mercoledì 17 Aprile 2024

Il guru

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

E va bene.
Nun lo volevo fa’, ma… quando ce vo’ ce vo’.
Scrivo questo articolo dopo che diversi lettori, amici e conoscenti mi hanno segnalato un attacco scagliato contro il mio pezzo su “educatori e addestratori” da un signore romano di cui, sorry, non avevo mai sentito parlare prima.
Per carità, questo non significa nulla: sono fuori dal “giro” della cinofilia da qualche tempo, quindi non posso certo conoscere tutti.
Però mi dicono tutti che questo signore è un vero “guru” dell’addestramento olistico (eh?!?), che ha un sacco di seguaci, che va addirittura  “oltre” il gentilismo, il cognitivismo, la zooantropologia e tutta quell’infinita serie di definizioni che identificano istruttori di cani legati a metodi tutti più o meno simili e tutti basati, comunque, sul rispetto per l’animale.
E allora, caspiterina, leggiamo un po’ cosa dice e perché ce l’ha tanto con me!
Il guru dice che l’ho fatto molto ridere (e son contenta: il riso fa buon sangue) perché ho vantato una sorta di primogenitura sui corsi cane-padrone: cominciamo bene, visto che ho detto chiaramente di aver scopiazzato dagli inglesi.
Ma vabbe’, chissenefrega, son comunque cose di quasi quarant’anni fa…
Che altro?
Vediamo: dice che faccio confusione tra educatore e addestratore…e qui, di nuovo, mi sa che non ha letto bene.
Io sostenevo che i gentilisti non vogliono essere chiamati “addestratori”, perché questo termine per loro sembra essere sinonimo di “domatori” o giù di lì.  Quindi vogliono essere chiamati sempre e soltanto  “educatori cinofili”.
Quanto al “come la penso io”… trascrivo qua un paio di frasi tratte da un mio libro: “le fasi che il cane deve attraversare nella sua vita accanto all’uomo sono le seguenti: imprinting, socializzazione, educazione, addestramento.
Le prime tre, di vitale importanza, seguono un’unica linea comune a tutte le razze: il cucciolo di alano va imprintato, socializzato ed educato esattamente come il cucciolo di chihuahua. La terza fase riguarda esclusivamente i cani da lavoro e varia a seconda delle razze e dei singoli soggetti, in funzione della specializzazione che vogliamo ottenere
“.
Il libro in oggetto è del 1991.
In un articolo dell’anno scorso, invece, scrivevo: “il pubblico fraintende facilmente tra educazione e addestramento. Il termine “addestramento”, che etimologicamente significa  “rendere destro”, “rendere abile”, si traduce nel  migliorare, attraverso determinati insegnamenti ed un buon rapporto con l’uomo, le doti innate in una razza (o in un singolo soggetto) per  adattarle a un uso sportivo o  utilitaristico.
Al contrario, l’insieme degli insegnamenti e delle regole che si impartiscono a un cucciolo per  plasmarne i lati “accessibili” del carattere (ovvero quelli che non sono legati esclusivamente alla genetica), o per indurre certe abitudini, o per fargli seguire regole di comportamento bene accette nella società umana, si chiama “educazione”.
Addestrare un cane non è indispensabile per vivere serenamente con lui: educarlo sì.
L’addestramento può iniziare soltanto quando il cane ha raggiunto una certa maturazione psicofisica, mentre l’educazione prima comincia e meglio è. L’età ideale è dai due ai tre mesi, più o meno il periodo in cui lo portiamo a casa e lui deve passare da una vita per lui  “naturale” nella sua famiglia canina all’adattamento a una società che non conosce, che non è la sua, che ha regole del tutto sconosciute e misteriose“.
Eccetera eccetera.

Il guru, nel suo intervento, spiega questi stessi concetti ridendo (nuovamente) di me perché, secondo lui, non mi sono chiari: e vabbe’, dai.
Meno male che me li ha spiegati lui.
Mi dispiace solo che l’abbia fatto sulla sua pagina di Facebook, alla quale io non posso accedere, non conoscendo questo signore e non essendo quindi sua “amica” virtuale.
Poi, si sa, il mondo è piccolo e quello della cinofila è minuscolo, quindi la sua pagina me l’hanno riportata in millemila… però sarebbe stato carino che il guru, questo suo ridanciano commento, l’avesse postato su questo sito (c’è un ampio spazio-commenti,  molto libero e molto aperto anche a qualsiasi critica). Almeno imparavo qualcosa, no?
Ma di nuovo, pazienza. Possiamo sopravvivere.
Invece c’è stato un punto dello scritto guresco che mi ha messo un po’ di apprensione.
Perché così decreta: “è divertente (nel 2011) sentire ancora parlare di “ordini” di “comandi” ed altre amenità del genere, come se le stesse amenità siano una conditio sine qua non per avere un cane in grado di muoversi serenamente nella società attuale“.
O capperi!
Sì, sì… ero proprio convintissima che lo fossero, conditio sine qua non!
Avevo questa curiosa certezza che un cane non potesse assolutamente muoversi in una società umana senza qualcuno che lo guidasse, che gli spiegasse cosa doveva fare, che gli facesse capire cos’era lecito e cosa, invece, avrebbe potuto causargli qualche guaio.
Sta’ a vedere che avevo sbagliato tutto!?!

