giovedì 18 Aprile 2024

“Maltrattamenti” alla scuola di Sleddog del Moncenisio? Ma anche no!

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

moncenisio10 di VALERIA ROSSI – E’ già da parecchio tempo che mi chiedono di scrivere qualcosa sul caso creato dal gruppo animalista “SOS Gaia” sulla scuola di sleddog del Moncenisio, gestita da Tiziano Ruffa e Roberta Giunco.
Premesso che conosco entrambi  – per ovvi motivi, avendo io allevato siberian husky – ma che non ho alcun rapporto di amicizia con queste persone e che quindi NON sono di parte… dico anche che ho ricevuto inviti sia ad attaccarli che a difenderli e che, fino ad oggi, ho declinato entrambi perché, non conoscendo esattamente la situazione dei cani, non mi sembrava il caso di prendere alcuna posizione.
Alla fine, però, è stata la stessa Roberta a chiedermi aiuto, non tollerando più gli attacchi continui degli animalisti: e a questo punto mi sono avvalsa dell’aiuto di una “spia” che abita in zona e che vede i cani sia durante il lavoro che durante il riposo.
Risultato?
I cani sono normalissimi cani da lavoro che fanno, appunto, il loro lavoro: con entusiasmo e divertimento, come tutti i cani da slitta.
Certo, vivono in montagna e in montagna fa freddo, nevica, c’è nebbia o ghiaccio: ma questi sono cani perfettamente “attrezzati” per queste condizioni atmosferiche.
Quello che io posso dire è che i miei husky, cani prevalentemente da show, abituati a vivere in casa e a starsene anche davanti al termosifone, se gli andava… quando nevicava uscivano di testa e volevano assolutamente andare fuori a correre, giocare, spiattellarsi nella neve e così via.
Amavano anche dormirci, nella neve (sempre potendo scegliere se stare lì o venire al riparo e al calduccio), scavandosi un bel buco e coprendosi il naso con la coda, felici come pasque di sentirsi “cani nordici” al cento per cento.
Soltanto un paio dei miei cani preferiva entrare in casa… ma solo dopo aver esaurito la “voglia di neve”.
Dunque, all’accusa numero uno – quella di tenere i poveri cagnoloni all’addiaccio – si può tranquillamente rispondere che i cani nordici non solo sono costruiti per viverci agevolmente, al freddo, ma ci vivono anche volentieri.
Alla scuola, tra l’altro, ci sono anche cani diversi (Akita e “Hound” a pelo corto), e quelli dormono in box coperti. Inoltre tutti i cani sono costantemente seguiti da una veterinaria.

moncenisio1L’accusa numero due, quella dei “cani alla catena”, è altrettanto vuota di significato: quando non lavorano, i cani da slitta devono riposare e quindi è proprio una scelta obbligata quella di “costringerli” a star fermi e a recuperare le forze. Perchè, se fosse per loro, correrebbero 24 h su 24 (e se fossero liberi, ovviamente, potrebbero litigare o accoppiarsi quando non è il caso).
Palo, catena e cuccia non sono “la galera in cui sono costretti a vivere questi poveretti”, bensì il ricovero temporaneo in cui proprio si devono tener fermi, per il loro bene, dei cani che lavorano ogni giorno e che quindi hanno anche bisogno di riposare.
C’è in giro un video in cui si vede un cane girare in tondo, con l’immediato commento “mostrando chiari segni di stress”: in realtà io non ho visto alcun movimento stereotipato, ma solo un cane assolutamente lucido che gira, ovviamente, intorno al palo, ma con movimenti allegri e una postura assolutamente rilassata.
La scuola ha tutti i permessi relativi  (ottenuti dalla prefettura francese, trovandosi in territorio francese): ma basta guardare nelle foto come i cani siano rilassati e beati per capire che non stanno certo “cercando di liberarsi da una prigionia”.
Ultima accusa, quella dei cani “magri e denutriti”. E qui non c’è  bisogno di alcuna spia per vedere, anche solo dalle foto, che questi  sono cani da lavoro in ottima forma (anzi, semmai ce n’è qualcuno che per essere un cane da sleddog è pure un filino sovrappeso)!
Ci mancherebbe solo che fossero grassi… perché allora che rischierebbero l’infarto ogni volta che tirano una slitta!
Qualcuno di voi ha mai visto un atleta grasso?

moncenisio9I cani da sleddog sono cani sportivi, veri atleti (come dovrebbero essere tutti i cani del mondo) che fanno il lavoro per cui sono nati, per cui sono stati selezionati da secoli… e ricordiamolo, non selezionati da nobili signorotti che si dilettavano con la cinofilia per fare i fighi con gli amici. Eh, no: siberian husky ed alaskan malamute sono stati “creati” ed allevati da popoli (i Ciuckci per i primi, i Malamutes per i secondi) che senza i loro cani non sarebbero sopravissuti neppure per un giorno. I cani, per loro, erano tutto: erano gli ausiliari nella caccia (senza la quale non si mangiava), erano il “carburante” per gli spostamenti (senza i quali sarebbero morti proprio a causa delle limitatissime risorse territoriali), erano i guardiani della casa e i compagni di giochi e difensori dei loro bambini.
C’è un bellissimo scritto di Piero Scanziani che prima o poi riporterò per intero, e che dopo aver spiegato l’immenso aiuto che l’uomo ebbe dal cane nel corso dei secoli conclude con la frase: “Senza cane, niente uomo“.
Ecco, se questa conclusione può essere forse un po’ sopra le righe per quanto riguarda noi umani “civilizzati”,  è indubbiamente vera al 100% per le popolazioni del Grande Nord.
Senza cani niente Ciuckci (anche perché sarebbero stati sterminati dai russi, che invece restarono con un palmo di naso quando loro gli scapparono via sulle loro slitte trainate dagli husky), senza cani niente Malamutes.
E come pensate che tenessero i loro cani, questi popoli che dipendevano interamente da loro e  che quindi avevano il massimo interesse nel tenerli meglio possibile?
Esattamente così: alla catena, al palo (e pure senza cuccia, perché non c’era modo di costruirne una in mezzo ai ghiacci eterni). Perché fossero belli riposati quando fosse venuta l’ora di attaccarli e anche perché non litigassero tra loro e non avessero a ferirsi.

moncenisio8Sono cambiati i tempi, siamo cambiati noi?
Può darsi: ma posso assicurare a qualsiasi animalista del mondo che non sono cambiati i cani.
I miei, che pure facevano una vita piuttosto mollacciona, cambiavano letteralmente faccia ed espressione se solo mi vedevano prendere in mano un’imbragatura (forse l’ho già raccontato e mi ripeto, ma pazienza: quando costruii un nuovo box in giardino e ci trasferii tutto l’armamentario che usavo per allenare i cani al traino, fui letteralmente costretta a interrompere lo spostamento dei vari attrezzi perché i cani, vedendomi passare con harness, linee di traino e affini, diedero letteralmente i numeri e piantarono un tale casino di salti, ululati e abbai che fui costretta ad attaccarli tutti e a far fare un giretto a tutti col carrello per ritrovare un minimo di pace).
Sfruttamento? Maltrattamento?
No, mi dispiace, signori animalisti: non ci siamo proprio. Questi cani  amano fare quello che sono nati per fare.
Potrà non piacere a qualcuno, potrete storcere il naso finché vi pare, ma quello che dovete capire è che un VERO animalista, così come un vero cinofilo, dovrebbe pensare soprattutto a ciò che i cani vogliono, al modo in cui piace vivere a loro e non ai film che noi ci siamo fatti nella testa.

moncenisio6In ogni scuola di sleddog del mondo vedrete scene simili (o identiche) a quelle che si possono vedere al Moncenisio: perché i cani da sleddog si tengono così da sempre… solo che quelli di oggi hanno continui controlli veterinari, mangiano mangime di ottima qualità, vengono accuditi e assistiti se si fanno male e così via.
Ma il punto davvero importante è un altro: è che in ogni scuola di sleddog del mondo vedrete cani felici, cani che fanno i cani, cani che trovano piena soddisfazione nella loro vita e nella loro collaborazione con gli umani. Insomma, CANI e non giocattolini di lusso, non nani da giardino né disperati da divano.
Ripeto, io ho allevato Siberian husky  per venticinque anni e quindi – pur non avendolo mai praticato a livello agonistico – ho conosciuto decine di persone che praticavano lo sleddog per passione o per lavoro: per dieci anni, poi, mi sono occupata di recuperi comportamentali… e neppure UN singolo cane da sleddog mi è mai stato portato perché aveva problemi caratteriali.
Ma proprio neanche uno. Così come non ho mai avuto a che fare con cani da caccia che andavano a caccia, né con cani da pastore che guidavano il gregge. Forse un motivo ci sarà.
Io posso anche capire la visione animalista-buonista che vede il cane come un oggetto da coccole: io stessa, oggi come oggi, ho un cane da coccole. Però si tratta di una razza selezionata proprio per la compagnia: se avessi fatto fare ad uno dei miei husky la vita che sta facendo oggi la Bisturi, credo che mi avrebbe mandato a quel paese dopo due giorni.

moncenisio4A me piacerebbe che chi ama davvero i cani (o pensa di amarli) imparasse prima di tutto a rispettarne la caninità: a capire che ci sono cani e cani, che non sono tutti uguali, che quello che potrebbe essere un vero maltrattamento, che so, per un dobermann (cane senza sottopelo e che patisce moltissimo il freddo) è invece una condizione in cui un husky vive benissimo. Viceversa, se un husky deve vivere a 30° …ci si adatta, per carità: però si “spoglia” di tutto il sottopelo, è costantemente in muta, non sembra neanche più un cane nordico: e ve lo dice una che ha dovuto rinunciare a diverse esposizioni perché, pur vivendo in collina, a volte si ritrovava i cani nudi come vermi solo perché la temperatura era salita di qualche grado di troppo. Ma non solo: i cani avevano anche la lingua che toccava terra e non avevano nessuna voglia di correre né di giocare.
Non esiste “il cane”: non finirò mai di ripeterlo. Esistono tanti cani, con tante diverse selezioni alle spalle. Un cane nordico sul ghiaccio sta bene, un azawak ci morirebbe… e viceversa: un husky morirebbe nel deserto.
Prima di far battaglie su cose che non si conoscono bisognerebbe informarsi a fondo, cercare di studiare e di capire.

moncenisio7Lo sleddog è ancora una delle rarissime discipline cinofile in cui i cani fanno quello che hanno sempre fatto insieme all’uomo: qualcosa che ancora ci offre la possibilità di tornare almeno un po’ più vicini a quella natura che stiamo distruggendo giorno per giorno.
Personalmente provo immensamente più pietà per i chihuahua milanesi che, passeggiando tra i fumi di scarico, si ammalano di cancro ai polmoni (come tanti bambini, peraltro…) che non per cani che vivono alle stesse temperature a cui hanno sempre vissuto, facendo il lavoro che hanno sempre fatto. E forse anche gli animalisti “veri” dovrebbero preoccuparsi di più dei cani che vivono in modo del tutto innaturale, mal alimentati (guardate solo quanti cani obesi si incontrano per le strade cittadine) e soffocati da overdose di coccole: perché sono quelli i cani che poi arrivano da chi si occupa di recuperi comportamentali.
Sono quelli, anche, i cani che se finiscono nelle mani sbagliate si ritrovano imbottiti di farmaci che dovrebbero rimediare alle magagne causate dagli errori umani.
Certo, vedere un cane che dorme sotto la neve può far pensare “poverino” a chi di cani nulla sa e nulla capisce: ma vedere un cane obeso che dorme nel letto degli umani (e che magari a BEN due passeggiatine igieniche al giorno per pisciare) fa pensare “poverino” a me.  E scusatemi tanto, ma credo di aver ragione io.

 

 

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189 Commenti

  1. Rispondo solo per tentare di conciliare i “punti di vista” espressi dagli altri, perchè io sto al sud e i cani da slitta li vedo solo nei film, quindi niente (purtroppo) esperienza personale.

    Qualcuno (chiara? non mi va di rileggere 40000 post) ha scritto che i cani erano “sempre i soliti 5, nel circuitino ad 8, poveri tati”

    Questo mi fa pensare che quando il suo amico sia andato lì, abbia davvero visto sempre la stessa muta fare sempre lo stesso giretto, e magari alla fine un po’ le scatole se le erano anche rotte davvero i cani.

    Un’estate, mi è capitato di lavorare con cavalli in villaggi turistici. Le due ore del “giretto bimbi” erano una noia mortale sia per i cavalli, sia per noi che li dovevamo condurre nel recintino tondo minuscolo. Ma… oltre a non essere proprio stimolante, non è che di noia moriva nessuno. Le passeggiate in campagna si facevano ad altri orari con gli adulti, mica coi bimbi di 4-5 anni (ma anche meno) che venivano al giro-bimbi. Chi avesse visto Solo quelle due ore lì, avrebbe visto cavalli svogliati, che andavano convinti ogni mezzo giro ad avanzare (ma mica a frustate!!) e magari si sarebbe anche fatto le paturnie.

    Se invece si contestualizza, si vede che in effetti il “giro bimbi” ok sarà noioso, ma non è che sia molto impegnativo, gli animali non sudano un filo (ok, i cani non sudavano comunque) e la parte divertente della giornata per loro magari sarà un’altra.

    Qualsiasi posto che faccia “scuola” di qualsiasi attività che includa animali, dovrà per forza di cose insegnare ai principianti, e le cose “divertenti” per gli animali e quelle “sicure” per i principianti raramente coincidono (a volte si, certi animali hanno la sindrome del baby sitter).

    Anche ammesso che gli animali si annoino coi principianti (e non conoscendo i cani in questione, io non sono nessuno per dirlo), il vile denaro che serve per cibo, attrezzature funzionali, cure veterinarie, e anche per dare da mangiare all’umano che gestisce il tutto, va guadagnato anche facendo “scuola” e non solo andando sui percorsi superdivertenti col conduttore super esperto.

    Un po’ come per gli umani, per due ore di super-passeggiata-bellissima-con-l’animale (cane o cavallo) ce ne sono altre due per spalare la gentil cacca prodotta.

    Se non è maltrattamento per l’umano raccogliere le cacche di 80 cani, dubito sia maltrattamento per i cani sorbirsi un’oretta nel circuito piccolo.

  2. Buonaera,
    entro nella discussione per portare a conoscenza il mio pensiero in merito alla vicenda!
    Sono stato diverse volte a trovare Roberta e Tiziano, ho chiacchierato molto con loro, ho fatto corsi, girato in slitta, coccolato e giocato coi cani.
    Approvo a pieno l’articolo della redazione, spiega in modo semplice ed esaustivo tutto quello che c’è da sapere e capire su sleddog, cani nordici, Moncenisio e non solo…
    Non voglio star qui a rispondere a tutti gli attacchi e le provocazioni di alcuni commenti…mi limito a qualche esternazione:
    – Cani presi a calci e pugni? Mai visto fare, e mi sembra di aver conosciuto un pochino Tiziano e Roberta, posso affermare che non lo farebbero mai e poi mai! Poi certo se c’è gente che per uno scappellotto a un figlio grida al maltrattamento da parte del genitore, beh quali commenti e considerazioni ci si può aspettare da codesti elementi?
    – poverini tutto il giorno sulla neve si feriscono le zampine…..un maratoneta che si desfa i piedi con vesciche e tagli….Provate a chiedergli se preferisce starsene tranquillo sul divano o preferisce le sue vesciche e i suoi infortuni ma CORRERE!
    E poi ce ne sarebbero da controbattere di commenti….come la questione che girano in una pista ad otto tutto il giorno, che non è vero! Io son salito in slitta al colle sopra la scuola, ce ne sono di piste lassù, certo, non tutti pronti via ci possono andare, non è un gioco lo sleddog!

    Tutte le accuse mi sembrano un attacco gratuito per creare un “caso” che proprio non esiste, contro chi davvero condivide con gli animali in simbiosi con la loro vera natura propria delle razze in questione!
    Matteo R.

