giovedì 28 Marzo 2024

Un levriero per amico

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

di VALERIA ROSSI –  Facciamo un giochino: quante razze levriere conoscete?
Provate a contarle, a ricordare tutte quelle che avete visto o di cui avete sentito parlare: poi confrontate la vostra risposta con quella esatta (ovvero con l’elenco completo delle razze riconosciute del gruppo 10), che  trovate cliccando qui.
Fatto?
Bene! E ora ditemi:  li avevate indovinati tutti, o siete rimasti sorpresi scoprendo quanti levrieri esistano in realtà?
Io penso che solo i cinofili più acculturati siano riusciti a ricordare tutte le razze, perché quello dei levrieri è un mondo semisconosciuto al grande pubblico.

Per la Sciuramaria media, per esempio, i levrieri sono tre: “quello piccolo”  (che comprende whippet e piccolo levriero italiano, spesso indicato anche come “quello che sembra sempre malato, poverino”), “quello grosso senza pelo” e “il levriero afghano”, a volte detto anche “quello coi capelli lunghi”: però, di solito, perfino la Sciuramaria sa come si chiama.

La Sciuramaria conosce probabilmente anche il “Piccolo aiutante di Babbo Natale” (quello dei Simpson): ma chissà se si è mai resa conto che è un levriero!
Anche le “tre” razze sciuramariesche, comunque, sono assai poco diffuse: soltanto il whippet gode di una certa popolarità (si fa per dire), con  380 cuccioli iscritti nel 2011, mentre il piccolo levriero italiano è secondo con 209 iscrizioni. Dopo di loro c’è il buio completo: nessun’altra razza arriva a cento iscrizioni e alcune non arrivano neppure a dieci.
In realtà i numeri dell’ENCI non comprendono i molti (per fortuna) greyhound e galgos che vengono adottati tramite le associazioni rescue che salvano da una bruttissima fine gli ex cani da corsa (ne abbiamo parlato in questo articolo): ma anche aggiungendoci questi cani, i numeri restano bassissimi. In totale, nel 2011, tutti i levrieri insieme sono arrivati a 914 iscrizioni. Anche se raddoppiassimo questo numero con i rescue, anche volendo arrotondare un po’ per eccesso, arriveremmo a duemila cani…quando il labrador, da solo, ha fatto 7774 iscrizioni, il che la dice lunga sulla differenza di popolarità.

Eppure… eppure, vedendo tante Sciuremarie fare sci da asfalto dietro ai loro labrador, lamentarsi perché il bassotto si è mangiato tutto il divano, intelaiatura compresa, piangere perché l’husky è andato in muta e si sono ritrovate il pelo perfino nell’armadio a muro… ogni santissima volta a me viene da pensare: “Ma perché ‘sta donna non si è presa un levriero?”
No, perché quasi tutti levrieri sono cani da compagnia assolutamente perfetti (a differenza della stragrande maggioranza delle razze di moda, che “da compagnia” non sono né per selezione, né per attutidine): innanzitutto non sporcano, mai, per nessun motivo al mondo. Perfino le razze a pelo lungo evitano accuratamente di perderlo (non sarebbe mica dignitoso spelarsi in giro per casa come un cane qualsiasi): il levriero afghano, del quale verrebbe da pensare che ti lasci in giro i tappeti, non perde un pelo che sia uno! E’ vero che la sua toelettatura richiede un certo impegno, specie se si tratta di un soggetto da show: ma di pelo non ne perde, perché il suo mantello non è soggetto a mute stagionali. E’ fatto come i capelli umani, a crescita continua e con un ricambio minimo (meno di quello dei capelli umani) che avviene durante tutto l’anno e non in un solo periodo.

Poi: nessun levriero ti smonterà mai i divani. Lui, semmai, ama adagiarcisi: e al massimo controlla che tu non ci abbia lasciato sopra qualcosa, o che non abbia inopinatamente spostato i cuscini in modo a lui sgradito, nel qual caso ti guarda col fumetto che dice “Tzè, sti umani… ce ne vuole, di pazienza…”.
Perché un po’ snob, diciamolo, questi cani lo sono.
Però, nella propria famiglia, lo sono mooooolto meno di quanto non appaia a prima vista.
La cosa che impedisce ai levrieri di diventare popolari è proprio il fatto che, se tu non sei il  loro umano, ti guardano con irritante sufficienza (sempre ammesso che si degnino di guardarti, perché a volte non ti cagano proprio).
Se cerchi di avvicinarne uno con gridolini entusiasti gli vedrai fare un piccolo passo laterale, con aria indifferente ma anche schifata, nel tentativo di non lasciarsi neppure sfiorare da siffatta plebaglia.
Se riesci ad accarezzarne uno, subito dopo lo vedrai che guarda il suo umano con un altro fumetto che dice “Mi porti in toelettatura, per favore?”.
Quando sento le mamme dire:  “Non toccarlo, che è sporco!” ai figlioletti che si protendono verso un cane, penso sempre che se quel cane fosse un levriero sarebbe lui a gridare alla mamma “Non mi faccia toccare, che mi sporca!”.
Sì, decisamente un filino snob lo sembrano: ma lo sono soltanto con gli umani estranei, perché con quelli di famiglia sono affettuosi, dolcissimi, capaci di sguardi adoranti. Servili no, questo mai: ma pieni d’amore, sì.
Il fatto è che questo lato del levriero lo scopri solo se te ne prendi uno (o se frequenti con particolare assiduità una famiglia che ne possiede uno, che dopo un po’ comincia a darti confidenza e a trattarti come “uno di casa”): altrimenti ti sembrano degli stronzetti pieni di boria.
E siccome ti sembrano degli stronzetti, non ti passa neppure per l’anticamera del cervello l’idea di prenderne uno.

Bene: proviamo a sfatare un po’ questa storia dello snobbone gasato.
Il levriero è un cane indipendente, questo è vero: anche perché è un cane primitivo, praticamente intoccato dall’uomo. I levrieristi dicono che non c’è mai stata selezione umana perché il cane era già perfetto così, e tutti i torti non li hanno: cosa vuoi andare a metter mano in un’opera d’arte assolutamente perfetta?
Se andate a leggervi qualche testo sulla cinematica canina, troverete sempre e solo illustrazioni di levrieri: perché il suo galoppo “è” il galoppo. Ne è l’espressione più alta, l’icona intoccabile e non perfettibile.

Da fermo, il levriero è una statua: ogni muscolo, ogni osso, ogni pelo sembra scolpito nel marmo. Stupendo. E la cosa più affascinante è che qualsiasi levriero osserviate, da quello di altissima genealogia al rescue salvato dalla Spagna, lo troverete sempre immensamente più bello di qualsiasi statua che tenti di ritrarlo: perché da lui, anche quando è immobile, emana una sensazione di forza dirompente trattenuta a stento. Sembra sempre in procinto di lanciarsi non solo in corsa, ma in volo. E quando parte davvero, quando si distende nel suo impareggiabile galoppo, va a una velocità paurosa, sì, ma con una leggerezza e una grazia che ti lasciano lì con la mandibola che tocca terra, a pensare che non hai mai visto niente di più bello.
Di mandibole, nel corso dei secoli, devono esserne cadute un bel po’, perché nessuno si è mai permesso di pasticciare con queste razze che sono sembrate sempre troppo perfette per poter pensare di cambiarle: così il levriero si è mantenuto inalterato nei secoli, non solo nel fisico ma anche nel carattere.
E il suo carattere è contemporaneamente nobile, fiero, selvaggio ma anche mite, docile,  dolce.

