giovedì 28 Marzo 2024

Se amore vuol dir gelosia…

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

Il mio cane non mangia più da quando abbiamo avuto un bambino. Potrebbe essere geloso?
Ho preso un secondo cane per fare compagnia al primo, ma il primo è diventato irritabile, aggressivo e si è rimesso a sporcare in casa come quando era cucciolo: perché fa così?
Quando viene a trovarci una mia amica con il suo cane, il mio gioca con lui e sembra tutto felice, ma quando l’altro esce lui mi distrugge la casa: cosa può significare? 

Quasi ogni giorno sento domande di questo genere, da parte di persone che a volte hanno quasi  il timore di pronunciare la parola “gelosia” perché non vogliono farmi pensare che antropomorfizzino troppo il loro cane: ma non bisogna avere alcuna remora di questo tipo, perché la gelosia è uno dei molti sentimenti che il cane prova esattamente come gli umani… con l’aggravante di non poterlo affrontare in modo “culturale”, ragionandoci sopra e cercando di autoregolarsi (non che gli umani ci riescano sempre, eh…).
Per il cane la gelosia è una fonte di forte stress a cui reagisce in modo spontaneo ed istintivo, sfogandosi come può (abbaio, comportamento distruttivo, comportamento aggressivo…) oppure chiudendosi in una sorta di depressione che può portarlo ad essere apparentemente svogliato nel lavoro o nel gioco, o addirittura a rifiutare il cibo.
Proprio stamattina abbiamo pubblicato un articolo sullo stress nel cane, dove si dice che la prima cosa da fare sarebbe sempre “rimuovere la causa”, quando questa è stata identificata: ovviamente, però, non è proprio possibile “rimuovere” un nuovo cucciolo…e tantomeno un nuovo bambino!

Che fare, dunque?
Innanzitutto si deve fare la stessa identica cosa che si fa quando in una casa con bambini arriva un fratellino nuovo: e cioè convincere quelli che c’erano prima che il nuovo arrivato NON toglierà loro l’affetto, le cure e le attenzioni dei genitori. Certo, si dirà:  con un bambino è più facile, perché gli si può parlare!
Ma non è sempre così, perché la gelosia si innesca anche nei bambini piccolissimi, che ancora non sono in grado di capire un discorso: e soprattutto, è del tutto inutile spiegare ad un bambino che mamma e papà gli vogliono bene esattamente come prima, se poi i loro comportamenti suggeriscono l’esatto contrario!
I discorsi sono una bella cosa: ma il bambino – proprio come il cane – è molto più sensibile ai FATTI che non alle parole. E proprio come il cane, è sensibilissimo al linguaggio del corpo (crescendo, purtroppo, perde questa sensibilità perché il nostro mondo è fatto di parole: ma sono proprio queste a mettere nei guai la nostra specie, perché le parole possono essere menzognere, ingannatrici e così via, mentre il linguaggio del corpo non mente mai).
Tradotto in pratica: si può benissimo “parlare” anche con il cane, in un linguaggio che lui capisca.
Quindi, quando arriva un nuovo elemento che possa scatenare la gelosia  (altro animale o bambino che sia), la prima cosa da fare è quella di raddoppiare le attenzioni verso il primo cane. E non parlo solo di coccole, carezzine e vizietti vari, ma soprattutto di rapporto: dargli più cose da fare, uscire di più con lui, farlo lavorare o giocare di più.

Se il nuovo arrivato è un animale, non gli importerà nulla di ricevere meno attenzioni rispetto al cane: ancora non sa quale sia il suo posto in famiglia e quel che arriva va tutto bene, quindi la “controgelosia”  non può nascere.
Se il nuovo arrivato è un bambino, diventa un po’ difficile “dargli meno attenzioni”, visto che le richiederà non solo affettivamente, ma anche dal punto di vista pratico: però è possibile – anzi, si dovrebbe sempre fare! – coinvolgere il cane in tutto quello che facciamo, responsabilizzando anche lui verso il bambino.
Per esempio, gli si può chiedere di “fare la guardia” al bimbo – anche se il cane è uno yorkshire, va bene lo stesso – o di portarci il pannolino di ricambio, o fargli trainare la carrozzella insieme a noi…insomma, tutto va bene purché il cane pensi che il bambino non è un suo rivale, ma un nuovo membro del branco piccolo, indifeso, da accudire tutti insieme.
Se vi comporterete così, l’unico rischio (da tenere sotto controllo) sarà quello che il cane diventi iperprotettivo verso il bambino: ma non succederà MAI che ne sia geloso e tanto meno che diventi aggressivo nei suoi confronti.
Tanto è utile e positivo questo atteggiamento, tanto è deleterio quello contrario, ovvero l’emarginare il cane per paura che danneggi il bambino anche involontariamente: il cane che viene portato in un’altra stanza ad ogni poppata, per esempio, diventerà immancabilmente geloso (e  come dargli torto?).

