giovedì 28 Marzo 2024

Collare a strozzo “illegale” (?!?) e pillolette miracolose

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

pillole1di VALERIA ROSSI – La rivista “Quattrozampe” (che non leggo più da secoli e quindi non posso giudicare) ha anche un portale online, che invece ogni tanto sbircio. Quella che non sbircio quasi è la rubrica “comportamento”, perché è gestita da persone che hanno una visione completamente diversa dalla mia: quindi, per evitare di mugugnare ogni volta, evito di leggere e ciao. Ma, come al solito, poi capita che qualcuno mi linki un articolo… ed ecco cosa mi sono trovata di fronte stamattina.
Caso: pastora tedesca aggressiva con gli altri cani. La proprietaria sostiene di essere passata alla pettorina perché col collare a strozzo non riusciva a tenerla (dice di essere anche “caduta più volte”): però, con la pettorina, la cagna non sente più i comandi. La proprietaria non sa più a che santo votarsi, chiede aiuto…e cosa le viene risposto?

a) di buttare subito via il collare a strozzo, perché E’ ILLEGALE (proprio così, tutto maiuscolo);

b) che sicuramente l’aggressività verso gli altri cani è stata causata proprio dal collare a strozzo (testualmente: “ha provocato dolore sulla zona tracheale aggravando la situazione: sono stata aggredita+ vedo un nuovo cane + provo altro dolore = aggredisco io per prima!”). Il fatto che il collare a strozzo fosse stato utilizzato proprio nel tentativo di bloccare un’aggressività preesistente non viene tenuto in considerazione.

Bene: a parte il fatto che decretare l’ILLEGALITA’ tutta maiuscola di uno strumento che illegale non è (ad eccezione di sporadiche ordinanze comunali che sicuramente non possono essere considerate “legge”) è disinformazione bella e buona… anche ammesso e non concesso che la cagna sia stata strattonata violentemente, che abbia sentito male e che quindi il problema sia peggiorato… secondo voi, a questo punto, cosa viene suggerito alla proprietaria?
Forse di andare a farsi un bel corso di educazione e di imparare a gestire il cane al guinzaglio? Forse di provare a risolvere a monte il problema dell’aggressività, lavorandoci sopra in uno dei mille modi possibili?
NAAAAAAAAAHHHH!!!
Le perle di saggezza che vengono dispensate sono le seguenti:

a) quando vedi un altro cane, CAMBIA STRADA (e qui il maiuscolo ce lo metto io, per sottolineare l’assurdità di tale suggerimento. E’ come se uno andasse dal dentista dicendogli “ho un male boia quando mastico”, e lui gli rispondesse “non masticare”);

b) di darle un bocconcino se la cagna rimane calma (be’, ma se hanno cambiato strada sarà calma per forza…);

c) una volta che la cagna si sarà abituata agli altri cani (ma come ci si abitua, se cambiano strada?!?) di tenerla ferma finché l’altro cane non è passato;

d) di appiopparle, già che c’è, un paio di pastiglie di Zylkene al mattino e un altro paio alla sera.

pillole2Se non credete a quanto avete appena letto, o se pensate che io abbia romanzato un po’ la cosa,  l’articolo originale lo trovate qui.
A me questa risposta – l’autrice è una comportamentalista – sembra una vera e propria accozzaglia di sciocchezze, notizie false e tendenziose e pubblicità occulta… anzi, neanche occulta: proprio palese.
Tanto che mi piacerebbe sapere com’è che ‘sto Zylkene viene consigliato in continuazione (ne avevamo parlato anche in questo articolo), specificando sempre che si tratta di un integratore alimentare naturale senza effetti collaterali.
E qualcosa, qui, non mi torna.
Primo, perché non esistono al mondo farmaci senza effetti collaterali: ce ne possono essere pochi e blandi, ma ci sono sempre.
Secondo, perché lo Zylkene rientra nella categoria dei “prodotti non terapeutici”: ma se non è terapeutico, a cosa cavolo dovrebbe servire?
“Ad abbassare gli stati d’ansia”, ci dicono.
Il che ci può anche stare, perché è noto che l’alimentazione può influire sui livelli delle sostanze chimiche che influiscono sulle manifestazioni caratteriali: ma se andiamo a vedere il principio attivo dello Zylkene, troviamo che si tratta di alfa-S1-caseina triptica 75-225.

pillole3In altre parole, si tratta di proteine del latte.
Il che mi porta a pensare (qualcuno più esperto di me mi corregga se sbaglio) che consigliare una ciotola di latte al cane ansioso potrebbe ottenere quasi gli stessi effetti (la caseina è un narcotico naturale)… se non fosse, forse, per il fatto che lo Zylkene costa una cifra (vedere qui i prezzi) e il latte no.
Poi, per carità… evidentemente ho esagerato un po’, perché in un preparato farmaceutico le dosi sono ovviamente diverse, bilanciate in modo più adeguato eccetera eccetera. Ma c’è anche un’altra domanda che mi turba: qualcuno di questi “consigliatori compulsivi” di Zylkene si è mai posto il problema delle intolleranze/allergie? Perché, come è noto, le proteine del latte ne sono spesso protagoniste. Quindi, prima di suggerirne l’utilizzo, mi sembrerebbe quantomeno corretto chiedere prima al proprietario se il suo cane ha qualche problema di questo genere.
Io resto sempre più allibita dalla superficialità con cui si dispensano cotante perle di saggezza sul comportamento canino, senza affrontare MAI il problema alla radice (e cioé: “perché il cane fa così? E cosa posso fare per convincerlo a cambiare atteggiamento?”), ma aggirandolo (“cambia strada!”) oppure ricorrendo alla “pastiglietta magica”, che in questo caso è un semplice integratore alimentare ma che in moltissimi altri casi è un vero e proprio psicofarmaco.
Ora, io mi rendo conto che i vari “esperti” di comportamento animale (che siano veterinari o meno) devono pur campare e che per campare devono andare incontro alle esigenze dei clienti (che, nella stragrande maggioranza dei casi, consistono in un bel “Dammi qualcosa che sia efficace SUBITO e per cui non debba impegnarmi troppo, che è fatica”): però, in tutto questo, mi pare che:

a) il benessere dell’animale venga bellamente ignorato;

b) si ricorra spesso alla pilloletta perché si ignorano le basi stesse dell’etologia (con le quali, di solito, questi problemi si risolvono in modo assai più naturale);

c) si mangino soldi alla gente. O direttamente, con consulenze e visite varie, o indirettamente, mandandoli in farmacia a sperare in improbabili panacee anziché mettendoli di fronte al puro e semplice fatto che avere un cane è un impegno gravoso e che, quando c’è un problema, bisogna lavorarci sopra.

Sì, lo so – e l’ho già scritto e detto mille volte – che la gente si sta comportando nello stesso identico modo con i bambini: ma non mi sembra una buona scusa per permettere che continuino a sperare di gestire i cani  a suon di pillole.
I problemi di comportamento si devono affrontare con un bell’impegno in prima persona, oltre che con l’aiuto di qualcuno davvero competente e capace: se non ci si convince di questo, il cane è meglio non averlo.
Per assurdo, è meglio portarlo in canile (e qui i cani sono pure avvantaggiati rispetto ai figli, visto che i bambinili ancora non li hanno inventati) e sperare che trovi una famiglia più consapevole e più disposta ad occuparsi di lui.
Perché le pillolette magiche, mettiamocelo bene in testa, non esistono: possono esistere pillolette che curano il sintomo, ma la causa rimane lì, immutata, in attesa di manifestarsi magari in modo diverso, a volte anche più traumatico.
Non è così che si lavora per il bene dei cani: e dispiace moltissimo vedere che molto spesso, a dare consigli strampalati e nocivi, sono proprio coloro che si autodefiniscono “gentili” e “rispettosi del cane”, pronti a scagliarsi lancia in resta contro uno strumento come il collare a strozzo arrivando addirittura a raccontare balle come quella dell’illegalità, e non rendendosi (forse) conto di consigliare contestualmente soluzioni mille volte più dannose, e per di più non risolutive.
Tutto questo a me sembra assolutamente folle… eppure questa è la strada che ha intrapreso la cinofilia: e non ci si fermerà tanto facilmente (le soluzioni apparentemente comode sono sempre le più appetibili), a meno che non siano gli stessi proprietari ad aprire gli occhi e a smettere di fidarsi ciecamente di chiunque sbandieri un titolo o – peggio – dia consigli gratuiti dalle pagine di un giornale o di un portale online.
Siamo NOI gli unici a poter fermare questa corsa verso l’assurdo.
Per favore, non dimentichiamolo.

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45 Commenti

  1. SONO ETOLOGA A PIENO TITOLO E MOLTI VETERINARI HANNO STUDIATO SULLE MIE PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE!!!!

    SONO COMPORTAMENTALISTA PERCHè HO CONSEGUITO UN MASTER IN MEDICINA VETERINARIA CON DISCUSSIONE DI TESI DATO DA VETERINARI COMPORTAMENTALISTI;

    HO CONSEGUITO UN SECONDO MASTER IN ETOLOGIA PRESSO LA STESSA FACOLTA’ DI VETERINARIA;

    SONO ANCHE BIOETICISTA PER DUE DIPLOMI ASSEGNATI DAI MEMBRI DELL’ORDINE DI BIOETICA NAZIONALE E VETERINARIA.

    POSSO CONSIGLIARE LO ZYLKENE PERCHé NON FARMACO; NON HA CONTROINDICAZIONI; ANALLERGICO E QUANTO DI ALTRO. ALLA MIA DENUNCIA SI ALLEGHERA’ IL FOGLIO ILLUSTRATIVO.

    ADESSO BASTA!!!!! QUESTI ATTACCHI GRATUITI DA PARTE DI GENTE CHE NON HA CONTRIBUITO A NULLA PER IL BENESSERE ANIMALE NON SONO AMMISSIBILI!!!!

    SI RICORDA ANCHE CHE HO COLLABORATO COME AUSILIARIO DI POLIZIA GIUDIZIARIA AL FIANCO DEL COMANDANTE DOTT.SSA MARIA ROSARIA ESPOSITO (NIRDA) PER IL SEQUESTRO DI BEN DIECI CANILI LAGER…

    VERGOGNA!!!!!!

    ———————————————————

    ECCO A COSA SI ANDRA’ INCONTRO:

    DAL SITO DELLA POLIZIA DI STATO (https://www.commissariatodips.it/approfondimenti/social-network/approfondimenti-normativi.html)

    L’articolo 595 de c.p. punisce invece la diffamazione e così detta:

    “Chiunque, fuori dai casi indicati nell’articolo precedente comunicando con più persone, offende l’altrui reputazione è punito con la reclusione fino a u n anno o con la multa fino a due milioni. Se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato, la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino a quattro milioni.Se l’offesa è recata con mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore a un milione:”

    Dall’analisi del testo emerge che affinchè si configuri il reato di diffamazione, è necessario che si realizzi la compresenza di tre elementi costitutivi:

    1. l’assenza dell’offeso;
    2. l’offesa deve riguardare l’altrui reputazione;
    3. la percezione dell’offesa da parte di più persone.

