sabato 16 Marzo 2024

Speciale “Akita, cane di moda” – Parte seconda: l’allevatore “amatoriale” (?) e il cucciolo malato

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

di VALERIA ROSSI – Questa è la nota di un proprietario di Akita, pubblicata su FB:

hachiko_seduto

L’allevatore è fondamentale nella scelta di un cucciolo. Infatti solo lui, soprattutto nei casi di prime esperienze, può darti consigli sulla crescita del nostro piccolo Akita.
Nel mio caso, proprio la poca esperienza e la voglia di portare a casa un piccolo cucciolo nel più breve tempo possibile senza fare troppi chilometri dalla mia abitazione, mi ha portato di fronte a una situazione che mai avrei potuto pensare di vivere.
Hachiko, così si chiama questo tenero cucciolo di Akita Inu, è entrato nel cuore della nostra famiglia fin dal primo giorno.
Gli abbiamo dedicato sempre mille attenzioni per cercare di fargli passare più serenamente possibile la sua vita.
Come si vede dalle foto, questo cucciolo ha seri problemi che non sono dovuti al nostro rapporto con lui ma solo ed esclusivamente ai suoi genitori, alla sua genetica e quindi all’allevamento da cui proveniva.
Sono sempre stato corretto con l’allevatrice e quando ho messo davanti ai suoi occhi il piccolo Hachiko all’età di tre mesi e tre giorni (prima della sua prima operazione alle zampe) mi sono sentito dire non solo che non avrebbe contribuito alla spesa dell’intervento, ma che valeva la pena di sopprimerlo per poi aspettare un’altra cucciolata per rimpiazzarlo.
Avete capito bene, per questa allevatrice i cani sono come oggetti che possono essere “scartati” se non rispettano le caratteristiche naturali che dovrebbero avere.
Dopo aver sentito queste parole mi sono reso conto del grave sbaglio che avevo fatto a rivolgermi a lei per la scelta del mio primo Akita. Ormai però era inutile piangersi addosso: il piccolo Hachiko necessitava urgentemente di cure.

hachiko_operatoL’abbiamo operato due volte e mi ha dimostrato, nonostante la tenera età, quanta forza di volontà abbiano questi animali.
Il giorno dopo l’operazione (taglio di circa 2 cm dell’ulna, perché più lunga rispetto al radio) era già in piedi, senza versare una lacrima ma con la voglia di rimettersi in gioco da subito, un vero e proprio “guerriero samurai”!
Purtroppo i problemi non finirono lì, perché oltre al problema delle zampe anteriori a sei mesi gli diagnosticarono una displasia alle anche e venne confermata la presenza di un’altra patologia, il criptorchidismo.
Davanti a tutti questi problemi non ho mai accettato, e mai accetterò, che un’allevatrice che sforna cuccioli solo per business economico mi venga a dire che non siamo degni di tenere un’akita perché non sappiamo accudirlo (proprio lei che mi suggeriva di sopprimerlo)!
Per di più queste accuse mi vengono fatte sulla base di alcune foto pubblicate su FB, che ritraggono il cucciolo sulla neve… ma voi non avete mai fatto divertire il vostro cane sulla neve?
Questo non vuol certo dire che lo lasciavo tutto il giorno al freddo e al gelo come sosteneva lei: una volta che si era sfogato lo riportavo in casa asciugandogli le zampine e tutto il corpo con un asciugamano e il phon.
Condivido questa storia perché arrivano molte segnalazioni di altre persone che stanno soffrendo a causa di questo allevamento e quindi il mio non è un caso isolato come sospettavo, ma una routine che si ripete ad ogni cucciolata.
Cerchiamo di uscire allo scoperto e di non aver paura delle sue minacce, che cita sempre per farci tenere la bocca chiusa.
CHI AMA GLI ANIMALI NON LI SOPPRIME!

Nonostante l’invito a “uscire allo scoperto”, il proprietario di Hachiko è il primo a non fare il nome dell’allevatrice in questione: nome che ovviamente gira per canali privati (la privacy su FB non esiste!) e sul quale, purtroppo, devo dire che questa è l’ennesima segnalazione che mi arriva.
Perché non fa nomi il proprietario? Perché non faccio il nome neppure io, sapendo di chi si tratta?
Molto semplice: perché la signora farebbe partire immediatamente una querela per diffamazione (cosa che in effetti minaccia non appena qualcuno ventila l’idea di far sapere chi si nasconde in realtà sotto la maschera dell'”allevatrice amatoriale” che su FB – e non solo – sembra traboccare di amore per i suoi cuccioli).

leggeCome abbiamo detto più volte, in questo Paese la verità non si può dire, i nomi non si possono fare, perché si rischia di rovinare l’immagine del “povero” cagnaro che ha tutto il diritto di far nascere cani malati, di rifiutare ogni responsabilità, di consigliare soppressioni come se nulla fosse… e anche quello di restare anonimo, cosicché nessuno possa essere messo in guardia e la gente continui a fidarsi di lui.
Lo stesso diritto alla privacy vale per stupratori, pedofili e assassini, quindi un allevatore disonesto è, in fondo, l’ultimo dei problemi: però fa ugualmente male al cuore l’idea di non poterlo denunciare pubblicamente.
Ma allora – si dirà – lo si denunci a chi di competenza cinofila: all’ENCI, al Club di razza, in privato e senza tanti squilli di trombe, cosicché siano loro a punire in qualche modo il suo operato truffaldino!
Ma non si può, perché la signora in questione non è iscritta ad alcun Club e non risulta che abbia neppure un affisso ENCI: e queste autorità cinofile non hanno il minimo potere su chi non è loro socio.
Cosa rimane, dunque?
Rimane la possibilità di una causa legale privatissima, con richiesta di risarcimento, da parte dei proprietari: per la quale, però, l’allevatrice si è già tutelata offrendo la “splendida” opportunità di ritirare il cucciolo, sopprimerlo e darne uno in cambio… perché questo è effettivamente ciò che propone la nostra legge quando gli animali venduti risultano affetti dai cosiddetti “vizi redibitori” (che devono essere pregressi, occulti al momento della vendita e abbastanza gravi da impedire la funzionalità del soggetto).
Come un frullatore o un tostapane difettosi, gli animali si “danno indietro” e si ha diritto ad averne un altro nuovo: in alternativa si può ottenere una riduzione del prezzo di acquisto, e questa sarà presumibilmente l’unica opportunità che avranno i proprietari di questo sciagurato cucciolo.
Tutto il resto  rimarrà sconosciuto ai più, la sedicente “allevatrice” continuerà a produrre cuccioli ad capocchiam (alleva due razze… e guarda caso, due razze di gran moda!) e nessuno potrà saperlo fino a quando non verrà fregato a sua volta: perché i nomi non si possono fare, per carità!
I suoi futuri clienti non possono essere messi in guardia.
Questa è la legge italiana.

akita_disegnoUn ultimo commento sulla ridicola scusa che la signora avrebbe trovato per lavarsene le mani delle proprie responsabilità: e cioè il fatto che il cane potesse essere – di fatto – storpio, displasico e criptorchide “perché è stato tenuto male”.
A parte il fatto che non ho mai visto nessuno a cui l’ulna fosse cresciuta più del radio perché aveva preso freddo… la displasia dell’anca è, sì, una patologia multifattoriale (ovvero, un misto tra fattori genetici e fattori ambientali): ma mettiamoci bene in testa che se un cane non è geneticamente displasico,  i fattori ambientali non potranno MAI “causare” la malattia.
I fattori ambientali possono peggiorarla, possono renderla più o meno invalidante, ma non possono assolutamente crearla.
Se un cane non è geneticamente displasico, non lo diventerà neppure se viene gestito nel modo più inumano: e figuriamoci se lo diventa per una corsetta sulla neve.
La replica della sedicente allevatrice non soltanto dimostra la sua profonda malafede, ma evidenzia anche la sua ignoranza in tema di genetica (senza contare che il criptorchidismo sarebbe già più che sufficiente, da solo, come vizio redibitorio: quindi il discorso sulla displasia è perfino superfluo).
Detto tutto questo, ed evidenziato il fatto che questa signora è una cagnara, che non conosce la materia di cui si occupa, che sopprimerebbe un cucciolo anziché curarlo e che, una volta venduto un cane con gravissimi problemi, lascia i nuovi proprietari a sbrogliarsela da soli accampando scuse risibili e addirittura colpevolizzando i suoi clienti… non possiamo dire chi è, perché siamo in Italia e finiremmo per essere denunciati noi.
Così è, se vi pare (e anche se non vi pare).