Nel caso di un secondo cane adulto che entri in famiglia, alla normale gelosia si aggiungeranno i timori di una rivoluzione gerarchica: checché ne dicano i cinofilosofi dell’ultima ora, infatti, le gerarchie per il cane sono sempre di basilare importanza.
Quindi non solo bisognerà convincere il nostro amico che il nuovo arrivato non gli porterà via attenzioni ed affetto, ma bisognerà anche convincerlo che non intaccherà la sua posizione gerarchica (fosse anche quella di “ultima ruota del carro”).
In questi casi, ovviamente, non basta quello che pensiamo NOI: bisogna anche vedere cosa ne pensa il nuovo cane.
Per fortuna i cani hanno sempre un certo rispetto per chi c’era prima di loro: quindi è molto facile che il cane numero 2 (anche fosse un molossone di cinquanta chili) non metta affatto in discussione il cane numero 1 (fosse anche un chihuahua).
Chi rovina tutto, molto spesso, sono gli umani, che si mettono a “prendere le parti” dell’uno o dell’altro in caso di piccoli conflitti – per esempio una ringhiata sulla ciotola – sgridando “a prescindere” il cane che sta facendosi le proprie ragioni, anche quando in realtà ha tutto il diritto di farsele.
Sentendosi appoggiato dagli umani, ovviamente l’altro cane si sentirà più sicuro e comincerà a pensare di mettere in discussione le gerarchie, cosa che senza l’intervento umano non gli sarebbe mai passata per la testa.
Quindi, consiglio generale: se due cani litigano,  lasciate che si chiariscano da soli (intervenite SOLO se vi accorgete che le cose stanno diventando davvero pericolose per uno dei due, ma senza dare l’impressione di “fare il tifo” per l’uno o per l’altro. Separateli e stop).
Se poi proprio non riuscite a farvi gli affari vostri e dovete metter becco, mettetelo sempre e solo per appoggiare l’operato del cane numero 1, quello che c’era prima, consolidando così la sua posizione gerarchica (e migliorando sicuramente i rapporti tra i due, perché se un cane non pensa che l’altro voglia scalzarlo, non avrà molti motivi per litigare con lui).

E se il nostro cane, all’arrivo di un nuovo membro della famiglia (ovvero, ai suoi occhi, di un intruso, umano o animale che sia!), invece di litigare con lui se la prende con noi, con la casa (comportamento distruttivo) o con se stesso (comportamento depressivo)?
Allora può essere il caso di ricorrere ai vari rimedi naturali (feromoni calmanti, prodotti naturali omeopatici, fiori di Bach per chi ha fiducia in essi) o artificiali (tipo il “giubbottino antistress”), che però devono essere sempre e solo coadiuvanti del nostro comportamento corretto, che sarà sempre quello di attivare il più possibile il cane e di dargli attenzioni positive e “fattive”. Al cane le coccole piacciono, ma non servono a nulla come antistress! Quello che gli serve è lavorare, rendersi utile, sentirsi parte attiva del suo branco.
Un’altra cosa indispensabile è condizionarlo a “pensare positivo” nei confronti del nuovo arrivato.
La buona vecchia “routine del buon umore” del dottor Campbell mi ha aiutato a risolvere centinaia di casi di gelosia, semplicemente dando al cane l’impressione che “ci sia una festa” ogni volta che appare il nuovo arrivato.
Ridere forte, saltare, giocare, fare letteralmente gli scemi (compreso il rotolarsi per terra e fare la lotta con i cani) ogni volta che “il vecchio e il nuovo” si trovano insieme è un metodo quasi infallibile per eliminare le gelosie: certo, si fa la figura dei pazzi furiosi… ma siccome lo facciamo in casa nostra, non è che dobbiamo invitare tutto il vicinato. Quindi  diamoci pure dentro…e al massimo, se i vicini ci sentiranno ridere dal mattino alla sera, poi dovremo curare la loro invidia!

PILLOLE ANTI-GELOSIA:

– se è possibile scegliere, è sempre più facile far convivere animali di sesso opposto (e se si temono le cucciolate indesiderate basta sterilizzare la femmina, proteggendola così da un sacco di possibili patologie);

– il primo incontro è sempre bene che avvenga in campo neutro, senza dare al cane numero 1 l’idea di un'”invasione” del suo territorio da parte di uno sconosciuto. Se due cani fanno amicizia al parco, poi è molto più semplice far accettare al numero 1 che l’altro entri in casa sua: sarà geloso lo stesso, ma almeno non di un perfetto sconosciuto. Anzi, di qualcuno che in fondo gli è simpatico (e la differenza si vedrà);

