giovedì 28 Marzo 2024

Divieto di sperimentazione animale per i cosmetici: ma c’è dal 2005…

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

green_cuccdi VALERIA ROSSI – Sia chiaro: non è che non mi faccia piacere, ‘sta cosa! Anzi, ne sono felicissima e mi piacerebbe che venisse estesa anche a tutti gli altri campi, soprattutto a quello farmacologico (anche perché la sperimentazione per i cosmetici ha coinvolto finora una percentuale veramente irrisoria di animali, rispetto al computo globale).
Però non capisco per quale motivo i giornali e le associazioni animaliste stiano dando tutto questo rilievo – festeggiandola come se fosse una vittoria appena ottenuta – a un divieto che entra in VIGORE oggi, ma che esiste dal 2005.
Anzi, dal 2003, perché l’Europa ha vietato questo tipo di sperimentazione con la direttiva 2003/15/CE, che è poi stata recepita nel nostro ordinamento con il decreto legislativo n. 50/2005, modificando la Legge 713/86.
Come si può leggere chiaramente sul sito del Ministero della Salute, il divieto di commercializzare prodotti finiti testati su animali è entrato in vigore subito (quindi, per noi, nel 2005). Si legge poi che “nella direttiva è anche fissato un periodo massimo per l’attuazione del divieto di sperimentazione su ingredienti o combinazioni di ingredienti, ovvero 6 anni dalla data di entrata in vigore della direttiva 2003/15/CE, quindi 11 marzo 2009Per gli esperimenti concernenti la tossicità da uso ripetuto, la tossicità riproduttiva e la tossicocinetica il limite per l’attuazione è stabilito in 10 anni, quindi 11 marzo 2013“.
Dunque sono già otto anni che è vietato commercializzare prodotti finiti testati su animali (non se n’era accorto nessuno?) e sono quattro anni che c’è anche il divieto di sperimentare sui vari componenti, insomma sugli “ingredienti” delle varie ricette cosmetiche.
Da oggi entra in vigore solo il divieto di sperimentare la tossicità di questi ingredienti… ma la data di oggi è stata fissata anch’essa nel 2005: e più che festeggiare l’entrata in vigore del decreto, forse, sarebbe il caso di chiedersi per quale motivo sia stato concesso un tempo così vomitevolmente lungo per renderlo attuativo.
Dieci anni di sofferenze inutili per testare ciprie e rossetti, dopo che si è stabilito di non infliggerne più,  a me sembrano veramente troppi.
Comunque, festeggiamo pure: con moderazione, magari, visto che appunto verranno salvati solo pochissimi dei tanti, troppi animali da esperimento.
Però festeggiamo, perché questo è comunque un segno di civiltà… basta che nessuno lo strumentalizzi facendolo passare: a) per una vittoria ottenuta oggi, perché così non è; b) come una sua vittoria personale, magari politica, perché semmai questa è stata (sempre nel 2003) una vittoria dell’Europa.
Una delle poche, mi verrebbe da aggiungere.
Ma ben venga almeno questa. Basta che non ci prendano in giro.

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12 Commenti

  1. Isabella, mi dici dove hai preso quelle informazioni? E mi spieghi per benino che alternative ci sono citando le fonti? Io mi chiedo se la gente si rende conto che pure tutti gli elementi e i materiali su cui pesta le dita per scrivere qui sono e devono essere stati testati su animali.
    L’unica alternativa sarebbe sperimentare direttamente sull’uomo… che a me sta bene, tanto le carceri son piene.
    I cosmetici non c’entrano nulla, anche perchè si testano gli elementi singoli che li compongono, elementi che in “combinazioni” diverse vengono usati per fare mille altre cose.
    E (ennesimo appello) quando cercate fonti fate in modo che siano autorevoli! Se leggo i post di Valeria è per capire “come si fa” con i cani, non per capire come si fanno le lasagne al forno. Anche se magari lei è bravissima in cucina, non è certo famosa per la sua esperienza con le lasagne. 🙂

  2. Dite nell’articolo: “Da oggi entra in vigore solo il divieto di sperimentare la tossicità di questi ingredienti… ” solo?!? parliamo di tossicocinetica, tossicità riproduttiva, tossicità a dosi ripetute e queste 3 categorie comprendono a loro volta tantissime tipologie di test, tutti molto invasivi per gli animali, che li fanno soffrire per un tempo estremamente lungo, alcuni per tutta la durata della loro vita. Avete la minima idea del numero delle vittime di questi test? Quindi non mi sembra davvero il caso di sminuire in questo modo, calcolando poi che c’era anche la possibilità di uno slittamento del bando!

  3. La sperimentazione sugli animali, su tutti gli animali, è inutile e dannosa infatti nessuna specie animale è paragonabile del tutto all’uomo. Lo stress cui sono sottoposti gli animali da laboratorio invaliderebbe i risultati degli esperimenti rendendoli inattendibili. Questo spiega perché uno stesso esperimento effettuato su animali della stessa specie ma in laboratori diversi dà spesso risultati differenti. Vengono fatti i test sugli animali perché essi garantiscono la copertura legale alle case farmaceutiche tutelandole in caso di effetti nocivi sull’uomo del nuovo farmaco immesso nel mercato. Scienziati come Veronesi(anche se nn mi è simpatico) e Margherita Hack si sono detti contrari alle violenze sugli animali. Su internet si può trovare l’opinione di molti scienziati contro la sperimentazione e le prove scientifiche che essa è inutile oltre che dannosa.

      • infatti Veronesi, a quanto dice Andrea, si è detto contrario (e ci mancherebbe) alle violenze sugli animali, non alla sperimentazione.