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86 Commenti

  1. Salve, sono un signore che ha devo dire sinceramente ha avuto una sfiga ipergalattica, con gli akita. sembra off questo post ma in realtà è a testimoniare come il gruppo Akita inu italia 2 e un altro (sempre fondato dalle stesse persone) a infangare a diffamare la persona della mia compagna e la mia. mi iscrissi di buon grado ai forum suddetti, al tempo avevo acquistato un maine coon con pedigree in regola da una privata di vicenza(che poi seppi essere una canara). ci incontrammo qualche domenica all’inizio, (notammo la miseria di come stava quella famiglia, 4 figli la piccola ancora non camminava in mezzo alle lettiere strapiene di cacca di gatto) , lei raccontò alla mia compagna di essere disperata senza soldi, di avere a causa di problemi privati un sacco di debiti. insomma di tasca nostra le pagammo il cibo per mangiare. giochi per i bimbi, un bellissimo piumone invernale fatto a mano di grandissimo valore economico.più altre cose, tutte regalate grazie al cuore della mia compagna. i tempi precisi in cui decidemmo di prendere un cucciolo di akita (la signora di vicenza ora cagnara appurata, pure truffatrice) fu una mia idea, vidi una cucciolata sua e pensammo di prendere un maschietto. Nel frattempo su gruppo italia 2 e l’altro, la mia compagna raccontò di questa persona e subito fu sommersa da accuse riferite alla persona, che lei vendeva cani dell’est. Ora nel suo passato noi non sapevamo, ma con i nostri occhi vedevamo crescere quei cuccioli, e nel frattempo altre persone che venivano a prendersi dei cuccioli. Lo dico onestamente gli Akita erano senza ped. arrivò il giorno fatidico lo portammo a casa (da lei stavano in corridoio con la mamma in mezzo alla pupù cosa che mi fece pensare molto, ma pensai, una volta a casa non li frequenteremo più , un pò alla volta comincia a vedere che le cose erano un pò strane……ma arrivati a casa il cuccio, si presentava con una gambina effettivamente sciancata. (sia io che la mia compagna chiedemmo prima di portarci a casa il cuccio se era normale: si è normale perchè sono su pavimenti lucidi e spadellano). appena messo per terra e vista “la vistosa sciancatura mandammo subito ma subitissimo le foto del cuccio allarmati per la sua salute……pensavamo di poter contare almeno su quella. senza andare nel dettaglio con la mia compagna dopo la visita al nostro vet entro gli 8 gg (purtroppo gli animali per legge sono trattati come oggetti) rimasero con l’accordo che la signora ancora proprietaria del cane (non avevamo nessun passaggio di proprietà) di fargli fare le lastre. lo riportammo giovedì e il venerdì stesso doveva fare le lastre (restò con me per il tempo di organizzare le lastre) avevamo già adottato un micio malato poi un altro, il cuccio in questione volevamo fosse sano. Sarà che sono cattivo? non lo so, ma si faccia avanti chi vorrebbe che da subito il suo cuccio fosse malato. Se fossi un allevatore me lo terrei io, ma purtroppo il cuccioletto lo volevamo sano. Purtroppo già durante la loro vita s’ammalano, e noi ci eravamo già passati , un dramma come credo per tutti. ohibò arrivò il venerdì sera la telefonata e la “signora ci disse” : le lastre sono ok , il cane è morto….MORTOOOOOO??? come morto alla mia compagna piglio male, ma di cosa era morto? ok la gamba aveva problemi, ma non che avesse altro….. eravamo rimasti facciamo le lastre se è una cosa grave grave se lo sarebbe tenuto lei, ma se era necessario fare un banale intervento a spese sue, una volta curato ce lo saremmo tenuto. Ma nulla potemmo fare, non vedemmo ne lastre, ne referti autoptici nulla, lui spari assieme al collarino preso per lui. Dopo un mese decidemmo (come lasciò precedentemente detto da accordo) o un altro cuccio o il rimborso, tristissimo, ma fa così. Oramai non mi fidavo più di lei e dissi che volevo il rimborso, (una persona non può far sparire un cucciolo così ). Naturalmente come da copione non ci rimborsò nulla) Ancora oggi siamo tramite avvocato, con lei che a ogni nostra richiesta minaccia di far causa alla mia compagna per diffamazione (lo avera raccontato nei gruppi suddetti.. Cosa che non avrebbe mai e poi mai dovuto fare, fu tacciata di essere ignobile, senza cuore, che doveva tenersi il cucciolo, e per mesi fu così). Seppur le avessero sputato infamie a go go giudicando senza sapere le cose e soprattutto senza ascoltarla tutti i fanatici del gruppo le diedero addosso (dopo mesi chiese se qualcuno facente parte del gruppo avesse avuto volesse accodarsi alla causa per farla chiudere, (e non come l’accusarono per mero denaro) la buttarono fuori del gruppo e continuarono a diffamarla per altri mesi e mesi. Nel frattempo avevamo dopo varie ricerche contattato un altro allevatore di Vicenza (mi sa che in quella provincia di canari senza scrupoli ve ne sono a manciate,) ex allevamento dico del Veneto (il nome non lo faccio perchè ho già una causa in corso) chiedemmo le lastre, la mamma era una B non ufficiali, e il papà ci disse veniva dal giappone e ci mostrò i pedigree e aggiunse che in giappone i cani sono sani per cui non li lastrano. Vuoi la sfiga, prendemmo una cucciola, con il cuore in gola per l’esperienza vissuta in precedenza. Sempre in facecebook venni a sapere che da questo allevamento erano già usciti akita con displasia anche grave e subito facemmo le lastre preventive, esito positivo displasia di grado c. da confermare in età adulta. alla mia compagna ora che già ha la salute precaria, le si è aggiunto di nuovo un dispiacere senza fine, abbiamo contattato l’allevatore, di cui avevamo fatto il nome in akita inu italia 2, di nuovo per fare informazione dove l’allevatore disse che nulla era vero ecc, noi cmq abbiamo le lastre alla mano……di nuovo un putiferio da parte degli adepti del gruppo che ce lo meritavamo, e cc il karma…..insomma di tutto. Ora l’allevatore non si fa trovare, ha detto pubblicamente che non curerà il nostro akita perchè CARI SIGNORI DEI GRUPPI SU SCRITTI: La nostra akita non la vogliamo assolutamente sostituire, anzi, non esiste al mondo, come non eravamo a conoscenza e non lo siamo tuttora di che fine abbia fatto il cuccio, ma (non dico parolacce) un allevatore che si rispetti dovrebbe andare incontro ai propri adottanti a pagamento ( manco poche centinai di euro e lo predavamo in un allevamento famoso ). Lui non si fa trovare, come ciliegina sulla torta su akita pedigree il papà del cane è Italianissimo. Saremmo pure stati la prima volta ingenuotti, ma la seconda si è trattato di truffa dato che il cagnaro in questione ci ha mentito e sapeva di avere la displasia nelle sue linee di sangue. Kari la nostra amatissima canuzza per ora sta bene ed è meravigliosa. Vorrei che i gruppi su facebook servissero anche a dar una mano alle persone che per esempio sanno di aver preso un cane malato dello stesso cagnaro e in via privata mettesse le mettesse in contatto. Invece sono solo un gruppo si fanatici, dove in mezzo ai tremila quali sono per lo più hanno preso cani senza ped senza lastre, in autogrill (parlato con uno di loro in privato che si vantava di aver pagato un akita 600 euro) o che se lo fanno spedire come un pacco. Scusi lo sfogo, ma i referenti dei quali si fida sono delle persone cattive infide e maligne. Proprio ora in questi giorni uno degli amministratori è in cricca con gli altri perchè LUI STESSO NON RISPETTA LE REGOLE…… Cmq alla fine per la mia esperienza di allevatori seri io non ne ho incontrati. Solo cagnari vestiti con abiti che fanno il monaco……

    • Ormai dopo tanti anni nella cinofilia o cinofollia pensavo di non stupirmi più e invece no,leggo cose completamente stravolte e cose che dire ridicole è poco, tralascio la storia del cucciolo visto che cè una causa in corso e per quello ci penserà la magistratura, ma leggere: Proprio ora in questi giorni uno degli amministratori è in cricca con gli altri perchè LUI STESSO NON RISPETTA LE REGOLE… tralasciando l’Italiano (merce rara in questo post) caro Mario con chi sarei in cricca(deduco voglia dire in combutta)? quali regole non rispetto? la sua compagna è stata allontanata dal gruppo, semplicemente perchè continuava a scrivere cose per istigare, visto che il gruppo è nato per altri motivi non interessava ascoltare cose farneticanti, poi non ho mai creato altri gruppi quindi altra falsità…. comunque senza la sua compagna che continuava a scrivere cose sull’argomento nessuno ha scritto più niente… io sarò anche una persona cattiva ma di sicuro non avrei lasciato il mio cane in mano ad altri e di sicuro avrei indagato subito sui motivi della suo morte, perchè lei che è tanto buono non lo ha fatto?… ormai l’Italia è un paese pieno di carnefici che fanno le vittime…

      • Signor Franco, purtroppo faccio i turni ( ho tantissimo sonno arretrato), e mi scuso dei molti errori che ho fatto d’italiano. Ho scritto il commento di getto e senza accorgermene è diventato molto lungo. Purtroppo non avevo il tempo di rileggerlo e naturalmente di fare le dovute correzioni. Quello che ho scritto sopra è chiarissimo, lei non riuscirà più a calunniare me o la mia compagna. Poi che il suo gruppo sia nato per essere utile ho dei seri dubbi, se mai ha avuto questo compito ha perso da moltissimo tempo la retta via. Vuole che le dica di nuovo, che a tutt’oggi, nonostante le nostre richieste tramite avvocato non siamo riusciti a sapere che fine ha fatto il cucciolotto? mi sembra che il “non capire” sia una sua pecca. Perciò non dichiari cose false e non travisi appositamente quello che le viene detto come fa di solito. La mia compagna ha fatto la richiesta di unire le forze pubblicamente se era possibile unirsi (naturalmente in via privata) contro la cagnara, semplicemente perchè è stata contattata in posta privata su Facebook da un vostro adepto, uno che a sua detta qualche anno prima aveva anche lui preso un cane dalla signora ed il cucciolo poi purtroppo non è sopravvissuto. Codesta persona poi ha fatto un voltafaccia. La mia compagna è stata contattata pure su skype da un altro “contatto” o “iscritto” come lo vuol chiamare del suo gruppo Akita inu Italia 2, e durante la conversazione si è vantato di aver preso il suo cucciolo in autogrill e spendendo nemmeno 700 euro. Lei sa benissimo come sono trattati i riproduttori di quei poveri canuzzi. . Poi come ha scritto sopra qualcuno avete fatto scappare con la stessa tecnica che avete usato con noi (io mi diverto a chiamare tecnica “Piranha”) moltissime persone. La mia compagna che chiedeva di poter difendersi dalle vostre quintalate di sporcizia che le avevate gettato addosso, su skype , non ha potuto farlo. Quindi il suo gruppo è bravo a spedire mail in privato di disprezzo e di cattiveria, ma presentarsi faccia a faccia nessuno si è fatto vivo . Per fortuna non tutti i gruppi sono monopolizzati da voi. Io se fossi in lei starei attento , il suo di gruppo è strapieno di persone che hanno cani comprati dai cagnari e lo dichiarano, però voi non li bannate, questo dimostra quanta pochezza c’è nel suo Akita inu italia 2. Ah un ultima cosa: la cagnara di vicenza è iscritta proprio nel vostro di gruppo: Akita inu Italia2, quindi posso concludere senza ombra di dubbio che questo “gruppo” è grande solo per il numero di iscritti, ma non certo in etica e serietà dato che tra le sue fila c’è questa persona con reputazione degna di nota. Ora la devo lasciare, la mia cagnolina di 10 anni purtroppo sta male e abbiamo un bruttissimo presentimento, perciò questa risposta è una cortesia che le faccio, ( ho pensieri e preoccupazioni ben più gravi). Le do un consiglio non richiesto: cominci a fare la persona matura e impari come si amministra un gruppo, sia coerente in quello che fa e dice, non si arrampichi sulla grammatica e sintassi, perchè chi fa così è colui che non ha argomenti solidi. lei direttamente non è amministratore di altri gruppi ma lo sono le persone più fedeli che la circondano. Con la mia compagna aveva l’occasione di contribuire (naturalmente in via privata) a fermare una Cagnara che davvero ha fatto tanti danni, purtroppo ha scelto in piena coscienza di non fare nulla, anzi la accolta tra i suoi SANTISSIMI “iscritti”. Prima di salutarla le comunico che questo è l’unico post che riceverà da me. Lei alla fine per me non è nessuno, chi conosce me e la mia compagna sa quanto amiamo i nostri pelosi. Per fortuna non necessitiamo (grazie al cielo abbiamo un cervello) della sua approvazione per vivere. (in Cricca vuol dire che “non è in accordo con qualcuno, un semplice modo di dire). E per concludere le “farneticazioni” i commenti impropri sono usciti dal suo di gruppo. Non solo ai nostri occhi vi siete rivelati delle persone dannose, ma anche a tutti quelli che sono in contatto con noi (e non siamo pochi ). Cresca che forse è tempo. Cordiali saluti.

        ps: altra falsità, tutti i commenti post bannazione della mia compagna mi sono stati riportati tutti i giorni successivi, copiati e incollati da chi ci rispetta. Tanti e tanti post malefici , senza che noi avessimo la possibilità di replicare. Queste cose non si fanno, non glielo hanno insegnato?