– all’ora dei pasti, serviamo prima il cane numero 1 e poi il nuovo arrivato (anche se si tratta di un bambino: prima di ogni poppata del neonato è possibilissimo mettere qualcosa nella ciotola del cane, fosse anche un singolo bocconcino).
Idem per le coccole: sempre prima al cane numero 1 e poi al numero 2 (o al gatto, o al figlio);

– ciotole abbastanza lontane e separate per i due cani , o per cane e gatto: e che nessuno si  permetta MAI di mettere il muso nella ciotola altrui (neanche il cane numero 1) perché il Capo Supremo (ovvero l’umano) lo vieta. Punto. Con fermezza, dolcezza e coerenza, ma lo vieta sempre.
Ognuno mangia nella ciotola sua:  si stabilisce questa regola e non se ne parla più.  A fine pasto, le ciotole spariscono: anche perché la velocità di “aspirazione” della pappa non dovrebbe avere grandi differenze neppure se i due cani sono di taglia e peso diversissimi: il cane piccolo mangerà anche meno, quindi ci metteranno più o meno lo stesso tempo.
Può esserci una differenza sensibile se uno dei due è anziano e quindi mangia molto più lentamente: in questo caso si possono anche dare i pasti in stanze separate.
In ogni caso, la supremazia dell’umano e il fatto che sia LUI a gestire la risorsa-cibo non dovrebbero essere messi  in discussione da nessuno, quindi questo non può disturbare le gerarchie intraspecifiche (mentre semmai chiarisce meglio al nuovo arrivato quelle inter-specifiche);

– MAI far giocare i cani con una sola pallina, almeno finché i rapporti non si sono consolidati e non è nata un’amicizia (personalmente ci sto abbastanza attenta anche “dopo”: le amicizie a volte si rompono, per una pallina contesa). Si possono invece far condividere i giocattoli che possono essere presi in bocca da due parti (salamotti, stracci, bastoni ecc.): anzi, questi giochi in comune rafforzano le amicizie;

– per lo stesso motivo, e almeno per i primi tempi di convivenza, i giochi da rosicchiare, gli ossi e altre sicure fonti di rissa vanno bandite.
Si potranno reintrodurre progressivamente in un secondo tempo, quando i rapporti si saranno fissati e consolidati, sempre chiarendo a tutti che ognuno può rosicchiare le cose SUE, ma che quelle altrui sono tabù;

–  a passeggio si va sempre insieme: gestire due cani al guinzaglio non è la cosa più semplice di questo mondo, ma con un po’ di esperienza ci si riesce benissimo. Portare fuori i cani a turno significa suscitare la gelosia dell’uno ogni volta che si esce con l’altro: scordiamoci che il cane riesca a pensare “sì, vabbe’, ma dopo tocca a me”, o viceversa “sì, adesso esce con lui, ma prima è uscito con me”. Il cane vive nel presente: il “prima” e il “dopo” vengono sempre in secondo piano rispetto all'”adesso”;

– in generale, dimentichiamo anche i concetti di “equità” e di “giustizia” che applicheremmo, per esempio, a due bambini umani: nel caso dei cani è sempre meglio “pendere” dalla parte del dominante, dandogli qualche attenzione in più e privilegiandolo.
Il secondo cane non avrà assolutamente la sensazione di un'”ingiustizia”, ma solo una conferma della sua posizione gerarchica inferiore, che accetterà molto serenamente. E’, semmai, il contrario che lo metterebbe in confusione: essere trattato “alla pari”, o addirittura “meglio”, quando lui, essendo l’ultimo arrivato, trova normalissimo essere messo in secondo piano.
Questo può causare conflitti gerarchici che senza gli umani non sarebbero mai nati.. e che alla psiche canina fanno molto peggio della presunta ” non equità”. Quello dell’ equità è un concetto che appartiene alla cultura umana, ma il cane non lo concepisce proprio;

– in caso di litigi, intervenire meno possibile. Se i cani sono equilibrati e ben socializzati, le dispute si risolveranno quasi sempre con tanta scena e nessuna ferita (e se ci scappa un graffietto, non muore nessuno). Se i cani NON sono equilibrati, magari perché provengono da storie difficili, prima di costituire un “branco” bisognerebbe sempre cercare di migliorare le loro capacità sociali;

– dare sempre tempo al tempo.
Normalmente i cani, se equilibrati, impiegano tre-quattro giorni a fare un’esclation mentale di questo genere: “Chi l’ha chiamato, questo?  – Se ne vuole andare o no? – Uffa, non se ne va proprio… – Okay, rassegnamoci: questo ormai fa parte del branco, bisogna conviverci”.
Qualcuno può impiegare anche una settimana-dieci giorni, difficilmente di più.
Se in questo periodo gli umani si comportano in modo corretto, i tempi si accorciano e l’amicizia – o almeno la tolleranza, perché non si può pretendere che i cani si amino per forza –  quasi sempre prende il posto del sospetto (e dello stress)  iniziale.
Non arrendiamoci MAI solo perché, nei primi 5 minuti, il cane numero 1 ha ringhiato o ha piantato i musi o ha pisciato contro il muro. L’arrivo di un nuovo membro della famiglia è SEMPRE uno choc e uno stress: diamogli un po’ di tempo per affrontarlo, “digerirlo” e infine superarlo.

