giovedì 28 Marzo 2024

Cani “tosti” o cani “facili”?

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

Sempre più spesso, ormai, si finisce per restare intruppati in discussioni sull’evoluzione (o involuzione?) delle razze che un tempo si chiamavano “da utilità” e in particolare di quelle da guardia e da difesa.
Perché appare evidente che i cani capaci di mordere (intesi ovviamente come cani che mordono eventuali ladri e/o aggressori!) non sono più “di moda”.
Chi sceglie un cane “tosto”, ovvero dotato di buoni riflessi di difesa attiva, spesso è guardato già in partenza come un povero sfigato che cerca nel cane una compensazione alle sue lacune caratteriali.
Il “buon padrone responsabile” sembra essere solo quello che va al parchetto col golden o il bassethound e:
a) lo può liberare tranquillamente in mezzo a cani di ogni taglia, sesso e razza, perché lui gioca con tutti;
b) può mettersi tranquillamente a leggere il giornale o a fare telefonate col cellulare, perché intanto il cane è assolutamente “sicuro”. Se arriva un estraneo gli fa le feste; se arriva un bambino lo lecca.
E se arriva un rapinatore? Si prende un calcione e scappa via facendo cain cain… ma pazienza: meglio rimetterci un portafogli piuttosto che rischiare che il proprio cane sbagli valutazione e si avventi contro la persona sbagliata.
Però questo, a mio avviso, non è affatto l’unico e solo padrone di cane accettabile nella società moderna: questo è un proprietario di cane che ha fatto una scelta.
Rispettabilissima, per carità.
Ma non l’unica ammissibile.
Per me è assolutamente rispettabile anche la scelta di chi, magari dopo essere stato scottato in precedenza da brutte esperienze (o semplicemente perché non ci tiene a viverle), si piglia un cane reattivo e potenzialmente capace di mordere, ma impara anche a controllarlo e a gestirlo in modo corretto.
Ed è perfino rispettabile la scelta di chi, dopo aver subito una rapina, si prende una coppia o un gruppo di veri e propri cani-killer (quelli “veri”, non quelli inventati dai giornali!), che porta fuori da casa/giardino raramente e solo in condizioni di assoluta sicurezza, magari anche con la museruola.
Sento già un coro di: “ohhhhhhhhhhhhhhh ma poveri caniiiiiii!!!! Che stai dicendo? Pensi davvero che sia giusto e umano costringere una coppia di poveretti a passare tutta la vita in un giardino, senza vedere mai nessuno, senza giocare con i loro simili e così via?
Ma anche sì.
Perché, se ci pensiamo bene, non è che possiamo considerare “cane” solo quello che rincorre il frisbee al parco insieme agli amichetti a due e quattro zampe. E la dobbiamo finire di pensare che al cane sia indispensabile la compagnia di almeno una dozzina di amici (pelosi e non), altrimenti fa una vita triste e grama.

Il cane non è un bambino.
E’ un animale sociale, certamente, che da solo vive malissimo: ma avete mai pensato a quanti membri compongano un “vero” branco di lupi, o di altri canidi selvatici?
Normalmente un branco nasce da una coppia e si allarga inserendo al suo interno i componenti della prima cucciolata (pochi, in natura: le cucciolate da dodici-quindici elementi sono un adattamento del cane alle comodità della società umana, ma in natura difficilmente ne nascono più di quattro-cinque).
In natura, poi, la vita è tutt’altro che agevole, e mediamente (tra malattie, predatori e carestie) solo la metà dei nuovi nati sopravvive.
Per questo sono tutt’altro che rari i “branchi” formati da una sola coppia, o da una piccola famiglia…che quindi rappresentano una soluzione assolutamente naturale per un canide.
Il cane (di qualsiasi razza) lasciato solo in giardino è un animale letteralmente maltrattato e snaturato: ma il cane che vive in coppia con un suo simile, ben inserito anche nella sua famiglia umana (ovvero: che può vivere dentro casa, che lavora/gioca/collabora con i suoi umani eccetera eccetera) è un cane perfettamente realizzato che non ha bisogno di altro!

La sua socializzazione, indispensabile per tutti, nessuno escluso, dovrà avvenire regolarmente nei tempi giusti (che vanno all’incirca dai due ai sei mesi, quando nessun cane al mondo – purché geneticamete equilibrato – si comporta in modo aggressivo con chicchessia): in questo periodo il cane acquisirà sicurezza in se stesso, si abituerà a distinguere gli stimoli innocui da quelli potenzialmente pericolosi, imparerà a conoscere categorie umane particolari come bambini, persone in divisa, persone in camice (indispensabile perché non mangi veterinari a colazione!), formerà insomma il suo bagaglio di esperienze, che potrà benissimo prevedere anche incontri e giochi con altri animali.
Ma questo stato di cose non deve affatto durare per l’intera vita del cane…tant’è vero che sono i cani stessi (specie se maschi) a cominciare a prendere le distanze dai loro conspecifici dello stesso sesso non appena maturano sessualmente.
“Non capisco, fino a ieri ha giocato con Birillo e oggi si è messo a ringhiargli”…si rattrista un padrone.
“Non capisco, andava d’accordo con tutti e adesso litiga”, si lamenta un altro.
Ma signori miei, questo è assolutamente NORMALE per la stragrande maggioranza dei cani.
Fanno eccezione solo alcune razze selezionate dall’uomo per scopi utilitaristici che prevedevano l’interazione di diversi soggetti (per esempio i segugi da muta e diversi cani da compagnia), in cui si è cercato di sopprimere il normale (lo ribadisco) istinto di entrare in competizione sessuale e gerarchica con i conspecifici.

Esistono poi razze (quelle da compagnia) in cui si è volutamente selezionato un carattere particolarmente dolce ed amabile, capace di andare d’accordo con il mondo intero…quindi, se si vuole il cane amico di tutti, c’è ampia scelta.
Ma perché dovremmo pretendere che siano altrettanto amabili i cani da difesa!?!
E’ una contraddizione in termini!
Non possiamo chiedere loro di fare le feste a tutti e di giocare con tutti, salvo poi trasformarsi in Mazinga Zeta qualora ci sia davvero bisogno del loro intervento.
Si può – e si deve – pretendere che siano equilibrati, che non prendano iniziative in proprio, che non siano esageratemente reattivi e che siano in grado di passeggiare in un contesto urbano senza volersi slanciare ad ogni pie’ sospinto contro un altro cane (e tantomeno contro una persona).
Se però il ragazzino di turno gli si scaraventa addosso urlando, o l’”amicone” di passaggio vede bene di dare una pacca sulle spalle del padrone e una manata in testa al cane…allora il cane da difesa dovrebbe avere il sacrosanto diritto di reagire.
E la legge, ben lungi dal considerarci quasi dei criminali, dovrebbe punire l’”amicone” con una multa per manifesta imbecillità; così come dovrebbe punire i genitori del ragazzino per manifesta incapacità di educare il proprio figlio.
Se io non pago le tasse, vengo beccata dalla finanza e provo a dire “ah, ma non sapevo di doverle pagare”, mi spellano viva. L’ignoranza non è ammessa come scusante.
Perché, allora, diventa ammissibilissima quando qualcuno fa il possibile per farsi mordere dal mio cane?
E guardate che non sto immaginando una società dalle regole folli, che pensano più ai cani che alla salute delle persone.
Sto pensando invece a una società sensata e dotata di elementare buon senso …come lo era la nostra fino a poche decine di anni fa.
Ai “miei tempi” (che sono tardona, ormai lo sapete tutti), ma ancor più ai tempi dei miei genitori, nessun ragazzino si sarebbe MAI sognato di andare a dare affettuose manate in testa a un dobermann.
Ma non si sognava neppure di darle al cane da pagliaio del vicino di casa: perché la gente, bene o male, veniva tutta dalla campagna (e se non ne venivano direttamente…almeno un nonno contadino ce l’avevano tutti) e in campagna il rispetto per gli animali era qualcosa a cui venivi educato fin da piccolissimo.
Mancava (o era molto lacunoso) l’altro tipo di rispetto, quello che vedeva nel cane un essere senziente e raziocinante e non una semplice “bestia” che si poteva tenere incatenata o prendere a calci nel sedere a proprio piacimento: ma c’era, ed era fortissimo, il rispetto “reverenziale” verso un animale munito di denti aguzzi, che se sbagliavi aveva tutto il diritto di piantarteli in una chiappa.
Ora è salito moltissimo (grazie al cielo) il primo tipo di rispetto…ma è sceso drammaticamente il secondo.

Quand’ero piccola io mi feci mordere perlappunto una chiappa da un bastardino simil-cocker che ero andata ad accarezzare nel suo territorio, Mio padre, mentre mi medicava la ferita (era medico) mi fece un cazziatone galattico sul tema “non si vanno a rompere le scatole a un cane da guardia” (cosa che peraltro mi aveva già insegnato: ma il sacro fuoco della passione mi aveva fatto dimenticare le sue spiegazioni. Attenuante: avevo quattro anni).
Poi pretese che andassimo insieme dal padrone del cane e che io mi scusassi con lui per aver fatto una cosa molto stupida, portando contemporaneamente un osso al cane in segno di pace, per dimostrargli che avevo capito che la sua reazione era stata assolutamente giusta.
Il risultato fu che, nonostante lo choc infantile, a me non venne mai il minimo timore dei cani; anzi, forse fu proprio quel giorno che cominciai ad unire alla passione qualche bella nozione di cultura cinofila.
Se oggi lo stesso cane desse lo stesso morso all’equivalente di quella bambina…
a) finirebbe sui giornali, etichettato probabilmente come “pit bull” (o “rottweiler”, se fosse nero focato);
b) il padre della bambina si preoccuperebbe subito di scucire il più possibile all’assicurazione, se esistente, o al proprietario del cane;
c) padre e/o madre della bambina riempirebbero di coccole la “povera vittima” mettendola in guardia contro “i cagnacci cattivi” e cercando di farle capire che deve stare più lontano possibile da tutto ciò che abbaia e scodinzola.

Succede in continuazione, lo sappiamo tutti.
Ma per evitare che succeda non è giusto pretendere che i cani diventino robottini con l’interruttore “on-off” (li spegniamo quando andiamo al parchetto e li accendiamo quando devono montare di guardia): è corretto, invece, continuare a selezionare cani “tosti” per chi desidera un cane capace di essere un efficace guardiano e difensore, selezionando però anche i clienti e ricordando loro l’importanza:
a) della corretta educazione, dell’addestramento e del controllo del cane (tipo: “Ti vendo il malinois o il pastore tedesco da lavoro solo se mi metti per iscritto che frequenterai almeno un corso base di educazione);
b) di una gestione del cane “tosto” che non metta MAI a repentaglio l’incolumità di persone innocenti (anche se cretine). Quindi il cane tosto “non” va portato al parchetto, “non” va messo in condizione di reagire alle provocazioni dell’imbecille di turno e così via.
Il cane tosto può benissimo vivere solo in famiglia, con un compagno a quattro zampe di sesso opposto (sterilizzando uno dei due se non si vuole che la famiglia si allarghi troppo) e con i suoi umani di riferimento.
Ma potrà anche fare sport (in luoghi e condizioni controllate) e potrà anche fare “vita di società” negli stessi luoghi e condizioni.
E andrà anche abituato alla museruola (si può fare, mettendogli la cosa sotto forma di gioco-premio e non di coercizione), cosicché possa indossarla senza problemi, per brevi periodi, qualora non fossimo proprio sicuri di averne il pieno controllo.
Anche se personalmente ODIO la museruola, mi dà proprio fastidio alla vista… è anche vero che nessun cane muore se deve portarla per un’oretta.
Invece “muoiono” le razze, “muore” una selezione di centinaia o migliaia di anni, quando decidiamo che tutti i cani del mondo devono poter essere spupazzate impunemente da qualsiasi ragazzino ineducato.
Questo sì che mi lascia molto perplessa (per non dire inorridita): la trovo l’ennesima mancanza di rispetto verso il cane, che deve essere “plasmato” a nostro uso e consumo solo perché noi non abbiamo abbastanza intelligenza per comportarci in modo consono alle sue esigenze.

