- Ti presento il cane - https://www.tipresentoilcane.com -

Ti presento… il Bracco Francese

“… un bracco di piccola taglia della zona pirenaica che velocissimo galoppava sulle pietre quasi volasse su di esse” – [Cit. Espinar.]

INTRODUZIONE
Le origini dell’attuale bracco francese ci portano molto lontano: testimonianze scritte indicano che i capostipiti erano antichi bracchi introdotti in Inghilterra nel 1713 da ufficiali britannici reduci dalla guerra di successione spagnola, tra i quali anche cani della zona pirenaica. E’ sbagliato quindi sostenere, come molti pensano, che questa razza sia stata selezionata partendo dal pointer inglese. Il II re di Francia Carlo X (1757-1837) aveva una particolare predilezione per gli antichi bracchi francesi che vennero pertanto denominati, in suo onore,  “bracchi Carlo X”.
E molto probabilmente è stato proprio grazie all’amore e all’interessamento del re che questi cani hanno avuto uno sviluppo e un perfezionamento diverso da quello dei bracchi spagnoli (1).
All’inizio del secolo il Dr. Castets ha orientato l’allevamento dei vecchi bracchi francesi – allevamento che suo padre aveva introdotto nel 1875- verso un tipo più leggero ma di buona taglia, piuttosto vicino al tipo ancestrale. Presto fu seguito da B. Senac- Langrange, un altro grande esperto dei cani del sud-ovest, che ricercò un tipo più piccolo, nettamente più leggero, adatto a sostenere meglio il paragone con i soggetti inglesi.
Dagli sforzi effettuati dai cinofili per adattare il bracco francese al nostro secolo, ne resteranno due tipi: il Gascogne, più classico, e il Pirenei, più moderno.
La moda dei cani inglesi e tedeschi ha indotto i cacciatori a disinteressarsi poco a poco ai vecchi bracchi nonostante avessero delle grandi doti: la razza si ritrovò in una situazione critica.
Ma un buon cane, con delle grandi qualità, non poteva scomparire e sotto l’impulso di Dr. Servier che definì uno standard di lavoro, il bracco francese tornò e non se ne andò mai più, diffondendosi da sud-ovest a sud-est.

Il grande lavoro portato avanti dal Presidente Madame Cériana e da qualche allevatore ha fatto si che attualmente il bracco francese sia capace di  rivaleggiare con efficacia nei confronti di diverse razze continentali, sia in ambito venatorio che nei campi di lavoro.
Ovviamente questa evoluzione non è stata facile e le discussioni tra conservatori e innovatori sono ancora in auge.
E’ nel 1971 che il CACIB è stato accordato per la taglia grande e la taglia piccola.
Da quel momento gli incroci tra di esse sono stati proibiti.
Nel 1975 sono stati definiti, per la grande taglia “ Gascogne” e per la piccola taglia “Pirenei”(2).

L’introduzione in Italia di questa razza risale agli anni Sessanta, ad opera del signor Luigi Trincavelli, titolare dell’affisso”della Valdossola”, che importò un maschio ed una femmina con i quali iniziò ad allevare producendo nel corso di pochi anni 14 soggetti. Questi cani parteciparono a numerose manifestazioni ENCI, ottenendo risultati eccellenti.

Purtroppo nel corso degli anni l’allevamento e l’utilizzo della razza era andato calando, ma negli ultimi decenni un gruppo di appassionati ha reintrodotto e incrementato la selezione di questo bracco in Italia.
Si tratta dei fondatori e dei sostenitori del Club Italiano Bracco Francese che, contando un centinaio di persone dalla Alpi alla Sicilia, hanno operato scrupolosamente sia nelle importazioni che nell’allevamento italiano, riuscendo a fissare una quindicina di correnti di sangue diverse ben distribuite su tutto il territorio nazionale (3)

Il bracco francese nel Mondo
E’ da diversi anni che il bracco francese ha varcato i confini della Francia per diffondersi in Spagna, in Italia, in Grecia e in altri Paesi europei, ma l’espansione più significativa è stata in America del Nord e particolarmente in Canada dove una squadra dinamica, guidata da Michel Gelinas, l’attuale Presidente del Bracco Francese Québec, ha fatto onore ai bracchi francesi tipo Pirenei. Anche negli Stati Uniti circa 50 esemplari sono presenti in 18 dei 50 Stati (3).

BREVI NOTE MORFOLOGICHE

Secondo la classificazione della F.C.I. il bracco francese fa parte del Gruppo 7 “ cani da ferma”, sezione 1.1. “ cani da ferma continentali, tipo bracco con prova di lavoro”. (3)
Si presenta in due tipi differenti:

Tipo Gascogne (taglia grande- da 58 cm a 69 cm): galoppo facile ed armonioso, non eccessivamente veloce, tale da consentirgli di mantenere questa andatura nel tempo.

