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Le “cugginate” alimentari

Tra le migliaia di dicerie e leggende che popolano il mondo cinofilo, quelle sull’alimentazione sono sicuramente le più numerose…e purtroppo anche le più diffuse.
Non c’è proprietario di cane che non abbia imparato (rigorosamente da “suocuggino”!) qualche preziosissima “regola” che si tramanda da generazioni, e come tale viene presa per oro colato.
Nove volte su dieci, queste regole d’oro sono proprio “cugginate”, da smentire rapidamente se non si vogliono causare danni alla salute del cane (o, nella migliore delle ipotesi, lasciare il tempo che si trova quando invece ci si illuderebbe di curare una patologia o un semplice malessere).
Finora, su “Ti presento il cane”, abbiamo sempre esaminato una “cugginata” alla volta:  ma nel caso dell’alimentazione ci sembra più corretto riunirne insieme diverse, perché in caso contrario occorrerebbero anni per discuterle tutte. E nel corso di questi anni qualche cane rischierebbe di continuare a vedersi somministrare riso o limone per fermare la diarrea, di veder considerare corretta un’alimentazione a base di pane e latte e – cosa forse più drammatica di tutte, data la frequenza con cui viene consigliata perfino da alcuni veterinari – di vedersi somministrare calcio a tutto spiano come teorica prevenzione delle patologie scheletriche (che il sovradosaggio di calcio provoca, anziché curare).
Ecco quindi un primo elenco di diffusissime “cugginate” in tema di alimentazione:

Il cane deve mangiare una sola volta al giorno

Assolutamente NO! Alimentare il cane una sola volta al giorno gli procura attacchi di voracità pazzesca con conseguenti “grandi abbuffate”…che sonole più fortemente indiziate tra le possibili cause di dilatazione/torsione dello stomaco (patologia letale se non si interviene in tempi rapidissimi con l’intervento chirurgico).
Soprattutto i cani di taglia grande e gigante, particolarmente soggetti alla torsione, dovrebbero mangiare addirittura tre volte al giorno: per tutti gli altri sono caldamente consigliabili i due pasti.

Le crocchette fanno male!

Fa male (o almeno, non fa bene) il mangime di scarsa qualità.
Il buon mangime industriale (non le scatolette da supermercato, insomma, ma il pet food di elevato livello qualitativo) è sicuramente il miglior compromesso tra le esigenze del proprietario e quelle del cane, consentendo di fornire un’alimentazione bilanciata ed equilibrata senza bisogno di prendere una laurea in scienze dell’alimentazione.
In realtà una pappa casalinga preparata con la massima cura potrebbe forse dare qualcosa in più anche rispetto al miglior mangime del mondo: ma per preparare una pappa realmente valida, bilanciata e fornita di tutti gli elementi necessari, occorrono conoscenze scientifiche che il 99.9% dei proprietari non possiede.
La pappa preparata “con tanto amore”, ma senza conoscenza specifica, è quasi sempre squilibrata e può portare a problemi di salute: quindi mille volte meglio affidarsi al mangime industriale, solitamente studiato da fior di nutrizionisti.

Il cane deve digiunare almeno una volta alla settimana

E perché? A quale scopo?
Questa diceria è comunissima, la si sente praticamente ovunque: ma non ha alcun fondamento scientifico. Che ogni tanto faccia bene “tenersi leggeri” è vero per il cane come per l’uomo, ma non c’è alcun bisogno di digiunare del tutto, tanto meno con periodicità settimanale!

Nel mangime industriale ci sono tutte le possibili porcherie, dalla piume alle unghie, dal cartone al polistirolo.

Questa leggenda metropolitana si sente talora applicare anche agli alimenti preconfezionati per l’alimentazione umana (specie quelli a base di pollo).
Normalmente parte come diceria “a bersaglio” (il mangime X è fatto col cartone), probabilmente frutto di una voluta e studiata strategia da parte di ditte concorrenti: man mano che il passaparola comincia a dare i suoi frutti, però, l’accusa di partenza perde per strada il nome del mangime incriminato e il discorso si allarga a tutto il pet-food (o, nel caso dell’alimentazione umana, a tutti i tonni in scatola, a tutti i polli, a tutto il formaggio parmigiano e via dicendo).
E’ indubbio che un fondamento di verità, in queste dicerie, esista: nel senso che non tutti i mangimi contengono “solo” carne di altissima qualità, così come è vero che alcuni animali da macello (usati per l’alimentazione canina e/o umana) non sono esattamente allevati sui verdi pascoli della pubblicità e non mangiano erbetta di prima scelta. Il caso della “mucca pazza” è stato forse l’esempio più eclatante. Sta di fatto, però, che il mangime industriale è soggetto a controlli severissimi (che proprio in Italia sono particolarmente rigidi, assai più che in altri Paesi): quindi mi sentirei proprio di escludere la presenza di plastica, cartone e simili amenità all’interno di qualsiasi mangime, anche il più scadente. NON è da escludere, invece, la presenza di parti dell’animale che possono apparire raccapriccianti agli umani, ma  che i cani sgranocchierebbero anche in natura con mucho gusto (vedi per esempio le zampe di pollo): questi elementi non sono dannosi, anche se non contengono certamente proteine nobili come la carne “vera”.
Questo fa la differenza tra un buon mangime e un mangime “da supermercato”: però basta leggere attentamente le etichette per capire cosa può essere contenuto in un sacco, e in quale percentuale. Ricordiamo infine che molte delle dicerie che valgono per il mangime industriale valgono anche per il prodotto fresco: se davvero i polli sono imbottiti di ormoni ed antibiotici, non è certo l’acquisto del pollo in macelleria – anziché quello dello stesso pollo macinato e impellettato nelle crocchette – ad evitare il problema.
Non ci resta che sperare (per i cani e per noi) che si tratti di dicerie…almeno in buona parte!