E’ vero che i politici ci hanno spaventati parecchio a forza di ordinanze cinofobe; è vero che i giornali si divertono a raccontare le peggio cose su “cani killer” & affini.
Ma proprio noi che sappiamo quanto poco di vero ci sia in queste panzane…proprio noi che sappiamo che il cane è sempre e solo lo specchio dell’educazione che ha ricevuto…perché mai dovremmo inficiare il lavoro di secoli “ammorbidendo” razze che sono nate per essere tutt’altro che morbide?
E’ vero, almeno in parte, che il ruolo del “cane da guardia e da difesa” ha perso molto del significato che aveva in passato: ma solo entro certi limiti. Per difendere una proprietà è sicuamente più indicato un sistema di allarme…ma se invece di un figlio che pesa centodieci chili io avessi una fanciullina che ne pesa quarantadue, sarei molto più tranquilla se andasse in giro col Pastore del Caucaso piuttosto che col Golden. E anche in casa mia, di notte, la presenza di un cane di una certa stazza non mi dispiace affatto.
Tra l’altro c’è pure il rischio – che già si è concretizzato in alcuni casi – di “ammorbidire” nel modo sbagliato, rendendo i cani non più amabili, ma solo più imprevedibili.
Perché la genetica non è poi così facile da manipolare: e a volte, quando si va a toccare una selezione millenaria per cambiare le cose…si finisce per cambiarle in peggio.
I cani diventano più insicuri e quindi più nervosi; diventano paurosi e quindi potenzialmente assai più mordaci di quelli sicuri di sé; e intanto la gente perde sempre più il sacrosanto concetto di cane come animale che è tenuto ad essere dolce, buono e fedele, sì…ma con i  SUOI umani, e non con chiunque decida di andarselo a spupazzare di punto in bianco senza neppure chiedere il permesso!
Ovvero, si perde sempre più quel rispetto per l’essenza animale del cane (che non è un pupazzetto e non è neppure il “bambinobellodellamamminasua”: è un cane) che invece dovrebbe essere al primo posto negli interessi di chiunque si ritenga veramente cinofilo.

NOTA: questo articolo è stato scritto nel 2005: l’ho riproposto perché continua a sembrarmi attuale… anche se forse andrebbe fatto un ulteriore distinguo, perché sei anni fa, sull’onda dell’ordinanza Sirchia e di tutto il casino mediatico sulle “razze pericolose”, si badava soprattutto ad “ammorbidire caratteri” in funzione del loro inserimento sociale. Oggi che i giornali hanno altro a cui pensare, i caratteri si rovinano solo perché non si bada più  alla funzione del cane nella società, ma solo a quella che svolge sul ring. Si pensa SOLO a selezionare “cani belli” (esteticamente, il che è il contrario della cinotecnica perché tutti gli Standard sono basati sulla funzionalità!), perché intorno ad essi gira il business: e le doti caratteriali vadano pure a farsi friggere. Anzi, più il cane è “tontolone” e meglio è, così non dà problemi.
Trovo questo modo di allevare ancor più irrispettoso e sciagurato di quello descritto nell’articolo, che almeno mirava a fare cani “facili da gestire”. Quello più recente mira solo a fare cani che vincano tanto e quindi facciano tante monte.

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67 Commenti

  1. Ho letto adesso per caso e condivido totalmente…mi è capitato anche di parlare con una signora che soffriva di attacchi di panico da quando le avevano svaligiato la casa…il marito è riuscito a trovare un allevamento affidabile e hanno comprato un pastore del caucaso…

  2. Sicuramente sono un po’ in ritardo nel commentare, ma leggo solo ora questo interessante articolo, e sono completamente D’ accordo su tutto! Aggiungerei una cosa: pericolosi sono anche i proprietari di buonissimi ma viziatissimi golden retriver ( ma quanti c’è ne sono…) che in nome di: sono buoni!!! Permettono loro di rompere le scatole cercando di montare e pizzicando cani equilibrati ma grandi che a un certo punto si stancano, reagiscono e vengono additati come aggressivi. Esempio: la mia San Bernarda adora giocare con tutti, ma, ovviamente, si difende dai soprusi ” pizzicando ” anch’ essa, anche se in modo lieve. Risultato: la mia con labbro sanguinante neppure degnata di uno sguardo l, la rompicazzi golden retriver dominante con un po’ di bava sulla schiena soccorsa manco fosse stata sbranata! Per fortuna riesco ad essere aggressiva (io, non il mio cane) in questi casi, a chiarire (ehm, di solito urlando) la situazione. Risultato: non porto più nei “parchetti” la mia, che tanto corre e gioca in campagna con il suo ” fratellino” più’ piccolo, e poi se ne sta sdraiata in casa, felice sui miei piedi. Oggi bisogna guardarsi più dalle razze considerate buone ma mal gestite che dai cani tosti ma con proprietari consapevoli.

  3. Perfettamente d’accordo con il pensiero della signora Valeria.
    Ritengo che tra le oltre 400 razze canine riconosciute ci sia la possibilità di trovare il cane giusto per chiunque. Certo non ci si deve rifare solo all’aspetto esteriore, al colore o alla tessitura del pelo! Un cane si sceglie informandosi , conoscendo proprietari\allevatori con una certa esperienza, incontrando più soggetti possibili.
    Rendere “facile” un serio cane da utilità con gli attributi, solo per allargare il suo “target” commerciale è un’operazione scellerata che nasconde 1.000 insidie e una profonda ingiustizia: il mancato rispetto della sostanza di un animale.
    Certo la “società dei benpensanti” rende difficile la vita a chi apprezza i cani di sostanza e ama averli al fianco. Non ci dobbiamo arrendere alle pressioni di chi non condivide le nostre passioni, ma nel rispetto di tutti difenderle e trasmetterle.

  4. Valeria Rossi, grazie di esistere.
    Leggere questi articoli mi risolleva sempre il morale, chissà com’è… 🙂
    Sono sinceramente esasperata dalla quantità di gente che incontro e che ha da ridire sul mio cane (un Riesenschnauzer maschio di 10 mesi) perché è una razza pericolosa, perché lo addestro per l’UD, perché uso il collare a strangolo e via così, salvo poi rendersi conto che è buonissimo, adora i bambini (nonostante io tendenzialmente li detesti), va d’accordo con gli altri cani (ovviamente ormai tollera poco gli altri maschi, ma ci mancherebbe altro) e non tira al guinzaglio.
    Però, e qui ci vuole un grande però, a differenza di un qualsiasi “pacioccone” tipo Golden e simili, so benissimo che è in grado di distinguere tra la vecchietta che ci viene incontro con le borse della spesa e l’individuo con fare sospettoso che arriva alle nostre spalle. E di certo non gli si lancia contro, ma un ringhio come si deve lo fa sentire, giusto per far capire che è meglio per lui se non si avvicina. Ed essendo una ragazza di 21 anni che non arriva nemmeno al metro e 60, perdonatemi, ma trovo che questa sia una gran bella sicurezza.

  5. Per quale motivo dovrei prendere un cane difficile? Ora so qual è la mia razza, il pastore maremmano – abruzzese e non ne prenderò mai più altre! Mooooolto più difficili da educare rispetto ad un rott, ma il rapporto che si crea è immenso, indescrivibile! So già dove NON prenderò altri maremmani: da chi ho visto in esposizione con cani che potevano essere paragonati a dei grossi Golden bianchi. Vorrò di nuovo un maremmano, il suo carattere, il suo fidarsi solo ed esclusivamente di me, il suo saper allontanarsi quando c’è qualcuno di molesto, il suo insegnargli che se il cane si allontana l’umano non si deve avvicinare, la sua indipendenza, il suo fare il guardiano anche nelle passeggiate in montagna (di corsa verso la cima e poi sedendosi con aria di controllo aspetta che noi poveri umani ci facciamo la salita in 20 minuti), il suo dissuadere le risse tra animali, il suo sapermi difendere (ho iniziato a fare jogging alla sera tardi senza preoccuparmi del buio e dei pericoli), il suo ascoltarmi solo ed esclusivamente quando il mio comportamento e richiesta sono razionali. Ma soprattutto perchè un cane di questo tipo ti insegna a lavorare su te stesso, sul mantenere la calma, a essere coerente, a pretendere solo dopo che hai dato tanto nel linguaggio dell’amore dell’altro: cose che ho imparato da quando questa splendida razza è entrata nella mia vita, molto di più che gli esami di comunicazione all’università. Se con un Golden urli, lui ti ascolta, se con un maremmano urli ti guarda e ti dice: “Ma sei scemo?” e fa quello che stava facendo. L’altra parte della medaglia è un cane che in adolescenza (e solo lì!!) ti può ringhiare contro, che non puoi lasciare da solo con i bambini (con la quale ha pazienza infinita, però è sempre pronto ad “educarli”), che non lasci libero MAI se non in luoghi sperduti. Il problema grosso è la loro infinita bellezza che attira tutti e quindi ci si ribaltano tutti sopra per coccolarli, così quando si fanno le gite nelle fiere o alle feste di paese (o raramente anche in città, molto raramente perchè condividiamo la stessa repellenza per il continuo asfalto) ci si deve mettere a lato, possibilmente in posizione di guardia su qualche gradino, e dire continuamente “fatti però annusare”, “è in calore” anche quando non è vero.. perchè essenzialmente al maremmano non piace essere strapazzato, tutto qui, non reagirebbe (!!!), ma NON gli piace. Bhè, mi sembrano sacrifici affrontabili se si vive in campagna. Ritornando alla domanda: “Perchè?”, perchè ci completiamo, ho bisogno di Maremmano quanto loro hanno bisogno di un padrone con le mie caratteristiche, esattamente come uno che si sente completo con un cane giocherellone e un Golden che ha bisogno di una famiglia affettuosa e sempre presente. Mi spiace, ma non gradisco quando il mio cane fa il filo ad altre persone e non sono sociopatica 😉
    p.s.= ho fatto il paragone con il golden semplicemente perchè è una razza che conosco abbastanza bene essendo parte della combricola con cui si fanno le gite 😉

  6. Credo che il dubbio di molti sia: “Per quale diavolo di motivo devo prendermi un cane difficile a meno che io non sia un brutto tamarro che vuole fare il figo?” La risposta è presto detta: non avete mai avuto un cane così 🙂 . Sono stata allevata da una Rottweiller, anche a 12 anni restavo a casa da sola, il mio cane mi ha difesa da ben due tentati furti. Era una meravigliosa cagna che durante i temporali veniva vicina al mio letto (di norma stava con mio fratello) perchè sapeva che avevo paura, mi ha permesso di cavalcarla, di farsi tirare le orecchie i miei genitori mi hanno insegnato che quando mangiava andava lasciata in pace, punto e basta. Mi sono affidata a lei anche sui possibili pretendenti quando sono cresciuta perchè non c’è volta in cui si sia sbagliata a dare un’opinione su qualcuno (anche un ragazzo che si drogava). Questa stessa cagnona ha fatto passare la paura dei cani ad una MIRIADE di persone (in primis mia madre). Questo è il rottweiler che per quanto adori non mi sono sentita di allevare io, quando c’era da prendere un altro cane e sono passata a … un maremmano – abruzzese! E ocntinua in un altro post sennò è troppo lungo!