  3. Sono giorni che tengo d’occhio questo blog, sinceramente avrei fatto a meno di scrivere, tanto con i portatori delle verità assolute non si ragiona, ma quando è troppo…
    Troppi scrivono senza cognizioni di causa, troppi per sentito dire, troppi senza conoscere un cane di razza nordica se non quelli dei film, troppe parole vuote e senza senso, troppe posizioni rigide e menti ingessate in grado di provare a ragionare.
    Credo d’essere uno dei pochi che conosce la situazione per filo e per segno, conosce i cani nome per nome, conosco i proprietari avendoci lavorato per 6mesi, sono un amante della natura in genere e convertitomi al veganesimo, tranquilli, non sono uno dei vostri, le mie scelte sono mie, per mia coscienza senza i vostri classici estremismi o tentativi di far passare gli altri per dei poco di buono, non sono animalista, perchè vorrebbe dire essere equiparato a certa gentaglia.
    Avrei un mucchio di cose da fare, i miei cinque malamute capiranno…:-)
    Per scelta, per la voglia d’uscire dalla pazzia cittadina, un bel giorno di 6anni fà mi ritrovo al moncenisio, spinto dalla passione per le razze nordiche. Effettivamente quel casermone d’edificio incuote molto timore, ricorda un film dell’orrore(o almeno questa è l’idea che ho avuto io), i cani alla mia vista, giustamente interrompono il silenzio, segnalano la mia presenza, con guaiti ed ululati, che un ignorante in materia scambierebbe per un pianto. A proposito chiara, sei a conoscenza che questi tipi di cani non abbaiano come vorreste voi? sai distinguere le varie razze presenti? le derivazioni?…non te ne faccio una colpa, ma se cosi fosse come ci si può ergere a giudice…naturalmente l’amico dell’amico dell’amico che ti ha raccontato, lui è un’esperto di fama mondiale, di cui al momento non si ricorda il nome…mai giocato al telefono senza fili?…credo tu sappia il risultato del passaparola…
    Comunque, da quell’edificio enorme esce un omino (tiziano dall’alto del tuo metro e una banana non posso scrivere altro, rapportati poi al mio metro e novanta…:-) ). mi chiede chi sono, gli spiego le mie intenzioni e mi invita ad entrare, mi fa fare un giro tra i cani, spiegandomene razza nome e particolarità, tra un akita, un siberiano, un alaskano ed un pastore tedesco mi invita a salire in casa. Li con mia grande sorpresa conosco roberta. La cosa spettacolare? Aspetta il primo figlio, ricordo ancora che razza di pancia aveva, e nonostante questo, non c’era modo di tenerla lontana dai suoi cani, che ancora accudiva. Tra pazzi ci si intende e per uno che vive la montagna come me, non ci si fà molti problemi per adattarsi, quindi decido di trasferirmi da loro con al seguito Kira, la mia malamuttona…Già la prima sera capisco quanti sacrifici costi questa vita, i riscaldamento centralizzato non esiste, e ci si arrangia alla bella e meglio, niente cellulari, strada chiusa alla prima nevicata, impossibilità a volte di scendere anche in paese a fare la spesa, a volte pure la corrente mancava, l’unica radio che ricevevo era radio2 mentre pure la televisione a volte non funzionava…insomma un paradiso…chiara sei ancora sicura che una vita del genere sia comoda e renda economicamente?
    Nel periodo invernale, alle 7 di mattina ci si alzava e si iniziava con il liberare i passaggi dalla neve, poi box per box, si provvedeva a liberare i cani che si sapeva convivessero senza problemi, mentre mangiavano (…è qui che ho visto il mio primo salmone intero…alla faccia dei cani malnutriti) si puliva il box lo si asciugava, e avanti con gli altri…cani sempre alla catena?…avresti dovuto vedere quando liberavamo magari 20 cani insieme, bisognava posizionarsi nel giusto modo, altrimenti si veniva travolti dal loro entusiasmo. i cani avevano così la possibilità di fare i loro bisogni, correre giocare allo sfinimento, per poi mettersi a dormire prendendo il sole o la neve(!) sopra i loro ripari (sopra, non dentro). Logicamente non tutti i cani, come le persone, vanno d’accordo e il rischio di risse tra loro non è da sottovalutare. Hai mai visto un rissa in un branco?…non credo…ebbene per evitare regolamenti di conti o accoppiamenti meglio una catena…o dici meglio permettere che i cani si massacrino, si accoppino o girino per strada?…i miei cani, da lavoro come questi del moncenisio, tendono a riposare quando non serve sprecare energie. Fanno vita d’atleta, o tu hai ancora visto maratoneti grassi girare a caso senza riposare quando serve?
    Finivamo di sistemare verso le 12:30, si mangiava, si controllava comunque i cani dalla finestra, poi si ripartiva pulendo le deiezioni, rabboccando l’acqua, alla 17, si cominciava con il pasto serale e la sgambata, e poi tutti a nanna. Tutti i giorni, 7 su 7, senza scuse o liberi, il benessere dei cani prima di tutto.
    Praticamente un lager…vero chiara?…pensa un pò che quando ci son tornato con la mia malamute, a 500m dall’allevamento è partita come un razzo senza aver modo di fermarla…era davanti al cancello che saltava come una pazza per entrare…non credi che fosse un posto di sofferenza si sarebbe impuntata per non andarci?
    Mai visto nessuno mettere le mani addosso ad un cane, anzi la preoccupazione maggiore quando arrivava gente era stare attenti che trattassero bene i cani. Negli allenamenti succedeva che qualche cane, si rovinasse i cuscinetti o non volesse correre…nessun dramma, sulle slitte c’è l’apposito basket e semplicemente li mettavamo li. Io stesso mi sono preso insulti da gente come voi, semplicemente perchè stavo mettendo una femmina in calore in un box. Il bello della scena? Mi son preso una marea d’insulti gratuiti da chi si definiva animalista con un bel pelliccione indosso…mah…
    Ho visto cani anziani aspettare per poter spirare tra le loro braccia (Skelly). Qualcosa che dovrebbe rendere idea del grande legame esistente…cani anziani, oramai pensionati strepitare sperando d’essere scelti per trainare. A volte per accontentarli l’imbragavamo, e sai che spettacolo leggere la gratituine e la felicità nei loro occhi, sembravano ringiovanire…
    Ho visto corse in ambulatori veterinari, per curare cani feriti o ammalati; nascere cuccioli e vederli accuditi come figli; cani con problemi trattati con riguardo o cani anziani trattati come dei re in segno di riconoscenza per ciò che avevano fatto e dato…per me sono stati un esempio, tutt’oggi mi chiedo come facciano e nel mio piccolo facendo una vita simile mi rendo conto degli sforzi e sacrifici che ci vogliono. SAi che voi animalisti avete ancora accusato il sottoscritto di tenere male i cani perchè sporchi di fango e il pelo arruffato? perchè secondo voi il cane deve essere imbottito di talco…ma sinceramente preferisco vedere i miei cani rotolarsi felici per “profumarsi” nel fango, a volte adirittura nello sterco, chi sono io per vietarglielo? sai che la tua categoria voleva che sopprimessi un cane perchè aveva litigato con un’altro?…sai perchè non bisogna lavorare con i cani o gli animali in genere?…perchè ci siete voi con le vostre verità assolute…ebbene qualcuno nonostante tutto fà, e vive il proprio sogno con i loro amici a 4 zampe…davanti a gente come tiz e roby bisognerebbe abbassare la testa e solo imparare…
    prima di parlare per sentito dire , a vanvera, meglio contare fino a 1000, pensarci ancora un attimo e ricontare fino a 1000…siamo in italia, il paese dei balocchi e farabutti…in altri paesi un giudice ti condannerebbe…SEi sicura di ciò che dici? Fai le valigie e vai a passare lavorando le vacanze lì, avrai modo di ricrederti…tanto sò che ne tu ne nessuno dei tuoi amici farebbe una cosa del genere…parlare è un conto…d’altronde siete pure riusciti a fare passare come la prima arrivata un etologa di fama come l’autrice dell’articolo..me ve ne rendete conto?
    …fatti raccontare della slavina che li ha isolati per settimane…
    Sò d’essere stato lungo, ma ne avrei ancora da dire…se volete fare le persone corrette ne avete la possibilità, altrimenti continuate con fanatismi da frustrati…
    P.S. se senti quelli di SOS Gaia, fai presente loro che sto ancora aspettando una loro risposta in merito ad una mail…o semplicemnte perchè descrivevo questi fatti l’hanno semplicemte cestinata perchè scomoda alla causa?
    Saluti
    Federico

  4. Buongiorno a tutti,
    mi introduco in questa discussione perché seguo questa vicenda da quando SOS Gaia l’ha tirata fuori due mesi fa forse, e da allora ogni volta che leggo mi viene il sangue acido! La questione è sempre la stessa: i pregiudizi! Uno che ama gli animali è giusto si senta libero di guardare una foto e trarne delle conclusioni?!? sulla base di che?!? se quando ero bambina io qualcuno avesse preso una mia foto, una delle tante, magari col broncio e in costume da bagno i miei genitori sarebbero stati denunciati per maltrattamento di minore e denutrizione per quanto le mie costole con tanto di sterno erano sempre in bella vista!!!

    Io ho scelto di parlare perché in quella scuola ci ho spesso messo piede tante volte e sono stata libera di gironzolare tra i cani tutte quelle volte! La prima volta insieme a tanti non ne sapevo quasi nulla di sleddog, a chiunque salti in mente di paragonare i classici cani da appartamento di città (io ne ho due!)o comunque altre razze a questi cani viene subito da chiedere come mai siano tanto magri, la risposta è tanto logica che a molti non viene in mente: sono atleti! qualcuno ha mai visto un corridore in carne? e poi ci si scandalizza se si vedono le costole? mah…? la postura che adottano alcuni può sembrare di disagio, ma non è così! gli hound sono i cani incriminati… il cane fotografato dai signori di SOS Gaia, quello definito magro e infreddolito, ha una cuccia di fianco, perché non va a ripararsi se sta tanto male?

    secondo punto: oltre a farmi trainare (col cavolo!!! se non spingi e sudi come una pazzo i cani si girano e ti fanno il dito medio! Trainare è proprio il termine più sbagliato dello sleddog a mio avviso! Nello sleddog a me piace parlare di lavoro di squadra!) ho avuto il piacere di partecipare un po’ alle mansioni di questa realtà: si comincia la mattina presto, (ammesso che le condizioni del tempo non ti abbiano tenuto attivo nella notte!), si liberano le cucce dalla neve, SEMPRE! non esistono feste, stanchezza, impegni… lo si fa SEMPRE, ogni volta che la neve decide con le raffiche di vento di ricoprirle, non importa se tra una pulizia e l’altra passa poco tempo! E comunque un po’ di neve ai cani nordici non ho mai sentito gli abbia fatto male…. è da stupidi precisarlo? e invece non è così, bisogna spiegarle certe cose, perché proprio sul gruppo di SOS Gaia ho letto che i cani a pancia all’aria al Moncenisio adottano quella posizione per scaldare la pancia e i cuscinetti al sole!! e sicuramente hanno un istinto tanto stupido da portarli a raffreddare il corpo sulla neve, con tutti gli organi vitali all’interno, per salvare le estremità?! ma gli espertoni animalisti non sanno che anche nell’essere umano in caso di ipotermia per parecchio tempo la temperatura interna del corpo rimane invariata mentre tu inizi a tremare come un ossesso dal freddo proprio perché per farti sopravvivere il sangue fluisce dove è più necessario?… ho visto cani meravigliosamente a proprio agio, ricoperti dalla neve spostata dal vento e con una cuccia accessibile e pulita al loro fianco! ma perché non li si osserva invece di trarre conclusioni??? va beh… mi domando che cosa sanno del lupo sulla loro home page… e comunque nemmeno il chiwawa di mio cugino in caso di neve si mette a pancia all’aria per preservare i cuscinetti! XD

    terzo punto: sempre su tale gruppo ho sentito parlare di cani meticci, cani da caccia… aprire un libro e informarsi sulle razze! al Moncenisio non ci sono né meticci né cani da caccia! e se chi ha creduto questo e non si è informato per sapere se è vero, un altro domani può arrivare e dire che al Moncenisio ci sono pechinesi! quindi non mi dilungo…

    quarto, le deiezioni… queste vengono pulite SEMPRE, con pala e paletta! non ho mai visto cani sommersi dalla cacca lì! e poi quando mai per gli animali avere una cacca vicino è stato un problema? siamo noi che per questioni logistiche ci teniamo a pulirle, ed è anche giusto dato che i nostri cani (non solo quelli del Moncenisio) non hanno ambienti vitali pari a boschi e foreste! Ma scandalizzarsi se il cane ha una cacca vicino mi pare troppo! la mia meticcia per esempio di tanto in tanto decide di sdraiarsi ,mio malgrado, su quella dei gatti o mangiarsi la sua!(ora qualcuno mi dirà che probabilmente è malnutrita!) ma che ci posso fare? è un animale! mi può far orrore per la MIA natura, ma non per la loro! e tantomeno si può inserire la questione in un caso di maltrattamento!

    quinto: qui qualcuno è contrario alla catena al collo perché può causare lesioni. le catene in questa scuola non sono al collo! la catena è attaccata ad un collare in fibra sintetica! quello non ha mai leso nessun cane… poi sempre secondo la nostra prospettiva la catena può farci pensare alla schiavitù, ma non è così… e comunque io preferirei centomila volte godere delle stelle e del cielo attaccata alla catena che un mondo fatto a quadretti visto attraverso un box! Quello che non bisogna dimenticare è che tenere in qualsiasi modo i cani separati, come del resto sono OBBLIGATI a fare i canili, è un’esigenza! questo va capito! Ogni cane al Moncenisio alla catena, in box, o nei recinti ha il suo tempo fuori da tale condizione! se poi uno è contro ogni forma di allevamento allora sta seguendo la discussione sbagliata, si va fuori tema e non porta comprensione! Sempre perché ci sono stata diverse volte posso dire con certezza che le catene sono lunghe e fatte in modo tale da non attorcigliarsi! se capita a causa del gelo Tiziano e Roberta sono sempre lì!

    sesto: Sgridare un cane non è maltrattamento! qualche pacca per riportarlo all’attenzione nemmeno! TIZIANO NON HA MAI PICCHIATO I SUOI CANI CON CALCI E PUGNI! quella poi di usare la motoslitta per intimidirli è proprio notizia a cui io non credo! con quello che costa la benzina poi! ;P battute a parte, quando Tiziano passa tra i cani, TUTTI e ribadisco TUTTI i cani sono felici di vederlo! lo manifestano in mille modi! si mostrano attenti alla sua voce certo! ma questo significa solo che è giustamente il loro punto di riferimento, il padrone… o qui non si può nemmeno essere padroni del cane perché troppo altezzosa come posizione? con quello che costa, in termini di investimento in denaro (non solo di tempo e fatica)un’attività del genere, una PASSIONE per questi animali, che cosa ci guadagnerebbe a maltrattarli?

    settimo: prima l’inverno freddo, ora il caldo?!? a quasi 1900m?!? dove dobbiamo andare per stare ad una temperatura adeguata?!? Dico solo che le lezioni non si fanno appena la temperatura si aggira intorno ai 16 gradi! ai cani non piace e quindi non se ne fa nulla!

    Avrò di sicuro tralasciato qualcosa che tornerò a chiarire se mai venisse sollevato qualche dubbio, perché ci tengo che non si getti fango su persone giuste e in nome di un fanatismo che è a dir poco folle e poco producente per la causa. Comunque mi sono dilungata abbastanza, probabilmente solo chi è interessato a capire avrà letto tutto, ma il tempo che ho trascorso lì mi fa sentire, oggi e domani, assolutamente certa di esser stata e di stare tra persone che oltre a fare un lavoro, AMANO I LORO CANI!
    Andate a vedere!

  5. Mi inserisco per commentare un paio di cose.
    Anzitutto per dire che l’articolo di Valeria Rossi, con la quale mi complimento, è chiaro, veritiero e di per sé già esauriente sull’argomento. Grazie Valeria!
    In secondo luogo vorrei rispondere chi riferirebbe di maltrattamenti subiti da questi cani da parte di Tiziano.
    Come giù qualcuno ha giustamente replicato, chiederei di non sparare sentenze a vuoto. Non si insultano le persone per il gusto di farlo o di creare accanimento e risentimenti infondati.
    Io conosco bene la realtà di questa scuola. Non ci sono “passata” per qualche ora e non l’ho vista di sfuggita strada facendo, quando ci vado ci rimango per giorni e lo faccio di frequente.
    Asserire che Tiziano maltratta i suoi cani, scusatemi, è semplicemente falso, ridicolo e offensivo. No, io non ci sto. E non devo spiegare nulla. Non si calunnia per il gusto di farlo. La calunnia è segno di debolezza o conseguenza di un risentimento sopito, mi viene solo da pensare questo. Fuori il nome, a questo punto e si faccia chiarezza.
    Tiziano e Roberta vivono in funzione del bene dei loro cani, hanno fatto una scelta di vita ben precisa, che comporta sacrifici che io ben conosco, perché periodicamente li vivo e condivido. Gli spazi e la cura che dedicano ai loro cani ve li ha già chiaramente illustrati da chi come me li conosce bene e non per sentito dire, e li apprezza, io posso solo confermare lo spirito di dedizione e di attaccamento che queste persone hanno nei confronti dei loro animali, posso solo assicurare che nessun cane è stressato e men che meno maltrattato, posso testimoniare che tutti i loro cani passano dalla casa (quando nascono e fino ai primi mesi di vita o anche solo per averli sotto stretto controllo quando non stiano bene) ai box, ai recinti, e tranquillamente alla catena senza subire alcuno stress psico-fisico. Sono cani semplicemente sani e felici.
    So che Tiziano di suo non ci tiene a mettere in piazza i sacrifici che giornalmente affronta, né tantomeno l’attaccamento e l’affetto che ha per i suoi cani, come so che è estremamente protettivo nei loro confronti ed anche per quanto mi riguarda, pur con tutta la fiducia che possa porre nella mia persona , ha sempre consigli da dispensare su come interagire con i suoi cani.
    Mi sentirei di dire che potrei pensare ad un maltrattamento, da parte di Tiziano, nei confronti di quelle persone che si dovessero permettere di alzare anche solo un dito a discapito dei suoi cani. Ed in questo momento ci starebbe alla grande.
    Un ultimo inciso. Noi da Tiziano e Roberta abbiamo acquistato due siberiani, che tuttora vivono con noi. Con tutta la libertà di cui godono (casa e giardino) vi assicuro che ogni volta che si torna al Moncenisio, per loro è festa grande e stanno tranquillamente alla catena senza tante paturnie mentali che NOI ci facciamo.
    Tornare a Moncenisio per loro è come tornare a casa. E da parte mia, non posso pensare a persone migliori cui affidare i miei cani in mia assenza.
    Condivido assolutamente i commenti di Athos, Roberto e tutti coloro che conoscendo bene Tiziano e Roberta non possono che difenderli dalle polemiche sterili e come loro posso solo aggiungere: Forza ragazzi. Passerà anche questa bufera di parole che io definisco “piccoli pensieri in piccole menti”.
    Mariangela Motta.

  6. Escludo assolutamente l’ amico Luca Chiarelli …lui lavora bene tanto quanto noi ed è’ una persona corretta e a modo che non farebbe mai simili bassezze, cosi come a tutti quelli che fanno questo lavoro auguro ogni bene, sapendo il lavoro e Il sacrificio che c’ e’ dietro. PER IL RESTO INVITO CHIUNQUE VOGLIA A VENIRE A VEDERE I CANI AUTOLESIONATI .!!!

  7. Per l’amica Chiara…ognuno e’ libero di scegliere il centro Sleddog che preferisce..anzi tra scuole più che spesso collaboriamo, e abbiamo fatto parecchie cose insieme all’amico Luca Chiarelli del centro Sestriere, dalle esposizioni a incontri e raduni e quant’altro. Persona che stimo particolarmente . devo comunque farle presente che il percorso a Sestriere non è’ più lungo del nostro, ma di una misura adatta a un principiante che di più di tanto non può fare al contrario dei cani che correrebbero allo sfinimento. Anche per il discorso cani…al Sestriere non so quanti abbia Luca, ma di solito il musher quel giorno sceglie e prepara il team che lavorerà. Noi solo in caso di gruppi molto grossi cambiamo i cani, in modo che non girìno sempre gli stessi. Quando invece ci sono poche persone quel giorno corrono solo quelli del team prescelto, in modo che sono già in temperatura e con un ” riscaldamento” ( proprio come gli atleti..umani) adeguato. colgo l’occasione per ringraziare gli amici dei centri Sleddog di Tarvisio, Ararad , del centro di Renato Alberoni, e del menzionato amico Luca Chiarelli che ci sono vicini in questa battaglia.

  8. no non sono della concorrenza 🙂
    ma basta guardare i film gialli per capire chi ha fatto cosa ,
    è di queste storie senza entrare nello specifico ne conosco ancora un paio,

  9. Oh genio della lampada, ma secondo te come come se lo tolgono in ghiaccio da sotto le zampe i cani: con il phon o la pinzetta per le ciglia???
    Il mio usa i denti, il resto non riesce ad usarlo causa mancanza di pollice opponibile…!
    Cmq… mo ci siamo.
    V per Vediunpo’tu ci ha preso davvero: sei della concorrenza.
    E siamo arrivati al dunque.
    Al Sestriere per caso hanno cominciato a guadagnare meno???

  10. ……Come cantava il buon vecchio Vasco Rossi nel 1983….
    ….PICCOLO SPAZIO PUBBLICITA’ …

    secondo riassunto..
    ok dimentichiamoci cani al freddo
    ok dimentichiamoci le catene
    ok dimentichiamoci le immani sofferenze provocate dai cattivoni di turno
    quindi in estrema sintesi il posto non è bello perchè hai fatto un giro sulla pista a forma di 8 🙂 🙂
    ma scusa non potevi dirlo subito ?
    dai stiamo scadendo nel ridicolo ……

  11. ma infatti nessuno ha scritto di cani che respirano gas di scappamento, semplicemente è stato scritto che se qualcuno cerca una vera esperienza con lo sleddog, è meglio se va a cercarsi altri posti, perchè al Moncenisio il massimo che può fare è percorrere sempre lo stesso circuito con la motoslitta davanti (con il rumore della motoslitta e i suoi tubi di scappamento).
    Altra cosa è sentire il respiro dei cani, il rumore della slitta che scorre sulla neve, correre nei boschi in simbiosi coi cani, tutte cose che si possono vivere in altri centri sleddog, cose che fanno vivere anche ai dilettanti, ma non al Moncenisio dove questo sport viene visto in maniera, a detta di molti, non ottimale.
    A ciò si aggiunge il comportamento non sempre corretto nei confronti dei cani, cani che non manifestano segni di ferite da ghiaccio, ma evidenti morsicature da stress, cani che vengono presi a calci in bocca, e che appena arrivano al bivio tra l’uscita e il rientro nella pista, già alla fine del primo giro si dirigono immediatamente verso l’uscita.
    Semplicemente questa è la testimonianza che ho ricevuto, liberi di non ritenerla valida e liberi anche di considerare queste come cose “naturali” o “lecite”, ma per fortuna ognuno ha la possibilità di scegliere e personalmente suggerisco, a chi può, di dirigersi al Sestriere, o in Lombardia o in Veneto, se vuole vivere una bella esperienza di sleddog, ma possibilmente non al Moncenisio.
    E qui la chiudo perchè non sembra possibile avere un confronto sereno e pacato.

    • “ma infatti nessuno ha scritto di cani che respirano gas di scappamento”
      Ah, no? Memoria corta. Per fortuna esiste il copincolla:

      “consiglio vivamente di tenersi alla larga da quello del Moncenisio! Se non altro perchè correre sempre lo stesso circuito ad “otto”, respirando i gas di scappamento della motoslitta, con i cani che non obbediscono mai ai comandi”

      • magari intendeva che TU sulla slitta ti fumi i gas di scarico (e anche qualcos’altro a volte, evidentemente)
        mentre i cani non obbediscono (forse sono essi stessi confusi dai medesimi fumi)

        A proposito, i cani sanno contare? (GIURO, nessuna ironia) Ovvero lo sanno che non hanno già fatto gli otto giri di circuito (o quanti ne devono fare, non so, perchè ora mi sovviene che 8 è la forma del circuito) e quindi anzichè uscire devono proseguire e ricominciare da capo?