        • Caro Mario il gruppo è come lei ha scritto composto da molte persone, non le conosco tutte di persona, è un gruppo aperto non cè bisogno di spie per leggere, basta aprire e leggere…. però una cosa devo capire come mai queste persone che le girano le cose scritte non sono intervenute in difesa di quello che scriveva la sua compagna? altra cosa è possibile che tutti le dessero contro… forse e dico forse se tutti la pensano nello stesso modo un motivo ci sarà, queste manie di persecuzione sono tipiche di chi si sente in colpa, comunque visto che ha letto avrà notato che io sono intervenuto poco, semplicemente perchè conoscevo poco la vicenda, e quello che leggevo non aveva bisogno di commenti…. sentirmi dire da lei di crescere mi fa specie, pensi a quello che fa lei, non a quello che faccio io, sicuramente non sarò perfetto come amministratore, ma come sa la perfezione non è di questo mondo, però ogni giorno ci sono nuovi iscritti questo testimonia che non è poi così male, non so di che gruppi parla quando dice che sono miei amici… e sinceramente non mi interessa, però se anche in questi gruppi le danno contro provi a pensare il perchè. Mi dispiace per la sua cagnolina e spero sinceramente che non sia nulla di grave perchè a me di lei o della sua compagna non interessa, mentre dei cani si, lo sanno tutti quelli che ogni giorno mi chiedono consiglio in privato, trovando sempre una risposta…. per me la cosa finisce qui, è inutile che continua a dire cose contro il gruppo su 3800 persone sono davvero poche quelle che si sono lamentate.. ci sarà un motivo?

          • Non mi esprimo sulla vicenda dell Akita e del sig. Mario di cui nulla so, ma sulla storia dei gruppi fb e degli amministratori vorrei dire qualcosa. Molti pensano che gli amministratori dei gruppi dovrebbero essere dei giudici supremi sulle verità che vengono scritte, oppure avvocati difensori delle parti in causa…
            un amministratore di un gruppo fb può far entrare nuovi membri, può animare le discussioni, può tenere ordinata la bacheca, ma non è certo responsabile di quel che viene scritto… nn è suo compito dare legittimità alle tesi… e fino a quando le discussioni scorrono su un binario di civiltà l amministratore si limita ad intervenire a titolo personale.

  2. Mah , io conosco il gruppo che ha riferito di questo Caso “non supportato da alcuna documentazione” è un gruppo che ha moltissimi adepti che hanno preso cani da effettivi cagnari, in autogrill e fatti spedire a casa il cucciolo, sono persone a cui non interessa sentire le due campane ma gli basat un solo accenno per scatenare diffamazione senza prove. Io non conosco l’allevatrice, ma conosco qualcuno che ha preso un cucciolo da lei…e ne ha parlato benissimo, tra l’altro altri casi mai sentiti…Vorrei aggiungere che in una rubrica come questa come minimo dovrebbe indagare sula questione e non riportare i pettegolezzi di gruppo che diffama chiunque non si conformi al loro modo di pensare, e da cui moltissime persone fuggono tanto hanno loro leso la dignità perchè agiscono in gruppo come e peggio di qualunque animale. Le accuse contro una persona si fanno carte alla mano, prove non chiacchiere. Sono disgustata, io per prima ho esperienza di queste cose……….moltissimi hanno ragione, ma non facciamo di tutta l’erba un fascio. e di solito un allevatore che ha un certo numero di riproduttori, non ha difficoltà a riprendere un cucciolo (sfortunato) e tenerlo con se, oppure cercargli una famiglia adatta gratuitamente.Prima di sparlare e rovinare una persona riflettete gente riflettete….

  3. Io non so quanto fosse il costo di questo povero e sfortunato cucciolo. Ma leggo forum dove si cercano akita (inu o americani) al di sotto dei 1000 euro). Non esiste!

  4. Forse sto per dire un sacco di sciocchezze ma permettetemelo. Non è possibile riunire tutti i clienti truffati e avviare una class action magari con un buon avvocato che riesca a trovare qualche cavillo a cui aggrapparsi…? Oppure, questa forse è una strada lunga e difficile ma, visto che non possiamo fare i nomi dei disonesti, potremmo fare i nomi degli onesti, chi di voi conosce la lista positiva di LAV-EAR sulle ditte di prodotti cruelty free? Potremmo creare una pagina con tutti i nomi degli allevatori seri a cui rivolgersi in base alla razza che desideriamo acquistare, chi verrà dimenticato può richiedere di essere aggiunto previo accurati controlli. Nell’era di facebook non dovremmo metterci molto a fare terra bruciata intorno agli allevamenti, e comunque può essere l’inizio di qualcosa di più grande…ed è comunque qualcosa…che ne pensate?

  5. Ma scusate io rimango allibita senza parole, ma la giornalista in questione prima di pubblicare l’articolo ha verificato che sia tutto vero? Ha visto tutti i documenti e le diagnosi del veterinario? Ci sono prove scritte dove l’allevatrice propone di sopprimere il povero cane dandone uno nuovo in cambio? Mi sembra molto strano anzi penso che questa triste storia sia stata costruita per sentito dire, vedo commenti accusatori ma chi scrive tutto questo ha sentito le due campane??? Io conosco personalmente l’allevatrice in questione e non mi risulta essere canara, anzi…… Non capisco inoltre come mai tutta questa paura a denunciare il tutto a chi di dovuto se chi scrive ha tutti i documenti per provare che sia tutto vero perché si temono denunce????? Invece di buttare fango sulle persone che lavorano seriamente usiamo i forum le pagine ecc per aiutare davvero i cani che ne hanno bisogno quelli in Romania, i levrieri i cani da combattimento, ecc non sprechiamo energie per diffamare qualcuno a parole dietro un pc…….

  6. Clap clap… arringa finale?
    Brava, Marinella Arminio, bravissima!
    Contenta?
    E parli ancora di mie minacce?
    Vuoi l’ultima parola, sempre.
    Anche quando hai torto.
    Ma forse a Napoli, le cose vanno diversamente da Milano o forse, anche tu, hai solo bisogno di un capro espiatorio.
    Ok, sono qui.
    Mi immolo, VOLONTARIAMENTE sull’altare dell’altrui vanità, e di chi vuole a tutti i costi un colpevole.

  7. 🙂 cara la mia Cristina, sai che io nn ho mai temuto di fare il tuo nome perché per difendere una bestiola non ho paura delle tue minacce. Il tuo nome l’ho fatto spesso e lo sai bene. Preferisco la verità al mio istinto di conservazione. Sai bene che quel cane nn e’ stato abbattuto, ma morto per un incidente stradale, e sai benissimo che i suoi padroni lo amavano come se fosse sano, o forse di più…. I miei “clienti” poverini, sono stati sfortunati ad incappare in te… È tutto quello che desidero e’ che a nessuno debba mai più capitare il calvario che hanno vissuto e quindi tu e quelli come te vi DOVETE assolutamente adeguare al minimo della eticità’ richiesta quando si interagisce con gli esseri viventi. Io nn ho bisogno di fare “belle figure” ne qui ne altrove. Quindi puoi continuare a dire le tue cavolate. Non mi tangonk, quello che mi fa male e’ che questi ragazzi, che hanno ricevuto da te tanto male, continuano a ricevere da te del male. Se avessi mostrato pentimento, compassione, forse ora nn staremmo parlando. Ma proprio sei una donna senza pietà. Anche x me il discorso si chiude qui, ma solo perché queste bassezze e rivendicazioni fanno veramente male alla cinofilia…. È sembra sua sempre solo uno schifo…. Mentre ci sono persone che immolano la loro vita ai cani. Per fortuna il mondo nn e’ tutto schifoso….

  8. Che schifezze ci devono essere sotto, non si capisce da che parte. Come al solito, da qualunque parte siano le schifezze, chi ci rimette è sempre il solito povero cane, prima malato (maltrattato? mah), poi morto (soppresso? mah di nuovo). Che tristezza infinita. Va bene, i cani dall’alleanza con gli esseri umani hanno guadagnato. Però, accidenti se la pagano cara.

  9. Ce l’hai fatta eh a dire il mio nome?? E cosa credi di dimostrare??? se il cane in questione è morto, cosa vuoi da me? Cosa dimostra??? Non si muore delle patologie che hai elencato, quindi cosa dimostri? Solo che per il tuo “cliente” era solo una questione di soldi. Non potendo dimostrare nulla ha preferito sopprimere il cane e prenderne altri 2. Stop Era solo una questione di MERO DENARO ! Io il cane non lo avrei MAI SOPPRESSO, E CHI MI CONOSCE LO SA!! Quindi finiamola una buona volta con tutti questi discorsi di auto-referenzialismo e narcisismo gratuito. Il mandato che io ti avrei dato che tanto vai sciorinando a destra ed a manca, io non te l’ho mai dato. Anche io ho le mail intercorse tra te e me.e Per favore SMETTI di mandare messaggi a tutti i miei conoscenti dove dici di tutto di più sulla mia persona! E sono MOOOLTO INTERESSANTI ! Io direi di chiudere qui la faccenda. E’ meglio per tutti. Buon week end