A questo punto sono andata a visitare il sito del guru, scoprendo che trattasi effettivamente di “addestratore olistico”.
E già lì mi son chiesta: che caspita mi significherebbe, “olistico”?
Olistico, fino a prova contraria e se il mio ammuffitissimo greco non mi inganna,  significa “globale”; che comprende “la totalità”.
E quando mai si sarebbe visto un addestramento NON olistico?
Ci sono forse addestratori che insegnano solo alla parte anteriore del cane, mentre quella posteriore può fare quello che le pare?
Ci sono addestratori che si preoccupano solo della psiche del cane infischiandosene del fisico, o viceversa?
E quali risultati potrebbero mai ottenere?
Ma il guru evidentemente ritiene di essere l’Unico e Solo che addestra il cane nella sua globalità, tant’è vero che ha registrato il marchio: “Addestramento olistico del cane ®”.
WOW.
E va bene, a questo mondo c’è posto per tutti.
Ma andiamo un po’ a vedere che fa, che dice.
Navigo, osservo, vado a leggere nel menu i capitoli su “cane aggressivo”, “cane pauroso”, “cane dominante” e – nientedimeno – “cane torturato”, che si scopre poi essere quello che indossa un collare a strangolo (compresi i cani da expo).
Dopo il “wow”, mi sorgerebbe spontaneo uno “sticazzi”.
Ma leggiamo, prima di giudicare…

Peccato che non ci sia niente da leggere. Dopo un paio di banalità del tipo “il cane dominante, se è da solo, non può essere dominante” (MA VA’?!?),  o “il cane può diventare aggressivo se non è socializzato” (chi l’avrebbe mai detto!), il solo ed unico consiglio del guru è sempre: “rivolgetevi ad uno specialista”.
Non aggiunge: “cioè, a me”… ma insomma, lo si intuisce.
Anche perché, con tutti gli altri, ce l’ha a morte.
Ce l’ha con un non meglio identificato “esperto della didattica cinofila” che ha sostenuto che un cane può “nascere dominante”: meno male, stavolta non sono io, perché questo proprio non l’ho mai detto.
Ce l’ha con un addestratore ripreso in un video (apparentemente un poliziotto) il cui cane, dopo che un tizio per mezz’ora gli ha dato pacche sulla testa, quando questi si alza incombendogli addosso gli ammolla una dentata in faccia.
Vero è che il cane appare visibilmente scocciato per tutto il tempo della ripresa; vero è che il conduttore avrebbe dovuto far allontanare il tizio. Ma l’alzata sopra/verso il cane non era prevedibile. E poi non si conosce il contesto, non si sa chi fosse il tizio né cosa ci facesse lì… insomma, c’è un po’ pochino per tranciare giudizi.
Ma il guru li trancia, senza pietà.
Sembra che nessuno al mondo (oltre a lui, si presume) sia in grado di rapportarsi con un cane… ma allora cerchiamo di capire cos’è che fa lui!
Sempre sulla sua home page vediamo che aderisce al famoso manifesto “La coscienza degli animali” lanciato dal ministro Brambilla (che ha gestito un’ associazione ambientalista il cui canile è stato indagato per maltrattamenti… no comment) e che vede tra i firmatari Umberto Veronesi (noto fautore della vivisezione).
Allegria.
Ancora in home page c’è un video in cui vediamo che il golden retriever del guru viene mandato da solo a percorrere una scala mobile, “così la fa come si sente lui, senza costrizioni”.
Benissimo, bellissimo.
Il guru dice: “vedete come scondizola?” e il cane infatti scodinzola a mille: d’altronde è un golden, e per NON fare scodinzolare un golden bisognerebbe legargli la coda.
Peccato che poi lo stesso guru percorra la stessa scala mobile, in cima alla quale lo attende il cane seduto…e il cane, quando lui gli va vicino per mettergli il guinzaglio, abbassa le orecchie, assume una postura di sottomissione, manda segnali di pacificazione a tutto spiano e non scodinzola più neanche un pochino… nonostante sia un golden!
OIBO’.
Questo cane è stato addestrato in modo “olistico”®?
E allora perché è così palesemente sottomesso al suo umano?

E’ stato a questo punto che ho cominciato a preoccuparmi sul serio.
Preoccupazione che è ancora aumentata, al punto da indurmi a scrivere questo articolo, quando una delle amiche che mi aveva trasmesso il commento del guru al mio articolo mi ha copincollato qualche altra sua dichiarazione.
Tipo: “Quando io CHIEDO a Roy e Maggie di venire da me, metto anche in conto che a loro non vada. Per quale motivo un cane dovrebbe venire quando chiamato?
Risposte possibili: per non finire sotto una macchina?
O perché  quello che stava per mordere, ritendolo un pericoloso invasore del suo territorio, era solo un ragazzino che cercava di recuperare il pallone finito nel mio giardino?
Perché gradirei che non si trombasse  la cagnetta del vicino che sta transitando sull’altro marciapiede, e che è in calore?

Ma soprattutto: un cane deve venire quando viene chiamato perché deve pensare che l’umano che lo sta chiamando è la sua guida, il suo faro, il suo maestro, il suo Dio.
E il fatto è che un cane ha assolutamente BISOGNO di un Dio da amare, rispettare e obbedire: perché ce l’ha nel suo DNA di animale sociale, la cui società è strutturata in modo gerarchico.
Un cane senza una guida non è un “cane libero”: è un disperato che non sa cosa fare della vita sua.
E’ un cane pronto a mettersi nei guai, perché vive in un mondo che non è il suo e di cui non PUO’ conoscere le regole, se qualcuno non gliele spiega; è un cane che potrebbe avere, dal suo punto di vista, dei validissimi motivi per mordere qualcuno (vedi caso del bambino che entra nel suo territorio per inseguire il pallone), ma che se lo fa rischia di finire sparato o tanaxizzato. Anche se ha ragione.
E’ un cane che invece di rispondere al richiamo può buttarsi in mezzo alla strada e farsi investire, magari facendo cadere un ciclista o un motociclista e ammazzando o ferendo gravemente pure loro.