  7. Per la legge, il cane con microchip e registrato a mio nome e’ una mia proprieta; e credo che su questo non ci siano dubbi.
    E credo anche che nessuno con capacita mentali normali toccherebbe le mie cose mentre io sto camminando tranquillamente in strada per i fatti miei (per esempio il mio zaino, il mio cappello, il giornale che ho in mano, la busta della spesa…). Escludendo ovviamente le persone con seri problemi psichici e i ladri.
    Ma se per legge il mio cane mi appartiene (legalmente parlando, anche piu del mio zaino; visto che non ho una registrazione della proprieta dello zaino, mentre il cane e’ registrato a mio nome) allora perche la gente crede di avere il diritto di toccare un qualcosa di mio (chiedo scusa ai cani per averli definiti cosi) senza chiedermi prima il permesso?
    Credo che da oggi se qualcuno tocca Balrog senza chiedermi prima il permesso, allora io per risposta iniziero’ a toccare tutto quello che ha con se il deficiente in questione (insultandolo se reagisce, visto che ha iniziato lui).
    Io ho viaggiato a lungo in treno per l’ universita ed era normale che se uno aveva un giornale gli altri compagni di viaggio (anche sconosciuti) gli “chiedessero” se glielo lasciava leggere; ed io non ho mai negato a nessuno (di quelli che me lo hanno chiesto gentilmente) la lettura del mio giornale (e’ ovvio che invece tra amici funzionasse diversamente e che non ci si formalizzasse tanto). Ma nessuno si e’ mai sognato di prendere il mio giornale senza chiedermi il permesso.
    Dobbiamo pensare che per certa gente un cane vale meno di un giornale? Visto che chiedono il permesso per toccare un giornale ma non per toccare un cane?
    Ma le madri attuali non li educano i loro figli? O sono i figli che considerano delle deficienti le loro madri e non le ascoltano? Perche il problema si risolverebbe semplicemente con un minimo di educazione e buon senso

  8. condivido in tutto e per tutto l’articolo. Quello che mi chiedo è se non sia il caso di farsi due domande sulla totale mancanza di educazione di questi tempi, e non parlo di educazione cinofila, parlo proprio di quella tra umani.
    Io ho avuto cani per casa dall’età di 7 anni e credo che il periodo più lungo senza un cane sia stato di circa 3 mesi… mi piacciono c’è poco da fare, appena vedo un cane che sia un bassotto o un rottweiler la prima cosa che mi verrebbe da fare è andar a vedere se si lascia accarezzare la testina o il testolone (senza rimetterci la mano ovviamente). MA la prima cosa semplicissima che faccio sempre è guardare il padrone e chiedere “posso?”. Una semplice regola generale di educazione che da la possibilità al padrone di avvertirti se è il caso o meno, al cane di studiare un po’ meglio se sei un rompiballe o gli stai simpatico. Se c’è una cosa che non sopporto è chi mi smanaccia il cane così… come fosse … come fosse… niente, non c’è niente che venga smanacciato in quella maniera senza chiedere permesso! Pure per entrare in casa quando il padrone stesso ti apre la porta si chiede “permesso” e che cavolo!

  9. io sono dell’idea che siano gli umani a fare la differenza e non la razza del cane.
    lo scorso novembre è morta la mia boxer di quasi 13 anni.
    era il mio primo cane e mi son sempre occupato io di lei.
    non era sicuramente un pastore del caucaso o simili ma nemmeno un cane tranquillo e pacioccone stile peluche…
    bene vi dirò che in tutto il tempo che abbiam trascorso insieme (13 anni appunto) problemi con persone(che letteralmente adorava)o con altri cani non ne ha mai avuti!!!
    sia chiaro non la sbattevo in mezzo a 200 cani sconosciuti e spesso pure squilibrati come spesso vedo al parchetto ma non ci siam mai negati passeggiate in paese o x boschi spesso pure con cani di amici…
    N.B. quando i miei genitori me la regalarono(anni di suppliche)io non avevo ancora compiuto 14 anni!!!!!!!!!

  10. Diciamo che i “cani tosti” spesso sono al guinzaglio (quando va bene) di proprietari deficienti (in senso latino, ovvero mancanti di… conoscenza, polso, etc.).
    Io ho due meticci (una coppia lui/lei), sono scondinzolosi q.b., il maschio giovane (15 kg) a volte è incazzotico con i maschi e la femmina anziana (10 kg) decide lei chi può accarezzarla. Li lascio fare, visto che al massimo ringhiano ma non hanno mai morso né cani né umani.
    Ho sempre problemi con i “cani tosti” del vicinato. La pitbull (libera nel parco) che mi abita al piano di sopra ha quasi staccato una zampa alla mia cagnolina. Le due boxer femmine (portate con il flexi!!! da una minorenne figlia di medici – ergo gente che un minimo di cultura dovrebbe averla) sono sfuggite più di una volta e hanno bucato la pancia del mio cane (maschio) 4 punti la prima volta 20 e 18 la seconda.
    Mi fanno incazzare i padroni sia chiaro ma i cani li toglierei ad entrambi.
    Non ne faccio una questione di razza, perché entrambi i miei cani sono amici per la coda di un gigante rotweiller maschio educatissimo e tranquillo.
    Spiegatemi il senso di cani del genere in pieno centro a Roma in un quartiere tranquillo e residenziale. Ci sono cani che non sono adatti ad un contesto urbano, è innegabile. I cani non devono soddisfare i nostri bisogni ma noi i loro.

    • Certamente un cane grande se tenuto senza criterio (ad es dandolo x di + con il flexy a dei bambini o mollandolo x i cavoli suoi senza sorveglianza) è molto + pericoloso di un cane + piccolo, ma a me è capitato che la mia pitbull in centro genova al guinzaglio sia stata attaccata (la maggior parte delle volte da cagnetti tenuti nei negozi che uscivano di botto come furie spesso in coppia e la mordevano senza che i proprietari se ne curassero) una dozzina di volte di cui la maggior parte da cani sotto i 10kg che la ferivano a sangue (chiaramente piccoli morsi ma tanti e sanguinanti e uno si è infettato costandomi 3 mesi di antibiotico una zampa gonfia come un pallone e 4 visite dal vet che manco mi sono state rimborsate), e spesso x far uscire i proprietari a riprendersi i cagnetti ci voleva un eternità (dicevano “sono buoni” ma cavolo, stanno mordendo la mia!!).
      Ho dovuto insegnare al mio cane a non reagire facendosi mordere se viene attaccato da cani piccoli (e se sono cani grossi la lascio reagire sapendo che li capotta bloccandoli a terra senza ferirli e li molla a mio comando) e fino ad ora non ha mai risposto alle aggressioni (si immobilizza e si fa mordere mentre io le faccio parziale scudo con la borsa e il corpo), ma è lo stesso una situazione brutta e so benissimo che la volta che risponderà anche solo con un pizzicotto andrò io nei guai anche se il mio cane era al guinzaglio ed è stato attaccato…

      Chiunque abbia un cane dovrebbe imparare come temerlo al guinzaglio senza farselo sfuggire di mano (altra cosa che ha fatto attaccare la mia varie volte da cani piccoli e grandi) e non liberarlo in aree non sicure se non è certo almeno al 95% di riuscire a controllarlo sempre.

      Solo in uno degli attacchi la mia stava abbaiando al’altro cane (erano al guinzaglio vicino a casa mia ogni cane da un lato della strada e il cane x raggiungere la mia ha pure rischiato la vita con un auto), tutti gli altri erano attacchi non provocati e poco prevedibili da me (ora so quasi a memoria quali sono i negozi che hanno cagnetti liberi e rissosi e non ci passo + davanti, ma ciò mi preclude molti giri con il cane facendomi percorrere solo le poche strade dove mi sento sicura).

      Certamente se un cane grossi sfugge al controllo e ferisce gravemente il proprio cane è assai peggio di ciò che mi è successo (io lo troverei terrorizzante e uscirei sempre con lo spray al peperincino: meno male che ho un cane che si sa difendere..), ma pure chi ha cani piccoli può essere idiota e fare danni (o causare incidenti d’auto).
      Il problema prima ancora del tipo di cane è l’idiozia di molta gente.
      (e poi magari io vengo guardata male perchè sono bassa sono una ragazza e hop un pitbull e la gente teme che possa scapparmi al guinzaglio o chissà che, quando io tenevo anche cavalli e so tenere un guinzaglio in mano)

  11. Buonasera, anzi, notte vista l’ora.
    Vorrei aggiungere una piccolissima postilla: molti volte sono i padroni dei cani “buoni” che impediscono la socializzazione dei cosidetti “cagnacci-cattivi”. Appena ti avvistano, anche da lontano, fanno più casino loro dei loro stessi cani, con conseguenze prevedibili.
    Infatti non ho mai avuto nessun problema con i randagi che, molto spesso, incrocio quando vado in giro con il mio cane per le campagne del mio paese.

  12. mi permetto di allargare un po’ il discorso ed esco dal mondo cinofilo. Per anni sono andata a cavallo e ho fatto vita di maneggio e i cavalli sono animali estremamente delicati e sensibili. Per tagliare corto non avete idea di quanti “visitatori” della domenica senza permesso e senza chiedere prendono i loro bambini e li appendono praticamente nei box dei cavalli; e se l’animale si gira all’improvviso e ti calcia? o se ti morde perché è stato infastidito? si spaventa nel box e si dovesse far male? di chi è la responsabilità?
    Il rispetto per l’animale in quanto tale manca sempre e comunque, applicato a qualsiasi razza specie vertebrato invertebrato.
    Ritornando al mondo cinofilo, manca l’idea che un cane è un cane a prescindere, che pesi 80 kg o ne pesi un paio, con caratteristiche ovviamente diverse.
    Per concludere, dico solo che in un affollatissimo mercato di Milano dove si cammina veramente a fatica, ho visto una volta un signore con il suo bel pastore del Caucaso, attraversare indisturbato le bancarelle senza seminare terrore e panico ( per quanto la strada gli si sia aperta nella calca, meglio per lui ;))

  13. …dimenticavo…il mio kanekiller è un AkitaInu giapponese maschio, che nel suo piccolo branco di due umani…a me non pare proprio stia malissimo. Ed è difficile che un cane menta, quando è felice si vede ! 🙂

  14. Sante parole Valeria…noi stiamo vivendo un periodo abbastanza difficile, proprio per (passami il termine) il terrorismo che le persone a noi vicine mettono in atto nei confronti del nostro adorato cane.
    Lo abbiamo ritirato da una situazione difficile già adulto e con molti problemi comportamentali…ma ci siamo innamorati ed affezionati e non abbiamo resistito. La nostra vita è cambiata dal giorno in cui è entrato nella nostra casa, ed è cambiata in meglio. Vedere i miglioramenti che riesce a fare, nonostante il suo passato, ci rende orgogliosissimi di lui. Abbiamo messo la casa ed il giardino in sicurezza,ma ovviamente…è poco frequentata. Non conto più i nomignoli che affibiano al mio cane e a volte, non lo nascondo, mi sento offesa come se fossero nomignoli su di me. Lo so che è un cane difficile,sarei stupida ad essere superficiale nel considerarlo diversamente, che la scelta fatta può non essere condivisa,ma ultimamente le persone stanno esagerando. Non imponiamo il nostro cane/belva a nessuno ! Non lo portiamo in situazioni dove possa danneggiare qualcuno, non facciamo finta di poter fare con lui tutte le cose che fanno altri proprietari. Niente aree cani, museruola ad ogni uscita se gli permette di godersi una passeggiata e di fare esperienza fuori, riparmiamo per continuare le lezioni con un comportamentalista, niente ferie perchè alcune pensioni ci hanno detto no ad un cane difficile…insomma…siamo una coppia normale, non siamo santi e quello che facciamo o che non facciamo, è per amore di un cane che….beh…che ci fa emozionare ogni giorno. Ma oltre che fare questo,senza nuocere a nessuno….sentirci oggetto di sfottò o peggio perchè abbiamo una cane cattivo, aggressivo,killer,inutile (inutile perchè non si fa accarezzare dagli estranei, appunto)…beh….mi pare che così sia troppo !

    • Clò, non sai quanto ti capisco… la gente spesso è davvero poco sensibile verso chi si sbatte per ridare a un cane la sua dignità. Tenete duro: spero che presto possiate restituire i nomignoli e gli sfottò con gli interessi, facendo sfoggio di un cane che ha superato tutti i suoi problemi e potendo dire a certa gente che LUI, da cane, ha dimostrato un’apertura mentale molto superiore a quella di chi lo prendeva in giro o lo offendeva.