– ricordiamo che anche il secondo cane (o gatto: bambino si spera di no!) è sotto stress: è stato sottratto all’ambiente in cui è vissuto fino a quel momento e “trapiantato” di peso in un nuovo mondo. Quindi anche lui avrà diritto a molta comprensione, ma ricordiamoci che a lui vengono “aggiunte” cose, rispetto alla sua vita precedente, e che lo stress da nuovi stimoli è comunque più positivo dello stress da “sottrazione” (di importanza, di attenzioni, di tempo).
L’equilibrio, quasi sempre, si trova semplicemente osservando, pazientando e tenendo presenti le semplici regolette di cui abbiamo parlato fin qui: se però la situazione diventasse proprio pesante – anche solo per NOI, che a volte interpretiamo i comportamenti del cane alla luce dei nostri sensi di colpa, che non mancano mai! – potremo sempre appoggiarci ad un esperto in comportamento, che comunque ci darà quel senso di fiducia che talora ci fa vedere le cose con occhio più sereno…e come per magia, fa ridiventare sereni anche i nostri animali!
Non dimentichiamo MAI quanto essi siano empatici.
L’idea fissa che un cane sia geloso, che soffra, che non sopporti il nuovo arrivo eccetera, talora rende gli umani talmente nervosi che il cane lo recepisce e diventa nervoso a sua volta: così noi pensiamo che sia colpa della gelosia…e si instaura un circolo vizioso che non finisce più.
Per questo insisto sempre molto sulla routine del buon umore: perché ridere e giocare – anche se lo si fa forzatamente, di solito poi ci sente così scemi che si comincia a ridere per davvero!  – a volte basta a scaricare la nostra tensione e a rendere più serena l’atmosfera generale, cosa che serve più di mille feromoni messi insieme;

– avvertimento forse superfluo…ma esperienze passate mi suggeriscono di non tralasciarlo: la gelosia è una vera e propria “malattia”, ma non è detto che sia l’unica. Se un cane manifesta segnali di disagio particolarmente forti dopo l’arrivo di un nuovo membro della famiglia, e se questi permangono anche dopo il “tempo fisiologico” di accettazione, potrebbe darsi che la gelosia non c’entrasse nulla, o fosse solo una parte del problema: quindi una visita veterinaria per escludere eventuali patologie concomitanti è sempre consigliabile.

 

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42 Commenti

  1. ciao ho una meticcia di 4 anni femmina che in passato viveva nel mio giardino grande in compagnia di una sharpei piu grande di lei .. allora quando portai la meticcia per la prima volta a casa aveva 20 giorni di vita (datosi che la trovai vicino alla spazzatura) e la sharpei fece una gravidanza sterile e di conseguenza con gli anni diventarono mamma e figlia vivendo in simbiosi.
    circa 1 anno fa la sharpei e venuta a mancare per una malattia alla pelle che l’ha consumata lentamente. dopo pochi mesi dalla sua morte decisi di mettere la meticcia rimasta sola in casa con me. da quel giorno la meticcia ribelle che distruggeva tutto e che non stava a sentire, e cambiata del tutto diventando la mia ombra amorevole e tranquillissima.. una settimana fa decisi di prendere una compagnia per lei quindi una cucciola di pit di 40 giorni. (l’ho presa così piccola perchè la mamma non voleva allattare più e la cucciola aveva bisogno ancora di latte e attenzioni)
    prima di portare la cucciola (kira) definitivamente a casa la tenevo con me per un paio di ore a casa per vedere la reazione della meticcia che sembrava esserne entusiasta, a tal punto che quando la cucciola andava via la cercava ovunque.
    quando ho portato definitivamente la cucciola a casa la meticcia sembra che ha cambiato completamente idea.. adesso resta tutto il giorno in camera esce raramente e se la cucciola si avvicina per giocare lei scappa a letto.
    all’inizio anche con me era cambiata, se volevo coccolarla scappava e non mi stava a sentire più. adesso sta migliorando il nostro rapporto, però non quello con la cucciola e quello per la casa datosi che non sta più nei suoi spazi giornalieri. ed io di questa cosa ne soffro abbastanza.
    la pit con i suoii 40 giorni gia dimostra il suo bel caratterino forte mentre la meticcia e debole di carattere e sembra aver paura della cucciola. quindi ha lasciato il suo spazio alla pit e questa l’impressione che mi da il suo atteggiamento.
    quindi l’aiuto e le domande che vi faccio sono:
    come posso indirizzare la cucciola a fargli capire che deve rispettare la meticcia?
    come faccio capire alla meticcia che lei e sempre la padrona di casa numero 1?
    come faccio a farle abituare alla loro reciproca presenza?
    come faccio a far rientrare la meticcia nei suoi vecchi spazzi?
    poi ce l’argomento litigi che mi turba tantissimo.
    ho paura che se continuano così quando crescerà la pit in un litigio mi sbrani la meticcia.
    la veterinaria mi ha rassicurato dicendo che e difficile che accada essendo entrata così piccola in casa e poi con gli giusti insegnamenti non per forza la pit deve avere un indole aggressivo.