    • scusa Chiara, ma queste cose orrende TE LE HANNO TUTTE RIFERITE? cioè manco le hai viste tu di persona? e nemmeno vuoi dire chi te le ha dette (nomecognome)? e noi stiamo qui a perdere tempo leggendo testimonianze positive IN PRIMA PERSONA e minchiate (scusate il termine un po’ troppo tecnico) RIPORTATE non si sa da chi? peraltro contraddittorie e pure ridicole (ma perchè uno dovrebbe tentare di investire i propri cani???).
      Ma dai, siamo seri. Non è che si sta dietro alle fantasie dei bambini, no? perchè in questo caso ci perdiamo tutto ‘sto tempo? non mi risulta che qualcuno abbia scritto qui con nome e cognome dicendo: io sono stato là, ho visto con i miei occhi che i cani sono trattati male, picchiati, denutriti, al freddo, bla, bla…
      Anzi, tutte le testimonianze in prima persona dicono il contrario. A parte quegli sciroccati degli animalisti che han fatto due foto dall’esterno e non capiscono un ca@@o e interpretano lo stare arrotolati come “stare accartocciati”, lo stare nella neve un maltrattamento eccetera…
      Quindi di cosa stiamo parlando???

  12. Certo che se sappiamo nome e cognome di questa persona io posso risalire a chi ha fatto il corso quel giorno ( si fanno in gruppi di 6 persone) e così chiediamo anche la loro testimonianza . Ci mancherebbe qualche volta qualcuno mi scrive che il corso non gli è piaciuto, che magari si aspettava qualcosa di diverso , ad esempio i cani vanno aiutati in salita (altrimenti che sport sarebbe se fa tutto il cane? ) e quindi ci sono delle difficoltà da parte dei partecipanti, che non hanno fiato o altro…e questo lo capisco molto bene, ma sono avvisati prima di prenotare…ma non tollero che si dica che usiamo metodi coercitivi o peggio che Tiziano da calci ai cani!!!

  13. …… vediamo un pochino…..
    riassunto delle puntate precedenti :
    -ok quelli la che fanno sleedog sono cattivoni perchè tengono i cani nordici sulla neve attaccati alla catena durante il turno di riposo
    -ok la catena non è il massimo della vita ma in questa specifica situazione può andar bene
    -ok magari quelli li non sono proprio dei cattivoni e andando a vedere bene i cani non sono poi cosi sofferenti
    -ok i cani stanno bene
    -ok però adesso la catena non è un problema il problema è che vengono inseguiti con la motoslitta 🙂
    -ok quello della motoslitta è uno scherzo
    -ok i cani stanno bene ma andate in altre strutture….

  14. A questo punto lo trovo un accanimento senza precedenti. Affermare ora che i cani a 1890metri in estate soffrono il caldo lo trovo davvero RIDICOLO, chi viene al Moncenisio sa bene che le giornate più calde toccano i 25 gradi ma a mezzogiorno nel pieno del sole. Perché già alle 15 qui c’è’ ombra e spesso mettiamo il pile ad agosto. Mi risulta che a Torino le temperature sono già attorno ai 38 gradi alle 10 del mattino!! E anche per il discorso motoslitta ( che viene usata per garantire l’ incolumità con i principianti sia dei cani che dei partecipanti) non credo che un cane in città non respira più gas di scarico delle auto. probabilmente la signora non sa che le piste che tutti i turisti percorrono in inverno sono battute con il gatto delle nevi da Tiziano, fino a 75 km di piste, che ovviamente percorriamo con i veterani o con chi fa corsi più avanzati, e mi sembra normale che per i neofiti o bambini si utilizzi la pista dei principianti, che non presenta pericoli. Comunque io personalmente se passassi in un posto e vedessi dei cani che stanno male , mi fermerei a verificare la situazione, parlerei con chi li gestisce, chiederei se hanno bisogno di una mano. Ma io li amo davvero i cani, e non mi limito a giudicare senza prima conoscere o per sentito dire, forse e’ questa la differenza tra me e gli animalisti!

    • Roberta, non posso che concordare….
      Ho una cane, meticcio, che da giugno a settembre, ma in questi giorni di caldo ha già cominciato, NON cammina dalle 10 alle 18/18.30. TASSATIVO e senza possibilità di replica.
      Al massimo si degna di fare un piscio appena fuori dal cancello, poi torna in casa.
      Noi abitiamo vicino Monza… non in mezzo a una città ma il caldo è assai…
      Però se andiamo in alto, basta sopra i mille metri col cavolo che lo tengo fermo o che non cammina… VOLA!!!
      So perfettamente che a 2.000 mt è difficile che faccia così caldo come dicevano sopra, soprattutto in un posto che è un “passo”, una “sella”: l’aria si incanala tutta lì per passare oltre…
      Ma che ci vuole fare…
      Di cani sanno poco e di montagna meno ancora… ma si vede che devono pigiare tasti di un pc per contratto… un tanto al giorno.
      Mi spiace davvero per tutto ciò, mi creda, mi spiace davvero…. ma la mamma degli ignoranti, ahimè, è sempre incinta…!

    • vorrei dedicare a Chiara et similia una poesia di Maraini, recitata spesso da Proietti:
      quando si mettono insieme suoni e parole non-sense, il risultato può essere artistico, come nel caso di Fosco Maraini, oppure tragicomico, come nel caso di chi si arrampica sugli specchi per calunniare…

      Il Lonfo non vaterca né gluisce
      e molto raramente barigatta,
      ma quando soffia il bego a bisce bisce
      sdilenca un poco e gnagio s’archipatta.

      È frusco il Lonfo! È pieno di lupigna
      arrafferia malversa e sofolenta!
      Se cionfi ti sbiduglia e t’arrupigna
      se lugri ti botalla e ti criventa.

      Eppure il vecchio Lonfo ammargelluto
      che bete e zugghia e fonca nei trombazzi
      fa lègica busìa, fa gisbuto;

      e quasi quasi in segno di sberdazzi
      gli affarferesti un gniffo. Ma lui zuto
      t’ alloppa, ti sbernecchia; e tu l’accazzi.

      non-sense per non-sense, è meglio quello di Maraini…

  15. Qui non voglio convincere nessuno, anche perchè tutti hanno le proprie idee, magari condizionate da rapporti di amicizia.

    Solamente affermare che le “accuse” degli animalisti di Sos Gaia sono poco circostanziate e ben poco attendibili, ma che la realtà del centro sleddog del Moncenisio è comunque poco edificante per l’approccio che si ha verso gli animali e comunque per la pratica dello sport (lo sleddog) che è molto ma molto diverso da come viene praticato lì.
    Leggere poi, come ha scritto qualcuno, che intimorire i cani simulando di investirli con la slitta, è un gioco divertente ed educativo, fa venire quasi i brividi.

    Chi vuole avvicinarsi allo sleddog, o provarne le emozioni e la bellezza, potrà farlo presso uno dei vari centri che ci sono nel nord italia, ma da più pareri che ho ricevuto consiglio vivamente di tenersi alla larga da quello del Moncenisio! Se non altro perchè correre sempre lo stesso circuito ad “otto”, respirando i gas di scappamento della motoslitta, con i cani che non obbediscono mai ai comandi, è tutto tranne che un tuffo nella natura come invece si può agevolmente fare in altri centri sleddog che amano veramente questo sport!

    • Chiara, mi pare che tu stia decisamente esagerando: quella dei cani che corrono “respirando i gas di scarico della motoslitta” è assolutamente comica.
      Qui i casi sono due: o qualcuno ti ha raccontato un film horror e tu te lo sei bevuto, oppure sei la titolare di una scuola di sleddog concorrente. Ma per favore!!! Questa della motoslitta nun se può proprio senti’!

      • leggere poi questi commenti scritti direttamente dalla redazione, che non aggiungono niente ad un confronto sereno e pacato ma anzi, buttano la conversazione in “caciara”, la dice tutta sulla serietà di questo forum di discussione.
        Posso comprendere i commenti un pò sopra le righe da parte dei frequentatori del sito, ma che sia addirittura la Redazione a non “moderarsi”, trovo sia poco qualificante.

        • Chiara, in due parole: questa è casa mia. Nessuno ti ha costretto a entrarci e tantomeno ti ha invitato a farlo.
          Ho letto con interesse i tuoi commenti finché mi ha dato l’impressione che (pur contrastando con il parere di persone che CONOSCO e di cui mi fido, mentre tu non hai mai palesato la tua identità, nonché con quello di altri utenti che non conosco, ma che hanno detto l’esatto contrario) fossero comunque in buona fede.
          Ho sopportato i tuoi commenti quando dalla buona fede siamo passati alla palese arrampicata sugli specchi.
          NON TOLLERO che tu ti permetta di dirmi cosa, come, quanto e quando devo scrivere sul MIO sito: quindi, così come hai trovato la porta per entrare, vedi di trovare anche quella per uscire. Altrimenti ti accompagno io.

        • Chiaretta, pure tu però gioia mia… vuoi un “confronto sereno e pacato” DOPO esser passata da “i cani a Moncenisio vengono maltrattati” a “boh, a me sto posto non piace: consiglio a tutti di visitare i centri sleddog di Lombardia e Veneto (detto alla Giorgio Matrota)?
          Suvvia, sii seria. Come pretendi che i titolari del Moncenisio rimangano “sereni e pacati” dopo aver letto ‘ste fresconate?

    • Guarda Chiara che sei davvero poco credibile….
      A parte che non mi pare proprio che qualcuno abbia scritto che “intimorire i cani simulando di investirli con la slitta, è un gioco divertente ed educativo”, mi viene anche qualche dubbio su come sia possibile far correre una muta su un anello a “8” : la motoslitta sta all’interno o fuori???
      Da ultimo, se come dici frequenti lo sleddog avresti dovuto sapere da te del ghiaccio sotto le zampe: bene o male è la prima domanda che si fa quando vedi i cani che camminano sulla neve…!!!

    • Nahhh… Chiara, non ci siamo proprio, manco l’ironia (magari un po’ sarcastica) riesci a capire!

      “Ironia ON”
      Ma te lo vedi per davvero il Tiziano che cerca di eliminare i suoi cani a colpi di motoslitta?
      Se la riposta è ancora “SI”, allora ti consiglio di cambiare pusher perché ti sta vendendo roba non buona…
      “Ironia OFF”

      Inoltre, non intendo contestare le tue convinzioni, basterebbe che perlomeno smettessi di esprimerle nella forma “io sono la Chiara Verità e gli altri solo malvagi criminali” e, probabilmente, sarebbe possibile sostenere un ragionevole dibattito basato principalmente su dati di fatto e solo secondariamente su personali opinioni…

      “Ironia ON”
      … è ora che tu assuma “pubblicamente” la responsabilità delle tue opinioni e accuse, ci palesi il tuo CV cinofilo al fine di assodare la tua, per il momento solo presunta, abilità di musher ed esperta di cani nordici…?
      “Ironia OFF”

      • muahahahah! l’idea del pazzo invasato che tenta di stirare i suoi cani con la motoslitta è fantastica!!!! e dà un’idea di come certe persone scrivono solo per levà la polvere dalla tastiera… però Chiara, ti informo che esistono i panni swiffer!

  16. ..volevo solo dire ad Aldo che non mai avuto cani zoppi..ogni tanto qualcuno ha le unghie più corte oppure si forma del ghiaccio sotto le zampe e non le appoggiano. Per Chiara…se qualcuno mi dice che Tiziano picchia un umano potrei anche crederci o incentivarlo a farlo in questo momento, ma un cane no…glielo posso assicurare!
    e a proposito di cani alla catena… guardate qui..
    https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=0iYsIc_pNpw

  17. Mah… fermo restando il fatto che sia più che lecito che ognuno di noi abbia le proprie specifiche opinioni e sensibilità nei confronti della cinofilia, trovo comunque esagerato e maleducato che si voglia imporre e spacciare per verità assoluta le proprie idee…
    In questa discussione mi sembra evidente l’incapacità di molti degli intervenuti a separare le opinioni dai dati di fatto, tanto che se non smettevo di leggere probabilmente avrei iniziato a scambiare le lucciole per lanterne…

    Personaggi come Chiara vanno ignorati, in quanto ignoranti della realtà (se non vogliamo parlare della Verità assoluta, che è comunque difficile da reperire…), ma, purtroppo, pur non capendo un tubo di cinofilia (quella vera neh…, non quella da operetta del talebanesimo gentilista) si erge a moralizzatrice della natura!
    Si, questa oscura Chiara ha l’ardire di insegnare alla natura come dovrebbe vivere il cane nordico e come l’uomo dovrebbe gestirlo, molto probabilmente senza mai averne posseduto uno, oppure e peggio, orgogliosa proprietaria di un malamut che obbliga a vivere sulla spiaggia del mediterraneo…. (LOL).

    Conosco, anche se ormai sono secoli che non lo incontro più, Tiziano, da quando iniziò la sua “avventura” di proprietario e allevatore di nordici e musher.
    Per alcune cose e sono stato anche suo istruttore cinofilo, leggere che si scaglia contro i suoi cani cercando di investirli con la motoslitta non mi inorridisce assolutamente… anzi, cercando d’immaginare la scena, riesco a stento a trattenermi dallo sbellicarmi di risate!
    Ma come, caro Tiziano, non hai ancora capito che i cani sono più agili della motoslitta? Non riuscirai mai a metterne sotto uno neanche per scommessa!

    Mi sono decisamente stufato di dover sopportare/tollerare dei personaggi come Chiara che, pur di sostenere le proprie convinzioni, argomentano con fatti che di per se sono insostenibili… Tiziano che da i calci ai suoi cani per farli continuare a correre? A parte il fatto che il personaggio è assolutamente incapace di cattiverie nei confronti dei suoi cani, è anche abbastanza saggio da sapere che in questo modo non insegnare mai un cane a tirare la slitta…
    Questa Chiara scura, o è un’ingenua che abbocca a tutto quanto personaggi in malafede gli raccontano, oppure è una che scambia le proprie frustrazioni per Verità assoluta!

    Forza Tiziano (ora che ho scoperto che sei Italiano e non più Svizzero, ah… i soliti ben informati…) e Roberta, passerà anche questa, di solito gli imbecilli hanno poca resistenza alla distanza…

  18. Io sul Moncenisio ci vado tutti gli anni, di agosto per passeggiare con i miei cani e tutte le volte che passò davanti alla scuola del Moncenisio non mi fa una bella impressione. Non so nulla di sleddog, ma sono convinta che non sia la neve o il freddo il problema di quei cani, quello che infatti mi fa sempre molta impressione è il fatto che quegli spazi, che nelle foto dell’articolo si vedono coperti i neve, sono così “aperti” anche d’estate e anche se sono a quasi 2000 metri, di agosto, il caldo si sente anche lì e vedere quei cani sotto il sole, legati ad una catena secondo me troppo corta , senza un riparo non mi sembra il massimo della cura.

  19. Temopo fa ho letto con stupore e rammarico l’articolo di SOS GAIA sull’allevamento e scuola sleddog del Moncenisio che da qualche settimana è salito agli onori della cronaca.

    Avendo vissuto quella realtà, conoscendo l’allevamento ed i proprietari, posso affermare senza dubbio che l’articolo è un’accozzaglia di affermazioni senza senso, scritto da chi non conosce nè lo sleddog nè le razze di cani da slitta.

    Innanzitutto, per quanto riguarda le catene, il canile è in territorio francese e soggetto alle normative di tale nazione, secondo le quali sono perfettamente in regola.

    I cani a pelo corto sono di razza Hound, incrocio tra siberian husky, lupo alaskano e levriero, quindi un cane di razza nordica selezionato appositamente per gare di sleddog e molto diffuso anche nei paesi del nord. Per ovviare all’eventuale “minor resistenza al freddo” tale razza ha un’alimentazione particolare atta a compensare la minor massa grassa rispetto ad un siberian husky o ad un alaskan husky. Proprio in questi giorni, in territorio francese, si è svolta un’importante gara internazionale di sleddog. La maggior parte delle mute erano composte da Hound.

    E i cani che la compongono, così come i mushers, hanno sempre dormito all’aperto, con qualsiasi temperatura, anche sotto i -20°, senza alcun problema nè “blitz” da parte di “animalisti”. E’ questa la vita dello sleddog, è fatta di cani, neve, gelo, freddo, vento, a volte anche fatica, che uomini e cani condividono in pieno.
    Tutti i cani dell’allevamento sono seguiti dal punto di vista sanitario e sono tutti nutriti a dovere, e posso confermarlo visto che l’ho fatto anche io per due mesi, ed in pieno inverno. Quando, per essere precisi, l’unica sofferenza visibile semmai era la mia, che sicuramente sono meno adatto a vivere ai climi freddi rispetto ad un cane di razza nordica.

    Ogni cane ha la sua cuccia, e non è vero che hanno le catene così corte che non arrivano al proprio riparo, perchè è premura sia dei proprietari che dei volontari che a vario titolo danno il loro contributo, seguirli e controllare che sia tutto a posto, dalla pulizia, effettuata più volte al giorno e con qualsiasi clima, all’alimentazione, all’abbeveraggio.

    Per inciso, durante le giornate di tormenta, nonostante avessero le cucce ben raggiungibili e sgombre dalla neve (cosa che ci si assicurava fosse così, dalle due alle quattro volte al giorno, e talvolta pure di notte), la stragrande maggioranza dei cani se ne stava tranquillamente all’aperto, incuranti del vento, della neve, del freddo, del gelo, accucciandosi a ciambella come madre natura ha insegnato loro a fare da secoli, nonostante avessero la cuccia a disposizione.

    Quando leggo che tali cani sono “costretti” controvoglia a “trainare” una slitta, prima mi viene da sorridere, e poi mi sale la certezza che l’autore dell’articolo non ha mai visto Jenna o Styl prima di una partenza. La loro voglia di correre è tale che è quasi impossibile tenerli a bada. E i cani che non hanno questa possibilità quel giorno, non si risparmiano a scene di gelosia ed invidia.

    Posso assicurarlo poichè l’ho visto coi miei occhi, e credo di avere ancora gli occhi per vedere ed una testa per ragionare.
    Conosco personalmente i proprietari dell’allevamento e so quanto amore danno ai loro animali, quanti sacrifici economici fanno per la loro salute, quanto soffrono quando uno dei loro piccoli amici se ne va, anche solo per vecchiaia.

    Mi chiedo se un cane da slitta, geneticamente selezionato per resistere ai climi freddi, sia più felice di scorazzare sulla neve e vivere in quell’ambiente, oppure “crepare” di caldo in una città di pianura, magari in un appartamento, senza la possibilità di fare quello che ha nel DNA, cioè correre nella neve.
    Forse questi signori non sanno che, ad esempio, quando la temperatura dell’aria supera i 15°, i corsi di sleddog vengono annullati dai proprietari della scuola perchè sono temperature troppo elevate per l’attività fisica dei cani.

    Forse questi signori non sanno che il “lavoro” nello sleddog è diviso tra animali e musher, se il musher non collabora (con grosso dispendio di fatica, credete forse che si faccia trainare senza fare nulla?), i cani non procedono e giustamente si fermano, voltandosi indietro con aria interrogativa. Lo sleddog è uno sport in cui il legame tra cane e uomo è fortissimo, come del resto in ogni caso in cui l’uomo ed il cane lavorano assieme.
    Il rispetto verso il proprio animale è la base fondamentale di questo sport, e sia Tiziano che Roberta fanno di questo principio una ragione di vita.

    Per cui non credo ad una sola parola di quell’articolo, perchè conosco quella realtà, conosco quei cani uno ad uno, li ho amati per il periodo in cui ho prestato il mio contributo lassù, e sono sicuro al 100 % che sono altrettanto, anzi, sicuramente di più, amati dai loro proprietari.

    Sono un amante degli animali e se avessi visto delle situazioni di sofferenza me ne sarei ben accorto, non ho mai visto niente di tutto questo, al Moncenisio ho solo visto dei cani felici.

