giovedì 28 Marzo 2024

Lettera aperta ai “Bauboys”: basta con la diffamazione dell’UD!

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

di VALERIA ROSSI – Qualche tempo fa, dopo aver visto la prima puntata del programma per ragazzi “Bauboys”, avevo recensito positivamente la trasmissione elogiandone la generale correttezza informativa (con poche eccezioni).
Bene, sono già stata costretta a ricredermi. In una puntata della quale non conosco esattamente la data, ma che è stata citata su diversi gruppi di FB e che si può visionare a questo link, dopo la consueta manfrina sull’educazione gentile e sull’importanza di rivolgersi “al cuore e ai sentimenti”, veniva stigmatizzato il comportamento dei “cattivi” che addestrano i cani con metodi violenti e coercitivi, mostrando contemporaneamente immagini di attacchi sulla manica!
Ovviamente i giovani telespettatori non possono che concludere che l’addestramento alla difesa è fatto di violenza, maltrattamento e coercizione.
Certo, in qualche caso l’addestramento alla difesa viene fatto davvero in modo poco corretto e da persone poco professionali.
Ne possiamo vedere un esempio in questo video:

Come si può notare, al minuto 0,25 il figurante (sicuramente non professionista e neppure professionale, anche perché in caso contrario non farebbe questo tipo di esercizi vestito in questo modo, mettendo a rischio anche la propria incolumità) minaccia il cane mandandolo in autodifesa aggressiva, cosa che assolutamente non si fa mai; al minuto 0,28 il cane viene addirittura colpito sulle zampe posteriori, il che è assolutamente vietato anche dai regolamenti FCI-ENCI.
In generale, questo video è una dimostrazione eclatante di tutto ciò che NON si deve fare quando si prepara un cane per una prova di UD: il che sembrebbe quasi avallare il discorso fatto dai Bauboys… se non fosse che il conduttore, in questo video, è Luca Rossi! Ovvero la stessa persona che nella trasmissione TV viene definita “l’istruttore cinofilo più tosto di tutti” e che poi parla di cuore, sentimenti e gentilezza.
La stessa persona che non ha – evidentemente – trovato nulla da ridire sul fatto che gli attacchi sportivi venissero mostrati  proprio mentre si parlava di maltrattamenti e coercizioni.
In ogni caso, il messaggio che i “Bauboys” trasmettono è infamante nei confronti dell’Utilità e Difesa: per questo si è deciso di inviare la seguente lettera alla redazione della trasmissione di Italia 1 e, per conoscenza, all’ENCI e al suo Consigliere di nomina ministeriale.

A: Redazione “Bauboys”
e p.c. : Consiglio Direttivo ENCI – Ente Nazionale Cinofilia Italia
            Giovanni Giacobbe Giacobbe, Consigliere di nomina Mi.P.a.a.F.
Redazione “I nostri cani”

Spett.le Redazione,
la presente per stigmatizzare l’ennesimo insensato attacco ad un’intera categoria professionale – quella degli addestratori ed in particolare di coloro che si occupano di Utilità e Difesa – che nella Vs trasmissione sull’ “addestramento gentile” (http://www.bauboys.tv/video/addestramento-gentile) è stata, ancora una volta, dipinta come una categoria di “maltrattatori coercitivi”.
Al di là della clamorosa (e forse un filino eccessiva) promozione del collega Luca Rossi, che tutti conosciamo come cinofilo competente ma che in passato ha utilizzato esattamente tutti i metodi e gli strumenti che vengono condannati senza mezzi termini nel video (e che non è certo l’unico a preparare cani da protezione civile in Italia, come parrebbe di poter dedurre dal video stesso), è di particolare gravità il fatto che parlando di metodi coercitivi e di “cani che imparano per evitare punizioni fisiche e psicologiche” si siano mostrati cani impegnati in esercizi sportivi di difesa.

“A voi questo non piace”?
Bene: vorremmo informarvi che il maltrattamento non piace neanche a noi, ovvero agli addestratori cinotecnici che utilizzano metodi assolutamente rispettosi del cane per ottenere due risultati fondamentali:

a) l’applicazione sportiva delle qualità naturali che alcune razze devono assolutamente possedere e che devono essere testate in ogni soggetto, perché in caso contrario non sarebbe possibile allevare con serietà e competenza;
b) il controllo delle stesse qualità naturali per evitare che gli stessi cani, specie se in mani non esperte, possano rappresentare un pericolo.

Gli esercizi di Utilità e Difesa (disciplina regolamentata dall’ENCI, Ente Nazionale Cinofilia Italiana), che sono esclusivamente sportivi, si impostano sfruttando l’impulso predatorio – ovvero, il gioco – e MAI l’aggressività, che viene invece regolata ottenendo il controllo e l’autocontrollo del cane stesso.
Pur non potendo negare che i maltrattatori e gli addestratori “macellai” esistano – ma certamente non esistono soltanto sui campi di UD! – vorremmo fosse chiaro che i veri professionisti utilizzano, per arrivare ai risultati che si sono prefissati, metodi che preferiamo chiamare RISPETTOSI DEL CANE, e non “gentili”, perché il termine “gentile” è semplicemente un’icona del moderno business cinofilo rivolto a far presa “sulla sensibilità e sul cuore”, sì… ma dell’ingenuo neofita e non certo dei cani.