  10. Io sono l’avvocato “che ha venduto 2 cani” al proprietario del povero hachiko e quindi le menzogne che sono stare scritte potrebbero già essere oggetto di querela perché sono evidentemente riferite a me. I proprietari di questo cane hanno dovuto rinunciare all’azione perché, essendo morto il cane prima di poter effettuare Ctu ( consulenza tecnica d’ufficio) sono stati dissuasi dal LORO avvocato all’azione giudiziaria poiché , purtroppo, hachiko non poteva più essere sottoposto a perizia. Sapete quale e’ la cosa divertente? Io ho conosciuto la storia di questi ragazzi perché gli stessi si erano rivolti all’aida e tramite l’avv dell’aida avevano chiesto alla allevatrice giustizia. Lei, l’allevatrice, chiamo me x essere difesa!! Si avete capito bene: io sono stata l’avv di lei non dei ragazzi sfortunati ad incontrarla. Quando ho visto ed ho capito, ho rinunciato al mandato riferendo le che x me era indifendibile. Ovviamente io conservò il fascicolo, le raccomandate, le mail intercorse sia con la controparte ( i proprietari di hachiko) che con la “‘mia ( per molto poco) assistita”. Siccome questa storia di protrae da troppo tempo credo bisogni porvi un immediato freno, e sopratutto non permetto che venga messa in discussione la mia deontologia professionale, ne’ come avvocato , ne’ come allevatore. Io nn proporrei mai un mio cane a nessuno, se nn per un piano allevatoriale ad un professionista,, piuttosto l’avv dell’aida, colpita dalla onesta con la quale avevo rinunciato ad un mandato in cui non credevo mi ha chiesto un cane per questi sfortunati ragazzi…. Ed io nn volevo darglielo… Non volevo perché pensavo fosse troppo presto x una nuova esperienza con il orso che avevano dentro ed anche perché nn avendo la sfera di cristallo ero terrorizzata all’idea che potesse nascere un ulteriore cane problematico e nn volevo essere proprio a darglielo, conoscendo il dramma che avevano vissuto. Mi sbagliavo a pensare che nn fossero pronti e dopo tante insistenze hanno preso da me prima aki e poi yumi…. È sono felici dei loro cani, che x fortuna di tutti, ad oggi stanno bene !! Detto questo io pregherei chi ha scritto quanto sopra di correggerai perché nn posso assolutamente consentire che la mia serietà professionale sia messa in dubbio, e che il mio dovere di lealtà e verità possa essere anche vagamente considerato corrotto. Quindi, cortesemente, dopo esservi informati, sarei grata se precisaste che io ( purtroppo) in questa vicenda ho rappresentato l’allevatore e non gli sventurati acquirenti, e l’ho rappresentato fino a quando la mia coscienza mi ha portata altrove . … Con questo vi auguro la buona notte… E…. Dimenticavo!! Io non comprerei mai un cane da Maria Cristina bignamini ( allevamento l’angelica) perché nn mi piace!! Notte!

  11. sono arrivati i due nipoti di Carlo Taormina: ahhhh ahhhhh
    il sig. Paolo racconta di “CHIUSURA PREMATURA DELLA FISI” del cane in questione, eppure mi sorge un dubbio ma ‘sto cane lo ha fatto visitare lui? la cliente gli lo ha consegnato e questi lo hanno fatto refertare? ha i docs clinici?

  12. Ottimo. Bella risposta. anche intelligente. Dalla “grande Valeria Rossi” mi aspettavo di meglio. che delusione.
    Allevatrice lei stessa. senza scheletri nell’armadio…Ma smettiamola di prenderci in giro. io non uso falsità e per favore non mi si accusi di questo. Se si voleva innescare solo reazioni, ha sbagliato indirizzo. Io gentilmente saluto e vi lascio alle vostre GOGNE MEDIATICHE. Buon proseguimento

    • a) Una gogna senza nessuno dentro non è una gogna.
      b) Io non ho scheletri nell’armadio per il semplice motivo che mi sono sempre presa le mie responsabilità in caso di cuccioli sfigati (che mi sono capitati, come capitano a chiunque allevi: ma la colpa ai proprietari non ho mai cercato di rifilarla).
      In ogni caso, chiunque intenda continuare questa conversazione è pregato di presentarsi con nome e cognome e di motivare ciò che afferma: altrimenti per me avrà lo stesso valore di un qualsiasi troll…e verrà trattato di conseguenza.

  13. Bella storia, commovente.. patetica e falsa! Già FALSA!!! Avete letto bene. Conosco bene la storia in questione e so perfettamente come sono andati i fatti.. L’allevatrice carogna che vuole sopprimere il cucciolo! Ma andiamo, smettiamola di alimentare le balle di chi ha sbagliato ( e non parlo certo dell’allevatore ) e non vuole comparire! Non ha nemmeno intentato causa perchè non essendoci gli estremi ( assenza di referti ) non ha potuto, nonostante il suo avvocato lo spronasse a farlo. (N.b. il suo avvocato, alleva akita e gliene ha venduti ben 2 )
    Certo piace a tutti fare i buonisti e puntare l’indice accusatore quando si sentono queste cose, ma la verità sta sempre nel mezzo.. non dice il proprietario del povero “hachiko”, che essendo alla prima esperienza, lo lasciavano FUORI GIORNO E NOTTE in pieno inverno, perchè “la mamma non lo vuole in casa”.. e relegato in uno spazio angusto nel cortile, “perchè il giardino si rovina…”
    e adesso un po di chiarezza.
    il problema delle zampe anteriori era una chiusura precoce delle fisi :
    CHIUSURA PREMATURA DELLA FISI: un disturbo infettivo e/o infiammatorio e/ometabolico e/o traumatico può causare una chiusura precoce della fisi . Se la patologia interessa la fisi distale dell’Ulna avremo un quadro macroscopico simile a quello precedentemente descritto, se interessa altre fisi come quella prossimale o distale del Radio avremo rispettivamente una incongruenza dell’articolazione del gomito o un avambraccio deviato in varo (verso l’interno)
    dunque NON GENETICO
    per le altre patologie menzionate non sono MAI state presentate documentazioni.
    Dunque vorrei sapere cosa si chiede all’allevatore che MAI dico MAI ha detto che avrebbe soppresso il cucciolo.
    Ma qui i livelli di fantasia purtroppo sono arrivati alla DISNEY …

    • Innanzitutto vorrei sostenere Paolo, ed inoltre capire come mai se la giornalista (?) ha tante testimonianze, non riesca a superare la paura della contro-querela…..forse perchè tutta questa verità non ce l’ha in tasca ?
      Una giornalista seria , raccoglie le testimonianze di entrambe le campane….a casa mia! Ma si sa, io sono all’antica e spesso predico il detto ” se non tocchi non devi credere “.
      Io sono Katia e con orgoglio vi dico che conosco l’allevatrice “cattiva” ormai da qualche anno e l’altra campana l’ho sentita!!!!! Sostengo e confermo in pieno quanto già scritto da Paolo e aggiungo che “l’ignoranza è una brutta bestia”!! Molte persone, ahimè , conducono battaglie senza avere gli strumenti più idonei….ma il peggio è che trovano anche proseliti.
      A certa gente piace “vincere facile” ma ora è troppo !
      I facili giudizi lasciamoli agli adolescenti !! E’ vero siamo in ITALIA e i pecoroni si sprecano, però….
      L’ “indagata” GODE DI ESPERIENZA e professionalità da oltre un ventennio, e non si capisce perchè quest’unico “intoppo”. Vuoi vedere che il proprietario dell’akita in questione ha avuto le sue colpe ???
      E aggiungo: chi è senza peccato scagli la prima pietra !
      Ma forse l’avevano già detto?
      I collerici accusatori, non sono scevri da pecche….ma questa è un’altra storia?

      • Ma che strano… proprio oggi mi scrive prima un’illustre sconosciuta, sostenendo di essere l’allevatrice del cucciolo e dicendo che io “non so la verità”: ma dice anche che lei non ha alcuna intenzione di raccontarmela, perché non ha niente di cui vergognarsi (e allora perché non la racconta, con il suo nome e cognome e con la sua faccia? Su questo sito c’è sempre stato e sempre ci sarà ampio diritto di replica per chiunque, quindi dove sta il problema?).
        Subito dopo arrivano in massa i difensori di questa allevatrice, che dal primo agosto (data di pubblicazione dell’articolo) ad oggi non si sono mai fatti sentire né vedere, e che in forma rigorosamente anonima contestano quanto ho scritto.
        Però: a) io mi sono limitata a riportare la testimonianza del proprietario del cucciolo: non vedo per quale motivo dovrei trasformarmi in Sherlock Holmes ogni volta che mi arriva una segnalazione per scoprire cosa c’è di vero, di non vero o di semi-vero: se mi mandano qualcosa io pubblico, sermpre fermo restando che gli eventuali interessati potranno replicare come e quando vorranno.
        b) sinceramente non capisco per quale motivo qualcuno dovrebbe inventarsi una storia simile così, giusto per passare il tempo: capirei che lo facesse per screditare un allevatore (magari rivale), ma qui non si sono fatti nomi e quindi non è possibile capire di chi si tratta (a meno che non lo si conosca già): quindi… cui prodest?
        c) la storia evidentemente NON è tutta inventata, visto che ha scatenato queste reazioni, per quanto tardive. Quindi la notizia è vera, il cane è vero, resta da stabilire di chi siano colpe, responsabilità eccetera… ma non vedo perché dovrei stabilirlo io.
        d) io gestisco un sito di informazione e cultura cinofila, non una ditta di investigazioni: ho pubblicato una cosa non vera? Replicate: ma con nomi, cognomi e prove, così come ha fatto chi la notizia me l’ha mandata (peraltro, notizia appoggiata da altre persone che conosco e di cui mi fido).
        Queste illazioni scagliate nascondendosi dietro un nick lasciano il tempo che trovano.

        P.S.: aggiungo: non vedo per quale motivo dovrei prendermi la briga di subire azioni legali da parte di persone che non conosco e di cui, sinceramente, nun me po’ frega’ de meno.

  14. a proposito di allevatori amatoriali e cuccioli con problemi di salute….volete sapere che fa un allevatore amatoriale STUPIDO come la sottoscritta?
    nel 2011 con l’aiuto degli iscritti ad un forum ho compilato una statistica sulla salute della razza partendo da un lavoro fatto in USA dal comitato salute del club di razza.
    dal risultato appare evidente che la razza che allevo ha come “punto debole” la dermatite atopica.
    dato che la statistica fatta su quasi 1000 soggetti è numericamente attendibile mi sono resa conto che in pratica 1 cane su 5 (il 22%) avrà un problema di dermatite. (il comitato salute americano ha pubblicato la mia statistica ritenendola corretta)
    Ho anche visto che non esiste nessuna statistica del genere fatta su altre razze (o almeno io non ne ho trovate) e capisco che se fossero fatte probabilmente mostrerebbero risultati similari per le malattie diffuse nella razza presa in esame.
    Però adesso come ci convivo con l’idea che il 22% dei cuccioli che allevo avranno la dermatite?
    (sto seriamente pensando di smettere di allevare anche se allevo al massimo un paio di cucciolate l’anno)
    come se la cavano in questi casi gli altri allevatori?
    Meglio non sapere, non parlare e non vedere?

  15. a me è successo di peggio…..anzi a pensarci bene direi di meglio perchè è stata la prima volta che ho visto un giudice ammettere la propria ignoranza e agire di conseguenza. presentavo in expo un Cane da Pastore Catalano (il primo che arrivava in Italia) e la giudice mi dice: “Mi scusi ma non ne ho mai giudicati prima e non voglio commettere scorrettezze” dopo di che tira fuori dalla borsa un libro con gli standard e giudica il cane permettendomi di commentare e ampliare il giudizio.
    Una prova di grande onestà, che mi ha lasciato un ricordo bellissimo.
    Che dici siamo parecchio OT (off topic) direi…..ma su questo sito non ci puniscono mai quando usciamo dal seminato???

