giovedì 28 Marzo 2024

“Cambio cane”: Angelo Vaira diventa “addestratore”?

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

di VALERIA ROSSI – Vista la mia evidente avversità nei confronti della trasmissione “Cambio cane” e gli articoli che ho precedentemente scritto sull’argomento, non può uscire una sola riga in merito che subito ne vengo informata da più parti.
Quindi l’articolo su “LaZampa.it” (rubrica de “La Stampa” online che si occupa di animali) mi è stato segnalato, credo, a tre secondi dalla sua apparizione: e tutti mi hanno chiesto cosa ne pensavo.
Per evitare di rispondere a centodue messaggi diversi, la mia opinione la scrivo pubblicamente qui.
A parte il fatto che Angelo Vaira non parla l’italiano approssimativo e confuso che si legge in quel pezzo, che ritengo quindi frutto della trascrizione particolarmente frettolosa di un’intervista telefonica, che difendesse la trasmissione era scontato e che per farlo dovesse arrampicarsi sugli specchi, pure. D’altro canto sarebbe stato un pazzo furioso a dire che avevano ragione i detrattori.
Si notano, però, alcune arrampicate su specchi piuttosto scivolosi: tanto per cominciare si parla di “una settimana” di scambio, quando la produzione ha detto a tutti coloro che sperava di coinvolgere che si trattava di tre giorni. Non so perché, ma credo alla produzione: un tempo di produzione più lungo comporterebbe costi sproporzionati alle possibilità di ritorno economico di un format tutto sommato “di nicchia”, visto che potrà contare sull’interesse – forse – dei soli proprietari di cani.
Quindi, tanto per cominciare, Vaira probabilmente dice le bugie già dalla prima domanda (e se non le dice lui, le ha dette la produzione alle famiglie contattate: il che, diciamo, non è carino).
Ma a parte la scontata difesa del programma, sulla quale evito di dilungarmi facendo notare solo l’incongruenza del parlare di cani “con tutti i problemi del mondo, ma con una solida base psicologica” (se il cane ha una base psicologica sana, solitamente grossi problemi non ne ha), o l’esclusione dei cani con “iperattaccamento” (che sarebbero stati probabilmente gli unici ad avvantaggiarsi davvero con un cambio di ambiente), le cose che mi hanno colpito sono state soprattutto due: a) il fatto che Vaira parli delle critiche di certe persone, “addestratori anche loro”, e che quindi – salvo clamoroso errore di trascrizione del giornalista – si sia autodefinito “addestratore”.
Ma come? Non è una vita che va ripetendo al mondo intero che gli addestratori sono quelle brutte bestiacce cattive che impostano il rapporto sul cane sulla dominanza (intesa come violenza e coercizione) e sul concetto di capobranco?
Com’è che a un educatore – più recentemente “dog coach”, perché in inglese fa più figo  – che ha sempre accusato gli addestratori, compresa la sottoscritta, di essere indietro di dieci anni (almeno), è scappato questo termine di bocca?
Se l’ha detto davvero lui, mi piacerebbe sentire la sua spiegazione in merito: se è stato un errore di trascrizione gli suggerisco di chiedere un’errata corrige, visto che tutti i suoi adepti si staranno sicuramente strappando i capelli al pensiero che sia diventato un “addestratore”  (sui siti di diversi educatori Think Dog campeggiano frasi come “Qui si EDUCA, non si addestra!”).
b) il fatto che Vaira accusi gli altri di sfuggire il confronto, quando è sua abitudine cancellare messaggi e/o bannarne gli autori qualora gli vengano poste – anche nel modo più civile ed educato del mondo – domande su questa trasmissione, o in generale sul suo modo di intendere la cinofilia.
Riporto qui la frase finale della sua intervista: “Se vado sui forum anglosassoni i temi di discussione sono legati al confronto fra professionisti. Nel nostro Paese l’atteggiamento è del tipo “io ho ragione, tu hai torto. Ora vediamo che l’avrà vinta”. Questo è l’aspetto che mi fa più male: ascoltando si può migliorare tutti insieme“.
Eh… ma magari sui forum inglesi ci si può confrontare perché i protagonisti non si bannano a vicenda, nè svicolano di fronte all’accusa di fare tanto gli animalisti e poi, per vil denaro, di accettare la conduzione di un programma che dal punto di vista cinofilo posso definire soltanto “demenziale”, e che mi lascerebbe perplessa anche se non ci fosse la cavolata del cambio di famiglia per il semplice motivo che televisione significa emulazione (Cesar Millan docet), e che di recuperi comportamentali di cani problematici in tv NON si dovrebbe parlare per nessun motivo al mondo.
Per lo stesso motivo, nonostante io abbia scritto 82 libri sui cani e mi sia occupata di recuperi per dieci anni, non mi sono mai sognata di scrivere un libro sull’argomento: perché poi chi legge tende ad applicare, magari, al cane X quello che ha letto aver funzionato sul cane Y, che poteva avere problemi ed esigenze totalmente diverse. E in un libro, ovviamente, ci sarebbe modo di dare spiegazioni ben più approfondite e sviscerate di quanto non possa accadere in tre quarti d’ora di trasmissione.
Per questo, in ogni caso, non avrei mai potuto provare simpatia per un programma che mostrasse terapie comportamentali in TV: non parliamo poi del format specifico nel quale i casi vengono affrontati causando sicuramente un trauma psicologico al cane (e certo che lo subisce anche quando va in pensione:  ma il cane in pensione si porta per necessità, non per far divertire gli spettatori di Sky!) e per di più con la supervisione di una persona che si autodefinisce agevolatore della relazione col cane, sciorinando poi una serie di presunte competenze dalle quali non emerge però alcuna reale “certificazione” che gli consenta di affrontare tali problemi.
Mi si dirà: neanche tu hai mai preso una laurea in etologia, né hai un’attestazione di addestratore o educatore rilasciato da un Ente competente.  Verissimo: però, ai miei tempi, non esisteva alcuna possibilità di seguire corsi, master o altro. Io ho studiato veterinaria perché “questo” c’era a disposizione, e nulla più: mentre oggi c’è veramente una scelta più che ampia di percorsi formativi.
E Vaira, quale ha seguito? Stando al suo profilo, pubblicato sul suo sito personale, ha “studiato” di tutto e di più (zooantropologia, etologia, psicologia umana… ma dove e come e quanto abbia studiato queste materie, non si sa), ma l’unico riconoscimento che appare è quello di “Licensed Master Practitioner” dalla Society of NLP, che qualcuno dovrebbe spiegarmi cosa c’entri con la cinofilia.
Insomma:  qui non soltanto abbiamo un programma basato su un concetto sbagliato – quello di mostrare riabilitazioni comportamentali in TV,  in più causando un inutile stress al cane –  ma mettiamo anche i casi in mano  a una persona che non appare avere alcuna competenza specifica per occuparsi di problemi comportamentali dei cani.
Vogliamo confrontarci su questo, “per migliorare tutti insieme”?
Io sono a completa disposizione:  ma solo su questo sito, ahimé… visto che da quello di Vaira, nonché dalle sue pagine FB, sono stata regolarmente bannata.

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204 Commenti

  1. ma i cani sono tutti uguali.ormai la selezione da expo costringe a riprodurre mastini che si fanno mettere le mani in bocca e tastare le pelotas!o che squalificano un caucaso che si vuol mangiare un giudice.tra poco avremo 140 razze tutte rincoglionite e uguali caratterialmente,cambieranno solo peso forma e colore.con l’educazione uguale…tutti gentilisti e ammorevoli.si riempiranno i cimiteri con epigrafi del tipo:qui giace tizio scuola td(tanto per fare un esempio) ucciso mentre spiegava l’approccio cognitivo ad un rothwailler di 60 kg incazzato,armato solo di pettorina ad h e lunghina di tre metri..

  2. È proprio la perniciosa idea che tutti i cani siano uguali a rendere la divulgazione cinofila una accozzaglia di prescrizioni inutili e talvolta persino dannose.
    Per quanto riguarda i libri, sussiste una profonda differenza tra la autocelebrazione di sè e lo studio. La maggior parte dei libri disponibili nelle librerie italiane sono opuscoli pubblicitari, che dovrebbero essere distribuiti gratuitamente e scritti da chi fa soldi vendendo il proprio metodo, ma non credo che questo abbia niente a che vedere né con la scienza nè con la cultura cinofila.

  3. Purtroppo la mia recente esperienza con il mondo della cinofilia contemporanea non è positivo.
    Per cominciare, troppe parole. Una vrande quantità di libri che dovrebbero aiutare a capire e ad agire, ma che in realtà mostrano soltanto la presunzione di chi li scrive.
    Spesso si tratta di vere e proprie apologie della propria bravura fondate su qualche caso particolare. Tutto si risolve sempre per il meglio, secondo la peggiore tradizione del cinema scadente, e il metodo presentato è indiscutibilmente il migliore, se non l’unico.
    Alle troppe parole si sono aggiunte anche le troppe immagini. Una impetuosa cascata di video travolge chi prova a cercare su Internet esempi di addestramento o educazione del cane.
    Anche nei videosi ripete la stessa messinscena. Cani che sanno già fare perfettamente quello che si chiede loro di imparare, vengono esibiti come esmpi indubitabili della bontà del metodo.
    In definitiva basta qualche click e qualche biscottino, una ripetizione estenuante, le parole magiche prescritte, e tutto è fatto.
    A rendere il quadro ancora più desolante è la quantità di educatori che si offrono sul mercato, e anche a caro prezzo, per ripetere quell’inutile accozzaglia di luoghi comuni che è già possibile trovare nei libri e nei video.

    • Hai dimenticato l’overdose di corsi per educatori cinofili in cui viene ripetuta l’accozzaglia di luoghi comuni 🙂
      Per quanto riguarda i libri, sentendomi chiamata in causa perché ne scrivo uno sproposito, ci terrei a dire che lo scopo è appunto quello di “aiutare” a capire e ad agire, perché nessun libro potrà mai sognarsi di “educare o addestrare un cane”! Però una mano può darla, o almeno io mi auguro che la dia: se così non fosse, non servirebbero a nulla neppure i testi riguardanti altre materie, non solo cinofile.
      Il fatto che si descrivano casi risolti positivamente (lo faccio anch’io, a volte!) è piuttosto normale: i fallimenti è inutile raccontarli, perché se si è fallito non si può dare alcuna indicazione utile (oddio, magari sì… potrebbe indicare: “non fate così”! Però, magari, con un altro cane quello stesso metodo funzionerebbe: c’è anche da tener presente la MAREA di differenze individuali).
      Sui video non posso che darti ragione: la stragrande maggioranza è fatta proprio come dici tu e mostra cani che sanno già fare quello che facciamo finta di insegnargli… però anche qui c’è una ragione pratica, perché se prendessi un cane davvero “vergine” e riprendessi tutte le fasi dell’educazione/addestramento, il video durerebbe dodici ore.
      Insomma, sia le parole che le immagini devono essere prese come “linee guida” generiche e non certo come panacee per risolvere qualsiasi problema: se li intendi nel modo giusto, una mano possono darla. Se li prendi per il verso sbagliato (“Guardo il video, dopodiché so tutto”) prenderai delle grandissime musate contro la realtà 🙂

    • Angelo, concordo con te.
      Però mi permetto di dire che il miglior Educatore è colui che il cane individua come guida (io userei il termine capobranco perchè penso che i cani siano animali da branco ma sarei frainteso perchè è un termine usato impropriamente troppo spesso) di norma il capofamiglia.
      Non serve essere educatori ne leggere libri o guardare video.
      I libri e i video possono suggerirti cose e dare spunti ma solo il “capofamiglia” può conoscere il metodo giusto per educare il proprio animale.
      Paragoniamo il cane ad un bambino per 5 minuti e chiediamoci se l’educazione al nostro bambino la può insegnare una persona esterna come una maestra.
      Io penso che l’educazione venga data solo ed unicamente dai genitori all’interno della propria casa e che la maestra può, seguendo le “regole” che i genitori hanno deciso, aiutare a mantenerle nei momenti in cui i bambini sono a scuola.
      Al limite la maestra può suggerire ai genitori questo o quel comportamento.
      Ecco, per me la figura dell’educatore è paragonabile a quello della maestra che può dare o meno dei consigli (di persona, tramite libri e i video) ma che devono restare tali.
      Sono per i metodi gentili che premiano l’azione buona e non puniscono l’azione cattiva ma se ci vuole lo scapaccione lo do senza troppi fronzoli.
      Non uso collari a strozzo/semistrozzo/elettrici o altro, non uso proprio i collari ma solo ed unicamente le pettorine e non ho mai avuto problemi, anzi.
      Spero di aver chiarito il mio pensiero e penso che parlar male degli altri voglia solo essere un gesto per attirare su di se.
      Resta sempre il mio pensiero personale
      Ciao

  4. Mi permetto di dire solo due cose (anche se è passato molto tempo dall’ultimo commento).
    Chi ha scritto l’articolo e i commenti molto probabilmente non conosce ne Vaira ne la trasmissione e tenta, come con Millan e Stilwell, di screditare solamente.
    Millan usa metodi che io personalmente non condivido, Stilwell non ha mai avuto a che fare con cane veramente “difficoltosi”; eppure sono considerati due tra i più famosi (o famigerati) educatori al mondo.
    Siete sicuri di essere migliori di loro o di Vaira?
    Molti di voi dicono che Vaira non è un educatore e io michiedo come fanno ad affermare ciò?
    Quando una persona può essere definia un educatore?
    Quando fa e pensa esattamente come voi?
    Io credo che, se non c’è un vero e comprovato maltrattamento e se non si è al 1000% sicuri di essere migliori di qualcuno non lo si debba nemmeno giudicare.
    Vi chiedo gentilmente di informarvi bene sulle cose prima di parlarne perchè temo che non sappiate bene di cosa avete parlato.
    Cordialmente
    Un semplice lettore

    • sai perchè non è un educatore cinofilo?perchè non ha esperienza sul campo.ha frequentato la scuola cinofila di Aldo LA Spina a Novate milanese,ha capito che si poteva creare un buisness e grazie a conoscenze e studi di psicologia e marketing ha creato un attività redditizia.fine dei meriti.cesar almeno ha tanta pratica vissuta in prima persona,forse carenze a livello di studi ma sicuramente con molta pratica vissuta.inoltre perdonatemi,ma qualcosa ce lo ha messo sotto gli occhi cesar,nel primo centro in cui ha lavorato è stato il solo a portare roth e pit in passeggiata insieme quando educatori esperti non lo ritenevano possibile-sicuro.il suo primo BRANCO era di sei rothwailler,poi ora ha un centro con una trentina di cani misto.qualche cosa ci ha dimostrato,il sig vaira?solo l’esempio di duke?quindi al di là delle chiacchere,scenda in campo a dimostrare la validità delle sue teorie o che intervenga qualcuno a fargli chiudere baracca.il grande bruce lee quando criticò le arti marziali tradizionali e presentò al mondo il suo jeet kune do fu invitato a dimostrare cciò che sosteneva..e lo dimostrò,con i fatti non sparando merda sugli altri

  5. In questi giorni avevo visto più volte alcuni video di Vaira che spiegava come educare il cane (se non sbaglio è una collezione di 15 video postati su La Stampa) ma più volte, essendo una neofita, mi sono chiesta se quello che lui affermava fosse corretto o meno perchè non mi convinceva del tutto (era anche l’opposto di quello che di solito consigli tu perciò il dubbio era maggiore).
    Non ero a conoscenza di questa serie di episodi e adesso ho capito cosa non tornava 🙂 non sono nessuno per parlare di cani ma ho sempre pensato che dove una persona non lascia libertà di esprimere l’opinione altrui (bannando) non merita di essere presa sul serio.
    Grazie per questo articolo, come sempre scritto nel rispetto degli altri e con un umorismo particolare che ho riscontrato anche nei tuoi libri 🙂

  6. Per Stefania di Paolo:
    ma se le difficoltà del tuo cane sono di socializzazione interspecifica con altri maschi perché non rivolgersi a un addestratore capace? Così come sei obbligata a regolarti ora, secondo me, diviene una privazione sia per te che per lui.

    • Redazione, però se dici che Millan ,riferito alla risposta a Flavio e ai metodi di recupero,usi il metodo del kong, lasciami dire che non c’è nulla di più falso. Millan non usa ne kong, ne altri giocattoli o guinzaglioni e non capisco come mai siete così contrari ai suoi metodi quando ciò che dice è esattamente quello che dite voi, e cioè che i cani vanno aiutati basandosi sull’etologia dell’animale,e mantenendo per loro il massimo rispetto.Anche quello che asserisci rispetto ai collari è esattamente quello che dice anche lui, e non rieso a capire in cosa Millan sia tanto diverso da te.per quello che riguarda il recupero di un cane.Io non credo posssa essere paragonato ad un Vaira, molto meno chiaro nelle sue spiegazioni e assolutamente non esaustivo per ciò che riguarda la conoscenza del cane.Ho imparato ad amare e rispettare i cani vedendo Millan e, grazie a lui, ho capito che la loro psicologia non somiglia affatto a quella umana. Mi piacerebbe immensamente parlare di persona con voi perchè tramite scrittura non c’è una vera e propria interazione ed è questo quello che vorrei avere con te come con “cani sciolti”Dove posso trovarvi? Se siete lontani da Roma posso avere da voi indicazioni per un buon comportamentalista che aiuti il mio cane a superare la sua dominanza nei confronti degli altri maschi? Il mio è un bellissimo rott di quasi tre anni ma da sola non riesco a modificare il suo comportamento, però se conosco bene il mio cane, basterebbe un pò di aiuto per sistemare le cose, ne sarei felicissima, per me e per lui.Grazie.

      • Stefania, mi sai che hai letto male: è Vaira che usa il kong come rimedio per tutti i mali, non certo Millan!
        Sì, siamo lontani da Roma: io sto a Savona. Per quanto riguarda i problemi del tuo cane, scrivimi in pvt a info@tipresentoilcane.com e ti indicherò qualcuno a cui puoi rivolgerti a Roma.

      • Ciao Stefania.

        Riporto: “Mi piacerebbe immensamente parlare di persona con voi perchè tramite scrittura non c’è una vera e propria interazione ed è questo quello che vorrei avere con te come con “cani sciolti” Dove posso trovarvi? Se siete lontani da Roma posso avere da voi indicazioni per un buon comportamentalista che aiuti il mio cane a superare la sua dominanza nei confronti degli altri maschi? Il mio è un bellissimo rott di quasi tre anni ma da sola non riesco a modificare il suo comportamento, però se conosco bene il mio cane, basterebbe un pò di aiuto per sistemare le cose, ne sarei felicissima, per me e per lui.Grazie.”

        Ti dò informazioni su di noi, dato che ce le chiedevi. Cani Sciolti è un’associazione che opera su Roma, la presidente è la dottoressa Claudia Lovato, una veterinaria educatrice ed istruttrice cinofila (ThinkDog, SIUA, Univ. di Parma), docente etc. etc, e poi tutti noi siamo educatori con più o meno esperienza. Se vuoi contattarci, ci trovi su FB (la pagina di Cani Sciolti ha un avatar di un bambino che gioca con un cane, e poi ci siamo noi, Claudio Cani Sciolti, Valentina Cani Sciolti, etc.) o sul nostro sito http://www.caniscioltiasd.com. Non credo che il tuo rott abbia nulla di che: certo, bisogna vederlo muoversi e … beh, se vuoi contattaci! 🙂

        Claudio Cani Sciolti

    • Ciao Anna è assolutamente vero quello che dici , la passeggiata con Iron dove ci sono altri cani è per me impossibile da gestire e me ne dispiace immensamente anche perchè penso spesso che se avesse vicino a sè umani più capaci, sarebbe un cane eccezionale, perchè è un buon cane, equilibrato, rispettoso,che non sa cosa sia la cattiveria, amico di una micetta randagia che fa mangiare nella sua ciotola e per questo lo amo ancora di più.Cercherò, anzi ho già chiesto, qualcuno che mi possa aiutare, voglio andare con lui ovunque, perchè è uno di famiglia e non si mette da parte un famigliare. Ciao ciao

  7. Claudio scusami ma dove vedi insulti in ciò che ho scritto fino ad ora? per me solo il pensiero di usare lo strangolo è un insulto, non solo verso i cani ma verso l’intera cinofila. ciao ciao

    • Il commento era generalizzato ad una modalità tutt’altro che gradevole, che poi qualcuno insulti e qualcun altro si “limiti” allo sbeffeggio ironico e sgradevole come hai fatto tu…

      Comunque, lasciamo perdere. Non credo che continuare fra noi sia utile a nessuno.

      Claudio Cani Sciolti

    • …e questo dimostra che di cani e di cinofilia non ne sai nulla. Altrimenti dovresti ritenere insultante verso il genere umano il fatto che qualcuno possa indossare una catenina.
      Tu ripeti le storielle che ti hanno inculcato, ma un professionista VERO al lavoro con un collare a strangolo usato in modo corretto non l’hai mai visto in vita tua: è palese.
      Scientology!