  15. ma devono proprio essere kanikiller impossibilitati a condurre un minimo di vita sociale per essere dei buoni cani da guardia? dovrebbero ben capire quando attaccare e quando no, cani che attaccano sempre e comunque non mi sembrano nè felici e appagati nè mi sembra una gran selezione, io li considererei quasi disadattati con problemi comportamentali.. io penso che nessuno abbia il diritto di farli vivere così..
    un pt che scatta come una molla sempre e comunque sarebbe un esemplare equilibrato e caratterialmente migliore di un altro esemplare della stessa razza, che invece gira in città col proprietario, non azzanna nessuna chiappa senza motivo e quando è a casa fa la sua bella guardia?
    il fatto che in origine certe razze abbiano condotto uno stile di vita non significa necessariamente che questo stile di vita sia giusto ed accettabile. se vogliamo dirla tutta, il cane da guardia non aveva mica accesso alla casa o chissà che attenzioni da parte dei proprietari, era spesso tenuto 24h su 24 alla catena perchè impazziva appena qualche estraneo gli passasse davanti, pure se accompagnato dai proprietari (non che adesso succeda diversamente in molti casi..) ditemi se è corretto.
    sono sempre cani, mica sono lupi!

    ps. non andare giù pesante a fare venire sensi di colpa a chi come me ha il figlio unico eh 😀

    • @Emy: non è che debbano essere “costretti” a fare i kanikiller. è che sono così da millenni! E ovviamente non parlavo di pastori tedeschi 🙂
      Quello che intendo dire è che, se il cane “è” fatto così, va rispettato per quello che è: e ovviamente non va tenuto alla catena o simili, ma neanche si può pretendere che faccia il cane da parchetto. Perché la “costrizione” sarebbe quella.

      • Io penso che si dovrebbe dare rilevanza al singolo individuo, perché se é vero che una razza è selezionata in un certo modo, poi però i cani non sono il prodotto certo di una formuletta e ogni tanto vengono fuori delle “varianti”… per ogni singolo cane (so che è utopico peché la gran parte dei proprietari non conosce nemmeno quelle che “dovrebbero” essere le prerogative della razza del proprio cane) bisognerebbe prevedere la miglior socializzazione possibile, e poi stare a vedere: se il cane ci dice che gli fa schifo frequentare il parchetto, allora niente parchetto, mentre se gli piace e non fa danni, perché no? Io penso che Emy voglia dire che ogni cane ha diritto ad avere una chance di vivere una vita sociale aperta anche ad altri cani e/o persone.
        D’altra parte il discorso é complicato dal fatto che oggi giorno ci sono moltissimi cani di razze “non-killer” che fanno una vita di isolamento perché i proprietari non hanno pensato a farli socializzare bene da cuccioli, o perché hanno subito dei traumi, ecc., per cui il confine tra “cane-di-razza-killer” che potrebbe essere felice di starsene per conto proprio anche con la più perfetta delle socializzazioni e “povero-disgraziato” che viene da una razza socializzabilissima, ma che delle persone incompetenti (o più semplicemente “i casi della vita”) hanno trasformato in un solitario che si innervosisce alla vista di un altro essere vivente che non sia parte della sua famiglia, è a volte molto molto labile… soprattutto nella mente delle “persone qualsiasi”!
        Ancora una volta, siccome i “poveri disgraziati” sono più numerosi dei “sereni solitari” penso che si debba fare molta attenzione al messaggio che si rischia di far passare presso il “proprietario medio”… visto che è molto, molto più comodo dire “Il mio cane non ama gli altri cani” che non vedere come questa non sia una condizione naturale ma il risultato di problematiche che abbassano di brutto la qualità di vita del cane!

  16. “Ed è perfino rispettabile la scelta di chi, dopo aver subito una rapina, si prende una coppia o un gruppo di veri e propri cani-killer (quelli “veri”, non quelli inventati dai giornali!), che porta fuori da casa/giardino raramente e solo in condizioni di assoluta sicurezza, magari anche con la museruola.

    Sento già un coro di: “ohhhhhhhhhhhhhhh ma poveri caniiiiiii!!!! Che stai dicendo? Pensi davvero che sia giusto e umano costringere una coppia di poveretti a passare tutta la vita in un giardino, senza vedere mai nessuno, senza giocare con i loro simili e così via?”
    Ma anche sì.”

    seppur con la precisazione fatta nei commenti, ovvero che intendessi casa e giardino, continuo a ritenerla un’affermazione molto forte. e non mi trovo d’accordo. è davvero giusto che un cane debba essere privato di una vita sociale, che non deve essere per forza fare amicizia con tutti al parchetto, ma almeno essere in grado di camminare per strada senza che diventi una missione impossibile? perchè il cane da guardia che non esce mai di casa non avrà mai una socializzazione in un contesto “normale”, e questo, oltre che essere a mio parere impensabile al giorno d’oggi per un proprietario che desidera un cane equilibrato che conduca una vita appagante, può diventare un problema pure per portarlo dal veterinario se sta male: non sono abituati ad uscire da casa, ad andare in macchina, la fila in sala d’attesa non è neanche pensabile, per non parlare di farsi maneggiare dal veterinario, seppure con la museruola.. ed è solo un esempio.
    che poi io sia d’accordo sul fatto che un cane non deve essere snaturalizzato e non si debbano comportare tutti come bolognesi è un conto, che fare fare loro vita sociale pur conoscendo bene il tipo di cane che si ha accanto come nei vostri racconti è secondo me fantastico è un altro conto.. ma relegarli entro i confini di casa propria “perchè sono cani da guardia” per me è proprio impensabile!

    ps. mi piacerebbe leggere un articolo riguardo il cane “figlio unico” o il cane che ha almeno un altro compagno quadrupede, pro e contro nelle varie situazioni, non so se avete in mente di scrivere qualcosa di simile 🙂

    • @Emy: infatti io ho parlato di socializzare bene tutti i cani in giovane età (il che comprende abituarli alla macchina e a saper camminare per strada senza fare stragi di passanti!) Però, quando parlavo di “veri cani killer” (ovviamente “killer” in senso ironico, che nun se sa mai…) mi riferivo a razze che la vita sociale proprio non la farebbero in nessun caso, perché in età adulta non sono cani giocherelloni, perché sono aggressivi verso gli altri cani e anche verso gli sconosciuti: sono stati selezionati per esserlo e a mio avviso sono realizzati e appagati così, a vivere nel loro branco, composto dai loro umani e al massimo da un compagno a quattro zampe.
      Come peraltro succede ai lupi, che non socializzano proprio con nessuno!
      Ho parlato di casa-e-giardino perché si tratta quasi immancabilmente di cani di grande (o grandissima) taglia, per cui dubito che se li possa prendere qualcuno che li relega in trenta metri quadrati. Ma il contesto casa-giardino per loro va bene…anzi, arrivo a dire che diventa una forzatura volerli socializzare a tutti i costi.
      Ovviamente non sono cani per tutti… ma siccome queste razze esistono, trovo giusto che vengano gestite nel modo che più si addice loro. Portare, che so, una coppia di Asia Centrale a passeggio per la città è sicuramente fattibile (basta averli sotto controllo), ma non è che li renda particolarmente felici.
      Dal veterinario, se ci deve andare, ci si va: ma in quei casi la museruola (anzi, il laccio… perché io non metterei le mani su uno di questi cani che avesse una semplice museruola!) è obbligatoria. D’altronde dal vet non ci si va certo a divertire!

      P.S. : il figlio unico paragonato al multi-cane è uno spunto interessante! Partorirò sicuramente qualcosa nei prossimi giorni, grazie dell’idea!

  17. qualcuno + sopra diceva ‘ma che brutto il cane sempre in giardino, non può esprimersi al meglio’ (o qualcosa del genere)
    Il cane cattivo si esprime benissimo con l’attività cinotecnica: piste, obbedienza e difesa che fa AL Campo sotto supervisione di un istruttore esperto.
    Socializza li, scorrazza, conosce altri cani ecc. Il tutto in un ambiente fatto di persone che son capaci di approcciarsi correttamente al canekattivo di turno.
    E scusa se è poco 🙂

    • Bene: dopo questo post si capisce che se gli allevatori fossero tutti come te (e mi riferisco anche alla selezione del proprietario) le iscrizioni al ROI dei rotowash si conterebbero sulle dita di una mano

      E ritorniamo nel mio carruggio, che la nicchia ecologica del kanekattivo si dovrebbe restringere sempre più … 😉

  18. toc toc.. permesso? io essere ignoranterrima possessitrice di cagnacci cattivi 🙂 ma quelli cattivissimissimi, da “ti sbrano e non ti trovano +” .. rottwiller 😀 o era ronfviller? .. mmmm 😀
    cmq io sono quella li.. e continuo a preferire millemila volte il mio cane cattivo (ma equilibrato) a tutti sti cani straabbaioni e schizzati che vedo in giro ..
    vivo sola. e sono donna.
    con chi credete che mi senta tranquilla quando alla sera esco da ballare alle 4 di mattina?.. con il mio rottw che mi aspetta tranquillo in macchina e che quando una sera una persona si è dimostrata un po’ troppo insistente nell’accompagnarmi alla macchina ha sentito un bel ruggito.. in 4 nano secondi se l’è squagliata !
    i miei cani vivono giardino casa e campo e expo (quando ci andavo) e qualche volta me li porto dietro in vita sociale. certo al ristorante non mi vedono proprio di buon occhio la prima volta che ci vado, il cameriere fa attenzione a passarmi il piatto, poi quando ci conoscono va tutto benissimo .. quando giravo in expo con loro, non ho mai avuto paura a farli passeggiare di notte.. ora con gli staffi NON sono assolutamente così tranquilla !
    avessi lo spazio in auto uno me lo porterei cmq dietro lo stesso..
    lo scorso inverno mi hanno rubato in casa, ma mi hanno tenuta propro ben, ben d’occhio… sono entrati alle 18,30, sapendo che i cani erano tutti chiusi e non li avrebbero potuti disturbare!
    in questi ultimi anni ho avuto delle enormi difficoltà a trovare stalloni con le qualità caratteriali che ricerco tant’è che sono quasi 3 anni che non ho cuccioli di rottw.
    i miei cuccioli sono tutti finiti in mani di persone che li tengono in casa, spesso in città, ma MAI nessuno di loro si è permesso di snaturarli. sanno che cani hanno in mano. sanno che sono cani equilibrati e sociali ma NON cani da parchetto o da ‘ma,si,mi faccio una chiacchierata intanto che il cane sgamba” .. e no caro ! non puoi prendere la ferrari e poi farle il pieno con 10 euro !

  19. mi hai ricordato un episodio (uno dei tanti, purtroppo!) che successe con il mio povero Astro, formidabile bastardino “da guardia”. Una mamma cretina e il suo povero bambino hanno avuto la bella idea di venire a fare un giro in bici a casa nostra, che è in mezzo ai campi -tra le altre cose, invadendo quindi proprietà privata-. Il mio cane ha abbaiato per un bel pezzo, ma questa deficiente ha continuato a venire avanti: quando si è vista il mio cane che annusava suo figlio, ha avuto la brillante idea di richiamarlo, cosicchè il bimbo è corso via prendendosi una leggera mozzicata di reazione sul sederino (era leggera perchè se avesse voluto, un cane da 35 kg gli avrebbe fatto ben di peggio). La cretina ha avuto il coraggio di chiamare i vigili perchè “il cane era libero per strada!” (cacchio ma è casa mia!!!! in mezzo alla campagna, con tanto di cartelli!!!).
    Questa me l’ ha raccontata mio padre, perchè se non fossi stata al lavoro, quel giorno, giuro che sarei stata io a staccarle la testa a morsi. Povero bimbo ad avere una madre così scema e povero il mio cane che si è visto gente estranea in casa anche se aveva fatto il suo dovere.