“Gentile” è un termine adatto al marketing, non alla cinofilia e tantomeno alla corretta informazione.
Il cane, per essere realmente rispettato nella sua essenza di animale sociale, intelligente, pensante e collaborativo (così come tutti noi lo consideriamo da moltissimi anni, sicuramente da molto prima che diventassero di moda le “cinofilosofie” buoniste), ha bisogno di ben altro: ha bisogno di figure di riferimento, di guide sicure, di persone capaci di capirlo e di farsi capire, di essere – sì – “gentili” nel modo di approcciarsi a lui, perché non è assolutamente ammesso che si faccia uso di violenza: ma è non soltanto ammesso, bensì addirittura indispensabile, fare invece uso di una forza psichica (e non fisica) che permetta al cane di ritenerci figure degne di stima e di rispetto e quindi di collaborare con noi creando una partnership sociale che non può e non deve fermarsi al bocconcino o alla coccola.
Parlare di “cuore e sentimenti” quando si parla del corretto rapporto con il cane è puro business D.O.C. e crea, molto spesso, clamorosi fraintendimenti nel mondo dei neofiti (specialmente in quello femminile delle aspiranti “mamme” del proprio cane), che poi portano i cani a prendere il sopravvento e a finire sotto psicofarmaci, o addirittura eutanasizzati senza colpa alcuna, solo perché al buon senso e alla corretta gestione del cane si è sostituito un buonismo disneyano che in cinofilia può fare solo danni.
E ne sta già facendo tanti, troppi per restare indifferenti.
Far passare messaggi come quelli trasmessi dal Vs video (gli attacchi visti come “coercizione”, il clicker come unico strumento valido per ottenere qualsiasi risultato – ignorando che alcuni cani particolarmente sensibili per esempio, possono addirittura averne paura! – o il collare a strangolo messo sullo stesso piano del collare elettrico, senza alcuna discriminazione tra strumenti ed uso degli stessi) significa dare ulteriori colpi mortali ad una cinofilia che sta vedendo sempre più cani soppressi (o rimbambiti a forza di psicofarmaci) solo perché una certa “fazione” di persone innamorate del guadagno facile (e non certo dei cani!) ha pensato bene di accattivarsi le simpatie del grande pubblico mettendo in funzione la macchina del fango ai danni dei colleghi cinotecnici.

Sia ben chiaro: siamo tutti assolutamente d’accordo sul fatto che alcuni metodi addestrativi siano da condannare con veemenza: così come non abbiamo nulla in contrario a clicker, pettorine e a tutti gli strumenti che, usati correttamente e da persone competenti, possono essere di grande utilità, ma che non bastano certo da soli a fungere da “bacchette magiche” per l’educazione del cane, neppure quando sono stati eletti a simboli del buonismo.
Lo strumento è sempre neutro: è l’utilizzo che se ne fa, a fare la differenza. Così come non esistono discipline “buone” o “cattive”: si può essere gentilissimi nell’addestrare un cane da UD, e maltrattatori nell’educare un cucciolo alla condotta al guinzaglio.
Per questo noi non ci stiamo, nel modo più assoluto, a subire la vera e propria diffamazione che trasmette il vostro video, ovvero l’immagine dell’Utilità e Difesa affiancata a discorsi sul maltrattamento psicofisico degli animali.

Il comparto cinotecnico, formato per la stragrande maggioranza da persone che mettono l’etica e il rispetto per il cane (e non i soldi) al primo posto assoluto, si ritiene ingiustamente colpito da questa propaganda diffamatoria alla quale Vi preghiamo di porre immediatamente rimedio programmando una puntata in cui sia dato modo, agli addestratori ETICI di Utilità e Difesa (molti dei quali sono anche impegnati nel recupero di cani “difficili” che educatori “gentili e buonisti” avevano già condannato a morte), di mostrare come si svolge in realtà questo tipo di addestramento e di spiegare la differenza tra un lavoro di qualità e un maltrattamento.
Potremo anche mostrarvi casi di recuperi comportamentali davvero complessi, che hanno portato (senza coercizioni di sorta e senza uso di farmaci) alla riabilitazione di cani destinati altrimenti all’eutanasia.

Questo non solo per tutelare l’immagine di professionisti che ai cani hanno dedicato la vita intera, ma anche per fornire al Vs pubblico un’informazione cinofila finalmente corretta e – questa sì – rispettosa della caninità in ogni sua forma…: anche perché, attenzione! Le razze selezionate da centinaia di anni proprio per scopi di utilità e difesa (tra le quali si annoverano, ovviamente, anche tutti i cani utilizzati dalle nostre Forze dell’Ordine) stanno per essere a loro volta travolte dal fango lanciato sugli umani al puro scopo di concorrenza sleale, ma che (non certo all’insaputa degli stessi infangatori, che in questo modo dimostrano quanto gli interessi realmente dei cani!) rimangono coinvolte e rischiano di rasentare l’estinzione grazie a questi messaggi diffamatori.
Basta guardare le iscrizioni all’ENCI degli ultimi anni per capire che alcune razze (del tutto incolpevolmente) sono già calate in modo impressionante: ecco quali e quanti danni alla cinofilia “vera” (e cioè all’amore per TUTTI i cani, e non solo per quelli più “comodi”) stanno causando questi messaggi.

Certi che il Vs intento non sia quello di sponsorizzare determinate figure a danno dei cani, ma che vogliate dare spazio e voce anche a chi si occupa professionalmente (e “gentilmente”, pur senza strombazzarlo con frasi ad affetto) di cani da utilità e difesa, Vi preghiamo di rispondere a questa email cosicché sia possibile concordare una puntata in cui professionisti rispettosi dei cani, che fanno sport e non certo violenza, possano parlare in modo costruttivo ed informativo della propria attività.