    • non riesci a vedere quanto sei stato maleducato e violento finora? allora, ragazzino, sei veramente messo male. Poi, puoi avere le tue idee (tue…mah…), ma il fatto che tu ti permetta di dare della “vecchia” e di insultare una persona che di cinofilia è vissuta per decenni la dice lunga sulla tua INCOMPETENZA. Se tu fossi competente, TACERESTI. Non avresti bisogno di dimostrare niente a nessuno. Non grideresti verità assolute. Se SAPESSI le cose, SAPRESTI anche (oltre alla consecutio temporum) anche che le verità assolute non esistono, e faresti precedere le tue affermazioni da un “…secondo me…”. Questa è la differenza tra uno che SA (e quindi ha dei dubbi) e uno che NON SA UN CAZZO (e quindi ha poche e radicate certezze che probabilmente gli sono state inculcate)

      • Su una cosa ha ragione lui: vecchia lo sono (ma lo ritengo un valore aggiunto e non qualcosa di sminuente. Anche solo per il fatto che almeno io fin qui ce so’ arrivata, tie’).
        Per tutto il resto, hai ragione tu. Soprattutto per quanto riguarda le idee “tue…mah”.
        E’ evidente che il fanciullo NON ha idee, NON sa di cosa sta parlando, ripete a pappagallo cose dette da altri (purtroppo a loro volta incompetenti, direi).
        In altre parole… meglio una vecchia befana che le cose le ha vissute sulla propria pelle, piuttosto che un ragazzino plagiato :-).

        • Valeria, su una cosa non sono d’accordo: che ci possa essere un confronto tra te o altre persone cinofilicamente (?) “adulte”, di qualunque “scuola” siano, e un ragazzotto del genere. Quindi, per favore, non scrivere “meglio una vecchia befana…ecc….”. Quanto alla vecchia befana, a nome di tutte le cinquantenni ancora dotate di cartucce (mentali, ancorchè fisiche) da sparare, ti pregherei di NON DIRLO PIU’!!! Ricordati che abbiamo la stessa età di Madonna, di Sharon Stone e di Michelle Pfeiffer (nonchè della Nannini e di Carmen Russo che hanno partorito da poco 😀 ), e che siamo più giovani di Meryl Streep e Sofia Loren, per Bacco!!!

    • lo strozzo non strozza se usato bene.se lo usi per fare male al cane allora si..dopo dieci minuti che tiri tiri fai male al cane,ma non è colpa dello strozzo è colpa tua che vuoi far male al cane.queste sette cinofile e new age dovrebbero studiare gli strumenti del mestiere,capirli,usarli e poi spiegarli ai coglioni che spendono 5000 euro per diventare esperti cognitivi,empatici e professionisti del nulla assoluto.no perchè sai..se spendo 5000 euro devo uscire con un mestiere in mano e con conoscenze teoriche e pratiche.ho visto suoi allievi del primo corso affittare sale e leggere dal libro di td le lezioncine a sciuremarie da area cani.dopo quattro lezioni in croce ti dice che puoi gia lavorare e rientrare delle spese sostenute?ma andate a farvi spennare se propio volete ma evitate di fare ulteriore propaganda ad esperti del nulla.e sopprattutto smettetela di attaccare chi lavora da una vita con cani veri,mordaci,disubbidienti e stronzi(si perchè alcuni sono propio stronzi,ci godono a non filarti di pezza)e pensate a rieducate il boxer Duke–il terrore del parco!piccolo fuori tema:anche il nostro massimo perla ha elogiato il lavoro di cesar millan,che poi alcuni atteggiamenti vadano rivisti mi sembra che lo abbia capito anche lui dopo il putiferio.però dato che qui si parla sempre di confronto mi piacerebbe che la redazione facesse una bella intervista a cesar e ce la pubblicasse.ripeto..confronto sano educativo e soprattutto dando possibilità di replica,visto che nessuno gli ha permesso di spiegarsi o confrontarsi.con think dog invece lassa stà..è stato invitto da molti cinofili ad una provva sul campo e non ha mai dato risposta.

  8. in Italia, il 99% delle dispute che sembrano d’opinione, sono in realtà di convenienza!

    dividono la gente in FAZIONI peggio che allo stadio…

    “gentilista” non significa niente, eppure chi si riconosce in questa fazione, spara baggianate clamorose come “i tradizionalisti maltrattano il cane”

    “tradizionalista” pure non significa niente, eppure chi si riconosce in questa fazione, spara baggianate clamorose come “i gentilisti non sanno dire NO al cane”

    e questo perchè succede?

    perchè ci sono speculatori senza arte nè parte, che sono particolarmente abili a plagiare MENTI DEBOLI, inculcando loro dei taboo e demonizzando i propri CONCORRENTI COMMERCIALI

    risultato: i CLIENTI si illudono e si perdono in inutili confronti, senza considerare che un professionista dovrebbe avere una formazione più completa e meno dogmatica di quanto purtroppo non si veda e si senta in giro…

    la vera distinzione, casomai, è tra chi sa lavorare seriamente e chi non sa!

    credetemi che chi sa lavorare, non si mette a parlar male degli altri, nè si fa i gargarismi con le “pillole di saggezza” da Baci Perugina

    • Giusto, condivido. Infatti invece di perdere tempo a scrivere articoli per parlar male di un professionista e di una trasmissione, ancora prima che questa veniva messa in onda, poteva dedicare il suo tempo a insegnare ai propri clienti a usare il collare a strozzo.

      • Flavio, io ho lavorato per trent’anni circa con i cani e tutti i miei clienti hanno imparato a usare in modo corretto tanto lo strozzo quanto il collare fisso quanto la pettorina. L’importante non è fare le campagne di criminalizzazione di uno strumento, ma insegnarne l’uso più corretto e rispettoso del cane: dopodiché ognuno sceglie quello che ritiene più adatto al proprio cane, tenendo presenti un’infinità di fattori che vanno dalla taglia al carattere alla sensibilità individuale. I metodi “buoni per tutti” sono – già a priori – indice di scarsa esperienza e di nessunissima preparazione cinofila. Per questo non ritengo Vaira un professionista della cinofilia, ma un professionista del marketing. In quello, è bravissimo. Ma nel momento in cui una persona pretende non solo di insegnare ai suoi allievi (che scelgono di andare da lui e quindi sono – o dovrebbero essere – consapevoli di ciò che può o non può offrire), ma di porsi come “guru televisivo”, con la responsabilità – notoria – di passare un certo messaggio a milioni di persone che quel messaggio non l’hanno scelto, ma lo “subiscono” (in senso mediatico)…allora questa persona è assolutamente TENUTA a non far passare messaggi fasulli e a non propinare idee ridicole. E se non sa fare il cinofilo, non dovrebbe fare il cinofilo. Se non sa fare un recupero comportamentale basato sull’etologia del cane, e non sulla propaganda di giocattolini o guinzaglioni, non dovrebbe parlare di recuperi comportamentali. Questo è quanto.
        Se poi tu preferisci pensare che i cani si recuperino con un kong, forse solo perché credi che l’unica alternativa possibile siano i metodi di Millan… è un problema tuo, non mio. Io, da professionista di questo settore, in TV ci vorrei vedere altri professionisti della cinofilia e non del marketing.

        • Risposta ancora una volta calma e circostanziata ad affermazioni ancora una volta gratuitamente offensive, fuori contesto, stronze. E pure sgrammaticate. Questa volta tocca a me, Valeria, dirti che è un dialogo tra sordi.

        • Valeria ??? “io ho lavorato per trent’anni circa con i cani e tutti i miei clienti hanno imparato a usare in modo corretto tanto lo strozzo quanto il collare fisso” forse la tua vecchia ti ha ofuscato la mente …un po come dire insegno ai genitori a menare in modo corretto i propri figli. e tu saresti una professionista della cinofilia…ma fammi il piacere Ah ah ah ah :-))))) ora mi è tutto chiaro. ah ah ah tu professionista ah ah ah che ridere!!!

          • Ride bene chi ride ultimo, Michele. Anche i seguaci di Scientology ridono di chi cerca di far loro notare che sono caduti in una trappola: poi, un bel giorno, si svegliano. Nel frattempo, dormi bene.

            P.S.: il fatto che tu pensi che “uso corretto del collare a strangolo” equivalga a “menare qualcuno” rispecchia la tua totale, immensa, crassa ignoranza di qualsiasi metodo/strumento cinofilo.

          • Michele, non so da che scuola arrivi ma spero vivamente non sia da ThinkDog. Sinceramente comincio ad averne un po’ le palle piene di quelli come te che, per sostenere i propri argomenti, non sanno far altro che ricorrere alle male maniere, agli insulti, alle offese, alle illazioni e a quant’altro.

            Se hai capito tanto bene l’approccio cz, e ti senti così intimamente imbevuto di raggiante capacità empatica nel tuo rapport con i cani, vedi di esercitarlo anche con le persone. Non sarebbe un brutto modo di dare un’aggiustatina alla propria professionalità e personalità – a prescindere da metodi, cinofilia e attività nella vita.

            Certo, se hai solo del gran tempo da perdere e ami scrivere ora qui ora altrove a solo tuo uso e consumo, faccelo sapere e con un click eviteremo da quel momento in poi di prendere in considerazione i tuoi post – qui e altrove.

            Grazie mille, e davvero, buona giornata.

            Claudio Cani Sciolti

          • ecco, Claudio Cani Sciolti, mi hai tolto le parole di bocca. O meglio, no, io non avrei usato parole così garbate. Non capisco perchè uno che si proclama gentilista e cognitivo poi debba essere così poco gentile e così poco cognitivo, lui sì coercitivo e violento.

      • ma perché rendersi ridicoli, sparando sentenze di ciò che non si conosce? Certo farlo da dietro ad uno schermo del pc è più semplice togliersi lo sfizio, ma non ne colgo l’utilità 🙂

  9. Io ho paura di quelle persone che prendono per vero tutto quello che vedono in televisione senza soffermarsi a riflettere sul tipo di programma che stanno vedendo. Per esempio il programma di cesar millan (che qui in messico si chiama “el encantador de perros”) ha ricevuto due nomination agli emmy nella categoria “reality show”, perdendo uno dei due contro un programma che non conoscevo e l’ altro contro “extreme makeover”. E questo dato (categoria reality) dovrebbe essere sufficiente (anche da solo) a far capire alla gente che non si tratta di un documentario sull’ addestramento cinofilo. E devo supporre che se angelo vaira ricevera’ mai una nomination al telegatto sara’ anche nel suo caso nella categoria reality (perche questo e’ il suo programma). Quindi mi piacerebbe sapere che categoria di persona si basa su di un reality show per educare il proprio cane.

    • Eros, hai perfettamente ragione… il punto è che l’audience di qualsiasi cosa vada in TV è quella che è, e se fai uno spaccato di tutto il mondo, ci trovi in grande o in piccolo più o meno le stesse composizioni: un’ottima fetta non riesce a valutare o ad inquadrare assolutamente ciò che sta vedendo nei contorni di questo o quest’altro format o scopo (e quindi ad esempio un sacco di gente sta “usando” i vari masterchef per preparare ricette di cucina esclusive, quando il loro scopo è tutt’altro, e così dicasi per le varie trasmissioni su obesi e diete varie), un’altra buona percentuale ritiene di capire cosa sta dietro al format e di essere in grado di estrapolarne i contenuti di valore facendo un’operazione di ripulitura che, in realtà, è quanto mai difficoltosa e “da addetti ai lavori”, e infine piccole percentuali valutano con occhio critico e tecnicamente preparato quello che stanno vedendo – e spesso e volentieri preferiscono anche smettere di guardarlo.

      Che dire? Che fare? Sarebbe bello che la tua osservazione fosse un sentire di tutti, ma così non è. Speriamo che il livello di consapevolezza in tema di informazione cresca nel tempo – anche se a tutt’oggi i segnali che riceviamo dal “sentire comune” (e dalle varie sciure Pina con Jack “idrofobo” al seguito) vanno in tutt’altra direzione. Amen! Noi intanto cerchiamo di lavorare nel modo più qualificato, attento e competente possibile, dando messaggi chiari e non fraintendibili, e magari perdendo un cliente piuttosto che accettare compromessi e fare un po’ come sappiamo fare e un po’ come dice CM perché così facciamo contento il cliente… Se possiamo permettercelo, ovviamente: l’attuale situazione italiana non aiuta affatto.

      Claudio Cani Sciolti

  10. A Valè.. la tua si chiama INVIDIA!!!!
    Invece di perdere tempo e parole a denigrare il lavoro degli altri, investi nel far capire cosa sai fare te, a parte il copia incolla su qualche libro.

  11. ahahhahahhahhahhhhh!!!!!!!!!!!!!!
    Sior Busogambuso, mi sa che di Vaira non hai la più pallida idea, invece di Cesar hai appreso tutto.
    Poco da discutere se non che magari se entravi con un modo di fare meno macho forse qualcuno altro oltre a me ti degnava di una letta oltre la decima riga.
    Valeria, te l’avevo già detto, lanciandosi contro a tutti nel modo che fai qualche volta si creano questi mostri.

    • Jolly, guarda che io non “mi lancio” contro nessuno: io critico (di solito più civilmente possibile) quello che non mi piace in questo mondo cinofilo, e di solito motivo punto per punto e parola per parola. Non è colpa mia se ormai la cinofilia è diventata teatro di tifo da stadio: le stesse cose che scrivo oggi io le scrivevo (e le dicevo) trent’anni fa, ai colleghi di allora… ma non nascevano mostri. Si discuteva, magari si litigava anche, ma poi non c’era FB a creare le fazioni religiose che vediamo oggi.
      Tempo fa mi hanno detto che c’è qualcuno che “vieta” ai suoi adepti di leggere “Ti presento il cane” (come se ‘sto sito avesse poteri ipnotici capaci di intorbidire le menti…azz, che potere che avevo senza saperlo!!!); è di pochi giorni fa, invece, la notizia che a un’educatrice è stata tolta una docenza in un corso perchè ha OSATO postare un mio articolo (per la precisione: “Più educatori cinofili che cani?”) sulla SUA bacheca personale.
      Siamo davvero al talebanesimo. Siamo al “ti levo il saluto perché tifi Milan”. Siamo, insomma, alla frutta :-). Ma non certo perché ci sia io a criticare le porcherie: solo perché ormai ogni autore di porcherie (ma anche ogni non-autore) ha lo stuolo di groupies alla spalle a far caciara.
      Io credo che, proprio come le adolescenti che si strappano i capelli per il cantante di turno (le young carampans, come le chiama mio figlio), anche i cinotalebani prima o poi cresceranno e capiranno.
      Di sicuro io non smetterò di criticare ciò che mi fa rivoltare lo stomaco. Troppo comodo far finta di non vedere, per paura o per quieto vivere.

  12. siete tutti degli incompetenti, compresa quella che ha scritto questo articolo demenziale.
    scommetto che i vostri cani hanno tutti seri problemi comportamentali e relazionali dovuti soprattutto al vostro modo di concepire il cane.
    probabilmente avrete cani che tirano al guinzaglio, che si attaccano non di rado con altri cani, che hanno paure e fobie varie o fissazioni per oggetti o situazioni quotidiane, che hanno problemi di ansia da separazione o che abbaiano in continuazione. probabilmente i vostri cani sono viziati da voi che più che essere dei PADRONI attenti alle loro esigenze, siete dei DISTURBATI che hanno bisogno del cane per soddisfare le proprie.
    Ho letto di gente che fa esempi fra cane e uomo: “ma perchè voi vi fareste toccare da chiunque??” oppure “perchè allora non cambiamo anche moglie e figli??”
    IDIOTI!!!
    ma quando lo capirete che CANE e UOMO sono due razze e due specie totalmente DIFFERENTI?? siete i soliti umanizzatori di cani, siete quelli che commettono il classico errore di applicare la psicologia umana sui cani!!!
    Un cane è un lupo, il lupo è un animale sociale che ha bisogno di un BRANCO. In natura il branco è formato da altri cani, in cattività il branco è formato dalla famiglia che adotta il cane.
    Il cane identifica nei membri della famiglia i suoi capibranco, se questi hanno opportuna autorevolezza, e quindi SEGUE ciò che loro fanno. Il cane in cattività dipende dal suo capobranco umano e ha bisogno che questi risponda alle sue esigenze basilari: dargli da mangiare perchè non può cacciare, dargli da bere perchè non può cercarsi da solo l’acqua, portaro fuori per fare i bisogni poichè in quanto tenuto in cattività il cane identifica la casa come la sua tana e i cani non fanno i loro bisogni nella tana, camminare e correre e giocare con altri cani per sfogarsi, rilassarsi, fare attività fisica e scaricare tutta l’energia che hanno in corpo per poter essere cani tranquilli quando tornano a casa e socializzare con gli altri cani per poter essere equilibrati e non aggressivi o timorosi nel confronto con i loro simili. Soddisfatte queste esigenze il cane sta più che bene.
    A questo punto cosa importa se a soddisfare tutto ciò è il padrone a cui sono abituati o un altro? I cani sanno adattarsi benissimo a nuovi ambienti e nuove situazioni anzi vi trovano uno stimolo in quanto sono animali esploratori, che hanno anzi bisogno di fare sempre nuove esperienze. Avere delle abitudini non significa non avere altri interessi o altri stimoli e infatti i cani che vanno sempre allo stesso parco li vediamo camminare sicuri, fare la pipi sempre sullo stesso albero, ma se li portiamo in campagna o in un luogo completamente a loro sconosciuto sono ben felici di esplorare e scoprire cose nuove, sentire nuovi odori, lasciare un segno del loro passaggio. Per tutti questi motivi cambiare famiglia PER QUALCHE GIORNO e non di certo per un’eternità, non crea loro alcun danno, anzi stimola la loro capacità di adattamento, li inserisce in un contesto diverso nel quale, anche se all’inizio possono essere spaesati, riescono poi ad integrarsi apprendendo nuove informazioni, scoprendo nuove realtà, vivendo nuove esperienze. Gli unici cani che possono soffrire di più di questo cambiamento sono proprio quelli con ansia da separazione, disturbo che è CAUSATO da errori del PADRONE che si dimostra troppo apprensivo o troppo affettuoso e poco autorevole (autorevole non significa cattivo visto che qua fate tutti lo stesso errore) ma guarda caso proprio un cambio di cattive abitudini porta il cane affetto da questo disturbo a guarire. Ricordiamo che i cani hanno una mente diversa dalla nostra, non sono legati a qualcosa, riescono sempre a cambiare imitando ciò che gli sta intorno. Quando si dice che i cani assomigliano sempre al padrone si indica proprio questo. Un padrone insicuro avrà sempre un cane insicuro e con tendenze anche aggressive per eccesso di autodifesa; un padrone troppo severo avrà un cane molto timido e sottomesso, di quelli che si spaventano per ogni cosa; un padrone che appena entra in casa salta addosso al proprio cane e lo riempie di coccole quando esce avrà un cane che soffrirà tantissimo per la sua momentanea assenza e rimarrà sempre in ansia, appunto, di vederlo tornare. Tutte queste abitudini sono negative per il cane e per cambiarle o cambia l’atteggiamento del padrone (e quasi mai avviene se non sollecitato dalle persone e dalle motivazioni giuste) oppure deve cambiare l’ambiente sociale del cane quel tanto che basta a farlo tornare in uno stato di equilibrio. E in questo caso un nuovo padrone che è giustamente distaccato ma allo stesso tempo giustamente attento in quanto momentaneo custode del cane di un’altra persona, può portare notevoli benefici al cane e riuscire in una rieducazione efficace non influenzata da atteggiamenti sbagliati dovuti all’affetto che si ha nei confronti dell’animale.
    Capire che un cane ha bisogno di un capobranco e che allo stesso tempo ha bisogno di regole ma anche di novità e di stimoli, porta a capire il lavoro di vaira. e io seguo alcune sue indicazioni cosi come seguo alcune indicazioni di cesar millan, in quanto non penso che ci sia un metodo definitivo di comportarsi col cane, ma che bisogna prendere il buono un po’ da tutte le fonti e applicarlo al proprio cane anche in base alle sue caratteristiche. Non si può avere un buon cane se non si è padroni consapevoli del proprio ruolo, ma allo stesso tempo non si può essere troppo rigidi e distaccati altrimenti il cane ne soffre. L’unica cosa che è certa è che i cani stanno bene con i loro padroni ma anzitutto stanno bene con chi soddisfa le loro esigenze: un cane che viene tenuto legato a catena tutto il giorno dal suo padrone sarà ben felice di correre libero in un parco con un’altra persona. I cani soffrono l’abbandono solo se noi li condizioniamo con il nostro atteggiamento, solo se noi soffriamo patologicamente della loro assenza. Altrimenti non esisterebbero i rifugi per cani, non esisterebbero le pensioni in cui poterli lasciare magari per fare un viaggio. I cani riescono benissimo a stare senza il loro padrone purchè, e questo è ovvio, non sia un addio definitivo o improvviso. e questo perchè i cani non hanno la cognizione del tempo che abbiamo noi, per loro ieri e domani non esiste. esiste l’oggi, l’ora, l’immediato. un minuto o un anno non significano nulla per loro, capiscono solo se tu ci sei o no. quindi per loro non è che il padrone è sparito per una settimana, significa solo che oggi il mio padrone non c’è. il giorno dopo oggi il mio padrone non c’è. dopo due giorni oggi il mio padrone non c’è. e così via fino a quando non arriverà il momento in cui non penserà ah ecco qui il mio padrone che bello. siamo noi che sentiamo la loro mancanza, loro sanno solo che noi non ci siamo se li abbiamo educati bene. poi è chiaro che un cane si ricorda di noi e quindi prima o poi ne soffrirà, ma ripeto, solo per periodi lunghi. e anche qui comunque ho seri dubbi in quanto ci sono centinaia di cani che dopo 4-5 anni passati con un padrone anche buono magari vengono abbandonati sull’autostrada, rinchiusi in un canile e poi prelevati da un’altra famiglia. alla fine anche loro si adattano e si affezionano ai nuovi padroni dimenticando quello vecchio, così come fanno quando vengono portati via dalla madre di cui non ricorderanno nulla da adulti…
    insomma, le vostre inutili apprensioni non solo non hanno senso ma dimostra che ci sono migliaia di padroni che ancora non hanno capito una beata minchia di come funzionano i cani e la loro psicologia. e sono sicuro, come ripeto, che molti di voi hanno proprio cani con diversi problemi comportamentali. è sicuro questo, non si sfugge. e anche voi tanto bene non state se siete cosi morbosi. create solo problemi ai vostri cani. io fortunatamente ho un cane che mi ama come io amo lui, abbiamo un rapporto quasi simbiotico, eppure è stato educato in modo tale da non sentire il minimo stress in mia assenza o in caso di particolari condizioni, come viaggi lunghi o permanenza in nuovi posti e strutture. ho un cane che non litiga mai con nessuno, che non abbaia mai, che non pretende mai niente da me, che gioca con tutti i cani, che va d’accordo con tutti le persone, che non ha mai problemi di ansia e che non fa mai danni dentro casa. insomma un cane perfettamente EDUCATO ed equilibrato.
    PS : la differenza fra educazione e addestramento è sostanziale… si educano i cani, si addestrano le foche. educare significa far si che il cane abbia delle regole che rispetti anche in autonomia senza che ci sia nessuno a dargli un “comando” e un premio finale, l’educazione è un qualcosa che ti porti dietro per la vita senza che ci sia qualcuno a suggerirti di volta in volta la battuta da recitare. l’addestramento invece è solo l’inculcamento di istruzioni da seguire una volta ricevuto un input, così funzionano i computer o i leoni da circo… seduto, rotola, a terra, zampa, torna, resta…questo è addestramento. ma io me ne sbatto che il mio cane rotola quando glielo chiedo se poi mi mangia i mobili di casa o piscia su tutto il pavimento quando non ci sono… l’addestramento è quel qualcosa che tu unisci all’educazione per controllare meglio il tuo cane, ad esempio quando vai al parco è chiaro che lo devi ADDESTRARE a tornare al tuo richiamo ma se tu il cane lo hai anche educato, sai benissimo che tornerà comunque da te anche se ti inizi solo ad incamminare nella direzione opposta a lui senza dovergli dire un bel niente… se lo hai educato non c’è bisogno di dirgli seduto, fermo per evitare che salti addosso ai bambini che escono da scuola, non lo fa e basta perchè sa che deve rispettare l’uomo….insomma, cari amici, fatevi meno seghe mentali pseudo animaliste e imparate a gestire i cani per quello che sono: animali. anche per me è un figlio il mio cane, morirei per lui, ma proprio per questo devo rispettare i ruoli che madre natura ha imposto, altrimenti soddisfo solo me stesso e sarei uno stupido egoista… buone cose