Ecco: quando li conosci un po’, i levrieri, la parola che ti balza in mente quando devi descrivere il loro carattere non è più “snob”, ma “dolce”.
Però qui bisogna fare un certo distinguo tra le diverse razze: perché un whippet o un piccolo levriero italiano, se li hai in casa da due giorni, già ti mettono in mano il loro cuore.
Un Azawakh o un Saluki, dopo due mesi, sono ancora lì che ti studiano per decidere se vale davvero la pena di concederti la loro amicizia.
Queste razze antichissime (il Saluki è stato identificato come uno dei cani più antichi in assoluto) sono state vicino all’uomo per aiutarlo nella caccia: ma anche se gli azawakh venivano addirittura allattati al seno dalle donne delle tribù del Mali, sono rimasti immensamente diffidenti, indipendenti e schivi.
Pensare a se stessi come al “padrone” di uno di questi anni è una vera comica: ma padrone de che?
A questi cani non importa un beatissimo tubo del fatto che tu abbia sborsato migliaia di euro per comprarli: loro devono valutare se valga la pena o meno di affidarsi a te. Se sì (ma prima glielo devi dimostrare coi fatti), allora ti adorano. Se no, sopporteranno la tua presenza (ma senza fartelo troppo pesare: per esempio, non saranno mai aggressivi. Piuttosto, se si scocciano, se ne vanno un po’ più in là), ma non ti obbediranno mai. Tantomeno se provi ad importi con la forza, perché in questo caso avrai la chiara immagine mentale di un cane che ti fa il gesto dell’ombrello (signorilmente, eh: ma te lo fa).

In effetti Saluki ed Azawakh (il secondo ancor più del primo) non sono esattamente razze “per tutti”: nell’articolo “Azawakh: un meraviglioso mistero”, di Jacqueline Maregatti, ho letto che questi cani “sembrano non aver concluso del tutto il processo di domesticazione”, e probabilmente non siamo troppo lontani dalla verità.
Tutti gli altri levrieri, però, sono totalmente domestici e molto più “facili” anche per le Sciuremarie: sono un filino più tosti quelli a pelo duro (deerhound e irish wolfhound, il secondo dei quali è anche una specie di cavallo – proprio nel senso delle dimensioni – e quindi non avrà comunque mai grande diffusione tra le Sciuremarie da appartamento), mentre afghani e borzoi se la tirano un po’ perfino con i familiari; ma in generale si tratta di cani veramente dolci, facili da gestire (mai aggressivi, mai litigiosi con gli altri cani, mai caciaroni, sempre rispettosi della casa e perfino del giardino) e anche facili da educare… sempre e solo con le buone maniere.
A volte io sogghigno tra me e me quando leggo gli scritti di Giovanni Padrone che ineggia al gentilismo: e vorrei ben vedere! Ha dei levrieri!
Con loro, o sei gentile o ti attacchi al tram: non ci sono alternative.
Ma “gentile” non significa neppure “bocconcinaro” o “ipercoccoloso”: perché il levriero, se cerchi di comprarlo, ti rifà lo stesso preciso gesto di cui sopra.

Per farti adorare da un levriero tu devi essere una figura affidabile, coerente (ma coerente al millemila per cento!), collaborativa.
Per esempio: come ti viene in mente di chiamare il cane quando è partito sulle tracce di un coniglio nel prato? Lesa maestà! Se si caccia insieme, si lavora ognuno con i propri mezzi e nel rispetto reciproco: e poi, per un levriero, starti a due-trecento metri è starti vicinissimo (d’altronde… come dargli torto, visto che quei trecento metri, volendo, lui li copre in un nanosecondo?).
In compenso, se gli fai capire che l’hai richiamato perché c’era un valido motivo, lui rispetterà la tua scelta e ti obbedirà.
No, d’accordo: proprio “facilissimi” da educare-addestrare, forse non sono. Però, se non ci riesci, quasi non te ne accorgi: e qui sta il bello!
Perché anche le razze apparentemente docilissime, che magari sono diventate di moda proprio per questo (vedi border collie), non è che si educhino/addestrino da sole: ci devi comunque lavorare, e lavorare sodo.
Se non lo fai, o se lo fai ma non nel modo giusto, potrai ritrovarti facilmente tra le mani un border che, quando lo lasci in casa da solo per due ore, ti fa trovare qualcosa di molto simile all’effetto di uno tsunami ( e a quel punto cominci a pensare: “Forse è meglio che a questo cane faccia fare qualcosa”).
Col leviero no. Non ti succederà mai.
Lui magari, al tuo rientro, ti guarda e buffa: perché si è rotto le palle esattamente come il border, però sa contenere signorilmente il suo disappunto.  Quindi tu troverai un cane scocciatissimo, ma una casa impeccabile: e ovviamente non è giusto approfittare di questa signorilità per tenere il cane come un soprammobile…ma se per caso succede per cause di forza maggiore (tipo, che so, un’influenza dell’umano), vi assicuro che è MOLTO comodo avere un cane che non fa rappresaglie.

Un’altra caratteristica importante del carattere dei levrieri è che, a differenza di molte altre razze, se scelgono di amarti e rispettarti non cambiano più idea. Anche se sbagli, anche se li deludi un po’, non stanno continuamente lì a metterti alla prova, a sfidarti, a vedere se possono prendere il tuo posto al comando del branco. Al massimo penseranno “umpf, mi son scelto un capo cretino”; ma non ti metteranno in discussione entrando in conflitto. La cosa peggiore che ti possa succedere è che non ti obbediscano più… ma in realtà sono sempre così eleganti, sobri e poco invasivi che non è che si debba star sempre lì a dargli ordini: quindi, anche se sei stato bollato come cretino, non è detto che tu te ne accorga e il tuo amor proprio sarà sempre salvo.
Per sapere se il tuo levriero ti ama e ti stima, oppure ti vuole bene ma ti considera un po’ gnucco, c’è un metodo infallibile: se ti fa molte feste quando arrivi (“molte” in levrierese, ovvero due scodinzolate e due sculettate, fine) e se viene spesso a cercare coccole e attenzioni da te, è il caso a).

Venendo a cose più pratiche, che altrimenti scrivo un librone senza aver detto quello che interessa forse di più agli aspiranti levrieristi:

a) esteticamente, il levriero o si ama o si odia: non ci sono vie di mezzo. O in lui vedi la perfezione assoluta (e allora leggi pure il seguito), oppure vedi un “poveraccio che sembra morto di fame”: in questo secondo caso, non prendertene uno perchè finiresti per rimpinzarlo di cibo e rovinarlo. Se  invece tu vedi la perfezione e non hai nessuna intenzione di rovinarla trasformando il tuo cane in una vacca, sappi che per strada troverai sempre qualcuno che ti chiederà “Ma gliene dà da mangiare, a questo povero cane?” , guadandoti come se fossi una maltrattatrice. Mettilo in conto, perché succederà molto spesso: non avvisarti sarebbe stato poco gentile da parte mia;

b) caratterialmente, se ti piacciono i caciaroni-pagliaccioni-casinari, lascia perdere. Anche se ti piacciono i cani-robot.
Se invece ami il rispetto reciproco, le attenzioni misurate, le feste sobrie, un amore fatto più di sguardi che di zampate in faccia, il levriero può essere  il cane giusto per te. Sappi anche che il levriero è telepatico: saprà sempre quello che pensi, nel bene e nel male.
Il levriero non è gerarchico: non ha mai cacciato in branco, ma individualmente o al massimo in coppia: quindi le regole del branco possono applicarsi al cucciolo, ma per un adulto non hanno quasi nessun significato. Dal punto di vista delle gerarchie è quasi più gatto che cane: un individualista, insomma… che però cerca il legame con l’uomo molto più dei gatti (quella che mi sta passeggiando sulla tastiera dandomi capocciate con gli occhi languidi non fa testo, perché è in calore).
Ah… scordati le dicerie sulla presunta “stupidità” di questi cani: sono intelligentissimi. Chi pensa che siano stupidi perché non obbediscono, evidentemente, non è stato capace di farsi stimare e rispettare (il che la dice lunga su chi sia il vero imbecille): chi ancora pensa che siano stupidi perchè “corrono dietro a uno straccio pensando che sia una lepre”, invece, non ha capito un accidenti. I levrieri sanno perfettamente che stanno facendo una competizione sportiva: il simulacro di lepre è solo una scusa. Se non ci credi, guardati questo video e poi dimmi se ti sembra che a questo cane importi qualcosa della lepre! (e dimmi anche se ti sembra stupido..):

