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“Razze” meticce al rifugio: i cani da topi

Una tipologia molto diffusa nei canili è quella dei cosiddetti “cani da topi”.
Si tratta di cani di taglia medio-piccola di tipo bracco-lupoide, pelo corto o semilungo e mantello generalmente a toppe (più raro il colore uniforme).
Molto diffusi nel Nord Italia, sono apprezzati per la loro abilità nel catturare e distruggere i nocivi, ma di fatto svolgono soprattutto una funzione di cane da compagnia e sovente sono dei buoni avvisatori.
Se i cani di tipo volpino sono maggiormente diffusi come piccoli cani da cortile e da appartamento nei paesini e negli agglomerati urbani, i cani da topi costituiscono la tipologia tipica delle case in aperta campagna, dove affiancano i “cani-lupo” nelle funzioni utilitaristiche che rendono più indicata la taglia ridotta.
Si tratta ovviamente di cani non selezionati, generati da accoppiamenti casuali tra cani che però solitamente appartengono alla stessa tipologia.
Alle spalle hanno probabilmente una miscela di sangue di cani da ferma, pastori e vari cani di piccola taglia, ma frequentemente provengono da decine e decine di generazioni di cani dello stesso tipo.
I contadini e la gente di campagna li chiamano comunemente “cani da topi” differenziandoli dai volpini, dai cani lupo, dai cani da lepre e da tante altre “non-razze”.
Questa terminologia è usata solo per indicarne il tipo, ma tutti sono consapevoli della loro appartenenza alla grande famiglia dei meticci, tant’è che sono tutti diversi l’uno dall’altro.

Lo “STANDARD” DEL CANE DA TOPI

La loro principale diversità riguarda soprattutto il colore che, essendo frequentemente a toppe, presenta ogni volta pattern esclusivi con macchie disposte in posizioni diverse: chi le ha sulla testa e presenta un corpo bianco, chi ha la testa bianca e toppe sulla schiena, chi si presenta quasi completamente scuro con bianco alle estremità degli arti e lista bianca sulla testa.
Il colore delle macchie può essere diverso anche se i toni più diffusi sono il nero, l’arancio e il nero focato. Meno frequenti il cioccolato e il fulvo carbonato.
Per quanto riguarda il mantello, le due varietà più diffuse sono il pelo corto (solitamente con leggero sottopelo) e il pelo moderatamente lungo, con poche frange e non certo abbondante e lanoso come quello dei volpini.
L’incredibile omogeneità invece la si ha nei tratti morfologici. Se si potessero spogliare i cani della loro pelliccia, confrontandone solo le proporzioni del corpo, scopriremmo un’omogeneità quasi assimilabile a quella di una razza selezionata!
Le stesse proporzioni del cranio e della testa, gli stessi angoli degli arti, gli stessi rapporti tra diametri trasversali e longitudinali. Il muso è praticamente sempre a forma di tronco di cono e leggermente più corto del cranio. La testa leggermente arrotondata, gli orecchi pendenti, piccoli, triangolari e inseriti alti. Gli occhi tondeggianti scuri ed espressivi, la conformazione mesomorfa con corpo iscritto in un rettangolo non troppo allungato o nel quadrato. La coda è spesso portata alta ad anello senza tuttavia essere arrotolata sul dorso. Il peso può variare dai sei/sette chili dei soggetti più piccoli fino alla quindicina di quelli di taglia maggiore.
Oltre a queste conformità generali, ve ne sono altre più dettagliate che caratterizzano i cani di borgata, spesso tutti imparentati tra loro.

Girando per le campagne possiamo vedere come i bastardini di ciascun paese si somiglino un po’ tutti tra di loro. Ci sarà la zona in cui è diffuso il colore cioccolato, quella in cui hanno tutti il pelo lungo, quell’altra in cui ci sono cani un po’ più piccoli, o al contrario molto grandi.
Del resto molte vere razze (si pensi ai terrier delle varie contee inglesi) sono nate proprio in questo modo. Qui siamo solamente a uno stadio di selezione più arretrato, equivalente a quello delle campagne inglesi di due secoli fa.
Nei canili invece, ovviamente, arriva di tutto.
La morfologia dei cani lascia chiaramente intuire che ci troviamo di fronte ai soliti cani da topi di campagna, ma ovviamente si accolgono cani provenienti da varie zone anche piuttosto distanti tra loro.
Di cani da topi ce ne sono comunque parecchi, purtroppo.
Del resto è abbastanza intuitivo che una selezione casuale e incontrollata tenda a produrre un numero di cuccioli ben maggiore di quanto la popolazione sia in grado di accogliere. Non sono di certo considerati animali di valore e la gente di campagna che è solita regalare i cuccioli in esubero (e lo sono quasi sempre) non sta certo a selezionare i proprietari più motivati. Anzi, al contrario, è probabile che chi deve collocare una cucciolata di troppo sia portato a promuovere i propri cuccioli spingendo all’adozione anche proprietari non troppo convinti o palesemente poco indicati. Il risultato è facilmente intuibile: frequenti abbandoni e richieste di aiuto per collocare cani non più tollerati.