    Roberto Maruzzo

    • Allora avrà modo anche di spiegare i motivi dei calci rifilati ai cani, delle intimidazioni con la motoslitta e delle zampe autolesionate dai cani che se le mordono per lo stress. Ed avrà anche modo di spiegare come mai questi cani, vogliosissimi di trainare la slitta, cerchino sempre di uscire dal circuito (prendendosi le botte del padrone). Sempre che si sia accorto di tutto ciò.

      • Delle motoslitte non so nulla, ma per le zampe lesionate le ha anche il mio… e non è stressato…
        Ogni tanto, non sempre, quando andiamo a pestar neve in montagna (leggasi andiamo a fare qualche giro di una giornata con le ciaspole) gli capita che si formino grumi di ghiaccio tra i peli delle zampe.
        E lui si ferma a toglierseli, si lecca e li tira e le zampe si lesionano.
        Noi andiamo per monti una volta alla settimana se va bene…. Se uno vive per 7 mesi all’anno camminando sulla neve tutti i giorni tutto il giorno è facile che abbia questo problema un po’ di più…
        Non a caso hanno “inventato” i calzini in neoprene per i cani da slitta, ma non tutti li tollerano.
        Il mio non li vuole, se li strappa… Ch’aggia a fà….

      • @Chiara, per cortesia, non partire in quarta con un “j’accuse” plateale.
        E’ ammirevole, invece, la serietà di questo intervento, preciso e puntuale, con tanto di nome e cognome in calce. Diversamente dalla tua fonte (sempre che esista davvero) che si è guardata bene dal fare altrettanto…
        Se dissentite padronissimi di farlo, ma portando argomentazioni solide e prove di presunti maltrattamenti ove se ne faccia menzione. Le chiacchiere valgono quanto l’aria fritta.

  20. occa@@o…in ogni modo queste accuse, se confermmate, non hanno niente a che fare con quelle degli “animalisti”, che rimangono sempre, a mio avviso, degli incompetenti talebani.

  21. Se vuoi posso metterti in contatto con questa persona, che sono sicuro sarà lieto di raccontarti direttamente la sua esperienza. Lasciami un contatto mail o telefonico da potergli inoltrare.

      • vedo un numero di telefono fisso, presumo della redazione, se chiamo con chi posso parlare? io non devo fare nessun atto di denuncia, se volete avere maggiori informazioni, potete contattarmi: nel caso siate interessati a contattarmi fatemelo sapere che vi dò il mio numero di telefono via mail

  22. L’inizio dell’articolo dice già tutto:

    “non conoscendo esattamente la situazione dei cani, non mi sembrava il caso di prendere alcuna posizione”…. però poi scrive un articolo lunghissimo sullo stato di salute dei cani, affermando che stanno benissimo.

    Solo questo, a mio modesto modo di vedere, mette in dubbio la professionalità di chi scrive.

    Premesso questo, il problema dei cani del Moncenisio non sta nel loro stare al freddo, o alla catena, bensì in come vengono trattati dal responsabile del centro. Infatti una persona che ha seguito un corso presso il centro mi ha reso racconti poco edificanti.

    Costui ha avuto modo di vedere cani (costretti a percorrere sempre lo stesso circuito a forma di otto, della lunghezza di qualche centinaio di metri, per 4-5 ore al giorno tutti i giorni) stressati, con evidenti segni di malessere (zampe auto-morsicate) che appena legati alla slitta e al termine del primo giro, si dirigevano immediatamente verso l’uscita del circuito, perchè non avevano alcuna intenzione di compiere ancora tale circuito, e quando i cani si comportavano in questo modo il padrone si permetteva di prenderli a calci sul muso (!), strattonarli, intimorirli con la motoslitta, correre verso i cani con la motoslitta con la minaccia di investirli, ed altre pratiche intimidatorie. Inoltre pare che vengano utilizzati sempre gli stessi cani (5 o 6) sebbene manifestino evidenti segni di malessere (le zampe autolesionate) perchè sono i più docili e meno problematici per il gestore.

    I cani verranno sicuramente accuditi per diverse ore al giorno, e vivranno sicuramente in un ambiente per loro naturale, ma il problema sta tutto in chi gestisce questo centro, che ha una visione molto coercitiva della pratica sportiva, e un atteggiamento violento e intimidatorio nei confronti dei cani.

    Questo frequentatore del centro sleddog ha avuto modo di frequentare tanti altri centri in Italia, e mi ha confessato che in tutti gli altri centri avevano una visione ben diversa dello sport e del modo di relazionarsi col cane.

    • Chiara, questo “frequentatore” ha un nome e un cognome? Se sì, si faccia avanti e parli (anzi, denunci). Se no, può tranquillamente trattarsi di un pistolotto diffamatorio fine a se stesso.

      P.S.: evidentemente dell’articolo hai letto proprio solo l’inizio…altrimenti avresti anche visto che prima di scrivere ho incaricato una persona di fiducia di andare a vedere con i propri occhi e di riferirmi quello che aveva visto. E che non somiglia proprio a quel che racconta il tuo fantomatico conoscente.

    • Buonasera Chiara, a differenza del suo amico io pubblico nome e cognome.
      Conosco Roberta e Tiziano da circa 20 anni, da molto prima che scegliessero di stravolgere le loro vite per passione ed amore per il loro cani e per lo sleedog e decidessero di trasferirsi in Moncenisio.
      Ho assistito a diverse giornate di allenamento, al contrario di lei che scrive per sentito dire, ho visto Tiziano inquietarsi, non con i cani, bensì con i clienti che incoscentemente non seguivano le sue istruzioni,mettendo a rischio la salute dei cani.
      Ho visto Tiziano e Roberta prendersi cura dei loro cani senza riserve, senza badare a spese, a volte molto gravose, anche quando le speranze di riuscita erano inesistenti. Il che non significa accanimento terapeutico, ma volontà di non mollare mai.
      E mi creda, dopo tutte le cattiverie, le menzogne, e le scemenze che ho letto in questi giorni, io avrei gettato la spugna. ….io! Ma non Tiziano e Roberta perché, cara Sig.ra Chiara, quei cani meravigliosi sono la loro ragione di vita!!!!

  23. Dio mio che mi sono perso 🙁
    Sfuriata animaliste a gogò: il mio piatto preferito. E con tanto di cordata di capitani coraggiosi addetti alle spolliciate rosse! Una fonte inesauribile di spasso e risate!
    Come è potuto sfuggirmi questo thread???
    Potete iniziare da capo coi deliri? Ci sono anch’io! 🙂
    Valeria, se scateno una flame war non bannarmi!

    • …aspettateeeeeeee !!!!!!!!!! 🙂 la flame war non me la voglio perdere, meglio di Guerre Stellari…vado a prendere il pop-corn e torno…

  24. Gli animalisti sono tutti un MAGNA MAGNA, fanno andare nei casini le persone solo per guadagnarci, a loro dei cani non frega proprio niente.
    guardate in faccia chi dice di essere animalista e capite già tutto.
    per capire la loro mentalità basta vedere che qui chiunque abbia detto bello questo articolo o abbia detto che è favorevole alla catena etc etc ha 15- 20 pollici versi.
    Io quando ho voglia di farmi 4 risate vado a farmi un giro nei forum animalisti.

    HAHAHAHAHAHA

    PS: W Valeria Rossi !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    • I vertici delle associazioni animaliste, spesso agiscono anche per lucro, ma l’animalista comune solo per fanatismo. Spesso sono persone molto frustrate e con grossi problemi personali e psicologici, che “amano” gli animali solo perché non parlano(e quindi a differenza delle persone non possono criticarli e dirgli ciò che pensano di loro), sono profondamente ignoranti in campo etologico(ci sono animalisti convinti che i serpenti nelle teche soffrano la mancanza di spazio e libertà. Non immaginano neanche che in natura la maggior parte dei rettili vivono in tane strettissime!) e tendono ad umanizzarli all’inverosimile. E per dare sfogo alle loro frustrazioni, e per sentirsi importanti, fanno continue crociate!

  25. Grazie Roberta per l’ottima spiegazione. Mi sembra che voi rispettiate i vostri cani. Prima avevo solo letto l’articolo di Valeria, quello dell’associazione SOS Gaia, alcuni articoli dei quotidiani e visto il video. Purtroppo dal video e dagli articoli non si poteva capire bene in che modo venisse utilizzata la catena e per quali finalità.. Adesso tutto mi è più chiaro. L’ultima domanda che vorrei farvi è legata un’accusa dell’associazione SOS GAIA, secondo la quale molti vostri cani zoppicherebbero. Buon lavoro e in bocca al lupo…..

  26. hai perfettamente ragione V per vendemmia. Io ho dato le spiegazioni chieste, ora non sottrarrò’ più tempo ai miei cani, chi ha voglia di vedere o capire può venire direttamente….come hanno fatto ieri tante persone di buon senso, chiedendo di entrare e relazionandosi su cose oggettive, non traendo conclusioni sulla base di un filmato o di una foto. ( ne avrei 3000 di gran belle foto o filmati)

    • Bene.
      Se ieri sono venute delle persone, hanno fatto domande e hanno capito mi pare solo una cosa positiva.
      Ma non tutte hanno la possibilità di venire fino da voi, e non immagino, ripeto, cosa voglia dire abitare in alta montagna.
      Ha detto che l’acqua gela… già, ma andrebbe specificato che non gela solo qualche giorno come a Milano, ma gela per qualche mese… Che se madre natura decide di metterci del suo, ad agosto capita di pestare neve e di essere anche a zero gradi…
      Capita che i cani non si possono lasciare sempre liberi perchè con la neve alta mica possono andare troppo in giro dove e come vogliono, che se è il momento una slavina cade senza fare prima una telefonata o mandandare un sms, e “indo coio, coio”, cani, umani e camosci compresi…
      Che i cani possono perdere l’orientamento e perdersi, soprattutto se si mettono ad inseguire una animale selvatico, che possono causare loro stessi delle slavine in cui rimangono intrappolati…
      Capita che in una notte, se attacca a nevicare bene si rimane tutti intrappolati…cani nei rifugi compresi…
      Che anche gli umani che vanno per monti spesso si scavano una buca nella neve per ripararsi dal freddo anche per la notte (Walter Bonatti insegna, e non è stato nè il primo nè l’unico…)…
      E ce ne sarebbero ancora mille da dire…

  27. …Ragazzi ma vi rendete conto con chi state cercando di dialogare ?
    questo tipo di associazione non vuole dialogo non cerca risposte, parla, senza nessun tipo di informazione di cose che non conosce e non capisce , e la cosa peggiore è quella di non cercare nemmeno di approfondire l’argomento , si limitano semplicemente (come va molto di moda ultimamente) a commentare fotografie su Fb,basta farsi un giro sulla loro pagina di FB per capire con chi si cerca di instaurare un dialogo, si può star qui a parlare per ore del cane da lavoro, dei turni di riposo, dei cani che ululano perchè sono contenti di andare a correre, è inutile LORO vedranno sempre e solo dei poveri cagnolini che si disperano perchè sono attaccati alla catena

    • Infatti non credo che questo articolo sia per dialogare con gli “ecospirituali” di SOS GAIA(impossibile dialogare con i fanatici di religiosi new age), ma per far informare e far riflettere le persone che leggendo certi articoli diffamatori, potrebbero ingenuamente crederci.

      • Ho fatto il nome di SOS GAIA perchè è da loro che è partito tutto il casino, sono totalmente in accordo con te quando mi dici che non ci può essere dialogo, ma a volte fare il nome di chi crea questo tipo di situazioni serve per chiarire le idee, bisogna far luce su certi comportamenti tenuti da questo tipo di “associazioni” la persona saggia semplicemente andando a leggere la semplicissima pagina FB di Sos Gaia può capire al volo che tipo di personaggi siano…
        cerchiamo di capirci questi chiedono anche il 5 x 1000 !!!! cioè chiedono soldi per portare avanti battaglie che dire sbagliate è fargli un complimento 🙂
        giusto per capirci ma si può pubblicare una foto delle scie di condensazione degli aerei e chiedersi :
        “Scie chimiche? Magari no. Ma che ci stanno a fare in cielo tutte queste tracce?”
        dai su ragazzi facciamo le persone serie torniamo a parlare di cani e non da cani 🙂

  28. Mardo seguirò il suo consiglio e scriverò appena ho un attimo di tempo la nostra vita quassù.
    per Aldo, rispondo abbiamo dei recinti 3 per la precisione e 20 box attualmente, di cui 10 vuoti perché molti dei miei cani nel box sono proprio “sofferenti” mi guardano cioè come se fossero in prigione (conosco molto bene i miei cani, dallo sguardo mi accorgo subito se c’ e’ qualcosa che non va…Sa la maggior parte di loro ci sono nati in mano) . In un recinto (grande) ci sono 8 siberian husky vecchietti che oramai non hanno più voglia di litigare pertanto non ci sono problemi, in un altro ci sono tre femminucce di hound (mamma e tre figlie)che abbiamo capito che proprio non gli piace stare al palo e catena ma neanche il box pertanto le lasciamo insieme nel recinto . Poi abbiamo un altro recinto, proprio sotto la finestra della camera con all’interno una bella “suite” , casetta in legno che ci potrebbe tranqulillamente stare una persona, che ovviamente non compare nel video di sos gaia, dove mettiamo i cuccioli e la mamma a 2 -3 mesi quando iniziano a fare danni e non possono più stare in casa( ha letto bene, IN CASA, perché tutti i nostri cuccioli nascono in casa)
    premetto che per 62 cani la catena concepita dalla legge italiana ci vorrebbe un aereoporto, e poi forse adatta a chi ha uno o due cani che magari non hanno altra possibilità di sfogo, a differenza dei miei. vede una catena così lunga per 50 cani poi non rimarrebbe più posto per il Prato attrezzato a farli correre liberi.
    devo anche fare presente che d’inverno i recinti sono spesso inutilizzabili perché con la neve alta i nostri cani escono da sopra , così anche i box i cani possono rimanere isolati per qualche ora finché non si riesce a spalare la neve per potervi accedere. Una volta in un recinto e’ stato morsicato un cane ( Herbie) e accorsi subito a sedare la rissa ci siamo accorti che perdeva molto sangue. Corsa dal veterinario a circa 30 km da qui e il cane e ‘ rimasto con un litro di sangue, fortunatamente il veterinario l’ha salvato, ma capisce che non si sta tranquilli? Se Abbiamo adottato questo sistema come tutti quelli che hanno una scuola di Sleddog , mi creda e’ perché abbiamo valutato che sia una soluzione adatta e come ripeto non fuorilegge per il luogo dove viviamo. Aggiungo, un ‘ultima cosa…sapete che d’inverno l’acqua in montagna Gela, pertanto è impossibile lavare e disinfettare i box?

  29. Purtroppo non conosco cosa dice la legge francese sul tema della catena e poco mi interessa. Ho semplicemente voluto fare una riflessione su come si potrebbe usare tale strumento, partendo proprio da ciò che afferma la legge italiana. Visto che ho la possibilità di dialogare direttamente con voi posso chiedervi perchè non usate la catena in modi simili a quelli proposti dal legislatore italiano o perché non costruite recinti?

  30. Sig. Aldo, indipendentemente dalla registrazione dell’ azienda i cani sono in territorio francese pertanto iscritti in Francia , dipendiamo dalle autorità francesi e i permessi sono rilasciati dai francesi essendo SUOLO FRANCESE. I contadini italiani che arrivano ai pascoli con le mucche e le pecore dal momento in cui entrano nei pascoli francesi sono controllati dai veterinari francesi che ne accertano tutte le conformità. Così come le mie bollette (acqua, elettricita, ecc…) vengono pagate tutte in Francia. Ma perché si parla senza essere a conoscenza delle cose? Aggiungo…sapete che la strada in inverno non ce la puliscono perché siamo in Francia???? E ci dobbiamo arrangiare anche con 2 metri di neve, anche se i miei bambini vanno a scuola in Italia?????

    • Vede Roberta, credo che grossa parte della discussione si focalizzi solo sulle foto di SOS Gaia.
      Onestamente, a guardale così, come pure a guardare dov’è il vostro allevamento su Google Maps potrei essere tentata a ergermi paladina dei vostri cani.
      Ma…
      Ma faccio lo sforzo, come molti, di riflettere e comprendere che non posso applicare a voi e ai vostri cani il metro che uso per me e per il mio.
      Ho guardato il vostro sito e mi è parso di capire che i vostri sono si cani ma anche atleti, che corrono tutti i giorni, che alcuni tutti i giorni si devono allenare, altrimenti non mi spiego come possano vincere gare, e che quindi hanno anche bisogno di riposo e giorni di “scarico”. Un po’ come gli uomini…. atleti….
      Il punto è non capire che una foto, da sola, non può bastare.
      Se SOS Gaia avesse fatto un reportage lungo una stagione, monitorando 24H/24 i cani, e dimostrassero che gli stessi sono sempre legati per ore, e giorni… allora… mi sembrerebbe un altro discorso.
      Ma da una foto fatta in un determinato orario in un determinato giorno non si può tirar fuori una “continuità”, una prassi….
      Non so, provi a spiegare meglio e con calma come si svolge la viata vostra e dei vostri cani, quante uscite fatte al giorno,com’è l’alternanza lavoro/riposo… Magari ne sortisce qualcosa.
      La capisco, e capisco la sua incazzatura.
      E non deve “giustificarsi”, sia chiaro, ma solo spiegare e raccontare a chi non lo sa e non immagina cosa vuol dire vivere a 2.000 mt di altezza tutto l’anno.
      SOS Gaia non cambierà idea, ma magari qualcuno si…

  31. Ho letto un articolo sui cani di Moncenisio sulla Stampa on line. Sos Gaia ha sporto denuncia alla procura di Torino. Il centro in questione è in territorio francese, ma l’azienda è registrata in Italia e gestita da cittadini italiani. Premesso ciò ho cercato la legge regionale piemontese che regolamenta l’uso della catena. Incollo l’articolo 2 del D.P.G.R. n. 4359 dell’11 novembre 1993 della regione Piemonte.
    La detenzione dei cani alla catena deve essere evitata; qualora si renda necessaria, occorre che all’animale sia quotidianamente assicurata la possibilita` di movimento libero e che la catena sia mobile, con anello agganciato ad una fune di scorrimento di almeno 5 metri di lunghezza.
    Il confronto tra le foto e quello che dice la legge non ha bisogno di ulteriori chiarimenti. Non voglio fare un trattato di giurisprudenza perché non ne ho le competenze, uso quanto scrive la legge della mia regione per dire che, secondo me, se si vogliono evitare accoppiamenti, zuffe o gestire al meglio i momenti di relax dei cani sarebbe auspicabile almeno adottare catene simili a quelle descritte dalla legge o delimitare gli spazi con la rete…..

    • Non si tratta di “legge” (non ce n’è alcuna) ma di “usi”: quelli correnti, che ho riportato anche nel mio articolo di oggi, parlano effettivamente della catena mobile. Il caso dei cani del Moncenisio è paragonabile invece a quello del pit bull dell’allevamento “Iron dog”, che ho già citato in un altro commento: non essendo possibile, evidentemente, installare catene volanti per un intero allevamento (me verrebbe fuori un assurdo groviglio di cavi e pali), per i cani che non sopportano il box c’è l’alternativa del palo con catena che ci “gira intorno”. Ora, la scuola del Moncenisio sta il territorio francese, ma l’Iron dog sta in Italia ed ha ottenuto, motivati e sottoscritti da veterinari, etologi e forze dell’ordine varie, tutti i permessi per tenere i cani in questo modo. Perché in box si fanno male, le reti tentano di distruggerle e alla catena stanno tranquilli e sereni.