Cordiali saluti

Valeria Rossi – ex allevatrice e addestratrice, oggi giornalista e scrittrice cinofila
Luca Meneghetti – Addestratore ENCI, figurante ufficiale BCI, ENCI, conduttore IPO3, addestratore professionista
Luisa Valentini – Medico Veterinario, docente universitario di Clinica Osterica Veterinaria, dottore di ricerca in Biologia della Riproduzione Umana ed Animale, appassionata di cinofilia da oltre 30 anni.
Garau Pietro Paolo – responsabile addestramento CAPB, preparatore UD
Valentina D’Errico – Istruttore cinofilo, Allevatore Amatoriale Pastore Belga Malinois, Conduttore Ipo
Claudio Mangini – animal trainer
Simona Massetti – animal trainer
Rambaudo Ezio – Addestratore ENCI
Luisa Di Biagio – Addestratore ENCI, specializzata in AAA/AAT e recupero comportamentale
Pietro Amedeo – Educatore e conduttore UD.
Marcello Messina – Istruttore cinofilo che si occupa di pet therapy ,cani aggressivi e cani da ricerca
Andrea Saccà – allevatore riconosciuto Enci Fci razza Rottweiler
Daniela Maffei – allevatore ENCI/FCI, giudice, diplomata educatore cinofilo con patentino ASL, conduttrice UD
Davide Cardia – addestratore ENCI
Marina Feruglio –  conduttore UD, addestratore Enci
Giorgio Bigotta – conduttore UD e Mondioring
Claudia Strinati – istruttore cinofilo ENCI, unità cinofila da ricerca UCIS
Cappai Massimo –  Addestratore ENCI per cani da utilità, compagnia, agility e sport
Massimo Giunta – responsabile addestramento sezione AIAD Lomellina, Figurante Ufficiale AIAD – RCI, addestratore professionista
Marco Bizzarro – conduttore UD, addestratore Enci.
Daniela Volpi – conduttore UD, addestratore Enci.
Giuseppe Giunta –  Medico Veterinario, educatore cinofilo ENCI, Unitá cinofila Vigili del fuoco
Paola Andreozzi – allevatrice
Barbara Valenti – conduttrice UD – IPO 3
Sara Ruzza – conduttrice UD
Rambaudo Ezio – Addestratore ENCI, preparatore e conduttore UD
Anna Negro, conduttrice IPO 3
Stefano Baudizzone – addestratore ENCI,  figurante ufficiale ipo e mondioring, figurante francese mondioring
Maurizio Romanoni – istruttore cinofilo, componente della Nazionale di Obedience
Daniela Dondero e Leandro Falaschetti – Redazione “Da Hecktor a Rex”,  rivista web dedicata al Pastore Tedesco
Daniela Zanrè – allevatrice
Patricia Pirisi – istruttrice ENCI
Valentina Pronzato – conduttrice Mondioring 2
Dino Iusi – appassionato cinofilo
Alessio Nisticò – appassionato cinofilo
Angelica Da Ronco – educatrice, amministratore canedifamiglia.it
Marcello Lo Brutto
Sylva Mordini
Silvia Dell’Aere
Anna Ottaviano
Marco Cori
Giovanni Graziani
Dinora Fraschetti
D’Urbino Giuseppe
Giorgia Bacchia
Francesca Bresciani
Elena Fassoli
Massimo Mazzucco
Barbara Valenti
Barbara Pais
Roberta Addamo
Luisa Pedron
Monica Ghiglione
Paolo Esposito
Sandra Tolu
Cristiana Ghiglieri
Monesi Rosangela

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54 Commenti

  1. credo sia ora di finirla con le facili accuse da parte di tantissime persone che si ritengono educatori cinofili che spillano soldi alle persone senza dare alcun servizio perchè quando trovano cani difficili se la danno a gambe levate e non hanno la più pallida idea di che cosa è un cane personalmente ritengo che i migliori istruttori e i migliori conduttori provengano proprio dai campi di lavoro ( quelli seri ) di UD i vari corsi per educatore cinofilo ecc, li ritengo decisamente non all’ altezza di un’ esperienza anche di pochi anni di un campo di lavoro UD. Alessandro Meloni Istruttore di Unità Cinofile per la Protezione Civile

    • Un bravo educatore non è MAI una persona che ha esperienza di pochi anni in un unico settore. Un bravo educatore deve:

      1. avere un bagaglio culturale cinofilo vasto (anatomia, etologia, psicologia, comunicazione, etc.)
      2. esperienza pluriennale con TUTTE le razze (meticci compresi).

      Se poi ha ANCHE esperienza in una specifica sezione (UD, Obbedienza, Protezione civile, etc) ben venga.

      Sul fatto che ci siano delle persone che hanno costruito intere carriere sul solo effetto marketing non posso che essere d’accordo con te. Il problema non è tanto il fatto che dei giovani allievi spendano migliaia di euro per fare dei corsi che non gli insegnano una beata mazza (o meglio, mi dispiace per loro ma insomma a un certo punto ragazzi miei google serve anche a questo), quanto piuttosto che dei programmi pseudo-animalisti (vedi il suddetto bauboys) parlino di cani, cinofilia, UD senza sapere nemmeno esattamente di cosa stanno parlando. Così non fanno altro che fomentare la paura verso determinate razze e aumentano, come diceva anche Valeria, il grave rischio “ci provo anch’io a casa e vediamo cosa succede”. E’ profondamente sbagliato non opporsi a questi video che mostrano quanto anche il migliore degli eduatori sia disposto ad abbandonare tutti i suoi buoni propositi davanti ad una bella fetta di celebrità.
      VERGOGNA.
      ps. nel caso in cui il tempo non fosse ancora scaduto, vi prego di inserire anche la mia firma.
      Lisa Pugliese Dott.ssa in Tacrec e socia del Glap
      Grazie!

  2. Spett.le Redazione (gentilissima Valeria),
    ha ragione, mi scuso.

    … p.s. La domanda? era “satirica”! 😉

    cordialmente
    Attilio

  3. Pregiatissimo Sig. Mangini,
    mi domando come mai continua a sottolineare di non far parte di nessuna sigla?

    Scusi la domanda … perché sa, anche io sono sensibile al MALTRATTAMENTO ANIMALI (e non solo dei cani)

    Cordialmente
    Attilio Miconi

    • Non ho ben capito la domanda, ma una preghiera ve la rivolgerei comunque (ad entrambi): siccome si sta parlando sempre più di affari personali e sempre meno di cani, vi dispiacerebbe chiarirvi in privato? Grazie mille.