    • Allora… tanto per cominciare sei un gran cafone, visto che ti presenti in casa d’altri insultando tutti. Quindi la reazione più normale sarebbe quella di bannarti… ma siccome io non sono normale ti rispondo:
      a) il mio cane (come tutti quelli precedenti) è assolutamente sereno e non è disturbato da nulla. Semmai è la proprietaria ad essere disturbata dai cialtroni;
      b) il cane NON è un lupo. E’ un cane.
      c) se le necessità del cane fossero solo quelle che elenchi, i cani in canile sarebbero tutti felicissimi e pienamente realizzati.
      d) il cambio di ambiente e di casa in alcuni casi può essere assolutamente terapeutico: ma NON la ridicola pagliacciata di far scambiare i cani a due famiglie che non sono state in grado di educare il proprio. Avrebbe avuto molto più senso che Vaira (ammesso e non concesso che ne fosse capace) si fosse piazzato in casa di quelle famiglie e avesse spiegato loro dove e come avevano sbagliato.
      e) la differenza tra educare e addestrare è la seguente: si educano i cuccioli (o gli adulti che non hanno mai ricevuto regole), si addestrano i cani destinati a fare qualcosa di interessante nella vita. Senza educazione non può esistere addestramento, quindi l’addestramento è un passo successivo che si può fare o non fare, a scelta… ma resta il fatto che saper addestrare significa ANCHE, forzatamente, saper educare. Invece saper educare non comporta necessariamente saper addestrare: ed è proprio per questo che ci sono millemila scuole per “educatori” e poche per addestratori… così come ci sono millemila asili infantili, ma poche università.

    • finalmente qualcuno che rispetta veramente quello che è un cane e cioè un animale, e non vuole vederlo come un umano non rispettando così la sua natura per molti versi migliore della nostra.Ho un cane potente,un rott di soli due anni e mezzo e nel pieno della forza fisica,è un cane equilibrato che ho provveduto a mantenere tale con regole e divieti e, anche se ancora non so se mi vede come il suo capobranco, so però che ha compreso il suo posto all’interno del nucleo famigliare e mi rispetta come io rispetto lui.Nelle precedenti discussioni ho letto di tanta gente convinta di avere l’unica verità in mano, che il solo pensiero giusto sia il loro e che tutti siano dei cretini che se portano a spasso un cane educato sia un cane cretino, senza spina dorsale ma secondo me si sbagliano di grosso.Parlo soprattutto da proprietaria di un rott che non è un cane, a mio avviso, che puoi tenere sciolto in un ambiente con altre persone ed animali.Io posso anche aver fiducia nel mio cane ,ma non posso essere sicura che quelli che potrei incontrare siano cani equilibrati,e soprattutto con i piccolini si corre il rischio di vedere del sangue visto che molto spesso i cani piccoli non vengono ben educati e istigano i cani grandi a delle reazioni che ,data la stazza, possono essere veramente pericolose.Per quello che riguarda Cesar, sono sicura che molti di coloro che lo criticano, non abbiano visto neanche una puntata intera,perchè se così fosse non parlerebbero di maltrattamenti e si renderebbero conto che i cani di cui si occupa, sono per lo più grandi ,aggressivi e con grossi problemi, e nonostante questo non l’ho mai visto picchiarli e non mi dicessero che li prende a calci quando li colpisce col piede per distoglierli da ciò in cui si sono fissati , perchè questo gesto che serve per sorprendere il cane e non per fargli male, mi è risultato molto utile per distogliere il mio cane quando aveva puntato un altro maschio.Un rott non si può fermare e se non riesci a leggere i segnali del corpo risulta difficile da gestire e Cesar insegna anche questo, a capire i segnali che il tuo cane manda e a prevenire azioni pericolose.Oltretutto molti dei cani che ha riabilitato erano cani altrimeni votati alla soppressione e questo credo sia l’unica vera cosa che conti, la loro salvezza.

      • Stefania, ancora minestroni, parti giuste e parti meno valide, punti condivisibili e punti interpretati a proprio uso e consumo. Un cane grande, grosso e “potenzialmente pericoloso” non va, ovviamente, trattato come un King Charles, mi pare evidente. Sei quindi stata brava a “confinare” il tuo rott e ad insegnargli ad interagire con rispetto per te e per la tua famiglia, rispettandolo a tua volta. E sono anche d’accordo che non si può mai essere sicuri delle reazioni – ma non solo dei cani grandi! -, dato che (ancora d’accordo) i bambini sono spesso maleducati e incapaci di interagire con rispetto con gli animali e quindi rischiano il morso, a meno di non aver incontrato il Giobbe dei cani. Meno d’accordo circa CM, ma non perché “fa male ai cani” e così via, ma perché esistono altri elementi su cui far leva e altre modalità interattive più efficaci e strutturanti un miglior rapporto. Comunque… son felice per il tuo rott.

        Claudio Cani Sciolti

        P.S. Le ho viste quasi tutte, e per intero, le puntate di CM. Continuo a non essere d’accordo. Sorry! 😉

        • i cani vanno trattati nella stessa maniera grandi o piccoli come non può essere aggressivo un rott non deve esserl neanche uno york .

          • A: “i cani vanno trattati nella stessa maniera grandi o piccoli […]”

            e

            B: “come non può essere aggressivo un rott non deve esserl neanche uno york”

            è l’esempio dei minestroni di cui parlavo sopra. Condivido (B): non c’è alcun buon motivo per cui uno york o un cav. King o un incrocio chihuahua debbano essere delle piccole pesti (santo cielo, non becco un jack russel che non sia una peste! e chissà come mai!) non debbano essere tranquilli ed educati. MA. Ovviamente, c’è un “MA”. Uno york, un cav. king, un jack russel NON SONO rott, malin, CLC e così via. Hanno bisogni, motivazioni, percezioni del mondo DIVERSE. Quindi, così come condivido (B), ritengo che (A) sia una cavolata. I cani NON vanno trattati nella stessa maniera, perché sono animali intimamente diversi, pur appartenendo -ovvio- alla stessa razza Canis Lupus Familiaris. Questo non significa coccolare il cav. king e prendere a calci il rott solo perché sono fisicamente diversi: significa conoscerne le caratteristiche razziali ed agire di conseguenza, trattandoli nel modo più opportuno. “Allo stesso modo” si intenderà, quindi, applicare lo stesso sistema di comprensione e tecniche di (ri)educazione, adattandoli caso per caso a ciascun soggetto, e declinandolo per caratteristiche razziali e profilo ontogenico dell’individuo.

            Claudio Cani Sciolti

        • ciao,Claudio, ti ringrazio per il tuo commento garbato e mi dispiace che non consideri Cesar con la mia stessa considerazione, ma ovviamente ognuno ha le proprie opinioni. Devi sapere che il mio rott è in assoluto il primo cane che abbia mai avuto, e puoi ben capire che non ne sapessi assolutamente niente.Avevo conosciuto un rott tanto tempo fa e mi ero innamorata del suo muso, della sua stazza, della sua maestosita ma anche della sua bontà e così, quando mio figlio mi ha proposto di prendere un rott non me lo sono fatto ripetere due volte.Sapevo di correre il rischio di non essere all’altezza di un cane del genere,perchè oltre alla stazza ha altre particolarità riguardanti il carattere, ma ho accettato la sfida e mi sono impegnata a “capire “con che bestia avessi a che fare.Per fortuna era un cucciolo già equilibrato e ho capito che se volevo tenerlo avrei dovuto lavorare con lui per mantenerlo tale, dandogli dei limiti, dei confini ma anche tanto amore e rispetto.Il mio Iron non fa le capriole, non fa quelle cose che molti pretendono dai loro cani perchè non è questo che mi interessa. Io voglio il suo rispetto e di sicuro farò sempre in modo che lui si senta rispettato da me e da mio figlio ovviamente, e lui è un cane fiero, un pò bulletto con i cani maschi,ma ha la sua autostima che nessuno gli ha tolto,e quello che fa lo fa per amore, quindi voglio dire che credo di aver saputo adattare ciò che ho imparato da Cesar nel modo migliore al mio cane,ma ti assicuro che con le sue spiegazioni mi ha fatto conoscere meglio il cane in generale e mi ha aperto gli occhi su un mondo meraviglioso, fatto di rispetto, lealtà e amore.

          • Ciao Stefania, grazie a te per la risposta. Guarda, da quel che scrivi, ricavo che la tua è una situazione fortunata sotto tanti punti di vista: avevi un nucleo familiare ben disposto all’ingresso di un cane, con grande compattezza e coesione dei membri umani a questo proposito: hai avuto la fortuna di prenderti, come tu stessa scrivi, un cucciolo evidentemente equilibrato (cosa abbastanza comune, ma mai scontata), hai avuto poi la grandissima intelligenza di capire che dovevi lavorarci con attenzione, e infine il tutto è stato condito da una grande sensibilità che ti ha fatto intuire che la cosa più importante nel rapporto con un cane è … il rapporto stesso, e non il fargli fare le capriole. E dico tutto questo con un grande sorriso, sono molto felice che tu abbia avuto questa bellissima storia e che Iron abbia avuto la bella sorte di conoscere voi. 🙂
            Un consiglio, piccolo, eh? Sei già bravissima! 🙂 Se vai in qualche bella libreria, troverai un sacco di libri di cinofilia. Ci sono quelli di CM, che dovresti conoscere già, e ci sono anche quelli di altri educatori, tra cui diversi italiani (Valeria Rossi, Roberto Marchesini, Simone Della Valle…) e molti stranieri (McConnell, Coppinger, Rugaas, von Rehinardt). Tutti diversi, ma tutti con qualcosa di bello ed importante (le attività ed i giochi, ad esempio!) da fare con il proprio cane. Di tanto in tanto, leggine qualcuno: potresti trovare non già una serie di critiche a CM, ma un sacco di punti di vista diversi, e spesso più evoluti, che una persona come te può senz’altro approcciare, capire e mettere in pratica per migliorare ancora di più la tua relazione con Iron.

            Claudio Cani Sciolti

      • approvo tutto ciò che hai scritto maa……
        SCIOGLI STO CANEE!!! se sei proprio convinta che sia equilibrato che non sia dominante e che sappia coome giocare e come comportarsi con altre persone e cani scioglilo se succede qualcosa allora si vede che non sarà colpa sua seguilo stando attenta a cosa succede per essere poi sicura che non è colpa tua e poter rispondere adeguatamente

        • vorrei rispondere a Gianni Franco, sempre che il suo “appello” fosse rivolto a me. Tu neanche ti immagini quanto io sogni di portare il mio cane su una spiaggia e vederlo correre sciolto, credo che se potrà mai accadere sarà uno dei giorni più belli della mia vita con lui, ma ho provato a farlo, aveva 11 mesi si è avvicinato a due pastori (quindi neanche loro tanto piccoli) e ai padroni a momenti prende uno sturbo!!Hanno preso i loro cani per il collare trascinandoli lontano dal mio che aveva avuto il torto di fare quello che fa un qualunque cane, annusare.Ho portato via il mio cane senza aver mancato di spiegare che era cucciolo, era buono e aveva solo tanta voglia di giocare con i suoi simili,e loro hanno risposto che era grosso, e che con una razza simile non si sa mai….Sono andata via sentendomi come una madre che vede il suo bimbo messo da parte e impossibilitato a partecipare ai giochi e non è stata una bella sensazione !Dovrei trovare il proprietario di un cane il quale non abbia tanta paura di ciò che possa fare il mio,e per farvi capire chi è Iron voglio raccontarvi ciò che è successo due sere fa ,con un micio entrato in giardino.Stavo preparando la ciotola con il cibo quando è arrivata una micia che senza spaventarsi della presenza del cane, si è arrampicata sul muretto dove stavo preparando la pappa e ha iniziato a mangiucchiare la ciccia di Iron !!!! Anche conoscendo il suo buon carattere avevo tanta paura che si potesse arrabbiare, il suo cibo, la sua ciotola, il suo giardino e sapete cosa ha fatto? Gli ho detto di sedere e lui si è seduto guardandomi in attesa del suo cibo, guardando appena la micia che già stava pappando con ciò che era la sua cena.Sono rimasta di stucco, ho dato da mangiare anche a lui e me li guardavo senza credere ai miei occhi, il micio sul muretto a mangiare ed Iron sotto di lui col muso nella sua ciotola tranquillissimo.Ho sempre messo le mani nella sua ciotola mentre mangiava prendendo dei croccantini e facendolo mangiare dalla mia mano e quindi non è mai stato aggressivo nel momento della cena, però che sopportasse che un gatto gli mangiasse il cibo senza reagire, bhè questo proprio non me lo aspettavo, io non ho un cane, io ho un angelo!!!!!

      • non hai risposto alla mia domanda, Stefania: il tuo rott ha momenti in cui può fare IL CANE, cioè girare libero, ovviamente in situazioni sicure per sè e per gli altri (campagna, spiaggia ecc), correre, annusare, galoppare, oppure è costretto a camminare sempre al guinzaglio con te attaccata, adattandosi al tuo misero passo umano?

        • ciao MC,io non capisco perchè dovete sempre e comunque trovare il modo per infastidire chi non ha cercato nè lo scontro, nè la polemica. Al motivo per cui non lascio Iron libero ho già risposto nei commenti precedenti,e cioè i padroni degli altri cani non lo fanno interagire e so che lui correrebbe subito ad annusare qualunque cane possa incontrare, correndo il rischio di far prendere un’infarto ai padroni (ci sono passata, come ho già spiegato) e ho spiegato che quando esce per la passeggiata siamo in un contesto cittadino ( Roma) e certo non lo posso sciogliere.In’oltre non avendo conosciuto molti cani , con i maschi è dominante, riusciresti tu a tenere un rott di 60 kg che vuole assalire un altro cane? Non dirmi di si perchè è impossibile ed anche questo te lo dico per esperienza.Aveva appena 15 mesi quando lo portavo a spasso al mare, al guinzaglio, e si è “fissato”con un maschio di pastore con un capoccione enorme, poi con un alano ed infine con un altro cane di cui non ho capito la razza (un misto fra un mastino e qualcos’altro) e ti assiuro che quando sono tornata a casa ho giurato che sarei uscita solo di notte con lui. Mi ha massacrato, il suo cervello si è chiuso ad ogni richiamo, ad ogni mio tentativo di distrarlo, e ho faticato l’anima mia per tenerlo. Ora pesa credo una ventina di chili in più, ha quasi tre anni, e va d’accordo solo con il maschio di labrador con cui confiniamo, ma il problema è che mentre Iron vorrebbe giocare, l’altro lo vuole sottomettere, e quindi si vedono solo attraverso la grata. Sono sicura che se il mio cane avesse modo di interagire cambierebbe atteggiamento, ma non so proprio con chi.Comunque Iron ha a disposizione 500 metri di giardino, dove corre gioca, giochiamo, e non deve per muoversi, adattarsi sempre al mio misero passo umano.Amo i cani, e non avrei mai costretto il mio fra quattro mura, vista anche la stazza.Un saluto

          • stefania, non metto in dubbio i motivi per cui non liberi il tuo cane in presenza di altri cani. Anch’io ho gli stessi problemi con il mio maschio. Proprio per questo prendo la macchina e vado (non tutti i giorni) dove non ci sono altri cani e lui può stare libero, e non all’ergastolo. Campagna o comunque posti deserti. Per quanto non stiamo in Australia, ancora ne esistono. Credo che abbiamo questa responsabilità nei loro confronti, visto che li abbiamo scelti noi.

          • Aggiungo che i miei cani hanno 3000 mq di terreno, e corrono e giocano tra di loro (sono in 4), ma quando possono finalmente esplorate un posto nuovo in campagna, odori nuovi, magari è passato un fagiano, una lepre, insomma non essere reclusi, per quanto in una gabbia dorata, cambiano decisamente espressione. Poi ognuno si può raccontare le palle che vuole, stefania, ma un cane ha bisogno di stare libero. E tu lo devi portare dove può farlo. Se questo pensiero ti infastidisce, be’, non pensare che sia IO ad infastidirti; la mia non è polemica, io mi limito ad affermare una banalità. Se secondo te il tuo cane non ha questa necessità non dovresti nemmeno infastidirti, no?

    • Il mio cane gira con strozzo, pettorina, collare in nylon, guinzaglio di 1,20 e lunghina per i periodi di calore in mezzo ad altri cani (per i monti eh, mai in piena città -.-) e non ha mai patito nessuno di questi, non tira nè con uno nè con l’altro.
      L’ho già lasciata da sola, con altre persone (CONOSCIUTE, anche se non a fondo) e, sebbene non distrugga mobili e non ammazzi persone sono certa non sia al massimo della felicità per quello che mi raccontano (ripeto, nessun comportamento distruttivo, semplicemente una manifestazione di attesa che si intervalla a momenti di gioco e relax). Suvvia, cerchiamo di non generalizzare, il mio cane quando è con me si comporta in un determinato modo quando è senza di me in un altro SENZA risultare maleducato.
      Per quanto mi riguarda il tuo commento è ASSOLUTAMENTE privo di logica, fondamento e dell’educazione che tanto decanti quando si tratta di cani. Ma come può il tuo cane essere educato se tu per primo non lo sei?

      Se per caso dovessi essere d’accordo col tuo ragionamento (e non accadrà MAI) mi vergognerei all’idea di poter scrivere un commento del genere… Come ha detto qualcuno, sei passato per pazzo (per non dire altro).

      Infine, giusto per rispondere alle tue accuse, il mio cane no, non tira al guinzaglio da quando aveva 3 mesi (e ora ne ha solo 9) pure avendo un vero caratterino da prima donna, non attacca nessun cane e nemmeno si spancia davanti a tutti, ma è sempre predisposta per un incontro amichevole. Non ha problemi di ansia da separazione e tantomeno è un cane che abbia insistentemente (probabilmente aiuta anche il fatto che sia un molosso).
      Sa quando deve comportarsi da cane (e cane per carità, non lupo) e quando deve comportarsi da animale da compagnia (e non servo atto solo a compiacermi, ma dai). Se il tuo non è in grado di distinguere le cose mi preoccuperei un po’…

  13. Ciao Claudia…Come fai a dire che i cani non sono consenzienti? li hai visti per caso ribellarsi al nuovo contesto? li hai visti sofferenti o in difficoltà? li hai visti piangere e cercare il reale compagno umano? se hai visto cani allegri, rilassati e collaborativi, allora hai visto cani consenzienti. 🙂

    • I cani sono animali con un altissimo spirito di adattamento: il che non significa essere consenzienti, ma soltanto “prendere con filosofia” qualcosa che non hanno scelto, ma gli è stato imposto. Se fosse corretto il tuo ragionamento, allora tutti i cani da canile che non stanno tutto il giorno abbacchiati, ma che saltano e giocano, dovrebbero essere considerati “cani felici”. Che li adottiamo a fare? Non sembrano sofferenti, non piangono, non si disperano…
      Eddài.