    Altro episodio simile con un idiota che aveva parcheggiato il cavallo sul mio giardino lamentandosi che il cane voleva attaccarlo O______O ma và????????? Questo l’ho beccato io e l’ ho fatto scappare a suon di improperi.

    Scusate il papiello di cavoli miei, ma se ci penso… mi salgono ancora i nervi.

  20. Denis, io ho quasi sempre vissuto in città e condotto una vita normale (tranne il periodo in cui ho allevato: lì vivevo in aperta campagna). Quando vivevo in campagna, però, allevavo cani paciocconi. Quando stavo in città ho sempre avuto cani tosti, che mi sono sempre portata ovunque e che non hanno mai morso nessuno (anzi, una volta sì: però non c’ero io, il cane ce l’aveva mia madre). E mo’ non dirmi che io ero una cinofila esperta, perché all’epoca NON lo ero: ero una ragazzina alle primissime armi cinofile. Semplicemente, mi sentivo responsabile dei miei cani e- pur se in modo molto “cuggino” – li educavo in modo che non potessero danneggiare nessuno. E nonostante quello che vorrebbero farci credere i vari guru, non è mica una cosa così difficile!

    • Che non sia una cosa difficile e’ assodato: che la gente non ne abbia voglia altrettanto.
      Mi sPiace dirlo ma delle persone con cani ‘tosti’ che conosco, più della meta’ ha seri problemi nella vita quotidiana: chi li fa uscire solo di sera, chi li fa vivere praticamente segregati in casa, chi non ha più relazioni sociali con alcuno perché quando ci sono loro con il cane gli altri con i propri cani se ne vanno …

    • forse la discriminante piu’ che città/campagna è necessità di vita sociale o possibilità di stare per conto proprio, non dover per forza frequentare gente. Certo, ci può stare anche il caso da te citato “io donna ho la sfortuna di abitare nel quartiere della stazione e ho paura ad uscire da sola voglio un cane che mi dia il coraggio di uscire alle otto di sera per andare a comprare donna moderna nell’edicola sotto casa, anche d’inverno quando è già buio. E qui il dobermann, i riesenschnauzer and company ci stanno anche… anche se al giorno d’oggi non ti danno piu’ una sicurezza garantita. Ti danno una sicurezza percepita… che non è poco. Ma chi vuole aggredirti, ci mette un attimo a sparare al cane. Senza contare che le brutte facce del quatiere della stazione che ti fanno tanta paura, girano con il pitweiler, il similpitbull dopato e quanto di piu’ truzzo…. cosi’ quando li incroci devi pure affronarli “… scusi, è una femmina?… sa perché il mio con le persone e buon… no cioè.. si’ è cattivissimo anche con le persone, ma con i cani maschi ancora di piu’.”
      In una sitauzione piu’ “normale”, cioè un quartiere normale dove ogni tanto avvengono normali furti e normali scippi :)… io oggi troverei piu’ adatto un cane che possa avere un’aspetto deterrente ma in realtà molto affidabile e poco portato ad aggreidre gli uomini. Tipo un Malamute, un akita, un bovaro del bernese…. o anche un alano o irish wolfhoud crescendoli nella piena fiducia del genere umano. Evitereri comunque il rischio di persone aggredite…
      Capisco benissimo che ci si sente piu’ sicuri con un cane di un certo tipo… io stesso che non sono donna ma in quanto a coraggio, sono a metà tra Pimpi e Scoobydoo, ricordo che quando andavo con la maremmanabbruzzese passavo di notte in certe in cui da solo non sarei andato.
      Però specialmente negli ultimi anni non ho avuto vita molto semplice con quel cane… che pure era equilibratissimo. Ma per darle la libertà di cui aveva bisogno, mi sono ritrovato a uscire al mattino prestissimo, a passeggiare per boschi, campi, argini di fiumi… tra l’altro zone che adesso sono diventate o quartieri o piste ciclabili e pedonali… quindi non piu’ accessibili come allora.
      Nel corso dei putroppo solo undici anni che mi è stata accanto ho visto il mio quartiere trasformarsi, evolversi, passare dai bordi di periferia dove i tram non vanno avanti piu’ al completo ingobamento nella realtà urbana, e questo ha inciso notevolmente sulla gestione. Era un cane scelto prevalentemente da mio padre che era innamorato della razza, conosciuta nei pascoli d’abruzzo e tramite un cane fantastico avuto da un suo amico… Quando l’ho poratata a casa c’erano certe condizioni…. quartiere a bassa densità, giardino che confinava con un campo agricolo e una vigna (coltivata da mio padre) dove non passava mai nessuno…. tant’è che ci fidavamo a lasciarla assolutamente libera. Poi il campo agricolo è diventato edificabile, la vigna è diventata parco… e il cane si è ritrovato a fare il cane di città portato a spasso a guinzaglio. Cose che le stava molto stretta. Però è vero che per un dobermann o un riesenschnauzer sarebbe stato diverso… anche se per me sono troppo impegnativi anche quelli, non per come sono loro ma per le caratteristiche della gente che abbiamo intorno.

  21. Luc: ci vanno dove je pare, se il cane è equilibrato e ben gestito! “Tosto” non significa mica “incapace di distinguere un cameriere che passa di corsa da uno che vuole stuprarti”: anzi, semmai è il contrario. Il cane deve essere sempre socializzato e saper convivere civilmente con tutti: ma questo lo puoi ottenere anche dal più tosto dei tosti, se sei capace di gestirlo. Se non sei capace, allora ti devi pija’ il bolognese e lo spray urticante (ma non era proibito?).

    • io bolognese proibito??? Maledetti politici! Scommetto che l’hanno sentito chiamare “bulgnàis” è hanno pensato fosse un cane di tipo “bul”.

    • Lungi da me voler limitare i movimenti delle fanciule con dobermann… conservo il mio scetticismo sulla possibilità o almeno sulla capacità di gestione in qualsiasi contesto ed occasione, come ad esempio quelli citati per cani che ci limitiamo per semplicità a definire “tosti”.
      Dei cani che conosco una sparuta minoranza potrebbero superare prove come quelle del BC4Z, forse conoscerò io tutti i cani indocili ed i padroni imbranati, non voglio sostenere che il mio limitato campione sia rappresentativo…
      Però ricordo, nella spassosa descrizione del vero standard del pastore tedesco, suore appiccicate al muro che fuggivano via snocciolando il rosario e riferita insopprimibile antipatia per gli uomini in divisa.
      Delle due l’una o quei bei grigioni “tosti” sono inadatti alla vita urbana se non in mano ai conduttori giusti e nelle situazioni giuste, o bene si è fatto a renderli meno tosti in modo che anche le ragazzine di 48 Kg ci potessero andare “dove je pare”.

      • In effetti purtroppo ad oggi la nostra società (mannaggia!) vieta di portare i cani – anche quelli equilibratissimi e gestiti da persone competenti! – in una marea di posti, perciò o la nostra fanciulla-con-dobermann si rassegna ad una vita sociale un filo (ma giusto un filo) limitata, o in tantissime occasioni NON PUO’ portarsi il cane, perché o molla il cane fuori dal ristorante, dal pub, dalla discoteca, dai negozi, dai centri commerciali, dai centri benessere, dalla palestra, dalla piscina, dal teatro, dal cinema, dal luogo di lavoro, e in pratica da quasi qualsiasi altro posto ci venga in mente (e mollare un cane per strada non mi sembra MAI una grande idea, né per il cane, né per la gente che passa) oppure semplicemente non porta il cane (che torna a rischiare di fare la vita del nano da giardino) oppure restano entrambi in casa (al cane farà anche piacere ma magari a lei non tanto).
        Se al fatto che si lavora in genere 8 ore al giorno, e al fatto che già così é difficile portarsi il cane in giro nel tempo libero, ci aggiungiamo pure che il cane é un tosto e che la ragazzina non é preparata, siamo proprio fritti (o meglio, il cane é proprio fritto…)

        • Mah … Io con i cani vado:
          Al bar
          Al pub
          In pizzeria
          Al mare in inverno
          In vacanza in montagna
          Al lago
          Al campo
          In trasferta in campi di amici (quindi in hotel/agriturismo/B&B)
          Fino a qualche anno fa anche in gara (quindi come sopra)
          A passeggiare in centro

          Naturalmente non e’ tutto così automatico, ma in genere i miei cani sono ben accetti

          • Quanti ne porti contemporaneamente e che dimensioni hanno, se posso chiederlo? Io al momento ne ho 2, uno di 40kg (malamute) e una di 16kg (husky) e li porto con me in molti posti (escludendo i posti scontati, come campi cinofili, manifestazioni, seminari e stages a tema cinofilo, ecc.), ma il tutto va organizzato, devo assicurarmi che non ci siano problemi né per loro né per le persone e spesso scelgo il posto in cui andare proprio perché ho l’intenzione di andarci con tutta la famiglia. Se sei una “persona qualsiasi” che magari ha una compagnia di amici, é molto difficile condizionare tutti per poter scegliere i “posti cino-praticabili”.

        • non è obbligatorio avere un cane, se una persona non ha tempo da dedicare al proprio cane è meglio che il cucciolo resti dov’è

  22. Per quel che riguarda il rapporto cane/estranei sono pienamente d’accordo. L’importante è che chi decide di prendere un cane con attitudine alla guardia e alla difesa lo sappia gestire correttamente e non vada a fare il “figo” in mezzo alla gente per fare vere che ha il cane tosto. Sono cani che trovano sempre meno posto nella società di oggi… ma se qualcuno può permetterselo e ha uno stile di vita e una casa adatta… non vedo perché annullare attitudini di razza selezionate da tempo. A chi abita in città e conduce una vita “normale” infatti consiglio sempre razze di indole socievole e bonaria e non certo un cane “tosto” da ricondizionare. Avere un cane da guardia o da difesa non è semplice e al giorno d’oggi in molti casi l’utilità non è ripagata dalla fatica di gestione e dai rischi.
    Per quanto riguarda i rapporti con i conspecifici è verissimo: in natura è normale che siano burrascosi. Un lupo ha rapporti pacifici esclusivamente con i membri del suo branco, che si contano sulle dita di una mano. E con il resto della lupinità non ha rapporti e sta ben attento a non incontrarla. Se un metti un lupo estraneo nel territorio in cui è insediato un altro branco, prende quelle di Sandrone, a meno che non scappi lontano il piu’ velocemente possibile. Per essere accettato deve vivere ai margini del branco per molto tempo e comunicare in modo chiaro la sua totale sottomissione…
    Ma i cani non sono lupi… e nella nostra società la litigiosità tra conspecifici è **sempre** un handicap. Sia per il cane da famiglia che rischia di litigare ai giardinetti o col primo sprovveduto che passa davanti a casa, che per quelli guardia, il cui lavoro di difesa della proprietà o del padrone può essere neutralizzato dalla presenza di un altro cane che focalizza la loro attenzione. Non dovrebbe essere molto difficile rapinarti se il cane invece di fermare il malvivente pensa a suonarle allo yorkshire che il malvivente ha appositamente liberato…  Né il cane che caccia o ricerca le persone può essere un buon aiuto se invece di seguire la traccia di selvaggina o dispersi si mette a cercare i conspecifici da sfidare a duello. Oggi non c’è nessuna disciplina in cui questa tendenza, sia pur naturale, si un vantaggio. L’unica erano i combattimenti che per fortuna non si fanno piu’. Legalmente intendo.
    Quindi dal momento che alleviamo cani e non lupi penso sia una buona cosa preferire, in qualsiasi razza, i cani che hanno saputo adattarsi a queste nuove esigenze e piu’ facilmente si mostrano tolleranti e indifferenti agli altri cani e non rispondono nemmeno alle provocazioni. E lo considererei un adattamento della specie a un nuovo ruolo…. In realtà avviene anche in “natura”… natura o adattamento spontaneo. I cani dei punkabbestia che vivono liberi… i cani rinselvatichiti dei villaggi dell’Indonesia… imparano a convivere e spartirsi territori molto piu’ ristretti… sanno dove non sconfinare, insomma in un qualche modo si adattano a gestire una situazione di sovraffollamento senza dover litigare.
    Purtroppo invece nella selezione delle razze di casa, oggi si dà molto meno peso alla tranquillità dei rapporti con i conspecifici piuttosto che alla mitezza nei confronti dell’uomo oggi molto di moda.
    Forse perché come fai notare nel tuo articolo, se un cane morde qualcuno seriamente, ti mangiano la casa, e il cane ha sempre colpa, mentre se si azzuffa con il cocker del vicino la colpa è di chi non era al guinzaglio… e nella peggiore delle ipotesi (fa secco l’altro cane) dovrai risarcire il valore “di un cane”…. Perché per la legge il cane ha un valore…. Anche mettendo i danni morali non arrivi neanche a sfiorare la cifra che possono richiedere i genitori di un bambino aggredito dal tuo cane.