    QUINDI CHI HA SCRITTO SU DI ME QUESTI COMMENTI VERRA’ PERSEGUITO DA MIA DENUNCIA PRESSO I CARABINIERI.

  2. Bé le cose sono cambiate da 40 anni a questa parte.
    Anzitutto il med vet laureato non é evidentemente un etologo quindi ha una conoscenza di base ma cmq ti metto i link di 2 facoltà che ho trovato:
    Perugia con 20 ore di teoria, 6 di pratica, 24 di studio personale, tot 50 ore:
    http://www.unipg.it/it/didattica/corsi-di-laurea/attivita-didattiche-2012-13?controller=didattica&anno=2012&layout=insegnamento&insegnamento=3186#ancora-modulo-4459

    E Milano con 32 ore di lezione
    http://www.veterinaria.unimi.it/CorsiDiLaurea/2014/H15/pianoStudi/curriculum/H15-13/H15-13.14.1/index_ITA_HTML.html

    Non sono poche ma danno appunto una conoscenza di base. Se il vet vuole approfondire e lavorare sul comportamento DEVE fare un master di 2 anni con 1500ore di formazione…scusa se é poco.
    Il tutto non per “screditare” educatori/istruttori, io ci collaboro! Ma per “dovere di cronaca”, visto che di informazioni corrette non ne sono state date.

    • Eli, ma l’hai almeno letto il programma di Perugia?

      Etologia generale: studio dell’etologia in medicina veterinaria, meccanismi di adattamento, evoluzione e domesticazione, istinto ed apprendimento, sistema limbico e memoria, motivazione, tipi di comunicazione, ritmi biologici.
      Etologia speciale: comportamento sociale, alimentare, riproduttivo e materno-filiale delle specie di interesse zootecnico (ruminanti, equini, suini, conigli, volatili domestici, ungulati selvatici).
      Benessere animale: definizione del benessere animale, risposta allo stress, valutazione dello stato di benessere animale in allevamento, durante il trasporto, stordimento e macellazione; indicatori del benessere a breve (fisiologici ed etologici) ed a lungo termine (etologici, produttivi, riproduttivi ed immunitari).

      DOVE STANNO I CANI?

    • Dipende dalla sua formazione, ovviamente. Io posso dirti quante ne faceva un veterinario ai miei tempi: ZERO. O meglio, si dava un esamino (se non ricordo male, pure complementare) di etologia, nel quale i cani non venivano neppure nominati. Ora potrebbe essere cambiato qualcosa, visto che io ho fatto vet quarant’anni fa: anzi, sarei davvero lieta di sapere da qualche vet “moderno” quante ore di etologia ha fatto, e quante erano riferite all’etologia canina.

      • premesso che quarant’anni fa un vet faceva molte meno ore anche di moltissimi altri argomenti, sebbene ne facesse di più in altri, visto che il monte ore totale era maggiore, premesso che un vet non è specialista se non si specializza, premesso che una volta fatta la specializzazione se non fai adeguato e continuo aggiornamento non sei a niente, premesso che anche se fai un mare di aggiornamenti se non pratichi non te ne fai di nulla,premesso ciò, cosa intendi per “etologia”? sai meglio di me che l’etologo in Italia non è riconosciuto e che anche io sono etologa e lo sei anche tu e lo è chiunque si dichiari studioso del comportamento animale, bada bene studioso? ossia teorico o comunque osservatore e non per questo saccente? premesso ciò che domande sono? è come se chiedessi al medico generico quante ore ha fatto di psichiatria durante il suo corso di 6 anni di base……mi sembra sciocco.

        • Laura, la mia domanda derivava da quella di Eli (“Quante ore di etologia fa un educatore/addestratore?”). Io ho risposto che dipende dalla formazione che sceglie di fare, esattamente come succede ai veterinari, perché – almeno per quanto mi risulta da quando studiavo io – a veterinaria l’etologia non si studia(va), almeno non quella del cane.
          Quando si tratta di problemi comportamentali, essere laureati in veterinaria non basta: occorre specializzarsi, aggiornarsi eccetera eccetera… e comunque è verissimo, siamo tutti “osservatori”, “studiosi” nel senso che stiamo studiando, e non che sappiamo già tutto.
          Ora come ora, a mio avviso, non c’è alcun corso di studi che renda qualcuno non soltanto “infallibile”, ma neppure “fortemente affidabile” quando si tratta di affrontare un percorso di rieducazione comportamentale.

  3. ” peccato che questi master insegnino soprattutto a somministrare farmaci e che l’etologia (scomoda, faticosa, impegnativa) sia “passata di moda” ”

    Sarà meglio che ti informi prima di scrivere certe scorrettezze, e mi riferisco sia al master di Pisa che a quello di Parma. Quante ore di etologia fa un istruttore/educatore?