      • Scusa Valeria, parli correttamente di imposizione… ma cos’è che ai poveri cani – a TUTTI i cani del mondo – “NON” si impone? O si può “non imporre”? Gli imponiamo TUTTO, sempre: la pappa (quando, quanta, quale, con che frequenza, la freschezza e la “durezza” dell’acqua che bevono), le uscite (una volta due minuti? tre volte tre ore? Tutto il giorno?), il luogo in cui stanno (giardino, appartamento di 200 mq, monolocale da 36 mq, terreno di 30 ha, balcone, cortile senza luce, catena di 80 cm), la temperatura e la temperatura a cui vivere, la cuccia (tipo, calore, traspirazione, posizione nella casa), i momenti di gioco, i momenti di training, i suoni e la musica, gli altri cani, gli odori (fumo?)… Come è mai possibile, dunque, pensare di poter fare le cose “bene”, in modo che siano … “felici”? Quando noi stessi non siamo in grado, sinceramente, di rendere conto della nostra stessa felicità (proviamo a chiederci: quando siamo realmente felici, e cosa ci rende realmente felici?)? Lo osserviamo dall’unica fonte di informazioni che abbiamo: il rapporto col cane, le sue reazioni, il suo stato, il suo stare all’erta o rilassato, la sua tensione, la sua giocosità… e consideriamo che anche i cani hanno il loro carattere ed indole, più o meno gioiosi, giocosi, tristi, riservati, paraculi, pigri, ossessivi… con i giorni sì e i giorni no, le loro credenze e convinzioni, addirittura superstizioni… Possiamo quindi solo vedere come agiscono e reagiscono, data la loro condizione ed il loro stato. In canile hanno un… “livello di felicità” che può serenamente superare quello che hanno i cani meno fortunati in mano a padroni deficienti – e tutti sappiamo che ce ne sono purtroppo molti. Ci sono, e sono moltissimi, cani pastrugnati da bambini dalla mattina alla sera, portati con lo strozzo e i tironi e “sshhhht!” perché gli hanno detto che si educano così, che escono 5 minuti al mattino e 5 minuti alla sera perché “devo andare a lavorare”, che vivono sul balcone di 1 mq perché “il cane in casa mai” e così via. La felicità degli esseri viventi si misura sulla base dei bisogni soddisfatti e dello stato di salute psicofisica che possiedono o mostrano di possedere agli occhi di chi li valuta. Quali altri strumenti abbiamo per decidere “il bene” non certo “per tutta la razza canina”, ma anche fosse solo per il nostro amatissimo e personalissimo compagno a quattro zampre?

        Claudio Cani Sciolti

    • cosa centra!!!!? anche se prendi il mio cane e lo chiudi in casa tua dopo un po che ha pianto alla porta si lascerà comunque accarezzare anche da te! ma il trauma psicologico dell’esilio immotivato cell’ha comunque anche se scodinzola e si fa accarezzare. Poi considera i tagli e le cose che non vediamo in un programma tv!

    • E vabbé, questioni di lana caprina. I cani sono cani, e con tutta la buona volontà ed esperienza, sensibilità ed empatia, possiamo solo intuire i loro stati d’animo e le loro reali (REALI!) motivazioni. Poi, certo, conosciamo le 18 motivazioni, i 7 bisogni e pure le virtù teologali, traiamo le nostre considerazioni sulla base di come si comportano ma questo non cambia il fatto che noi e i cani apparteniamo a due razze DIVERSE e quindi possiamo solo IPOTIZZARE il loro reale stato psicofisico, più o meno di benessere o malessere che sia.

      Altrimenti, Valeria e Carlo, mi sapete dire come fate VOI ad essere “sicuri” che una cosa qualunque – e ripeto: QUALUNQUE! – che il cane fa – o NON fa – provenga da un moto ed uno stato d’animo, hm, diciamo così, “positivo” e non da uno “negativo”? Carlo, proprio per lo stesso motivo per cui dici che il tuo cane dopo un po’ che sta da me o altrove si metterà a scodinzolare e a farsi accarezzare io posso dire che il tuo paventato “trauma psicologico dell’esilio immotivato” (ellamadonna!) è una tua fantasia, mentre al cane, proprio, non passa manco pa’ capa…

      Su, lasciamo stare: discettiamo del nulla senza vere argomentazioni da nessuna delle parti. Personalmente non vedo nemmeno io (scuola TD, quindi Vaira) questo format come una super-figata, non credo che sia formativo, ma nemmeno credo che crei dei menomati mentali o disadattati sociali. Per così poco… Su. Ci sono cani che vengono presi a calci in qulo per anni, e su cui riusciamo tutti (approccio e scuole a parte) a lavorare con risultati ottimi, quindi… Prendiamo un lato positivo della cosa: distribuisce un’informazione preziosa per molti, soprattutto i giovani che hanno appena iniziato questa carriera: avere un cane non è come avere un vaso da fiori, c’è un mondo da scoprire e un educatore, per qualche incontro, male di certo non fa. Nemmeno al portafoglio degli educatori che non vengono da ThinkDog.

      Claudio Cani Sciolti

      • ” mi sapete dire come fate VOI ad essere “sicuri” che una cosa qualunque – e ripeto: QUALUNQUE! – che il cane fa – o NON fa – provenga da un moto ed uno stato d’animo, hm, diciamo così, “positivo” e non da uno “negativo”? ”

        Se volessimo mettere su ridere ( anche se di ridere poi non è che ci sia tanto….) potremo dire magari, come siamo “sicuri” che i maiali chiusi in un recinto di una grandezza che appena basta per stare in piedi e poi coricarsi su un pavimento di metallo con le rigature e solchi ( deve essere una comodità infinita …),senza mai nessun tipo di movimento ,e spesso mai aver respirato l’aria esterna in vita loro,forse dico forse, tanto positivo non è.
        Del resto ogni uno può pensare come vuole. Se secondo alcuni questa programma dà davvero delle soluzioni, che guardi tranquillamente, e impari… basta che non venga chiedere a me di scambiarci i suoi cani con i miei 😉 Anche se quasi quasi sarei curiosa di vedere qualcuno,cosa combinerebbe specialmente con una delle mie femmine…non è del tipo che scodinzola facilmente ad estranei, meno che mai quando non sono presente 😉

  14. in se e per se il programma in cui ci si scambia cane per una settimana non mi va giu, credo sia un abuso sui cani in questione. il cane non è consenziente come quando ci si scambia la moglie in quell altro famoso format….è ovvio che nel programma educatore o addestratore ci sono spunti che mediati col buon senso senza essere esperti cinofili possono rivelarsi a vantaggio di chi li sa estrapolare dai contesti. dissento sul fatto che dato che ci sono problemi piu importanti non si possa parlare di cani e di come avanzare nel rapporto per una pacifica e serena convivenza, perche altrimenti non si potrebbe parlare davvero di nulla dato che si muore di fame in piu parti del globo, da dato che ognuno sceglie di coltivare e portare avanti una passione un lavoro un hobby ognuno sceglie e come guadagnarsi il pane e come aiutare come volontariato. l equilibrio è proprio un gradino piu sotto della follia. cordialità. caludia geraci lamezia terme

  15. è solo una questione di scelta, guinzaglio lungo o corto, pettorina o collare, io personalmente lavoro solo ed esclusivamente con pettorina e guinzaglio di 2 mt. Cosa devo dirvi, quando ho deciso di appendere al chiodo il guinzaglio di 1,5 mt e cambiare ho notato che i miei cani sono molto più rilassati e non ci vedo niente di male nel fermarmi per farli odorare in giro. Ripeto, sono scelte. Non credo che il modo che ha scelto Brixal di condurre i propri cani sia sbagliato. Lui è riuscito a trovare il compromesso e la giusta sintonia, io preferisco gestire meglio le distanze, attendere qualche metro avanti che i miei cani finiscano di odorare, elogiarli quando mi raggiungono e ringraziarli a mia volta se loro mi aspettano mentre io guardo una vetrina. E’ sbagliato?
    Ho provato a rimettere il guinzaglio corto per vedere l’effetto.. bhè.. al primo secchione l’ho frullato via

    • Per dire il vero Flavio, non avrei potuto fare diversamente. Ho vissuto in luoghi diversissimi, della grande metropoli alla campagna più sperduta. Per alcuni anni viaggiavo molto spesso, per qui dovevo per forza avere dei cani con i quali poter andare in qualunque posto senza problemi.Tra l’altro per molti anni non avendo la macchina, mi spostavo con mezzi pubblici. Faceva parte della vita quotidiana, sia a breve che a lunga distanza. Diciamoci la verità, sarebbe stato pressochè impossibile usare dei guinzagli lunghi, e/o della pettorina, trattandosi dei cani di taglia medio grande o grande. Ce da dire anche che in quei tempi non si usavano neanche, se non per le taglie piccole o per la pista.

      Ps: sono una “lei” 😉

    • lascia che dicano, il guinzaglio più lungo è migliore se lo si sa gestire quindi accorciare al bisogno, chi gira invece col guinzaglio cortissimo ha cani che non sono cani, non mi frega se poi arrivano in posti dove sono alla fine sguinzagliati, i cani quando incontrano altri simili o sentono odori interessanti dovrebbero soffermarsi, se non lo fanno per compiacere il PADRONE è perchè non hanno carattere, sono deboli, non se la vivono bene, non fanno una buona vita da cani

      • Hai ragione Giampi, molto probabilmente anche la mia cucciolona di adesso ne soffre quando deve fare una cinquantina di metri al guinzaglio dalla macchina fino al mare, dova corre libera e gioca con gli altri cani per diverse ore. 😉

        • si e non tira mai e non cerca di correre o andare da un altra parte? allora se non lo fa perchè la guinzagli (magari con lo strozzo), se lo fa che cavolo dici

          • “si e non tira mai e non cerca di correre o andare da un altra parte? allora se non lo fa perchè la guinzagli (magari con lo strozzo), se lo fa che cavolo dici”

            Se questa frase era indirizzata a me, la mia risposta è molto semplice. Faccio scendere della macchina, lo dico “piede” e mi viene accanto tranquillamente. Non capisco il problema.
            E poi cosa centra lo strozzo scusa? Non mi ha mai piaciuto sui cani a pelo lungo ( adesso parlavo appunto di un cucciolone a pelo lungo), mentre usavo spesso su quelli a pelo raso o corto. Ma non sui cuccioli o cuccioloni, e sicuramente non prima che imparassero la condotta al guinzaglio.

      • ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah!
        ma ti sei mai informato un minimo sui cani dico? i cani che non annusano perchè il padrone non vuole sono deboli ahahahah

        —-chi gira invece col guinzaglio cortissimo ha cani che non sono cani—- ma cosa significa?? ma che dici??

      • Giampi… da concetti o sentire più o meno giusti arrivi a veicolare reazioni che definire trasfigurate è dir poco…

        “il guinzaglio più lungo è migliore se lo si sa gestire quindi accorciare al bisogno”, e qui mi vedi d’accordo, anche se non è proprio il caso di demonizzare un guinzaglio corto (1.20, non quelli di 20 cm…)

        “chi gira invece col guinzaglio cortissimo ha cani che non sono cani” … no? E cosa sono? Vuoi dire, forse, che ha cani che facilmente possono provare disagio, o che sono inibiti? Da qui a dire “non sono cani”…

        “non mi frega se poi arrivano in posti dove sono alla fine sguinzagliati” e perché non ti frega? Il rapporto con il cane è tutto lì… una buona conduzione e una bella corsa, non è che una cosa infici l’altra… Certamente, una corsa in un’area cani non è una “compensazione” per chi poi “maltratta” (ignorandolo, dandogli fastidio, lasciandolo solo 12 ore, o in mano a due bambini) il cane a casa tutto il resto del tempo…

        “i cani quando incontrano altri simili o sentono odori interessanti dovrebbero soffermarsi” Guarda: odori, anche sì, simili anche no. Annusare un odore non è nocivo, dà informazioni e consapevolezza al cane, mentre incontrare altri cani sconosciuti per strada non è praticamente mai utile né proficuo, ma solo un rischio di incontrare un cane non compiacente o stressato, o malgestito, o tutte e tre le condizioni insieme.

        “se non lo fanno per compiacere il PADRONE è perchè non hanno carattere, sono deboli, non se la vivono bene, non fanno una buona vita da cani” Qui scommetto che volevi dire che non sei d’accordo con la tesi del capobranco. Bene, non lo sono nemmeno io. Ma ancora una volta, dire “non hanno carattere, sono deboli…” etc. è una sciocchezza bella e buona (sono stato bravo, stavo scrivendo stronz ata)! I cani vivono per compiacere socialmente il loro gruppo familiare. Dimostrano, anzi, più dedizione e controllo seguendo il conduttore che non ostinandosi a tirare verso l’odore voluto (indice che tutto questo bel legame e rapporto con conduttore poi non c’è…). Li chiamiamo cani “slegati”, ed il lavoro che si dovrà fare sarà perché il binomio possa funzionare in modo affiatato e non come due individui distinti.

        Insomma: diplomazia, un po’ di buone maniere e soprattutto calma e tranquillità male non fanno. Anche coi guinzagli, lunghi o corti che siano.

        Claudio Cani Sciolti

        • ciao, ti rispondo punto per punto e ti ringrazio per il confronto.

          il guinzaglio più lungo dico che va bene per chi dalla paranoia gira solo col cane al guinzaglio e che ci sa fare un attimino. Ma anche per chi alla fine di un percorso poi sguinzaglia il cane. E soprattutto per chi ha cani possessivi come rottweiler (secondo me tra i cani più buoni al mondo ma molto possessivi e vicino al padrone si traformano se provocati).

          Chi gira col guinzaglio cortissimo in quel momento, in quel girare, ha un cane che non fa il cane. ne consegue che più giri col guinzaglio cortissimo e più non hai un vero cane. Se ilè tuo cane esce solamente con un guinzaglio cortissimo non se la passa da cane, porello

          “non mi frega se poi arrivano in posti dove sono alla fine sguinzagliati” e perché non ti frega?” etc.
          Boh, chissà cosa volevo dire 🙂 hehe. Forse che alcuni badano al passeggio, poi all’area cani lo slegano e non capendo una mazza non vedono che hanno un cani rompicoglioni maleducato

          “i cani quando incontrano altri simili o sentono odori interessanti dovrebbero soffermarsi” Guarda: odori, anche sì, simili anche no. Annusare un odore non è nocivo, dà informazioni e consapevolezza al cane, mentre incontrare altri cani sconosciuti per strada non è praticamente mai utile né proficuo, ma solo un rischio di incontrare un cane non compiacente o stressato, o malgestito, o tutte e tre le condizioni insieme.”

          Ma che vuol dire scusa, il mio se incontra un cane rompicoglioni se ne sta alla larga, se incontra un cane introverso che magari per paura fa il finto attacco se ne sta alla larga in ugual misura… sa benissimo lui come comportarsi ed al massimo ci sono io a dirgli cosa fare, e meno male che taluni cani sono al guinzaglio (non lo fossero mai stati non sarebbero così cretini). Mi fai un discorso che sembri come i tanti che mentre si dirigono all’area cani tengono il proprio beniamino isolato dagli altri cani, ma poi entrano nell’area cani e lo sciolgono e non capiscono una sega se il proprio sta rompendo i coglioni o se è in difficoltà, perchè è scritto che nell’area cani ci vanno i cani sguinzagliati e la legge dice che in strada i cani vanno col guinzaglio, risultato: non capiscono un cazzo e fanno enormi cazzate

          Ultimo punto, no, non intendo come dici, per dirti il mio quando mi segue senza guinzaglio si sofferma a odorare e aspetto, se mi rompo gli esclamo il mio disappunto in opgni modo che mi esce dalla bocca e lui si molla e mi segue… se lo porto al guinzaglio non si sofferma praticamente mai a odorare, mi dirai che allora hai di quei cani che sembri odiare che sembrano marionette, no , a parte che non li odio porelli, ma no, c’è tutta una cazzo di differenza che ti saluto

          • sono felice tu abbia nominato i rott perchè è proprio un rott che porto a spasso la sera, ma per far capire meglio devo dire alcune cose.Sono una “signora” con qualche acciacco ed esco la sera con il mio cane in una via di città, per cui potrei incontrare altri cani (guai se maschi!),gatti che vorrebbe inseguire ma solo se scappano alla sua vista,senza contare persone che alla vista di un cane di quasi 60 chili potrebbero non sentirsi a proprio agio.Ho un guinzaglio da addestramento e lo uso in modi diversi modificandone la lunghezza.Appena esco in strada il mio cane è ansioso di annusare,quindi per evitare che abbassando la testa mi trascini tengo il guinzaglio alla massima lunghezza (sempre che non ci sia nessuno nei paraggi),poi quando il cane ha appagato la smania di annusare,accorcio il guinzaglio e pretendo da lui un pò di attenzione.AH dimenticavo, ha il collare a strozzo anche se personalmente penso che serva a poco per due motivi: il primo è che con i muscoli che ha al collo neanche lo sente e secondo perchè il cane non va mai tirato per tenerlo,perchè si otterrebbe l’effetto contrario, semmai si può dare un leggero strattone se serve a distoglierlo da una fissazione che può essere pericolosa.Detto questo credo che tutte le chiacchiere sul collare corto o lungo siano sterili.Ognuno ha una propria opinione,ma alla fine ciò che conta è il buon senso di fare ciò che si crede sia meglio per il cane e nel rispetto di chi ci è vicino ,che potrebbe aver paura o non amare i cani sciolti (per altro cosa vietata).Non posso lasciarlo sciolto neanche al parco (per gli stessi motivi elencati prima)e, se vuole socializzare con qualche femmina, la cosa migliore è di farli camminare insieme,permettendogli di annusare e facendosi annusare a sua volta.Amerei vederlo correre libero più di ogni altra cosa al mondo, ma non è fattibile perchè non è un barboncino e credo sia indispensabile avere sempre un diretto controllo sull’animale, anche per rispetto del prossimo.Ogni razza ha problemi diversi, ogni cane anche se di una stessa razza ,è diverso da un’altro,quindi non si può dire che bisogna fare questo o quello,credo che bisogni avere delle conoscenze di base eppoi far affidamento sulla nostra sensibilità per capire ciò che è meglio per lui.Vorrei poi un giorno parlare con voi di Cesar Millan e spezzare una lancia a suo favore perchè, sono sicura, chi lo critica tanto ferocemente non ha visto tutte le sue puntate come ho fatto io.Cerco uno scambio di idee sereno e civile e non accetto insulti o frasi oltraggiose,sono inutili e incivili.

          • Stefania, quindi il tuo cane non è MAI LIBERO??? non lo porti in campagna, in posti dove togliergli finalmente il guinzaglio e possa correre libero? è sempre obbligato a camminare al tuo passo?

  16. Immagino come la pensiate sui flexy, allora… 😉 E su questo siamo concordi… Anche se non ho mai capito su che base il guinzaglio lungo debba essere vietato ma il flexy – ancora più lungo e fastidioso – no. Boh…

    Comunque, non escludo che le esperienze negative siano dovute anche ad un po’ scarsa dimestichezza nell’utilizzare gli strumenti. I miei due segugi non sono cani lenti né particolarmente tranquilli, e li porto sempre fuori insieme, in città (marciapiedi, etc.) e ovviamente capita di doverne bloccare ora uno ora l’altro perché distratti da qualcosa, incuriositi da un odore, perché scorgono a distanza un cane poco gradito, e così via… beh, personalmente non ho mai né perso i cani, né mi sono trovato a terra, né ho mai fatto cadere nessuno, etc. Ah, no, aspettata, sì, una volta, circa un anno fa, è successo che mentre raccoglievo una cacca e l’altro stava annusando in giro, uno sbuffo di un autobus abbia fatto scartare un cane e mi abbia dato uno strattone mentre ero distratto… UNA volta, UN anno fa. Non ne farei una statistica…

    Claudio Cani Sciolti

  17. ….io non ho mai usato guinzagli lunghi, per il semplice fatto che quando uso il guinzaglio sono sempre in luoghi pericolosi per il cane quindi mi trovo in citta, dove i marciapiedi sono stretti, i pratini condominiali, dove i proprietari non gradiscono vedere i cani. Quando voglio farli correre e socializzare, li porto nei luoghi adatti, dove possono assaporare la libertà..un guinzaglio lungo, equivale a uno di un metro e mezzo..sempre legati sono.
    Quando sono al piede e non a due metri da me, li tengo meglio sottocontrollo..ne ho viste di persone attaccate ai pali della luce con questi guinzagli di tre mt, si distraggono, sbuca un gatto e zac il cane di 50 kg pieno di muscoli che fà un balzo in avanti con proprietario dietro di lui.. io gradisco un cane che mi cammina al fianco .che mi segue e che guarda dove vado…poi rispetto le idee di tutti.