  4. Illustrissimo Attilio,
    in prima battuta… IO TI LOVVO!
    In seconda analisi – non facendo parte di alcuna sigla per scelta personale – ciò che fanno gli altri non mi interessa, né mi riguarda.
    Non ho preclusioni nei confronti di nessuno – nemmeno di SIUA o di altre scuole – e mi limito a dire “non mi piace” riguardo alle cose che mi sembrano discutibili.
    E’ pur vero che facendo parte da tempo del comparto agricolo – ovi/caprino e olivicolo – mi riesce difficile parlare di cani con una certa preparazione tecnica, e quindi lascio a Davide Cardia l’arduo compito di confrontarsi con lei sulla materia, dal momento che lo ritengo un professionista preparato e decisamente più giovane del sottoscritto.
    Il fatto che il ragionier Cardia sia un mio caro amico ed abbia contribuito in modo significativo alla riabilitazione di Raùl, non significa che avalli o meno le sue scelte associative. Restano di sua competenza e non sono riconducibili al lavoro svolto insieme.

    Lovvandola infattamente

    Claudio Mangini

  5. Pregiatissimo Sig. Claudio Mangini.
    prendo atto del suo intervento rispetto al BC4Z, ritengo che sulla prova del resta e aspetta tranquillo lei non abbia tutti i torti.
    Tuttavia, le preciso che non è solo una prova “border line” di FICSS, tra l’altro a descrizione del Giudice l’immediato richiamo del proprietario in caso di disagio del cane.

    La informo, per completezza di conoscenza, che anche Libertas e APNEC ne adottano una del tutto simile, sarebbe interessante sapere il suo parere anche su questo fronte. Se non altro perché, uno dei giudici di Libertas è il collega che si è occupato con lei della riabilitazione di Raul.

    Questa è la prova del C4Z …

    3. Resta con ritorno del proprietario

    Questo esercizio rappresenta una simulazione di allontanamento da parte del

    proprietario per un periodo di media durata al di fuori della visuale del cane stesso.

    Il proprietario del cane valutato, dirà al giudice se vuole lavorare con il paletto o con

    il cane libero da guinzaglio. Pur rispettando le normative che prevedono l’utilizzo del

    guinzaglio nel contesto urbano, anche questo esercizio permette una valutazione

    della gestione del cane da parte del proprietario in circostanze particolari o situazioni

    di pericolo. In ambito cittadino, il paletto può essere sostituito da una transenna o

    guardrail.

    Metterà il suo cane in resta allontanandosi da lui di 30 passi circa, nascondendosi

    dietro ad un nascondiglio o entrando in un esercizio commerciale. Il resta dovrà

    durare un minimo di 1 minuto.

    I cani possono assumere qualunque posizione, l’importante è che non si spostino e

    che non dimostrino atteggiamenti irrequieti.

    Al termine della prova, dietro la richiesta del giudice, il conduttore torna dal cane, lo

    premia e lo rimette al guinzaglio.

    Punteggio da 1 a 10

    Coefficiente con paletto 5

    Coefficiente senza paletto 6

    Cordialità
    Attilio Miconi

  6. @ESPADA: pienamente d’accordo con te
    Il problema è che con certa gente “andare al di là” è molto difficile; se non impossibile.
    L’unica cosa che si poteva fare era quella di trascinarli in un confronto sul campo…ma lor signori avevano da fare…eh 🙁
    La mia disamina – peraltro richiestami in privato – era riferita a fare chiarezza su un meccanismo scenico (lavorando in quel settore), e questo era ciò che ho fatto.
    Ciò che è stato scritto successivamente era pura ironia, la quale non vuole offendere nessuno (lo ribadisco qui).
    D’altra parte, la satira è l’unica arma lecita contro i venduti e contro chi deve mettere sempre “la fava in guazzo” per uscire dall’anonimato – un classico 🙂
    Adesso però scusatemi che torno a mungere le capre girgentane arrivate la settimana scorsa

    Claudio Mangini
    iscritto Confagricoltura
    allevatore di ovini in assenza di psicofarmaci e antibiotici
    produttore di formaggio caprino fresco

  7. concordo nel giudizio negativo a proposito del BC4Z, non tanto per come si svolgono i test, quanto soprattutto perchè anche a mio avviso non è “buon cittadino” il cane che attende fuori dal panificio… e non è “buon cittadino” il padrone che lo lega di fuori… ed ancor meno “buon cittadino” il panettiere che mette il cartello VIETATO L’ACCESSO AI CANI… per non dire dei clienti “cinofobi” che pretendono di trovare questi cartelli ovunque!

    mi spiace però che Claudio Mangini abbia inasprito i toni, avrà le sue ragioni ma in questo modo si fa il gioco di chi ha scelto di proporsi in modo antagonista per ottenere consenso… chi va cercando TIFOSI anzichè allievi, persone che si riconoscono nell’IDEOLOGIA anzichè nei riscontri oggettivi…

    credo sia auspicabila andare al di là, perchè mi pare che lo stesso Claudio abbia scritto, non siamo in un film e non necessariamente ci dev’essere un “cattivo” della situazione… o mi sbaglio?

  8. Illustrissimo Attilio, so leggere…grazie.
    Resta il fatto che se Roberto Marchesini lavorasse come operaio alla Star (brodo) lei troverebbe il modo di inserire qualche ricetta culinaria a questi riconducibile facendola passare per una nuova forma di approccio CZ riferito all’olfatto del cane, o – in subordine – associarla ad un’azione farmacologica per la terapia tapioca antani della supercazzola prematurata (con il brodo scende maglio; si sa).
    Mi tolga una curiosità: lei è un Consigliere Nazionale di FICSS; giusto?
    Quindi lei consiglia a tutta la Nazione FICSS; giusto?
    Bene: può consigliargli di evitare il BC4Z?
    Sa perché?
    Perché ritengo un vero e proprio MALTRATTAMENTO ANIMALI lasciare un cane legato fuori dal supermercato in balia dei passanti ad attendere il proprio “compagno non umano”.