Un mix di qualità

Fortunatamente questi cani hanno molti pregi che li rendono adatti a un gran numero di famiglie. Si potrebbe dire che rappresentano il cane medio per l’italiano medio.
Il termine “furbo” è probabilmente l’aggettivo più frequentemente utilizzato da chi parla di loro: e a ragione!
La loro intelligenza è spesso messa in risalto nella vita in semi-libertà delle campagne dove si richiedono astuzia e perspicacia per sopravvivere senza mettersi nei guai. Sono comunque molto recettivi all’apprendimento, seppure conservino una certa dose di indipendenza. Di solito sono discreti avvisatori, senza esagerazione, con un abbaio non troppo insistente. Spesso gli ospiti vengono segnalati con una voce che esprime gioia o comunque sorpresa, non certo minaccia.
Con l’uomo sono infatti solitamente molto socievoli. Ma anche nei confronti dei loro simili e degli altri animali hanno un carattere decisamente più dolce rispetto a quello dei loro colleghi terrier inglesi. Sebbene utilizzati anche per la caccia ai nocivi (in cui si distinguono), sono solitamente rispettosi degli animali domestici. Possono quindi imparare tranquillamente a convivere col gatto di casa, pur mantenendo il loro classico istinto predatorio.
Mentre i meticci di tipo volpino sono molto legati al loro territorio, questi campagnoli, anche se trasferiti in città, frequentemente tendono a girovagare per i quartieri: sono i classici cani leggendari che vanno a prendere il giornale tutte le mattine o che hanno imparato il semaforo e si spostano da un quartiere all’altro. Attenzione però che il traffico di oggi non è più quello di trent’anni fa e per uno che impara il semaforo ce ne sono diversi che vengono investiti.
Per quanto riguarda la loro manutenzione, il loro pregio più grande è la semplicità della toelettatura. I cani a pelo corto non necessitano di attenzioni particolari e mantengono sempre un aspetto perfetto senza bisogno di fare niente. Qualche strigliata col cardatore è comunque consigliabile per eliminare il sottopelo morto nei periodi di muta e velocizzare il rinnovo del mantello. Possono vivere in casa o all’aperto, dormendo in un luogo ben riparato, non si sporcano facilmente e hanno il vantaggio di poter essere asciugati molto rapidamente quando si bagnano sotto la pioggia.
Anche i soggetti a pelo semilungo hanno comunque una manutenzione relativamente semplice. Le spazzolate frequenti sono necessarie solo nei periodi di muta (quasi sempre due all’anno), e per il resto del tempo sarà sufficiente un controllo nelle parti più frangiate (dietro alle orecchie, nelle cosce, sulla coda) affinché non si formino nodi e matasse di pelo infeltrito.
Per tutti, è da segnalare invece una particolare robustezza: a parità di altre condizioni, i cani da topi sono tra i più longevi e sani, probabilmente perché non presentano caratteristiche estreme: la taglia, seppur contenuta, non li espone ai rischi tipici dei soggetti miniaturizzati: si riproducono con facilità, hanno occhi proporzionati alla testa, non soffrono particolarmente il freddo e nemmeno il caldo. La conformazione fisica è mesomorfa, non hanno mai angoli esasperati, arti esageratamente corti, ossatura troppo pesante o troppo fragile. Il pelo, mai lunghissimo né troppo corto, li protegge senza predisporli a parassiti e formazioni di cisti. Insomma, sono cani a forma di cane… e la Natura li premia!