    • Roberta, scrivi: “ne ho viste di persone attaccate ai pali della luce con questi guinzagli di tre mt, si distraggono, sbuca un gatto e zac il cane di 50 kg pieno di muscoli che fà un balzo in avanti con proprietario dietro di lui”

      Se uno ha un cane di 50 Kg e si distrae, beh, forse una bella “palata” ogni tanto male male non gli fa… Quando si è fuori col cane si dovrebbe pensare solo al cane e a quanto sta accadento intorno, prevedere incontri dietro l’angolo, vedere a distanza una sciura che arriva con 3 shitzu da fare allo spiedo tanto son rompipalle, o se si sta imboccando una strada con un bel mercato e 400 persone al metro – e magari cambiare percorso.

      Altrimenti, sai che ti dicono subito, no? Che in quei casi, “… non si può che ricorrere allo strozzo… usato BENE, però!”. 😀

      Claudio Cani Sciolti

      • Claudio, la gente si distrae continuamente, e non solo le persone “normali” , basta andare ad alcuni esposizioni per vedere cosa ne combinano…addirittura può succedere sul campo di addestramento, eppure lì davvero l’unico compito sarebbe di badare ai propri cani. Che sia un comportamento sbagliato, non lo discuto, ma fin’che i genitori perdono i propri figli al mare , al supermercato, e chissà su quali altri luoghi,io non mi meraviglierei al posto tuo.
        E non puoi fare una statistica neppure della tua esperienza personale. Purtroppo la maggior parte delle persone non sono così attenti e concentrati sui propri beniamini.
        Io uso dei guinzagli di 1.20-1.50. Di rado li lascio annusare in giro, e ancora meno di fare conoscenza con cani sconosciuti mentre sono legati. Loro sono abituati camminare accanto a me tranquillamente, sapendo che avranno abbastanza tempo di annusare, correre e giocare liberamente da lì a poco. Per me il guinzaglio serve per condurre il cane ad un luogo adatto per lasciarlo libero, e non per fare delle passeggiate “igieniche” , sia in città che in campagna. Certo che per poterli lasciarli in qualunque luogo con sicurezza, devi per forza avere dei cani che ti ascoltano in ogni circostanza. Un cane ben educato e socializzato non avrà problemi di tornare ne per la vista di un altro cane, gatto o qualsiasi cosa capiti davanti. Altrimenti certo che non potrà mai vivere liberamente, ma solo attaccato ad un guinzaglio più o meno lungo, e per me questo sì che una vita da cani, nel senso peggiore ovviamente…

        Poi che ci sono alcune razze ben poco adatte per vivere nelle grande città, è tutto un altro discorso…

  18. @Michele, al di là del fatto che la longhina è vietata per legge, come già diceva la Redazione, ci diresti quali sono gli studi su cui è fondata la tua ipotesi? Basterebbe qualche link o un po’ di bibliografia.

  19. ciao! redazione cosa pensi dell’utilizzo di pettorina e guinzaglio super lungo per insegnare ad un cane a non tirare? consiglio di angelo vaira!

    • A questa ho già risposto più volte… comunque, disquisizioni tecniche a parte, il guinzaglio più lungo di un metro e mezzo è vietato dalla legge. E questo già dovrebbe tagliare la testa al toro.

      • ciao…dipende chi ha fatto questa legge, anche su superstrade a 4 corsie in alcuni tratti mettono il cartello 50 ma nessuno li rispetta perchê senza senso. Ai miei clienti consiglio vivamente di usare 3 metri ovunque sia pissibile, perché i nostro amici sono piú libri di perlustrare e nel caso hanno piú spazio per interagire con i loro simili. Dove non é il caso lo si accorcia della metá e diventa 1,5m. semplice direi.

        • Scusa, Michele, ma mi spieghi il senso? Se è solo perché “sono più liberi di perlustrare”, allora perché non dieci metri? O magari venti?
          E interagire con i loro simili… legati a un guinzaglione di tre metri? Un buon sistema per annodare i cani, direi! Se c’è spazio per tre metri di guinzaglio, direi che ce n’è anche per i cani liberi, no? E allora perché ‘sta longhina? Non basta avere un buon richiamo e lasciarli liberi?

          • perché un guinzaglio di dieci metri é mooolto scomodo da portarsi in giro, 3 metri invece sono un nulla da tenere in mano, i cani liberi non si possono lasciare ovunque e qualsiasi cane anche il piú equilibrato può andarsene per i fatti suoi, basta una sola volta lasciato libero dove non si doveva e ci si pente, io consiglio anche di non farli socializzare al guinzaglio ne con 3m ne tanto meno con 1,5 ma se succede e succede 3 metri li puoi adagiare a terra e non si ingarbuglia nulla perche i cani lo scavalcano, però se non l’hai mai usato é difficile che tu capisca.

          • Io i guinzaglioni li ho sempre e solo usati in pista. E quando si incontravano due cani eran grovigli :-).
            Hai ragione, i cani non si possono lasciare liberi ovunque: ma non si possono neanche portare ovunque con tre metri di guinzaglio. No, non l’ho mai usato perchè sinceramente non ne ho mai sentito il bisogno: io uso un guinzaglio di un metro e mezzo, nessuno dei miei cani ha mai tirato (perché gli ho sempre insegnato a non farlo) e quindi possono annusare, perlustrare e fare quello che desiderano se siamo in “passeggiata canina”, anche con me a quella distanza lì. Non mi pare che nessuno di loro abbia mai sentito la necessità di allontanarsi di più (anzi…ce n’è una A CASO che dopo aver sniffato un po’ qua e un po’ là tende piuttosto a venirmi appiccicata). Se vogliono annusare un po’ più in là, mi sposto io: sono ancora semovibile, nonostante l’età :-).
            I cani che si incontrano per strada interagiscono anche con il guinzaglio da un metro e mezzo: basta non tirarlo. Se devono giocare, voglio che lo facciano da liberi (ovviamente in area cani o comunque in posti sicuri).
            A che serva quel metro e mezzo in più, mi è sinceramente ignoto.

          • Io trovo utile un guinzaglio più lungo nelle prime fasi di insegnamento alla passeggiata (ovviamente dove non crea casini)

        • ti assicuro che il mio cane con un guinzaglio corto ed un semplice collare socializza tantissimo con gli altri cani non lo tengo mai in tensione per non trasmettergli cose negative quando li incontro sulla strada li lascio sempre salutare e se posso lo sciolgo in maniera che possa giocare correre e annusare davvero liberamente e non con super corde

          • per la mia esperienza non é il modo migliore per farli socializzare, anzi dal mio punto di vista ê il peggiore. mio punto di vista e mia esperienza fondata su studi e non su ipotesi.

          • Sono d’accordo, ma per sbaglio ho cliccato al contrario…di nuovo…uffa, sono inguaribile , scusate!

        • Io spero solo che tu Michele non sia un educatore o addestratore…altrimenti sarebbe molto triste pensare che tu non abbia mai avuto dei cani, i quali potevi lasciare in libertà senza aver paura che non tornino,il che equivalerebbe con il fatto, che i tuoi cani hanno vissuto tutta la vita con il guinzaglio attaccato. Se fosse davvero così, a posto tuo io cambierei il metodo di educazione che usi, e anche molto velocemente…

        • ma di’ un po’, michele, voi che avete speso 5000 € da TD e che avete come fiore all’occhiello consigliare i guinzagli di tre metri per non far tirare i cani: ma voi (e tu, nello specifico) vedete anche rottweiler incazzati? bullterrier morsicatori? dobermann che odiano i bambini? pastori del caucaso che non hanno fatto più entrare i proprietari in casa? no, perchè forse se i problemi di fronte a cui ti sei trovato davanti sono quelli del cane che tira, che non ubbidisce al richiamo quando si sta facendo i c@@@i suoi, magari anche che quando resta solo rosicchia la gamba del tavolo (per i più bravi), allora forse dovresti abbassare un po’ la cresta e cercare di essere meno arrogante. Credo tu sia molto inesperto, solo i principianti sono così presuntuosi, danno del “vecchio” a quelli più esperti. Per certi versi fa anche sorridere.

  20. E’ da tempo che seguo i commenti di Valeria Rossi riguardo il programma di Angelo ma prima di dire la mia ho voluto attendere la prima puntata, anche se non rende l’immenso lavoro che c’è dietro.
    Bhè, cara Valeria, miglior modo per perdere di credibilità non potevi trovarlo.
    Primo errore: giudicare un qualcosa che non si conosce e bollarlo subito, ancora prima di averlo visto, come fallimentare, crudele, inutile e non ricordo quali altre farneticazioni;
    Secondo: ostinarsi a voler dipingere nello stesso modo una cosa vera, utile e soprattutto che ha centrato il segno;

    In queste puntate non si parla di addestramento, coercizione ne tanto meno sono presenti cani sofferenti e tristi per la separazione dalle loro famiglie.
    Niente di ciò che hai detto si è concretizzato o minimamente reale.
    Hai fatto il solito moralismo da bar, parlando di “ansia da separazione” come se avessi una mitraglietta.. magari ci indovini!!
    Mi viene da chiedermi se sai cosa sia l’ansia da separazione, ovviamente si.. e rispondimi sinceramente:

    quei cani ti sono sembrati ansiosi?
    pensi davvero che non sia servito a niente?
    secondo te i padroni hanno compreso il senso di “relazione”?
    Ma pensi davvero che questo lavoro sia stato affrontato con tale leggerezza?

    Non hai idea della selezione e del lavoro che c’è stato dietro (testimone attivo..)unicamente per garantire il benessere dei cani.

    • Direi soprattutto testimone imparziale…
      Comunque c’è anche l’articolo “post” prima puntata (https://www.tipresentoilcane.com/2012/11/23/cambio-cane-tanto-rumore-per-nulla/), puoi leggere anche quello invece di bollare come “farneticazioni” quelle che erano ipotesi e preoccupazioni (condivise da varie persone e non certo solo da Valeria) che derivavano da una presentazione alquanto lacunosa del programma, tanto che nemmeno i più accaniti “Vaira-fans” erano riusciti a giustificare appieno il programma nemmeno dopo la web-conference “chiarificatrice” dopo cui molti si erano promessi di tornare a commentare spiegando “come realmente stavano le cose”…

    • In questa prima puntata non si parla di niente. Nulla in assoluto a mio modestissimo parere. Non penso che chiunque avendo simili problemi con i propri cani avrebbe potuto ricavarne un minimo senso, figuriamoci di mettere in pratica ( che cosa?), e tanto meno a risolvere.
      Non capisco poi cosa centra l’ansia di separazione????

      • vedi che non hai capito il vero messaggio!!

        lo scopo non è quello di insegnare agli spettatori a fare cose con il cane, per questo esistono tanti corsi e educatori a cui rivolgersi, ma sensibilizzare gli spettatori che i nostri cani non sono semplici animali a 4 zampe che possono essere corretti semplicemente con un collarino a strozzo e due calci ai fianchi.
        Perchè se forse non ve ne foste accorti le persone sono convinte che il metodo Cesar è quello giusto!!

        Non c’è giorno che non mi chiedono “cosa ne pensi di Cesar? io lo vedo sempre. Faccio quello che fa lui ma non funziona…!!” ..non me la prendo con queste persone. Loro sono solo vittime del mondo mediatico e cosa ancora più grave non c’è niente che insegni altri metodi!!

        Cambio Cane non vuole insegnare come risolvere i problemi, ma far capire che i cani hanno una intelligenza e che con le giuste motivazioni puoi ottenere grandi risultati.
        Vuole insegnare quanto la relazione sia più forte di una strattonata. Che voi lo vogliate o no il mondo televisivo ha certamente molto impatto, e quindi perchè non utilizzarlo per diffondere quello che è il messaggio da noi condiviso?.

        Dovete capire il vero senso celato nella trasmissione. Se pensate che l’intento di Angelo sia quello di insegnarci a risolvere i problemi con 45 minuti di trasmissione allora cosa cavolo li ho spesi a fare oltre 5.000 € in corso da educatore e aggiornamenti vari?

        • “allora cosa cavolo li ho spesi a fare oltre 5.000 € in corso da educatore e aggiornamenti vari?”

          A questo punto penso che se lo domandino in tanti.

        • Infatti non ho capito “il vero senso celato” , forse l’hanno nascosto troppo,hahahaha! Invece in 2 minuti avrebbero potuto dire semplicemente quello che hai scritto tu cioè : “Cambio Cane non vuole insegnare come risolvere i problemi, ma far capire che i cani hanno una intelligenza e che con le giuste motivazioni puoi ottenere grandi risultati.” ( Il resto del tempo, invece di stare davanti la TV avrebbero potuto passare con i propri cani.)
          Così sarebbe stato chiaro per tutti, anche se lo stesso non avrebbe certo aiutato a nessuno, visto che la grande maggioranza delle persone sa benissimo che i cani sono intelligenti, e anche il fatto che con le giuste motivazioni possono ottenere dei risultati, quello che non sanno è il COME! Almeno questo che vedo io, sia nelle scuole che sulle strade. ( Intendo ovviamente sul campo d’addestramento, e i vari luoghi dove i cinofili si incontrano. )

        • ma vedi basterebbe rispondere alla gente che cesar dice e scrive di non imitarlo a casa e di rivolgersi a professionisti,solo che nessuno la sente quella raccomndazione.secondo:se qualcuno pensa che cercando di fare quello che vede fare in tv possa risolvere i propi problemi,dovresti spiegargli che la tv porta attenzione su una cosa ma non risolve certo il problema.cambi cane…cambio educatore!!!

    • Veramente Valeria diceva che Varia non accettava nelle selezioni cani con ansia da separazione, lei ha scritto che forse sono quelli che avrebbe trarso maggior vantaggio

  21. Mi sorge una domanda spontanea leggendo alcuni commenti come quello di Giampi per esempio. Ma che razza di rapporto ha la gente con i propri cani? Se mi dovesse capitare una situazione del genere in quale uno dei miei cani sarebbe felice e contento di essere allontanato da me, ecco sarebbe il momento giusto di prendermene atto che non sono affatto adatto di condividere la vita con un quattro zampe.
    Per quanto il programma, quando ho visto la pubblicità la prima volta, pensavo di aver capito male il titolo…o mi sono confuso con qualche altro programma tipo “cambio marito” …( mah, ci potrei anche pensare su, e chi lo sa , forse lui sarebbe davvero felice e contento, magari non vorrebbe neanche tornare hehehehe! )
    Poi me ne sono reso conto che non ho capito affatto male. Conseguenza : non ho guardato la trasmissione…

    • beh, ha avuto un comportamento che non me lo spiego, o forse si: mi sbagliavo ed era solo contento di rivedermi, ma non credo, secondo me se l’è passata bene. Ma non me lo spiego perchè non mi abbandona mai, mi segue sempre, tipo che posso entrare in un negozio o anche supermercato nuovo, che lui senza che gli dica niente si ferma davanti all’entrata e mi aspetta guardando dentro, poi solo quando esco si prende qualche libertà in più, magari esplorando l’area se glielo permetto. Se è nel mezzo di giochi con altri cani e io sono lontano, mi basta uno schiocco di lingua per fargli interrompere i giochi e venire da me.
      Quindi tanti problemi sull’accaduto non me li metto, e forse era solo felice di rivedermi, di certo non era traumatizzato 🙂

      • Forse sono io che preferisco instaurare un legame più profondo con i miei pelosetti, perciò scelgo razze che già di base sono portate di essere meno propense di essere sballottati da destra e a manca 😉

    • hai fatto male a non guardare la trasmissione, avresti capito qualcosa di più sui cani, ad esempio che non vivono l’allontanamento in modo così critico come qualcuno vuole fare credere. A meno che non parliamo di soggetti che soffrono di iper-attaccamento primario/secondario.

      • Alla fine mio sono sentita “costretta” di vedere, hahahaha! Mi dispiace solo per il tempo sprecato, visto che non è ho tanto.
        Per primo ti dico che non ho mai avuto un cane che abbia sofferto di disturbi comportamentali tipo l’ansia di separazione. Te lo garantisco però che i miei cani non avrebbero preso affatto bene di trovarsi catapultati in un ambiente sconosciuto, con delle persone sconosciute, e probabilmente vale anche viceversa. Io ho un legame molto stretto con loro ( nel filmato non mi sembrava affatto che questi due cani abbiano il minimo legame di nessun genere con i rispettivi proprietari ) , sono e sono sempre stato il capobranco indiscusso, per qui facile che della gente mai vista e che non abbia un briciolo di esperienza con i cani, non saprebbe come apportarsi con loro.
        Per quanto il programma in questione, non ho da aggiungere nulla di più oltre quello che già stato detto, se non che sarei mortificata se avessi un cane come il chihuahua, che la fine della trasmissione non voleva saperne di tornare dalla sua proprietaria…

        • “ti garantisco però che i miei cani non avrebbero preso affatto bene di trovarsi catapultati in un ambiente sconosciuto”.. dici? e te l’hanno detto loro?

          Anche io sono sconosciuto alla maggior parte dei cani con cui lavoro e ti assicuro, escludendo alcune patologie, che nessuno di questi ha mai manifestato traumi nel vedere i padroni andare via. Tra i quali potrebbero tranquillamente esserci i tuoi e anche i miei!!

          Non convincerti troppo di queste cose, potresti rimanerci davvero molto male

          • Guarda che in più di 30 anni ho avuto abbastanza tempo per capirli e conoscerli, come anche avere l’occasione di vederli in molte circostanze, e non solo i miei. Io non ho mai detto che sarebbero stati traumatizzati, semplicemente che non sarebbero ne felici , ne contenti nelle mani delle persone sconosciute che non hanno l’approccio giusto con i cani. E fidati, alcuni dei miei neanche con quelli che pensano di avere.;)

  22. Vedo che il succo del dibattito circa il format di Angelo si è ridotto ad una discussione circa il guinzaglio da 3 metri… Interessante. Denota quanto la gente – ovvio, i non-specialisti – riescono a capire di certi temi, e soprattutto mette in evidenza il loro bagaglio in merito. Meno male che c’è libertà di parola! 😀

    Claudio Cani Sciolti

    • Valeria…ma ci sei o ci fai? a leggere ciò che scrivi mi sembra che tu sia solo gelosa del format e di Angelo, non sei per nulla obbiettiva, non hai parlato degli autocontrolli, dei bisogni, della gestione delle risorse che Angelo ha trattato nella puntata, e molto altro che evidentemente non riesci a cogliere…emm sai di cosa sto parlando? a già non hai studiato…bè che dire…avrai un 3 in cinofilia. ah ah ah 🙂

      • io non voglio difendere Valeria che sa benissimo difendersi da sola, ma porca pupazza, michele, sei maleducato da bestia, sei arrogante e sgradevole. Non riesci proprio a mantenere la discussione su binari tecnici senza scendere sugli insulti personali (non sai cogliere…)? ma porca miseria, ma Vaira ha una scuola o una setta?

        • Dubbio lecito, anche perché buona parte dei commenti “pro-Vaira” fin qui sono stati di una originalità spiazzante, ovvero: “sei invidiosa”, “sei gelosa” e così via, sia in questo articolo che nel primo in cui si è parlato di “Cambio cane” .
          Credo che basti vedere come i “favorevoli” a Cambio Cane siano stati in maggior parte capaci solo di fare allusioni più o meno educate e più o meno riuscite e a dare dell’invidiosa qua e dell’invidiosa la senza mai spiegare perché secondo loro invece il programma fosse valido, a classificarne gli interventi…

      • a parte che (e qui torno sul tecnico) la trattazione degli autocontrolli, dei bisogni e delle risorse è stata talmente minimale che ci voleva il metal detector anche per chi è ferrato in materia, figurati per chi è digiuno…ti pare che chi non conosce gli argomenti potesse imparare qualcosa???

      • michele se ti piacciono i cani…. lascia perdere angelo vaira!! è un pupazzetto della televisione che capisce ben poco di cani o che li inventa a sua fantasia ne più ne meno

    • perchè c’è altro di cui parlre?il guinzaglio da tre metri mi sembra sufficiente come argomento.se parliamo di cani attaccati a quel guinzglio è logico che venga deriso,attaccato ed insulltato.da una parte è meglio che applichi la sua filosofia su cani innocui,pensa se rivolgesse le sue attenzioni a persone sociopatiche,violente o stupratori.me lo immagino che cosiglia di tenere uno psicopatico con la tuta anzichè coi jeans così si sente più libero e gli passa la voglia di aggredire la gente!!!!!!

  23. L’uso del guinzaglio lungo – ho visto l’anteprima della prima puntata linkato in uno dei commenti qui sopra – mi ha molto colpito.
    Adottato un derivato molossoide, gli educatori del canile mi avevano consigliato caldamente di usare un guinzaglione o, ancor meglio, la “corda” che impiegano loro (tre metri di lunghezza, appunto).
    Quando ho portato il cane, quasi un cucciolone avendo solo due anni, ad un campo specializzato anche in educazione dei cuccioli e “rieducazione” di cani adulti (pur essendo equilibratissimo il tatone i comandi base, tolto il “seduto”, nemmeno sapeva cosa fossero e in passeggiata tendeva a decidere lui la direzione imponendomi una piroettante andatura da ballerina), la prima cosa che mi ha detto l’istruttore è stata di mollare immediatamente il guinzaglione e passare a un guinzaglio più corto, adducendo le stesse, precise, identiche motivazioni della Redazione.