    Non cordialmente, ma infattamente
    Claudio Mangini

    • mi rendo conto che l’argomento è dannatamente serio ma…posso…posso dirtelo Claudio? Questa cosa del brodo star mi ha fatto ribaltare dalle risate!!!! 🙂

  9. Pregiatissimo Sig. Claudio Mangini,
    Ho parlato a nome e per conto di FICSS in qualità di Consigliere Nazionale.

    Precisando alla Sig.ra educatrice di SIUA che il nostro disciplinare è stato redatto nel 2001 dal prof. Machesini con la Sig.ra Luisella Vitali.
    http://www.ficss.it/page/disciplinare/152.

    Cordialmente
    Attilio Miconi

  10. Ho letto l’articolo, ma anche la nota di Luca su facebook.
    Ho letto tutti i commenti, compresi quelli di “Attilio Marchesini”, al quale vorrei ricordare che il Prof non è disabile e che – nel caso – prende posizione in prima persona come ha sempre fatto; considerato oltretutto che resta l’unico a poter parlare in nome e per conto della sua scuola (SIUA).
    Luca, nella sua disamina, è preciso e scarica – per così dire – la “colpa” sugli autori del programma, i quali non hanno la più pallida idea di cosa sia una disciplina cinofila, o il “variegato mondo del cane” in generale.
    Tutto questo è vero, ed è una costante che riguarda i canali di Stato o a diffusione nazionale, e conosco fin troppo bene cosa interessi alle redazioni dei programmi (target=auditel=pubblicità=soldi).
    Non a caso – giustamente – la raccomandata di Valeria è stata inviata alla redazione del programma ed in copia a quelle Istituzioni che si occupano di cinofilia, non a Luca Rossi.
    Spiace notare però che tutti coloro che parlano di “invidia” non abbiano letto le premesse di stima nei confronti di Luca che ogni professionista ha fatto, e questo dovrebbe bastare per abbattere in partenza il piano personale dentro cui NESSUNO è entrato.
    Tutti conoscono il lavoro di Luca Rossi, e la cosa viene sottolineata più volte in ogni post.
    Poi ho letto i vaneggiamenti della “solita nota a cui scoreggia la bocca”, la quale alla disinformazione ne aggiunge altra, permettendosi addirittura di asserire che tra i firmatari della lettera NON CI SONO professionisti di altissimo livello dell’UD nostrano.
    Ovviamente, a didascalia delle sue farneticazioni, posta video di professionisti d’Oltralpe (uno straclassico sul cui squallore stendo un pietosissimo velo – invitando al contempo i professionist dell’UD a farsi sentire).
    Essendo io tra i firmatari della lettera, ed occupandomi di “UD cinematografico” (che significa spostare la disciplina sul piano scenico e quindi non entrando nel merito di quello sportivo), ho colto bene il messaggio subliminale che si nascondeva dietro il blocco descrittivo del “morso”.
    Certo, come dice la “solita nota”:-“Nessuno ha demonizzato l’UD” – …a parole – ma lo ha fatto con le immagini, le quali hanno un effetto decisamente più devastante, soprattutto se ben confezionate (come in questo caso) e rivolte ad un pubblico di ragazzini, come sostiene lo stesso Luca Rossi.
    Di lui conservo un bel ricordo, e conoscendo bene le dinamiche che si vengono a creare tra redazione e professionista, capisco bene quanto sia difficile parlare di una cosa buona senza mettere dall’altra parte uno pseudo cattivo.
    Così funziona il cinema; così funziona la comunicazione narrativo/scenica.
    Che si tratti di cinema o di intrattenimento, la sostanza non cambia; nemmeno per i documentari.
    Sarebbe stato sufficiente inserire immagini riprese dalle telecamere della Polizia riferite ai combattimenti clandestini o al VERO maltrattamento animali – se proprio si cercava il cattivo – senza dover scomodare una disciplina sportiva che in Italia vanta professionisti di tutto rispetto (tra cui diversi firmatari in calce alla lettera).
    L’Entità che sta dietro al programma “BauBoys” è la stessa che ha messo al mondo oltre 1.200 (avete letto bene: oltre 1.200) educatori cinofili solo nella città di Bologna, i quali non hanno la più pallida idea di cosa sia un campo di lavoro cinofilo o una disciplina sportiva cinofila; meno che mai l’UD, il Mondioring, il Ring Francese, etc. etc.
    Domanda provocatoria: cosa vi aspettavate che facesse la redazione del programma se queste sono le premesse?
    Il morso – in quanto tale – non è visto di buon occhio dalla TV italiana (nemmeno nel cinema/fiction/spot, etc) e l’unica informazione decente che si può fare sull’UD è quella in internet, con filmati e documentazione valida a suffragio (cosa che viene già fatta).
    Sperare che i canali di Stato facciano qualcosa che non verrà mai visto – se non dal risicato pubblico degli addetti ai lavori – è ridicolo quanto impensabile.
    Per fortuna la cinofilia si fa nei campi di lavoro, e questa credo possa essere l’unica vera consolazione.

  11. Non mi sembra che il video abbia la pretesa di mostrare un allenamento di utilità e difesa, il titolo infatti è “preparazione blocco tecnico per sport e cultura a quattro zampe”, nessuno ha parlato di ipo o quant’altro, ma si tratta di una spettacolo realizzato su una spiaggia, in cui una persona che interpreta un malvivente, e non presenta nessuna tuta da figurante, si fa mordere dal cane indossando una semplice felpa con una manica sotto. io c’ero e vi assicuro che nessuno dei presenti, bambini compresi, è rimasto sconvolto, anzi erano molto divertiti nel vedere il cane uscire vittorioso. A volte certe persone colgono occasioni inesistenti, per parlare degli altri, probabilmente mossi dall’invidia, forse perchè il vanto di aver scritto 60 libri non basta più di fronte a professionisti che hanno varcato centinaia di volte i cancelletti dei campi d’addestramento dimostrando di saper condurre il proprio cane e ottenendo risultati più che meritevoli.