No, caro guru: finché ridi e gongoli sparlando alle spalle di chi neppure conosci, la cosa non mi tocca più di tanto. Dopotutto c’è anche chi ride alle barzellette di Berlusconi.
Ma se diffondi cotanta DIS-cultura cinofila, è un problema di tutti.
Altra perla: “Se mia zia, in quanto bassa, non riesce a prendere un oggetto su uno scaffale alto e vuole mio aiuto, non deve ORDINARMI di prenderlo in sua vece, basta che me lo chieda ed io, per empatia nei suoi confronti, sono ben lieto di aiutarla. Ma decisamente le mie idee non sono condivise, nè da te, nè dall’autrice dell’articolo nè da altri…non è un mio problema!
Okay. Allora da domani, se entro col cane in un negozio affollato e voglio che si metta a terra per non disturbare nessuno, proverò a dirgli così: “Senti, fammi un favore…siccome siamo in un negozio e ci potrebbe essere gente che ha paura dei cani, sarebbe davvero carino che tu ti mettessi in quell’angolino lì, comodamente sdraiato, intanto che io compro la verdura. Non è che proprio DEVI farlo, eh… ma siccome so che mi vuoi tanto bene, ti sarei davvero grata se tu lo facessi”.
Dite che funziona?
D’altronde… se non funziona, dice il guru, “non è un suo problema”.
Ettecredo. Lui sta a Roma, e io sto a Savona!
Ma sarà un problema MIO, perché il mio cane, che ovviamente non avrà capito una mazza, vagherà per il negozio, magari assaggerà qualcosa, farà le feste alla signora che ha il terrore dei cani e che chiamerà i carabinieri.
Ma pazienza, eh. Dopotutto, perché mai dovrebbe obbedire a un ordine?

Gli ordini – dice il guru – si danno agli schiavi!
E sticazzi 2 (la vendetta).
Io gli ordini li ho sempre dati anche a mio figlio, quando aveva due o tre anni e non era in grado di capire da solo cosa fosse un pericolo. Meglio un figlio schiavizzato di un figlio che vola dalla finestra o mi dà fuoco alla casa.
Li dò anche alla sciura Teresa quando viene a pulirmi casa.
Non è che le dica “faccia un po’ quello che crede”. Le dico: “C’è da fare la lavatrice e da rifare il letto”.
Quando un direttore  vuole che io gli scriva un articolo, non è che mi dica “Vedi un po’ tu cosa ti va di scrivere oggi”, ma mi ordina di fare un pezzo sulla mostra dei gatti.
Mio figlio è uno schiavo? La sciura Teresa è una schiava?
Con quel che mi costa, mi candido subito al ruolo pure io… anzi no, già fatto.
Perché anch’io sono una schiava, visto che quando il direttore ordina io mi metto lì e scrivo il pezzo sulla mostra dei gatti, non un articolo su Brunetta che sfancula i precari.
Ma oltre ad essere schiava, io sono anche schiavista, perché ho scritto queste terribili parole:  “Si sta diffondendo l’idea che il cane non dovrebbe mai essere “forzato” ad obbedire a ordini o a svolgere esercizi, ma lasciato libero di fare quello che preferisce.”
Dalle quali parole il guru ha dedotto che secondo me “ordinare” significhi “forzare”.
Il  fatto che io l’abbia messo tra virgolette, proprio per sottolineare l’assurdità dell’abbinamento “ordine=forzatura”, per lui è ininfluente (e non è un problema suo).

Siamo veramente alla frutta.
Non perché il guru ce l’abbia con me, per carità: per questo deve solo mettersi in coda, perché c’è la fila davanti.
No: siamo alla frutta perché identificare un “ordine” o un “comando” con una “forzatura”, che sottintende ovviamente un maltrattamento,  è veramente indice di una mentalità che vuol vedere il male a tutti i costi, ovunque.
In tutti i luoghi e in tutti i laghi.
E’ voler gettar fango sul lavoro degli altri (che forse il guru vede come concorrenti: per pietà, qualcuno lo avverta che io ho smesso da vent’anni di lavorare coi cani!), forse perché si vuole impiantare un bel business basato su una terminologia accattivante (diciamolo, l'”addestramento olistico” suona molto new age e può far presa su tante dolci signore, specie se poi scoprono che il guru è anche un esperto in fiori di Bach), ma anche su teorie che si prendono a pugni in faccia con tutta l’etologia e la psicologia canina.
Perché  ‘sto giochetto l’hanno già fatto i gentilisti, ed è per questo che spesso li prendo un po’ per il naso: il termine “educatore” invece di “addestratore”, la lotta contro il collare a strangolo (se si fosse chiamato in un altro modo, scommetto che non avrebbe MAI sortito siffatta campagna), i paroloni (“rinforzo positivo” invece di “premio”, “rinforzo negativo” invece di “ignorare il cane”, per poi arrivare a termini come “punizione positiva” che la gente normale impiega quattordici anni a capire) e così via: ma nel loro caso tutto ‘sto cucuzzaro, pur essendo scenografico, porta comunque a concetti perfettamente condivisibili.
Ovvero: il cane ha bisogno di una guida e deve trovarla nel suo umano di riferimento. Il cane deve essere educato. Il cane, quando lo chiami, DEVE venire. Il cane va amato, non va picchiato, non va maltrattato, però deve fare quello che vuoi tu e non quello che vuole lui.

Qui, invece, si va nella direzione diametralmente opposta: il cane non deve obbedire, a meno che non gli giri così perché gli stai simpatico (e se quel giorno lì gli stai sulle palle per qualche motivo, può anche finire sotto una macchina).
Sarebbe auspicabile che gli piacesse fare quello che dici tu, ma ci deve arrivare attraverso un percorso di empatia… e questo percorso lo scoprirai solo se vieni a lezione da me.
Presumo che chi poi va davvero a lezione dal guru scopra che al cane si danno degli ordini (ma lui forse li chiamerà “consigli”, o dio sa con quale altro termine).
A giudicare dalla faccia del suo golden, mi sorge perfino il dubbio che gli ordini li abbia imparati in modo un filino forzato: ma anch’io ho troppo pochi elementi per giudicare, quindi mi limito a dire che io sarò pure schiavista, ma che i miei cani quando gli andavo vicino col guinzaglio in mano hanno SEMPRE spazzato il pavimento a trecento all’ora.
Perfino quelli che la coda non ce l’avevano.