  4. Come al solito, concordo appieno con l’Autrice, ma … vedo che gli scontri riguardo agli strumenti e all’uso degli psicofarmaci non cessano … Dunque, se un giorno volessi lavorare seriamente e senza pregiudizi inutili con i cani, come farò? Mi viene spesso questa preoccupazione: essendo io ancora un “cinofilo in erba”, cosa mi si prospetterà tra un po’ di anni? A me interessa proprio l’ambito dell’etologia e degli studi ad essa collegati, soprattutto riguardanti i cani. In più, io faccio uso, con Clint, sia dello strozzo che del semistrozzo, senza aver “impiccato” o danneggiato proprio nessuno, se non in casi davvero estremi (quasi unicamente per colpa dei miei piedi un po’ inaffidabili, e della bestiola dal morso abbastanza facile …). In sostanza, ho proprio paura che verrò additato per “torturatore”, se mi vedranno fare un uso pur cosciente di questi attrezzi ormai considerai “demoniaci” … e che seccatura sarebbe, però, essere limitato all’uso della sola e unica pettorina (che peraltro trovo non poco scomoda, sia da mettere al cane, che per controllarlo al guinzaglio). Cosa ne pensate?
    Grazie per il supporto.
    Mattia (e, ovviamente, Clint)

    • ahh perdonami, avevo frainteso allora! avevo capito che intendessi in generale che ciò che era scritto lì fosse una panzana in toto=) chiedo venia! effettivamente questa demonizzazione del collare a strozzo sta diventando preoccupante, poichè ormai la gente quando vede un collare a strozzo pensa di essere nelle mani di un carnefice quando magari uno è perfino più attento di un cosiddetto “gentilista” che usa la pettorina, ma poi fa altre cazzate!
      Personalmente sul mio cane non uso il collare a strozzo, ne il collare normale, poichè non mi ci trovo bene a direzionare il cane, la mia non tira, difficilmente parte e se anche partisse sono giovane e riesco a gestire senza problemi i sui 20kg, ma l’idea che se mai in futuro volessi usarlo per un recupero di un cane diverso verrei guardata male solo per lo strumento in sè e non per il tipo di lavoro che svolgo e per come lo svolgo, non mi piace!

  5. Una “veterinaria” che fa diagnosi e prescrizioni via internet spopolerebbe su Yahoo Answers. In poche settimane arriverebbe in testa alla classifica di maggior numero di migliori risposte, Gli ignoranti canemuniti che frequentano quel sito (e la percentuale e’ alta) non vorrebbero altro. Ma riuscirebbe a rovinare una decina di cani al giorno

  6. e poi la pettorina che usa è la easy walk!!! Che controllo ci può essere sul cane, o meglio, come può funzionare come canale di comunicazione, la easy walk?? Anche il consiglio di fermarsi e aspettare che l’altro cane passi mi pare superficiale; una variazione del movimento del conduttore lo rafforza nel convincimento che l’incontro con un altro cane è un evento “straordinario”. Quoto quanto già scritto da Decio

  7. Sig.ra Rossi,
    le vorrei segnalare un altro sito dove può trovare alcune panzane riguardo l’uso del collare a strangolo, e si tratta (ahimè!) di una scuola cinofila. Il sito è : http://www.qualazampafeltre.it. Clicchi su “pettorina e guinzaglio” e troverà scritto, tra le altre aberranti affermazioni:” L’uso prolungato di un collare, e a maggior ragione di quello a strozzo, soprattutto in un cane che tira al guinzaglio, può causare seri danni ai muscoli, vertebre, laringe, trachea, tiroide e addirittura danni cerebrali, disturbi visivi e cecità, come dimostrano gli ultimi studi del settore, perchè la respirazione è ostacolata e quindi l’apporto di ossigeno al cervello è ridotto”. Il mio veterinario mi ha sempre detto che i danni provocati dalle pettorine sono sempre in aumento, mentre non ha mai visto danni causati dal collare a strangolo.

    • Scusami Chiara, ma quella dei danni alla trachea etc etc non è una panzana in se per se,è assolutamente vero, ma tali danni non sono dovuti al collare a strangolo come oggetto in sè ma al modo in cui si utilizza se il cane tira causa danni se il cane non tira i danni non si hanno, per cui ancora una volta non è un problema di strumento ma di utilizzo.
      I danni da pettorina sono aumentati perchè è di più la gente che usa la pettorina, e ,così come il collare,la usa in modo improprio!
      Se fai sci d’asfalto che usi pettorina, collare normale o collare a strangolo i danni li crei in ogni caso, per cui il punto sarebbe insegnare al cane a non tirare; il problema è che la gente di lavorare con il cane non ne ha voglia e si cercano tutte le possibili scorciatoie e purtroppo c’è gente che pretende di risolvere con uno strumento e basta, mentre io per insegnare al cane a non tirare ci mettevo 2h per fare 20 metri e la gente per strada mi prendeva per pazza. Il mio cane però ora non tira e so che qualsiasi strumento utilizzi non avrà danni.
      Ognuno a questo punto può utilizzare quello con cui si trova meglio, purchè la ragione non sia: perchè così non tira, o perchè quell’altro stumento fa male, a prescindere.
      Stessa identica cosa, capisco che in un primo momento i farmaci o gli integratori possano magari aiutare(sempre dopo aver valutato la situazione), ma se sul cane non si lavora la situazione non cambierà, a meno che per cambiarla non si intenda avere un cane completamente rincitrullito dagli psicofarmaci(e purtroppo ce ne sono), però docile!si,sarà pure docile,ma non è più un cane! scusatemi se mi sono dilungata troppo.

      • Stiamo dicendo la stessa cosa. Il collare a strangolo, se correttamente usato, non crea alcun danno. Io non lo uso di certo perchè il cane non tiri, poichè il mio non tira affatto, ma semplicente perchè, in situazioni contingenti, è uno strumento valido affinchè il cane non si faccia male; basta un leggerissimo colpetto, di un nano secondo, e il cane prosegue la sua passeggiata tranquillo. Il punto è che è più semplice somministrare pasticche piuttosto che insegnare al proprietario a rivolgersi a persone competenti che possono insegnarli ad avere il corretto rapporto con il proprio amico a quattro zampe. Le pettorine, stando a quanto dice il vet., compromettono i muscoli posti a livello delle ascelle, per cui è sempre preferibile usare un collare. Criminalizzare l’uso del collare a strangolo, al posto di dire “guarda, se il cane tira e tu voli, il problema sei tu, non lui, rivolgiti ad un educatore cinofilo”, non lo trovo giusto.