    • La tecnica è tecnica, che ci si trovi su una spiaggia o su un campo da UD. In questo video ci sono clamorosi errori tecnici che un professionista non dovrebbe commettere. Luca Rossi è un eccellente conduttore di Obedience: faccia quello, e nessuno gli troverà nulla da ridire.
      Io che mi ritengo una (ex, vabbe’…) discreta conduttrice di UD non mi permetterei mai di girare video sull’agility (né di scriverci libri…), perché mostrerei probabilmente degli errori gravissimi.
      Chi fa video pubblici, così come chi scrive libri, si prende la responsabilità di ciò che fa e quindi si espone anche alle critiche.
      Tirar fuori la solita storiella dell'”invidia” (ma verso chi? E perché, poi, visto che non lavoro più con i cani da quindici anni?) è il solito modo un po’ meschinetto di aggirare il vero problema… a cui però ti riconduco, cara Sofia: in questo video si vedono cose che NON si dovrebbero mostrare a nessuno, tantomeno a dei bambini (anche per evitare pericolose emulazioni).
      Si vuol mostrare un attacco?
      Si chiamino professionisti di questa disciplina e si facciano lavorare loro: così nessuno troverà nulla da ridire.

    • Per la serie “come esulare completamente dal punto dell’articolo e buttare li un po’ di provocazioni infantili con la sempreverde motivazione dell’invidia”, brava Sofia! Peccato che il punto dell’articolo, che “casualmente” ti dev’essere sfuggito, mi pare sia “come mai Luca Rossi dai Bauboys fa il paladino del clicker training in un servizio dove l’U.D. viene mostrata accompagnata da frasi sull’addestramento coercitivo e violento, quando poi ci sono video dove mostra la stessa pratica (e non certo usando il clicker) ?”.

      IN PIU’ è stato evidenziato che in alcuni casi magari ci sono figuranti che lavorano in modo un po’ avventato, a proposito se già che ci sei mi spieghi dove nel video vedi “la felpa con la manica sotto”, dato che si vede benissimo come nell’intero video il figurante abbia una t-shirt e ad esempio nella prima parte al rallenty provochi il cane con il bastone senza avere nessuna manica (idem verso la fine del video quando prende il “salsicciotto”), rischiando pure ad esempio un morso al secondo 36 ed evitandoselo solo perché il cane viene strattonato indietro.

      Ma sicuramente è tutta questione di invidia! Continuiamo a pensare che le critiche siano dettate sempre e solo da questioni personali e poi magari stupiamoci di come mai la cinofilia italiana vada sempre peggio e in tv trovino spazio come presunti spazi di cultura sugli animali solo i “tg bau e miao” e affini…

    • Sofia certo che come riusciamo ad essere acide noi donne……, ti ha già risposto Davide e concordo in pieno quanto scritto da lui.
      Valeria Rossi for President….. soprattutto perchè riesce a fregarsene di tutta questa cattiveria ed invidia e và avanti per la sua strada!

    • Penso che uno spettacolo televisivo non sia una gara di UD dove ogni addestratore debba emergere con la propria metodica e filosofia pedagogica.Si vada alle Expo canine e si osservi come certi conduttori portino sotto stress i cani prima di sfilare nei ring con ripetuti giri di campo,urla e schiamazzi di ogni genere senza aggiungere altre chicche da denuncia .Si ponga anche l’attenzione su certi addestratori incoronati di titoli che si pregiano di condurre pensioni per cani “idilliache” dove vengono piazzati cuccioli di pochi mesi in box assieme a cani aggressivi adulti. Comunque da osservatore mi e’ parso che la situazione sia stata preparata ad hoc da Bau boys per spettacolarizzare un certo tipo di contesto.
      Ritengo che la redazione di Bau boys abbia vagliato già a monte il tutto e saprà rispondere in maniera chiara e opportuna a tutti.

  12. Sono anche io un istruttore ENCI per cani da utilità e mi farebbe molto piacere che ci fosse anche il mio nome nella lettera che invierete all’ENCI. Sarebbe ora che la gente capisse che ci sono bravi e cattivi educatori e istruttori come in tutte le attività , ma è ora di finirla di fare di tutta l’erba un fascio !!!

  13. Se sei ancora in tempo per la raccomandata all’ENCI, inserisci anche i nostri nomi:

    Daniela Dondero e Leandro Falaschetti Redazione Da Hecktor a Rex. Rivista web dedicata al Pastore Tedesco

  14. sono assolutamente in sinonia con la redazione. NON SI FA . L’addestramento sportivo non deve prevedere l’invito sul braccio nudo ma …. sbaglio o il lavoro che si vede nel video viene svolto su di un malinois con tutti i segni dell’insicurezza ? E davvero il conduttore è il signor Luca Rossi ? Se è vero mi viene mente un detto: predicare bene ??? e razzolare male . Ma quante volte ho visto educatori/addestratori lavorare in pubblico con il clicker, vietare qualunque utilizzo di metodi coercitivi e poi a porte chiuse… vai di scollarate, prese per la collottola e conseguente lancio del povero cane….
    tutto ciò mette un immensa tristezza oltre la rabbia.

  15. Sono un’educatrice SIUA. A me non ispira né mi interessa l’UD… ma non per questo mi sento in diritto di metterla in cattiva luce! Probabilmente non la farò mai, ma ho deciso di non far parte della FICSS anche perché nel regolamento è vietata quest’attività, fra le altre. Non farla è una scelta mia, dettata da gusti e sì, magari anche opinioni contrarie (non è il mio caso ma può essere)… ma non farla perché mi è vietato no, non ci sto.

    • Gentilissima Sig.ra Antus, educatrice SIUA.
      Vorrei informarla che il Codice Deontologico e Disciplinare di FICSS sono STATI REDATTI dal Prof. Roberto Marchesini, direttore di SIUA, tra le altre cose viene spiegato benissimo perché ficss non si occupa di UD lasciando tale disciplina ad enti che ne hanno o dovrebbero avere le competenze.