Comunque il punto non è questo. Il punto è che ci sono persone che magari stanno lontanissime dal guru, e non possono andare a lezione da lui: però leggono quello che dice su FB, e lui dice cose come “perché mai un cane dovrebbe venire quando lo chiami?“.
Non oso, davvero, pensare a come possano mettere in pratica ‘ste perle di saggezza le persone che si lasciano commuovere da questo apparente buonismo estremo.
No, io non riesco a ridere leggendo le parole del guru.
A me viene da piangere.
Anche perché il guru sciorina, nel proprio curriculum, la partecipazione a un’infinità di stage, corsi e affini tenuti da persone che, nella stragrande maggioranza, conosco: e che NON SI SONO MAI SOGNATE DI DIRE che il cane debba essere lasciato libero di decidere sempre in proprio e di farsi gli affari suoi, nè che debba essere investito dall’immane bagaglio di responsabilità che il guru intende scaricargli sul groppone, anziché assumersele come dovrebbe fare qualsiasi umano responsabile che abbia un cane al suo fianco.
Il cane troppo responsabilizzato NON è un cane sereno. Mai.
Questo signore sta rischiando di creare una serie di cani nevrotici non-gestiti da umani destinati ad una serie di problemi.
E probabilmente non lo sa.
Da tutti gli stage a cui ha partecipato, sembra non aver imparato granché: però insegna agli altri.
In confronto a questo signore, Cesar Millan mi sembra uno che fa ancora pochi danni.
Questo signore io lo vedo come un irresponsabile “pericolo pubblico” cinofilo… ma a questo punto mi sembra anche giusto dirglielo in faccia, facendo nome e cognome.
Lui ha evitato accuratamente di fare il mio, nel suo intervento: così come ha evitato di fare i nomi di chiunque altro abbia severamente criticato (sempre rigorosamente alle spalle).
E d’accordo,  questi son tempi di querele facili… ma se era questo che temeva, può stare tranquillo: io non querelo mai nessuno, o quasi.
Certamente non mi sono mai sognata di farlo per questioni di divergenze cinofile: anzi, mi fa piacere lo scambio di opinioni e mi fanno piacere anche le critiche, quando se ne può discutere.
La malignità gratuita, forse, mi piace un po’ meno… ma a quella si può passar sopra, se di fondo c’è la volontà di dialogare, confrontarsi ed eventualmente anche litigare, ma sempre e solo per il bene dei cani.
Per questo, il nome del guru, io lo faccio: si chiama Mauro Cantarelli e lo invito caldamente, visto che presumo leggerà anche questo articolo (in caso contrario invito i suoi amici di FB a trasmetterglielo), a dirmi in faccia quello che mi ha detto dietro.
E non per sfidarlo a duello, eh! Non sto dicendo “ehi, tu, ti aspetto fuori”!
E’ solo che se parliamo direttamente tra noi, magari, avrò modo di spiegargli quello che evidentemente ha frainteso…e lui potrà fare la stessa cosa con me, qualora abbia frainteso qualcosa io.
Il tutto sempre nell’ottica di quanto avevo scritto nell’articolo incriminato: che era poi un invito a smetterla di farsi le guerre tra poveri (quando i veri problemi della cinofilia son ben altri…),  e a collaborare per un futuro cinofilo migliore, se è questo che ci interessa.
Se invece conta solo il numero di allievi che riusciamo a portare al nostro mulino, pardon, al nostro campo,  intascandone le quote di iscrizione…allora lo dico, io, stavolta, che “non è un problema mio”.
Ma siccome sono ottimista, e siccome credo che chi ama i cani debba avere sempre e comunque qualcosa di buono… spero proprio che non sia questo il caso, e che il signor Cantarelli accetti il mio invito ad un confronto magari “caldo”, ma civile e soprattutto cinofilo.

 

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42 Commenti

  1. Beh se è per questo questa teoria de “il cane è in grado di pensare e fa quello vuole” non la segue solo lui… esisite anche il metodo E…. dal N…., le persone che conosco che lo applicano sono persone che con l’educazione classica…. hanno creato solo cani con ansia da separazione!! (stile sciuramaria!!) ma ora vanno in giro a dire di essere EDUCATORI CINOFILI PROFESSIONALI

  2. Uscire a lavorare i propri cani (ed aiutare gli altri con i loro) -oltre a vedere dal vivo come operano altri ed/ad/ist- mi sembrerebbe un modo molto più utile alla cinofilia rispetto a battere le dita su una tastiera 🙂

      • Già dato: 9 ore in giro con i cani, ora dormono e non so a chi rompere i coglioni … Ho visto che eri disponibile e sono arrivato

        • Mczucchete, ok: dopo 9 ore sei autorizzato a sbatacchiare sulla tastiera. Io pure, però, visto che al momento son rimasta con du’ gatti 🙁

          • concordo con maczook: è ora del prossimo, dai un’occhiata tra le tue amicizie che c’è materiale molto appetibile :). @mkZook: colgo l’occasione per farti notare che stiamo organizzando un miniraduno ligure, ma essendo all’interno dei commenti in bacheca forse ti è sfuggito. Ci sono anche degli esperti pigmei che sono riusciti a insegnare il seduto a una bolognese solo lavorando sull’introiezione e sul mimetismo empatico. Se ti interessa, non abbiamo ancora deciso la data, quindi puoi dire la tua. Luglio comunque.

          • @vale: non si riesce piu’ a replicare dopo un certo numero di botta e risposta (giustamente, non è una chat). Riusciamo a creare un post apposito sulla bacheca e taggare gli interessati? O facciamo tutto via mail privata onde evitare un blitz della finanza che se mi se

            @dani: si pensava a un pranzo tra amici (se diventano tanti bisognerà pensare a prenotare un locale) a scelta in uno dei weekend centrali di luglio. Quindi giorni possibili 9-10-16-17. Io eventualmente sarei disponibile anche il lunedi’ (18 o 11) che ha il vantaggio di far perdere meno tempo in colonna sull’autostrada in quei weekend da bollino rosso, ma lo svantaggio di essere fruibili solo da chi non lavora in quel periodo. Io stesso dovrei comunque partire non troppo tardi perché al martedi’ lavoro.

