere gli altri cani, che per la maggior parte manifestano un comportamento “accettabile” anche al rifugio!

Persino un cane tra i più turbolenti, cambiando drasticamente ambiente e venendo trattato in modo diverso, rischierebbe di apparire un tesoro di cane agli occhi di un’ignara famiglia adottante. E avrebbe molte probabilità di rimanere tale se la famiglia adottante fosse così accorta da bloccare sul nascere tutti i comportamenti sgraditi che dovessero riaffiorare.

L’aspetto fisico

Un altro fattore da non trascurare riguarda l’aspetto del cane, che nel cucciolo non è ancora definito.

Acquistando un cane di razza, la scelta di un cucciolo non ci riserva particolari soprese. Conosciamo già l’aspetto che il cane avrà da adulto e, pur con le dovute piccole differenze individuali, sappiamo che anche il carattere, con ogni probabilità, sarà quello tipico della razza di appartenenza.

Un cucciolo meticcio, specialmente quando non si conoscono i genitori o se ne conosce solo uno, è sempre un salto nel buio.

Dei cuccioli abbandonati spesso non si conosce neppure l’età precisa. Nemmeno i più esperti riescono a stimare con precisione le dimensioni raggiunte in età adulta.

Oltre all’incognita del carattere, grandi cambiamenti nella tessitura del pelo, portamento delle orecchie e morfologia generale possono stravolgere l’aspetto del cane deludendo le nostre aspettavive iniziali.

Spesso i cani che da cuccioli sono più simpatici e buffi sono quelli che da grandi hanno l’aspetto più sgraziato.

Ma se tutto si limitasse a problemi di estetica, sarebbe il male minore: solo la delusione di dover trascorrere una quindicina d’anni con un cane che non ci piace, e occupa il posto del cane che avremmo voluto veramente e che possiamo solo continuare a sognare.

Molte persone però si ritrovano con cani di taglia inadeguata alle proprie esigenze, o con caratteristiche sfavorevoli all’ambiente in cui li si vuol far vivere, e questo è molto più grave.

Acquistando un adulto eviteremo tutto questo, avremo meno sorprese e potremo fare una scelta consapevole che combini perfettamente i nostri bisogni con quelli del cane.

La possibilità di scelta

Come ho già fatto notare, per quanto riguarda i cani di razza, la cessione di cuccioli rappresenta la normalità.

I cuccioli vengono fatti nascere per essere venduti. Non è lo stesso per gli adulti, con i quali gli allevatori hanno sicuramente stretto legami affettivi per cui, raramente sono disposti cederli.

Se si vendono adulti è perché ci sono problemi gestionali, oppure ci troviamo di fronte a soggetti che per qualche motivo non sono ritenuti validi per la riproduzione.

In qualche caso si incontrano allevatori che cedono soggetti adulti di pregio, anteponendo gli interessi economici alle questioni affettive, ma si tratta comunque si casi rari, non certo della norma.

Comunque, non è questa la sede per addentrarsi in una complessa analisi del settore. A me interessa solamente far notare che per un adulto in cerca di collocazione ci sono decine e decine di cuccioli.

Tra i cani abbandonati, invece, avviene il contrario.

I cuccioli in cerca di famiglia sono “per fortuna” pochi e la richiesta supera la domanda. Questo per diversi motivi.

L’abbandono è l’ultima spiaggia a cui si ricorre. Persino ai più duri di cuore non fa comunque piacere abbandonare animali.

Se si riesce a trovare una collocazione alternativa è meglio per tutti e finchè i cani sono cuccioli ci si prova.

Qualcuno addirittura prova a venderli e non di rado ci riesce. I cuccioli fanno gola a tutti.

All’abbandono ci si arriva in età adulta.

A volte sono proprio quelle stesse persone che hanno accolto il cucciolo con tanta leggerezza, trascinate dalla propria emotività, quelle che poi non riescono a reggere per lungo tempo l’impegno che comporta un animale domestico e si trovano a dover affrontare difficoltà che non avevano messo in conto: animali troppo vivaci, familiari e vicini che mal sopportano il cane, cambi di abitazione e di lavoro, figli, matrimoni, divorzi o semplicemente perdita di interesse per il cane.

Esaurito l’entusiasmo iniziale per il nuovo “gioco”, ci si stanca dopo qualche mese.

I cani adulti abbandonati sono tantissimi e, a differenza di quanto avviene nei cuccioli, la domanda è decisamente inferiore all’offerta.

A meno di non essere attratti da particolari estremismi che sono prerogativa dei cani di razza, se desideriamo un cane con caratteristiche particolari, possiamo essere certi che in qualche canile c’è.

Ci piace a pelo lungo? Lo vogliamo grande? Lo vogliamo piccolo?

Chiediamo che abbai poco? Lo vogliamo con gli occhi azzurri o col naso rosa? Ce ne sono mille! E’ triste, ma è così. Se vogliamo un cucciolo dobbiamo metterci in lista d’attesa e prendere il primo disponibile, ma se vogliamo un adulto possiamo veramente scegliere il cane su misura per noi, quasi come se scegliessimo un cane di razza.