      Le allego le premesse a firma del Prof. Roberto Marchesini:

      Disciplinare
      Considerando il fatto che oggi in Italia, come peraltro in tutto il mondo occidentale, esistono di fatto due settori di partnership uomo-cane – uno zootecnico, basato sullo sviluppo e sull’utilizzo di qualità performative (disciplinare ENCI) e uno zooantropologico, basato sullo sviluppo di qualità relazionali e sull’utilizzo dei benefici di relazione (disciplinare della FICSS) – riteniamo che sia importante, anche sotto il profilo dello sviluppo economico e professionale, far sì che entrambi i settori abbiano opportunità di crescita nel rispetto delle reciproche competenze.
      Le modalità di utilizzo della partnership con il cane sono assai diverse nelle attività zootecniche rispetto alle attività zooantropologiche, le prime improntate sulla costruzione di caratteristiche e di prodotti performativi, le seconde di qualità e processi relazionali.
      Le attività di zooantropologia hanno come riferimento il documento “Carta Modena” – che ha visto il concorso della veterinaria ed è riconosciuto da vasti segmenti della cinofilia e del mondo animalista – e si basano sulla definizione di requisiti relazionali di ordine beneficiale e pro-sociale.
      Le attività di zooantropologia mirano infatti a migliorare l’integrazione sociale del cane (compreso l’abbattimento dei comportamenti socialmente pericolosi) e far scaturire i contributi beneficiali che sortiscono dalla relazione. Per quanto concerne lo sviluppo delle qualità comportamentali nei cani (attività di training), parliamo di “addestratori” quando ci riferiamo al settore zootecnico e di “educatori-istruttori” quando ci riferiamo al settore zooantropologico.
      Riteniamo pertanto sbagliato e controproducente non tener conto di queste differenze e inglobare il settore zooantropologico in quello zootecnico; questo è ciò che avverrebbe se l’unico referente riconosciuto a operare nel training fosse l’ENCI, ente che statutariamente si occupa di cinotecnia e che ha proposto un disciplinare perfetto sotto il profilo zootecnico ma assolutamente inadeguato sotto il profilo zooantropologico.
      La coesistenza di due settori del training cinofilo nella loro diversità tesi a sviluppare due filiere differenti di partnership uomo-cane, le quali, peraltro, non è detto che non debbano trovare delle sinergie, ma sempre nel rispetto della specificità degli obiettivi e di applicazione che si propongono.

      (Dr. Roberto Marchesini)

      • Gentile Attilio,
        capisco bene le motivazioni di fondo e sono tutto sommato d’accordo; la cosa che mi lascia perplessa è il divieto (perché vietarlo se non è un’attività di cui ci si occupa?) e il fatto che non sia esteso a tutte le attività zootecniche “sportive” diciamo, ma solo a quelle che prevedono gli attacchi. Non sono certo nata ieri… c’è qualcosa sotto, qualcosa di sottile e subdolo che si ripete in troppe occasioni, e io me ne dissocio. Ho ottenuto il diploma di educatrice cinofila presso la SIUA, ma ho scelto di non far parte della FICSS e di non propormi come referee SIUA, perché voglio essere libera di trovare la mia strada dal punto di vista professionale e anche umano, e per farlo sento il bisogno di informarmi e fare esperienze a 360 °, senza divieti o vincoli di sorta.
        Spero di aver chiarito la mia posizione; la ringrazio comunque delle dovute precisazioni.

        • Gentilissima Antus,
          le rispondo, con estrema trasparenza e sincerità.
          FICSS ritiene che le attività sportive legate, come lo definisce lei, al settore “attacchi”, richiedono professionisti altamente qualificati. Pertanto, FICSS ritiene che questo tipo di attività debba essere seguita da Enti o Associazioni che ne abbiano il Know-how (sapere come si fa). Con questo le dico tranquillamente che ho un sacco di amici e colleghi che se ne occupano di queste discipline per i quali nutro una profonda stima … Anche se le assicuro che SONO DAVVERO POCHI … e quei pochi SONO PROFESSIONISTI che lavorano esclusivamente nel mondo della cinofilia e non sono cinofili del sabato e domenica, occupandosi durante la settimana tutt’altro lavoro.

          p.s. Consiglio a tutti i giovani aspiranti cinofili di non fermarsi ai luoghi comuni del giudizio e pre-giudizio, ma di andare a vedere tutto l’osservabile nel mondo della cinofilia, farsi le loro esperienze e trovare la loro dimensione professionale … Buon lavoro e chiedo scusa alla redazione per l’OT, anche se è stata una dovuta precisazione alla sig.ra Antus e ai “pollici in su” che ha determinato.

          Attilio Miconi
          Consigliere Nazionale FICSS

          • La mia opinione non è determinata solo da questo, ma anche da molti altri aspetti e molti altri contesti su cui non è proprio il caso di soffermarsi. Resto fermamente della mia idea che, SECONDO ME, il motivo del divieto non è solo quello da Lei citato. Se poi così fosse, ne sarei davvero contenta, ma ho smesso da tempo di credere negli unicorni che vivono sugli arcobaleni… e vedo i miei colleghi che opinione si fanno di queste discipline dopo un corso presso una scuola CZ. Io stessa, prima di decidere di informarmi a 360°, non ne avevo una buona opinione. Solo coincidenze? Mi dispiace ma non lo credo. Opinione mia.