  3. Una piccola ma doverosa precisazione: pensavo che Cantarelli avesse scritto la sua critica sulla propria bacheca, e non in una nota. Nelle note possono intervenire tutti, anche i “non amici”: quindi, ora che l’ho scoperto, sono intervenuta e ho linkato la mia risposta in calce alla sua nota.
    Se Cantarelli riterrà di poter dialogare/confrontarsi, lo faremo direttamente. In effetti, come ha fatto notare Elena, le fazioni “Interisti vs milanisti” poco apportano alla cinofilia (qualcosa a volte sì, secondo me: gli scambi di opinioni sono sempre utili. Dire solo che uno è scemo o che l’altra è pirla, invece, serve a pochetto).
    Se non credessi nel valore della discussione, peraltro, non terrei un sito aperto ai commenti: salirei in cattedra e spargerei il Verbo :-). Però devo dire che anche Cantarelli ha lasciato spazio ai commenti di tutti, quindi mi scuso per aver pensato ad una cosa più “settaria”. Litigare mi sta benissimo; litigare da sola un po’ meno! 🙂

    • Me ne ero accorta anche io, grazie! 😉
      Quello che intendo dire é che se uno si è permesso di parlare a sproposito di qualcosa o di qualcuno, è lui stesso che ha fatto una figura di cacca e si é tirato la zappa sui piedi da solo. Non c’é bisogno di far sù un “rebelot” per dire che é un pirla, perché il primo a far(ce)lo capire é stato lui… e la gente, se non é scema, se ne accorge.
      Tra l’altro una volta un’amica ha condiviso uno degli articoli della serie “il vero standard del” su FB, e Cantarelli le ha commentato delle cose assurdissime facendo capire che, o non aveva letto l’articolo e pensava si trattasse di un articolo serio che volesse confutare lo standard ufficiale di una razza (ho questo sospetto perché dopo qualche commento ha un po’ raddrizzato la rotta), oppure é una persona con il senso dell’umorismo totalmente, completamente azzerato… insomma ok, in qualsiasi caso lui ha commentato quello che pensava di dover commentare, e chiunque abbia letto si sarà fatto una certa idea, ma non per questo mi sento di dovergli andare a dare addosso, perché già da solo non é che sia stato proprio “brillante” con quell’uscita.
      Concordo che parlar male di un collega e soprattutto farlo con saccenza e sarcasmo é molto poco carino, ma di questo ognuno se ne accorge da sé… Amen! S’è fatto più male lui da solo, di fronte a qualsiasi persona dotata di cervello) di quanto possa averne mai fatto alla persona di cui (s)parlava!

  4. Elena questa è la nota scritta da cantarelli dopo aver letto l’articolo di Valeria

    Barzellette” cinofile
    .pubblicata da Mauro Cantarelli il giorno martedì 14 giugno 2011 alle ore 17.11.Ho appena letto un divertente articolo su una rivista cinofila on line. Oddio non credo che lo scopo dell’articolo fosse divertire visto che è scritto in maniera oltremodo seria e nella convinzione di possedere l’esclusiva dell’amore verso i cani e della saggezza dovuta all’esperienza. Invece io mi sono divertito nel leggere strali rivolti a destra e a manca verso addestratori educatori ecc.ecc. che dovrebbero avere come scopo quello di porre fine a certe diatribe che chiunque viva la cinofilia conosce da tempo.

    Perché mi sono divertito?

    Perché è divertente (nel 2011) sentire ancora parlare di “ordini” di “comandi” ed altre amenità del genere come se le stesse amenità siano una conditio sine qua non per avere un cane in grado di muoversi serenamente nella società attuale. Inoltre la grossa confusione tra educatori addestratori viene se possibile ancora più ingrossata nel patetico tentativo di parlare bene (o male) di entrambe le categorie. Forse è bene ricordare che è educatore chi si propone di, appunto, educare un cane alla vita nella società (canina ed umana) mentre è addestratore chi aiuta un cane, congiuntamente al suo compagno umano, a svolgere determinate attività, ludiche, sportive, di pubblica utilità ecc.ecc. quasi sempre esclusive della società umana.

    Il come e con quali metodi educare o addestrare un cane è cosa che riguarda un altro discorso e non certo le funzioni delle due categorie.

    Tale discorso è invece centrato su alcune tipologie che ormai sono entrate nella terminologia cinofila (gentilisti, tradizionalisti, cognitivisti e chi più ne ha più ne metta) all’interno delle quali troviamo ENTRAMBE le categorie succitate.

    Posso ADDESTRARE un cane e il suo compagno alla ricerca su valanghe (ovviamente se oltre alle conoscenze cinofile posseggo anche le altre conoscenze peculiari di tale attività ad esempio meteorologia, scala delle valanghe, ecc.ecc.) con metodi “gentilisti” o “tradizionalisti” e via discorrendo e posso EDUCARE un cane alla vita in società attraverso i vari metodi riferibili, ognuno, alle tipologie di cui sopra.

    Per chiarire: io non EDUCO cani e umani al soccorso in acqua (o alla ricerca di esplosivi, o all’obedience o alla ricerca di tartufi o a quel che vi pare) li ADDESTRO!

    Nello stesso modo non ADDESTRO un cane a vivere nelle due società, lo EDUCO!

    Il come faccio ciò, con che metodologie e soprattutto con che convinzioni (a monte) niente ha a che fare coll’essere educatore o addestratore.

    Ma mi rendo conto che questo concetto così difficile da afferrare possa essere confuso, anche da chi dice che non bisogna fare le distinzioni tra addestratori (cattivi) ed educatori (buoni) in quanto troppo interessato appunto alle differenze che vengono fatte tra buoni e cattivi.

    Altro motivo, questo, perché la lettura dell’articolo fosse per me divertente.

    Ma il parossismo delle risate è giunto con la supposta paternità (ops maternità) della didattica cinofila italiana applicata ai binomi e non solo al cane. Ben molto tempo prima di trent’anni fa la cosa era già diffusa, ad esempio nel BCI (presidenza Roberto De Sanctis) c’era chi ne faceva un uso quotidiano (la stessa persona che ai giorni nostri ha portato e porta tuttora il livello perfomativo nel lavoro di cani di un’altra razza ai massimi livelli mondiali).