  32. …SOS GAIA chi? quelli che tra le atre cose credono alle scie chimiche ufo omini verdi e complotti di varia natura….
    uhm.. andiamo proprio bene …..
    inutile parlare con chi non vuole ascoltare 🙂

    • devo dire che tutta questa diatriba maleducata e offensiva non mi piace per niente…mi aspettavo una discussione corretta ed educata…mi ero iscritta a questo blog sui cani per arricchire il mio bagaglio di conoscenze ed esperienze sui nostri amici a 4 zampe che amo e rispetto e invece sono profondamente delusa per il modo di fare di tutti, sia degli utenti che della redazione. Ho cercato sulle pagine di “Ti presento il cane” di cancellarmi definitivamente ma non riesco a trovare la procedura. Non mi interessano sterili discussioni stile talk show di bassa lega che non guardo mai e perciò chiedo cortesemente alla signora Valeria Rossi di essere cancellata da qualsiasi argomento e aggiornamento dei news e quant’altro. Grazie

      • Maria Cristina, se non ti piace il sito basta non venirci più: molto semplice. Se non ti piacciono i commenti, basta non leggerli.
        Ancora più semplice.
        Non mi risulta che la redazione ti imponga di leggere articoli o commenti: se poi ti sei iscritta (volontariamente e di tua spontanea volontà, perché SOLO così ci si può iscrivere: e viene pure richiesta una conferma, qualora uno lo richiedesse per sbaglio) al servizio di ricezione dei nuovi commenti, puoi disiscriverti anche da sola cliccando sul link che trovi in fondo alle email che ricevi.
        Se non dovesse funzionare, fammi sapere a quali articoli hai richiesto di ricevere i commenti e ti cancellerò io; ma non chiedermi di andare a controllare se sei iscritta agli oltre 1000 articoli presenti sul sito, perché mi pare una pretesa un filino eccessiva.

        P.S.: dai commenti a QUESTO articolo ti ho già cancellato.
        P.P.S.: non esiste alcuna “iscrizione al blog”. Questo sito è di libera consultazione e c’è la possibilità di libera discussione. Quello a cui ti sei iscritta è appunto un servizio aggiuntivo che consente di ricevere in email i nuovi commenti a un articolo.

  33. Del fatto che siate in regola ne sono certo, come ritengo ridicolo parlare di maltrattamenti e di chiusura dell’allevamento. Rintengo solo che questo articolo vi abbia più danneggiato che salvato rispetto ad una vostra denuncia per diffamazione nei confronti degli animalisti perchè a conti fatti Valeria è a conoscenza della situazione come chiunque lettore e l’unica cosa a cui una persona può attingere sono foto fatte da persone di parte(che personalmente non stimo) e selezionate per vedere determinati aspetti. E visto che l’utilità di questa discussione non è altro che esprimere pensieri in libertà io ci vedo cani che non sembrano stare alla grande, ma ripeto ciò che interpreta ognuno di noi dalle foto non ha alcun significato.

    Quindi mi ripeto e chiedo che senso abbia tutto questo?

    • Come che senso ha? sono stati accusati, e spiegano la loro versione dei fatti!

      certo, gli animalisti più ottusi non cambieranno idea, ma le persone che non hanno pregiudizi in merito, possono ascoltare entrambe le campane, e farsi la propria opinione. E le foto in realtà non dimostrano nessun maltrattamento, a meno che non si voglia estendere il concetto di maltrattamento a qualunque cane tenuto in condizioni non assolutamente perfette, e costretto a tollerare qualche piccolo disagio. Ma in tal caso, se pretendiamo la perfezione assoluta, mi sa che si dovrebbero sequestrare il 90% dei cani(per metterli dove?). E i canili non dovrebbero neanche esistere!

  34. No ragazzi questi fanno così….lanciano pizza ai cani e vengono su come ladri, si nascondono dietro le auto per rubare foto…..credete davvero che se non fossimo in regola saremmo così alla vista di tutti? E forse il male e’ proprio questo, se avessimo tutto chiuso e nessuno vedesse niente non saremmo qui a dover i difendere da un’ accusa così infamante ma altresì falsa

  35. Personalmente amo e ritengo molto utili gli scritti puramente cinofili di Valeria in cui dimostra conoscenza ed esperienza di razze e comportamenti canini, non apprezzo la Valeria giudice del buon gusto cinofilo o più che altro non la trovo molto coerente.

    In particolare non capisco perchè nel caso dell’aggressione in Sardegna si discute basandoci sulle testimonianze di maltrattamenti(prendendole come veritiere) e sul fatto che nella maggior parte dei casi questi eventi capitano a causa di un propietario non all’altezza(e sono d’accordo ma è pur sempre un ipotesi), mentre in questo caso si respingono le testimonianze e si nega l’evidenza che dalle foto emerga una situazione non proprio rosea(ripeto sono pure ipotesi magari quei cani stanno meglio di noi però anche a me vedendo le foto mi viene da pormi domande riguardo il corretto uso della catena e dell numero impressionante di cani.

    Quindi o non si parla di nessuona di queste situazioni in mancanza di dati realmente oggettivi, si evita la polemica e di screditare persone basandoci su ipotesi e si parla solo di cani(io voterei per questa) oppure si tiene una lineea coerente.

    • Accio, dipende da cosa uno “vuole vedere” in alcune foto…
      Nel caso della Sardegna si ritiene veritiero quanto detto da persone che conoscono cani e padroni. Fino a prova contraria. Ma di questo ha già detto Valeria e può dire meglio lei.
      Nel caso in specie si tratta di tirare conclusioni da foto.
      Ora nelle stesse, e mi riferisco a quelle pubblicate su FB dall’ass. SOS GAIA, si vedono solo dei cani legati ad una catena quindi ad un palo, oppure spaparanzati sulla neve o sulla cuccia…
      Tu ci vedi dei cani maltrattati…
      Io ci vedo dei cani stanchi perchè hanno corso portando in giro una scolaresca in gita al Moncenisio, appena rientrati dalla gita che Roberta e Tiziano hanno legato velocemente ai pali per fargli prendere fiato ed evitare che se ne vadano in giro a cacciarsi nelle pesti, mentre stanno accompagnando all’interno l’allegra brigata di monelli chiassosi e infreddoliti e li stanno sistemando, per poi, con calma, prendersi il tempo per sistemare i cani…
      Io non c’ero, tu neanche, credo. Come puoi dire che io vedo sbagliato??
      Quanto ai dati oggettivi mi pare che Roberta, proprietaria dei cani, sia intervenuta… e se vuoi puoi andare anche tu a farti un giro al Moncenisio, come ospite, e verificare…
      Quanto ai cani sardi… spero davvero non si ripeta per poterlo documentare!!!

      • Forse ti sfugge il significato di “oggettivo”…
        Ciò che dice la propietaria è per definizione soggettivo, riguardo alle testimonianze del caso in Sardegna ti risultano forse nomi e cognomi e giuramenti in tribunale o contatti via internet di gente che ha scritto a Valeria che a sua volta ha dovuto interpretare secondo il suo giudizio?

        Quindi ti chiedo se dici:”Nel caso della Sardegna si ritiene veritiero quanto detto da persone che conoscono cani e padroni. Fino a prova contraria.” Perchè in questo caso no?

        Sul fatto che le foto possono avere differenti interpretazioni(cmq non ho mai detto che sono maltrattati ma che nn sembrano stare un granchè) sono assolutamente d’accordo e non vale un tubo la mia come la tua.

        Quindi mi chiedo il significato di questi dibattiti basati sul niente

        • Ripeto, prenditi una settimana di ferie e vai a divertirti al Moncenisio.
          Quello è oggettivo, e chiunque lo può fare.
          Poi ne riparliamo….

          • Forse non capisci, anche se mi sembra chiaro, che io non sto parlando della situazione specifica di cui personalmente non frega proprio nulla.

            Non capisco la linea di interpretazione tenuta della redazione nei differenti articoli di “inchiesta”, tutto qui.

        • Accio, allora chiariamo una cosa: alla scuola del Moncenisio è stata fatta – papale papale – l’accusa di “maltrattare” i cani, con tanto di minacce di “farglieli sequestrare”. E la cosa mi sembra già grave. Se poi ci mettiamo anche che si tratta del lavoro di queste persone, la cosa diventa ancora più seria.
          I cani “potrebbero stare meglio”? Può darsi. Al mondo, probabilmente, ci sono milioni di cani che “potrebbero stare meglio” (a partire dalla mia, che fa il cane da divano e che spesso, me ne accorgo, si rompe le palle. E non sempre ho modo e maniera di mollare tutto e di dedicarmi un po’ a lei). Ma non per questo si parla di sequestrarli.
          I cani sono “maltrattati”? Indubbiamente NO. Cani che lavorano, che hanno modo di correre liberi e di giocare e che POI, per qualche ora al giorno, stanno alla catena, non sono cani maltrattati e pensare di privare una famiglia del proprio lavoro perché si pensa “poverini” di cani nordici che stanno al freddo (“fresco”, rispetto alle temperature del loro Paese d’origine: perché questi son cani che vivono a -50°! Ma di cosa stiamo parlando???), o perché vengono legati per qualche ora al giorno, è pura follia animalista, non diversa dal “liberare” animali dai laboratori per poi vederli finire ammazzati sotto le ruote delle macchine.

          • Valeria sono d’accordissimo e gli animalisti mi stanno più sulle balle a me che a te, solo non capisco come ognuno di noi da casa possa trarre le proprie conclusioni se non ipotizzando.
            Devo fare il tifo per qualcuno? Boh sinceramente non capisco perchè i rispettivi contendenti non vadano per via legale e basta.

            Ti copio incollo ciò che ho scritto più in basso sperando di far cogliere meglio il mio pensiero e poi smetto di postare.

            “Del fatto che siate in regola ne sono certo, come ritengo ridicolo parlare di maltrattamenti e di chiusura dell’allevamento. Rintengo solo che questo articolo vi abbia più danneggiato che salvato rispetto ad una vostra denuncia per diffamazione nei confronti degli animalisti perchè a conti fatti Valeria è a conoscenza della situazione come chiunque lettore e l’unica cosa a cui una persona può attingere sono foto fatte da persone di parte(che personalmente non stimo) e selezionate per vedere determinati aspetti. E visto che l’utilità di questa discussione non è altro che esprimere pensieri in libertà io ci vedo cani che non sembrano stare alla grande, ma ripeto ciò che interpreta ognuno di noi dalle foto non ha alcun significato”

    • Il fatto è che nelle foto e nei video che dovrebbero avvalorare la tesi del “maltrattamento”, io di maltrattamenti proprio NON ne vedo!
      Vabbe’, dài, proverò a scrivere qualcosa domani, per vedere se con più spazio riesco a farmi capire. Altrimenti non se ne esce.

  36. Sono d’accordo col discorso di contestualizzare: come si può paragonare anche lontanamente lo stress che vive un pastore tedesco alla catena in un giardino di una villa che ogni volta che passa qualcuno sul marciapiede vorrebbe correre a difendere il territorio avvicinandosi alla cancellata, ma non può farlo, con gli husky che se ne stanno tranquilli sulla neve in uno scenario stupendo come il Moncenisio.

    Scusate, la sintassi imperfetta, ma a leggere certe cose mi si tappa la vena e poi ragiono male. Se i cani in recinto si intristiscono, non vedo dove sia il problema, del tenerli legati AL SICURO, o per certa gente sarebbe preferibile lasciarli liberi di scannarsi tra loro e di accoppiarsi come capita perché p la loro natura?

    Spero tanto che Roberta e Tiziano non incappino in qualche animaloide invasato che tenti di liberare i cani a vanvera. 🙁

  37. L’Anonima Spolliciatori è tornata!!!
    Ma son quelli che avevano tentato di bloccare il blog di grillo, respinti si sono riversati qua?
    E’ la nuova frontiera della DISinformazione di massa: quando qualcuno dice qualcosa che non ci piace, lo oscuriamo? Complimenti, bravi, bella dimostrazione di pensiero libero e democratico. Credete di essere più furbi? E’ sabato sera e io non ho niente da fare, perciò adesso entro ed esco dal sito come una forsennata e m’attacco ai pollici verdi, per riequilibrare la situazione. Tanto che c’ho da ffare di meglio? Guardarmi la Litizzetto ad Amici?

    • Guarda che non serve che entri e esci da sito…. Basta solo restare sulla pagina e cliccare la freccia di refresh…
      Così fai prima e poi vedere anche la Litizzetto 😉

      • Luciana l’ho vista cmq, e mi son pure sganasciata 🙂
        I pollici, mi son stancata già dopo il primo giro, TROPPI! Inoltre mi toccava cliccare due volte sui messaggi per leggerli, per capire se ero veramente d’accordo … insomma mi son venuti i rimorsi di coscienza e l’ho finita là.
        Questo pome invece, sempre molto tempo a disposizione, visto che la bulla ha fatto molta attività fisica stamattina e ora dorme felice e appallottolata, ok sul letto e non sulla neve, mi son vista un po’ di immagini e il video che SOS Gaia ha pubblicato (quindi il video di protesta, non un “reperto della difesa”). Non so nulla di cani da slitta, ma un cane maltrattato lo so riconoscere anch’io. A me sembrano soprattutto molto stanchi, come la belva acciambellata sul mio letto. Uno col pelo effettivamente un po’ corto rispetto all’idea (samoiedo?) che mi son sempre fatta degli sled-dogs, sembra restio a sdraiarsi per terra come gli husky, e sta seduto ad aspettare; un altro gironzola avanti e indietro, effettivamente è molto magro, ma non ha il pelo rovinato, potrebbe trattarsi di un atteggiamento nevrotico o di uno di quelli che non sanno stare mai fermi. Quello che mi preoccuperebbe di più è un cane che sembra mangiarsi la popò, anche se di fatto la annusa e basta (forse non è abbastanza appetitosa?): leggendo altri articoli su questo sito sappiamo che si tratta di un comportamento non favoloso, ma nemmeno così ripugnante come appare a noi umanoidi, in qualunque contesto, anche urbanissimo, esistono fior fiore di cani infiocchettati e swaroskati che non disdegnano le proprie deiezioni.
        Sicuramente non rientro tra quelle persone entusiaste di vedere cani legati ad una catena, ma in generale se qualcuno mi dice: maltrattano i cani perchè li tengono alla catena, do per scontato che si intenda “tutto il giorno alle intemperie, senza cibo nè acqua, sotto il sole di ferragosto, senza riparo”; se mi informano che è un modo per tenere tranquilli i cani dopo una giornata di duro lavoro, la cosa in fondo (riflettendoci) non mi scandalizza più così tanto: alla fine è come per i cani di città, sempre al guinzaglio, mai liberi di farsi una bella corsetta Come Dio Comanda, per la loro incolumità siamo costretti a tenerli legati, e questo ne limita non solo i movimenti, ma pure la possibilità di socializzare come si deve. Tutti i cani portati al guinzaglio sono “maltrattati”? Ma per favore, un po’ di buon senso. Ogni volta che vedo un cane lasciato solo tutto il giorno in giardino fino al ritorno del padrone a far la guardia, che impazzisce ogni volta che passa un gatto a fargli lo sberleffo da dietro il cancello, vedo un cane maltrattato molto più di questi che se ne stanno per qualche ora sulla neve, che lavorano, fanno attività e socialità, fanno i cani. Che poi, da quel che ho potuto vedere in questo inverno molto nevoso, ai cani in genere la neve PIACE

  38. Questo vostro modo di bloccare i commenti di altri utenti lo trovo stupido e poco corretto.
    Va bene solo quello che dite voi? Ottimo, ma così non andiamo da nessuna parte e non dimostrate forza, ma debolezza.
    Grazie comunque. Non sosterró mai più nessuna associazione animalista.
    Ciò che farò sarà a titolo personale e basta.
    La vostrà stupidità porta a questo. Un dialogo costruttivo avrebbe fatto bene a tutti.

  39. Ma perché non proviamo a contestualizzare??
    Io non credo proprio che si voglia legittimare nulla, fuorchè il fatto che due persone possano fare il loro lavoro in santa pace e senza essere messi in croce…
    E non si tratta neanche che adesso tutti i cani per recuperare le forze devono stare legati alla catena.
    Anche io con il mio cane andiamo spesso per bricchi, e la nostra passeggiata molto spesso è di un migliaio di mt di dislivello per me… per lui mooolti di più. Certo che la sera, a casa, si riposa sotto il tavolo. Ma se siamo in rifugio no, se ne sta legato fuori. Non a una catena, ho solo uno spezzone di corda del 9….
    Poi, a dormire, magai entra, ma mentre sto trafficando lui vuole stare fuori, ma col cavolo che lo lascio libero… E se poi si caccia in qualche casino??? E’ giusto di 15 gg fa la foto del recupero di un bernese da un burrone… E capita che gli animali ci caschino, stambecchi e camosci compresi…
    Quelli del rifugio sono cani da lavoro, sono i compagni di lavoro di Tiziano e Roberta, come si può solo pensare che li maltrattino?? E come si può pensare che facciano tutto per il Dio Soldo, come ha detto qualcuno??
    Ma chi l’ha detto sa cosa vuol dire VIVERE tutti i giorni a 2.000 mt?? Vivere tutto l’anno in un posto che è libero dalla neve, se va di lusso, per 5 mesi all’anno, lontano da tutto e da tutti, con difficoltà di movimento, di spostamento…
    Credo che vivrebbero molto meglio e guadagnerebbero se aprissero un baretto sulla spiaggia a Santo Domingo… e avrebbero anche meno rotture!!! 😉
    Un po’ di rispetto per chi vive, e FA VIVERE, la montagna, anzi l’alta montagna credo sia il minimo…
    E poi, questo “finto animalismo”… Ma a favore di cosa sono?? contro cosa??? Chi difendono??
    Vogliono difendere i cani del Moncenisio?? Ma da che?? Da chi??
    Oltre alle foto già citate anche da Duglas, che avevo visto prima di scrivere il post precedente. Poi googleggiando ho trovato anche queste: http://www.roby4061.it/2005/photobook/2012/Moncenisio1.htm
    Non mi pare di vedere cani maltrattati, dallo sguardo triste e malconcio.
    Sono cani nordici, selezionati per vivere in determinati climi, per lavorare con l’uomo in ambienti certamente poco confortevoli, che “devono” mantenere queste loro caratteristiche, altrimenti, in primis, ne va della loro vita. E vivendo in questi ambienti/circostanze mantengono le loro specificità di razza.
    Ma perché nessun animalista in 25 anni ha mai sfrugugliato le balle a Valeria accusandola di allevare Husky in un ambiente geografico forse non congeniale?? (Scusa Valeria, ti chiedo perdono, non voglio certo farlo io, passami per favore il paradosso/iperbole… grazie;-))
    Perché non si fa a sfangare un po’ su come i cacciatori tengono i loro cani?? Abito in Brianza, e in mezzo ai campi ce ne sono di casotti o appezzamenti di terreni cintati in cui vivono cani o chiusi in gabbia tutto il giorno (mica si va a caccia tutti i giorni…) o chiusi in un recinto 2×2 (che così invece che camminare in tondo attorno ad un palo camminano in quadrato). Forse perché i cacciatori non si limitano solo a minacciare ma piazzano una doppietta a filo di naso e si fanno pochi scrupoli di sparare??
    Perché non si difendono i cani dei pastori che vivono in condizioni semi disastrose negli alpeggi estivi, in alta montagna?? Ah, vero… perché il Bitto piace a tutti, e tutti vogliamo il formaggio “quello buono”, anche se per farlo qualche cane vive “da cani”…
    Non conosco Roberta e Tiziano, magari sono “dei cani” come allevatori e come persone (chiedo scusa anche a voi, non vi conosco e non lo penso, passatemi la frase, please…), ma da quelle foto tutto questo non appare proprio. E se il problema è la catena a cui i loro cani sono legati per qualche ora durante il giorno perché non vadano in giro liberi a cacciarsi nei guai, beh, mi pare proprio che il problema non ci sia: ce lo vogliamo creare.
    A che pro? Questo proprio non lo capisco.
    E poi ribadisco quanto detto prima: questi cani LAVORANO e VIVONO tutti i giorni con bambini, scolaresche e famiglie che vanno al colle a correre con la slitta. Ma su 80 cani è possibile che nessuno di loro abbia mai dato fuori di matto perché maltrattato??
    Boh… non capisco.

