di VALERIA ROSSI – L’amico Carlo Colafranceschi mi ha linkato un interessante articolo che riguarda una ricerca svolta in Mississippi da un team di docenti, medici e studenti veterinari, tesa a dimostrare che la frequente esposizione dei cani da caccia ai colpi d’arma da fuoco danneggia il loro udito.
Un primo studio in merito era già stato sostenuto dal Collegio dei veterinari dell’Ufficio di Medicina Veterinaria di ricerca di Denver (Colorado-based American Animal Hospital Association Foundation).
La ricerca è stata condotta su un gruppo di Labrador di età variabile dai 4 ai 10 anni (la scelta dell’età è stata motivata dal fatto che si volevano cani abbastanza adulti da aver già cacciato per almeno un paio di stagioni, ma non abbastanza anziani da poter andare incontro a una sordità legata alla vecchiaia).
Tutti i cani sono stati testati per escludere la presenza di infezioni passate o in corso.
I soggetti sono stati sedati ed è stata introdotta una minuscola sonda nel loro condotto uditivo, collegata ad elettrodi collocati sul cranio. La sonda inviava un rumore ripetuto e i ricercatori registravano lo schema elettrico del cervello per vedere in che modo questo suono fosse stato udito (questo è il test standard per identificare la sordità nel cane, ed è assolutamente indolore).
I risultati sono stati decisamente preoccupanti: mentre un cane sano comincia a sentire i suoni a circa 10-15 decibel, i cani testati non hanno dato alcuna risposta fino a 60 decibel, che è già un rumore piuttosto forte.
La ricerca è stata condotta su un campione di 40 cani, 20 cacciatori e 20 non cacciatori (il dottor Andrew Mackin, titolare di Hugh Ward e presidente del collegio di Medicina Veterinaria, ha detto che “la parte più difficile è stata trovare, in Mississippi, dei Labrador che non fossero mai stati a caccia”: da noi… u-gua-le!)
Il ricercatore ha detto di essere molto soddisfatto dei dati preliminari ottenuti, che hanno permesso di dimostrare che tutti i cani da caccia hanno una certa perdita di udito e che “la differenza di udito tra i due gruppi testati è estrema”.
“Forse in futuro vi consiglieremo le stesse precauzioni per cani da caccia come per i cacciatori, inclusi tappi per le orecchie”, ha concluso Mackin.
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Non sono una cacciatrice però penso anch’io che l’articolo sia fuorviante e sembri fatto apposta per screditare i cacciatori…quando per i cani da caccia l’attività della caccia,come dice il loro nome dopotutto,è insita in loro,naturale e necessaria. La ricerca non comprende tutti i cani da caccia,ma quelli specificati da G.i.a.n.n.i …
<>…pensare per induzione che la ricerca si estenda a tutti i cani da caccia è fuorviante..
** Mackin said the team only is testing Labrador retrievers.
((è il pezzo dell’articolo che volevo mettere tra le virgolette sopra))
mi permetto di aggiungere una piccola cosa: l’articolo non si riferisce a tutti i cani da caccia, ma ai Labrador, cani che com’è noto stanno vicini al cacciatore in attesa di essere inviati per il recupero:
“the breed habitually sits near the hunter and, therefore, close to his or her shotgun.”
La stessa cosa varrebbe per gli altri retrievers esposti molto spesso al forte rumore di spari, sempre che la “ricerchina” fatta su due gruppi di 20 cani sia stata condotta bene.
Il titolo “L’udito dei cani da caccia viene danneggiato dagli spari: lo sostiene una ricerca americana” è un po’ fuorviante…