      • Attilio, non entro nel merito di codici deontologici che non mi riguardano, non appartenendo io a nessuna delle associazioni/enti citati: ma una domanda mi sorge spontanea. Se la SIUA (che appare, guarda un po’, come referente nel settore “esperti dei Bauboys”) non si interessa di UD, perché permettere/accettare che si vedano immagini di attacchi – inframmezzati a calcioni e capottamenti – proprio mentre si parla di coercizione e maltrattamento?
        Qui i casi sono due: o la redazione della trasmissione fa tutto per conto suo (e allora Luca Rossi passava di lì per caso, la SIUA è solo nominata ma non ha voce in capitolo, e così via) …e allora penso che sia Rossi che Marchesini dovrebbero dissociarsi dal messaggio trasmesso… oppure l’uno o gli altri o entrambi hanno voce in capitolo sulla scelta delle scene che vanno in onda, e allora sono complici nel tentativo di gettare cattiva luce sull’UD.
        Un chiarimento sarebbe sicuramente bene accetto.

        • Buongiorno Redazione (Gentilissima Valeria),
          ho dato il mio punto di vista sulla disciplina sportiva dell’UD ed o risposto alla gentile Antus rispetto al disciplinare e alla posizione di FICSS in materia. Sono gli unici argomenti che mi riguardano direttamente ed indirettamente.

          Pertanto, eventuali chiarimenti, da lei auspicati, sulle scelte editoriali della trasmissione e dei ruoli che possono avere i protagonisti: collaboratori, editore e redazione, non sono certo io la persona che può darle eventuali risposte.

          saluti Attilio

        • purtroppo – specialmente in Italia – risulta sempre conveniente la strategia DIVIDE ET IMPERA, al marketing l’hanno capito benissimo.

          allenando i miei cani (per quanto i loro limiti consentono) su un campo di Utilità e Difesa, e frequentando a parte ambienti “cino-cognitivisti”, ho notato che moltissimi utenti sono accecati da dogmi di fede che neppure passa loro per la testa di mettere in dubbio…

          oltre ai singoli utenti finali (che magari non hanno la possibilità di riscontrare altro se non che quello che fanno funziona o non funziona… e non si interessano se potrebbe funzionare meglio oppure se determina qualcosa di meno apparente che invece non funziona!) mi sono soffermato ad ascoltare anche i professionisti che lavorano sui campi:

          1) nell’Utilità e Difesa si sentono tantissimi utenti che parlano male degli “educatori” e dei “comportamentisti” mentre invece è difficile trovare professionisti che esprimano considerazioni analoghe

          2) tra i “cino-cognitivisti”, è quasi una regola tra gli utenti parlar male di chi pratica Utilità e Difesa… e purtroppo non è infrequente che le stesse cose vengano dette anche dai professionisti

          per me che auspico pensiero libero e curioso, verità conquistate a prezzo del dubbio, tensione continua a com-prendere tutto ciò che si sente dire finchè non si è davvero FATTO PROPRIO…

          beh, mi sembra che si voglia far capire tante cose al cane… e poche cose agli uomini!

          percezione personale eh

  16. aderisco anch’io!
    ma stiamo valutando se farlo a titolo individuale o (congiuntamente a TPIC o parallelamente) anche noi come community cinofila.

    quando è previsto l’invio dell’email?

    • L’email alla redazione dei Bauboys è già partita. Adesso partirà anche la lettera raccomandata (perché l’ENCI altrimenti non ti prende neppure in considerazione), nella quale possiamo aggiungere eventuali nuove firme.

  17. Ero assolutamente propenso ad aderire ma dopo aver letto la solita manfrina non esiste che firmo.
    Comunque sia buon lavoro.

      • Silvia (e anche Jolly), il discorso sul gentilismo è importante per far capire a una redazione di personaggi che fanno TV e non cinofilia quanto il fumo sia diverso dall’arrosto, cosa che sicuramente ignorano proprio perché non sono cinofili. Quindi una piccola disquisizione sul tema era necessaria.

        • Boh, se la lettera aperta avesse stigmatizzato l’eventuale strumentalizzazione di una disciplina sportiva quale l’UD l’avrei firmata più che volentieri.
          Ma va ben oltre tanto che l’argomento scatenante passa assolutamente in secondo piano rispetto la vostra linea degli ultimi mesi.
          Un’altra occasione persa direi.
          Gentilmente, i più cari saluti.

  18. Ma nel video, al minuto 0:26, 2:40, 3:35, il figurante sta istigando il cane a mordergli il braccio nudo?? Ma non è pericolosissimo far anche minimamente pensare al cane che si debba mordere il braccio e non solamente la manica?? Io ricordavo che i problemi di Bruto/Raul fossero dovuti proprio a un addestramento al morso senza preoccuparsi di fargli capire la differenza tra manica (= si può mordere) e braccio (=non si può mordere)…

    • in determinati casi si fa questo tipo di invito… gli si mostra il braccio (es. destro) nudo, chiaramente senza che il cane possa minimamente raggiungerlo; repentinamente si mette subito davanti la manica da presa (braccio sinistro) e si lascia che il cane la morda…

      spero di non aver descritto male la manovra, che ha tra le sue applicazioni quella di NON far venire al cane la voglia di mordere braccia nude (imprendibili) ma di preferire la manica (che invece si prende eccome!) io sono proprio un neofita che ancora sta cercando di capire bene cosa, quando e come si fa
      😉

      • Ecco, Espa’…allora sappi che non si fa proprio 🙂
        Il passaggio per un corretto addestramento alla difesa sportiva si fa sempre e solo mostrando al cane “prede” estranee all’uomo: straccetto al cucciolo, salamotto al cucciolone, manica all’adulto. Il braccio NON deve mai, per nessun motivo, essere utilizzato come stimolo del predatorio.
        Se si vuol lavorare in aggressività (cosa che però si fa normalmente con i cani da difesa civile, non sportiva) è un altro discorso…ma per il cane sportivo le braccia umane non devono MAI rappresentare nessun “invito”: anzi, si usano per toccare e accarezzare il cane quando è in presa, proprio per rinforzare la differenza tra braccia-mani (“buone”, da non mordere mai) e manica (“preda” da mordere).

    • Alice, non è solo sbagliato e pericoloso: è assurdo, inconcepibile, è l’esatto contrario dell’addestramento corretto alla difesa sportiva.

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