    • Anna ti hanno consigliato di mettere il guinzaglio corto, perchè quello lungo non sanno usarlo, potevano fare magra figura essendo professionisti? ne dubito. il tuo cane decide lui la direzione…o semplicemente essendo un cucciole desidera esplorare un pochetto? poi essendo un molossoide spero che non ti abbiano consigliato lo strozzo. Se hai guardato l’anteprima di cambio cane, avrai potuto osservare che i contesti nel quale è stato usato un guinzaglio lungo erano adeguati, spazzi ampi, un parco il vialone del lago, e osservando i cani erano molto a loro agio, esploravano, potevano annusare molti più odori, e non importa se il cane va a destra e a sinistra, l’importante è che non ci faccia inciampare e che sia ordinato e con pazienza c’è il modo per insegnarglielo. 🙂

      • rispondo qui perchè sopra non si poteva.
        La trasmissione non avendo sky non la vedrò, e volevo focalizzarmi solo sulla questione “guinzaglio di 3m”.

        Ho visto e letto in rete, soprattutto da personaggi USA, il consiglio di usare guinzagli di addirittura 5 metri come NORMA dicendo che non ci si può aspettare che ilo cane non tiri se non ha un po’ di libertà…ma questo può essere pure fattibile in una stradina della provincia borghese USA (o nelle nostre campagne o in luoghi poco affollati con marciapiedi larghi)…però è chiaramente pericoloso e controproducente in un centro città italiano (o anche statunitenze)…
        Poi come la metti tu, cioè uso il guinzaglio da 3 metri quando sono in contesti adatti e lo accorcio quando sono in città, allora ok, è la stessa cosa che ho sempre fatto io senza che nessuno me lo dicesse (abito in centro Genova): se devo portare il cane in centro e magari in dei negozi x fare delle commissioni o in Via Venti di sabato allora uso il guinzaglio da 1 metro; se devo far la passeggiatina in centro con il cane ma posso scegliere vie + ampie e meno piene di gente allora le metto quello da 1,5m..e se la porto la sera o la domenica mattina x vie che risultano quasi deserte e senza traffico allora allungo il guinzaglio da 1,5 m a 3 m circa (o alla misura intermedia a seconda del luogo), esattamente come quando la porto in giro in mezzo a gente, bambini, cani la tengo rigorosamente di fianco a me (può superarmi di massimo 50cm in certi momenti e può passare davanti o dall’altro lato solo quando deve fare i bisogni e senza intralciare), mentre di sera lascio che cammini anche 2 metri davanti a me o che passi dall’altro lato basta che non tenda il guinzaglio, esattamente come in luoghi sicuri la posso lasciare libera se ci sono le condizioni adatte.

        Però questo mi sembra banale buon senso, e un qualsiasi cane educato ad andare bene con un guinzaglio da 1,5m andrà tranquillo pure con quello da 3m (da 5 mi sembra scomodo da gestire x il proprietario e poi se c’è lo spazio di svolgerlo forse è possibile lasciare libero il cane se risponde al richiamo) mentre non so se un cane che è abituato al 3m si adatti così rapidamente ad 1,5m in centro città (non si finisce x dover insegnare 2 volte la condotta al cane? x chi abita in città è molto + facile trovare un paio di ore x portarsi dietro il cane piuttosto che ogni giorno trovare il tempo x andare dove posso lasciarlo con 3m di guinzaglio, soprattutto se non si ha la macchina prima di arrivare in quel posto il cane dovrà passare in zone dove serve che cammini con il guinzaglio corto).

        magari ho beccato io solo articoli sfigati, ma avevo sempre capito che chi dice di usare il guinzaglio da 3-5m dicesse di usare sempre quello al fine di non farlo tirare (non ricordo i link che avevo letto, ci ero arrivata tempo fa x puro caso ma penso che con una ricerca in inglese sia abbastanza facile trovare posizioni simili e un video che avevo visto era italiano ma non so di chi), ed era questo che mi sembrava abbastanza folle.

        • Concordo purtroppo, a me è stato consigliato il guinzaglio di almeno due metri così il cane è libero di esplorare.
          Ora, vivendo anche io a Genova posso capire benissimo cosa possa significare girare per il centro (e il cane DEVE abituarsi anche a girare in luoghi affollati) con un guinzaglio del genere!
          Senza contare che il guinzaglio dovrebbe essere 1m/1.20m per legge un guinzaglio più lungo in situazioni di quotidianità è esageratamente scomodo! Se anche il cane mi sta vicino girare con un coso che striscia per terra non mi sembra propriamente intelligente!
          Poi per quanto mi riguarda per i monti del righi o alla sera quando so che non passa troppa gente la lascio anche senza guinzaglio!

          • Scusa MCN non avevo ancora letto il tuo commento… Comunque come mi sono assicurata di specificare nel secondo: non credo proprio che siano 30 cm a fare la differenza… Se poi volete essere tutti così pignoli da giudicare pure quello…

      • @michele
        non mi hanno in alcun modo consigliato lo strozzo. Non è che il cane tirasse come quello visto nel format di “Cambio cane” di nome Asia, semplicemente non conosceva la condotta al guinzaglio.
        Circa i luoghi, il quartiere in cui abito, pur essendo parte di un contesto metropolitano, ha una proporzione fra cemento e verde di 1 a 10. Ovvero parchi su parchi su parchi, anche di diverse decine di migliaia di metri quadri. Una pacchia sia per i cani, che qui sono tantissimi, sia per gli umani che, pure d’inverno, fanno jogging, pedalano forsennatamente, girano da mane a sera con umanini a seguito, che nei suddetti parchi ci ruzzano allegramente, si rincorrono, girano in bici, fanno scivoli, altalene e compagnia bella.
        Il guinzaglione, per un cane abituato a stare in una gabbia di cemento e del tutto ignaro del richiamo per ovvie ragioni, sarebbe stato poco adatto e io mi sarei ritrovata, a esser fortunata, con le caviglie slogate.
        Quindi l’iter dei primissimi tempi è stato di uscite brevi ma molto, molto frequenti, in modo che complessivamente si facesse almeno un paio d’ore d’aria al giorno, abituandosi al contempo al nuovo ambiente.

      • Michele, va bene tutto, va bene il guinzaglio di tre metri se usato bene, d’altronde va bene anche il guinzaglio di un metro e mezzo se serve solo per gli spostamenti per andare in un posto dove il cane può stare libero, il guinzaglio è un mezzo e non un fine, credo bisognerebbe concentrarsi un po’ di più sull’insieme invece che sul particolare. Quando il saggio indica la luna lo stupido guarda il dito. Valeria parla di rapporto, tu parli di benessere del cane legato al fatto che può passeggiare con un guinzaglio di 3 metri. Francamente, stai guardando il dito, e per di più ti senti tanto moderno da dare della vecchia a lei che sta indicando la luna. Stacca gli occhi dal dito e ripensa un attimo al rapporto complessivo col cane. Dopo di che ALL’INTERNO di una reale comprensione delle esigenze di un cane, vedrai che quella di camminare con 3 metri di corda ci potrà anche stare, ma forse non merita tutto questo spazio. Viene dopo altre, non trovi? soprattutto se altre sono soddisfatte.

        • Se si parla di guinzaglio l’argomento è guinzaglio, se si parla di relazione ok il discorso è molto più vasto e sono il primo ad avere il piacere di affrontarlo. Valeria a mio avviso è molto lontana dall’essere saggia, perchè se lo fosse smetterebbe di criticare e giudicare a vuoto per cose che nemmeno sa. quindi mi sembra che lei non stia nemmeno pensado di guardare la luna, ha la testa totalmente girata altrove, altrimenti al posto di giudicare Angelo Vaira darebbe dei suggerimenti costruttivi e ne apprezzerebbe le parti buone.

          • Io ho sempre detto di apprezzarne due cose: la capacità di comunicare con il pubblico e l’abilità nel marketing (che è vero gli invidio pure un po’, visto che personalmente sono ultra-arci-extra-negata).
            Apprezzo anche il fatto che inviti la gente ad essere gentile con il proprio cane, per carità: ma tutto questo non c’entra nulla con la cinofilia intesa in senso cinotecnico.
            Semmai c’entra con l’animalismo, o con l’amore per il cane inteso però in senso esclusivamente affettivo.
            Dal punto di vista tecnico, invece, è un disastro. Gli ho già sentito dire tali e tante corbellerie da non poterne apprezzare né l’operato, né tantomeno la presunzione (in un video, recentemente, gli ho sentito attribuire a Think dog l'”invenzione” delle classi di socializzazione: a parte il fatto che, senza chiamarle così e senza prender soldi a nessuno per farle, le facevamo già tutti trent’anni fa… quantomeno un minimo di rispetto per chi le codificate e messe in opera per primo – cito la Stockdale, giusto per fare un nome – mi sembrerebbe doveroso).
            In altre parole: Vaira non solo non dice niente di nuovo (se non appunto alcune corbellerie, compresa quella del guinzaglione ma non certo SOLO quella: dei cani dei pisciano sugli alberi per mandare segnali calmanti, ne vogliamo parla’? E del cane mandato allo sbaraglio in mezzo a una rissa, parlandone pure come di un “cane tutor”? E non vado avanti altrimenti scrivo un libro, e non un commento…), ma si autodefinisce “inventore” o “creatore” di metodi, approcci ecc. che esistevano già quando lui stava ancora nella culla.
            C’è di peggio? Certo che sì. I maltrattatori di cani sono peggio, Cesar Millan è peggio (almeno sotto certi aspetti), chi usa il collare elettrico è peggio.
            Ma il fatto è che del “meno peggio” ne ho fin sopra i capelli: già sono quindici anni che lo voto in politica. Almeno in cinofilia mi piacerebbe vedere “il meglio”… visto che, oltretutto, esiste (e sia ben chiaro che non parlo di me. Io ‘sto mestiere non lo faccio più da anni).

          • Una richiesta di cuore, Valeria: chi è, esattamente, “il meglio” al quale ti riferisci, quando dici: “Almeno in cinofilia mi piacerebbe vedere “il meglio”… visto che, oltretutto, esiste (e sia ben chiaro che non parlo di me. Io ‘sto mestiere non lo faccio più da anni).” Davvero, saltelliamo a destra e sinistra per seguire i vari “guru” (spesso non di talento ma di fama…) – che siano la Stockdale, la Rugaas, la Kvam, e tutti gli altri che ovviamente conosci meglio tu di me: ne conosco anche di italiani, ma davvero gradirei una tua traccia per poter espandere nel miglior modo possibile una formazione che, come la prendi la prendi, è sempre “un pezzo” di un campo ancora molto frammentato e poco organizzato. Quindi, fuori nomi e location, please! Hahahahahaha Tanto non siamo in TV e la pubblicità comparata è prevista e lecita – senza contare che il sito è tuo e non ti banni da sola! 😀

            Claudio Cani Sciolti

            P.S. Dietro il post scherzoso c’è veramente una richiesta di info: amo apprendere ed amo cogliere spunti da più parti… se possibile, of course.

          • Hai ragione michele, Valeria non da suggerimenti costruttivi, mette solo a disposizione un intero sito cinofilo che chiunque può consultare gratis, è veramente un “giudicare e criticare a vuoto cose che nemmeno sa”.

            Dire a una persona che mette a disposizione la sua esperienza accumulata in anni di cinofilia, ospita anche pareri opposti al suo, lascia spazio di discussione a tutti (compreso chi offre come unico FONDAMENTALE apporto perle quali “sei invidiosa”, “sei gelosa”, “hai 3 in cinofilia”) che non da “suggerimenti costruttivi” mi pare, come dire…’na bella strunzata.

        • Quel che dici è giustissimo, mc: “Stacca gli occhi dal dito e ripensa un attimo al rapporto complessivo col cane. Dopo di che ALL’INTERNO di una reale comprensione delle esigenze di un cane, vedrai che quella di camminare con 3 metri di corda ci potrà anche stare, ma forse non merita tutto questo spazio. Viene dopo altre, non trovi? soprattutto se altre sono soddisfatte.”. E infatti è proprio dal soddisfacimento dei bisogni del cane, individuati fra motivazioni razziali, esperienze fatte dal cane nella famiglia in cui vive, e analisi dell’individualità di QUEL cane, che parte un qualsiasi percorso di educazione, e credo che sia lo stesso per Angelo e i suoi “discepoli”, per Valeria e i suoi e financo per altri che mai, avresti detto, spendono più di 10 minuti a pensare al piano di lavoro sul cane prima di cominciare a far tentativi.

          Il punto è proprio questo: chi ha mai detto che, inserito il guinzaglio lungo nel menage della condotta, la cosa si fermi lì, o sia il punto più importante?

          Claudio Cani Sciolti

          • Claudio, si è finiti a parlare di guinzaglioni per due motivi: a) perché Vaira continua a proporre una cosa vietata dalla legge, il che non mi sembra normale; b) perché l’unica soluzione proposta nel programma che avesse una minima attinenza con i problemi presentati nei cani è stata quella del guinzaglione per la border da traino. Tutto il resto c’entrava come i cavoli a merenda…e anche se si volesse mettere la relazione col cane al primo posto, giustamente, come primo passo da compiere PRIMA di affrontare problemi come il pisciare in casa o l’abbaiare forsennato…allora si doveva spiegare meglio: e NON far credere che se fai giocare un chihuahua col kong poi smette di pisciarti in casa, perché – semplicemente – NON E’ VERO! Non funziona, o meglio non basta. Ma chi ha visto (o vedrà, visto che in TV deve ancora andarci) quella puntata dedurrà sicuramente che se tu metti un guinzaglione al cane, o lo fai giocare col kong o col frisbee, gli passa qualsiasi problema comportamentale! E questo, semplicemente, è impossibile. Perché un vizio radicato, in qualsiasi cane di questa terra, non passa SOLO intervenendo sul suo stato emozionale: un cane abituato a sbraitare dal balcone, anche se sarà il cane più rilassato del mondo, continuerà a sbraitare solo perché è abituato a farlo, si autogratifica facendolo e pensa che vada bene così, visto che nessuno gli ha mai fatto capire che la cosa non è gradita. Questa è la verità: e la verità si dovrebbe dire, anziché raccontar favole alla gente. Quello che si è visto in trasmissione NON è sbagliato (guinzaglione a parte): ma non è neppure risolutivo. E’, semmai, il primo di diecimila passi successivi che si devono fare… e di cui nessuno ha parlato.

          • Guarda, Valeria, davvero ti quoto al 100% nella tua risposta al mio post. Che dire? Che bisognerebbe abolire questi format – tutti, ovviamente, quelli di CM in testa – e inserire un po’ di “sana cinofilia” nei programmi scolastici, già dalle elementari (no, pardon, il termine è ormai desueto, anzi, obsoleto: si deve parlare di primarie, sennò non ci capiscono). E allora non ci sarebbero più [tanti] educatori da quattro soldi, che con due pirlate in croce pensano di avere in mano le chiavi di un mestiere, giusto perché hanno scoperto il sito della “hachiana” (riportato così da “esperti educatori”, sia TD che non) o che si può usare un guinzaglio lungo o lunghissimo (ma allora perché non il flexy? , si domandano i più improvvisati) o che se metti un sacco di roba in un kong il cane ci può perdere un sacco di tempo (ma anche la ragione, e andare in frustrazione, ma questa parte loro non la considerano).

            Hai ragionissima a dire che il guinzaglio lungo è vietato per legge: ma qui vediamo quanto male son fatte le leggi, dato che consentono di usare il flexy allo stesso tempo (e se non è lungo lui…), vietano (con tanto di codice penale) lo strozzo, le punte ed altri sistemi dolorosi ma guai a fare un paio di ispezioni in negozi e centri di addestramento (ma quello sarebbe forse troppo: basterebbe qualche multa qua e là ai conduttori, ma… i cittadini poi chi li sente?); e hai ragionissima anche a dire che quel che viene presentato nella trasmissione è solo un’idea (anzi, una piccola idea: mi ricorda la prima forma del Wing Chun Kung-fu, la Siu Lim Tao, che significa, letteralmente, “Piccola idea” e infatti serviva a dare, appunto, un’idea dello stile), ma che altro fare in meno di un’ora? E ritorniamo all’idea/proposta iniziale, abolire tutti i format e fare formazione dal basso.

            Credo sia molto importante soffermarsi su quel che dici in chiusura: “quello che viene proposto non è sbagliato, ma non è neppure risolutivo. E’, semmai, il primo di diecimila passi successivi che si devono fare… e di cui nessuno ha parlato.” Già notiamo un bel salto rispetto ad altri programmi simili (OK, rispetto a Dog Whisperer, non ce ne sono molti…), in cui quello che viene proposto, oltre a non essere risolutivo, è spesso proprio sbagliato; sul fatto poi di poter tenere un programma di educazione cinofila vera per TV, credo bene che sia cosa impossibile per chiunque, specie con gli spazi ristretti che vengono concessi a simili prodotti. Anche Simone Della Valle, che tiene il programma per bambini “Missione Cuccioli”, non può certo parlare di Puppy Class in modo esaustivo e tantomeno tecnico, ciononostante propone qualcosa che possa essere accolto e “ovviamente” (che poi “ovvio” non è) sviluppato da chi vuole approfondire. Non capita mai che questo succeda, e tutti tanto si fermano a ciò che vedono e poi partono di fai-da-te? Beh, ma il mondo al giorno d’oggi gira così. Abbiamo mai visto vendere un PC e poi seguire un corso di informatica? Eppure, usare decentemente un PC non è così ovvio, né scontato… beh, la buona notizia è che è un oggetto, e se lo si tratta male, non soffre.

            Non amo giudicare in assoluto, né amo incensare o vituperare chicchessia. Non starò quindi qui a supportare Angelo solo rispondendo malamente a chi malamente ne parla – considero che sia una polemica abbastanza sterile ed inutile, e che confonda molto soprattutto chi parla senza cognizione di causa (che poi, guanda un po’, sono anche quelli più sfegatati: come sia ‘sta cosa, non la capisco). Sono dell’idea che le persone coscienziose, attente e sensibili sapranno prendere spunto da questo programma, così come dalle altre fonti (comprese le decine di libri che tanti, tantissimi hanno scritto con capacità e competenza, ovviamente inclusi i tuoi, che ho sempre trovato molto belli e consigliabilissimi a chi desiderava “saperne di più”), non già per trovare una soluzione chiavi in mano”, ma per accorgersi che “dentro” al loro cane c’è un individuo, che non credevano potesse avere tanto da dire (e da lamentarsi). Quel tanto che basta perché desiderino affrontare un percorso di conoscenza del proprio compagno peloso. Che poi lo facciano con te, con Angelo o con altri (ecco, magari eliminiamo dal ventaglio delle possibilità i vecchi addestratori a metodo coercitivo, vah), io credo che sia abbastanza secondario, perché il primo passo, quello di andare oltre all’idea di “ho un cane” e rendersi conto di avere a che fare con un essere meraviglioso, l’hanno già fatta. Gli altri, quelli che tu chiami sciuramaria e sciurmario (sono di Milano, i termini mi sono simpaticissimi), e che a volte io chiamo più cinicamente “la massa dei pirla”, tanto, fa sempre e comunque quel che vuole, che ci sia da seguire (o detestare) CM, Angelo, Einstein o Gesù Cristo…

            Claudio Cani Sciolti

  24. Be che dire…piuttosto che ammettere che Angelo Vaira ha fatto un ottimo lavoro vi inventate cose dell’altro mondo. I problemi dopo tutto ve li state facendo voi non lui…e la cosa più importante è che i cani che passano sotto il suo guinzaglio ne traggono benefisco. Ah nel format non sono ammessi cani con ansia da separazione, o problemi comportamentali gravi.

    • Ci sarebbe mancata solo questa… no, nel format non sono ammessi cani con problemi seri (fobie, aggressività ecc.) e questo è sicuramente un bene, anche perché con un’impostazione del genere qualcuno finirebbe per farsi male seriamente.
      Personalmente non mi faccio nessunissimo problema, figurati: i problemi li hanno, purtroppo, diversi cani – mica tutti, per carità – che dopo essere passati sotto i guinzagli di tre metri arrivano da me (e da parecchi altri che lavorano come me, anzi come “lavoravo” io, visto che ho smesso da secoli & secoli) chiedendo aiuto.
      Quando Vaira (o chi per esso) mi dirà di aver accolto sul suo campo un cane rovinato da me (o da altri che lavorano come me), allora saremo pari. Fino ad allora, permettimi vari dubbi su questi “benefici”.