A proposito di sport/lavoro, ogni levriero ha ovviamente bisogno di correre: è nato per questo, non è che puoi tenerlo a vita in cinquanta metri quadri. Però, se solo hai modo di liberarlo un’oretta al giorno in un prato, o su una spiaggia, insomma in ampi spazi, a lui questo basterà. Se ami lo sport cinofilo, hai invece la possibilità di farlo correre sia in pista (in Italia si parla SOLO di corse assolutamente amatoriali: niente scommesse, niente doping, niente porcate di questo genere), ma con pochissime strutture accessibili, sia nel coursing, che invece si può fare ovunque ci sia un po’ di campagna: il coursing è divertentissimo per i cani e gli umani fanno un tifo da stadio che però – a differenza che negli stadi veri – è assolutamente sportivo. E non dico altro perché sul coursing abbiamo già pubblicato questo articolo che spiega tutto.

c) dal punto di vista “logistico”, i  levrieri a pelo corto e semilungo non danno nessunissimo problema per la gestione del mantello; quelli a pelo lungo e quelli a pelo duro vanno toelettati regolarmente, ma nulla di particolarmente drammatico. Gli Afghani da show sono gli unici ad essere realmente impegnativi… ma meno di un cocker americano, tanto per fare un esempio di cane piccolo che ti dà da fare quattro volte di più di un afghano;

d) dal punto di vista sanitario, essendo cani primitivi, i levrieri sono assai poco affetti da patologie ereditarie o congenite: anche loro sono esseri viventi e come tali soggetti a malattie, ovviamente, ma l’incidenza è generalmente bassa. Per quanto l’aspetto possa apparire fragile, anche i loro arti sono molto robusti: i rischi si corrono solo se si permette al cane di ingrassare.
Il levriero è una macchina da corsa (pensate solo che il suo cuore pesa il 3,5% dell’intero peso corporeo, mentre la proporzione degli altri cani è dell’1% circa) e va trattata come tale, rispettandone le caratteristiche. Ma si rompe molto meno facilmente di una Ferrari.

Infine…giusto perché è una cosa che non solo le Sciuremarie, ma tutti gli umani del mondo sognano dal proprio cane: tutti i levrieri, un po’ per telepatia e un po’ per pura e semplice sensibilità, sanno quando è il momento di fare/non fare le cose.
Si accorgono se sei troppo impegnato per badare a loro (arrivando al punto di non chiederti neppure di uscire e di tenersi la pipì, piuttosto che disturbarti), si accorgono se hai voglia di giocare e in quel caso si sforzano di fare gli allegroni anche se magari avrebbero preferito una dormitina sul divano: insomma, sono empatici ai massimi livelli canini (quelli umani non li considero neppure: qualsiasi umano, quanto ad empatia, è un principiante se paragonato a un qualsiasi cane).
E’ difficile spiegare per iscritto questa particolarità dei levrieri: bisogna viverla per capire davvero. Sta di fatto che c’è, e che scoprirla sarà piacevolissimo per chiunque…come tutte le altre caratteristiche che non ho elencato un po’ perché non volevo scrivere un romanzo, ma un po’ anche perché, pur avendo avuto una lunga frequentazione con Whippet e Magyar Agar, non ho mai posseduto un levriero proprio “mio” e non sono affatto sicura di conoscerle tutte.
Una cosa, però, l’ho capita: avere un levriero per amico è, oggi, un privilegio di pochi…ma potrebbe diventare il piacere di molti, se solo gli umani (e non certo i cani) si rivelassero meno prevenuti e più intelligenti.

 

 

 

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54 Commenti

  1. Sinceramente non amo questo generalizzare che si fa.
    Non esiste il levriero. Esistono 13 razze distinte con una fisicità e un carattere distintivo per razza.
    I rescue non sono galgo español, appunto una delle 13 razze. E anche tra i rescue non si può generalizzare. Proprio perché sono cani adulti, con un passato sconosciuto e provenienti dalle più disparate situazioni e incroci (in linea e no).

  2. Silvia penso che non esistano incompatibilità oggettive nel far convivere pacificamente A B e C ed anche, per ipotesi D.

    Nel tuo caso, se ho capito bene, l’introduzione di un nuovo cane in famiglia (indipendentemente dalla razza) in tempi diversi può provocare a volte qualche destabilizzazione tra il gruppo già presente, ma con un poco di pazienza e qualche accortezza la tua Whippettina sarà certamente accettata dagli altri componenti.

  3. Ciao sono Silvia! Da breve mi sono innamorata dei levrieri, il particolare del Whippet!
    Avrei però dei piccoli dubbi che riguardano i suoi futuri compagni di vita:

    A. Una boxerina femmina, come vedete l’accoppiata whippet-boxer? Caratteri compatibili?
    B. 3 meravigliosi mici di casa (non escono ne’ mai usciranno). Prendere un whippet di allevamento, quindi sui 2 mesi e mezzo-3, potrebbe aiutare un corretto e sano inserimento?

    Non è un inserimento da fare nell’immediato, prima vorrei cambiare casa, attività e spostarmi nel verde! Vedremo cosa sarà!
    Grazie a chi vorrà rispondere, e speriamo questo articolo non ria troppo datato da resuscitare! =D

  4. Lavoro con i cani di diverse razze da molto tempo,per la prima volta mi trovo in difficoltà anche se leggere l’articolo e i commenti mi ha aiutato un pò a capire…ma nn risolve.Il cane in questione è un l.irlandese,di un anno circa,equilibrato,buonissimo (perchè ho provato anche ad insistere e rifiutandosi di sedere,comunque mi ha sopportato!)bellissimo,enorme e con una proprietaria minuta e disperata.A lei piace portarlo fuori,ma ultimamente quando il cane vede qualcosa di interessante,parte e lei nn riesce più a trattenerlo.Abbiamo visto che con l’imposizione nn si ottiene nulla,con la forza…,con il mangiare…idem.se nn vuole fare…nn fa.Prevedo che con il tempo i due arriveranno a capirsi,ma dovrà tenerselo sempre a casa per evitare problemi.

    Attendo consigli,grazie

  5. Ciao ragazzi, ho letto tutto quello che avete scritto. Io grazie alla mia ragazza, sono venuto a conoscenza di questa razza… Il levriero. Beh che dire…. Più leggo e più mi innamoro di questi cani. Il sogno sarebbe poter prendere un cucciolo di greyhound , sono affascinato!! Qualcuno mi può dare qualche info in più? Qualche esperienza personale? Consigli e dritte? E se conoscete qualche allevamento serio? Tutti sento che mi dicono ” sono cani impegnativi”, ma cosa si intende per impegnativi. Non capisco. Grazie in anticipo

  6. Per quanto riguarda il bisogno di movimento dipende anche questo da cane a cane. La mia prima PLI adorava uscire, correre, giocare con altri cani, questa che ho adesso, odia uscire, se vede un cane si gira dalla parte opposta e adora il divano.
    Cosa certa sui PLI: è che non ti stanno seduti ai piedi ma hanno bisogno del contatto fisico, quindi te li ritrovi sempre addosso e sotto le coperte (mai sopra). Non vivono come “il cane di famiglia” in disparte, loro pretendono di esserne un membro in prima fila.
    Se non hai figli, ti accorgerai di averne appena adottato uno, perché sarà impossibile non dargli continuamente attenzioni, te le chiederà.
    Secondo me, se torni a pranzo dal lavoro, non soffrirà troppo di solitudine, certo aspetterà tutto il giorno il tuo rientro.
    Guarda su youtube il documentario di raiscienze sul piccolo levriero italiano, te lo consiglio!

  7. i PLI sono cani, prima di tutto 🙂 e imparano a tenersi puliti come tutti gli altri cani: con pazienza e un po’ di buona volontà da parte del propr. idem per quanto riguarda tutta la parte educativa.
    non solo i PLI odiano la pioggia. conosco rottw che ‘oddiolagocciaassassina!’ .. e quindi una pisciat(ona) in casa magari possono pure farla in caso di pioggia.
    gli incidenti pisciocagosi (scusate, ma nn c’è altro che mi viene in mente ora hiihih ) sono assolutamente ‘compresi’ nella vita con un cane . PLI o non PLI .. 😀

      • Si, no, insomma. Sono cani, ovvio, però ho amici con pastori tedeschi che morirebbero pur di non sporcare in casa e (stessa persona, stesso metodo addestrativo, stesso tutto) hanno un carlino che “ogni tanto” un regalino lo lascia. Ed è una cosa che ti dicono anche gli allevatori stessi..alcune razze, ad esempio il carlino, sono un po’ meno precise…Il che non significa che non sappiamo dove si dovrebbe fare…solo che a volte “scappa di mente”. Mi interessava capire quanta frequente fosse un’evenzienza del genere! Dani hai un PLI anche tu?