    • E perché? Mica è un forum… è uno spazio libero per liberi commenti agli articoli. Si può stare IT o andare OT quanto si vuole… purché si parli di cani, visto che questo è il tema che ci accomuna tutti 🙂

  16. Nessun allevatore “serio” chiede il costo del pedigree, ma quando paghi il cane stai tranquilla che è calcolato nel prezzo!
    a volte ci si sente chiedere: ma lei vuole il pedigree? perchè se lo vuole il cane costa 100 (o 200 o 300) euro in più!
    ovviamente questi non sono il costo del pedigree ma il costo del fatto che un cane con pedigree vale di più (lo si può esporre, accoppiare generando cuccioli con pedigree etc etc).
    a me sembra assurdo che chi accoppia due cani con pedigree poi faccia queste scene per dare i cuccioli con o senza pedigree. Se i cuccioli possono essere iscritti ai Libri genealogici, si iscrivono e basta.
    In Italia non ci sono “paletti” agli accoppiamenti, i riproduttori sono testati solo se devono fare la carriera di “riproduttore selezionato” e basta. anche i titolare d’affisso hanno piena libertà d’azione e chi fa cose da pazzi non viene nemmeno punito. Per farti sospendere l’affisso dall’Enci devi come minimo ingiuriare un giudice in expo.! Anche il codice etico che i titolare d’affisso devono firmare è un pro-forma, infatti se poi lo ignori non ti succede proprio niente!

    • Eh eh, e pensa che una volta a una mostra canina con la mia piccola dobermann di tre mesi e mezzo, ho incontrato una testa di cazz. pardon una giudice di bassotti che avevo conosciuto in un altro contesto. Guarda la Clio e :” Uh, bellina, peccato le zampe…storte!” Io sciura, di corsa dal vet che, reggendosi la pancia dalle risate appena saputo che la sentenza era stata emessa da una giudice (anche se di bassotti un pò di cani in genere ne avrebbe dovuto masticare) mi fa: ” Ma E’ CUCCIOLA!!! Oh come ce le deve avere , le zampe?” E poi, gli appiombi della Clio divennero leggendari… Ma se io avessi avuto l’affisso e avessi apostrofato la genia col nome appropriato, sarei stata spazzata via, mentre produrre cani malati o gravemente difettati fa concime!!!

  17. fortunatamente il passaparola NON è vietato e esistono anche forum specialistici per le varie razze, alcuni di loro hanno anche una zona in cui gli acquirenti dicono il bene (ed il male) dell’allevatore da cui hanno acquistato il cucciolo. La cosa importante secondo me è dare solo notizie documentabili e comprovate.
    Anche se alcuni allevatori sono parecchio permalosi e non accettano nessun tipo di critica.
    Il pedigree si paga! L’allevatore lo paga quando presenta la dichiarazione (modello B) recante i nomi dei cuccioli, il numero di chip ìnserito etc etc. Se lo presenta con già il nome dell’acquirente il pedigree verrà poi mandato direttamente a lui (che però dovrà pagare per ritirarlo!!!)
    quindi doppio incasso: l’allevatore paga 18 euro e poi il proprietario quando arriva il pedigree ne paga mi pare 25.
    l’alternativa è che l’allevatore si faccia fare i pedigree a suo nome e poi lui li mandi ai proprietari, ma poi nessun proprietario va a far vidimare la voltura all’Enci e tutti i cuccioli restano intestati all’allevatore!

    • Bhò, in vita mia ho comprato alcuni cani (non tantissimi) in allevamento e il pedegree non l’ho mai pagato (e sinceramente, in alcuni casi era più che evidente che se fosse costato qualcosa me lo avrebbero di certo addebitato) comunque questo è il meno. Mi pare che se ne faccia pochina di informazione sull’affidabilità o meno degli allevatori e nel nostro paese non sono fissate regole ferme per accoppiare e allevare come avviene altrove – in Svizzera, per es. – e questo, unito alla conoscenza superficiale e alla serietà diciamo “elastica” dilagante dà una spinta formidabile all’arrivo in questo mondo di povere creature per le quali si offrirà una bella sostituzione in caso di difetto per poi sparire nel nulla… il veleno sale di livello.

  18. Ho la bocca piena di veleno ed è con quell’inchiostro che scrivo. Ma… se non si può dire PER SCRITTO che si è comprato e pagato “quel” cucciolo da tal dei tali, niente vieta di sussurrarlo a voce, in amabile conversazione e oliare il passaparola. Mica sarà un reato rivelare presso quale cagn… pardon allevatore si è preso il piccolo peloso, non è vero? Ah, una cosina, mi risulterebbe che il pedegree NON SI PAGA nè, quello, che è emesso dall’Enci viene consegnato al proprietario insieme al cucciolo senza nessun aggravio di spesa.

  19. ma scusate, mi sembra che molti di voi facciamo polemiche senza volere arrivare a un qualcosa di concreto. Faccio qualche esempio: alcuni citano “il mio cane..” senza dire la razza, altri non citano il nome completo del cane oppure la regione di provenienza. Già da questi dati è molto più facile individuare l’allevamento in questione e l’allevatore non può fare alcuna querela. Quindi qualche piccolo mezzo d’informazione lo abbiamo per rendere “pubblici” (nel nostro piccolo) i riferimenti degli allevatori incriminati

  20. Premesso che cuccioli con displasia dell’anca nascono anche da genitori testati e dichiarati esenti io credo che l’allevatore anche quando non è responsabile del disastro debba essere comunque presente e fare da punto di riferimento e da fonte di conforto e consiglio per tutti coloro che hanno preso un suo cucciolo.(e evitare accuse assurde come l’aver provocato la displasia dell’anca che potrebbe al massimo essere stata peggiorata dal comportamento del proprietario, ma non certo causata)
    Legalmente il cane è paragonabile ad un oggetto e chi alleva come professione sa che per legge deve offrire la sotituzione del “bene” avariato.
    Ho però osservato che spesso i proprietari accusano l’allevatore per problemi che non possono essere causati da lui. Ci vorrebbe una maggior conoscenza della genetica del cane anche da parte degli acquirenti oltre che da quella degli allevatori.

  21. Mi dispiace immensamente per il cucciolo dell’articolo, spero possa tornare presto in perfetta forma e godersi una vita super felice insieme alla sua famiglia.
    Io ho vissuto un’esperienza simile con il mio cane, affetto da displasia dell’anca e del gomito e a cui mancano alcuni denti. Tutti difetti che, secondo l’allevatrice, avrei causato io con una gestione scorretta del cucciolo. Mi sono rivolta ad un avvocato e dopo un anno non ho ancora ottenuto niente. L’allevatrice non ritira le raccomandate, tiene il fax spento, ma non ha mai perso occasione per infamarmi telefonicamente trattandomi come una perfetta incapace e umiliandomi. Ho fatto il suo nome più volte, ma siccome la signora in questione è molto famosa, inizialmente nessuno mi credeva, ma ho avuto modo di confrontarmi con parecchie persone che non si sono trovate bene con lei o che hanno firmato contratti di vendita falsi o che hanno acquistato cani “difettati” (diciamo così per capirci) o che non hanno mai ricevuto la fattura. Alla fine, come mi ha simpaticamente suggerito un amico, forse avrei fatto meglio a risparmiare i soldi dell’avvocato e metterli da parte per possibili (ma speriamo mai necessarie) operazioni future (protesi totale d’anca: ca. 3.500 €). Però dopo aver eseguito le lastre ufficiali, ho inviato tutta la documentazione all’ENCI includendo anche una lettera in cui li invitavo a rendere pubblici i risultati sul libro genealogico on line. Ora chiunque decida di mettersi a spulciare un po’ le linee di sangue prima di acquistare un cucciolo in quell’allevamento… saprà.

  22. Sperando di non essere prolissa posso dire quali valutazioni faccio su una cucciolata anche se non capisco che cosa si intenda con “Gold Selection” ……
    in un cucciolo di 2 mesi posso facilmente valutare come seconda scelta (che brutto, sembra di parlare dell’acquisto di un paio di jeans) i soggetti che mostrano già difetti quali:
    dentatura da latte scorretta (anche se poi la dentatura definitiva sarà correttissima)
    mancata discesa del (o dei ) testicoli (anche se poi a 3 mesi saranno magari perfettamente discesi)
    posso anche valutare i difetti di costruzione quali l’ ossatura leggera oppure nel caso di cani con macchie o colori la macchiatura asimmetrica della maschera oppure la densità del colore.
    tutto questo può far diminuire il prezzo di un cucciolo (di quanto lo decide l’allevatore), quello che non riesco mai a valutare in un cucciolo di 2 mesi è la qualità “da expo” o “da riproduzione” evidentemente gli altri allevatori ci riescono meglio di me…..
    la cosa è più fattibile se si deve valutare un cucciolo di 6/8 mesi, ma la certezza di poter prevdere una qualità eccellente a mio parere non la si ha comunque.
    mi viene un dubbio….potrei essere un allevatore un pò “sciuramaria”????
    dimenticavo: qualsiasi cane con pedigree è in realtà un cane “da expo” nel senso che può essere iscritto alle esposizioni di bellezza….con che risultato sarà poi da vedere!

    • Grazie per i chiarimenti sui possibili “difetti” di un cucciolo!
      Già infatti anche io sono rimasta abbastanza basita dalla possibilità di questo allevatore di prevedere che un cucciolo di pochi mesi possa o meno diventare un “grande” campione! Il cane è piccolo, crescerà ancora e sicuramente cambierà nell’aspetto! Volevo solo la certezza! 🙂
      Comunque neanche io so che cosa intenda per “gold selection”, ma credo proprio che voglia dire, secondo l’allevatore, un cane di “alta qualità” (anche qui… concordo con lei, è brutto sembra di parlare di prodotti)! 😀

  23. Guardando su un sito di un allevamento (sempre di Akita e di Shiba), i cuccioli disponibili all’acquisto hanno sempre una “descrizione” del tipo: “Gold Selection, Da Esposizione, o Cucciolo per la famiglia.
    Credo proprio che per ognuna di queste “categorie” il prezzo cambi, ma non so esattamente di quanto…
    Ho notato però che in una cucciolata (che ho preso da esempio), alcuni cuccioli riportano la scritta Gold Selection, mentre magari altri due fratellini riportano “Da Esposizione”, pur essendo nati dagli stessi genitori nello stesso giorno.
    Invece con “Cucciolo per la famiglia” vengono indicati cani non proprio “perfetti”, ad esempio un akita con il pelo troppo lungo rispetto al normale.
    Invece nello shiba un esempio di cucciolo “non in standard” può essere un esemplare dal pelo bianco, che non è ammesso allo standard F.C.I.
    Quindi io mi chiedo: come fa l’allevatore a “decidere” se un cucciolo diventerà un esemplare da esposizione oppure no? E’ possibile capire tutto questo guardando un cucciolo di pochi mesi?