    • Chiara, ma sei di Belluno/Feltre? Quello è il sito della scuola cinofila che avevo cominciato a frequentare per fare agility. Ci sarà un motivo se ho smesso… E non solo per il collare a strozzo, ma una che insegna agility, avendo fatto in vita sua 3 gare in tutto, ancora in grado I di agility, e che quando ho provato a fare qualche gara non mi ha detto che bisognava cominciare dalla debuttanti, non dal grado I… Adesso da loro l’agility è “agility soft”, perché si sono allontanati dalle competizioni che “non rispettano i cani” ( mica i proprietari! No, tutti quelli che non fanno agonismo sono santi, mentre appena fai il tesseramento enci, vieni preso da un virus che ti porta a maltrattare il tuo cane! ) e invece si occupano solo di “sviluppare la relazione con il pet” ( usano il guinzaglio nell’impostazione degli ostacoli, tenuto corto in modo che il cane non abbia alternative, senza curarsi del fatto che il cane abbia paura ad avvicinarsi a quell’ostacolo? Perché è questa la “agility soft” che ho visto, eh )
      Ovviamente a me piacerebbe ancora tanto fare agility, ma chiaramente non mi posso permettere un campo con gli ostacoli miei, ne tantomeno di andare 2 volte a settimana fino a treviso ( l’alternativa più vicina ). Scusate lo sfogo.

      • Non sono di Belluno/Feltre, ma abito in provincia di Padova. Mi dispiace per l’esperienza non positiva che hai avuto; forse potresti chiedere a Valeria Rossi se conosce una scuola e/o un educatore/istruttore cinofilo in Regione che possa seguirti. Io al momento sono disoccupata, per cui mi interesserò più avanti per fare attività agonistica con il mio cane. In bocca al lupo!

      • Alice, sono costretta a chiedere ancora una volta di non fare nomi o riferimenti troppo precisi nei commenti pubblici. Già mi minacciano abbastanza spesso di querele per quello che scrivo “io”… se devo preoccuparmi pure dei commenti, mi tocca stipendiare un avvocato 🙂
        Qui si può parlare di tutto, ma nomi, città ecc. bisogna farli in privato, altrimenti si rischiano le denunce per diffamazione. Non che tu abbia detto cose particolarmente “cattive”, ma… non si sa mai!

  8. premettendo che sono in pieno accordo cu tutto l’articolo e come sempre mi fa divertire un sacco leggerti perchè riesci a rendere “leggere” e incisive situazioni che a me fanno montare solo l’incaz…, spezzo però una lancia a favore dello zylkene. Non è un farmaco verissimo ad ogni modo il vet prima di proporlo al cliente deve sapere se l’animale ha intolleranze o meno (per questo i consigliatori compulsivi sono da bandire) purtroppo è carissimo sopratutto per cani di grossa taglia MA da veterinaria ti posso dire che per CERTI tipi di problemi legati a stati e situazioni che creano ansia nell’animale (e nn a problemi a caso) se associato ad un cambio gestionale/corretta gestione comportamentale Funziona benissimo (anche sul gatto) senza che sin ora siano stati riportati effetti collaterali! se ti capitasse la situazione adeguata provalo, ne vale la pena!
    per il resto continua così!

    • Daniela, ma infatti non ho detto che lo Zylkene è una ciofeca in assoluto: ho detto che nessuno dovrebbe sognarsi di prescriverlo via Internet, senza manco aver visto il cane e senza neppure porsi il problema di eventuali intolleranze. E invece,. a quanto pare, non si fa altro 🙁

  9. Super si! Hai perfettamente ragione Valeria e poi sai come la penso riguardo farmaci ecc, ecc si è discusso molto sull’altro tuo articolo!

  10. Ho sempre usato il collare a strozzo per i miei cani, e mi sono sempre sentita dare della delinquente e dell’ignorante… peccato che io i miei cani li ho sempre condotti al guinzaglio serenamente e senza problemi, mai un incidente eppure… proprio chi inveiva contro di me volava letteralmente dietro il suo cane e non riusciva a gestirlo. La colpa è anche di alcuni (troppi) presunti educatori cinofili e di veterinari che sconsigliano l’uso di uno strumento che, se correttamente utilizzato, non solo non è una tortura per il cane, ma spesso si rivela un “salvavita”, perchè è l’unico che ti consente, in determinate situazioni, di tenere saldamente il cane e di impedire che ti finisca sotto una macchina, magari perchè gli è passato davanti un gatto. Se in televisione, al posto di far vedere Cesar Millan, invitassero Valeria Rossi…

  11. Naturalmente d’accordo su tutto.. La cosa che mi crea più ansia di questi episodi è: ma un proprietario di un cane problematico, come fa ad orientarsi, ad affidarsi e fidarsi visto il mare di educatori/esperti/veterinari esistenti? Se io vado dal mio vet o da un educatore a dirgli che il cane tira al guinzaglio e lui mi da la pillolina magica, come faccio a non fidarmi? Dovrei girarne tanti, forse troppi, prima di decidermi e non è detto che la scelta è quella migliore per lui.. In altri Paesi succede la stessa cosa? Boh..sono perplessa..