  23. Ed io di riflesso mi domando, ste fanciulle con il dobermann ( e non di quelli paciocconi che fanno le feste a tutti) dove ci vanno?
    Suppongo non la mattina presto al lavoro e non la sera tardi a casa tornando dal lavoro ( a meno che di lavoro non facciano l’addestratrice cinofila), si portano il cane in discoteca o al pub, un cane di quelli tosti, non da parchetto ?
    Le buttano fuori al primo ringhio al cameriere che serve a tavoli troppo di corsa o all’avventore del tavolo vicino che alza troppo la voce in preda a qualche birra di troppo.
    Questi cani hanno proficuo impiego affidati a competenti conduttori, magari nell’ambito di compiti di polizia o di vigilanza, li hanno selezionati apposta per quello, lasciamogli fare quello, le fanciulle si muniscano di spray urticani o frequentino corsi di autodifesa.
    IMHO

    • Io sono una ragazza alta un metro e 2 puffi che vive da sola in una casa a livello strada con entrata separata dal condominio.
      Ho un pitbull femmina (non l’ho presa x farmi difendere: non è un cane da difesa o da guardia anche se “fa scena” esteticamente e quindi è un deterrente, e anche se alla mia non piace essere approcciata da sconosciuti in modo non consono e se qualcuno si avvicina troppo alla porta o e ubriaco e aggressivo la mia abbaia; comunque ho preso questo cane perchè mi piace la razza sia come carattere che esteticamente che x la praticità di avere un cane a pelo raso ecc e perchè una mia amica aveva dei cuccioli e io adoravo la sua cagnolona e mi piaceva anche il carattere del padre, altrimenti avrei preso un pitbull in canile), e mi fa molto comodo che abbai dalla finestra se qualche ubriaco si avvicina troppo o quando mi ha aiutata a mandare via uno che si fingeva del “controllo del gas”, come mi fa sentire + sicura non solo averla in casa ma poterla portare quando ritiro i soldi al bancomat o quando eco magari in centro storico verso sera (nessuno mi ha + importunata o cercato di toccarmi il culo da quando ho questo cane, e 99,99% non serve che faccia nulla, il suo solo aspetto è un deterrente e lo è anche x eventuali scippi o simili), come mi da sicurezza che se qualche malintenzionato mi seguisse fino a casa avendo il cane dentro potrei spaventarlo a morte e farlo fuggire anche prima di aprire la porta di casa.

      Anche quando sono andata nella casa di campagna di una mia amica con lei e i suoi 2 cani oltre alla mia (erano la madre e la sorella del mio cane + il mio cane) ci sentivamo sicure nonostante i furti in case adiacenti (si parla di case isolate nel bosco), ai furti di attrezzi avvenuti quando i genitori della ragazza erano andati nella casa senza cane, e infatti i ladruncoli (probabilmente in quel caso ragazzotti sbandati) hanno aspettato che andassimo al fiume con i 3 cani x cercare di accedere al deposito attrezzi e trovandolo chiuso spaccarono vari vasi…in un altro momento i cani hanno bloccato dei cercatori di funghi che erano arrivati ma meno di 20 metri dalla casa accerchiandoli e emettendo un abbaio strano che ci fece accorrere mentre i 3 cani si coordinavano x tenere uniti i “malfattori” nonostante venissero minacciati con un bastone, poi dopo il nostro arrivo calmammo i cani e mandammo via i cercatori di funghi che però si erano riempiti il cesto di porcini trovati in “casa nostra” (il che è sleale e maleducato, quindi meglio che i cani gli hanno messo un po’ di caga: andare a meno di 30 metri da una casa a fregare porcini è veramente da maleducati).
      Se avessimo avuto 3 cani che scodinzolano a tutti in qualsiasi situazione o scappano e/o sembrano cani di pelouches e quindi non incutono alcun timore (e la madre e la sorella della mia scodinzolano ad ogni estraneo e bambino se non stanno pattugliando il territorio mentre noi siamo nell’orto e non possiamo sorvegliare la casa che infatti era aperta) allora non credo saremmo stare da sole 2 ragazze in una casa sperduta x i boschi sopra Genova in una zona dove ci sono spesso furti in villa (si che li non trovavano nulla da rubare se non una motozzappa e un computer di 8 anni prima + 50 euro di contanti, ma i ladri possono anche essere violenti e se sono frustrati è peggio); ma con quei cani o anche solo con la mia ci sentiamo sicure.

      Il mio non è un cane da guardia o da difesa (anche se un po’ di guardia la fa), però fa scena e fa molta + scena di un barboncino o di un golden e ciò mi fa sentire + sicura sia a casa mia che fuori, e un cane serve ANCHE a questo.

      poi ben venga lo spray al peperoncino e il corso di autidifesa, però un cane grosso (che abbia anche solo l’aspetto tosto, ma se selezioniamo solo doby con il carattere da golden prima o poi pure i ladri vengono a saperlo mentre x ora non sanno che i pitbull non sono cani da guardia e difesa, anzi .la propaganda li fa tenere + di veri cani da guardia e difesa..) può darti molta + sicurezza se sei una ragazza che vive sola in casa o se devi uscire x ritirare i soldi al bancomat o fare una commissione nei vicoli (così come avrei timore a portare alle 3 di notte un barboncino a fare i bisogni mentre con la mia non go problemi anche a farci passeggiate notturne).

    • Io personalmente ho due cani, di cui un rottweier che mi è “arrivato” non per nostra scelta.
      Adesso che inizia ad avere un po’ “il fisico” (è ancora un nanozzo cucciolone, ma ha già la forma da rott) mi rendo conto che ho meno paura a uscire con lui che con l’altro cane.
      Per anni ho pensato “magari vado a correre” “magari mi metto a fare fitwalking”, ma non l’ho mai fatto perchè in certi orari la zona è davvero brutta e le poche volte che ho provato mi sono trovata a vedere certe faccine poco raccomendabili.
      Magari appena il mio rott sarà pronto potremo provare a fare jogging insieme senza paura, magari non rinuncerò alle passeggiate serali coi due cani, magari in pizzeria ci andrò a piedi (anzichè prendere la macchina per fare 1km scarso).
      Inoltre ho un marito che il weekend è spesso via per lavoro, e comunque in casa dormo meglio sapendo di avere quattro superorecchie in più.
      Insomma, non tutti fanno la vita “da discoteca”, c’è anche chi apprezza il fare quattro passi la sera e per cui il rinunciarvi per timore non è bello.

      Poi per carità, esistono spray e robe varie, ma servono quando il casino sta succedendo… e ti assicuro che di corsi di difesa ne devi fare parecchi prima di imparare ad applicare le lezioni quando davvero ce n’è bisogno.
      Il cagnone di fianco serve per non far succedere niente, e solo in extremis come difensore vero e proprio.

      Poi si tratta comunque di supercani pieni di capacità esilaranti, capaci di giocare e fare le feste e apprezzare le coccole.
      Forse non sono proprio cani da lanciare in mezzo a un’orda barbarica di bambini, ma non sono nemmeno versioni a quattro zampe dei capò nazisti.

  24. Rispondo qua in fondo (staccata dall’albero dei “reply”, insomma) perché c’è una domanda che hanno fatto un po’ tutti e che più o meno potrebbe riassumersi così: visto che la nostra società si evolve, perché non dovrebbe evolversi anche il cane?
    La mia risposta è:
    a) perché non vedo alcuna logica in un’evoluzione “pacioccona” delle razze da difesa all’interno di una società che invece pacioccona non è per nulla.
    Se vivessimo in un mondo idilliaco all’insegna del “volemose bene”, mi starebbe benone il dobermann post moderno che lecca la faccia a tutti. Ma siccome alla sera, quando esco di casa, devo guardarmi intorno per benino – anche in una città tendenzialmente “dormiente” come Savona – perché i musi che circolano sono assai più preoccupanti di quelli del dobermann, mi sembra che il cane da difesa ha ancora MOLTE ragioni di esistere.
    A me piacerebbe sapere quanti casi di stupro, per esempio, sarebbero stati evitati se le fanciulle in questione avessero avuto un cagnone al guinzaglio.
    O quanti furti.
    Esempio vero e non teorico: Carla Romanelli Lensi, allevatrice di rottweiler, abita in un quartierino residenziale molto carino, fatto tutto di villette molto carine. Anni fa mi disse che una banda aveva rubato in TUTTE le case circostanti: ma nella sua no. Chissà come mai? 🙂
    b)altro lato della medaglia: ci sono razze in cui l’aggressività è stata selezionata davvero per millenni (vedi Ciarplanina dell’esempio di Guido, ma anche pastore del Caucaso, dell’Asia Centrale – quello che ho messo nella foto di apertura – e molti altri)perché servivano così. Non so tutti gli standard a memoria, ma son sicura che quello del pastore del Caucaso, per esempio, definisce TIPICA l’aggressività verso gli estranei. I millenni di selezione sono stati fatti sulla sola base utilitaristica: “cane che sgagna l’intruso, buono – cane che gli fa le feste, no buono”.
    Se poi il cane X aveva l’orecchia un po’ più lunga o la coda un po’ più corta, fregava una mazza.
    Ora, mettiamo di voler rifare il percorso al contrario: voi ve li vedete gli allevatori di oggi che lavorano SOLO sul carattere e se ne infischiano della bellezza? Se sì, ditemi su che pianeta abitate, che vengo a trovarvi.
    Se no…allora immaginatevi l’allevatore di Pastore del Caucaso che deve scegliere tra un soggetto con aggressività limitata (quello che vorrebbe ottenere, nel nostro esempio), ma bruttarello, e uno che invece stacca le mani a tutti, ma ha una testa della madonna. Secondo voi quale userebbe in riproduzione?
    Però, se nel frattempo avessero cambiato lo Standard, magari dipingendo il Caucaso come un cane sereno e amichevole… quanti di quei cuccioli finirebbero in mano a gente che non sa letteralmente quel che si mette in casa? E con quali potenziali danni?
    A me non fanno paura i cani: loro SONO adattabilissimi, è vero. Ma gli umani no.
    E con la cinofilia che ci ritroviamo, preferisco che in uno standard si dica “cane aggressivo” – almeno i proprietari non avranno scuse – piuttosto che “cane amichevole”, quando poi non sai cosa ti combinano gli allevatori (oltre che i proprietari).

  25. Essendo numerosi i pirla ( al momento l’esame di cultura cinofila non è obbligatori per i possessori di cani figuriamoci per la totalità della popolazione) credo che, esimendosi da pur doverosi commenti sulla pirlitudine dei molti, non possiamo non prenderne atto ….
    Il pastore di Ciarplanina trova ottima espressione del suo carattere e delle sue caratteristiche fisiche nella custodia delle greggi, non avendo quel conduttore greggi mi domando cosa potesse farci di quel cane “ancestrale” ed “atavico” e se, per fare passeggiate in montagna, non andava comunque bene qualcosa di meno “arcaico” ?