  24. E’possibile sapere anche solo il nome (non il cognome) del proprietario attuale di Hachiko? Solo per mettermi in guardia da un allevamento che ha venduto (scritto sul suo sito internet) un cucciolo con lo stesso nome…
    E poi una domanda: ma quando il cucciolo è stato acquistato (all’età di 2 mesi minimo, presuppongo), l’acquirente non si è accorto dei problemi del cucciolo? Cioè, il cucciolo non mostrava ancora i problemi riscontrati successivamente? oppure il proprietario attuale non se ne era accorto? Solo per sapere… 🙂

  25. quando compri un cucciolo lo paghi e paghi anche il suo pedigree, è un tuo diritto utilizzare il nome con cui è registrato all Enci, è un dato pubblico. Se il cane risulta poi con malformazioni genetiche, malattie e tare ereditarie, è un tuo diritto comunicare i problemi del tuo cane al resto del mondo. Se dall affisso che ha il cucciolo si desume chi è l allevatore è per via del fatto che quel pedigree lo hai pagato.
    Bisogna tenersi lontano da commenti e offese all allevatore, e raccontare documenti clinici alla mano i FATTI.
    nel caso qui dell Akita, secondo me, sarebbe stato più sostanzioso descrivere i problemi del cane, la solitudine dell owner, e scrivere il nome Enci completo del cane stesso.
    sapremmo da dove arriva, potremmo andare sul sito dell Enci e vedere chi sono i genitori, i fratelli, se sono ancora in riproduzione (è importante saperlo visto che c’è una displasia), se questa linea di sangue è confluita in altri allevamenti.
    sono tutti dati pubblici, e dovrebbero essere consultati prima di acquistare un cane, soprattutto nelle razze rare.
    altra cosa da fare è cercare i fratelli del cucciolo e vedere se hanno problemi seri.
    della mia Listen su 9 fratellastri almeno 4 ho scoperto sono morti nei primi 2 anni di vita, così come il padre. e questa linea di sangue è stata esportata anche fuori dall allevamento di provenienza.
    se noi clienti owner non raccontiamo documentando le nostre esperienze, senza insultare nessuno, è difficile che si esca dal cul de sac dei cani di razza con tare genetiche.

    • Nel caso specifico la linea di sangue è confluita in tutti i migliori allevamenti italiani, incluso nel mio.
      Io trovo che mediamente mi abbia dato cani più sani, longevi e meglio costruiti della media, infatti ne ho ricavato alcuni dei miei migliori riproduttori e alcuni tra i soggetti più significativi della loro generazione.
      Recentemente si è svolto un raduno della razza e quasi tutti i vincitori delle varie classi erano Conchobar o contenevano Conchobar nel pedigree.
      Questo nonostante il fatto che l’allevatore non fosse presente che produca pochissimo e che abbia nel tempo concesso negli anni pochissime monte.
      Era un Conchobar per esempio il miglior maschio, presentato personalmente dal suo proprietario, al suo primo cane da show, che ha concluso il campionato italiano con quel CAC.

      • Scusami se mi intrometto, ho letto i posto, e non mi permetto di giudicare nulla. Ma, da espositrice, so che un campionato di bellezza non è anche un campionato di salute del cane e lo dimostra il famoso reportage della BCC : “Pedigree Dogs Exposed” del 2009, che ha dimostrato che vari vincitori di BIS al CRUFTS presentavano gravi patologie. E ho detto un BIS al Crufts, non un CAC (neanche un CACIB quindi) ottenuto dopo qualche nazionale in cui il cane ha fatto il 1°ECC-BOB, e magari era anche l’unico esemplare presente della sua razza.

      • lei, marcella, fa la storica amatoriale con la stessa cultura con cui fa la veterinaria amatoriale e il matematico amatoriale.
        nel contesto italiano ci sono quattro storici allevamenti: Bassa Pavese, del Velino, Mangialupi e Maciarot.
        solo uno di questi allevatori ha preso in un passato lontano un riproduttore conchobar, il cagnone in questione era Conchobar Gastone.
        Nelle linee di sangue di del Velino e Mangialupi non sono presenti progenitori conchobar.
        in Maciarot solo nell ultima cucciolata (anno 2013) fatta con un Bassa Pavese ci sono 2 conchobar su 64 progenitori.
        lo scrivo per dover di cronaca, ma chi legge ci sarà già arrivato da solo, anche Conchobar Gastone è morto giovanissimo, 3 anni di età.

  26. In realtà i modi per rendere identificabili gli allevatori senza essere passibili di denunce ci sono. Dino qui sopra ha reso pubblico il caso della sua bellissima Listen. Quindi se uno, oltre ad aver proprio preso un granchio all’inizio (cucciolo di Akita nel più breve tempo possibile, vicino a casa, chiamato Hachiko…), vuol continuare a mantenere il silenzio e a proteggere una cagnara, va be’, non si senta tanto migliore, va’. I cagnari esistono perchè esistono i loro clienti e i loro conniventi.

  27. Io, dopo aver preso una cucciola di Irish Wolfhound a Valenza Pò mi sono sentito dire che lo Shunt Portosistemico che aveva la piccola era stato causato da mia incuria… in quei giorni mi arrabbiavo ora mi viene da ridere a pensare a certe facce di bronzo!
    per il resto stessa trafila: allevatone non iscritto né all Enci (anche se ha l affisso) né al club di razza, e stessa proposta: te ne do un altro.
    questa sembra essere la prassi, purtroppo.

      • ti iscrivi all Enci, registri il maschio e le due femmine, fai le due cucciolate, ottieni l affisso e poi non rinnovi l iscrizione all Enci, e ti tieni l affisso.
        sul sito dell Enci ci sono i dati degli allevatori riconosciuti.

        • Allora è un affisso riconosciuto ENCI. Il fatto che uno non voglia più pagare la quota di iscrizione può avere mille ragioni diverse. Come era impostata la frase sembrava avesse un affisso “abusivo” oppure fosse iscritto ad altra associazione non riconosciuta dalla F.C.I.

    • @Dino:
      Sono innamorata dei meravigliosi Irish Wolfhound, e sto guardando un po’ di allevamenti nel nord Italia.

      Senza fare nomi, mi puoi dire la lettera iniziale dell’allevamento da cui proviene la tua “piccola”?
      Naturalmente, se questo non comporta problemi di tipo legale nè a te, nè a TPIC.

      Grazie mille!

        • Questo commento apre un’interessante questione. Come si difende l’allevatore serio dal cliente che ha suo malgrado scontentato, se questi distorce la realtà e si dedica intensivamente, per anni di fila, utilizzando tutti i mezzi possibili dall’antico pettegolezzo a bordo ring ai moderni social media a diffondere la sua diffamante “versione dei fatti” ? Mi risulta che Conchobar Listen sia stata controllata per lo shunt portosistemico prima della vendita, prelievo eseguito dalla drssa Salmoiraghi che lo ha confermato pubblicamente su diversi social network, referto di Morag Kerr, presso Vetlab di Southwater, Sussex (vale a dire il top per lo screening della patologia nell’irish wolfhound) e che fosse risultata negativa. In seguito ha sviluppato i sintomi di una encefalite epatica e a controlli successivi, effettuati da diversi veterinari, si è ipotizzata la presenza di uno shunt porto-sistemico. Fidandosi di esami del sangue e di una ecografia che parevano confermare il sospetto diagnostico il proprietario ha fatto partire una sua personale crociata contro l’allevatore. Immagino che Dino ignori che chi si occupa di Wolfhound con passione da oltre trent’anni abbia tremato all’idea che una cagna risultata negativa al test si sia poi rivelata affetta da Shunt Portosistemico Primario. Il test è ritenuto affidabile al 97,8 %, il laboratorio Vetlab ha testato oltre 500 soggetti e conferma di avere avuto esperienza di falsi positivi, ma mai di falsi negativi. Però in medicina e nell’allevamento è obbligatorio mantenere aperte le porte a tutte le evenienze, perciò abbiamo aspettato di saperne di più, prima di trarre delle conclusioni. Tutti noi che amiamo e alleviamo questa razza con il massimo scupolo, abbiamo tirato un sospiro di sollievo quando la povera London è stata sottoposta ad una Angio tomografia computerizzata presso la clinica dell’orologio di Bologna, perchè il referto che era purtroppo infausto recitava testualmente. ” Gravissima ipertensione portale con dilatazione di tutto il circolo portale. NON SI VISUALIZZA UN VASO RICONDUCIBILE A UN PSS PRIMARIO, PERTANTO L’IPERTENSIONE E’ PROBABILMENTETE SECONDARIA AD UNA EPATOPATIA” . Può darsi che per il proprietario questo non cambi di molto i termini della questione: la cagna è morta ed era quindi affetta da una grave malattia. Ma a questo punto non si può sostenere in un’ aula di tribunale che l’allevatore abbia mancato al suo dovere , che la cucciola fosse già ammalata al momento dell’acquisto e che la sua morte sia stata causa dalla sua incuria. Il web invece è una prateria aperta ad ogni scorribanda. Ed ecco che della cinofilia praticata, quella dove tutti i giorni chi fa falla e non esistono allevatori che producono solo cani sani e longevi, possiamo tranquillamente infischiarcene, perchè tante più soddisfazioni ci da la cinofilia da tastiera. Per quanto mi riguarda sono contenta di potermi ancora fidare del test per lo screening dello Shunt Portosistemico Primario dell’irish wolfhound e personalmente non posso che confermare la mia stima per un allevatore che qui si vuole far passare per cagnaro, mentre è a mio avviso uno dei più seri, competenti e avveduti allevatori di questa razza. Quanto al sig Dino, che invoca la trasparenza, ma che in tutti i suoi innumerevoli interventi ritracciabili sul web mai una volta si è qualificato per nome e cognome, fossi nell’allevatore in questione l’avrei già da tempo querelato per diffamazione. Da tempo infatti (la cagna è morta anni fa) la naturale empatia che ho inizialmente provato per questo sfortunato signore, che tanto ha sofferto per la malattia e la morte di una cagna evidentemente molto amata, si è trasformata in rabbia e frustrazione. Se un allevamento come Conchobar, di Valenza, può essere dipinto come si fa nei post precedenti senza che ci si possa opporre in alcun modo vuol dire che non solo i proprietari sono inermi, di fronte ai sopprusi, ma lo sono anche gli allevatori e questo non può che favorire gli improvvisati, i pasticcioni, gli allevatori da giardinetto, che vanno e vengono e non lasciano traccia, se non decine di poveri cuccioli mal selezionati.