        • Concordo, anche secondo me ci sono razze più predisposte a non sporcare in casa, direi però che almeno per quanto riguarda la mia esperienza le femmine sono più “pulite”; sia quando avevo i boxer sia adesso con i dobermann la mia esperienza è la stessa : le femminucce scoppiano piuttosto che farla in casa (ed in caso di disturbi gastrointestinali che impongono urgenza avvertono in modo inequivocabile) i maschietti ti danno 10 secondi (forse meno) dopo di che provvedono comunque… 🙂

  8. Sono al mio 2° PLI, la prima presa cucciola e abituata da me a sporcare fuori, la seconda presa a 5 anni e già con un’educazione tollerante per quanto riguardava pisciatine in casa.
    La prima ogni tanto la notte lasciava qualche laghetto e montagnola in casa, soprattutto in periodi ormonali traballanti. La seconda se gli scappa la notte, la fa in casa senza farsi problemi e io mi arrendo a pulire…
    Il giorno non ho mai avuto questi problemi.
    Non ho mai avuto altre razze quindi non ti so dire se c’è differenza con altri cani, e che dipenda tutto da una cattiva padrona.
    Secondo me con una buona educazione e non lasciando passare tante ore notturne senza uscire (io a volte arrivo a 10 ore) ce la dovresti fare. Però metti in conto che qualche volta può succedere.
    Poi non significa che tutte le notti la fanno in casa, con la mia succederà 20 – 30 volte l’anno, e ho deciso di tollerare. Se la notte gli lasci un tappetino assorbente usa e getta e il cane impara a usarlo, potresti risolvere molto facilmente.
    Sono cani che disprezzano l’acqua quindi in giornate piovose, potrebbero sgarrare alle regole ancora di più.
    Comunque sono cani favolosi, affettuosi (leggi: cozze), puliti e bellissimi.
    Se ti piacciono non ci rinunciare per qualche inconveniente notturno!
    Spero che qualcun altro possa dire che non ha mai avuto di questi problemi…

    • Intanto GRAZIE!
      non sono ideologicamente contraria a un tappetino igienico in casa…per le emergenze diciamo! Mi interessava capire se era un continuo di luridume in giro, in questi termini posso lavorarci!
      Hai voglia/tempo di raccontarmi qualcosa della vita con loro? di quanto movimento necessitano? E soprattutto, ho letto che amano un contatto costante con il padrone ma io, come tutti, devo lavorare. Se abituato con i tempi giusti, magari una pausa pipì in mezzo (insomma, le solite cose) è capace di adattarsi a vivere qualche ora da solo? il mio sogno sarebbe ovviamente poterlo portare al lavoro con me, e so che sarebbe il cane adatto. Devo capire se mai troverò un lavoro che mi permetta di farlo!!

  9. Articolo vecchietto ma spero che qualche levrierista esperto possa darmi una mano. Sono in fissa per il PLI, più ne leggo e più mi convinco che è il cane che potrebbe rendermi felice e adattarsi bene al mio stile di vita (e al mio desiderio estetico). Però leggo, quasi ovunque, che è un cane difficilotto da addestrare, soprattutto per quanto riguarda lo sporca fuori. Alcuni di hanno raccontato che, dopo mesi per insegnarglielo, bisogna comunque mettere in conto qualche “errore” anche in età adulta…qualcuno può confermare/negare questa cosa???

  10. Nel 1998, quasi per caso ho preso un PLI, e da allora la vita della mia famiglia si è riempita di un cane affettuoso e fiero. Questa primavera è morto e io pochi mesi dopo ho deciso che il vuoto andava colmato con un altro PLI ed ecco arrivata la mia piccola.

    Nessuno in famiglia la voleva (“se prendi un cane adulto ti ritroverai con un sacco di problemi”), ma ora che è con noi da tre mesi tutti la adorano, è buona, dolce, silenziosa e testarda come un vero levriero.

    Ti conquista con degli occhioni immensi e teneri, è ruffiana ed anche un po’ permalosa. Mio marito che non amava i cani ora dice che abbiamo “il cane più bello del mondo”, si diverte ad annusarla e poi meravigliato mi dice “non puzza nemmeno oggi”.
    Perchè i levrieri sono cani molto puliti, i PLI non puzzano, non hanno bisogno di molte cure materiali, ma solo di tanto affetto e compagnia.

    L’unico difetto della mia cagnolina? E’ appiccicosa con me fino all’eccesso, se non mi può stare attaccata si mette seduta a guardarmi con occhi devoti aspettando un mio cenno…. a volte è proprio pesante, ma da padrona il suo amore mi riempie di orgoglio!

    209 nati nel 2011? Sono tantissimi rispetto a 10 anni fa, sono contenta che una razza che il secolo scorso ha rischiato l’estinzione adesso si stia diffondendo, forza allevatori e forza amanti dei PLI! E non rimaneteci male se qualcuno vi dice, come mi è successo in passato: “come ha fatto a prendere un cane così brutto? Sembra un coniglio spellato!”
    Pensate che 1 mese fà l’ho iscritta all’anagrafe canina e quell’idiota di veterinario ASL, mi prendeva in giro dicendomi “perchè hai preso un levriero?” “questo non è un cane, è un coniglio… è come avere un gatto”, io ho pensato che era meglio non rispondergli, perchè alla fine solo in pochi fortunati riescono a vedere negli occhi di un levriero, e quei pochi che ne hanno provato uno, vorranno per sempre un amico levriero accanto a sè.

  11. Ciao Dani

    Grazie della risposta. Il percorso rieducativo con la mia jacckina l’ho già iniziato. Da tempo vado da una addestratrice/educatrice, e devo dire che ho notato già’ tanti miglioramenti, sopratutto con gli umani e a livello di comandi……solo con gli altri animali e restia, anche se e’ molto migliorata.

    La mia paura e quando devono rimanere mezza giornata soli in casa(e succederà sempre). Finche ci siamo noi ok, ma se dovessero attaccarsi quando siamo fuori casa?

    E questa la mia paura

  12. Salve a tutti.

    Io da tanto tempo vorrei adottare un galgo. Di quelli importati dalle associazioni, anche perche’ oltre ad amare da sempre i levrieri, mi piacerebbe fare una buona azione e ridare felicita e serenità’ a questi sfortunati esemplari. Il problema e’ uno solo. Posseggo già un altro cane……e che cane: jack russell. Una femmina dolcissima con noi, ma che va poco d’accordo con gli altri animali(sopratutto le femmine come lei)

    Mi chiedo insomma se sara’ mai possibile una convivenza quantomeno tranquilla, in quanto la mia jackina e molto dominante. Non vorrei adottare un Levriero che e’ stato già sfortunato, e poi dopo qualche mese dover rinunciare perche in casa succede sempre l guerra tra cani….non lo trovo giusto.

    Voi cosa mi consigliate?

    Grazie a tutti

    • mi permetto di risponderti da adottante e anche da praticante di re-homing/rescue (con altre tipologie di cani)
      visto la tua femminuccia un po’ prepotente, inizierei a fare un percorso ri-educativo con lei, e nel frattempo cercherei
      a) un maschio
      b) non giovanissimo
      c) se fosse già in italia (a volte capita) potresti farli incontrare qualche volta affinchè si conoscano.
      ma primissima cosa: Percorso rieducativo per la tua teppistella 🙂

    • Ciao Andrea! Quando in SOS LEVRIERI affidiamo un cane ad una famiglia, proponiamo sempre un galgo, un greyhound o un lurcher che può adattarsi nel miglior modo allo stile di vita e alle caratteristiche dei suoi componenti umani e non. Durante il controllo preaffido vengono esaminati attentamente tutti gli aspetti e viene anche studiato il comportamento del cane di famiglia mentre interagisce con uno o più levrieri. I nostri cani sono testati per valutare l’idoneità a vivere con i gatti e con cani di piccola taglia e moltissimi infatti convivono felicemente con entrambi. Insomma quando l’associazione avrà trovato il cane giusto per la tua situazione, basterà seguire gli importanti consigli per l’inserimento con un minimo di costanza e pazienza e andrà a meraviglia.