    • A quanto ho capito il cane ha risposto ad uno stimolo negativo in modo negativo, ma non era così con lo sconosciuto, con cui ha reagito in modo positivo. Se il cane è comunque equilibrato (lo standard lo vuole “diffidente con gli estranei e talvolta anche aggressivo”) che reagisce in questo modo solo con certi stimoli non si può certo giusicare il padrone che ha scelto tale razza avendo la consapevolezza del suo carattere. Quello che voglio dire è: che importa se ci vogliono delle precauzioni quando si porta in giro un certo cane (ad esempio), se il padrone ne è a conoscenza e accetta il sacrificio (se considerato tale)? Se il cane non è aggressivo col padrone come richiede lo standard (di qualsiasi cane) ma per esempio con gli estranei (se richiesto da standard) ben per il padrone se quella razza gli piace e riesce a gestirla. Mi è sembrato che la persona citata sopra abbia reagito in modo giusto. O mi sbaglio nel mio ragionamento?
      ps sono diventata prolissa perchè non ero sicura di essermi spiegata bene.

    • Forse quella persona con il suo cane cercava solo di fare una passeggiata in montagna.
      Se nemmeno le passeggiate in montagna per sentieri affatto frequentati sono consentiti a chi conduce cani “tosti”,
      Se anche nel caso in esempio, il cane approcciato con le dovute e corrette maniere (i genitori sono soliti raccomandare ai bimbi che vogliono avvicinare un cane raccomandano “chiedi se puoi avvicinarti”) si è dimostrato socievole ed equilibrato,
      Se i due pirla, ai quali il concetto di cultura cinofila è chiaro come la lettura di una sentenza della Corte Costituzionale, hanno rischiato le chiappe (ad essere ottimisti) a causa di un loro comportamento “imprudente”,
      se…
      meglio allora continuare a dare la colpa ai cani “tosti”… c’est plus facile!

    • @luc:

      PERCHè??
      insomma, se una persona SA GESTIRE un cane tosto, sia nel senso da renderlo inoffensivo x gli altri, pirla compresi (almeno nel 99% dei casi: un incidente imprevedibile può sempre capitare come capita in auto, e non mi sewmbra che x scongiurare la strage di persone morte in incidenti d’auito si pensi di abolire il trasporto privato nonostante swono moplte + le persone coinvolte in incidenti che quelle ferite da cani anche se facciamo i paragoni tenendo conto del numero di cani e auto o di cani tosti e auto, e un incidente imorevedibile può capitare anche con cani non tosti, ma al proprietario spetta una gestione oculata che prevenga al massimo il rischio di incidenti e volta a controllare il cane al massimo in casi di emergenza), sia nel senso di gestirlo in modo da cercare di non snaturarlo e di far fronte alle sue esigenze (se uno prende un border deve mettere in conto che il cane solo x non impazzire non dovrà solo passeggiare e giocare tutti i giorni al parchetto ma fare qualche cosa che lo impegni mentalmente e fisicamente come lo sheepdog o almeno agility o obedience, così se si prende un cane tosto si deve essere anche pronti a soddisfare almeno in parte le sue esigenze psichiche e fisoiche in modo sicuro, ad es facendo fare Mondioring a un Malinois e non pretendere invece di portarlo al parchetto o alla Sagra Dell’Unità salvo rari casi).
      Se una persona sa rispondere a queste esigenze può prendersi il cane che + gli piace caratterialmente e fisicamente, chiaramente sapendo che, vista la gran quantità di pirlka non canemuniti e di pirla canemuniti, dovrà essere sempre vigile quando porta a passeggio il cane, non potrà portarselo al pub a bere se ha intenzione di ubricarsi, non potrà legarlo davanti al supermercato mentre fa la spesa ne girarci libero in centro città nemmeno di sera a meno di non essersi impegnato x averene un controllo qiuuasi toale in tutte le situazioni, non sarà consigliabile portarlo al parchetto o in posti dove ci sono troppi pirla, e in zone affollate o deve essere sicuriussimo del controllo che ha sul cane o sarà meglio mettergli temporaneamente la museruola.
      Se una persona consapevolmente sa queste cose e le rispetta, può scegliere il cane che è lo soddisfi fisicamente e caratterialmente, senza pensare “esistono i pirla quindi al posto del Caucaso mi prendo un cavalier”…

      Ad es io ho scelto consapevolmente di prendere un pitbull e dal carattere decisamente tosto (anche se con me e chi considera amico è un cane adorabile e buonissimo): talvolta quando mi capita di portare in giro il cane di una mia amica, molto + trqnuillo, mi vienbe da pensare che le passeggiate con quel cane sono molto molto + rilassanti…però quel cane, x quanto gli voglia bene, ha un carattere che non mi piace, preferisco 1000 volte la mia pitbulla tosta con cui uscire tenendo gli occhi aperti x evitare sia che pirla o bambini cerchino di toccarla sia che cani sconosciuti la approccino in modo errato, ma è un cane ubbidiente quindi se c’è un’emergenza basta dirle di non reagire e lei qualsiasi cosa succeda rimane immobile come una statua sia che un bambino la stia abbracciando sia che un cane la stia mordendo) e con cui devo addestrare gli ospiti su come comportarsi, ovvero non toccare parlare o fissare il cane (che poi quasi mai seguono le mie direttive, allora il cane abbaia o simili e loro si spaventano, e spesso da quel momento quando arrivano a casa vogliono il cane chiuso in camera nonostante se facessero come gli doco in 3-4 volte il cane comincerebbe a fargli le feste e a dargli bacetti considerandoli amici e diventando fin troppo espansivo e affettuoso), ha un istinto predatorio molto sviluppato e non le piace socializare con gli altri cani (in fondo è un pitbull, poi a parte nella via dobve abito di solito gli altri cani le ho insegnato ad ignorarli, ma il suo istinto è quello di minacciarli solo che in genere si trattiene a mio comando, come non da una nasata o un ringhio a uno che le tocca la testa perchè le ordino di rimanere ferma). Un cane come qiuello della mia amica è + facile da portare in giro, non bisogna quasi lavorarci x ottenere un buon comportamento con sconosciuti ospiti o altri cani…però ha un carattere che non mi soddisfa, a me piace il carattere dei pitbull sin dal primo pitbull che conobbi a 17 anni, x me il cane ideale ha quel carattere e se gestirlo è un po’ + complesso fa niente.

  26. Un paio d’anni or sono, in Val d’Aosta zona colle San Carlo, incontrai un pastore di Ciarplanina maschio, tre anni, splendido condotto dal suo umano, un ragazzo di circa 30 anni.
    Da lontano (circa 15 mt) e senza alzare la voce chiesi se potevo avvicinarmi per conoscere e farmi conoscere dal cane.
    Avuta risposta affermativa mi avvicinai e mi feci “scannerizzare” dal peloso (pelosone in verità) mentre il ragazzo lo controllava con il guinzaglio. Solo dopo la scansione mi permisi di allungare la mano e grattargli delicatamente il sottogola e il petto.
    Il cane sembrava ed era del tutto a suo agio, le sue posture ed i suoi atteggiamenti lo confermavano. In ultimo mi salutò con un enorme slap sul braccio (…un antipasto forse??).
    Lasciato quello splendido esemplare, fatti che ebbi una cinquantina di metri, alle mie spalle sentii la nota “melodia” che prelude guai.
    Mi voltai e vidi il cagnone di prima completamente trasformato, in lui non era più niente del pelosone che avevo appena lasciato, si era trasformato in un altro animale che racchiudeva in sè qualcosa di atavico, di ancestrale, chiaro riferimento ad un passato ancora ben vivo in quella razza.
    Semplicemente era successo che un paio di pirla (scusate il latinismo) adulti si erano avvicinati di corsa urlando “che bello!! sembra un orso!!” sbracciadosi per farsi vedere… e l’orso li aveva visti e sentiti.
    Bon se non i fosse stato un albero al quale il suo conduttore – conscio delle proporie possibilità che nulla potevano – diede velocemente un giro del guinzaglio sì da riuscire a trattenere il cane credo che i due pirla avrebbero vissuto un quarto d’ora impegnativo e se ciò fosse capitato, a chi sarebbe stata attribuita la colpa?
    Questo lungo prologo solo per dire che quasi sempre è più facile colpevolizzare il cane che non ha possibilità di replica mentre dovrebbero essere colpevolizzata la enrome categoria dei “pirla”.
    Concordo in pieno con quanto scritto da Valeria.

  27. Vale, non sono d’accordo: la società attuale si sta evolvendo verso una densità di abitanti per chilometroquadrato che non e’ praticamente più ‘socialmente’ accettabile avere cani di quel tipo

    La forza del cane e’ stata l’adattabilità verso il genere umano ed il suo modo di vivere, si adatterà anche a questo

    • il problema sono i pirla che vogliono toccare il cane altrui a tutti i costi (e i pirla canemuniti che vogliono avvicinare il loro cane al tuo a tutti i costi anche se gli dici di non farlo perchè “il loro è maschio la tua è femmina quindi tutto ok”, quando magari il loro cane si avvicina in modo scorretto che non aiuta molto la socializzazione, e la socializzazione al guinzaglio non è mai il massimo) e lo fanno di nascosto o lo fanno anche se dopo che hanno chiesto gli hai detto di NON farlo, x non parlare dei bambini che o si gettano addosso ai cani altri abbracciandoli o scappano urlando terrorizzati da qualsiasi cane.

      Insomma, basterebbe far capire che NON si tocca MAI il cane altrui se non si viene espressamente invitati a farlo (anche se ci sembra che il cane lo voglia o se “amiamo i cani” o qualsiasi altra sciocchezza con cui certa gente si giustifica x cercare di toccare il cane se gli si dice di NO).

      Poi è chiaro che in un mondo di idioti (o di molti idiotoi) chi ha un cane tosto o che non gradisce carezze da estranei (fatte sempre nel modo + maldestro e irritante possibile: pat-pat sulla testa con persona che incombe sul cane e gli parla con voce stridula magari battendogli le mani davanti al naso: io da bambina ODIAVO che le vecchiette mi facessero pat-pat sulla testa perchè avevo capelli biondi e lisci quindi sono empaticamente con i cani che sgagnano l’idiota di turno anche se bisogna evitare che lo facciano x il bene del cane stesso) deve, x la sicurezza del cane oltre che degli idioti, cercare di insegnare al cane a sopportarlo un minimo, lasciando il tempo all’umano di scacciare il molestatore di cani, ma ciò lo si può ottenere con un gran controllo del cane o al limite mettendogli la museruola in luoghi affollati e stando sempre attenti, non lobotomizzando razze da difesa x renderle dei labrador fatti come un pastore belga (se si vogliono razze da compagnia si scelgano quelle e se si vuole il cane bonaccione si scelga la razza bonacciona senza cercare di snaturare le altre razze perchè esteticamente ci piace il CLC ma lo vogliamo con la mente da Golden).
      Recentemente hanno provato x l’ennesima volta a farlo con il pitbull (già gli amstaff nonostante discendano da pitbulls da combattimento e i pitbull UKC erano un tentativo di modificare la razza non solo esteticamente) creando gli American Bully: una sorta di miny-pitbull caricaturali con fattezze in parte da bulldog inglese in cui si giura che la gameness sia stata spazzata via (grande risultato? a me pare una gran tristezza) e che siano pure + amichevoli con gli altri cani (come già dicevano pure del bull terrier anche quello trasformato sepmpre + in caricatura), ma che hanno dei problemi di salute mai riscontrati nei pitbulls e dovuti al loro aspetto caricaturale, quindi anche se la razza ha solo 20 anni non mi sembra un bel lavoro ma proprio come principio x cui hanno deciso di crearla (esattamente come trovo che i pitbull veri e belli siano gli ADBA, gli unici ad essere ancora simili a come erano in origine sia caratterialmente che fisicamente al 100%).

      Tanto i truzzi e gli psicopatici che vogliono il kanekattivokemorde troveranno sempre una razza o una pseudo-razza (pseudorazza tipo il famigerato “pitbullmastiff che non esiste) su cui buttarsi e da aizzare o tenere abbastanza da idioti fino a che non succede qualche incidente regolarmente ingigantito dai giornali (che farà diventare di moda la razza o pseudorazza fra i loro simili).