E non di rado si trovano anche questi ultimi, almeno per quanto riguarda le razze più diffuse.

Il fattore etico

Un ulteriore motivo che può spingerci ad adottare un cane presso un canile può semplicemente ricondursi a un discorso etico.

Molte persone antepongono a ogni esigenza di ordine pratico la propria volontà di aiutare un animale in difficoltà.

Per gli animalisti più ortodossi poco importa se il cane è grande o piccolo, se ha il pelo lungo o corto, se abbaierà, se sarà vivace o flemmatico.

Sarà l’uomo ad adattarsi al cane, l’importante è dare una casa a un trovatello.

Senza giungere a questi estremi (d’altronde più che legittimi) è indubbio che la scelta dell’animale da adottare possa anche essere motivata dal desiderio di alleviare le sofferenze a un animale sfortunato.

E’ normale che l’adottante non si limiti a chiedersi quale sia l’animale migliore per le proprie esigenze, ma voglia soprattutto contribuire alla lotta al randagismo, fenomeno che nella nostra società è ancora ben lontano dall’essere sconfitto.

In ogni città ci sono diversi canili stracolmi che hanno spesso problemi di ordine gestionale, con personale ridotto, pochi fondi che servono soprattutto a far fronte alle spese per le sterilizzazioni e per le cure veterinarie d’emergenza.

Per quanto riguarda il cibo e le infrastrutture, invece, ci si arrangia al meglio e non di rado si fatica a far vivere i cani nel rispetto di quel minimo di benessere e dignità che dovrebbero essere garantiti a tutti.

E’ naturale che molte persone si chiedano fino a che punto sia giusto continuare ad alimentare la richiesta di nuovi nati, molti dei quali sono destinati a finire in questo modo.

Perché allevatori e privati continuano a sfornare nuovi cuccioli, quando molti cani che sono già al mondo nati non riescono trovare famiglia?

E’ una contraddizione che salta agli occhi di molte persone e per questo, al di là di ogni valutazione di convenienza pratica, molti decidono che sia quanto meno doveroso dare un’occhiata ai canili prima di imbarcarsi nell’acquisto di un cane.

Se ogni persona adottasse un cane, ben presto i canili si svuoterebbero.

Ma non sempre sono questi i sentimenti che animano gli adottanti: ci sono in realtà due categorie di persone che si presentano al canile in cerca di un cane.

Da un lato troviamo persone molto sensibili, motivate a dare il proprio contributo alla causa degli animali abbandonati; dall’altro c’è chi semplicemente cerca un modo per avere un cane senza pagarlo.

I prezzi di mercato dei cuccioli appaiono spesso ingiustificatamente alti e la prospettiva di avere un cucciolo gratuitamente e al tempo stesso apparire caritatevole agli occhi della gente è un richiamo per molti.

Dietro molta magnanimità ostentata si nasconde spesso una certa dose di ipocrisia, tant’è che non sono poche le persone dotate di sufficiente faccia tosta da riportare il cane adottato al primo problema che si presenta.

Gli stessi sedicenti benefattori che si indignavano per la crudeltà umana e non potevano trattenersi dal portarsi a casa quel povero cucciolo abbandonato, si sbarazzano a loro volta del proprio cane ormai adulto.

Nessuno di noi può conoscere quali siano i veri sentimenti delle altre persone e in ogni caso non abbiamo diritto di esprimere giudizi in merito alla motivazione che spinge una persona ad adottare un cane.

Non voglio quindi pronunciare pareri negativi nei confronti di chi, dopo tutte le considerazioni che abbiamo fatto, decide di adottare un cucciolo piuttosto che un adulto.

Vorrei però solamente far notare il paradosso tale per cui, nella realtà attuale, i cani più ambiti sono quelli di più difficile gestione.

Se si opta per il cucciolo perché si è mossi da compassione e si accetta un impegno maggiore, pur di togliere un cane veramente bisognoso da una situazione rischiosa per la sua salute e per il suo carattere, se ci si impegna a concentrare le nostre attenzioni alla sua socializzazione, a correre ai ripari per fornire in tempo utile un’alimentazione adatta a quella fase di vita così delicata, se si vogliono offrire quanto prima cure veterinarie e vaccinazioni altrimenti negate, un applauso da parte mia e tanto di cappello!

Del resto anche i cuccioli che hanno la sfortuna di finire in canile in tenera età hanno bisogno di essere aiutati a uscirne nel modo migliore possibile.

Se però si sceglie il cucciolo convinti di “fare un affare”, se crede che il cucciolo valga più dell’adulto, se si prende il cane “quasi” di razza per risparmiare sul prezzo dell’acquisto, si sappia almeno che sta prendendo una grossa cantonata.

Molti non si rendono conto di farsi carico di animali sicuramente più impegnativi e dispendiosi rispetto a molti adulti, la cui adozione non viene nemmeno presa in considerazione.

NOTA: tutti i cani ritratti nelle foto sono stati adottati in età adulta, e tutti hanno reso assolutamente felici le loro famiglie.

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