    In sintesi:

    a) si ribadisce il concetto che un cane per essere educato deve obbedire ai comandi,

    b) che non è giusto dire che gli addestratori sono cattivi e gli educatori buoni….. facendo però confusione tra chi addestra e chi educa

    c) ci si attribuisce un ruolo pioneristico nella didattica cinofila.

    Non c’è dubbio Internet ci riserva a volte momenti di sana ilarità!

    Elena, secondo te è un comportamento etico scrivere queste cose sulla propria bacheca sapendo che i diretti interessati non potranno intervenire? (non afcendo parte dei propri amici fb parlando di persone che non sono comprese nel proprio elenco di amicizie) Il diritto di replica deve essere concesso a tutti, a meno che, chi scrive non abbia la coda di paglia. Visitando il sto di questo addestratoreolistico, si scopre che la coda di paglia ce l’ha bella lunga

  5. dimenticavo una cosa elena…… Lo sai qual’è stata la sua risposta? Non ti curar di loro ma guarda e passa!!!! La guerra potrà anche essere tra poveri ma per il momento di poveri ne vedo uno solo, che per quello che vedo ha poco da “guardare e passare” ma solo da imparare. Avanti con i prossimo da sfottere Cantarelli!!!!!!!!

  6. heeeeeeeeee no cara Elena, non è proprio così. Premesso il fatto che ho letto entrambi e che quello che hai scritto in merito alle presunte differenza, alla guerra tra poveri etc, lo condivido, non dimenticarti che se c’è uno che da un pezzo giudica il prossimo e fa anche di peggio è proprio Cantarelli. Valeria ha scritto una valanga di libri ed è conosciuta da tutti i cinofili italiani…..ma chi è Cantarelli? Cosa ha fatto per la cinofilia? Nulla. La sua preparazione sulla materia l’ho abbondantemente valutata attraverso le note che scrive su facebook ed oltre che mettermi a ridere ancora devo vederlo al lavoro. Come ha osservato qualcuno sul fbk predica bene e razzola male ed è uno di quegli individui che dalla mattina alla sera non fa altro che separare le varie figure cinofile. E’ grazie a gente come lui che questo ambiente è diviso, e ti ricordo che quello che ridicolizza il prossimo dall’alto “della sua conclamata esperienza” (tutta da dimostrare) è proprio Cantarelli. Leggiti l’attacco ironico che ha fatto a Valeria e poi fatti un giro. Quando avrai finito leggiti gli attacchi generici che fa da un pezzo e fattene un altro. Ha toppato in pieno ed era l’ora che qualcuno gli rispondesse! Ma chi cavolo si crede di essere????? Fuori da fbk non se lo fila nessuno perchè non c’è nulla da filare…….diceva mia nonna

    • Dici benissimo… la gente per “giudicarla” (ammesso che sia possibile e ragionevole farlo) bisogna vederla al lavoro, o per lo meno vedere che cosa FA (intendendo con questo anche lo scrivere libri e il fornire contributi in qualsivoglia forma, note su facebook e articoli su blog inclusi).
      Onestamente non so che cosa abbia fatto Cantarelli per la cinofilia… forse (e dico forse, perché non l’ho mai visto lavorare) ha fatto qualcosa di buono per i cani (per me sarebbe già sufficiente). O forse no… sul serio, non lo sto né difendendo né denigrando per quello che riguarda lo svolgimento del suo lavoro perché non l’ho mai visto all’opera dal vivo. Se vogliamo invece parlare dell’ideona (!) di scrivere una nota pubblica per denigrare un’altra persona, senza nemmeno invitarla a dialogare, eh beh… chiamiamola (per dirla in maniera carina) una “caduta di stile”: su questo sono perfettamente d’accordo. 🙂
      Rimane il fatto che dividersi in due “fazioni” che si complimentano con uno dei due cinofili-che-scrivono-su-internet e denigrano l’altro/a (in genere senza conoscerlo/a di persona e senza averlo/a visto al lavoro dal vivo), è un pochettino… come dire? “Dispersivo di energie che si potrebbero impiegare meglio”. E anche stare a dire “Si ma ha cominciato prima lui” (anche se é verissimo!) fa un po’ rimanere con l’amaro in bocca (per quanto sia evidente che se chi ha iniziato evitava, stavamo tutti meglio).
      In qualsiasi caso, chiunque abbia pubblicato qualcosa su internet ci ha “messo la faccia” e verrà giudicato (chi bene, chi male!) dalla gente anche per quella cosa lì (oltre che per come lavora), e ogni singola persona è libera di pensare “Che pirla!” (o “Wow!”) anche senza dover fare capannello con tutti quelli che sono d’accordo e tirare letame su quelli di opinione diversa.
      p.s. il fatto che uno utilizzi o meno la parola “comando” o che si definisca “mamma/papà”, “leader”, “capobranco” o altro, per conto mio non significa niente, conosco “gentilisti” incompetenti e altri davvero in gamba, e “tradizionalisti” macellai, e altri veramente rispettosi e in grado di rapportarsi con un cane con grandissima empatia… per cui le terminologie, per me, sono solo “fronzoli” umani, che per i cani non significano nulla.

      • elena non hai capito….. Cantarelli in ogni sua nota o documento ha sempre creato divisioni!!!!! Lui e il suo amico sussurratore di cavalli non fanno altro che dividere loro dagli altri proponendosi come unici luminari della sapienza animale! Questo è il punto! Non fa altro che sputare sul prossimo che nemmeno tante volte conosce proponendo visioni olistiche che non stanno ne in cielo e ne in terra! Sparare pseudocinsigli o visioni non sarebbe poi così grave se non fosse sottolineato sempre che gli altri sono dementi e che lui è il saggio. Giusto? Avesse mai proposto qualcosa di suo o di nuovo……..sempre e solo a dire “così non si fa”…….e che palle! Premetto io non ce l’ho come amico sul facebook, ma un amico comune ogni tanto pubblica le sue note e più di una volta sono stata tentato di rispondere, ma quando ho visto che si era taggato con Marchesini allora ho lasciato perdere. Lui la smetta con le divisioni e almeno qualcosa di buono per la cinofilia italiana l’avrà fatto. In caso contrario sarà ricordato per uno che non ha fatto altro che dividere i poveri pirla dai sapienti. Quello che è successo con Valeria era già successo con tanti altri cinofili, solo che gli altri avevano valutato in silenzio, e altrettanto silenziosamente lo avevano mandato a quel paese