Il mangime secco fa bere troppo: meglio le scatolette

In realtà il mangime secco fa “bere troppo” solo se non viene lasciata l’acqua a disposizione: in questo caso, ovviamente, il cane si “abbuffa” d’acqua appena riesce a raggiungerla…come faremmo anche noi se a tavola ci fosse fornito solo il cibo, ma non le bevande! Le cosiddette “scatolette”, al contrario, fanno venire meno sete solo perché sono costituite da un’altissima percentuale di acqua: infatti per soddisfare a scatolette il fabbisogno di un cane di media taglia occorre un quantitativo di pappa di dimensioni industriali (che normalmente produce anche cacche di dimensioni altrettanto industriali).

Amo talmente il mio cane che gli do proprio le stesse cose che mangio io!

Pensate a un Panda che avesse un “uomo da compagnia” e che facesse lo stesso ragionamento: che meraviglia, foglie di bambù per tutta la vita!!!
C’è da uscire pazzi di gioia.
Il cane non può e non deve mangiare cibo umano: non digerisce gli amidi, spesso digerisce male i derivati del latte, è prevalentemente carnivoro e non assimila i vegetali, che passano indisturbati lungo il suo apparato digerente senza apportargli il minimo nutrimento.
Sughi, intingoli, dolci e altri elementi immancabili nell’alimentazione umana danneggiano la sua salute. Il cioccolato e le cipolle per lui sono tossici…e così via.

Il cane è un carnivoro, quindi gli do solo carne

Il cane non è “solo” carnivoro: non è propriamente un onnivoro, ma di sicuro è un carnivoro “allargato”, che in natura mangia anche altre cose (gli intestini delle sue prede, erbivore, contengono fibre vegetali; ma il cane selvatico mangia direttamente anche erba e cereali, assumendo quindi carboidrati). L’alimentazione solo carnea è squilibrata ed è particolarmente pericolosa per i cuccioli (in cui provoca carenza di calcio) e per i cani anziani (sovraccarico renale).

La carne va da solo cruda, perché altrimenti le proteine si rovinano

E’ vero… anche  se, visto  che una parte di principio nutritivo va perduta con la cottura, basta dargliene un po’ di più se proprio ci si tiene a scottarla. Bisogna però ricordare che il cane è molto ben “attrezzato” per eliminare batteri, parassiti ed altro durante il processo digestivo: quindi, a meno che non abbia un abbassamento delle difese immunitarie a causa di qualche patologia (o dell’atà molto avanzata), cuocergli la carne è più dannoso che utile.

La carne va data sempre cotta, perché così il cane la digerisce meglio.

Il cane – prevalentemente carnivoro – digerisce la carne in ogni modo possibile… e comunque, se proprio vogliamo andare a cercare il pelo nell’uovo, la digeribilità è superiore quando la carne è cruda. La carne si può cuocere per uccidere i possibili parassiti e batteri (vedi sopra), non certo per aumentarne la digeribilità.

Non do mai carne al mio cane, perché se sente il gusto del sangue poi diventa feroce.

Unico commento possibile: AHAHAHAHAHAHAHA!!! Davvero, si può solo ridere…eppure questa diceria salta fuori imperterrita ogni giorno in mille parchetti, da mille diversi “cuggini”.

Al mio cane do tanto latte perché gli fa bene e ha tanto calcio

Il latte fa bene agli UMANI.
Un cane adulto, a meno che non abbia continuato ad assumerlo per tutta la vita, non possiede più gli enzimi necessari a digerire il latte (che non fa parte della sua alimentazione naturale): quindi, come minimo, va in diarrea.
Per quanto riguarda il calcio, poi…al cane ne servono circa 4-5000 mg al giorno: in un litro di latte ci sono 1200 mg di calcio, quindi il cane, per ottenere davvero un beneficio, dovrebbe bersene 4 o 5 litri al giorno (e a questo punto le scariche diarroiche sarebbero micidiali)!

Ma quale latte! Io, per garantirgli il calcio sufficiente, gli do un bell’osso da rosicchiare tutti i giorni: così si pulisce anche i denti.

Anche in questo caso, l’apporto di calcio è davvero infinitesimale: in compenso le ossa, specie se cotte e  friabili, sono una possibile causa di occlusioni e di perforazioni intestinali, entrambe potenzialmente letali per il cane.
Per tenere puliti i denti esistono in commercio migliaia di prodotti “rosicchiabili” esenti da tutti i gravi rischi legati alle ossa (per non parlare di spazzolini, dentifrici, ditali ecc. ecc.)

Quando il mio cane ha la diarrea, gli faccio una bella ciotola di riso in bianco

Anche in questo caso si confonde l’uomo con il cane.
Per l’uomo, infatti, il riso stracotto è l’alimento più digeribile e quindi è il più usato in caso di sofferenza enterica.
Ma per il cane, che è un carnivoro, l’alimento maggiormente di-geribile è proprio la carne! I casi in cui si può dare un pasto di sola carne sono proprio quelli che seguono un episodio di disordine intestinale: almeno in teoria, perché in pratica la cosa giusta da fare quando il cane ha la diarrea è consultare  il veterinario.
Se il veterinario non fosse facilmente raggiungibile, esistono in commercio ottimi mangimi specifici per i problemi intestinali: se si tratta proprio di un caso di emergenza, in attesa di una visita accurata, si possono usare quelli.

Autore

  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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