Le mode cambiano

Per il loro aspetto un po’ anonimo e senza particolari attrattive, purtroppo questi cani sono per anni rimasti in disparte. A causa della loro diffusione e della continua disponibilità di cani di questo tipo in regalo nei piccoli annunci compro-vendo, sono sempre stati considerati cani senza valore e più o meno inconsciamente anche le attenzioni degli adottanti presso i rifugi si sono più spesso rivolte a cani più bizzarri che colpivano per qualche particolare insolito. O più spesso, seguendo la moda del momento, si sono richiesti soprattutto meticci che richiamassero le razze più in voga. C’è stato il momento dei cocker, quello degli husky, quello dei dalmata, quello dei labrador… negli ultimissimi tempi anche i cani da topi possono prendersi la loro rivincita.
Grazie ad alcune pubblicità, anche il border collie e il jack russel hanno ottenuto una notevole notorietà: i bambini sempre più spesso fanno pressione ai genitori per avere il cane che hanno visto in tv.
Il caso vuole che queste nuove comparse abbiano un aspetto sotto molti aspetti simile a quello dei più comuni meticcetti di campagna.

Il border collie è decisamente più grande, ma non è infrequente (come già avveniva per i labrador) la richiesta da parte dei potenziali adottanti di soggetti simili ma più piccoli, in quanto ritenuti più gestibili specialmente in spazi ridotti. I jack russel invece subiscono la concorrenza di molti meticci a pelo corto di taglia equivalente. Le differenze principali più frequenti riguardano il portamento degli orecchi e i rapporti del muso (più dolci i lineamenti dei meticci imparentati con i braccoidi), ma non sono certo quelli i particolari ricercati da chi si innamora di un cane visto solo una volta in tv, specialmente se si parla di bambini.

Naturalmente io sono molto critico riguardo alla scelta di un cane fatta basandosi esclusivamente sul gusto estetico e sull’onda della moda del momento… se non fosse che i meticci del canile, in una famiglia media che non utilizza il cane per fare sport a livello agonistico, in molti casi risultano più gestibili dei border collie e dei jack russel.

Senza voler togliere niente a queste due razze, che sono formidabili quando sono impiegate nel loro lavoro e dimostrano incredibile tempra ed energia, trovo che il carattere più “soft” dei meticci di campagna meglio si addica alla famiglia media con bambini: giocherelloni ma senza esagerazione, forse meno obbedienti dei border collie, ma certamente più tranquilli; forse meno determinati dei jack russel, ma certamente più docili.
Non sono solito sponsorizzare cani che assecondino i dettami della moda; ma quando la moda, come in questo caso, chiama in causa tipologie di cani che sono “realmente” opportune per molte realtà famigliari, non posso che rallegrarmi ogni volta che un bambino concentra le sue attenzioni sugli pseudojackrussel o quando i genitori si informano sulla possibilità di avere un tipo border collie di taglia più contenuta.
Un altro elemento che gioca a favore dei nostri cani da topi è la frequente richiesta, sempre da parte dei bambini, di cani di tipo “Snoopy”.
Questo simpatico fumetto dei Peanuts, a quanto si dice, dovrebbe essere un beagle. Chiunque si intenda un poco di razze canine non potrà che convenire che si tratta comunque di un beagle un po’ atipico!

Agli occhi dei bambini in particolare, è indubbio che risulti decisamente poco somigliante ai soggetti di questa razza disponibili presso allevamenti o negozi. E’ sicuramente molto più affine al cane da topi bianconero, benché i nostri meticci non abbiano solitamente nulla a che spartire con la succitata razza di segugi inglesi.
E anche in questo caso, la fortuna vuole che gli Snoopy nostrani, come cani da compagnia, siano molto più user friendly degli intraprendenti segugi, selezionati per seguire piste interminabili nelle battute di caccia.
I cani da topi hanno davvero poche esigenze, sono giocherelloni senza essere esuberanti, sanno essere obbedienti senza essere morbosi, sono generalmente buoni con i bambini e gestibili con gli altri animali e la loro tendenza all’abbaio solitamente si mantiene nei limiti della normale tollerabilità.
Sono altresì particolarmente indicati per le persone anziane essendo molto docili e di taglia giustamente contenuta.
In questo caso, rivolgendosi a un canile, consiglierei però di evitare i cuccioloni esuberanti e concentrare le proprie scelte sui soggetti più maturi, che comunque non mancano mai: sono naturalmente più tranquilli e meglio si adattano a vivere a fianco delle persone meno dinamiche.