  13. Luca, mi fa piacere leggere il tuo commento! 🙂
    Le adozioni dei levrieri hanno portato un odio verso gli allevatori e i cani di razza non da poco. Sinceramente trovo che le informazioni che arrivano dalla Spagna spesso sono un po’ manipolate e rigirate in modo da far intenerire e promuovere le adozioni. Ma la SPagna è molto di più della perreras! CI sono volontari spagnoli che salvano i propri cani abbandonati da questo aumento esponenziale di associazioni!
    Spesso, dietro a questi viaggi, si celano incompetenze non da poco, con decine di casi di cani morti durante il tragitto, senza contare che non c’è nessun registro di “chi prende cosa” e spesso i cani finiscono in Germania per entrare nel giro della vivisezione. Ricordo che ci vanno anche molti cani italiani.
    Purtroppo mi è capitato troppo spesso di essere contattata o di leggere commenti riguardo ai propri galgo rescue che mi fanno pensare che sono adozioni cheap and chic. Perfino un’associazione aveva fatto una pubblicità dicendo che se hai al guinzaglio un levriero, diventi più “figo”…
    Per questo preferivo prima… I miei amati levrieri erano amati e rispettati. Io vado spesso in Spagna e la situazione non è diversa dall’Italia. COme qui, ci sono allevatori buoni e altri che sono dei delinquenti. Ci sono gli abbandoni e i maltrattamenti, ma c’è anche molta gente che lavora per tutelare questi cani, in primis il club di razza. Se guardiamo i numeri degli abbandoni e maltrattamenti, sono uguali e identici all’Italia. Dunque mi fa ridere chi dice “emergenza Spagna”. Senza contare che i cani vengono legalmente soppressi in tutta Europa, solo Italia e Grecia non lo fanno…

    • Buongiorno a tutti,che dire,un bellissimo articolo!
      Personalmente sono sempre stata estremamente affascinata dai levrieri,dalla loro leggerezza e delicatezza unita però ad un grande spirito sportivo e ad una loro singolare vitalità. Ho letto volentieri l’articolo perchè da qualche tempo io e il mio fidanzato meditiamo di inserire un levriero nella nostra famiglia. Viviamo però gia con un dobermann maschio che è la gioia della nostra vita e per questo valuteremo attentamente la scelta (siamo abbastanza impegnati col nostro doby, dedichiamo molto tempo al suo addestramento e al suo esercizio fisico e dal momento che vogliamo essere certi che i cani che vivono in casa nostra ricevano tutti la cura e le attenzioni che meritano e che si sentano realizzati emotivamente, dobbiamo valutare con onestà se siamo all’altezza di seguire bene due cani. Il fatto che i levrieri non vadano al campo di addestramento a fare obbedienza e attacchi non vuol dire che la loro educazione non vada curata secondo me !:) ) Detto questo, sono stata colpita dai commenti di Elisa e Luca. Entrambi a mio avviso hanno evidenziato punti importantissimi. Concordo pienamente con Elisa riguardo all’importanza dell’allevamento serio delle razze, che sono un immenso patrimonio da salvaguardare. Il cane ” di razza” non lo è solo x qualità estetiche che forse x qualcuno sono irrilevanti, ma si distingue per spiccate doti o caratteristiche. Ogni razza possiede attitudini diverse, e questo va preservato. Il mio Dobermann proviene da un serio allevamento,certo aquistarlo ha avuto un costo, ma quello che si paga acquistando un cane (in un posto come si deve ovviamente!) è il lavoro di chi con scienza e coscienza ha selezionato al meglio la razza per decenni.
      Mi ritrovo però molto nelle parole di Luca quando dice che il caso tristissimo dei levrieri spagnoli e di quelli inglesi gli è scoppiato in mano,perchè è successo anche a me.
      In tutto il mondo vengono maltrattati gli animali,dio solo sa quanto!In europa non facciamo eccezione: mattanza di randagi in romania,combattimenti tra cani in italia ecc. Purtroppo però posso dire per esperienza personale che in spagna sia ancora molto radicata una cultura dell’animale oggetto. Ho lavorato con cavalli spagnoli e ho conosciuto i metodi della loro doma ( perchè ho recuperato una cavalla domata in questo modo) e devo dire che sono spaventosi.Ai cani non va certo meglio. I volontari stessi specificano che le storie raccapriccianti che giungono dalla spagna provengono dalle provincie più arretrate,ma credo che ormai sulla veridicità dei meltrattamenti ( è un eufemismo! )dei levrieri spagnoli e inglesi non ci siano molti dubbi..
      Ho scritto davvero troppo,comunque,nonostante ritenga che l’allevamento serio debba essere molto molto più riconosciuto,non posso non unirmi un po a chi vorrebbe strappare un levriero dall’inferno.Come Luca ammetto che adotterei più volentieri un levriero piuttosto che un meticcio di un canile nostrano perchè mi piace di più..questo però in effetti può essere definito un limite..

  14. Ciao Elisa. In una certa parte concordo con te. Oramai però è quasi un anno che sono entrato nel mondo delle adozioni di levrieri e da un paio di mesi ho adottato un galgo. Ho conosciuto levrieristi adottanti via www e alcuni ne ho incontrati di persona. Non ho avuto la sensazione che lo scopo dell’adozione sia quella di possedere un cane di razza (meglio dire simil razza non essendolo effettivamente ma talmente riconoscibile da diventarlo a tutti gli effetti agli occhi della gente). La partecipazione e il sentimento li ho visti genuini. Veramente molti sono convinti nel fare questo passo. Il “salvare” è un sentimento molto sentito. Spesso si ferma lì, e molti sono convinti che con l’arrivo del cane tutto sia terminato. Una volta che il levriero è spaparanzato sul divano il più è fatto. da li in poi si va avanti per stereotipi. Questo non mi piace. Non nascondo di aver assistito o sentito a scene del tipo “ma è di razza pura?, ha troppe cicatrici!, non ha le orecchi belle!…” ma sono veramente limitati i casi. Concordo invece su un altro fronte. Molti degli adottanti schifano l’acquisto di cani di razza. Questo è un controsenso perchè loro stessi (pur adottando) si rivolgono a cani di “razza” anche se rescue. Il fatto stesso che esistano vuol dire che un allevamento (spesso tristemente sfruttamento) esiste e i loro cani sono frutto di questo allevamento. Come si concepisca di adottare un cane di razza ma ripudiarne l’allevamento e odiare chi lo pratica mi rimane veramente un mistero. Credo che chi odia l’allevamento non dovrebbe guardare a cani di razza pure se rescue. Senza contare che il solo fatto di adottarne uno, paradossalmente ne aumenta la “produzione” ma questo per molti è un tabu. Personalmente non pensavo ad un secondo cane. Ho sempre amato i levrieri (tra le mie razze preferite) ma la situazione dei rescue e in particolar modo dei Galgo, mi è letteralmente scoppiata tra le mani e a quel punto ero troppo oltre e la adozione la ho fortemente voluta. Ma per quanto mi riguarda, la situazione a monte (sfruttamento, caccia, abbandono…) ha preso il sopravvento sulla ammirazione per la razza. A quel punto non adottavo più un levriero ma un cane che sarebbe morto. La fase emotiva è fortissima e spesso alcuni la enfatizzano molto tralasciando tutto il resto. Spesso le informazioni sono scarse e non è facile averne. Non sono tanto ipocrita da non sapere perfettamente che in Italia di cani ne muoiono continuamente o marciscono nei canili e ammetto candidamente di aver fatto una scelta verso una tipologia di cane che mi piaceva. Ma io mi definisco un razzista :-).
    Concordo sul resto, sul fatto che gli stereotipi sui levrieri li precedano e come detto sopra, non amo molto che si lodi il loro lato sensibile e riservato perchè alcune persone possono essere portate a pensare che sia un cane adatto a chi ha poco tempo da dedicar loro o a chi non vuole “seccature”. In questo senso credo non siano cani per tutti e che abbiano bisogno di essere tutelati più di altri cani proprio per queste loro caratteristiche. Spesso questo è quello che manca nell’ambito delle adozioni. Si parla solo e sempre di atto di amore e di amare. Credo che tutelare sia un concetto totalmente diverso. Il mondo è pieno di cani amati dai loro proprietari (loro dicono così).