Tipo Pirenei (piccola taglia- 47 cm a 58 cm): galoppo molto veloce, caratterizzato dalla vigorosa spinta del posteriore, con falcate rapide e di giusta ampiezza. (4)


Aspetto generale: cane da ferma mesomorfo, nobile all’apparenza, potente, ma mai eccessivamente pesante, robusto con forti arti. Le femmine si presentano più fini, la pelle è morbida, mai rilasciata o molle (3)

Tania Du Collet De Lunel

IL CARATTERE DEL BRACCO FRANCESE

– E’ un cane da caccia dal carattere dolce e tranquillo,  a tratti riservato. (5)
– E’ considerato da molti un perfetto ausiliare dell’uomo poiché molto fedele ed ubbidiente. (6)
– Necessita di metodi eleganti e soffre particolarmente padroni lunatici e rimproveri immeritati. (5)
– Desidera sempre fare felice il suo padrone e si adopera  molto per riuscirvi, sfruttando anche il suo innato senso della caccia (5)
– Ha un’eccellente predisposizione all’addestramento tanto è vero che si sostiene che alcuni soggetti siano nati già addestrati (2)
– La sua migliore caratteristica è la resistenza, che lo rende instancabile anche nelle lunghe giornate autunnali di caccia.
– È una razza di grande resistenza fisica, si adatta senza problemi a qualsiasi situazione climatica e a qualunque zona, terreno o luogo selvatico (6)
– Il suo olfatto è talvolta sorprendente. (6)
– Famoso per la sua ferma immobile, è anche un ottimo riportatore e inseguitore, rustico e lavoratore (5)
– Si adatta bene anche alla vita di famiglia ma ha sempre necessità di fare molta attività fisica. (5)
– Ha ottimi rapporti con gli altri cani, così come con bambini con i quali è molto buono, giocoso e docile. (5) Anche dopo una giornata di caccia e quindi di sforzi, sa avere pazienza infinita per giocare con loro, e cerca la loro compagnia. (2)
– L’alimentazione deve essere adeguata all’età del bracco e all’attività (5)
– Da non dimenticare: è un cane che necessita di fare regolarmente attività fisica. (7)
– Dolce e calmo, si adatta molto bene alla città, ma deve essere abituato fin da cucciolo al rumore e alla gente (7)
– La durata media della vita è di dodici anni. (5)

Eccellente: si riferisce ad un soggetto che mostra una manifesta superiorità in una determinata qualità
Molto buono
: quando una qualità appare in alto grado, ma lievemente attenuata a causa di una qualche caratteristica intrinseca nel soggetto
Buono
: il soggetto possiede le caratteristiche basilari della razza, ma si esigerebbe che possedesse una qualità importante della stessa
Sufficiente
: la qualità concrete sono presenti, però non si può affermare che siano utili nel soggetto
Scarso
: soggetto non in grado di sviluppare una funzione importante, non per deficienza individuale, ma perché tale funzione non è caratteristica della sua razza (1)

Sarah e Tania Du Collet De Lunel

Dagli allevatori e dai proprietari intervistati è emerso che i cuccioli non vengono affidati a meno di due mesi di età e per tutti la socializzazione è un aspetto molto importante per il futuro sviluppo, che si tratta di un cane che va d’accordo con i suoi simili, non ha particolari problemi con gli estranei né di salute, facile da gestire e da addestrare, dolce e intelligente, affettuoso e fedele al suo padrone.
Tutti i proprietari sono soddisfatti di questa scelta, indicando come eventuale difetto la testardaggine e, per gli allevatori, l’eccessiva sensibilità di alcuni soggetti.
Condivido l’opinione di coloro che affermano che uno dei requisiti per il padrone ideale del bracco francese è di essere uno sportivo, che permetta di compiere al cane attività fisica necessaria per un suo equilibrio fisico e mentale, ma soprattutto, l’importanza di fare sentire questi cani come parte della propria famiglia. Sarebbe un vero peccato il contrario, considerando la loro dolcezza, fedeltà, obbedienza e pazienza anche con i bambini.
Ringrazio di cuore tutti gli allevatori e i proprietari che mi hanno dedicato il loro tempo prezioso fornendomi informazioni dettate dalla loro esperienza personale, arricchendo la mia conoscenza del bracco francese.

BIBLIOGRAFIA:
1 – Tratto dall’articolo “ Dossier: il Bracco Francese” di Marco Ragatzu, dalla rivista “ Cani da ferma & da cerca- anno 2- Novembre/Dicembre 2009)
2 – Libro « Les braques français « – Chiens de race – Ange Franchi- Editions De Vecchi- 2005
3 – Tratto dall’articolo “ Il Bracco Francese” di Marco Ragatzu, dalla rivista “Cani da ferma e da cerca- anno 2- Gennaio/ Febbraio 2009- n. 5”
4 – Tratto dall’articolo “ Il Bracco Francese” di Marco Colombo, dalla rivista “ Cani da ferma e da cerca- anno 3- Luglio/Agosto 2010 n. 14.
5 – Tratto dal sito internet http://www.cacciapassione.com/cani-e-cacciatori/1090-bracco-francese-cane-da-caccia-dal-carattere-dolce-e-tranquillo.html
6 – Tratto dal sito internet http://www.animalinelmondo.com/animali/cani/256/BRACCO-FRANCESE-TIPO-PIRENEI.html
7 – Tratto dal sito internet http://www.braquefrancais.fr/