          • mia cara marcella, quest’anno ci siamo incrociati due volte, e io l ho sempre ignorata, visto la stima che mi lega a lei…
            i discorsi stupidi non mi affascinano e in passato spesso si sono presentati dei paggetti a cercar di difendere il nulla… perché c’è nulla da difendere.
            oggi invece arriva lei… 🙂
            io non ho mai accusato l allevatore di essere lui la causa della morte della cucciolona, la causa è ovviamente stata una malformazione congenita ereditaria (diagnosi proveniente da tutte le cliniche in cui siamo stati, tutte).
            penso anch io che sia stato un caso sfortunato, certo che sarebbe bastato un semplice esame degli acidi biliari per evitarci un calvario lungo 6 mesi.
            mi fa piacere che lei sia sicura che il test (costa appena 20) sia stato fatto, ma il caso vuole che gli unici che avevano necessità di vederlo (io e i veterinari che hanno avuto in cura la mia piccola) non lo abbiamo mai visto, malgrado i molteplici solleciti.
            tra l altro lei cita la dott.ssa Salmoiraghi, di cui ho in archivio le mails dove mi scrive di NON aver fatto lei i prelievi e dove si augura che li abbia fatti l allevatore…
            come lei sa oltre al referto dell Università di Milano, ho anche quelli della Clinica del Grasso, e ulteriori esami fatti dalla Clinica dell Orologio, e tutte confermano la diagnosi.
            poi come lei ben sa, ma qui non scrive, occultandolo, quello di Listen Conchobar non è l unico caso di Shunt Porto Sistemico che si è avuto, il fratellastro di Listen, Merlino Conchobar ha avuto una cucciolata dove si è presentato un altro caso di Shunt… oggi pace all anima loro sono tutti morti purtroppo, genitori e figli.
            Quando avete saputo che c’era un nuovo caso di shunt nelle vostre linee di sangue che avete fatto? smesso di festeggiare o cominciato nuovamente?
            Vede io non ho mai espresso giudizi sull allevatore, non ce n è bisogno, che dovrei dire? Che è sfortunato?
            il padre di Listen Conchobar era Sequitur, figlio di Conchobar Fancyfree, il povero Sequitur è morto giovanissimo a due anni!!
            Listen aveva 8 tra fratelli e fratellastri, ben 4 sono morti nei primi tre anni di vita.
            un tasso di mortalità giovanile non da poco, più del 40%.
            Chiamiamola sfortuna.
            Come lei sa i sopravvissuti di queste 2 cucciolate hanno continuato ad essere accoppiati all interno delle stesse linee di sangue, in uno strettissimo in-breeding, contrario alle raccomandazioni della Federazione Cinofila Internazionale.
            Come lei sa alcuni dei vostri pedigree se fossimo nel Regno Unito non verrebbero accettati dal Kennel Club britannico.
            Per fortuna vostra siamo in Italia, con regole meno rigide.

            Quindi le ribadisco che non accuso l allevatore di alcunchè, ma ritengo che chi si avvicini a certe linee di sangue debba conoscere i tassi di mortalità, le cause di mortalità, e le malattie congenite che si sono presentate.
            Tutto qua… poi alcuni allevatori magari siete sfortunati, ma sono soprattutto i cani in questi casi ad essere sfortunati.
            Qui in tre generazioni, nonno-figli-nipoti abbiamo almeno 7 cuccioloni morti prima dei 3 anni, sono stati loro gli sfortunati!!! sono numeri che mettono paura!!!

            da quel che so lei fa il grafico, ed è una allevatrice amatoriale, che in questa pagina si presenta anche come esperta di veterinaria ma sempre amatoriale, certo è che lei vende cuccioli in cui è molto presente la linea Conchobar, ma le vorrei dire che anche io sono un amatoriale, io sono un giocatore di scopone amatoriale, ma durante le partite a carte mai mi sono permesso di fare diagnosi ed esprimere pareri medici come fa lei…
            avere degli hobby è bello, riempie la vita, essere amatoriale magari è anche simpatico, ma quando si gioca anche con la vita degli altri bisognerebbe essere PROFESSIONALI e non amatoriali!

          • Non mi intessa polemizzare con lei e della sua stima mi importa assai poco.
            Mi stupisce che lei non abbia visto referti che ho visto io, aggiungo che anche io conservo gli esiti degli esami che ha pubblicato sulla sua pagina FB.
            Di tutti, anche di quelli che smentiscono la diagnosi e che si da il caso siano assai più rilevanti di quelli che la sostengono.
            Lo shunt Porto Sistemico Primario è presente in tutte le linee di sangue dell’irish wolfhound, Anche nella mia. Ovviamente.
            Nessun allevatore dotato di buon senso e di onestà intellettuale lo negherebbe, è per questo che è necessario testare TUTTI i cuccioli prima di venderli.
            Merlino è stato accoppiato dal proprietario, un “privato”, senza il consenso dell’allevatore. La madre proveniva da un noto allevamento Italiano che non viene mai citato, anche se nel suo pedigree sono presenti alcuni soggetti che hanno dato diversi shunt nel corso degli anni. Un chiaro esempio del fatto che gli allevatori da giardinetto fanno più danni di quelli che hanno esperienza. Amatoriale, certo, non PROFESSIONALE. ça va sans dire

          • come avrà capito dai miei scritti ho fatto controllare e visitare Listen in due diversi centri, Università di Milano e Clinica Gransasso, proprio per avere due pareri differenti.
            entrembe le equipes hanno deciso di non operare perchè la tardiva diagnosi arrivava dopo che la vena Porta era cresciuta a dismisura e si erano formati un numero eccessivo di vene secondarie. hanno ritenuto entrambi troppo rischioso l intervento.
            allo stesso tempo erano sicuri che il test degli acidi biliari non potesse essere stato negativo, quindi me ne hanno chiesto copia più volte, ed io più volte ho inoltrato la richiesta all allevatore, non ottenendola MAI. bastava una scansione, un pdf e una mail…
            ma questa ormai è una storia passata, di cui qui non avevo scritto prima del suo intervento.
            la documentazione clinica che ho è più corposa di quella pubblicata.

            detto ciò: nella seconda parte del suo commento le cose che diciamo coincidono.
            Rimane la convinzione che se l allevatore avesse prospettato quali problemi potevano insorgere da quella cucciolata, se avesse loro parlato del caso di Shunt che si era presentato e degli altri due cuccioli morti, di certo Merlino non sarebbe stato fatto accoppiare.
            vede dal mio punto di vista il fatto che Listen sia nata con quella malformazione è uno sfortunato caso, e lei mai troverà miei scritti dove impreco e do colpe all allevatore, è la natura, non c era volontà o dolo, ma il fatto che gli altri “clienti” non siano stati informati e messi al corrente dei rischi presenti… beh.. questa è una grave negligenza.
            il fatto che io lo abbia chiamato e che lui mi abbia detto “stanno tutti bene” quando invece due erano affetti da megaesofago è una grave colpa!
            tornando a Merlino, come lei sa, lui ha avuto solo tre cuccioli di cui due sono già morti!!
            ma la colpa non è dell allevatore conchobar né dei proprietari, è invece responsabilità dell allevatore non aver informato i suoi clienti dei rischi presenti in questa linea di sangue, rischi che si erano presentati di recente e che andavano ben valutati.
            così come io non sono stato informato, allo stesso modo non sono stati informati i proprietari di Merlino.
            ho visto che lei nelle ultime due cucciolate non ha più usato linee conchobar ma ha preso il maschio riproduttore da un primario allevamento italiano, e questo ha un senso… si cerca di allargare le linee appoggiandosi ad un allevamento di persona preparata e capace.
            invece non ha senso fare degli accoppiamenti in inbreeding tra i fratellastri figli di Morfeo Conchobar, visti i potenziali rischi che possono venire da simile incrocio.
            certe linee e certi incroci andrebbero trattati da gente esperta e capace.
            tutto qua.

          • Merlino è stato venduto come PET, non avrebbe dovuto essere messo in riproduzione.
            Il suo padrone non ne ha parlato con l’allevatore prima di usarlo perché sapeva che ne avrebbe ricavato una sgradevole discussione.
            Trovo che sarebbe una buona cosa poter vendere i cuccioli con pedigree PET (non utilizzabile per la riproduzione) anche in Italia, come si fa in America e in Inghilterra. Eviterebbe situazioni come questa.

          • Per quanto mi riguarda la discussione si chiude qui, la ringrazio per i suoi consigli, ne terrò conto, ma tra l’altro siamo pesantemente OT.
            Se non sbaglio qui si processava una allevatrice di akita, inu, a me del tutto sconosciuta.
            Io non amo i processi popolari, perché per lanciare un’accusa basta un tweet, mentre per imbastire una difesa non basta una Treccani.
            Inoltre pochissimi hanno voglia e tempo di cominciare polemiche infinite, a difesa di allevatori che magari considerano avversari, senza contare che non tutti si sanno pubblicamente difendere al meglio, alcuni tendono a trascendere nei toni, ottenendo un effetto boomerang.
            Questa polemica su Listen gira in rete da anni, in Italiano e in Inglese e francamente non se ne può più.
            I post rimangono in rete per sempre. Questo sarà ancora qui quando parecchia acqua sarà passata sotto i ponti e magari il sig Dino avrà imparato qualcosa in più sulla razza. Io allevo da trent’anni e ancora studio, sperimento e SBAGLIO, sarà per questo che non attacco mai pubblicamente neanche quegli allevatori per cui nutro la più totale disistima. Sbaglierò, ma mi pare che nella sua crociata contro Conchobar nessun allevatore italiano la abbia seguita.

      • Ciao Juliet,
        io ti scrivo dal nord….conosco la Signora Daniela Iori che alleva Irish Wolfhound con il marito Marcello Poli a Trento, con l’affisso “dei Mangialupi”. Sono due persone speciali e affidabili. Contattali e mettiti in lista…..

        • su facebook c’è il gruppo Irish Wolfhound Italia, con notizie relative ai pedigree e i contatti di tanti che hanno gli Irish in Italia.
          è un punto di ritrovo prezioso per chi ha un Irish o vuole prenderlo.
          confermo la stima nei Mangialupi.

          • Questa pagina FB è un esempio di quanti danni la buona fede e una indignazione svincolata da cultura ed esperienza possano arrecare ad una razza rara.
            I gestori cercano dati in rete e li copiano-incollano in totale buonafede. Non hanno alle spalle allevatori esperti che li possano aiutare, la comunicazione gira tra pari. In questo caso tra neofita.
            Per esempio c’è una sezione che raccoglie ed analizza i pedigree di una parte delle cucciolate nate in Italia.
            Non si capisce come siano stati calcolati i coefficienti di consanguineità, ma sono sono completamente sbagliati.
            Esiste un database affidabile per la razza, è americano, contiene 200.000 pedigree (inclusi gli Italiani), con relativi COI e costa 60 dollari all’anno.
            Purtroppo il Savonarola da testiera medio rifiuta di sborsare dei danè per avere dati affidabili, preferisce il fai da te, incurante del fatto che diffondere dati errati, anche se lo si fa in buona fede, è dannoso, soprattutto per i meno esperti.