  15. Mah! Noi italiani siamo sempre strani… Prima il levriero era considerato chic, poi viene considerato un “profugo”. Non capisco perché non può essere considerato per quello che è. E perché bisogna avvicinarsi al levriero solo e sempre tramite adozione? A questo punto preferivo una volta, dove non c’era internet e la gente seria prendeva un libro sulle razze canine, le guardava, studiava e poi decideva. Adesso si sceglie in base a quello che fa più comodo e, nel caso delle adozioni, all’annuncio più pietoso. Perché non si va al proprio canile? Perché sono sempre pieni, ma quando danno in adozione i cuccioli dell’est sequestrati, si hanno 2mila richieste?
    Purtroppo oramai sono cinica e se penso che ogni anno il numero dei rescue che arrivano (di due razze che prima non guardava nessuno) supera il numero dei cuccioli che nascono di 13 razze ufficiali, mi fa pensare male dell’Italia come cultura cinofila o delle adozioni in se. I levrieri sono degni di nota solo se in adozione?
    Io vedo la cinofilia come il mantenimento di un patrimonio genetico: le razze. Le adozioni come un atto d’amore. In Italia si confondono le cose e le adozioni diventano il salvataggio di cani di razza e l’allevamento solo le esposizioni. Boh!
    Se guardiamo le statistiche, le uniche razze levriere che nel tempo non sono calate, sono whippet e pli, ma le razze medio e grandi, hanno avuto tutte un calo, al contrario delle adozioni…
    Penso che l’articolo cheap & chic fatto all’epoca, mi ha spiegato molte cose riguardo l’Italia…

  16. Ciao Elisa prima di tutto vorrei farti i complimenti per i tuoi splendidi levrieri..E’ vero spesso i rescue ultimamente hanno il sopravvento rispetto a tanti allevatori seri che ci mettono passione da anni nel loro lavoro, ma io vedo il rescue come una introduzione al mondo dei levrieri , almeno per me e’ stato così non conoscevo le razze ma grazie all’adozione ho imparato ad amare ed a documentarmi su tutte le varie razze levriere seguire i siti degli allevatori, leggendo articoli e visitando le esposizioni fino a decidere di acquistarne uno in allevamento per ricercare determinate caratteristiche. Penso che i rescue paradossalmente salvino la razza dalle mode che spesso rovinano le razze. Correggimi se sbaglio su questa ultima affermazione sono interessata al punto di vista di un esperto!

  17. Azawakh e galgo español da 16 anni. E mai più entrerà dell’altro in casa mia 😉
    Una volta avevano più la nomea dei cani “chic”, dei cani “nobili”, “snob” ecc… Tanto che quando li portavo in giro, mi chiedevano se li avevo pagati una follia.
    SInceramente adesso tutti pensano al levriero solo come a un cane maltrattato, salvato e/o rescue. Ovunque lo si descrive come cane dolcissimo, bravissimo, meraviglioso, pur di farlo addottare, ma non è nemmeno quello!
    Neanche questo fa bene. Sia nella vecchia situazione, che nella nuova, la gente non considera che le razze levriere sono 13, con caratteristiche storiche, morfologiche e caratteriali ben fissate. Se qualcuno in un forum o in altre sedi fa una domanda sul saluki o un’altra razza per prenderne uno, arrivano sempre almeno 5 commenti su come adottare un rescue. Ma se uno vuole un saluki, perché deve prendere un grey ex-racer???
    Se adesso metti su google “levriero”, saltano fuori solo siti di rescue, i club di razza in fondo. Non è giusto neanche questo. Perché poi la gente confonde la razza, con la buona azione, tanto che anche una famosa rivista aveva proposto le adozioni come un metodo “cheap and chic” per avere un cane di razza. Ma di razza non sono, i galgo non hanno pedigree e nel 99% dei casi si vede la loro origine non pura.
    Dunque continuo a sperare che sia una razza per pochi per il loro benessere, anche se mi piacerebbe che una volta tanto si parlasse del levriero in quanto tale! Non perché cane dei nobili o cane maltrattato…

  18. eccomi: adottata da un mix galgo da circa un anno e mezzo.. si, è lui che ha adottato me 😀
    inizialmente stra diffidente – e come dargli torto con quello che ha quasi certamente passato – ora è diventato un galgomixstaffi .. ha imparato da loro ad accogliere gli ospiti saltando addosso (però le staffi sono + basseeeee e lui arriva sulle spalle!) riserva a me – e solo a me – alcuni piccoli gesti privati..
    predatorio a mille, mi ha portato una mini lepre con tutta la fierezza di un cane che fa quello per il quale è nato.
    ho tribolato per mesi con il richiamo, abituata come sono a rottw e staffi che han tutto un altro carattere, ma ora sembra che si degni di venire 😀
    l’avrò conquistato? …

  19. Presente!!!!Il mio piccolo-grande amore si chiama Tyson….uno tsunami fatto cane….snob???…ma quando mai!! 😀 ruffiano all’inverosimile con tutti. Per quanto riguarda i gatti posso fare un copia/incolla di quello già letto negli altri commenti, anche se devo dire che rispetto a quando è arrivato le cose con una delle 2 gattine che ho vanno un pelino meglio 😉 , per quanto riguarda il mio rapporto con lui rispetto a quello con il resto degli altri componenti della famiglia, escluse le due pelose già menzionate, devo dire che il mio legame con lui è assolutamente unico e speciale…racconto questo su tutti! E’ capitato in più di un’occassione che io sia rientrata da lavoro mentre lui si torvava in giro x i suoi bisognini…beh…mia sorella ha constatato che nel momento in cui entrava in ascensore il cane cominciava a fremere per la voglia di arrivare dentro casa…ebbene aveva sentito il mio odore ed appena varcata la soglia è letteralmente impazzito per venirmi a cercare….vi giuro sembra indemoniato, ma in senso benevolo la sua gioia nel vedermi è incontenibile, in più di un’occasione mi ha graffiata 🙂 per saltarmi addosso e devo sedermi ed abbracciarlo sul divano per tranquillizzarlo ed ogni volta succede sempre così!! Per quanto riguarda i danni…ho perso il conto….ho tre paia di occhiali da vista che hanno conosciuto tutti i suoi adorabili dentini…ma l’elenco è davvero interminabile….ora ha nove mesi….mi hanno detto che dovrebbe smettere di masticare le cose intorno ad un anno…mi sembra un periodo interminabile 🙂 per i bisogni ancora gli scappa la pipì in notturna…insomma è un’impresa stargli dietro…ma quando mi guarda girando quella testolina per traverso e quelle orecchiette piegate vi assicuro mi dimentico di tutto!!

  20. Fresco di adozione di un meraviglioso Galgo rescue. Fortunatamente non spaventato, coccolone e bisognoso del contatto. Presente, attento, intelligentissimo e molto molto bravo nell’apprendimento. In educazione/apprendimento è strabiliante e concordo sul fatto che non ci si spiega la diceria della stupidità. Il mio convive con una Jack e in casa non ci sono problemi. Piuttosto è lei a tormentarlo. Il predatorio è molto presente negli spazi aperti. Ci sono soggetti più adatti alla convivenza con gatti e cani di piccola taglia e frequentemente in casa non ci sono problemi. All’aperto, in grandi spazi, uno dei due è sempre legato. Lanciato in predazione è preoccupante. Mi sento di dire che non sono cani per tutti. Sono molto molto sensibili e un proprietario brusco nei modi e nei toni rischia di fare disastri e compromettere il rapporto. Proprio perchè così riservati (veramente sembrano non voler disturbare) vanno tutelati, seguiti e spronati. Tutelati anche dal contatto con gli estranei perchè solitamente non lo gradiscono, si impietriscono senza sottrarsi e per questo vanno tutelati.