  7. Ecco, prima del mio ci sono 7 commenti, e tutti giù più o meno velatamente ad attaccare il “guru”, che peraltro forse nessuno conosceva prima di leggere questo articolo (e sicuramente tutti loro, insieme ai loro cani, stavano benissimo al mondo ugualmente). Per conto mio queste cose sono proprio la “guerra dei poveri” tra “educatori e addestratori” di cui ogni tanto si parla: una persona che si stima viene attaccata da qualcuno (che altri stimano), e i vari “fan” da una parte e dall’altra sostengono i propri “beniamini” con commenti più o meno a proposito, ma in ogni caso tesi a consolidare il “partito” dell’una o dell’altra parte (non ho letto l’articolo di Cantarelli ma sarei pronta a giurarci che é successa un po’ la stessa cosa con i suoi commenti). A volte può essere anche che i “fan” invece di sostenere le tesi dell’uno o dell’altro “in casa” (ossia sul suo blog) vadano su quello dell’altro per iniziare una polemica con i fan e/o il guru dell’altra fazione (perché diciamoci pure che la probabilità di andare dall’altra parte e sostenere in modo più o meno composto che ha torto marcio, è un’istigazione alla polemica esagerata!)
    Il risultato é semplicemente la formazione di due “schieramenti” che (esattamente come é naturale che sia in un animale “sociale e gerarchico” come il can… ehm no, dicevo, come l’uomo) si confrontano (quando non si affrontano) non tanto per decidere chi è il più figo (tanto tutti partono già convinti quando iniziano a scrivere) quanto chi ha la lingua più tagliente.
    Io Mauro Cantarelli l’ho letto per un po’ di tempo su facebook con le sue note, ed é un po’ di tempo che leggo Valeria Rossi qui, e sinceramente sono convinta che i cani di entrambi (gli unici che dovrebbero poter giudicare sul serio in questo senso) sono e sono stati da entrambe le parti cani con una vita di qualità, ricca, socialmente sutrutturata, e sostanzialmente felice e degna. Moooooooolto più di quella della stragrande maggioranza dei cani. Ora, ma ci dobbiamo proprio mettere a discutere e a innervosirci (dato che dai post si evince una certa tensione, che anche se viene gestita egregiamente con autocontrollo e dialettica, c’é) per questo tipo di cose?
    Io sono straconvinta che se M.C. e V.R. non avessero un abisso di differenti *terminologie*, poi sotto sotto si accorgerebbero che i concetti non sono molto differenti. Questa cosa mi fa spesso sorridere (o innervosire, perché non é che io ne sia esente) quando “educatori” e “addestratori” hanno le loro diatribe… perché se é vero che ci sono incompetenti, frustrati, e semplicemente cretini in entrambe le categorie, quando trovi uno in gamba per il cane non fa molta differenza il modo in cui viene definito. Secondo me, è tutto qui.

    • @Elena: cara Elena, hai perfettamente ragione: un po’ mi sono innervosita. Ma mi sono innervosita perché io non mi sono mai sognata di attaccare qualcuno che non potesse rispondermi, né di ridergli in faccia (anzi, “dietro”) da pagine a cui lui/lei non poteva neanche accedere. Questo mi ha un po’ scocciato, lo confesso: ma non avrei mai scritto niente in proposito se poi non avessi visto, sul sito di Cantarelli, cose che mi hanno realmente preoccupato.
      Resta il fatto che se tutte queste “guerre” venissero sostituita dalla “discussione”, anche accesa, volendo… tutto questo potrebbe essere assai più utile: magari non ai diretti “contendenti”, che probabilmente resterebbero della loro opinione (o fingerebbero di restarlo, ma sotto sotto, magari, andrebbero a sperimentare anche qualche spunto captato qua e là…), ma almeno a chi legge, perché poter sentire due campane è sempre utile, in politica come in cinofilia :-).

      • veramente i commenti sono visibili… io non ho chiesto l’amicizia e li ho letti. Per il resto non credo ci sia niente da aggiungere… anche il link postato poco fa da Max Mas è molto illuminante circa la coerenza del metodo…

      • @Valeria: personalmente, lo ammetto, se qualcuno avesse scritto certe cose dietro le spalle mie, mi sarebbero girate a MILLE e avrei dovuto ingoiare litri di camomilla per non replicare insultandolo. Giusto per chiarire che non é che non capisca lo stato d’animo! ^^
        Per il resto sono d’accordo che il dialogo, anche acceso, è una gran cosa quando si riesce a costruirlo, ma in certe situazioni è veramente dura, magari non tanto per i contenuti profondi ma perché superficialmente ci si sente su fronti opposti e non si riesce ad avvicinarsi abbastanza da potersi ascoltare… (e non sto dicendo di te)