  2. Ciao Valeria,

    lavoro in canile e da quasi un mese ci hanno portato una cagnetta incrocio volpino/chihuahua.
    E’ anziana avrà sui/più di 10 anni ed è affetta da insufficienza renale cronica,cieca da un occhio e l’altro è sulla buona strada inoltre è anche sorda e bisogna gridare letteralmente per farsi notare da lei (insomma il pacchetto completo).

    Mi sembrava assurdo lasciarla in canile!
    All’inizio non mangiava, vomitava e faceva diarrea avevamo poche speranze sul suo conto… cisì decisi di portarmela a casa per curarla come si deve, ora dopo tante flebo e cibo adatto…cammina, corricchia e mangia di gusto 😀 sono molto felice!

    Dopo tutta questa storia arriviamo al dunque, ho un cane di 12 anni di taglia grande e ogni volta che lei si avvicina lui si alza e se ne va, oppure quando stanno in giro per la casa lui come la vede la scansa sempre.
    Una volta le ha pure ringhiato/abbaiato perchè gli stava troppo vicino o è passata sotto di lui ma lei essendo sorda non lo ha calcolato di striscio e magari vedendoci poco non se ne era nemmeno accorta… cosa mi consigli di fare?

    Non voglio che diventino migliori amici ma almeno ottenere una convivenza pacifica…

  3. Ero molto tentata di prendere un secondo bassotto, ma dopo il suo articolo interessantissimo (come sempre) ho capito che non sarei in grado di gestire una situazione all’inizio così delicata e farei solo danni. Grazie Valeria!

  4. Negativo : un bel ” NO !!! ” quando cane 1 va a mangiare la pappa del cane 2 ( di solito è il contrario ………….)

  5. ho preso da un giorno una cucciolotta di 70 giorni da far compagnia al mio cucciolo di pastore abruzzese di 10 mesi… il cane 1 è felicissimo… l’unica cosa sono i pasti… avendo due eta differenti peso le crocche per entrambi.. ma il cane 1 va a mangiare prima qll del cane 2… io avendo letto un’altro articolo in qst sito non mi sono intromesso tra i 2… tutto normale si adatteranno?? o avranno problemi in futuro??

  6. Ho letto più volte questo articolo, così come altri in questo sito, con molto interesse e condividendone a pieno i contenuti. Ho uno staffy maschio di 14 mesi (“figlio unico”molto legato a me e al mio compagno) abbastanza equilibrato anche se testone che non ha mai avuto atteggiamenti aggressivi e dominanti con le femmine mentre con altri maschi è sempre sul piede di guerra. Avrei in mente di adottare un meticcio simil pit/molosso femmina che ha più o meno la sua età, ma al primo incontro tra i due, in territorio neutrale, lui l’ha subito aggredita, cosa che mai era successa con una femmina e anche se lei dopo lo richiamava chiaramente al gioco e si sottometteva lui la ignorava totalmente. Non mi sono demoralizzata e proverò ancora a farli socializzare insieme, ma mi chiedo se ci sono accorgimenti che potrei utilizzare per far si che le cose vadano bene tra i due, sperando in una felice convivenza o se,essendo stato lui fino ad ora l’unico e solo ad avere le nostre attenzioni, sarebbe meglio abbandonare l’idea di avere un altro puzzone 😉 in famiglia. Grazie della risposta che vorrà darmi.