  28. Nel caso la cosa fosse poco chiara… pur con i dubbi che ho espresso sono dell’idea che più che cambiare la testa ai cani, bisognerebbe cambiare – nel senso di educare – quella della gente in generale e dei proprietari in particolare, e una volta fatto questo l’unica esigenza per la sicurezza di tutti sarebbe selezionare cani equilibrati!

  29. Mi trovi d’accordo quasi su tutto… ok che un branco può essere formato di pochi cani, meno ok (per lo meno per il modo in cui é espresso il concetto) che questi cani possano passare tutta la loro vita in giardino… è vero che poi scrivi che si può sempre portarli a fare degli sport in situazioni sicure e controllate, ma mentre leggevo mi immaginavo di essere un “proprietario medio” e mi passava il messaggio che far vivere i cani chiusi in un giardino, negandogli tutte quelle attività di esplorazione che si svolgono durante le passeggiate (e con certi cani anche quel minimo di relazione con il proprietario che altrimenti gli fa fare il nano da giardino, col rischio tra l’altro che finiscano per fare riferimento solo al branco canino e vedano il proprietario come un distributore di cibo e niente altro, che per certi cani sappiamo benissimo che non è sufficiente a farlo riconoscere come leader) in fin dei conti andasse benissimo. Il “proprietario medio” è già uno che con i cani ha una gran voglia di fare meno fatica possibile (oh quanto mi sento “educatrice cinofila” scrivendo queste parole! *Sospira*), di impegnarsi il minimo indispensabile, se gli lasciamo pensare che un’esperta cinofila pensa che dei cani (per di più “tosti”) vada benissimo non farli mai uscire dal giardino, purché siano almeno in due, cosa farà il proprietario medio se non annuire con una certa soddisfazione ed eliminare dall’agenda qualunque attività riguardante i suoi cani che non sia nutrirli e spazzare le cacche dal prato?

    Poi avrei una domanda: premesso che capisco il discorso del non mettersi a manipolare a casaccio dei geni ben stabilizzati, perché é alto il rischio che il risultato non sia poi così sotto controllo, non mi è chiaro perché debba far inorridire così tanto l’idea di plasmare l’indole di un cane (o meglio di una razza di cani) per l’uso e il consumo umano, se é esattamente quello che abbiamo fatto per letteralmente decine di migliaia di anni (e negli ultimi secoli in modo sempre più preciso, diversificante e manipolatorio, tanto da avere creato dalla stessa specie razze diverse come il dobermann, il pastore del Caucaso, il chihuahua, il bulldog… tanto per citarne qualcuna a caso)? @_@
    In fin dei conti stiamo semplicemente “adattandoci ai tempi”, che richiedono cani da compagnia (e DI compagnia) molto più che cani da guardia o da difesa, anche perché come hai ricordato anche tu, nelle persone c’é sempre più forte la tendenza a considerare i cani come membri delle famiglie, che vanno protetti dai pericoli.
    Poi secondo me c’è ancora una cosa da dire: il 99% dei cani tirerà fuori comunque il suo lato combattivo se pensa che sia veramente necessario, e se un cane *non* lo fa c’entra molto di più la storia personale e il carattere dell’individuo che la razza.

    Ultimissima cosa: tanta stima per tuo padre! :-)))

    • Elena, dove ho scritto che i cani devono stare in giardino?!?!? Ho detto “CASA e giardino”, sempre ribadendo che il cane DEVE asssolutisssssssssssssimamente vivere con i suoi umani!
      Io dò la cosa talmente per scontata – avendola ripetuta e scritta fino alla nausea MIA, e figuriamoci di chi mi legge! 🙂 – che forse, a volte, non la ri-sottolineo abbastanza. Ma stavolta mi sembrava di sì 🙂

      • Ti cito:

        E’ vero che dopo spieghi meglio, ma la mia esperienza con “proprietari medi” mi ha resa MOLTO prudente, per quanto riguarda la tendenza di certe persone a sentire SOLO ed esclusivamente la parte del discorso che gli piace di più!
        Ovviamente so che tu intendevi sia casa che giardino, ma in quella frase (che è pure un po’ “ad effetto”) c’è scritto solo giardino, e io ormai penso quasi solo ai lettori “medi”… cioè a quelli che saranno felicissimi di fraintendere se possono farlo… -_-‘

        • Cavolo mi si è persa la citazione!
          dicevo, ecco il passaggio:
          “Sento già un coro di: “ohhhhhhhhhhhhhhh ma poveri caniiiiiii!!!! Che stai dicendo? Pensi davvero che sia giusto e umano costringere una coppia di poveretti a passare tutta la vita in un giardino, senza vedere mai nessuno, senza giocare con i loro simili e così via?”
          Ma anche sì.”

    • buongiorno,

      sarò sintetico che mi esce bene, ho 3 appunti veloci da fare al tuo commento:

      -i cani da guardia sono “fatti” per stare nel loro territorio, solo li si sentono bene e fanno di tutto per tenere il resto del mondo del mondo fuori da casa loro
      -visto che ci sono molte razze da compagnia, perchè “ammorbidire” anche quelle da guardia? Lasciate che sopravvivano per come sono nate. Se volete un cane giocherellone con tutti rivolgersi verso altri lidi.
      -quando sarà il momento, il 99% dei cani se la darà a zampe levate per l’istinto, in caso di pericolo, dice di squagliersela e solo se non si ha via di fuga si tirano fuori i denti… solo che giunti a quel punto bisogna essere determinati a usarli e non solo mostrarli

      ripeto sono solo appunti alla tua risposta, nessuna critica

  30. Mmmmmm però i primi responsabili della diffidenza verso i cani tosti sono i “proprietari cretini di cani tosti”, razza che non mi pare ne in via di estinzione ne sottoposta alle limitazioni della legge Sirchia ( ove invece sarebbe assai opportuno).
    Non mi pare un discorso diverso dal possesso di un ingombrante SUV nato per le sterrate di campagna e diventato appannaggio del fighetto e della fighetta metropolitana usa a parcheggiare sul marciapiede.
    Un discorso assai lungo implicherebbe l’analisi del motivo per cui si compensa a queste carenze dell’ego… ma io non giudico fino a che non vengo infastidito, quando il numero di “padroni responsabili di cani tosti” sarà statisticamente superiore in modo significativo ai padroni cretini smetterò ( insieme mi pare a molti altri) di inarcare il sopracciglio vedendo cani con i collari a borchie ed il guinzaglio a maniglione che fanno fare dog-sci a improbabili padroni con occhiali scuri e faccia simil feroce per imitare il cane.
    Io nel frattempo mi limito a tenere il mio cane pacioccone che sono già abbastanza grosso e cattivo io per aver bisogno che lo sia pure il cane 😉

    • l’imbecillità della legge Sirchia (x fortuna eliminata…almeno x ora perchè c’è sempre il rischio che saltino fuori leggi simili o peggiori) è che NON distingueva AFFATTO ne fra proprietari responsabili e proprietari irrensponsabili, ne fra cani realmente mordaci/aggressivi e cani di certe razze ma non mordaci/aggressivi e/o gestiti in modo da renderli inoffensivi (ad es moltissimi pitbull sono socievolissimi con qualsiasi umano/bambino anche sconosciuto, ma possono essere rissosi con cani dello stesso sesso).

      certe razze possono essere + toste di altre e alcune razze possono essere da tenere + sotto controllo in certi ambiti (ad es il pitbull rispetto agli altri cani), ma non si può fare una legge su questo: bisogna distinguere e valutare il singolo cane e come viene gestito. A
      d es poteva essere ottima l’idea di un patentino x “cani buoni cittadini” che eliminava l’obbligo di museruola 24 ore su24, ma basato non solo sull’indole del cane (sennò si rischia di penalizzare tanti cani ben gestiti e sicuri ma non aventi l’indole di un labrador), ma anche su come il proprietario lo sa gestire (intendo sa renderlo innoquo anche quando il cane vorrebbe attaccare un altro cane dello stesso sesso o dare un pizzicotto all’imbecille che gli tocca la testa senza preavviso o simili): ad es un cane che sopporta poco i cani dello stesso sesso può essere pericoloso in mani inesperte (soprattutto se x taglia può fare + danni) ma sicuro in mano ad una persona che sa come fargli ignorare gli altri cani: io al mio cane ho insegnato ad ignorare perfino gli attacchi da parte di cani piccoli e i bambini che gli inciampano addosso o lo mastruzzano senza permesso (anche se si hanno gli occhi dietro la testa talvolta capita il bambino maleducato o lo stupido che anche se gli dici di non toccare il cane lo fa ugualmente o quello che lo tocca di soppiatto), così il cane non rischia di nuocere e sta fermo fino a quando non sono riuscita a mandare via lo scocciatore (e ho un pitbull, però è stata una cosa fattibile, quindi in casi di emergenza se non riesco ad evitare che qualche idiota arrivi so di poter bloccare il cane ed evitare danni all’idiota o danni al cagnetto isterico e libero che decide di attaccare la mia quando è al guinzaglio).
      Per quale motivo io dovrei non poter tenere il mio cane o mettergli SEMPRE la museruola per via di dei truzzi idioti? Almeno ora senza legge Sirchia posso portare dietro la museruolame usarla se ha senso, come su un bus affollato o se devo passare in una strada zeppa di gente o se faccio uscire il cane quando i bambini escono dall’asilo della via dove abito ecc (ma anche in sti casi NON è NECESSARIA: la metto x stare + rilassata io e perchè se c’è tanta tanta gente ho meno possibilità di notare tutti gli idioti e i bambini maleducati, quindi anche se il cane si blocca a comando ben prima di poter decidere di pizzicare lo scocciatore preferisco un eccesso di prudenza, motivo x cui se devo passare vicino ad un cane che non conosco in una stradina stretta preferisco mettere il mio cane seduto e far passare l’altro cane, giusto x un eccesso di prudenza dovuto alla strada stretta).

      • intendevo che un pitbull è da tenere + sotto controllo in presenza di altri cani poichè x selezione è facile che sia aggressivo con gli altri cani dello stesso sesso (o anche con gli altri cani sconosciuti), ma che sia dolcissimo con gli estranei.
        altre razze avranno peculiarità diverse, ma bisogna sempre guardare l’animale e non solo la razza di cui fa parte x pensare di proporre leggi, sennò si arriva a risultati grotteschi molto comuni nel mondo che oltre ad essere dannosissimi x i cani non fanno diminuire manco di 1 punto % i morsi di cane.

  31. Hai toccato un argomento particolare per me =P personalmente non amo le razze da guardia e da difesa, non perchè le considero kanikillerpericolosissimi, ma semplicemente perchè amo (nel senso che preferisco e non che tollero unicamente) i cani festosi, che scodinzolano a tutti e che giocano senza problemi con tutti… Ovviamente ognuno ha il diritto di scegliere il cane che vuole, perchè si possono avere altre necessità, ma non mi vergogno di dire quello che penso, perchè non vuol dire che sia “razzista” o con i pregiudizi su certe razze, ma semplicemente che preferisco un certo carattere ed una certa attitudine. E questo se non si è notato non è una critica al tuo articolo, ma semplicemente l’esposizione del mio pensiero, che nessuno ha richiesto ma che io ho spiegato lo stesso xD il tuo articolo anzi è molto valido e come avvocatessa del diavolo te la cavi egregiamente 🙂

  32. mi trovi pienamente concorde!!!! ed io che quando porto il mio Dobermann a spasso devo stare con 1000 occhi e museruola alla mano perchè:
    a) la dovrei indossare al cane SEMPRE (anche se cammino isolata, raso muro, con guinzaglio cortissimo)
    b) l’idiota di turno arriva dietro e si prende la libertà di stropicciare il mio dobermann senza chiedermi se può (ed ovviamente la mia risposta è immancabilmente “NO”!)

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