  21. In aggiunta a quanto scritto in precedenza che esprime i miei sentimenti, passo a qualcosa di più serio per integrare ciò che Valeria ha già scritto in maniera molto piacevole e simpatica. Il prototipo del primo cane selezionato circa 13.000 anni fa è il levriero insieme al basenji (i due cani più antichi). Se si eccettua Bhimbethka in India (13.000 anni fa) dove viene ritratto un ‘dingo’ al guinzaglio, i petroglifi di Tassilli n’Ajier (Algeria) e Akakus (Libia) datati intorno a 12.000 anni fa ritraggono dei levrieri; in particolare si nota una scena di caccia in cui un umano armato di arco e frecce è preceduto da 5 levrieri che catturano un grosso bovide selvatico.
    Un sigillo iraqeno datato 9.500 anni fa ritrae dei saluki, la razza più antica fra tutti i levrieri. Le prime rappresentazioni artistiche egizie di oltre 6.000 anni fa ritraggono dei levrieri e a volte dei basenji.

  22. Con un galgo non dovresti avere problemi, così dicono. Tuttavia, non ignorare l’idea di prendere un cucciolo da un allevamento. Capisco cosa spinge ad adottare un rescue, ma anche la salute dei gatti va tenuta in considerazione.
    Quanto all’imbecillità…io veramente non l’ho mai pensato. In compenso ho spesso avuto la sensazione che se ne fregasse pur avendo capito perfettamente.

    • CIAO, VALERIA IO SO’ BENISSIMO DI COSA PARLI, HO AVUTO UN PICCOLO LEVRIERO ITALIANO CHE E’ STATO CON NOI PER 14 ANNI. LEI VIVEVA PER ME, PENDEVA DALLE MIE LABBRA, CIO’ NONOSTANTE AVEVA IL SUO BEL TEMPERAMENTO
      E A DISPETTO DELLE APPARENZE ERA GENEROSAMENTE TENACE, RESISTENTE E ORGOGLIOSA.
      OGGI DOPO PIU’ DI UN ANNO OGNI TANTO LA RICORDO ED UNA LACRIMA SCIVOLA GIU’ DAI MIEI OCCHI CHE NON SI SAREBBERO STANCATI MAI DI GUARDARLA ED AMMIRARLA LEI, COSI FIERA E DOCILE…
      UN CARO SALUTO.
      CRISTINA

  23. Grazie a Sciuramaria, Ludovica e Laura per le velocissime risposte. Il mio problema è che i miei gatti stanno in casa e sul terrazzo, ma quelli dei vicini scorrazzano anche in giardino. Con la nostra attuale doby ce l’abbiamo fatta a renderli un tabù, se li vede al di la della rete neanche li considera, se proprio sono in giardino un pochino li rincorre, tanto per non perdere la faccia 🙂 , ma si vede bene che non si impegna, ha un’espressione tipo : “facciamo così io fingo di distrarmi un attimo, tu sparisci e siamo tutti contenti”. Ci penserò molto,molto bene e ovviamente ne parlerò anche con i volontari delle associazioni rescue.

  24. Devo dire da neo levrierista che come detto anche da Ludovica all’inizio alla prova ti mettono, forse perche’, nel mio cane abituato a cani totalmente diversi, davo un impressione di “imbecillita'”
    E’ vero che queste razze ti prendono il cuore, e’ da un’anno che ho una whippet e in casa siamo stati talmente conquistati che abbiamo deciso di fare un “passo avanti” regalandoci la compagnia di una saluki di 3 mesi.

  25. Ho la mia razza del cuore per la quale sono nella fase “Non esiste altro cane all’infuori di loro”, ma ho un debole per il whippet, lo adoro <3
    Un giorno sì è uno no penso di aumentare la famiglia con uno whippy.
    (Comunque, esteticamente, faccio parte del gruppo "Non esiste niente di altrettanto elegante e perfetto di un levriero").

  26. Articolo stupendo mi sono emozionata a leggerlo… amo i levrieri alla follia , ho adottato un rescue 9 anni fa ed è iniziato un legame fortissimo ed una forte passione per queste razze così poco apprezzate, con i levrieri ci vuole tanto rispetto(con tutti i cani ma qua è inteso per il loro particolare carattere) e pazienza perché la loro fiducia va guadagnata ma quando si ottiene è una soddisfazione indescrivibile!
    Alessandra io ho un galgo che dorme abbracciato al gatto dei miei , le prime settimane siamo stati molto attenti nel farli incontrare ma poi è andato tutto benissimo, e comunque i gruppi di adozione di levrieri sono molto bravi nel consigliarti un levriero in grado di convivere con i gatti in casa , all’aperto è più impegnativo! Anche io ho galgo e dobermann , caratterialmente i due poli opposti del mondo canino!!!! Ma si compensano insieme!!

  27. Ebbene sì, confesso il mio peccatuccio. Sono un levrierista. Nonostante il mio cane ideale fosse il Dobermann, quando in casa è arrivato Opalino (di Palazzo Manzoni) è cambiato tutto (come dice Pucci).
    Un levriero, o per meglio dire un whippet, ti porta in casa allegria, ha un amore sviscerato per te, trova ogni occasione per ‘sruffianarti’, farti rendere conto che quello intelligente e furbo non sei tu, ma lui. Tu provi ad addestrarlo… e lui addestra te. Lo vedi sul letto, vai di là, ritorni in camera dopo due minuti e coi cuscini ti ha fatto un’opera di alta ingegneria edile.
    Il riporto con la pallina? Te lo insegna lui, non hai bisogno di insegnarglielo, anche perché istintivamente insegue tutto quello che si muove… soprattutto i gatti 🙂
    Devo dire che il rapporto con Opalino è sempre una nuova scoperta piacevole ed anche quando abbiamo adottato la madre Dorys tutto questo è stata ulteriormente confermato. Dorys, un po’ per l’età avanzata (15 anni circa) un po’ per il carattere è di una dolcezza infinita: con Taniusha, la mia zwergpinscher, è una continua gara ad imitarsi e a fare le stesse cose. Sembrano sorelle… a volte sembra quasi che giochino a fare alternativamente la madre e la figlia (certo che una whippet figlia di una pinscher nana è grossa 🙂 ).
    Il titolo che io avrei dato a questo articolo non è ‘Un levriero per amico’ ma ‘Un levriero: un amico per sempre’. E scusatemi per il sentimento che ho nei confronti di questi cani.

    • “arrivando al punto di non chiederti neppure di uscire e di tenersi la pipì, piuttosto che disturbarti”… vero vero…
      Lunedì ho avuto una giornata infernale e , pur essendo perlopiù a casa, sono riuscita a portare fuori il cane solo alle 8 di sera (dalle 9 di mattina).
      io friggevo di impazienza mentre lui si limitava a guardarmi mentre giravo come una trottola: pareva che comprendesse esattamente la situazione…
      Anche per la pappa è così: se non me la ricordo io lui non la chiede e può sopportare qualunque ritardo rispetto all’orario abituale. Oppure anche saltarla…

  28. Oh grazie grazissime!!!
    Io -da perfetta sciuramaria- detestavo i levrieri, ma non perché sono magri, ma perché non mi piace il muso lungo…
    Ma da quando ho scoperto che il mio mezzo golden è probabilmente levriero per l’altra metà, li guardo con altri occhi.

    Mi sono fatta l’idea -dalle caratteristiche somatiche- che possa essere Saluki, l’altra metà… ma anche no: chi lo sa nel rimescolamento del DNA che cosa succede.
    Però le cose che scrivi io le constato quasi tutte, compreso il suo modo di fare le feste che li limita a una lenta scodinzolata e ad appoggiarsi alle gambe guardandomi.
    Che prima di saperla, questa cosa che poteva essere mezzo levriero, avevo paura di non essere una buona umana per lui: non lo vedevo mai contento (come siamo abituati a vedere contenti gli altri cani) non era mai “l’irresistibile pagliaccio” di cui si parla a proposito di moltissimi altri cani. Anche la sua “obbedienza ponderata” (fammi capire che decido se ubbidirti o no) mi ha fatto dannare per capire “dove sbagliavo”: in fondo è un derivato Golden… “doveva” essere ubbidiente… invece non è che fosse disubbidiente, ma come svagato “oh scusa, cos’è che vuoi? la zampa? ah no. Terra? Vabbe’ per stavolta… Vieni? ma se sono già qui? Devi aver sbagliato comando”, quindi lentamente me ne vado a fare qualcosa di divertente (correre correre correre se solo trovo il mio amico Jack che tu a correre non sei capace).
    E anche il fatto che ci mette del tempo ad affezionarsi: anche se l’ho avuto da cucciolo a tre mesi e mezzo… del resto io sono uguale così abbiamo imparato a volerci bene lentamente, insieme.