    • Si può ritentare, ma certo che il primo approccio non è stato molto positivo…
      Riprovate a farli socializzare, ma se lui insiste nel suo atteggiamento forse sarebbe meglio pensare ad un’altra femmina: mettersi in casa proprio l’unica che abbia mai attaccato mi pare un po’ rischiosetto 🙂

  7. Buongiorno! leggo con interesse molti vostri articoli ed ho una domanda riguardo questo che ho appena letto. ho in casa due cuccioli di 12 giorni che la madre non allattava e, per forza di cose, devo allattarli ogni due ore e, tolto il tempo per mangiare e dormire, non ho proprio il tempo materiale per dedicarmi di più al cane numero 1. il cane numero 1 (Loki) ora è sensibilmente diverso, gioca meno, ci fa meno le feste, se lo coccolo se ne va, in giardino gioca meno, a volte rifiuta il cibo, insomma, sembra depresso e sono MOLTO preoccupato. eliminare la causa della gelosia ovviamente non è proponibile ma cosa posso fare per farlo stare meglio? lo vedo triste, mi si spacca il cuore e voglio fargli capire che è ancora il cane numero 1. cosa posso fare?
    grazie mille e complimenti per tutti gli articoli.

      • speriamo. per ora con un po’ di impegno in più e un po’ di sonno in meno cercherò di dedicarmi di più al cane numero uno e speriamo che tutto si risolva per il meglio.
        grazie per la risposta e ancora complimenti per il vostro lavoro

  8. Cm sempre articolo molto interessante, anche se rimango piena d perplessità! Fra poco più d un mese dovrei partorire, e il caso ha voluto che in questi giorni una cara amica m lascia ogni tanto il suo bimbo per un paio d’ore. Inutile a dirsi, che la mia Ziva (un incrocio husky d circa 1 anno) ogni volta che arriva il piccolino lo annusa e lo lecca (e fin qui tt regolare, anche i cani cn cui sono cresciuta hanno fatto cosi con me e poi cn mio fratello) solo che poi passiamo a voler saltare sul passeggino, anche se c’è lui dentro che dorme e io nn gli sto vicino, a starmi perennemente addosso soprattutto qnd lo prendo in braccio e così via! Ora memore dei tuoi consigli, non l’ho cacciata in malo modo, ne chiusa da qlc parte, anzi le ho permesso d starmi addosso e l’ho scansata delicatamente qnd diventava troppo invadente. L’ho portata al parco a correre, l’ho fatta giocare e le ho dato qlc premio alla risposta positiva ai comandi… eppure è irrequieta e (non vorrei passare per stupida ma qst è qll che percepisco) vedo nel suo sguardo un misto d frustrazione ansia e un sentirsi tradita da me… un domani chr arriverà il “fratellino/sorellina” come reagirà ad averlo h24? Nn posso chiudere lei da qlc parte ma neanche mio figlio… m trovo molto in difficoltà xke adoro il mio cane e voglio solo che sia felice, visto che cn l’abbandono ha già sofferto abbastanza!

  9. Ciao! Ho due cani ormai da 1anno e mezzo! Però mi sa che ho sbagliato qualcosa, il primo cane é un bonaccione preso all’etá di 5 anni al canile, ora ne ha 9, non mi da mai retta se lo porto fuori senza guinzaglio, fa sempre i fatti suoi, a parte in casa o nel mio giardino. Il secondo invece ha 3 anni ed é con me da 1 anno e mezzo, però mi da tante soddisfazioni perché fa quello che gli dico il 90% delle volte, il problema é che il primo non si avvicina a me se ho accanto il secondo cane perché se no lo attacca, oppure se sono io vicino al primo cane a fargli 2 coccole il secondo si avvicina piano piano e lo attacca! Sta diventando una brutta situazione, lo so che ho sbagliato qualcosa, ma come posso fare per riparare?
    P.S. sono 2 maschi, il primo castrato da 2 mesi!

  10. Ciao ho un Parson Russel di 2 anni e mezzo.
    Vorrei prendere un altro cane piccolo, possibilmente dal caniele e maschio, per fargli compagnia e per stancarlo un po’ perchè iper-attivo.
    Adora giocare co le sue palle da tennis in casa e con i bastoni al parco.
    PROBLEMA: quando è con altri maschi non vuole dividere neanche i bastoncini, è dominante e da molti segnali per farlo capire, si irrigidisce quando un cane lo annusa dietro.
    I miei genitori lo hanno viziato da morire, coccole a non finire.
    Con un cane di una amica di famiglia , con cui abbiamo fatto un esperimento per vedere,,un maltese, non ha giocato lo ha ignorato o gli ha ringhiato contro.
    Non sono molto a favore di una cagnetta perchè dovrei sterilazzarla e lui non lo è. inoltre da come si comporta con le femmine, poverini, cerca sempre di montarle e non dà loro tregue.
    Devo rinunciare all’idea?
    Per il resto è un coccolone, non cerca la rissa, ed è molto affettuoso con anziani e bambini.

    • Be’, Lalla… è un jack parson! Ovviamente è iperattivo (lo sono tutti i rappresentanti della sua razza) e altrettanto ovviamente non sopporta gli altri maschi. Quindi l’unica possibile soluzione è una Parson femmina (o qualcosa che somigli a questa razza: in canile solitamente c’è ampia scelta di “simil” terrier!), che comunque dovrai sterilizzare perché il canile – giustamente – ti obbligherà a farlo. Mettergli insieme un altro maschio significa cercarsi le grane col lanternino… quindi, se proprio non reggi all’idea di una femmina, meglio rinunciare!