      • Mi togli una curiosità? in che modo un guinzaglio di 3 metri rovinerebbe un cane? come dovrebbe passeggiare un cane per essere felice? per caso incollato alla gamba del prioprio compagno umano? chi detta le regole della conduzione, l’uomo o ciò che sta comunicando il cane? Personalmente voglio vedere il mio cane che mi sorride, libero di esplorare…ecc…ecc..ecc..ma fino a che rimarrai incollata alle tue vecchie idee, diventerai sempre più vecchia. ciao ciao 🙂

        • Il guinzaglio da tre metri non rovina nessuno: è semplicemente pericoloso, almeno se usato come l’hanno fatto i sciurmari e le sciuremarie nel programma, ovvero lasciato tutto lungo. Perché se il cane per caso decide di partire, prima che tu l’abbia recuperato ha già avuto tempo di aggredire un altro cane, o di fiondarsi in mezzo a una strada e farsi stirare da una macchina.
          Quanto al cane “felice di passeggiare”… lo sai quale penso che sia l’unico cane davvero felice? Quello sciolto. Perché spero che tu convenga con me che un metro in più o in meno non cambia certo la vita di qualcuno che comunque sa benissimo di essere legato. Incollato alla gamba? No, quella è la condotta da gara, non certo da passeggiata. La mia cagna, quando andiamo a passeggio, mi sta vicino perché le va di starci (e meno male: mi preoccuperei molto se non fosse così): il guinzaglio è lungo circa un metro e mezzo, io lo reggo con due dita, lei non tira perché sta volentieri al mio fianco, pur essendo ovviamente liberissima di farsi le sue annusate, le sue pisciate, le sue soste su qualcosa che la interessa. Siamo a spasso, mica in marcia militare. Che però questo la renda “felice” mi sembra davvero ridicolo: è una cosa che si fa insieme, la fa volentieri, ma è sempre legata e bene o male legata si sente. Quando invece la libero, le viene tutta un’altra faccia…e si vede (o almeno, se hai un’idea di qual è la faccia felice di un cane, la vedi). Ma perché posso liberarla? Perché sono sicurissima che al mio richiamo ritorna. Perché è “addestrata” al richiamo, e non è lei che decide quando, se, come e perché venire. Io non le rompo le palle richiamandola ogni tre secondi, ma quando la chiamo sa che c’è un motivo, quindi arriva di corsa. QUESTO è un cane libero (e quindi felice): un cane che si fida di te quanto tu puoi fidarti di lui, che puoi mollare perché sai che comunque non corri il rischio che combini casini o che si faccia del male, e che per questo può anche camminarti vicino col guinzaglio di un metro e mezzo anziché di tre, perché intanto i suoi giri “veri”, quelli che interessano a lui e non a te, se li è fatti senza nessun guinzaglio e nessuna costrizione.
          Peccato che con un cane non addestrato con le mie vecchie idee da vecchia, questo tu non te lo possa permettere: quindi il tuo cane sarà sempre legato (al massimo con la pia illusione di essere libero: illusione che però finisce dopo tre metri), mentre i miei sono sempre stati cani liberi davvero… e non solo nella mente di chi, con uno, due o dieci metri di corda in più, pensa di avergli offerto chissà quali orizzonti.

          • Il metodo migliore è sicuramente il tuo, cane libero quando si può perchè è bravo, è guinzagliato quando occorre, senza che tiri e a quel punto non importa un guinzaglio lungo. Però l’inesperto che non si fida a lasciarlo mai libero, se non è un sciurmario+sconsiderato+pirla quindi se lo tiene corto dove occorre, forse è meglio che lo abbia lungo specialmente durante le interazioni con altri cani. Ci sono cani possessivi che sono belve a un metro dal padrone, ma lasciano perdere le provocazioni se il proprietario è di poco più lontano. È comunque per un cane tenuto a vita al guinzaglio, il raddoppio della lunghezza di questo non è poca cosa.. meglio che niente

          • Sono d’accordo…ma perché devi andare da un educatore per farti dire le stesse cose che fai da inesperto?
            Se una persona viene da me per imparare qualcosa, io cerco di insegnargli come avere un cane felice perché può essere libero: a tenerlo legato è capace anche da solo!

          • Valeria, Un guinzaglio di 3 metri non è una lunghina di 15, se una persona ha voglia di sbattersi impara ad usarlo correttamente, e c’è la tecnica giusta, noi educatori che consigliamo un guinzaglio di tre metri spieghiamo bene come deve essere usato. Ovvio che se uno è irresponsabile,ciò che gli spieghi non vale una cicca e si rivolge a chi lo soddisfa di più, o meglio a chi gli dice ciò che vuole sentirsi dire. il focus deve essere sempre nel benessere psicofisico del cane. Ovvio anche che il cane libero è il massimo, e il mio cane dove posso lo lascio libero, ma in un parco, in un viale largo 10metri che costeggia il lago, lungo il mare, e dove non ci sono pericoli, perchè non dargli 3 metri al posto di 1,5? e lasciare che annusi qua e la, senza ovviamente che disturbi chi lo circonda?. Poi sempre noi educatori consigliamo dove i marciapiedi sono stretti, in contesti cittadini con molto traffico ecc di accorciare della metà perchè i guinzagli che usiamo hanno o il doppio moschettone o un’anello in cima. mi chiedo perchè devi e dovete scartare uno strumento che se usato bene dona benessere al cane. Chiamate un educatore ThinkDog e fatevelo spiegare, fate tanta pratica e vedrete che non vi sentirete più impediti. 🙂

  25. Correggo quanto scritto sopra.
    Non so se si tratta del meglio che viene passato in tv; io ho visto solo questo, il messicano e qualcosa su PetMania TV.
    Se qualcuno ha visto altro che ritiene più interessante gli credo sulla parola perchè non ho elementi per valutare. Ciao.

    • Copincollo il commento che ho scritto stamane su Agorà:

      Oggi l’ho visto tutto e devo dire che è avanti mille anni rispetto a quant’altro si possa vedere sul tema in televisione. Certo l’idea dello scambio è una cazzata che si può vedere solo in tv e non nella realtà. Chiaramente la costruzione è tutta in direzione dello spettacolo, ecc. Eppure, ad un occhio non principiante gli elementi su cui discutere in positivo ci sono e sono tanti. Immagino Millan come avrebbe affrontato il fatto che un cane tira e l’altro spisciazza in casa. Detto questo, la giusta percezione di quello che deve essere un cane e la necessità di un ruolo nel gruppo, le tecniche per insegnare l’autocontrollo, l’imposrtanza del gioco, la lettura comportamentale del cane e i suoi segnali comunicativi, il ragionare a due nel binomio e ancora altre questioni emergono chiaramente nella puntata e ciò non può che renderla interessante. In conclusione, uscendo dal contenitore del programma, la materia c’è in modo palpabile. Come traspare la necessità di un elemento esterno con alcune competenze per uscire da una situazione di stallo caratterizzata da ruoli e routine sbagliate. Voto positivo.

  26. Articolo che a parer mio va diritto al punto.
    Riguardo la trasmissione mi sento solo di dire che quando passa la pubblicità della stessa cambio immediatamente canale causa insopprimile reazione di ripulsa.

  27. Il sig AV si preoccupa di non avere un sereno confronto con i Suoi Pari, per migliorarsi insieme
    io sono preoccupata del proliferare di persone che invocano il sereno confronto e, alla prova dei fatti, lo rifuggono come la peste bubbonica o, quando va bene, si confrontano in stile Vitt Sgarbi.

    • Boule dell’Acqua Calda,
      veramente la Redazione ha scritto che quando interviene sul blog o sulla pagina fb di Vaira viene regolarmente bannata a prescindere dal contenuto e dalla forma degli interventi stessi.
      Inoltre in questo articolo mi sembra che le osservazioni fatte riguardo il c.v. del Sig. Vaira – se affermo di avere studiato fisica, matematica, medicina, ecc., aggiungo anche dove e come, e se tali studi sono sfociati in una laurea, un master, un corso di specializzazione e così via quando li ho conseguiti, possibilmente specifico anche il voto ottenuto – o sulla sua attività (educatore, ma poi pare si attribuisca anche la qualifica di addestratore, che non è sinonimo del primo) siano pertinenti.

      • Anna, mi spiego meglio.
        AV sarebbe Angelo Vaira
        egli (afferma di) spera di avere un confronto con altri “cinofili” (addestratori, educatori o come li si voglia definire, “dog coach”) poi quando una di questi, nella persona di Valeria Rossi/Redazione, si palesa sul canale di facebook o sito web ponendo questioni non comode, e soprattutto non pendendo dalle sue labbra come un apostolo di fronte a Gesù Cristo, viene escluso, cancellato, scomunicato.
        Questo comportamento non coincide affatto con quanto affermato dallo stesso AV, che anzichè accettare e affrontare il confronto, lo rifugge.
        Non conosco Vaira nè personalmente nè professionalmente, anzi, siccome seguo poco certa tv non sapevo proprio chi fosse prima di leggere alcuni articoli su questo sito, perciò non giudico il suo curriculum nè tantomeno mi interessa farlo; anzi, trovo la polemica piuttosto sterile se non riguarda persone dell’ambiente cinofilo, inteso come professionisti che lavorano con e per i cani, l’Italia è piena di gente che falsifica e iperbolizza i percorsi scolastici per acquistare credito di fronte alla gente (pensa a Fiorito che si autoconferisce lauree in legge).
        Difatti se leggi bene il mio commento, non parlo di curriculum accreditato o altro, solo di persone che nelle interviste sono brave pacifiche e disponibili al dialogo, ma quando si tratta di dialogare EFFETTIVAMENTE si trasformano in iene o addirittura cancellano gli avversari e non rispondono neppure malignamente, quindi di fatto annullano il dialogo che tanto auspicavano.
        Mi preoccupa che AV affermi che “è un peccato non dialogare tra professionisti perchè sarebbe un ottimo modo per migliorarsi e crescere insieme” (virgolettato perchè è un sunto terra terra) e poi faccia l’esatto contrario cancellando i commenti e le questioni poste dalla suddetta Redazione, dimostrando tra l’altro di non volersi affatto “migliorare” ma tuttalpiù di voler “evangelizzare”.
        Come vedi la pensiamo allo stesso modo e non c’è alcun motivo di polemizzare, perchè io non son tipo da stare alla polemiche e soprattutto perchè non sono un’esperto di Vaira, addestratori o mondo cinofilo in generale, semplicemente pongo il mio punto di vista ignorante sperando di trovare soluzione ai miei dubbi, e da questo articolo mi è uscito il dubbio sulle reali possibilità di migliorarsi attraverso la comunicazione tra professionisti quando in effetti questa non esiste.
        Ho scritto una pappardella abnorme, spero di essermi chiarita

  28. Ciao Valeria, sono Teo e mi sono svegliato, solo per dire a Lei che se mi iscrive a CAMBIO CANE, io cambio Lei! Quindi, se tu, mi dovessi vedere in quel programma, gentilmente, mi verresti a prendere? Mi salverai? TuoTeo!

    • Ciao Teo, ti rispondo solo per dirti che ritengo Lei troppo intelligente anche solo per pensare di farti partecipare a una trasmissione simile: penso quindi che tu possa tornare a dormire sereno.

  29. Qui è Paola che scrive, chè Teo se la dorme. Dove vai, vai questo è il nostro Paese. Come se culturalmente questo avessimo nel sangue, nelle viscere. Ogni comunità che ho incontrato che sia cinofila o politica, che siano le riunioni a scuola con i genitori o quelle di condominio o di un circolo sportivo e persino di yoga, che sia la strada o il parco e persino in vacanza…noi ci dividiamo in fazioni! Da noi il BENE COMUNE, il BUONSENSO, sono solo parole e basta. Nella realtà sono assenti del tutto. Trasformiamo ogni cosa in una guerriglia civile. Ci dividiamo e ci blocchiamo, poi, per non farci male, ce ne disinteressiamo. Non c’è cura, nè soluzione. Siamo storicamente guelfi e ghibellini. Siamo capaci di distruggere quello che di bello potremo costruire. E’ il nostro problema, spesso resto incredula, perché davvero ci si divide per nulla….o forse per la gloria, per un briciolo di notorietà. E per le stesse ragione, d’incanto superiamo tutte le barricate che avevamo appena costruito e passiamo sorridendo dall’altra parte…mah! Il confronto e la collaborazione sono richieste impossibili. Si sa.

  30. Non sono educatore, istruttore, dog trainer o dog qualsiasi altra parola gli si possa mettere accanto ma ho una splendida yorkina di 12 anni e mezzo che ha sofferto di ansia da separazione!
    Dai video che abbiamo fatto, per decidere insieme all’educatrice quale percorso seguire, io ho avuto modo di vedere solo malessere e dolore in ogni singolo abbaio o ululato o corsa frenetica da una stanza all’altra e come sappiamo l’ansia da separazione sorge nel momento in cui il cane viene lasciato solo in casa SUA!
    Non oso immaginare quale ‘strappo’ emotivo possa avere per un canuccio l’essere catapultato in una famiglia di sconosciuti!
    Assurdo!

      • Si, ha ragione..
        Probabilmente in casa d’altri il cane, prima ancora dell’ansia di separazione, proverà ansia di abbandono e paura del contesto estraneo in cui è finito.
        Non credo proprio che un cane SANO possa essere felice di vivere fuori dal suo contesto familiare per giorni, senza contatti coi suoi “cari”.. figuriamoci un cane con problemi…….

        • Specialmente un cane con problemi potrebbe avere benefici da un allontanamento dalla sua famiglia adottiva, se questa è la causa dei suoi problemi, ma anche un cane sano.. si pensa troppo che siano abitudinari ma lo siamo noi con loro, loro per quanto constato non lo sarebbero e l’eventuale abitudinarieta’ di un cane cela dei problemi

          • Maddai!!!
            Non si è mai sentito che un cane debba cambiare casa!
            Ma siamo impazziti??? Questo è lesivo per il rapporto tra cane/padrone. Perchè poi.. in natura.. è normale che i membri di branchi (di qualsivoglia animale) si scambino fra loro.. è proprio una consuetudine!
            Allora.. seguendo questo concetto.. propongo anche agli umani di cambiar casa e familiari ogni tanto, magari anche mariti o mogli.. e perchè no.. anche i figli.. troppa abitudinarietà!

            Suvvia.. non prendiamoci in giro!
            E’ lo stesso discorso de “Un cane deve farsi toccare e spupazzare da chiunque.. Cavolate immani! Voi vi fate mettere le mani addosso da chiunque??????

            Un cane (come una persona) va allontanato da una famiglia se ci sono problemi SERI (violenza domestica ad esempio).. questo è doveroso.

            Quando si parla di

          • premesso che non ho visto la puntata di Varia che a quanto pare è già stata trasmessa e che quindi non mi influenza, e non vedrò le altre perchè non le prendo e premesso anche che per me Varia è uno più o meno come tanti altri che però gli altri non si mettono sul piedistallo..
            Perchè ti scaldi tanto? sembra che hai una qualche coda di paglia.

            In natura, non proprio nei cani/lupi ma succede anche lì, non è raro che membri si allontanino definitivamente dal branco, anche per una precisa strategia genetica, gli umani stanno tornando alle coppie di 4 anni… allontanandoci dai concetti della chiesa soprattutto, stiamo tornando indietro, cioè, sempre per varietà genetica, le coppie stanno in piedi 4 anni, o tutta la vita senza problemi, ma se si separano è quello il tempo medio cui stiamo ritornando, il tempo che permette anche al padre di svezzare, etc, etc.
            Che un cane debba o non debba farsi spupazzare da chiunque non c’entra una mazza, anzi no non deve, non ne è costretto, e il farsi spupazzare presuppone che lo si esponga tuta una vita, ma qui si parla di cambio per un po di tempo, ma anche si parlasse di cambio definitivo sarebbe una cosa diversa, cioè un cambio, non tutti i giorni.

            Un cane non va allontanato quando non ci sono problemi seri dove ci rimette il cane, ma un cane può benissimo andare per un periodo di tempo lontano dal suo gruppo e può anche trarne benefici, qualunque cane sia con qualunque carattere abbia e qualunque sia la famiglia di appartenenza, sta cazzatra che i cani sia così tanto fedeli è appunto una cazzata, perchè sono anche dei gran opportunisti, e sta ennesima cazzata che siano abitudinari, è perchè ci fa comodo a noi… “la sera si mette sempre nel sottoscala”… “esce 3 volte al giorno e poi è contento di tornare a casa”… “lui mangia questo…” e via dicendo, sono tutte sonore cazzate!!
            Siamo noi che gli diamo i ritmi i tempi le abitudini e le costrizioni, non gli lasciamo tanto spazio, non gli lasciamo tanta scelta, e loro come si adeguano a noi come carattere si adeguano a noi anche come tempi e spazi, e tanti cani potrebbero anche sentirsi molto a disagio e spiazzati catapultati lontano dalle NOSTRE abitudini e da noi (spec. i cani CON problemi), ma gli basta poco per riadattarsi, specie se vanno a stare meglio ma anche no, e hanno l’istinto di sopravvivenza, e come la mettiamo con i cani che hanno avuto una seconda riadozione nella vita? si dice di loro che siano più attaccati al nuovo “proprietario”, è vero che la verità è che vogliono avere un punto di riferimento che hanno perso e che ora non vogliono più perdere, ma hanno problemi dove sono andati ora? rimpiangono il vecchio proprietario che magari non lo faceva uscire e lo calciava? Magari il vecchio proprietario era molto migliore per loro, sta di fatto che non si allontanano dal nuovo.
            Tiro in ballo l’acclamatissimo (^_^) Millan… finzione finche vuoi si ma prende un cane con problemi se lo porta via e pare felice. E migliora.

            Ma lo sapete come funziona il cervello di un qualsiasi essere vivente di fronte a una vita monotona sempre uguale rispetto a una dinamica? Credo che la causa di innumerevoli morti di anziani/pensionati sia il fare sempre le stesse cose, così come la causa del rincoglionimento, il cervello non si allena a fare sempre le stesse cose, l’abitudine spegne, non hai più il pensare alle variabili che hai con le novità…. ci vai in vacanza tu? perchè?? non spenderesti meno stando a casa??

            L’abitudinarietà dei cani è imposta perchè ci fa comodo!!!!!

    • Il mio cagnaccio soffre di ansie da separazione, non ha avuto la madre e un paio di anni fa abbiamo avuto una mancanza in famiglia, tutte cose che concorrono all’ansia, se poi ci mettiamo che uscivo poco e visto che uscivo poco quando uscivo me lo portavo con me e le poche volte che non lo me lo portavo i miei facevano di tutto per non lasciarlo mai solo, allora il quadro è concluso: le poche volte che lo lascio da solo , citazione di un vicino proprio ieri: “sono andato a vedere ed ho suonato più volte, perchè sembrava che il cane si fosse fatto male, che so, rotto una zampa, piangeva come un disperato”
      Nonostante sia il cane migliore al mondo, heheh, le sue ansie di separazione si sentono a un Km di distanza, le sentivo ieri a quella distanza, con buona pace del vicinato.

      qualche anno fa i miei genitori sono andati in montagna da parenti, e se lo sono portati con loro, io ero tutto preoccupato e mi sono raccomandato di lasciarlo libero… dovevano stare lì 2 settimane, al decimo giorno sono andati a trovarli, e l’ho trovato … realizzato, rilassato, felice, contento di rivedermi si, ma stava da dio lo stesso anche là anche senza di me, io da egoista già che c’ero (ero venuto per stare su solo quella giornata) me lo sono portato via, levandogli altri 3 giorni di vita felice, sempre libero, sempre fuori a esplorare, annusare, dare la caccia ai gatti … mi hanno detto che da quando è arrivato i gatti sono andati via in degli alberi vicini, lui una volta ha preso con cura le sue ciotole di pappa ed acqua e le ha portate sotto agli alberi dei gatti, poi si è appostato in attesa…. hehehe!
      Insomma nonostante sia un cane che soffre di ansie da separazione, nello specifico quando non ci sono io, in quella occasione sarebbe rimasto ben volentieri lassù, fregandosene di me, ma in quel caso le ho sofferte io le ansie da separazione, quindi da egoista me lo sono ripreso qualche giorno prima del termine della sua vacanza.
      Ma se in questo episodio non è poi stato tanto strano che non ne soffrisse, il prossimo ha dell’incredibile, roba da chiedersi se con me stia bene, e se non si lamenti quando lo lascio da solo, solo perchè se ne sta rinchiuso senza possibilità di uscire, quindi da cane intelligente che è, potrebbe pensare che se non torno lui muore di fame o comunque si fa due palle tanto per chissà quanti giorni, che ne sa lui… E’ molto ma molto insipendente eppure mi segue sempre, se è libero (sempre) anche se sta giocando o annusando qualcosa di interessante, o qualsiasi altra cosa, posso allontanarmi senza dirgli niente che sono sicuro che lui mi raggiungerà, mi tiene sempre sott’occhio (non era così, volendo spiego come ho fatto).
      A volte mi perde per un attimo e mi piace vedere il suo panico, si aggira frettolosamente annusando per ritrovarmi, hehehe!
      Bene, due mesi fa stavamo per uscire che viene una gran pioggia… losochetantidivoinonapprovano,ma allora gli dico “vai mò te”, scordandomi di mettergli il collare… era sera, piove piove non torna, praticamente non dormo, faccio dei giri nel vicinato senza trovarlo, mi dico che O è stato investito, O qualcuno che magari abita in campagna se lo è preso, O è finito in canile… il giorno dopo chiamiamo i canili, era finito in quello di zona, mentre vado a prenderlo mi dico che probabilmente sarà traumatizzato… bene, non solo non lo era, ma era felice, rilassato, chiaramente mi ha fatto delle feste, ma non era felice per quello, lo conosco, era contento di essersi fatto una vacanza (nei cartelli all’entrata del canile c’è scritto residence e pensione), è stato da solo in una gabbia e si è divertito, così tanto che ho paura che non gli dispiaccia rifarsi un giro lì ogni tanto 🙂
      Lo so che tanti penseranno che è pericoloso, che caga a destra e manca (da invalido non sono tenuto a raccogliere anche se lo faccio sempre quando lo vedo se riesco) che qui che la, che invidia, etc. però è così… lo lascio libero di seguirmi e talvolta lo lascio proprio andare fuori da solo, specie se piove, se no al ritorno dovrei asciugare le ruote della carrozzina, e ho le mani impegnate quindi non ho l’ombrello, e davanti a casa ho un giardino e sto per prendere un tracciatore satellitare per cani, e fanculo a chi mi rompe le palle che ho il cane migliore al mondo

  31. Postilla 2 sulle pensioni: mica ci svegliamo una mattina e ce li portiamo x una settimana! Si va e si sta la insieme, poi lo si lascia x un’ ora, si torna ancora e lo si lascia mezza giornata…insomma, gli si da modo di conoscere l’ ambiente…..o no?
    E così facendo abbiamo cani che possono stare sereni anche senza di noi. Che e’ un bene in se’. Certo non e’ senza di noi che invece si risolvono dei problemi che anche a noi sono dovuti.
    Mi pare logica…..buon senso….