    Grazie! L’ho già detto? beh… grazie ancora…

  29. IL MONDO DEI LEVRIERI….è un mondo bellissimo, e dolcissimo…sono cani eleganti e dotati di un catattere solare quanto trnaquillo..dei compagni impareggiabili per chi la sa amare e capire.
    UN mio amico a due Borzoi e non fa che ripetermi di quanto siano stati una scelta Unica nella sua vita…li ama alla follia e loro ricambiano con tutto il loro Lunghissimo Muso XD

    forse non è una tipologia di cane che piace…un peccato.
    Se avessi lo spazio prenderei domani stesso un Saluky, da sempre fra i miei cani preferiti.

  30. Quanto ai gatti, io ho una gatta, ma quando ho portato il cane aveva già dieci anni e non ha voluto neanche sentirne parlare. DENTRO CASA il cane invece sarebbe molto ben disposto. Fuori…beh, meglio non fare la prova (tanto la mia non esce).

  31. Bellissimo! Sono sempre quella che ha l’azawakh, che seppure si discosta un po’ da quanto scritto qui (ti mette alla prova eccome, all’inizio) è un cane strepitoso sotto tantissimi punti di vista. Mi chiedo sempre anche io perché la gente non prenda levrieri (magari non azawakh, ma whippet, greyhound etc sì!) e non riesco a spiegarmelo. Grazie per il bell’articolo.

    • da “padre adottivo” di un PLI (piccolo levriero italiano) e un di un Galgo Spagnolo posso solo ringraziare Dio (o chi per lui) se i levrieri non diventano cani di moda! 🙂
      vivo con levrieri da più di 18 anni e sono sempre più convinto che i levrieri, i rescue in particolare, non siano cani per tutti…
      il levriero è un essere speciale bisogna conquistare la sua fiducia e nel caso dei rescue entrare nella sua testa, più di quanto lui entrerà nella tua, e cercare di capire il suo passato per aiutarlo a superare i momenti più bui della sua vita.

      a mio modesto parere, però, un levriero è per sempre… una volta conosciuto l’amore che solo questi ti sanno dare non esisterà altro amore canino 😉

      • Turib,concordo in pieno,c’e’ da augurarsi che restino creature di nicchia,troppo sensibili intelligenti e superiori x essere apprezzati dai piu’..infatti un po’ mi preoccupa vedere certi greyhound ex racers esibiti come top model…tanto di cappello al lavoro delle associazioni(Gaci,EgN,Soslevrieri),pero’ spero che i controlli preaffido siano sempre scrupolosi e serissimi,insomma:qualita’ piu’ che quantita’.Io,dopo esperienze con piu’ razze(famiglia cinofila:-) )ho avuto la fortuna di farmi adottare da una saluki,gia’ adulta,traumatizzata…e’ l’esperienza in assoluto piu’ appagante e soddisfacente che mi sia mai accaduta.Sicuramente dopo aver avuto un levriero x compagno non si cambia piu'(se si e’ sufficientemente intelligenti).

  32. Rientro nella categoria di quelli che adorano i levrieri; da un po’ di tempo stavo anche pensando di prendere un rescue spagnolo. Però non ho mai avuto modo finora di frequentare qualcuno che l’avesse e temo che abbiano un istinto predatorio un “filino eccessivo” per poter convivere con dei gatti. Qualcuno mi può chiarire se è una convivenza ipotizzabile? ( oltre, ovviamente, una dobermann ma per quella penso non ci siano problemi di convivenza)
    Grazie

    • Non so se la mia risposta sarà attendibile perché il mio è solo un “mezzo probabile grande levriero”… ma il mio i gatti li fa dannare, anche se distingue nettamente tra i gatti di casa (due in città, cinque il collina) e i gatti estranei.
      Il divertente del gatto, ovviamente, è quando scappa. Tutti scappano tranne il mio grosso e serafico Teo che ha deciso di non dargliela vinta e di presidiare il territorio.
      Il cane lo insegue e lo placca (lo tiene fermo da sopra con la bocca). Il gatto si offende da morire e miagola in modo straziante. Io accorro, lo libero, dico “no” al cane e gli intimo di sedersi. Controllo il gatto, vedo che non ha niente. Il gatto si allontana dal cane di 15 cm. Il cane si mette a terra. Cane e gatto si guardano. Il gatto gli soffia e gli graffia il naso. Il cane sanguina in assoluta decontrazione come se il fatto non fosse suo. Vado a prendere il citrosil per il cane. Il gatto si sposta di un metro. Il cane va in ferma (cade come in trance, alle volte pure con la zampina alzata che sembra una statua di cera). Il gatto dignitosamente si mette a pulirsi dove il cane lo ha masticato. Poi decide che vuole andare in cucina, il cane lo insegue, lo placca… etc…
      Svariate volte al giorno dal 26 agosto 2011…

    • in merito alla tua domanda dalla mia piccolissima esperienza ti posso dire che un galgos (levriero spagnolo) vive tranquillamente con i gatti di casa… certo non tutti sono uguali e se decidi di adottare un levriero chiedi sempre se è compatibile con i gatti…
      Da tenere presente però che i miei gatti sono anzianotti e vivono in casa…. non corrono in giardino altrimenti presumo che essendo il mio levriero un gran cacciatore avrebbero già fatto una brutta fine…
      Infatti quando siamo a passeggio se vede un gatto tenta di prenderlo…
      In merito alla convivenza con gli altri cani : i galgos normalmente sono abituati a vivere con gli altri cani, essendo usati in spagna essenzialmente per la caccia….
      Il mio non ha avuto alcun problema a relazionarsi con la padrona di casa (un mix tra border collie e pastore tedesco) anzi ha accettato con immensa pazienza i cambi di umore di quest’ultima..
      Vero che è un cagnolone di 7 anni che fino allo scorso dicembre ha cacciato e fatto lo stallone….. molto probabilmente la sua indole di latin lover lo porta a sopportare la femmina !
      I levrieri una volta conquistata la tua fiducia ti amano in maniera incondizionata ma ricordiamoci che se decidiamo di adottare un levriero irlandese o spagnolo dovremo avere molta pazienza… E’ un essere vivente che ha subito enormi ingiustizie e angherie e la sua fiducia va conquistata!!

    • Ciao
      Ho adottato un galgo rescue e mi ritrovo un gattone alto 73 cm al garrese che quando mangio mi si appoggia sul gomito( neligliore dei casi) altrimenti poggia direttamente il muso sul tavolo.
      Prima di prenderlo ho chiesto se era testato cn i gatti, ma le associazioni più serie già lo dicono nella descrizione del cane e del suo carattere.
      Perché, a parte delle attitudini comuni, è chiaro che anche loro hanno un carattere proprio e diversificato.
      Raquis… Il mio Galgo…..adora i gatti, li rispetta se grandi….e ci gioca se piccoli. Ne abbiamo una di tre mesi e vorrei farti vedere come si cercano per giocare e che poetica nonché buffa immagine si ha nel vedere questo ” cavallo” giocare con una micia più piccola della sua stessa testa!!! Il gigante e la bambina!
      A volte lo devo un po’ frenare perché diventa un po irruento e la gatta protesta…ma lo spettacolo è emozionante nonché esilarante.
      Prendi un Galgo e non sarai più solo!
      E salverà i un’anima bella da morte certa
      Fidati…..sono davvero meravigliosi
      Ho avuto molte razze….ma il levriero è davvero speciale!
      Antonella
      Fidati

    • Cara Alessandra, io ho due gatti da 7 anni ed ad un certo punto ho scelto di adottare il levriero spagnolo, un galgo. Ho avuto anche io l’ansia che potesse fare del male si miei mici e invece la convivenza è perfetta, dormono insieme e il cane li lecca!!! Le associazioni sono molto competenti e il cane che ti affideranno sarà adatto alla tuo stile di vita…credimi e adotta, sono un mondo unico e meraviglioso!

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