  40. X Accio
    “Non sono animalista (anzi mi stanno anche un po’ sulle balle) e me ne frego delle testimonianze sia da una parte che dall’altra, ma gaurdo solo le cose oggettive cioè foto e filmati e per quanto abitualmente sono assolutmanete pro allevamenti e cani da lavoro questi non sembrano stare un granchè..”

    Per sapere davvero come stanno(e quanti box hanno a disposizione), dovremmo andarli a vedere di persona, difficile giudicare solo dalle foto!
    Comunque io credo che anche se le condizioni magari non saranno perfette, stanno sempre meglio lì, piuttosto che nei canili in cui vorrebbero metterli gli animalisti.
    Ricordiamoci sempre che i cani sequestrati dagli animalisti, raramente finiscono in mano a persone esperte, e spesso si disperdono e fanno una brutta fine

  41. Premetto che non conosco personalmente il centro. Valeria, questa volta non riesco proprio a capire come fai a legittimare l’uso della catena per sole finalità di riposo/recupero energie. Vorrei farti una domanda. Oggi io e il mio bovaro del bernese abbiamo fatto un’intensa mattinata di lavoro e di gioco al campo e una bella passeggiata. Il risultato è che è stanca morta e dorme sotto il tavolo o sotto il suo albero preferito. Visto che domani mi attende una lunga passeggiata in montagna devo legarla alla catena per farle recuperare al meglio le energie????? Non mi ritengo un animalista, ma penso che questo centro debba, nel 2013, pensare ad altri modi di far riposare i cani. Inoltre è auspicabile che la catena sia vietata dalla legge , considerando gli abusi di tale strumento fatti nelle campagne e le assurde giustificazioni adottate da chi la utilizza.
    Si tratta solo della semplice constatazione che si più fare di più.. Per il resto il tuo articolo non fa una piega.

    • Signor @Aldo
      quello che lei dice è del tutto sensato. Però lei è l’umano di una sola bernese. Se ne avesse cinquanta o sessanta forse le cose potrebbero essere differenti per i motivi di cui si parlava sopra (cani che potrebbero azzuffarsi, accoppiarsi, litigare per una cagna in calore eccetera).

  42. Vedo che si sono scatenati gli animalisti… li aspettavo con ansia.
    La liberta’ di espressione su questo sito è sacrosanta… però avrei una preghiera: invece di perder tempo a “oscurare” i commenti (che intanto si vedono lo stesso cliccandoci sopra, solo che è una rottura di palle), potreste perdere un minuto in più e motivare quello che scrivete?
    Perché a schiacciare pollicioni rossi son capaci anche i bambini dell’asilo, ma non è che la cosa porti grandi spunti di interesse alla discussione.
    Quindi, per favore…se avete qualcosa da dire, siete liberissimi di dirla. Ma spolliciare a vanvera non è di alcuna utilità (e mi fa pure leggermente incazzare, perché chi legge è costretto a cliccare due volte su ogni commento). Avete idee? ESPRIMETELE! Ma a parole, non a polliciate.

    • Da quello che ho capito gli animalisti non sono solo contro la scuola-allevamento di Moncenisio, ma sono proprio contrari allo Sleddog in quanto tale(sono convinti che i cani siano costretti con la forza a tirare le slitte), come sono contrari per pregiudizio a qualunque attività sportiva che si faccia con i cani(dalla caccia, al coursing, fino addirittura all’agility). E sono fermamente convinti che l’unico posto in cui i cani possano essere felici, sia tra le loro braccia, sul divano di casa(o in alternativa in un canile gestito da volontari rigorosamente animalisti)!
      Ma non hanno argomentazioni razionali(per questo si limitano a spolliciare), solo pregiudizi!

  43. Il cane deve anche lavorare? Certo che si. Se munito di pelo adeguato può dormire fuori? Eccome. Se fa una somma cazzata può saltuariamente riceve un ceffone? Si. Deve essere obligato a “riposare”(da leggersi vivere) ogni ora in cui non lavora legato ad una catena di 2 metri e camminnare nelle proprie deiezioni? A me non pare proprio.

    Non capisco la coerenza con cui in questo sito si additi la punizione positiva(assolutamente capita da certi tipi di cani in determinate situazioni), ma si tollera tutto questo.

    Ogni allevatore che si rispetti sa benissimo che i suoi cani fanno una vita molto più infelice di quelli in famiglia però si organizzano con strutture e personale in modo da mettere un limite ad una situazione che non ha alternative.

    • Accio, infelice sarai tu! 😛
      Non ho mai pensato, neppure per un secondo, che i miei cani facessero una vita “più infelice” di quelli da famiglia: semmai “meno felice”, che sono due cose ben diverse (e comunque dipende MOLTO dalla famiglia…).
      Detto questo, io non ho MAI additato la punizione positiva, ma solo il suo uso scorretto: e nello stesso modo addito l’uso scorretto della catena.
      Quello che si fa in questo specifico caso non mi sembra un uso scorretto, visto che i cani hanno i loro tempi di lavoro, di gioco/relax E (terza, e non unica opzione) di “riposo obbligato” alla catena.

      • Senza attacarsi alla semantica i cani in allevamento stanno peggio che in famiglia. Non dipende dalla famiglia perchè se sei un allevatore valido sai scremare i clienti e se non sei valido meglio cane unico in una famiglia inadeguata che insieme ad altri 15 con te ugualmente inadeguato.

        Penso di essere ciò che più si allontana da un animalista, ma la catena proprio non riesco ad accettarla.

      • La catena te la dovestri mettere tu alle mani per le cagate che scrivi e nel modo in cui le scrivi, senza vergogna! Mancano ancora una manciata di anni e voi vecchie cartuccie della cinofilia verrete man mano fuori per quello che siete, ignoranti antropocentrici!!
        Menomale hai avuto il buon senso di smettere di allevare siberiani!

        • Egr. sig. Simone,
          attendo con ansia un articolo scritto con dovizia di particolari, ben articolato, supportato da un ragionamento sensato e da un sillogismo incontrovertibile che dimostri inequivocabilmente che le teorie espresse dalla sig. Valeria Rossi sono quanto meno vetuste ed inopportune.
          Come pure che le tesi sostenute dall’ass. SOS Gaia sono inoppugnabili e senza possibilità di replica.
          In caso contrario……..

        • come qualcuno ha già fatto notare, avresti bisogno di un libro di grammatica prima di poter dare dell’ignorante a qualcun altro.
          la tua conoscenza dell’ortografia è decisamente insufficiente (con la “i”) per poter dar lezioni ad altri 😀

        • Veramente si scrive “dovResti”, “cartuccE” e “meno male (staccato) CHE”, oppure “meno male”, virgola. Questo per dire che non sei esattamente nella posizione di dare dell’ignorante a destra e a manca, trollino caro. Feed the troll! Sennò poi gli animalisti dicono che sono troppo denutriti e che li maltrattiamo 😉

      • Ridi ridi che mamma ha fatto gli gnocchi!
        Attaccarvi alle parole e quello che vi rimane di fare, scrivo da un cellulare perche al momento non ho un pc. L’importante e il messaggio che arriva.
        Fammi indovinare magari allevavi pt negli anni 80 e husky nel 90… (e nel cambiamento sei rimasta davanti al termosifone) bel business! Ora non ti frutta piu? Business Come quello dei tuoi amici: turismo sulla groppa dei cani.
        Ho letto temperature -50, spero sia uno scherzo uno dei “record” a fairbanks dovrebbe essere -62.
        Apparte questo, se parliamo di husky o di alaskani, sono fatti per il freddo, non lo reputo un maltrattamento, anzi un bel favore.
        Ma se parliamo di catene o box, si, e non perche sono animalista. Ho un malamute con il quale a cadenza “simbolica” pratico sleddog. Tarvisio, Auronzo…
        Ma e un attivita, non la sua vita, una realizzazione sicuramente.
        Ringraziate dio che i cani non abbiano i sindacati, sareste stati pieni di vertenze.
        Voi con i cani ci lavorate, ci campate, dovreste dargli il culo molto piu di me in teoria, ok sono cani creati per quelle condizioni, sono d’accordo anche qua, pure in questo caso, come dice Roberta che la catena sia meglio di un box, almeno ha il suo spazio riservato con meno limiti fisici, magari non legati per il collo h24, troppo difficile fare dei grandi recinti, dove dividerli per simpatia 3 4 individui con cucce e altre comodita? (credo sia il minimo sindacabile).
        O siete cosi scarsi che se il cane non e a steak out poi non tira?
        Ripeto, centinaia di anni fa questo tipo di cani faceva una vita probabilmente simile. Ora siamo nel 2013… Valeria quasi 60 anni! 34 in piu di me… Sveglia! 2013 e voi con i cani ci campate, ci guadagnate, non ci sopravvivete come un tempo.
        La mia incazzatura e qua. Date una vita dignitosa ad i vostri cani, fatta di liberta, di casa, di socialita, se non potete, perche non siete all altezza per salvarvi la faccia dallo sfruttamento, andate a vivere in tenda senza riscaldamento e luce con loro. Non a casa al caldo da dietro un pc, stipendiato da LORO.
        Se non vi regge dateli via a delle famiglie e incominciate a fare un vero lavoro, non solo remunerativo ma anche socialmente utile. Per il turismo ci sono le motoslitte, magari ecologiche, sicuramente anche il piu bravo meccanico del mondo non viene a romperti i cogli*** se le parcheggi a caso, una buona alternativa! No?
        Parlo di VOI, in generale, vecchie cartuccie, arrugginite, aggiungerei! Che fate e tutelate tutto questo, voi che avete una visualizzazione e permettete, diffondete, una cinofilia che non rispetta il benessere ed il rispetto per quei belllisimi esseri viventi che sono i cani.
        Amanti della natura? Ma vai a mangiare!
        l’etica sta fortunatamente cambiando, oggi divietano la catena in emilia, domani i box in francia. 10 20 30 anni chissa… qualcuno vivra questo cambiamento, altri no, fortunatamente o sfortunatamente per loro.
        Ti invito a pubblicarlo e poi a bannarmi. Difficilmente tornero in questo sito, preferisco giocare a “passo del tempo col cane”.
        Un saluto.

        Ps gia che ci sei rivisita il sito, assumi un buon web master, la visualizzazione, almeno dagli smartphone fa un po… andare in bagno. 2013

        • “Ti invito a pubblicarlo e poi a bannarmi. Difficilmente tornero in questo sito, preferisco giocare a “passo del tempo col cane”.
          Un saluto.”

          Piangeremo in coro la dolorosa perdita di una voce così importante nel panorama cinofilo mondiale 🙁

          In effetti forse vista la colossale figura di merda che hai fatto con i tuoi commenti, non è una brutta idea non tornare più su questo sito.

        • Allora: a) sei d’accordo sullo sleddog perché lo fai anche tu. Bene.
          b) Sei d’accordo che i cani nordici possano vivere al freddo. Bene.
          Su cosa NON sei d’accordo, cosa che ti spinge a insultare a vanvera come un bambino dell’asilo? Su “catene o box”.
          Entrambi.
          Quindi? Se tu avessi 60 cani li molleresti tutti insieme ad capocchiam? Li terresti tutti in casa? Facce sape’. Come li gestiresti?
          O nel 2013, secondo te, non si può tenere più di un cane alla volta?
          Sei sempre più ridicolo, lo sai?
          P.S.: avere 60 anni non mi risulta essere ancora un crimine. Ma nel caso tu lo ritenessi tale…sappi che lo commetterai anche tu, prima o poi (sempre che non schiatti prima, ovviamente). E allora vedremo cosa ne penserai dei coglioncelli che ti sfottono per la tua età, non avendo altri argomenti a cui attaccarsi.

          • Parrebbe che il coglioncello disapprovi catene, box e comunque il fatto che i titolari si facciano “mantenere” dai cani. Dovrebbero stare in casa, in famiglia, socializzare (chissà perchè il fatto di LAVORARE insieme non basta, e nemmeno di essere liberati a turni). Tutti concetti molto “animalisti”, nel senso più stronzo del termine: il cane che lavora è sfruttato. Avendo io cani da lavoro che non lavorano, avendoli visti fare le cose per cui sono stati selezionati so come si “trasfigurino”, altro che sfruttamento.
            Quanto al fatto di sbagliare qualche termine perchè è con lo smartphone: no no, è proprio ignorante come un tacco, “cartuccie” è scritto di nuovo allo stesso modo. Ecco, l’ignoranza (non solo cinofila) porta a scrivere cose come quelle sopra, nel modo di cui sopra.

        • Egr. Sig Simone,
          Grazie per la risposta, anche se noto che manchi di quel ragionamento pacato e sensato che Le avevo richiesto.
          Al di là di errori ortografici che comprendo, dato che anche per me è impossibile scrivere in modo corretto dallo smartphone, mi preme dirLe che che se non calma i suoi animi dubito fortemente che possa arrivare a 60 anni…
          O il suo cuore la saluta o qualcuno che gradisce MOOOLTO meno gli insulti di quanto li abbia tollerati la Sig. Valeria la ferma….
          Detto ciò, Lei è contro i cani che lavorano???
          Perfetto, almeno ho capito.
          E potrei anche concordare.
          La invito allora a farsi portavoce del sindacato dei cani “arruolati” nelle Forze dell’Ordine e nell’Esercito, nonché nella protezione civile.
          Sono pronta a scommettere che nessuno di loro è felice di stare alla catena, pardon guinzaglio, per ore in un aeroporto chiassoso, ad annusare la puzza di calzini e mutande sporche per cercare la dose quotidiana da sniffare e far sequestrare…
          Come pure i cani della protezione civile mica fanno la fila per arruolarsi e andare a cercare la gente sotto le macerie…
          O quelli dell’esercito a sminare i campi…
          Sig. Simone, se quello che non approva è il lavoro dei cani si accomodi, ma segua il Suo discorso e il Suo sentire sino alla fine.
          E ci faccia sapere.
          Buona vita a lei.

        • P.S.
          Copio e incollo:
          “Per il turismo ci sono le motoslitte, magari ecologiche, sicuramente anche il piu bravo meccanico del mondo non viene a romperti i cogli*** se le parcheggi a caso, una buona alternativa! No?”

          Questa si commenta da sola. Solo un cretino può pensare di fare turismo ecologico con le motoslitte in montagna!!!!!!!!!
          Frequento la montagna da anni: ci si va SOLO a ppiedi, altrimenti ciccia, c’è il fondo valle che va bene uguale.
          Andare in motoslitta a rompere i coglioni agli animali che si spaventano e scappano e magari cascano in burroni….
          Però, però i cani, da slitta, così non lavorano!!!!!!!!
          Un Nobel ci vuole.
          A cosa non so, ma ci vuole un Nobel!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!1

        • Spesso e volentieri visualizzo dal melafonino. A parte la correzione automatica, che è un problema del cell., difficoltà non me ne dà.
          Suvvia non arrampicarti sugli specchi pur di sparare bordate dalle intenzioni offensive. Fai una pessima pubblicità a te stesso e alla Sacra Causa 😉

  44. A quanto pare è passato un gruppo di vandali animalari, che hanno oscurato tutti i commenti(tranne quelli a loro favore). Forse meglio togliere le votazioni coi pollici, e rendere tutti i commenti visibili allo stesso modo!

    • non penso che il sistema dei pollici sia modificabile…anche perché poi non potresti “oscurare” i commenti dei troll e dei vandali animalari 😀

      • anzi, aspetta, ora scrivo in grande che chi fa sleddog oppure più in generale usa un cane, peggio ancora se di razza, per un lavoro, un mestiere, un’attività che non sia il gioco o la pet therapy (non importa se fatta alla sperindio, se il cane si stressa, manda segnali di pacificazione…come può a un cane non piacer fare pet therapy), allora è un pazzo maniaco crininale…vediamo quanti voti positivi ottiene un commento del genere 😀
        dubito che vadano molto oltre la lettura delle prime tre righe di ogni commento 😀

        • E’ un’istigazione a spolliciare in giù? 😉
          Io non l’ho mai fatto, se concordo spollicio verde altrimenti silenzio di tomba di Tutankhamon. Perciò… “Matteo, m’hai provocato! E mo’ te spollicio!” 😀

  45. Discorso catena..ho già scritto che comunque i cani tutti i giorni a turno hanno la possibilità di correre liberi, non credo che tutti i cani in città lo possano fare( abbiamo 150.000 metri di terra) la nostra e’ una scelta libera, primo perché la legge francese lo consente, secondo perché i cani nei box sono infinitamente più tristi ( e anche più sporchi) perché quando arriva la gente non possono avere il contatto diretto o una carezza

    • E’ lo stesso motivo per cui io preferisco la catena, nonostante il senso comune. Il mio cane quando lo chiudo nel box quando arriva gente piange ogni volta che passo!(agli altri ringhia, per questo lo chiudo..), a catena invece riesco a interagirci, una carezza, o anche fare un giro del giardino insieme..

  46. Sig. Douglas,lei ha visto delle foto e ha tratto le sue consclusioni , così come per il fatto che Tiziano Ruffa li ha minacciati. troppo comodo ascoltare una sola versione. Il problema e’ che noi siamo stufi di essere fotografati e alla gogna, loro non hanno scritto che hanno lanciato pizza ai cani…così si sono messi a girare e hanno potuto fare filmati commentando che i cani sono stressati perché girano intorno alla catena. io consiglio di informarsi, e venire a constatare di persona, presentandosi al cancello e non facendo foto di nascosto e poi si può fare un confronto sensato. loro sono venuti sapendo e con delle intenzioni, noi purtoppo dobbiamo relazionarci con persone che non conosciamo. per quanto riguarda i cani a pelo corto, i nostri hound nelle più grandi gare internazionali di Sleddog, grande odissea, iditaroad, si usano abitualmente per correre vista la loro voglia di farlo. loro durante il periodo più freddo sono ricoverati nei box (cosa che non gradiscono molto…) ultima cosa Maria Cristina, se lei sapesse come viviamo noi non nominerebbe certo il dio soldo. Come si può parlare senza cognizione di causa??? Pensa che siamo ricchi? Si sbaglia di grosso.

    • Mi scusi Roberta, ma avete mai pensato di invitare a vivere e lavorare con voi “alla pari” per una stagione qualcuno di questi animalisti??
      Invitarli ad entrare no, potrebbe prestare il fianco al fatto che, per quel giorno, tutto sia in perfetto ordine per l’occasione…
      No, proprio vivere con voi tutti i giorni. Chiaramente per la prossima stagione invernale, sperando che sia luuuunga e fredda come questa, quella estiva no, troppo comodo…!
      Io ci verrei di corsa, ma sono di parte….
      Buona vita a voi e ai vostri cani!

  47. CANI A PELO RASO…l’avevo già specificato…non capisco perchè tutta questa polemica a riguardo..non credo che quelli che hanno sollevato il caso volessero danneggiare i proprietari di quell’ attività ma semplicemente focalizzare l’attenzione su una situazione molto poco chiara che secondo alcuni, me compresa, rasentasse il maltrattamento.

    • Io invece credo proprio che l’intenzione sia quella di sequestrargli i cani, per poi lucrarci sopra(tramite offerte e finanziamenti statali). Non sarebbe la prima volta che associazioni animaliste fanno cose del genere!

      • nell’articolo parlano di cani a pelo corto, se è per questo.
        se hai potuto constatare che erano davvero a pelo raso…o li hai visti a distanza di due metri o stai solo cercando di portare acqua al tuo mulino.
        posso pensare, nella mia ignoranza, che un box sia preferibile alla catena corta…da qui a parlare di cani smagriti, maltrattati e stressati ne passa.
        attendo i vandali animalari (anche se in realtà penso basti spegnere e riaccendere il router (sempre nella mia ignoranza).

        • Si, in effetti per affossare i commenti potrebbe bastare anche una sola persona!

          Comunque in questo video ( http://www.youtube.com/watch?v=Ef0KJS_6tAw ) si vedono cani a pelo corto, con sotto-pelo più che sufficiente per non morire di freddo(e probabilmente di notte saranno messi al chiuso), ma non ce n’è nemmeno uno a pelo raso.
          Poi se avessero a cuore soltanto il bene dei cani, senza intenzione di danneggiare nessuno, avrebbero potuto informarsi bene prima di far nascere un caso mediatico, e denunciare. Invece a quanto pare appena hanno visto qualche cane a catena, hanno subito accusato di chissà quali terribili maltrattamenti, senza nemmeno verificare bene la situazione!