    • Lorenza, questo è il vero, grande dilemma della cinofilia. E’ (purtroppo) normale che uno si fidi del suo veterinario, specie se sfoggia anche qualche bel master sul comportamento… peccato che questi master insegnino soprattutto a somministrare farmaci e che l’etologia (scomoda, faticosa, impegnativa) sia “passata di moda” 🙁

  12. Scusate molto la critica ma… io non sono d’accordo con il vostro punto di vista e trovo che il consiglio dell’esperta, tralasciando il fatto che non menzioni l’utilizzo di Corsi di Educazione o veterinari Comportamentalisti, sia effettivamente corretto. Ho lavorato per anni con una Veterinaria Comportamentalista di Parma, io personalmente non sono laureata quindi più di tanto non posso esprimere il mio giudizio se non come punto di vista/opinione.
    a) Il collare a strozzo sarebbe un bene se fosse illegale. E’ pericoloso, sopratutto per il cane, non certo quanto un collare elettrico ma abbastanza per creare dei danni al collo e alla respirazione sopratutto nei cani di piccola taglia. Non aiuto a nulla! L’unico modo che ha il cane per percepire cosa prova il proprio padrone mentre cammina con lui è il collare, se il collare gli trasmette una sensazione di dolore, di irrigidimento, di ansia automaticamente il cane penserà che il padrone sia ansioso e rigido regolandosi in base a questo. Se strattono un cane con il collare a strozzo lui penserà subito ci sia una situazione di pericolo.
    b) Sì, cambi strada! Io sono una dog-sitter e dog-walker e non avete idea di quanti rompi coglioni mi è capitato di incontrare con cani chiaramente aggressivi/patologici/ansiosi che pretendono sia io a dovermi sobbarcare il pericolo del loro cane solo perchè deve imparare a socializzare. No! Cambi strada! Attraversi e non rompi le palle a me e al mio cane che non vogliono avere a che fare con rishi come morsi o ansia. Ovviamente, in questo punto, avrebbe potuto accennare all’educazione, che molti veterinari fanno con i propri cani (come quella da cui ho lavorato) e che quindi possono aiutarti con cani educati e abituati alla situazione. Non con il primo cane che incontri per strada!
    c)Darle un bocconcino e andare piano quando ci si sarà abituata sono entrambe giustissime! E infatti l’unica critica si basa ancora una volta su “cambiare strada” come se l’unico modo per insegnare ad un cane ad avere un buon rapporto con un suo simili sia con incontri casuali per strada con proprietari che MAGARI non vogliono avere problemi.
    d) Non sono esperta sulle medicine, non essendo laureata, ma vi posso dire che in base all’età, ai traumi e alla gravità della situazione è perfettamente normale che si aiuti il cane con delle pastiglie o con comunque delle medicine natuarali e non. Non è per niente strano, e la gente dovrebbe smettere di pensare che questo genere di aiuto sia malsano e l’unico modo sia quello naturale! Se ci riesci, buon per te, ma ho visto cani di 12 anni che tentavano di staccare un polpaccio alla fidanzata del padrone e in quela caso cosa fai? Lo educhi lentamente sperando di riuscirci in tempo per salvare la tua fidanzata? Resti single? O gli dai dei calmanti per facilitare la vita sia a te che a lui, visto che aiutano a combattere l’ansia?

    • ma perchè accetti l’uso dei farmaci (naturali o no cambia niente, anche un cobra è naturale ma se ti morde muori) quando è possibile risolvere il problema totalmente con l’aiuto di un esperto? perchè di esperti in grado di farlo ne esistono…l’unica possibilità è che non importa nulla del proprio cane e di tutte le conseguenze che possono avere i farmaci sul suo organismo, menefreghismo o ignoranza…io personalmente non vedo altre possibilità

    • Partendo dal concetto base che il collare così detto “a strozzo” non è uno strumento di tortura con cui strattonare il cane (non è proprio da usare coi cani che tirano) e che i cani di piccola taglia NON devono MAI usare lo strozzo perchè son delicati (che poi, se un cagnolino di 6 kg con la pettorina o il collare ti strattona e perdi totalmente il controllo del cane, il problema è il padrone e non il collare). Il mio peloso di quasi due anni del peso di 24 kg (giusto per capire la stazza) a seconda del cane che incontra può nell’ordine:
      a) guaire e scodinzolare perchè l’altro cane ha l’aria simpatica o è una femmina;
      b) congelarsi, studiare l’altro cane e decidere che l’altro cane non è per nulla simpatico e partire all’attacco.
      Non ho MAI cambiato strada anzi, mantenendo il controllo sul cane (uso il classico collare di nylon) ho sempre continuato per la mia strada certo, magari non ci passo di fianco ma mi metto un metro più in là.
      La parola “socializzazione” non vuole neanche starci vicino alla parola “guinzaglio” visto che il guinzaglio aumenta la tensione fra cani. Te ne parlo per esperienza, perchè in area cani ne vedi di tutti i colori a causa di tutte quelle persone che entrano felicemente con il cane al guinzaglio.
      Farmaci? Ma scherziamo? Se un tuo ipotetico figlio (non so se hai figli mi mantengo comunque sull’ipotesi) ha problemi a relazionarsi con gli altri bambini (perchè anche gli esseri umani hanno problemi di socializzazione) gli dai degli psicofarmaci piuttosto che visitare uno specialista? Io e Tex in questo momento siamo seguiti da due splendidi cani Tutor (e relativa umana) e da quando abbiamo rimesso sul tavolo il nostro rapporto umana-cane Tex è arrivato a tollerare la vicinanza (si parla comunque di 2-3 metri di distanza) di cani che prima non poteva vedere neanche dall’altra parte della strada.
      Nel caso il mio cane non dovesse andare d’accordo con il mio moroso, se questo è veramente interessato a me sa di doversi prendere il pacchetto completo e che di sicuro non narcotizzo il mio cane per la sua bella faccia. Piuttosto me lo trascino al corso di educazione e gli faccio costruire un rapporto SANO accompagnati da un educatore
      Se poi si vuole aggirare il problema coi farmaci (perchè si tratta di aggirare non risolvere), le case farmaceutiche e produttrici di intrugli miracolosi hanno sempre bisogno di soldi.