        • @Elena: non credere che non lo sappia… sono almeno vent’anni che cerco un dialogo e che spesso trovo chiusure davvero “settarie” da parte di chi pensa di avere la verità infusa dal cielo. Però, siccome sono appunto vent’anni… è anche capitato che qualcuno, un po’ alla volta, sia venuto “nel mio caruggio”, come si dice dalle mie parti. Per esempio, molti “clickeristi a tutti i costi”, che un tempo non concepivano neppure che si potesse insegnare qualcosa a un cane senza clicker, hanno cominciato ad ammettere che in fondo quello è uno strumento, non una panacea contro tutti i i mali. Qualcun altro ha timidamente ammesso che sì, in effetti un metodo adatto a tutti i cani non esiste, che bisogna distinguere…e qualcuno ha perfino confessato che, dopo anni di gentilismo accanito, di fronte a un comportamento che non riusciva a correggere, una volta ha perso la pazienza e ha mollato uno sberlone al cane, risolvendo miracolosamente l’annoso problema! (ovviamente con questo non voglio dire che sia giusto lo sberlùn! Però, se magari quel cane si fosse sentito dare qualche regola prima, e avesse capito che esiste il concetto di NO!, allo sberlùn non ci si sarebbe neppure arrivati).
          D’altro canto, moltissimi tradizionalisti hanno cominciato ad usare il clicker (io l’ho provato e l’ho trovato molto utile per certe rifiniture), o hanno capito che certi strumenti (vedi famigerato collare a strangolo) vanno usati con maggiore criterio di quanto non ne usassero prima.
          Insomma, a forza di darsi musate l’un l’altro, qualcosa di buono a volte “passa” anche dalle più accese litigate (anche quando magari non lo si ammette manco sotto tortura, perché per ammetterlo ci vuole una buona dose di umiltà che non tutti posseggono).
          Se poi qualcuno il dialogo non lo vuole, non gli piace, non lo accetta… non è un problema. Libera scelta.
          Io, comunque, ci provo, perché ho sperimentato che, in un modo o nell’altro, qualcosa di buono porta. Poi, per carità: porta anche ad avere detrattori, gente che ti sputtana ecc.ecc… ma alla mia età ho imparato a stracatafottermene 🙂 (il che non significa che non reagisca!).

  8. Sono pienamente d’accordo con Te carissima scrittrice ho 4 Bouledogue Francais e posso confermarti che le tue parole sono verità.

  9. ……come se la cinofilia non avesse abbastanza teste a pera.. Ho visto che questo Cantarelli vanta tra gli amici un tizio che si crede il guru dei cavalli 🙁 Vai con lo zoppo e impari a zoppicare…. Quanto “all’addestramento olistico” stendiamo un velo pietoso. Ho fatto una ricerca in rete e ho trovato scritti suoi che parlavano di comandi….ovviamente cancellati per bon ton….. Ma andasse a c@@@@@re

  10. Ma facendo salire un cane sulle scale mobili cosa si vuole dimostrare? Dimostri che sei irresponasbile e in aggiunta trasgredisci le regole civiche. Fare salire i cani sulle scale mobili è vietato! Quel povero golden manda segnali che non fanno certo onore al suo conduttore 🙁 Povero cane!Educatore olistico? Un’altra trovata di mercato.

  11. la cosa “fantastica” è che mette seduto il cane dandogli un comando con il collare che viene un po’ tirato :-), a dispetto delle sue dichiarazioni d’intenti.
    Speriamo che la vita di quel cane sia un po’ diversa da quella vista nel filmato (non intendo dire che il cane viva sulle scale mobili :-), ma che sia costretto a fare delle stupidaggini come quella di andare da solo sulla scala mobile per dimostrare …il niente!) Quel cane dovrebbe essere portato a fare dei bei riporti, magari tuffandosi in un bel lago. Mi fa molta tenerezza quando si volta a metà della scala mobile, perché non cerca conferme per l’ “esercizio”, ma ha sulla testa il fumetto: ma che minchia mi fai fare? siamo sicuri che io debba essere costretto a fare ‘ste scemenze? (però la colpa ce l’ha anche l’allevatrice che ha dato un golden, cane prezioso, a questo tipo)

  12. Grazie Valentina!!!! Condivido il tuo pensiero appieno! E vorrei aggiungere relativamente al filmato della scala mobili, che dopo qualche gradino il Golden (guarda caso il guru ha un golden e non un grigione con gli attributi) si gira per cercare da lui “una conferma” o cosa ancor più grave, si sarebbe anche fermato lì, ma magari qualcuno gli ha “detto gentilmente e con empatia” di continuare a salire…………… Se io lasciassi il mio boxer solo a salire una scala mobile tutti i passanti mi insulterebbero per paura!!!! Ma non vanno forse rispettati anche gli uomini???

  13. sarebbe bello, anche se mi rendo conto non possibile, leggere dal sito di questa persona perchè così è difficile giudicare. Personalmente penso di essere un Faro per il mio cane ed un punto di riferimento senza la pretesa di essere il suo Dio e spesso senza neppure il ricorso a troppi “ordini”,il mio è un cane educatissimo e che sa fare moltissime cose.. ha anche un carattere abbastanza deciso in certe situazioni in cui devo guidarla ma assolutamente compentente in altre in cui la lascio abbastanza (nel senso che ci sono sempre) libera.. insomma forse sono “olistica”ahahahahhaha oddio che paura ci mancava pure questa
    😉

  14. seriamnte… il marchio “Addestramento olistico del cane®” “Educatore Cinofilo Olistico” “Addestratore Cinofilo Olistico” ed “Istruttore Cinofilo Olistico” non sono marchi registrarti : esistono dei registri pubblici consultabili via internet… per il resto sincneramnte me ne sto zitto perche rischierei davvero di offendere pesantemente una persona del genere… vorrei dargli il mio pastore asutraliano thor quando era ancora cucciolo e vedere cosa avrebbe fatto col suo metodo “olistico” dopo che il cane gli avesse letteralmnte sfondato il muro della camaera da letto per andare dalla cagnetta in calore del mio coinquilino… e sto parlando di muro fato di gesso e cemento!!! di certo non gli ho ordinato io di scacvare quel tunnel ma di certo se davvero un cane facesse davvero tutto quello che gli va la prima cosa sarebbe dare un bel morso… magari al fondoschiena di un Educatore Cinofilo Olistico a caso….

  15. Standing ovation! Esposizione chiara, vera, inconfutabile (se si conoscono davvero i cani) appassionata e necessaria poichè dalla nuova ideologia cinofila sta nascendo una pericolosa deriva che farà tanti danni quanti ne ha fatti la vecchia.

    un mondo cinofilo che sta generando nuove derive ideologiche più pericolose delle vecchie che si vorrebbero combattere.

  16. Articolo correttissimo e che approvo appieno. Della serie “come se non ci fossero già abbastanza problemi in cinofilia”… Ecco l’addestramento olistico… Mi vien da ridere facendo un paragone con le fautrici del parto olistico che restano tali per i 9 mesi di gravidanza salvo poi invocare un’epidurale con la faccia trasfigurata simil-esorcista al momento del travaglio! 😀

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