  11. Ciao Valeria cercavo qualcosa riguardo la gelosia del cane e speravo di trovarlo su uno dei tuoi articoli. ti pongo una domanda più diretta: tu pensi che esista davvero il sentimento della gelosia nel cane? Inteso proprio per definizione, non per descrivere un atteggiamento.

  12. Come si può affrontare invece della gelosia nei confronti di altri cani sconosciuti o quasi? Ovviamente evitando di sbaciucchiarseli, parlo di gelosia anche in caso di avvicinamento… Come ci si deve comportare nei confronti del proprio cane per far si che non diventi un’ atteggiamento patologico?

    • Ops…evidentemente mi erano sfuggiti! Sorry 🙁
      Siccome ‘sto sito è abbondantemente vivo, si commentano sempre gli articoli nuovi e a volte mi perdo qualche pezzo arretrato.
      Come va con Macchia ed Elvis?

  13. Aggiornamento : comprato due ossi di pelle di bufalo … Elvis ne va matto e prima ne andava matta anche Macchia che invece rifiuta il suo ma in compenso uggiola e piange se Elvis mangia il suo e glielo frega … E’ normale anche questo ? ^____^

    Per il resto tutto procede solo che Macchia non mangia, penso per il caldo …. ma dipende, se nelle crocche come ho fatto stasera, le metto il pollo tritato, si mangia solo il pollo e le crocche le lascia lì a metà …Non credo che sia un comportamento da gelosia, è proprio “zoccola inside” lei …. dopo due anni e due mesi che ce l’ho non sono ancora riuscito a trovare le crocche giuste ….

  14. Sarà … so solo che a volte quando lo branca per il collo o per la gola sembra che voglia strappargli la carne di dosso …………. E poi Elvis corre verso gli amici/che di Macchia …. Comunque mi fido del tuo parere, ci mancherebbe !! 🙂

  15. Grazie “redazione” 🙂
    La domanda era un’altra … ero convinto di averla scritta ma mi sa che la mia demenza senile sta per avere il sopravvento ….

    Quando usciamo, Elvis normalmente si dirige verso dove ci sono gli altri cani e Macchia glielo impedisce ( lo fa ruzzolare, lo prende alla gola o per il coppino )

    Sembra quasi che gli dica “dove vai ? gioca con me!”
    Interpreto bene o è un segnale “preoccupante” ?

    Roberto

    PS mi farebbe piacere fare avere (se possibile e se fa piacere anche a te) qualche foto.
    Provo a mettere un link … sperando che possiate vederlo !

    PPS oggi sacchetti di plastica dappertutto, pettorina di sua sorella tranciata in due e il mio letto irriconoscibile … da domani, BARRICATE !! 🙂

    Provo a mettere il link alla foto dei due monelli:

    https://fbcdn-sphotos-a.akamaihd.net/hphotos-ak-ash4/306554_4295302146542_544611013_n.jpg

    • Ma che simpatici! Sono anche molto simili tra loro.
      Roberto, Macchia è (giustamente, visto che è adulta) dominante sul cucciolo: siccome lei è timida, evidentemente non si fida molto degli altri cani e quindi vuole tenere Elvis lontano da quello che lei vede come un pericolo. A me pare che di preoccupante non ci sia proprio niente!

  16. Buonasera. Da 9 giorni sono il fortunato papà di Elvis.
    Va tutto bene, sua sorella Macchia ( due anni e mezzo ) sembra averlo accettato.
    Si sono incontrati alla Stazione Centrale quando lui è arrivato mezzo cotto. Poi siamo venuti a casa, per farlo familiarizzare un po’ … Poi siamo usciti al parco dove ci sono tutti gli amici di Macchia e lui, che ha un carattere molto più espansivo di sua sorella (timidissima) ha già fatto amicizia con tutti.
    E’ uno scricciolo che si fa volere bene ….
    Volevo solo capire se è normale che lui voglia correre e Macchia glielo impedisce, andandogli addosso e insomma impedendogli di giocare ….
    Tra di loro a casa giocano poco … se lui prende un giochino, lei glielo prende delicatamente di bocca e ci gioca lei … lui, da bravo, ne prende un altro e lei gli va a prendere pure quell’altro.
    Non ho capito se devo sgridarla ( a dire il vero ci ho provato e lei diventa tutta mogia mogia ) o che cosa.
    Per il resto va tutto benissimo ( almeno credo )
    Lui per avere solo 4 mesi ha un richiamo eccezionale ( al contrario di sua sorella che però da quando è arrivato lui, ora al “andiamo” arriva quasi prima lei, cosa che fino a qualche settimana fa era invece un problema “recuperarla” … nel senso che la chiamavo e andava dall’altra parte o, peggio, faceva il freezing in mezzo al campo ).