        Comunque io vorrei sapere quale fonte autorevole dice che la sperimentazione animale è inutile! E’ ora di smetterla di parlare per sentito dire o riportare cose lette su libri assurdi tipo “l’imperatrice è nuda” e cercare di informazioni più scientifiche.
        p.s.: come avevo detto appunto tempo fa la legge c’era già, e la questione dei cosmetici è sempre stata una grande bufala visto che appunto si parla di test di prodotti finiti. Le sciuremarie dovrebbero cominciare ad informarsi meglio anche su questo, oltre che sul loro 4 zampe.

        • E’ più facile credere di vivere in un mondo in bianco e nero, piuttosto che ammettere che viviamo in un sistema capitalistico basato sullo sfruttamento: animali per la ricerca medica(se vuoi farmaci hai bisogno delle cavie, altrimenti nada), lavoratori e bambini schiavizzati per i prodotti a basso costo, guerre per la risorse primarie…ma un mondo dove le multinazionali e le lobby sono cattive e tentano di corrompere noi anime pure è molto più semplice e, diciamolo, anche più confortante.

  4. @ Lisabetta: ma parli di quel dottore austriaco che mi ha in cura???? lo frequenti anche tu? com’è che si chiama….Al qualcosa…

    • Sì Margherita! Brava, comincia con Al e mi pare che finisca con zeimer, poi ci dev’essere una “h” da qualche parte ma tanto l’h conta… un’acca giust’appunto. 😉

  5. Ah… menomale perché mi erano venuti dubbi di un incontro ravvicinato con quel signore tedesco… ero quasi sicura che la legge (e quindi il divieto) ci fosse già da tempo. Solo che non facevo che trovare post inneggianti alla vittoria.
    Vero che avrei potuto fare una ricerca e chiarirmi i dubbi, ma a volte sono così pigra che mi faccio senso da sola… 🙂
    Certamente esistono animalisti seri e meno seri, tuttavia i post li ho trovati pubblicati sia da piccole associazioni che da quelle famose.

    • io avevo trovato moltissimo al riguardo tra forumetici e promiseland.
      Sono forum, ma tra gli interventi ce n’erano molti che spiegavano con cura e link validi di associazioni serissime la questione della legge già esistente ma non ancora in vigore perchè all’epoca molti marchi avevano iniziato a scrivere “non testato su animali” e quasi tutti “prodotto finito non testato su animali”.

      Il fatto era che, all’epoca, era già vietato testare i prodotti finiti! quindi case produttrici come unilever e P&G si “pregiavano” di un’anima cruelty free del tutto falsa… non so se ricordi i flaconi di shampoo col conigliettino stampato dietro…

      Adesso le certificazioni più coerenti pretendono che tutti gli ingredienti siano stati testati prima di una certa data e non necessitino di nuovi test, che tutti gli ingredienti non siano di provenienza animale e alle volte che siano assenti degli ingredienti nocivi per l’ecosistema (anche perchè non testare sui coniglietti ha poco senso se poi produci scaricando mercurio in acqua).
      Queste certificazioni quindi non tengono solo conto del rispetto della legge vigente, ma anche di una forte componente ecologista.

      Poi leggi o non leggi il succo è lo stesso: la sperimentazione sugli animali è legale per quanto riguarda l’uso farmaceutico, mentre per la cosmetica non lo è più (anche se l’effettivo divieto per molte sostanze entra invigore da oggi).
      Restano inalterate invece tutte le leggi sullo sfruttamento degli animali, resta legale allevare polli in batteria, resta legale scuoiare visoni e cincillà, resta legale importare capi con pellicciotto di cane, resta legale macellare sgozzazndo un animale vivo e cosciente,…

      La fine dei test nella cosmetica è un piccolo passettino verso il riconoscimento della dignità animale nella vita e nella morte, ma c’è ancora tanta strada da fare.

  6. In realtà gli animalisti seri lo sapevano già tutti (all’appello mancano i soliti animalari dell’ultima ora, ma quelli …vabbè…).
    Io non mi intendo molto di questo genere di cose, però anni fa mi ero informata parecchio tramite le reti di vegani presenti in italia, e per controparte, avevo chiesto pareri anche a degli amici che lavorano nella farmaceutica e nella sperimentazione.

    A quanto capii, il discorso di fondo è che era già vietato testare i prodotti finiti, ma non i singoli ingredienti nuovi, quindi un ingrediente consolidato come il prunus dulcis oil non avrebbe comunque avuto bisogno di test.
    Invece ingredienti come il gammabetaomegaretinolodnage per essere registrato da l’oreal necessitava di test su animali.

    Quindi, a conti fatti, tutti gli ingredienti finora sono stati testati. Quelli vecchi non necessitano di nuovi test.

    Il tempo di attesa intercorso tra la legge e la sua entrata in vigore era necessario per dare tempo ai laboratori di riorganizzarsi (o almeno, così era inteso).

    In farmacologia invece quello sugli animali è ancora uno step necessario per “scremare” una medicina.

    Molti animalisti sostengono che il test sugli animali non è affidabile quindi inutile, molti dall’altra parte affermano che senza test sugli animali si esporrebbe l’uomo a rischi potenzialmente troppo alti.

    Fermo restando che di ciprie e rossetti non ha bisogno nessuno (sono degli extra facilmente eliminabili), la farmacologia è purtroppo indispensabile per molti, e proprio per questo è uno dei settori peggiori al mondo in quanto equità, giustizia, sostenibilità,…di cui gli animali sono “solo” una parte delle molte vittime.
    E’ un discorso troppo ampio per essere affrontato da noi comuni mortali, e nel contempo a chi di dovere fa comodo poter gestire le cose alla propria maniera.

    🙁

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