          • bhe, mi pare che sia la procedura standard, di cosa stupirsi!
            (hai già 4 pollici versi, cattivone!)

  48. Io non conosco questa scuola,cmq sono d’accordo con l’articolo,se la situazione è davvero così. Tranne per quanto riguarda la catena: io a questa ho sempre preferito uno spazio recintato/box. E’ tutt’altra cosa secondo me. Per quanto possa essere lunga la catena,avere un luogo riparato dove ci si può muovere liberamente secondo me è meglio. Il box limita i movimenti dell’animale,la catena l’animale in sè. E poi avevo proprio letto su questo sito che luoghi piccoli come il kennel etc per il cane sono molto graditi,perchè diventano una tana,un luogo sicuro dove stare. A catena in uno spazio aperto e per di più enorme come quello in foto, i cani sono costretti a stare più sull’attenti,quindi non proprio rilassatissimi. Parere personale!,ovviamente non voglio dire che non stiano bene,ma solo che personalmente non mi è mai piaciuta la catena,anche in questo caso dove,a quanto leggo,i cani seguono la loro natura e stanno benissimo.
    Cmq,per quanto riguarda la neve e gli husky ,vorrei fare un’appunto perchè sono un po’ confusa..Non eri stata proprio tu Valeria a scrivere sull’husky : “Quando fa freddo, se c’è da tirare una slitta, bene: si diverte come un pazzo. Se non c’è da tirare una slitta, non cercatelo in giardino in mezzo alla neve: lui è in casa, spiaccicato contro il termosifone.”… Ed effettivamente questa cosa al tempo(pur non conoscendo la razza),mi aveva lasciata un po’ sorpresa,visto che persino la mia,che è un pastore tedesco,ama stare sulla neve. Quindi? Non e’ un po’ contraddittorio con ciò che hai scritto qui? 😛

    • Tra l’altro a catena in uno spazio aperto il cane è costretto a stare vicino ad altri cani ma non può comunicare con loro fisicamente…E poi se lo si fa perchè altrimenti da liberi possono litigare tra loro,non è che sia proprio una buona idea metterli l’uno accanto all’altro alla catena…Secondo me questa è un’altra cosa che poco cozza con l’idea di far riposare un cane…Secondo me sarebbe molto più opportuno costruire degli spazi per ognuno di questi cani,esattamente come si fa in tutti gli allevamenti…Parere personale

      • Non mi sembra che siano affatto “uno accanto all’altro”, a giudicare dalle foto…e comunque presumo che si siano messi vicini (anche se non a contatto) i cani compatibili.
        Siccome è la loro proprietaria a dire che in box stanno peggio, io mi fido della sua opinione: come possiamo pensare di conoscere i suoi cani meglio di lei?

        • “Siccome è la loro proprietaria a dire che in box stanno peggio, io mi fido della sua opinione: come possiamo pensare di conoscere i suoi cani meglio di lei?”

          Va beh se ragioniamo così allora al cane del truzzo piace essere picchiato senza motivo, quello della sciura vuole stare in borsetta e i cani che aggrediscono sono realmente impazziti perchè il propietario li amava tanto tanto.

          A me sembra un po’ strano che guarda caso i box costano e la catena no..

          • “A me sembra un po’ strano che guarda caso i box costano e la catena no..”
            Ma guarda che i box CI SONO! che risparmio ci sarebbe a tenerli vuoti?

          • Lol guarda le foto conta i box vuoti, poi conta i cani legati e fammi sapere.

            Non sono animalista (anzi mi stanno anche un po’ sulle balle) e me ne frego delle testimonianze sia da una parte che dall’altra, ma gaurdo solo le cose oggettive cioè foto e filmati e per quanto abitualmente sono assolutmanete pro allevamenti e cani da lavoro questi non sembrano stare un granchè..

    • Silvia, quella frase, se non erro, l’ho scritta nel “vero standard”… umoristico!
      Non confondiamo l’umorismo con la realtà, please…

      • Capisco,ma pensavo che fosse sì umoristico,ma pur sempre con un fondo di verità..in questo caso rispetto a ciò che hai affermato in quest’articolo sarebbe completamente falso =P

        • Silvia, dipende dai cani. Io ho avuto un husky che dopo essersi fatto la sua corsetta nella neve veniva davvero a spetasciarsi davanti al termosifone. Uno solo, però. Siccome la cosa mi sembrava appunto comica, l’ho usata come boutade (non falsa, perché lui faceva davvero così, ma neppure del tutto vera perché la media della razza non è certo quella). I cani sono individui, non ce ne dimentichiamo! Qualsiasi cosa si scriva di una razza, se ne troverà sempre qualcuno che si comporta nel modo opposto: proprio per questo preferisco fare i “veri standard” umoristici piuttosto che le classiche descrizioni seriose… perché se un cane mi smentisce il “vero standard”, almeno posso dire che era scherzoso! 🙂

  49. a quelli che continuano a ripetere che sono cani da slitta e quindi fatti per fare un tipo di lavoro e vivere in quelle condizioni, chiedo: ” anche i cani tipo da caccia a pelo raso servono a quello?” ce n’erano in abbondanza e in ottobre, quando li ho visti, ancora non aveva nevicato e il tempo era buono…..l’uomo per il dio soldo fa qualsiasi cosa e giustifica a se stesso qualsiasi incuria e maltrattamento!

    • ehm…nell’articolo si parla di cani a pelo corto.
      pelo raso e pelo corto sono due cose differenti…nel primo caso sono cani senza sottopelo, nel secondo caso, il sottopelo ce l’hanno, e come tutti sanno (o forse no), il sottopelo ha una certa qual funzione.
      oltre non mi addentro, visto che non ho constatato nulla di persona, ho solo letto e visto video fatti da altri.

  50. ” E’ evidente lo stato di sofferenza dei cani, la catena troppo corta e in alcuni casi la mancanza di ripari”
    Pubblica un link alle foto cosicché tu possa “rendere edotta la popolazione” (cit. De André)

  51. Ho visto le foto di alcuni di questi cani che contraddicono quanto viene scritto nell’articolo. Le foto sono su Facebook pubblicate da coloro che li hanno fotografati e sono stati pure minacciati dal Ruffa. E’ evidente lo stato di sofferenza dei cani, la catena troppo corta e in alcuni casi la mancanza di ripari. Ho sempre avuto cani nella mia vita rispettandone i desideri e la natura. Una lupa per esempio amava dormire all’aperto anche nelle notti più fredde nonostante avesse la cuccia, lei era felice così e lo si vedeva guardandola. Ho avuto anche uno schnauzer gigante che dormiva nella neve, ma amava anche stare sul divano. Mai tenuto cani alla catena, anche quando non c’erano leggi in proposito. I miei cani si riposano e corrono quando hanno voglia, hanno la possibilità di scegliere se stare all’aperto o al riparo.
    Non mi metto alcuna etichetta, considero semplicemente logico dare alle altre forme di vita la stessa dignità e rispetto che do alla vita umana.
    Non credo che abbiamo il diritto di tenerli alla catena o di obbligarli a stare in luoghi che non hanno scelto, esattamente come ragioneremmo con una persona.

  52. Questo articolo non mi piace come non mi piace il presupposto su cui si fonda: i cani sono nostre proprietà e ne facciamo quello che vogliamo, li sfruttiamo per guadagnarci, e per sentirci “buoni” diciamo che li rispettiamo etologicamente. Quindi sarebbero nati per lavorare? Che stupidaggine… ma ci credete davvero? Sicuramente hanno bisogno di fare molto movimento e se l’unico modo in cui possono farlo è tirare una slitta, allora la tireranno pure, così come il cane obeso-sul divano sopporta gli sbaciucchiamenti e le antropoformizzazioni di persone frustrate che li trasformano in pupazzi perché non ha altri ambiti dove sviluppare la sua socialità; tornando ai cani-slitta, poi, ovviamente dopo il lavoro dovranno riposarsi, quindi alla catena (corta), fino a quando non fa comodo a noi… Sicuramente saranno cani capaci di sopportare temperature estreme, altrimenti sarebbero già morti (ad ogni modo la notizia non uscirebbe sicuramente sui giornali). Ma hanno scelta? Non credo proprio. Io ho sempre avuto tanti cani la motivazione cinestesica la esprimono correndo nei boschi tra di loro. Poi scelgono loro se entrare in casa o stare fuori. Non sono obesi. Vedo l’articolo di un allevatore solo di parte. Prima viene il profitto vostro e poi il benessere del cane.

    • Non capisco perché una cosa comunemente accettata per l’essere umano, come il lavoro, debba essere considerata un’aberrazione quando coinvolge degli animali!
      Sarebbe sicuramente aberrante, se i cani venissero sfruttati senza rispetto per la salute, ma se vengono fatti lavorare con moderazione, nel pieno rispetto della salute, mettendoli a riposo quando non se la sentono, e facendogli fare un’attività che gli piace e gli fa pure bene, che problema c’è?

      • e allora sull’essere umano cosa ci sarebbe da dire?
        per molti, me compreso, il lavoro è una fonte di felicità e soddisfazione, perché per un cane selezionato per quello non lo dovrebbe essere?
        un cane che si sente utile è un cane felice e a posto con se stesso; un cane che fa quello per cui è stato selezionato,ovviamente non trascurando i momenti di socialità e di gioco, è un cane felice.
        mi pare una cosa elementare.

  53. Ciao, io ho conosciuto Tiziano Russo e la sua famiglia circa due anni fa in un agriturismo dove lui è arrivato di corsa con i suoi cani e poi li ha legati ha tre paletti con un metro e mezzo di corda , subito ho pensato …poverini…ma in realta erano stanchi ma rilassati e senza alcun segno di stress, mi ha detto dei suoi c.a. settanta cani di cui molti alla catena , ma lui li fà lavorare e sono cani che si devono rilassare …premesso che io sono contrario alla catena …però cerchiamo sempre di capire la situazinoe e che tipo di cani sono …….Frà un pò ci troveremo quasi tutti con una denuncia perchè mettiamo i cani in kennel????? Io ho visto amore da parte di Ruffo per i suoi cani

  54. Scusate, ma c’è qualcosa che non mi torna…
    Ho letto l’articolo, come pure sono andata a cercare e leggere gli articoli postati da SOS Gaia e le foto pubblicate su FB, e, da ultimo il sito di Tiziano e Roberta, e proprio non capisco…
    Ammesso che davvero i cani siano maltrattati e “torturati”, com’è che gli stessi continuano a lavorare portando in giro famiglie e bambini senza che risultino episodi di aggressività verso chicchessia??
    La triste vicenda dei cani corsi sardi ci ha appena ricordato che cani maltrattati prima o poi dicono la loro, e a gran voce.
    Ora che tutti i cani di Moncenisio siano muti proprio non riesco a crederla!
    Tempo fa ho letto un libro scritto da una partecipante alla Iditarod Trail Sled Dog Race, in cui raccontava oltre all’impresa anche il forte rapporto con i suoi cani, come quello di tutti i partecipanti con i propri.
    Ebbene, leggendo quel libro mi sono convinta che non sempre quello che è giusto per qualcuno debba necessariamente valere per tutti. Che spesso il contesto, il contorno HA necessariamente la sua importanza.
    Non credo proprio che Roberta e Tiziano maltrattino i loro cani. Li hanno fotografati denutriti???
    Meno male non hanno fotografato il mio dopo una settimana di ciaspole in Val Maira: mi avrebbero crocifisso. Magro come un chiodo, ma come tutti gli “atleti” quando è in attività mangia molto poco, si auto regola, ma felicissimo per quanto aveva corso e per tutto il freddo che aveva preso!!!
    Mi ripeto, scusate ma in quella denuncia c’è qualcosa che non mi torna.
    E solidarietà con Roberta e Tiziano.

    • Semplice, l’animalismo portato all’estremo diventa IDEOLOGIA PSEUDO-RELIGIOSA, e le filosofie religiose sono fatte di DOGMI, che spesso non hanno attinenza con la realtà. Del resto sul loro sito scrivono:”Promuoviamo corsi di Introduzione all’Ecospiritualità per divulgare una cultura animalista, per approfondire il tema dell’identità morale degli animali e per favorire il confronto con le altre specie su un piano di parità.”

      ECOSPIRITUALITA’? MORALE DEGLI ANIMALI? insomma un strano miscuglio di filosofie NEW AGE declinate in chiave animalista!
      Secondo me il vero amore per gli animali parte dalla conoscenza e dal rispetto dei bisogni psicofisici, attraverso lo studio dell’etologia.Altro che “morale degli animali”, “ecospiritualità” e menate varie, quelle sono tutte “seghe mentali” tipicamente umane, i cani non si pongono certi dilemmi morali, perciò la morale del cane coincide con la sua natura!

    • RIMANENDO IN TEMA, RIPORTO UN SCRITTO PUBBLICATO SU UNA PAGINA DI RESCUE LEVRIERI, CHE ILLUSTRA MOLTO BENE LA FORMA MENTIS DI ALCUNI ANIMALISTI:
      “Perchè sono assolutamente contrario a ogni forma di corse in pista (e di coursing)

      C’è una questione che, come le stagioni, ritorna ciclicamente nelle pagine delle associazioni che si occupano di levrieri e cioè se sia giusto o meno far correre i cani nei cinodromi amatoriali. In altre parole ci si chiede se, al di là delle scommesse, le corse con i levrieri siano sbagliate in sè.
      Trovo che la risposta a questa domanda non possa e non debba essere ideologica, cioè basata su considerazioni di tipo morale o di principio, del tipo “un cane che ha corso fino ad ora ha diritto a non farlo più”.
      E non credo neppure che ci si possa basare “sulla propria esperienza”. L’esperienza non rende di per sè sapienti, anche se aiuta. Immaginate uno che dicesse che non ha mai fatto una vaccinazione ai propri cani, che questi non hanno mai avuto problemi, e che quindi sostenga sia inutile vaccinare i cani.
      Io credo che la domanda giusta sia dunque se faccia bene ai nostri levrieri correre in pista, sul piano della salute fisica e sul piano della salute psicologica. E credo che la risposta debba essere basata su argomentazioni, su dati e sulla natura dei levrieri e delle corse in pista.
      Se guardiamo alla salute fisica, la risposta è inequivocabilmente negativa: le corse in pista sono per loro natura pericolose.
      Su questo punto chiarisco subito un possibile equivoco. Alcuni potrebbero dire che anche fare una corsa libero in un campo può essere pericoloso. Vero, ma in questo modo tutto è pericoloso. Quello che conta è il rischio che il pericolo si traduca in infortunio. Ora, il rischio che corre un cane quando è in pista è molto maggiore di quello che corre quando in giardino o in un prato.
      I motivi sono espressi bene dagli stessi trainer. Scrive Darren Morris, in “Training and Racing The Greyhound” che i greyhound sono animali capaci di raggiungere la velocità massima a partire da fermi in un tempo rapidissimo, e che la possibilità di riscaldarsi prima è molto limitata. Questo sottopone il fisico a uno stress tremendo, reso ancora maggiore da due fatti: la forma dei circuiti e il carattere competitivo delle corse.
      Per quanto riguarda la forma dei circuiti, i cani arrivano alla prima curva al massimo dell’accelerazione e questo è pericolosissimo. Infatti la prima curva è spesso quella mortale. Inoltre, i cani lanciati alla massima velocità dietro alla lepre meccanica, corrono affiancati e il minimo scontro può avere conseguenze letali.
      Tutto questo senza considerare lo stato delle piste e la forma fisica dei cani; ma di quest’ultimo punto poi riparliamo.
      Ora tutti questi aspetti problematici sono presenti anche nelle corse amatoriali; il cane non lo sa che non si scommette su di lui. Il cane corre come un pazzo per prendere la lepre meccanica.
      I cultori delle corse amatoriali rispondono che i loro cani sono allenati, ma questo argomento è controproducente per i cultori delle corse. Perchè in realtà, nelle corse industriali, i cani sono super allenati. I trainer hanno molti difetti, ma sanno fare il loro mestiere, perchè per loro è appunto un mestiere. I cani da corsa, in paesi in cui le corse sono un’industria, sono dei veri atleti, allenati a volte da personaggi improvvisati, ma più spesso da professionisti. Poco sensibili, ma molto preparati.
      Sul piano del benessere psicologico poi, le corse non hanno alcun beneficio, anzi il contrario. Se parliamo di levrieri rescue, siano essi greyhound o galgo, parliamo di cani che hanno un’ipertrofia della motivazione predatoria. E se sono cani che vengono dalle corse hanno anche sviluppata la motivazione a competere. Ora, entrambe le motivazioni sono dannose in un contesto ambientale come quello offerto nelle nostre famiglie di adozione. Cani con un predatorio troppo forte e con una forte spinta alla competizione possono avere forti problemi ad inserirsi in un contesto sociale in cui sono positive altre motivazioni, come quella collaborativa. Un cane che parte come un missile quando vede un gattino o un cagnolino è un problema, un cane, che invece di collaborare con gli altri cani o con noi compete, è un problema.
      Alcuni poi dicono “ma il cane quando fa le corse è felice”, ma questo non vuol dire nulla. Anche un cane che ammazza un gatto può essere felice, ma noi non riteniamo desiderabile questo tipo di felicità. Tra l’altro, tutto ciò che soddisfa una motivazione porta alla felicità, e dunque se il problema fosse la felicità dovremmo lasciare ai nostri cani la libertà di fare qual che vogliono. I miei cani sono felici anche quando mangiano oltre ogni limite, ma lasciarli mangiare oltre ogni limite è sbagliato e non è desiderabile.
      In definitiva ci sono tanti modi per fare felici i nostri levrieri, molto più sani che farli correre in pista o partecipare a una gara di coursing. Possiamo fare delle belle passeggiate, possiamo farli correre in libertà, possiamo fargli fare della mobility, anche nella natura. In generale, possiamo fare tante cose fantastiche e soprattutto possiamo farle con loro, essendo parte attiva delle loro esperienze e non facendoli correre dietro un fantoccio mentre noi li guardiamo come guardiamo le macchine di formula uno correre in pista.

      M.G.”
      TRATTO DA SOS LEVRIERI

      • Praticamente la loro concezione di amore per il cane, consiste nel “costringere” il levriero a modificare la propria natura, e adattarsi a vivere come un peluche da divano che possa soddisfare pienamente la loro vanità “crocerossina”!
        Il fatto che magari un greyhound possa essere un cane NON ADATTO A TUTTI(decisamente sconsigliabile a chi lo tratterebbe come un carlino), ma solo a chi ha la possibilità di tenerlo nel rispetto della sua natura, concedendogli degli spazi di libertà all’aria aperta, in cui poter anche correre in sicurezza, ed esprimere il proprio istinto predatorio, non gli passa nemmeno nell’anticamera del cervello. Loro hanno già deciso che la corsa è MALE, l’istinto predatorio è un PECCATO MORTALE da reprimere assolutamente, e i levrieri vanno trasformati in cagnetti da salotto

        • Aberrante forse no, capisco che magari possano dire certe cose per spingere più persone possibile ad adottare, però sicuramente un po’ falso e scorretto!
          Io ho conosciuto una signora che ha adottato un levriero dall’irlanda, e lo tiene sempre al guinzaglio per paura che scappi, e non lo libera praticamente mai, non lo porta nemmeno a sgranchirsi le gambe in qualche campo cinofilo o in aperta campagna. Per casi come questi, di persone che non hanno la possibilità/capacità di gestire un cane del genere, sarebbe molto meglio adottare un meticcio di piccola taglia nei canili italiani, piuttosto che prendere un levriero, per poi non permettergli mai di vivere al 100%!