    • Angela, per poco non vedevo neppure il tuo commento, che è stato sommerso di pollici versi… ma adesso l’ho visto e quindi ti rispondo:
      a) pensare di vietare il collare a strozzo perché qualche cretino non lo sa usare è come pensare di vietare le automobili perchè qualcuno non sa guidare. O i coltelli perché qualcuno li usa per ferire altre persone, anziché per tagliare il pane. E così via. Il collare a strozzo è l’UNICO strumento veramente sicuro che si ha a disposizione quando si porta in giro un cane: non va usato per strozzarlo, ovviamente, e neppure per addestrarlo… ma serve esattamente a quello che hai detto tu: a “comunicare” in modo efficace con il collo del cane, che è un punto sensibile alle indicazioni (cosa che la schiena non è: quindi con la pettorina non comunichi un accidenti). Tu mi dirai: allora va bene anche un collare fisso. Verissimo: se non fosse per il fatto che, in caso di spavento improvviso, il cane si sfila un collare fisso in un nanosecondo tirando all’indietro, mentre con quello a strozzo non può farlo. Dunque: sì al collare fisso in condizioni di sicurezza, assolutamente SI al collare a strozzo in condizioni precarie (per esempio in mezzo al traffico), NO al collare a strozzo per insegnare al cane a non tirare, perché non è così che si fa.
      Il cane NON si strattona, mai e per nessun motivo: se lo fai, poco importa quello che indossa… avrà sempre quella sensazione di pericolo di cui parli.
      b) no, non cambi strada se stai rieducando un cane aggressivo: per strada proprio NON ci vai!
      Non incontri cani sconosciuti fino a che non hai risolto il problema, e lo risolvi solo andando su un campo, dove ci siano cani sotto controllo o cani tutor o comunque qualcuno che sia in grado di aiutarti ad affrntare la cosa. E questo non è stato minimamente detto.
      c) se pensi che un bocconcino distragga un cane davvero aggressivo quando ne incontra un altro, scusami ma non hai mai visto un cane aggressivo.
      Se si trattasse di un cagnolotto “tutta scena e niente arrosto”, che abbaia agli altri per autodifesa, potrebbe forse funzionare (forse): ma un pastore tedesco che “vuole sbranarsi gli altri cani”, almeno stando alla descrizione della sua umana, non lo distrai neppure con una bistecca. Questi rimedi “acqua e sapone” sono quelli che mi fanno pensare a persone che di cani davvero ne hanno visti pochetti… perché altrimenti la sola idea di rimediare all’aggressività con i bocconcini li farebbe sghignazzare.
      d) NO, non è AFFATTO normale che “si aiuti” il cane con degli psicofarmaci. Perché il cane NON ne ha quasi mai bisogno, con rarissime eccezioni in cui intervengono cause organiche che di certo non emergono attraverso un’email. E’ vero che la comportamentalista, qui, ha prescritto un semplice integratore alimentare e non uno psicofarmaco… ma questo genere di aiuto a suon di pastiglie è SEMPRE malsano, perché cura il sintomo e non il problema. Se la comportamentalista avesse detto “dagli due pastigliette intanto che fai questo e quest’altro” (dando consigli sensati)…e vabbe’, poteva anche passare. Ma i consigli che ha dato sono delle vere sciocchezze, e l’aggiunta dell’integratore completa, credimi, una PESSIMA opera.

      • Scusa se insisto….NON E’ COMPORTAMENTALISTA!!!! Non essendo Veterinaria non è Comportamentalista anche se qualche …… gli ha concesso di frequentare un master universitario!!

  13. cara Valeria..dopo un anno ho riaperto il forum dei jack giusto stamattina e nell’ordine ho trovato le seguenti perle che mi hanno fatto scegliere di non riaprirlo per altri 8 secoli:

    1° vet che consiglia ad una cagnina (che lo standard non sa neanche cosa sia) di fare una gravidanza per risolvere un po’ di problemi (quali non si sa) perché una gravidanza va sempre fatta SIGH (maiuscolo)

    2° vet che dice ad una cliente che la cagnina di 3 mesi, ripeto 3 mesi per chi fosse distratto, che ha fatto la pipì sul letto al mattino (non scendeva dalla sera prima) ha problemi di dominanza ARGH!!!

    🙁 🙁 🙁 ma le lauree in veterinaria le regalano?

    • No non le regalano le lauree in veterinaria (anzi è un percorso di laurea tra i più impegnativi).
      Ma quando l’etica latita il veterinario furbetto si fa due conti e vede quanti soldini può fruttargli la gravidanza di una “cliente” tra esami, eventuale cesareo, sverminazioni e vaccini ai cuccioli, microchip…
      E allora la gravidanza diventa una cosa che “va sempre fatta”.
      Aggiungiamoci il fatto che la gente non ha ben chiaro che un medico veterinario è un MEDICO VETERINARIO e non una specie di guru tuttologo in grado di sentenziare con impeccabile competenza su temi tipo “addestramento”, “nutrizione”, “riconoscimento razza e standard” etc…
      Chiaramente ci sono veterinari molto ferrati su questi argomenti ma sono una minoranza. La maggioranza di loro ha una preparazione di base su queste cose.
      Però ci son quelli che a furia di sentirsi appellare come sommi da sciuremarie che pendono dalle loro labbra dopo un pò si sommi si sentono.