    Grazie per ogni / qualsiasi info per poter gestire al meglio i due ragazzi ! ^________^

    Roberto, Milano

    • Ciao Roberto, benvenuto Elvis 🙂
      MI sembra che le cose procedano bene tra i due: che lei si appropri dei giochini è normalissimo, non sgridarla, sta mettendo in chiaro le gerarchie ed è giusto che sia così.

  17. altroché se sono gelosi… soprattutto i bassotti, che possono essere dolcissimi ma anche molto egocentrici…, come dice giustamente anche ninnitoby. Elasticità, è l’unica soluzione. Calma ed elasticità, come e più che con gli umani! 🙂

  18. ciao, coi miei cagnolini invece la situazione è inversa…quando è arrivata la bassottina il beagle di un anno e mezzo è stato felicissimo e soprattutto molto paziente, considerando quanto venisse “stressato” da un cucciolino di due mesi! la bassottina invece è gelosa, o meglio credo sia moooolto egocentrica, deve sempre stare al centro dell’ attenzione: si intrufola quando coccolo Tobia, tra me ed il mio ragazzo quando ci abbracciamo etc…ed infine ad un certo punto (aveva circa un anno) ha anche cominciato a montare il “fratello” maggiore…tutto nella norma o devo intervenire in qualche modo?

  19. ciao valeria, stanchissima e morta di sonno non sono riuscita ad arrivare a fine articolo, però mi ha colpito una cosa: quando dici (e secondo me giustamente) di uscire con i propri cani INSIEME. ora… quando invece si lavora (nel mio caso specifico ho fatto ricerca ed ora sto facendo prove naturali) tutti gli istruttori fanno lavorare con un cane alla volta, lasciandone uno in macchina (per ovvi motivi), ma non potrebbe succedere come per la passeggiata di scatenare una gelosia?

    • Tutti gli addestratori che ho visto (secondo me erano ca***ni) non badavano affatto al comportamento, infatti cani dati n mano a loro erano quasi ingestibili quando incontravano altri cani. Badano ai risultati di quello che vogliono fare e basta, cioè seduto, zampa…

    • Elisa, il contesto “campo” è diverso dal contesto “casa”, perché il cane distingue benissimo il “posto di lavoro” dalla, diciamo così, “residenza” del suo branco.
      Sul lavoro ognuno pensa di fare qualcosa di utile alla sua società (anche quello che resta in macchina, perché pensa che il suo “lavoro” in quel momento sia quello) e quindi gelosie, ripicche e affini vengono messe in secondo piano (il che non le esclude del tutto, a mio avviso: però sono di secondaria importanza), mentre l’uscita per la passeggiata con l’altro cane viene vista – antropomorfizzando un po’, eh… – come “l’altro cane mi porta l’umano mentre io resto qui a far niente”, il che scatena spesso stress e conseguenti risposte distruttive, abbai ecc.
      In realtà qualche volta succede pure sul campo… vedi cani che si fanno venire la raucedine dalla macchina o cani che la macchina te la smontano: in questi casi credo che l’umano non sia riuscito a rendere chiaramente l’idea di “collaborazione generale”.
      Facendo UD, io ovviavo questo problema dando al cane che stava in macchina il compito di fare la guardia: in questo modo lui si sentiva “occupato” a far qualcosa e non era quasi interessato a quello che succedeva in campo. L’unica piccola controindicazione era che nessun altro poteva andarmi a prendere qualcosa in macchina 🙂 …

      • tutto chiaro, anche se in questo momento il dubbio mi è venuto perchè avendo appena iniziato a fare prove naturali, e per la particolarità della disciplina, i cani non sanno che stanno lavorando… a tutti gli effetti per il momento è una passeggiata al parco. mhà… ci voglio pensare su bene…

  20. Una cosa aggiugerei. Non mi è mai piaciuta la storia del “cane che sta fuori perchè è grosso e di quello che sta dentro perchè è il coccolino di casa”… Ma vi immaginate il povero cagnolone che vede uscire ed entrare con i suoi padrone il cagnolino in un posto (la casa) dove a lui è vietato entrare? Gerarchia sopra o gerarchia sotto, credo che questo susciti non poca gelosia… O sbaglio?

  21. Grazie Valeria, questo è per me! Arriva proprio al momento giusto: mancano meno di 3 giorni all’arrivo della cagnina nuova…
    Seguirò fedelmente tutti i tuoi consigli perchè, oltre ad essere un’espertissima cinofila, hai (e si sente) buon senso (merce rara, ultimamente). 🙂

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