          • Scusami, ma io ribadisco: aberrante.
            Sono la prima a sostenere che per certi versi snaturare gli animali possa essere un bene per loro (vedi la famosa diatriba sui grandi felini selvatici allevati in cattività e addestrati per il cinema): se un animale in natura rischia di morire ad ogni secondo per carenza di risorse o perchè c’è chi lo caccia, ben venga il tenerlo in cattività (purché gli si garantisca una vita decorosa e gratificante, ovviamente).
            Ma che si “salvino” cani nati per correre non facendoli correre, perché potrebbero farsi male…questo lo trovo davvero fuori da ogni possibile logica, anche da quella animalista.
            Spero che questi signori abbiano tutti figli “da divano”, che per carità non giochino MAI a pallone e non si sognino di farsi una partita a tennis o una nuotata… mamma mia 🙁

          • “Ma che si “salvino” cani nati per correre non facendoli correre, perché potrebbero farsi male…questo lo trovo davvero fuori da ogni possibile logica, anche da quella animalista.”
            Il rischio di farsi male ovviamente è una scusa, per dare una giustificazione apparentemente razionale, a quella che invece è solo una fisima “animalista”. Odiano le corse, perché sono una simulazione della caccia, e nella filosofia animalista la caccia è il male assoluto!

            Comunque concordo con te, se devono “salvarli” costringendoli a una vita a metà, meglio non salvarli proprio, e magari dedicarsi a cani che l’istinto predatorio ce l’hanno già naturalmente sopito, o molto attenuato

      • ho in casa due grey adottati ex racer e due whippet di cui una adottata. Il mio whippet ha fatto racing e coursing.
        Quindi diciamo che conosco un po’ l’argomento.

        Tutti i nostri levrieri vanno ogni giorno liberi in campagna, nei boschi. Sull’ultima adottata, dovendo ancora rifinire l’addestramento, mio marito va in posti che valutiamo assolutamente sicuri (no gatti, no animali selvatici). L’altra riusciamo a fermarla anche se parte su selvatico e gatti.
        Il mio whippet, pur avendo partecipato con successo a coursing e racing, è uno dei cani più semplici da gestire sul predatorio.

        Forse basta lavorarci invece di impedire di sfogare i proprio istinti.

        Per quanto riguarda invece i nordici, per me sono i cani che più adoro in assoluto a livello morfologico… però sono anche quelli che non ho, non potendo appunto garantirgli di poter sfogare la loro memoria di razza e di poter stare in un clima adatto.

        L’unica cosa che non concordo per l’articolo è la gestione catena e no box

  55. Comunque al dila delle mie personali Considerazioni e provocazioni sulla Liberta’ degli animali negata dall’Uomo… Obbiettivamente l’Husky e’ un cane Nordico che ha necessita’ di stare nell’ambiente piu simile alla sua Natura e fare cio per cui gli batte forte il cuore… certo e’ che non sempre viene condiviso il metodo attuato da taluni… il mio unico dissenso e’ la catena costante … sta catena non mi piace propio..per implicazioni psicologiche canine…e per storia inuit a me poco gradita sotto alcuni aspetti. Per il resto l’articolo non fa una piega …-)

  56. Volevo dire la mia in quanto persona interessata….Al Sig. Andrea..per quanto riguarda il fatto se tutti lavorano tutti i giorni…no,anche gli atleti hanno bisogno di riposo, pertanto avendo circa 150.000 metri di terreno, a turno circa 10 per volta corrono liberi senza guinzaglio e giocano tra di loro. Per quanto riguarda le spese ovviamente quelle di veterinario non sono come quelle di chi possiede un solo cane, il veterinario è abbonato qui pertanto sia vaccini che cure non li paghiamo certo come un privato, e essendo in territorio francese abbiamo sgravi fiscali anche essendo classificati “agricoltori”. Non abbiamo mai ricevuto nessuna sovvenzione o altro e mai speriamo di doverne chiedere anche se quest’anno questa storia sinceramente ci ha un pò danneggiato. il numero di cani è giustificato dal fatto che spesso abbiamo gruppi grossi , scolaresche e proprio per l’amore che abbiamo per i nostri cani abbiamo preferito avere un numero che ci permetta di non far correre sempre gli stessi cani ma di farli ruotare e quindi anche riposare. Devo anche dire che quando i cani vengono messi nei box, specialmente in pieno inverno quelli a pelo corto sono davvero tristi perchè si sentono chiusi in gabbia, mentre al palo chiunque viene entra e li riempie di coccole, come facciamo noi del resto. E non basta passare e guardare… chiunque ci chiede di entrare è il benvenuto e può rendersi conto di persona da vicino della verità. Mentre lanciare pizza e poi fare foto di nascosto lo trovo..come dire…triste!

  57. Aldo, nell’articolo è anche spiegato che a livello storico si è sempre usata quella tecnica, e credo che nessun animale si possa definire maltrattato per il pelo un pò rovinato dai…
    Anche il mio ha il pelo rovinato dove lavora lo strozzo, è normale. Ovviamente ci sto attento, ma di sicuro non si può definirlo un cane maltrattato!
    Poi voglio dire… Queste persone mi sembrano tutto tranne che principianti o incapaci di gestire i loro cani. Se hanno fatto scelte di quel tipo evidentemente sanno quel che fanno.

    • Marco, ho detto chiaramente che secondo me non si tratta di maltrattamento. Il senso del mio discorso è che, in questa situazione, secondo me, si può fare di più. Nello specifico credo che l’utilizzo dei box sia da preferire rispetto all’utilizzo della catena. Il fatto che i cani siano legati per recuperare le forze (cito l’articolo) per me non è una giustificazione valida. Se io avessi un border collie che lavora tutto il giorno a radunare le pecore poi, secondo voi, per fargli recuperare le energie dovrei legarlo a una catena????
      La mia personalissima opinione è che si usano i pali con le catene per ottimizzare spazi e bilanci…….

      • spazi e bilanci?
        Capisco quello che dici, ma non sono d’accordo.
        Roberta (diretta interessata) ha ampiamente spiegato tutta la faccenda senza possibilità di sbagliarsi.

  58. In ottobre dell’anno scorso sono passata proprio davanti a quel posto, mi sono fermata per un po’ per cercare di capire di cosa si trattasse e ne sono rimasta sconvolta. Il luogo assolutamente deserto, ricoveri individuali con accanto un palo con catena lunga 2-3 metri e un povero cane legato con uno sguardo triste e spaesato, nessun umano nei paraggi…l’atmosfera era surreale e deprimente. I cani erano di tutte le razze, cani anche a pelo raso e da caccia, infatti la mia idea era che fosse un canile-rifugio. Rimango quindi a bocca aperta nel leggere che questa sarebbe una scuola di sleddog…rimango comunque stupefatta!

    • Non per creare polemica, ma i cani posso anche stare soli.
      L’espressione triste non é che magari fosse rilassata?
      Era ottobre… Aveva già nevicato? 😉

    • Anche le persone non è che sono sempre allegre e pimpanti 24 ore al giorno.
      però se una persona sta giù di corda perché ha avuto una giornataccia pesante, o perché il clima fa schifo, nessuno parla di maltrattamenti e torture atroci!
      mentre chissà perché, quando si tratta di cani(e animali in genere), si pensa sempre che l’espressione di tristezza-stanchezza, sia sempre frutto di maltrattamento

  59. Sono perfettamente d’accordo su tutto l’articolo, in particolare sull’importanza della valorizzazione delle specificità di lavoro per cui i cani sono stati selezionati da millenni. L’unico dubbio che mi rimane è sull’uso della catena. Credo, solo in qualità di amante dei cani, che l’uso di tale strumento forse potrebbe provocare delle lesioni al collo degli animali nel caso in cui si agitassero. Penso anche che l’uso di un piccolo box possa permettere ai cani di riposare e di recuperare energie senza nessuna controindicazione etica. Forse l’uso della catena e non del box è in gran parte legato a questioni di costi e di spazi.
    Detto questo la parola maltrattamento per questi cani mi sembra un po eccessiva, ma una seria riflessione su come far riposare nel modo migliore i cani mi sembra legittima.

    • Perfetto Aldo condivido il tuo pensiero… ma c’e’ chi per mero Business e’ capace di giustificare tutto facendotelo passare per il Bene del cane quando cosi’ non e’….

  60. Sarò malizioso, ma secondo me, vista la crisi che probabilmente ha intaccato anche gli incassi delle associazioni animaliste, l’obiettivo potrebbe essere creare un caso mediatico, per arrivare al sequestro, e ricevere fondi statali. Non sarebbe la prima volta!

  61. Sono proprietario di due malamute e si può esaltare il rapporto con loro solo rispettando la memoria di razza a cui appartengono e per cui sono stati selezioneti. Io corro imbragato con loro due volte la settimana e ogni volta i loro occhi mi sorridono e sembra che mi dicano ..è Natale?!….la vera tortura x qualsiasi cane è l’antropomorfizzazione !!!!!

    • Bello 🙂
      ma ti fai trascinare imbragato .. a piedi??? ho capito che i malamute hanno il culo pesante (più degli husky, almeno, che quelli schizzano via come il vento) ma non credo che vadano piano nemmeno loro 🙂 mi piace vederli, ci sono alcuni video sul tubotù di malamutes che trainano delle specie di bighe o delle bici o degli skateboard, ma qualcuno che CORRE con loro … deve essere parente di Bikila 😉

  62. Devo ammettere che da possessore di husky il discorso fila.. Purtroppo mi rendo conto che anche il mio sarebbe dieci volte più felice in quel contesto che non in casa con me… Quello che però non mi spiego è il numero di cani che hanno! Cioè va bene che le mute devono fare turnover, che i cani girano… Ma così a spanne mi sembra di ricordare che abbiano circa 50 cani! Devono spiegarmi poi a livello pratico ed economico come riescono a gestire in modo adeguato ogni singolo cane. Vaccini, cure veterinarie, cibo di qualità e soprattutto visto che sono alla catena per aspettare di “lavorare” voglio anche vedere se davvero lavorano tutti o hanno le riserve fisse che fanno solo numero.

    • Andre, ci sono allevamenti (soprattutto di cani da caccia) che hanno TRECENTO cani. Perché nessuno si preoccupa di loro?
      A parte il fatto che la scuola del Moncenisio fa sleddog per lavoro e non per hobby, e a parte il fatto che queste informazioni bisognerebbe chiederle a loro… il fatto è che le accuse sono state fatte ai “cani magri” e ai “cani al freddo, poverini”: ed io a queste ho risposto.

  63. Diciamo che la catena come alternativa alla slitta come unica alternanza e per me inconcepibile…dei recinti NO?! Anche perche’ il cane alla catena e’ illegale FINALMENTE..un conto e’ il temporaneo per riposo e lavoro un conto e’ la routine!!!! No cara Valeria questa volta non mi piace il tuo articolo.Da Musher ti dico propio NO !!!

    • Samantha, la catena è illegale solo in Emilia Romagna. Nel resto d’Italia no…e questa scuola di sleddog, per di più, sta in territorio francese, quindi la questione non è la legalità (hanno tutti i permessi in regola), ma l’etica.
      A mio avviso, se il cane fa attività sportiva ogni giorno (e questi cani la fanno, eccome!) che nei momenti di riposo stia in un recinto o alla catena cambia davvero poco: perché intanto il cane dorme.
      Ci sono anche cani che hanno ricevuto “dispense speciali” per poter stare alla catena (alcuni dei pit bull di Abramo Calini, per esempio) perché nei box si facevano male, tentando a tutti i costi di distruggerli: invece a catena stanno tranquilli e sereni. Perché? Non lo so, si potrebbero fare mille ipotesi ma la verità la sanno solo i cani: sta di fatto che è così.
      Al di là delle convinzioni personali e dell’etica personale, io continuo a ripetere che bisogna cercare di capire cosa preferiscono i cani. Non ti dico che so con certezza che questi stanno meglio così che in un recinto: dico che non lo so. Però dico che non si può condannare a priori… e dico anche che questo tipo di “sistemazione notturna” è stata messa in atto per la prima volta da gente che, senza i suoi cani, non avrebbe potuto sopravvivere. Quindi, a mio avviso, il benessere dei cani era più prioritario per loro che per tanti animalisti di oggi.

      • Set tiriferisci agli Inuit troppi NE conosco e non per sentito dire a anche li ci sono cose che non vanno..
        Vedi come vengono gestiti I canidian Heskymo…
        Veramente Io parto da un principio primo
        La catena andrebbe messa all’uomo e non al cane… Ma considerazione Personale.
        .Non non concordo che un cane venga costretto ad una catena…assolutamente No non e’ Etica moralista e snaturare e privare un essere libero….
        I miei cani corrono con la slitta ma anche no..giocano liberi… Non e’ previsto per loro solo lavoro…. E chi fa lucro sugli animali troppe cose dovrebbero andargli male….

        Non condivido nessuna coercizione sugli animali..un conto e condividere qualcosa un conto e’ fare business giustificando comportamenti dell’animale etc…

        Vero solo in emilia IL resto dell’italia e’ incivile come l’europa…. Ma sono considerazioni personali DA chi ha vissuto con cavalli cani etc… E conosce IL mondo del Businees a livello agonistico e lo rigetta completamente.
        Comunque non condivido la Giustificazione che dai per legittimare la catena al collo di un Husky …che chi conosce la loro indole e natura sa benissimo che e’ una coercizione atta al controllo di uno spirito libero.

        • Samanta, sono d’accordissimo. E’ una coercizione. Ma il recinto no?
          I miei cani sono sempre vissuti liberi…con riserva. Nel senso che potevano stare insieme solo i cani compatibili per carattere, e che le femmine in calore col cavolo che stavano libere.
          Poi, la sera, tutti nei box. Avevano giocato-corso-fatto casino tutto il giorno, però se passavo davanti ai box erano tutti lì pronti a zampettare e chiedere di uscire: quindi era una coercizione pure quella.
          Ovviamente, se non vedevano nessuno, se ne andavano a dormire beati e tranquilli: ma se gli passavi davanti sembravano infelicissimi cani chiusi in canile :-).
          Purtroppo lasciare tutti liberi e giocondi, permettendogli di fare il cavolo che vogliono, non si può. Altrimenti le femmine sarebbero tutte incinte ogni sei mesi, i maschi si strapperebbero pezzi l’un l’altro ogni volta che c’è una femmina nei dintorni e così via.
          Se un cane “vive” alla catena, magari corta, magari senza neanche un riparo, è maltrattamento: non ci piove. Ma pensare automaticamente “la catena andrebbe messa all’uomo” (a parte che qualcuno l’ha anche fatto…) significa antropomorfizzare. La catena come simbolo di libertà negata, per il cane non esiste proprio.
          Esiste, questo sì, la limitazione dei propri comodi: ma quella è identica a quella che gli imponi col recinto. Pensaci un attimo.

          • Difficile fa comprendere il mio punto di vista e non ho la pretesa di farlo..ma rimango della mia idea gli animali andrebbero lasciati in pace e liberi..detto questo credo da IGNORANTE che una minima liberta di vincolo ad un’estensione di un pseudo domatore (catena) sia meglio un recinto che per me sono entrambi privazione . Ma vi sembra normale passare dalla catena al traino dal traino alla catena? ecco analizzate la psiche canine e fatevi milioni di domande su cio che e’ meglio per il cane come chi qualcuno una volta scrisse che un cucciolo Giovane Husky introdotto ove risiede un Husky anziano non e’ auspicabile… Rivedrei tesi e teorie in merito..ma IO parlo da Profana teorica ..in esperienza vige il contrario…ma pensare cio che e’ meglio per il cane per me rimane una sola risposta Condivisione non Obbligo per un mero interesse.. Esperienza che in ambito dell’equitazione non dissimile poi tanto da quello canino se poi pensiamo a Purosangue ha pagato abbondantemente … No alla Catena.

        • Ragionando in maniera così estrema, anche i cani di casa dovremmo abbandonarli in mezzo ai boschi, perché facendoli vivere con noi, in un contesto urbanizzato, castriamo il loro spirito libero!
          Però nessun animalista (a parte qualche demente estremista) propone di abbandonare i cani per lasciarli liberi

          • Veramente IO sottolineo il fatto che il cane non vada tenuto a catena a vita… per il resto nulla da eccepire…
            Poi il mio pensiero personale che utopisticamente vorrei vedere il creato in armonia e’ un’altra cosa…ma sognare e’ legittimo 🙂

          • Ok, concordo, ma da quello che ho capito i cani di Moncenisio non sono tenuti a catena 24 ore su 24, ma solo nelle ore di riposo.

          • Il riposo dopo il lavoro..quindi catena… imbrago..lavoro ….catena… e questo e’ esattamente cio che fanno gli Inuit…tenendo conto che la vengono anche usati i Cani come diversivo con gli Orsi Bianchi..amara e cruda realta!!!!

          • Samanta, Roberta ha risposto personalmente… “pertanto avendo circa 150.000 metri di terreno, a turno circa 10 per volta corrono liberi senza guinzaglio e giocano tra di loro”
            Magari leggere, prima di continuare a farsi i film?

        • Ma allora anche guinzaglio e kennel sono coercizioni, simboli di una libertà negata. E per estensione lo sono l’attrezzatura da slitta e pure il fatto stesso di tirare una slitta per andare dove l’uomo vuole. Per favore, non imbocchiamo queste strade senza uscita…

  64. …bellissimo articolo…hai colto perfettamente nel segno…chi ha un nordico e conosce i cani nordici sà che per loro non esistono ripari…quando nevica o piove a dirotto io entro nel recinto dei miei mal cercando di farli entrare in cuccia…ma non c’è verso…sono spettacolari, e quando sento e leggo certo cose da animalista incopetente mi si gela il sangue nelle vene…forza tiz e roby…dietro di voi un esercito di persone che vi conoscono come conoscono i vostri cani e i sacrifici che fate ogni giorno per vivere il vostro sogno e per farlo vivere pure ai vostri cani e a tutti quelli che vengono a trovarvi…

  65. grande articolo,i miei più vivi complimenti!!!!! x quelli che non mi conoscono ho un pigro-stra-pigro…alano..che fa la sua beata vita da divano…ma l’appenzeller..quello no che no lo fai vivere in armonia con il “divano”….sono stata spesso attaccata anch’io che faccio vivere fuori un cane x cui ho pagato una cifra…ma lei è felice cosi,in casa impazzisce…ci sta poco,poi mi guarda con la faccia da (valeria direbbe cane enpa),io dico cane aushwitz e devo farla uscire…e a tutti gli animalisti del mondo la grido a grande voce:l’ho portata via da una vita di città,la faccio vivere in mezzo ai boschi,rincorre i caprioli(ok..non ho bovini,ma ci sta lo stesso)ha la neve in abbondanza…cosa volere di più? nulla…xchè basta vedere la sua faccia da “uovo di pasqua” ogni mattina….

  66. Grande Valeria!!!!!!
    Chi vive in questa valle e vede Tiziano e Roberta sa benissimo che sono bravissime persone e che fanno di tutto per i loro cani!!

  67. ciao!
    Mi pare che lo stesso discorso lo facessi parlando della memoria di razza no?
    Che noi umani scegliendo un cane dovremo rispettarla e fargli fare attività che potrebbero appagare sia noi che lui e farlo vivere a pieno. E noi stessi vivere al massimo il rapporto con lui.
    In ogni caso è la solita regola: chi si fa i c….i sui campa 100 anni… Nulla da aggiungere.
    Posso capire gli animalisti, ma perchè devono regolarmente eleggersi a paladini di cause assurde? Ti questa… Qualche raccolta cibo per i canili in più… Qualche campagna di sensibilizzazione in più potrebbero occupare meglio le loro giornate.
    Non sto dicendo che sbagliano sempre, ma dovrebbero impegnarsi a capire prima di montare un caso inesistente.
    Ciao a tutti

      • Allora… Visto che NON mi conosci non entro nel merito del commento.
        Ti dico solo che sei estemamente fuori luogo ed evidentemente incapace di comprendere ciò che leggi.
        Detto questo spero di non avere più il dispiacere….
        Addio

  68. Bellissimo articolo Valeria!
    ” Questi cani amano fare quello che sono nati per fare. Potrà non piacere a qualcuno, potrete storcere il naso finché vi pare, ma quello che dovete capire è che un VERO animalista, così come un vero cinofilo, dovrebbe pensare soprattutto a ciò che i cani vogliono, al modo in cui piace vivere a loro e non ai film che noi ci siamo fatti nella testa.” nient’altro da aggiungere.

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