  32. ..e se questo signore fosse un educatore con la E maiuscola, saprebbe benissimo il male che fà al cane una cosa del genere…
    Ma i soldi fanno cambiare idea anche ai santi…
    E prendendomi tutte le responsabilità del caso, questo educatore non è proprio un educatore…ma un ciarlatano !!Che per due lire, mette in condizioni un cane di provare dolore, ma non fisico…quello psicologico, che è peggio !!! E se fossi un educatore con tanto di diploma, io mi rivolterei…non fà bene alla categoria e si lascia credere alle varie sciurmarie che questa è la strada giusta…

    • sforna 200 educatori l’anno..possibile che nessuno senta puzza di buisness?io conosco un ragazzo che prima di toccare un cane altrui ha fatto due anni di corso con molta pratica anche su campi fuori regione e continua a girare per seminari,approfondimenti e per soddisfare le propie curiosità.

  33. La tristezza che mi viene è che non siamo proprio capaci di mettere da parte il nostro ego….genitori che litigano adducendo il presunto bene dei figli, quando in realtà i figli sono solo vittime….e con i cani stiamo percorrendo la medesima strada….litighiamo fra noi bipedi ma il vero benessere dei nostri quadrupedi passa in secondo piano nel momento in cui non seguiamo il consiglio di qualcuno solo perché la pensa in maniera diversa da noi…che tristezza, siamo proprio una specie “povera”.
    Valeria, sei l’unico sito che riesco a seguire proprio per la pacatezza dei tuoi consigli e l’apertura mentale che dimostri….non demordere! 🙂

    • Apertura mentale????Ma se non fa altro che criticare senza dare alternative vere…cioè…manco Dio le andrebbe bene a ‘sta donna…!!!

      • Alternative? Ma quali alternative? Un programma come questo NON SI MANDA IN ONDA. Punto.
        Questa è l’unica alternativa veramente cinofila.

        • io non conosco di persona Vaira. Per quello che vedo dal di fuori non mi piace per niente. Tutto marketing, un incensarsi continuo, zero confronto, non fa per me. Però… leggendo l’articolo sulla Stampa (terribile, il giornalista deve aver fatto la scuola dell’obbligo e stop) mi è sorto un dubbio, e lo pongo qui puramente come esercizio intellettuale, visto che poi saremo tutti smentiti o confermati dalla realtà dei fatti, cioè dalla visione del programma (non io perchè non ho Sky, e nemmeno voglio averlo). Poniamo che i cani in questione non abbiano problemi comportamentali endogeni (ora spiego), ma solo problemi causati da un cattivo rapporto/cattiva gestione da parte della famiglia. Ovvero, chi ha i problemi sono gli umani. Non li portano abbastanza fuori, li viziano, li umanizzano, eccetera eccetera. Il cane è solido ma gli umani lo stressano perchè gli danno un ruolo che non gli compete, e/o non soddisfano le sue esigenze. Forse, dico FORSE, in questo caso un periodo di switch con un’altra famiglia potrebbe servire a dimostrare alla famiglia originale che non è il cane ad essere problematico, sono loro! Nella nuova famiglia il cane tornerebbe ad un comportamento più sano (forse: non so se questo sia possibile, naturalmente. Un chihuahua non socializzato resta non socializzato), e mostrandolo alla famiglia originale si può dire: lo vedi cosa fai col tuo comportamento? Lo vedi come sarebbe il tuo cane se la piantassi di viziarlo e lo facessi giocare con gli altri cani?
          Non so se questa sia la spiegazione. Altrimenti davvero non si capisce perchè uno che lavora così tanto sulla sua immagine (solo? o sono cattiva…) dovrebbe sp@@@@@@@@i in questo modo…

          • Pero’ se non ho capito male, la famiglia del primo cane accoglierebbe il cane dell’altra, cosi’ oltre a dirgli, visto che dagli altri il tuo cane e’ migliorato ed e ‘ percio’ tutto colpa del tuo comportamento, non vedi che hai rovinato anche il secondo? Per rispondere all’attenzione sulla sua immagine, basta prendere cani facili da gestire cosi’ non si rischia una brutta figura e il gioco e’ fatto.

          • Il senso non è male, è un Cesar Millan Italiano e nessuno se ne è accorto sino ad ora, oppure si, certo se pure neofita in caso di cani tra virgolette non cambierei mai il mio con un altro, questo è certo, non riesco forse a capire il mio ! Ma il cane di altra famiglia si? E non conto i sentimenti di questo e l’altro cane ? Bhe che non mi si facciano commenti sulla grammatica, perchè il senso si è capito ! Nulla da eccepire! anche perchè in una trasmissione posso fare cio’ che Voglio, ho lavorato per una TV locale per anni e si puo’ correggere ler varie registrazioni, occuparsi settimane prima di come impostarle ecc.. E poi educare? in primis il proprietario, poi correggere con il proprietario il soggetto in questione. Ed ancor prima divulgare sino dalle scuole primarie cosa vuol dire possedere, amare accudire un cane ecc.. ed in primis volergli bene senza ovviamente farlo divenire un bimbo! Buona giornata e buon lavoro!

        • giusto.lo scambio di cane può avere senso sul campo durante la lezione,ma tre giorni in un altra casa con persone nuove e poi tornare alla vecchia famiglia scombussola il cane.non si fa e non si dovrebbe nemmeno incentivare tramite la tv.politica e conoscenze,altro che gran educatore

  34. postilla sulle pensioni: si porta il cane per necessità, e C’è del personale *qualificato* a seguire il cane… o vaira pensa di essere solo lui il qualificato? ……..

    • Pensioni con “PERSONALE QUALIFICATO”? E dove sono? E chi sono i personggi qualificati? Delle varie pensioni che conosco per qualche motivo, non ce n’è una che sia gestita da altri se non sciure marie che arrotondano coi loro 15 euretti al giorno giusto per tenere in casa l’ennesimo cane, magari insieme ai loro… Ah, no, scusa: ce n’è una, ben gestita, davvero, da un veterinario. Non è un educatore, ma è bravo e molto meglio di una sciura maria qualsiasi. E’ anche una, sola, però.

      Claudio Cani Sciolti

  35. …a parte il fatto che, secondo me, una trasmissione del genere entra a far parte del maltrattamento…
    I miei cani stanno male anche se li lascio con mia madre, che la conoscono fin da cuccioli, che conoscono la casa e soprattutto sanno che il suo frigorifero si apre quando loro lo desiderano…ma nonostante tutto non sono felici, figuriamoci se devo mandarne uno in una casa e da persone che non conosce affatto..con metodi e abitudini a lui sconosciute…questa trasmissione ha il sapore molto amaro !!!
    Non esiste il rispetto per i poveri cani…non teniamo conto dei loro sentimenti…mi viene da vomitare !!!
    E poi mi capita d incontrare gente che fà scene di panico se vede che uso lo strozzo, quando i miei cani non si strozzano xchè non tirano….robe da pazzi !!!

    • Lei usa “lo strozzo” e chiama maltrattamento il tipo di intervento che il Vaira ha operato nel programma cambio cane? Ma come può una persona che nel 2013 usa ancora il collare a strozzo credendo di non maltrattare il suo cane, avere la coscienza di giudicare il lavoro di qualcun altro che ha passato la sua vita a studiare i cani? E a diffondere il metodo della gentilezza nell’educazione dei nostri amici a quattro zampe?Sono senza parole, l’ipocrisia e’ una delle malattie peggiori al mondo!
      Francesca

      • dato che parli di chi studia tanto i cani.. sai l’importanza del branco (che poi sia un branco di umani o di cani) quant’è grande? sai quanto è traumatico per un cane staccarlo drasticamente dal suo branco inserendolo in un altro, e questo per il semplice motivo di farlo partecipare ad un format televisivo per fare soldi?
        sai che non tutti i cani sono uguali e che quindi per ogni cane bisogna saper cambiare l’approccio? sai che il lavoro di un’educatore è e deve sempre essere un lavoro che punta sul rapporto cane-padrone ? che rapporto cane padrone ci può essere se il cane viene educato da un’altra persona.. che poi neanche è un’educatore? sai quanti cani aggressivi dai tanto gentili gentilisti che poi tanto gentili non sono vengono soppressi perchè irrecuperabili secondo loro che invece con il collare a strozzo tanto cattivo valeria rossi ha fatto campare magari altri 12 anni? riflettiamo prima di sparare tro ia te

        • Ma perchè prendersela tanto. Lo stesso risultato lo ottieni con vari metodi e con i cani aggressivi funziona anche il collare elettrico, lo sapete?
          Ognuno fa la sua scelta. Io ho scelto di seguire i metodi gentili e cognitivi di Vaira, altri quelli coercitivi e dolorosi di Valeria.
          Cosa mi da la certezza di aver fatto la scelta giusta? I risultati e i miei clienti. Tutte le persone che ho aiutato se incontrassero un educatore che gli fa mettere il collare a strozzo al cane gli darebbero duebelle zampate!!

          • Tutte le persone che hai incontrato quanto sanno sulla cinofilia da 1 a 10?? forse se ti è andata bene 1 o 2. cosa significa metodo “cognitivo” ? dipende da che cani aggressivi hai trattato che razze e aggressivi per cosa mai riabilitato con il tuo metodo (molto lontano dall’antenato lupo ma molto vicino all’uomo) dei pittbull excombattenti? ti rispondo io NO e se dici si non ci credo comunque.
            Io personalmente non sono contrario al metodo gentile ( da non confondere per il nome con metodo del buono e metodo del cattivo da come volete far sempre sembrare) eppure ho sentito di molti cani aggressivi rieducati con il metodo gentile che poi con i padroni in circostanze particolari e con il passare del tempo sono tornati ad attaccare. ovviamente non cani aggressivi come quelli che tratta vaira ovvero lo york che ringhia se ti avvicini alla poltrona che abbiamo visto da magalli ahahahahahah.
            lasciate perdere i cialtroni della tv

          • @flavio: coercitivi e dolorosi i metodi di Valeria? ma non è un po’ arbitraria, come definizione? tu l’hai mai vista lavorare, Valeria? io no, ma da quello che dice non ho scorto alcun elemento che permetta di attribuire ai metodi usati da lei (in passato) i termini “coercitivi e dolorosi”. Per contro, ho visto delle gran pagliacciate in tV, a firma di Vaira, per fortuna non su cani “veri”, nel senso che si vedeva benissimo che i casi erano tutte costruzioni ad uso dello spettatore. Però la gente li vede, e minimo non ci capisce niente, massimo prova a dare il kong al cane che tira per concludere che i metodi di Millan sono più efficaci. Ecco, non si fa cultura cinofila, così. Si fa solo marketing di se stessi.

          • Visto che discutere in modo civile con certe persone è impossibile, mi limito ad un drastico ma sincero “coercitiva e dolorosa sarà tu’ sorella”.
            Se non sai di cosa parli, sta’ zitto: farai più bella figura.

          • E ancora una volta, un commento che poteva essere utile a confrontarsi decentemente, fallisce nel suo intento per la cavolata di inserire quell’inopportuno (ed immotivato) “coercitivi e dolorosi di Valeria”, che scredita Flavio e tutto il suo commento. Peccato, no?

            Cladio Cani Sciolti

          • mi piacerebbe sapere come fare a convincere un cane, al passaggio di un tir, a non avere un attacco di panico e a non svincolarsi da pettorine più o meno complicate in 5 secondi, finendo sotto le enormi ruote: questo mi piacerebbe sapere.
            Poi mi porto a casa il cane a due dimensioni e lo appiccico sul muro come un poster, ma il collare a strangolo no, non lo metterei mai!!!

          • Pfff i cani aggressivi riabilitati con metodi gentili (che poi il nome fa ridere come se ci fossero i metodi buoni e quelli cattivi) restano nelle vaghe parole ma ai fatti 0. Siete un branco di cialtroni che blaterano senza risultati

          • É fantastico leggere quanta gente pensa di avere la soluzione in tasca e scoprire che non conoscono neanche l’italiano. Gentile non vuol dire buono ma vuol dire gentile. Perché tutti quelli che scrivono e che parlano “male” di Vaira tentano di aggirare le cose modificando le parole. La nostra lingua é bella perché permette di essere molto precisi nel dire le cose. Non sarà che in realtà parlano male, storpiano le frasi e si vantano dei loro successi per frustrazione personale? Chi di voi sa dirmi quanti cani aggressivi sono stati gestiti da Vaira, da un altro qualsiasi, con metodi gentili e con successo? Io scommetto che nessuno lo sa (anche perché é impossibile saperlo se non siete loro). Dite che vanno bene il collare a strozzo, il collare elettrico ecc. Bene, cominciate ad usare le stesse attrezzature con vostro figlio e ditemi che educazione riuscite a trasmettere. Ovviamente direte che non si può paragonare un bambino ad un cane mentre io dico di si. Avete per forza ragione voi. Io non scrivo per difendere Vaira, ma per difendere i cani (anche i pittbull ex combattenti) che meritano rispetto. Ricordo anche che per diventare combattenti sono stati picchiati, repressi e torturati proprio con i metodi con cui voi dite di riuscire a rieducarli. Infine, perché queste persone sono sempre arroganti, volgari e piene di se? Io, con i miei cani scapperei da queste persone solo per il modo di porsi. Io quando lavoro con i cani ho sempre e mi pongo sempre mille domande e non ho mai certezze assolute. Ma soprattutto ho rispetto per l’animale, cane o uomo che sia. Poi é ovvio che Vaira, come tanti altri, ê in tv per farsi pubblicità ma non certo per insegnare. Non si imparano le cose tramite la tv. Anche il pubblico che guarda lo sa e se per caso uno spettatore pensa che quello che vede in tv possa metterlo in pratica lui stesso, sbaglia. Sarà forse lo stesso spettatore che vede al tg un folle che spara in mezzo ad una folla e che poi ripete anche lui la stessa cosa? Non é dunque il cane, il metodo, l’educatore ad essere sbagliati. Spero sia spunto di riflessione ma temo che non sarà così per questi ignoranti (che non é un’offesa ma vuol solo dire che ignorano una cosa). Buona giornata

          • Scusa, Stefano… liberati per un secondo dalla morsa della PNL e rispondi a questa semplicissima domanda: se Vaira (o chi per esso: cito lui perché era il protagonista di questo articolo, ma vale per tutti i gentilisti – o sedicenti tali – del mondo cinofilo) avesse recuperato anche un singolo soggetto realmente aggressivo (non sto parlando di cani che fanno “bau” quando vedono un loro simile) con i suoi metodi (che non sono né “gentili” né “buoni”: sono semplicemente diversi dai nostri… perchè se credi che qui qualuno recuperi cani maltrattandoli, allora sei nei posto sbagliato – e non capisci una mazza di cani, visto che NON si recupera alcunché con i maltrattamenti), non pensi che dovrebbe mettere i manifesti per tutta Italia con i risultati del suo lavoro? Sarebbe la migliore pubblicità in assoluto, altro che TV!
            Perché dovrebbe tenere segreti questi risultati?
            Perché, invitato – gentilissimamente – a mostrare qualche video che mostrasse non dico il metodo (che può voler tenere segreto, ed è liberissimo di farlo: d’altronde c’è chi le sue esperienze le mette a disposizione per il bene dei cani e c’è chi ritiene che debbano essere pagate… e non gli faccio nessuna accusa per questo), ma soltanto un classico “prima e dopo la cura”, senza far vedere nulla di quello che è stato fatto nel mezzo…ha sempre ignorato queste richieste?
            Cui prodest?
            Se io fossi accusata da più parti di non saper trattare un cane aggressivo e fossi invece consapevole di saperlo fare, mi precipiterei a mettere i video su youtube e a dire “ecco qua, contenti? Mo’ spero che starete zitti”.
            Se non faccio vedere nulla, a mio avviso, è perché non ho proprio nulla da far vedere.

          • Buongiorno Redazione,
            scusami ma non penso che quì qualcuno recuperi i cani maltrattandoli perchè se la pensassi così non scriverei.
            Precisato questo mi permetto di dirti che come avrai notato diciamo praticamente le stesse cose.
            Entrambi abbiamo detto che con i maltrattamenti non si recupera nulla e nessuno di noi vuole maltrattare nessuno.
            La differenza di quello che sostengo io rispetto a molti che hanno scritto quì è che i manifesti che vanno affissi in giro per pubblicizzarsi (che equivale alle trasmissioni televisive) non devono essere per i successi avuti ma per quello che la gente vuole che gli venga detto.
            La pubblicità migliore è arrivare alla gente con i messaggi che vogliono sentire, restando nel lecito e nel giusto, per poi dimostrare con il proprio lavoro quello che si è in grado di fare.
            La trasmissione di Vaira “cambio cane” è stata molto criticata ma è ovvio che ha preso spunto da una famosa serie di successo solo a scopo pubblicitario.
            Nessun cane è stato maltrattato per la trasmissione; i cani erano controllati in continuazione ed erano cani ben conosciuti dallo Staff di Vaira.
            Cani che non hanno subito alcun trauma per l’allontanamento provvisorio dalla famiglia e che sono stati scrupolosamente selezionati molto a lungo.
            Quando leggo critiche come quella che evidenzia che invece di una settimana i cani sono stati solo 3/4 giorni ospiti delle famiglie e che hanno subito il trauma dell’abbandono mi viene da sorridere perchè vuol dire che non si conosce per nulla la trasmissione.
            Se poi non piace basta non guardarla.
            Questo non fa di Vaira un incompetente, un millantatore o un maltrattatore di cani.
            Questo è il mio semplicissimo pensiero.
            Perchè poi non abbia risposto ai gentilissimi inviti bisognerebbe chiederlo a lui.
            Io però sostengo, e non cambio idea, che il collare a strozzo, semistrozzo o altro non servano per educare e che l’unica maniera per “addestrare” (per non fare ripetizione) un cane sia lavorare in primis sul padrone, se il cane è in casa, e poi sull’animale con il rinforzo positivo e con la pettorina.
            Se parliamo di cani “difficili”, che non vivono quindi in casa (tipo ex-combattenti o similari), allo stesso modo io penso che ci voglia molto più tempo e pazienza ma che vadano comunque usati i metodi gentili (rinforzo positivo) ma che non è oggetto della trasmissione di Vaira.
            Io non approvo il rinforzo negativo ne la punizione sia essa negativa o positiva.
            Tutto questo è il mio personale pensiero che ribadisco non è per difendere nessuno ma semplicemente per far comprendere ad alcune persone che attaccare gli altri alimenta solo “l’odio” e la disapprovazione.
            Anche fra di noi ci vorrebbe il rinforzo positivo anche nel non approvare i comportamenti altrui :D.
            Spero di essermi spiegato meglio ed aver chiarito eventuali dubbi sui miei interventi.
            Ciao

            P.S.
            Io non menziono mai ne i successi ne gli insuccessi (tutti abbiamo sia uno che l’altro) ma parlo solo di quello in cui credo e che penso.
            Liberi poi di non pensarla allo stesso modo, ci mancherebbe, ma sempre con rispetto perchè nessuno sta agendo a danno fisico o mentale dei cani.

          • “Io però sostengo, e non cambio idea, che il collare a strozzo, semistrozzo o altro non servano per educare e che l’unica maniera per “addestrare” (per non fare ripetizione) un cane sia lavorare in primis sul padrone, se il cane è in casa, e poi sull’animale con il rinforzo positivo e con la pettorina.”

            Sono discorsi molto idealisti, che quasi tutti hanno pensato e provato a mettere in pratica prima di incontrare un cane vero e poi cambiare idea.

          • Rispetto il tuo pensiero e la tua idea ma potrebbero anche esserci stati dei successi di cui non sei a conoscenza.
            Se poi vogliamo dire che è più difficile sono pienamente d’accordo con te.
            Ciao

      • no ha passato la vita a studiare marketing.lo strozzo come lo chiamate non fa danni a nessuno se usato con delicatezza.certo che se l’intento è di strozzare allora si che fa danni.

    • Roberta, che i tuoi cani non possano fare un passo senza soffrire la separazione con te non è una cosa tanto . Così non sono autonomi, sono dipendenti. E i cani non sono bambini, sono esseri con una loro personalità, intelligenza, e capacità di prendere decisioni. Ma poi scusa, metti che non puoi occuparti di loro per più di qualche giorno, che fanno, non ci sei tu e stanno male?? ma che bagaglio di esperienze hanno?? O.o

  36. “dog coach” non è traducibile letteralmente con ‘educatore’ ma è un sinonimo molto più vicino ad ‘addestratore’ rispetto a ‘dog trainer’ (‘coach’ e ‘trainer’ sono rispettivamente la versione americana e british di ‘allenatore’ in senso sportivo/calcistico).

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