venerdì 29 Marzo 2024

L’educatore antropofilo

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antropofiloQuesto non è un articolo: è la prima parte del messaggio che un lettore mi ha mandato su Facebook perché desiderava un consiglio su un’adozione.
Gli ho chiesto, però, il permesso di poter pubblicare le parole che seguono, perché mi sono piaciute davvero tanto e mi hanno anche commosso.
E poi il concetto dell'”educatore antropofilo” era troppo bello per non condividerlo con voi.

Sono Daniele, ho 31 anni e vivo a Milano. Ho letto per la prima volta un tuo libro nel 2001 per capire di più la razza (rottweiler) di quello che poi sarebbe diventato mio fratello.
Si chiamava Drago della Riva Petrosa, ma per me era Denni. Mi ha lasciato poco più di un anno fa.
Non ti nascondo che volevo un rottweiler perchè, da stupido e insicuro ragazzotto di periferia, pensavo che sarei apparso più forte portandolo a spasso, ma anche perchè mi piaceva tantissimo il pensiero di avere un amico intelligente e coraggioso (forse perchè non lo ero io).
Sta di fatto che lui è diventato pian piano il mio educatore antropofilo (si può dire?).
Grazie a lui ho imparato che si può essere forti ma non prepotenti, cosa vuol dire avere avere delle responsabilità, cosa vuol dire provare dei sentimenti senza aver paura di mostrarli e, ultimo insegnamento che mi ha dato prima di lasciarmi, cos’è la dignità.
Il mio più grande rammarico è quello di non aver saputo tutte queste cose prima di inizare la mia vita con lui, ma di averle imparate man mano commettendo errori che avrei potuto evitare. Quattro-cinque mesi dopo la sua scomparsa ho deciso di dedicarmi all’attività di volontariato in canile in quanto, non potendo più avere un cane perchè andavo a vivere da solo (avevo già da un paio d’anni una casa mia dove potermi trasferire, ma ciò avrebbe significato lasciare Denni in casa da solo mentro ero in ufficio quindi ho preferito rimanere ancora a casa dei miei genitori in modo che lui avesse compagnia), sentivo che tutto quello che mi aveva dato Denni dovevo in qualche modo restituirlo.
Mi si è aperto un mondo!
I cani di cui mi occupo sono circa 25 (dico circa perchè varia in base alle adozioni e ai nuovi ingressi).
Ogni cane, come ogni persona, è un piccolo mondo: certo ci sono comportamenti comuni, ma osservando bene ti accorgi delle differenze e gli vuoi sempre più bene man mano che le scopri.
A Bobo (incrocio pitbull-chow chow) piacciono la pallina da tennis e la caccia alla lucertola, a Toki (simil bracco tedesco) piace correre a perdifiato nell’area cani, Luna e Toby (golden retriever) più lanci lontano il pallone più si divertono a riportarlo, a Dred (pitbull) piace il jogging  (e anche distruggere le scatole di cartone), ad Aron (rottweiler) piace il lancio del bastone, ma solo un paio di volte perchè poi si appiccica alle gambe e vuole le coccole.
Potrei raccontarti un sacco di cose ciascuno di loro perchè sono meravigliosi, e se può farti piacere lo farò… 

Mi fermo qui, perché il seguito era appunto la richiesta di un consiglio personale. Però posso già rispondere a Daniele che SI, mi farà un grandissimo piacere se avrà voglia di parlare dei suoi nuovi amici: ma a tutti noi, non soltanto a me.
Perché ho idea che questo ragazzo, dopo aver imparato tanto dal suo Denni, adesso abbia anche qualcosa da trasmettere agli altri.

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10 Commenti

  1. Ciao Daniele, anch’io resto in attesa dei racconti delle tue esperienze con i cani di cui ti occupi! Tu ti rammarichi di aver fatto degli errori col tuo compagno a quattro zampe, e il fatto è che farli, gli errori, e ripensarci dopo e ficcarli nel bagaglio di esperienza, è IL MODO per farsi la cultura che conta, quella che ti serve a vivere col tuo peloso e a farlo vivere come si deve! In questo momento ne ho quattro e l’ultima è talmente tremenda da farmi pensare seriamente di essere piuttosto ottusa e di avere imparato ben poco dalle altre tre… o forse loro mi compativano e non me li facevano pesare, i miei sfondoni? Ho idea che questa strega ci si sia messa d’impegno a farmi prendere il diploma… lo vedi, gli esami non finiscono mai!

  2. Molto bello. Dai cani si impara, e molto, a patto di accostarsi a loro con la necessaria umiltà. Bellissimo.

  3. Daniele, hai un modo di scrivere sincero, semplice e diretto, sarà un piacere leggere altre tue esperienze, grazie 🙂

  4. “…prima di lasciarmi, cos’è la dignità.”
    E mi scendono le lacrime. Sono 10 anni che la mia prima Rott mi ha lasciata, con tutta la sua fierezza, forza e dignità. Rivedo ancora quel momento. E mi manca tantissimo.

  5. ciao a tutti dani so cosa si prova ancora ora sul mio cel ho lo sfondo di lara la mia pit che mi ha lasciato nel 2010. dopo 3 anni ho ritrovato il coraggio di riafezionarmi e quindi a pasqua ho riaperto il mio cuore a stellina piccola meticcia jek-russel-bassotto, come vedi sono passato da una taglia media ad una taglia piccola forse perchè nel mio amore nei loro confronti non ne faccio questioni di grandezza ma solo di intelligenza. lei mi ha scelto una mattina davanti alla chiesa trovo questo batuffolo che mi si incolla e non mi molla un secondo manco se vado al bagno lei vuole stare sempre in mia compagnia ora ha 5 mesi ed è una forza un concentrato di equilibrio e coraggio, vede ragazzi meglio loro che gli esseri umani.

  6. Ciao Daniele, le tue parole hanno commosso anche me… rimane dentro, vero, quella sensazione di rammarico per non averle sapute prima tante cose ma di averle imparate strada facendo e aver commesso tanti errori. Quando questo pensiero mi fa scendere ancora un po’ di lacrime penso che, senza volermi giustificare, i nostri cani ci insegnano anche il perdono e la tolleranza.
    Sarei stracontenta di poter conoscere i tuoi nuovi amici del canile attraverso i tuoi racconti.
    Buona vbita 🙂

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