  14. Ciao, letto e come al solito sottoscrivo e publicizzo.
    Quello che mi ha acceso ancora una volta la lettura del tuo testo è la convinzione sempre più forte che stiamo andando dalla parte sbagliata… (sarà forse l’età, e quindi spero la saggezza…).
    Il mondo del lavoro (e non solo) è radicalmente cambiato: dal concetto del saper fare siamo passati a quello del saper essere. 30 anni fa dovevi essere in “grado di fare” ora devi dimostrare “foglio alla mano” che sei la persona “autorizzata a fare”.
    Un tempo ti avviavi verso un lavoro (anche perchè lo trovavi…) che sentivi più vicino alle tue aspettative ed inclinazioni naturali…eri “portato”… e siccome tendezialmente ti piaceva, lo facevi bene, con amore e dedizione e ci perdevi un sacco di tempo ad imparare dai “tutor dell’epoca” come farlo al meglio…
    Negli anni 80 è iniziata una riforma degli studi che ha portato le persone ad un livello culturale superiore (e questo è sicuramente un bene…) ma, considerata l’organizzazione e la serietà italiana, ha permesso a delle persone di lavorare in campi in cui non sono assolutamente “portate” (grazie a delle lauree che sappiamo, se pur impegnative, sono alla portata di tutti… basta avere soldi e tempo). Questi studi sono in grado di offrire, al contrario di un tempo, una preparazione teorica “dignitosa” (non mi azzardo di più) ma non riescono ovviamente a cambiare lo stato naturale delle tue capacità… per rimanere in tema: veterinari che hanno paura degli animali forse avrebbero potuto fare qualcosa d’altro nella vita 🙂
    Quindi ritorniamo al dilemma di cui vi invito a immaginare la mia risposta: meglio un cinofilo “naturalmente portato” che ha imparato sul campo o un veterinario comportamentalista che non ha mai portato un cane al guinzaglio?
    …non lapidatemi 😉

  15. D’ accordo su tutto. Ho dovuto affrontare anche io lo stesso problema con la mia meticciona di 33 Kg, impegnativa e problematica verso gli altri cani, per fortuna solo per strada al guinzaglio. Dopo anni di educatori, comportamentisti, cinopsicologi, compreso il tentativo Zylkene, per fortuna sto risolvendo il problema con un educatore (ovviamente, come sappiamo, del padrone!), che mi ha fatto capire e mi ha aiutato a ristabilire un corretto rapporto col cane. Sì, usa il collare a strozzo ma in maniera assolutamente innocua. In pratica la soluzione del problema è tutta nel ristabilire un corretto rapporto con il cane, e riappropriarsi del ruolo di leader.
    E mi sa che anche qui il dibattito si infiamma: leader o non leader?, capobranco o no? La mia esperienza mi sembra chiara, senza violenza o forzature sul cane, ma con un sano ed autorevole atteggiamento da leader.
    Per concludere, ho la netta impressione, guardandomi attorno, che oggi i pastori tedeschi siano molto problematici, e che spesso la gente adotta un pastore tedesco credendo di prendere Rex, e si ritrova un cane molto più impegnativo del previsto.

  16. credo che l’autrice del suddetto “consiglio dell’esperto” sia una certa Costanza De Palma, veterinaria…

    sotto la foto principale scrivono:

    “Un cane aggressivo con altri cani può essere spinto da varie motivazioni. Vediamo insieme il caso della nostra amica Patrizia e del suo pastore tedesco ed i consigli della nostra esperta Costanza De Palma.”

    Non posso che essere totalmente d’accordo con te.

    • non mi pare sia una veterinaria…ma laureata in Scienze Naturali con una tesi in etologia o almeno così era scritto da qualche parte…

    • Costanza De Palma non è Veterinaria, per fortuna, e gradirei che fosse messo in chiaro sebbene lei induca in errore definendosi comportamentalista e peggio Esperto in Comportamento, termine che la FNOVI riconosce solo ai comportamentalisti che abbiano esercitato per almeno 5 anni. Il fatto stesso che prescriva Zylkene lo fa pensare, visto che è un mangime complementare, non un farmaco, vendibile in qualsiasi petshop. Gradirei che le generalizzazioni e i gratuiti attacchi verso i Veterinari Comportamentalisti, che spesso con dispiacere subisco (poichè lo sono) in questa rubrica, tra l’altro per me interessante, cessassero. Grazie.

    • Non ricordavo che Corstanza de Palma fosse veterinaria…quando l’ho conosciuta io si era appena laureata in Scienze naturali, se non sbaglio…Ad ogni modo non mi stupisco, smisi di leggere anche Workdogs (ora Cani utili..che nome..mah..) quando lei iniziò a scrivere gli articoli sul comportamento…Non è mai stata una persona preparata a mio avviso.

    • Ma chi ha detto che il collare a strozzo non sia illegale? Qui a Venezia lo è e come. Rientra nella lista degli “arnesi cinofili” , perchè si tratta di arnesi visto la loro inutilità, che provocano maltrattamento al cane. Se ti beccano con il collare a strozzo (visto che stiamo parlando di questo) ti danno una multa che te la ricordi a vita.

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