        • Grazie! Mi avevano già parlato molto bene dei Mangialupi.

          Grazie anche a Dino, mi hai dato un riferimento prezioso. Corro subito a cercare il gruppo!

        • marcella, lei è allevatrice amatoriale, abbiamo capito che è una veterinaria amatoriale e adesso anche un matematico amatoriale.
          vede lei fa la spassosa con la storia del savanarola, e cita un database americano per fare due calcoli che si possono fare con un semplice foglio di calcolo elettronico, ma ognuno ha le capacità che ha…
          tra l altro di programmi di calcolo dell indice di consanguineità ce ne sono parecchi, anzi le do una news (per lei amatoriale una news, non per chi si occupa di questo settore), da quando abbiamo cominciato a pubblicare i pedigree non solo con il nome dei riproduttori ma anche indicando linee di sangue e progenitori ripetuti, da allora sul mercato sono arrivati nuovi software di calcolo non solo con indici ma anche con colorazione specifica per le linee di sangue… essere sempre un passo avanti.
          una nota la devo anche aggiungere, se in pubblico quel gruppo si occupa di condividere notizie e dati con la partecipazione di tanti appassionati, novizi e persone con più di 20 anni di esperienza, in pvt i “gestori” di quel gruppo sono spesso contattati dai “vostri clienti” che hanno cani con problemi di salute, e chiedono aiuto, cercano consigli su cliniche veterinarie a cui rivolgersi, veterinari esperti da cui farsi aiutare, consigli su come far crescere al meglio i cuccioli.
          e potrebbe sembrar strano che vostri clienti poi debbano rivolgersi ad altri allevatori o a gestoeri di pagine facebook anzichè dal fornitore amatoriale del loro cucciolo.
          Sa un acquirente compra un cucciolo bello, perchè i vostri cani belli lo sono, e anche corrispondenti allo standard di razza, ma l acquirente vorrebbe anche un cane sano e senza patologie congenite.

          • Il coefficiente di consanguineità si calcola secondo Wright o secondo Meuwissen,
            Poi c’è il coefficiente di Irish Wolfhound Italia, basato sui fogli di calcolo.
            Con questo sistema il pedigree di una cucciolata nata il 20 aprile 2012 riesce ad avere un COI dello 0,00 %, anche se in 5 generazioni si leggono 3 volte il nome di Quincy, due volte di Shadow e una volta di Sixpence, due fratelli pieni di Quincy.
            Wright direbbe che il Coi è di 7,5 %, magari era un matematico amatoriale anche lui

    • Lo shunt portosistemico Non è dovuto a dincuria ma è congenito, ciò significa che è presente fin dalla nascita del cucciolo ma non significa che è ereditario.
      L’elenco delgi allevatori Enci NOn cita gli allevatori che hanno avuto poche cucciolate nell’anno in corso, io infatti pur avendo affisso enci non ci sono perchè allevo una o due cucciolate l’anno.
      Non si può scegliere se entrare o no nell’elenco, appari in base al numero di cucciolate che fai.
      a proposito dello sfortunatissimo cucciolo di Akita mi sembra strano che a 60 giorni (data presunta della consegna) non si sentisse che il cane era monorchide. Anche i microscopici testicoli della razza che allevo si sentono benissimo a 2 mesi!

    • Lo shunt Portosistemico PRIMARIO è normalmente congenito nell’Irish Wolfhound, ma si può escludere con un test molto affidabile che si effettua in allevamento prima di vendere i cuccioli.
      Un allevatore che non effettua il test è responsabile di incuria.
      Questa cucciola però è stata testata e risultava negativa.
      Purtroppo esistono anche Shunt Portosistemici SECONDARI ad epatopatie (per esempio epatiti trascurate), che si possono sviluppare in qualsiasi momento della vita del cane.
      Listen è morta all’età 3 anni, non pochi mesi dopo la vendita.
      Una angio ct effettuata quando la cagna aveva circa due anni escludeva la presenza di un Shunt Portosotemico Primario, ma evidenziava gravi anomalie probabilmente conseguenti ad una epatopatia.
      In conclusione: è possibile che un cucciolo che esce sano dall’allevamento contragga una grave malattia epatica a mesi di distanza dalla vendita.
      Ritengo che di una sventurata evenienza di questo tipo non si possa considerare responsabile l’allevatore.

      • anche qui cosa vuole che le dica?
        mai fatto un angio-ct quando Listen aveva due anni… fu già rischioso farla la prima volta, ma era necessaria.
        un cane con lo Shunt rischia la vita durante l anestesia.
        poi vorrei sempre ricordare che dare pareri medici quando di professione si fa altro è buffo e rischioso, si rischia di scivolare sulle bucce di banane.
        tutta la documentazione è pubblica.
        a lei come altri geni della medicina vostri amici che vi hanno preceduti faccio il solito invito:
        mandate le vostre conclusioni e le vostre diagnosi al prof. Faverzani dell Università di Milano, e all equipe della clinica Gransasso di Milano… spiegate loro che si sono sbagliati!!
        fate loro capire voi da non veterinari avete ragione e loro torto!!
        😀 già fa caldo…

  28. aggiungerei,che chi ama gli animali,non li fa nascere STORPI per la sua noncuranza e la sua ignoranza…anzi,cerca di far nascere cuccioli SANI!!!

  29. Queste situazioni non si verificano solo con i “cani di moda”..purtroppo! Sono all’ordine del giorno anche nel Volpino Italiano dove la colpevole ignoranza o malafede degli “addetti ai lavori” la fa da padrona nell’assoluta indifferenza degli Enti di Tutela!!! Spero che le regole, che governano qualsiasi forma di commercio, siano impietose! Chi non è onesto, attento e corretto non ha mai retto sul mercato! L’affidabilità in qualsiasi attività è il prerequisito che consente di rimanervi! Sugli Enti di Tutela ha già ben detto l’articolo! Credo, comunque che la pratica allevatoriale dovrebbe soggiacere a più rigorosi controlli e che per poterla praticare bisognerebbe dover superare un esame! Non si capisce perchè nel nostro Paese si debba praticamente superare un esame e avere una patente per tutto, mentre si lasciano gli allevatori liberi, nella loro somma ignoranza e arroganza, di decidere le sorti di animali e famiglie, che subiscono i danni della loro inconsapevole/consapevole impreparazione o mala fede! Anzi lo capisco ed è già da molto che lo scrivo anche nel mio gruppo facebook, Volpino Italiano Che Passione!!!

  30. per caso sto leggendo quetso blog…non so neanke come ci sono arrivata…io non avrei peli sulla lingua a dire il nome della cosidetta allevatrice che non ha etica nè morale..nè dignità..lei sapeva benissimo che il cane era ammalato..fin dalla nascita..loro “sanno”!!!!!! e se ne è infischiata di dare un cucciolo ad un compagnmo umano che lod eisderava e che ha fatto benissimo a curarlo e tenrlo con se…non importa se hachita o lupo mannaro…non è la razza che importa ma il concetto di rispetto delle regole..consoco allevatori che se la cucciolata viene “male” NON vendono i cuccioli ma li regalanao a chi se ne prenderebbe cura scgeliendo el fmaiglie e consegnando i cuccioli vaccinati e mircochippati….bene.Vorrei agiungere , anche se esco fuori tema, che uan denuncia o lettera d’avvocato o da animalisti va fatta anche ai “bravi” educatori coercitivi che passano per gentilisti…Noi a Palermo, profondo sud LO FACCIAMO!

    • Dony, ci piacerebbe molto fare i nomi liberamente, ma sul serio poi si rischiano denunce che, anche se non c’è la certezza che diano poi ragione a loro, fanno comunque perdere un botto di tempo, e non è piacevole avere anche solo il dubbio che la legge possa dar ragione a questi individui…

      • scusate, ma io non capisco! compro un cane da X , il cane ha una malattia A…..ed io non posso dire che ilmio cane sta male? Non capisco! sui documenti del cane c’e’ ilnome del allevamento….sul certificato medico c’e’ il guaio…quindi????? io ho un cane con un insufficienza pancreatica….che devo fare? nascondere il cane x la gloria del allevatore?

        • forse il motivo principale è che TROPPI proprietari di cani accuserebbero l’allevatore per malattie IMPREVEDIBILI e INEVITABILI, e TROPPI lettori della vicenda non sapendo che ben poche patologie gravi sono prevedibili gli darebbero ragione!!!
          ad esempio a me non risulta che l’insufficenza pancreatica sia da addebitare all’allevatore!
          alcune razze hanno una certa predisposizione (Pastore Tedesco e Collie a quanto sembra) però è da dimostrare che l’allevatore abbia accoppiato soggetti con questa patologia!
          Se dobbiamo dare la colpa all’allevatore anche dei tumori, delle broncopolmoniti virali del diabete e di tutte le patologie che colpiscono i cani adulti allora forse è meglio se andiamo a prenderci un cane al canile…..nessun esborso = nessuna colpa da attribuire a qualcuno se il “bene” acquistato è avariato! (con magari una malattia comparsa dopo anni dall’acquisto!!!)

          • se spostiamo il punto di vista:
            il punto non è dare la colpa, ma capire, diffondere le notizie, mappare le malattie dei cani.
            dovrebbe essere un dovere del buon acquirente far conoscere a tutti le proprie problematiche.
            le “colpe” dell allevatore sono l aspetto meno interessante in prima battuta.
            certo che se tutto gli acquirenti partecipassero a diffondere le notizie complete si seguirebbero bene le linee di sangue.
            e vorrei aggiungere che comunicare a tutti che il proprio cane proveniente dall allevamento X o Y ha una broncopolmonite o il diabete è un diritto di chi compra il cane.

          • e per fare un esempio su allevatori seri: alcuni come la Pernille Monberg (alleva Irish in Danimarca e li vende in tutto il mondo) chiede pubblicamente notizie sulla salute e la longevità dei propri cani, altre allevatrici dell est che ho avuto modo di vedere pubblicano di tutte le cucciolate longevità e causa di morte di tutte i propri cuccioli (sia di quelli tenuti che di quelli venduti).
            questa si chiama trasparenza.

          • Io comprendo la necessità dei neo proprietari di avere quante più informazioni è possibile sugli allevamenti a cui si rivolgono, ma trovo molto pericolosa questa sorta di tribunale popolare che si vorrebbe istruire.
            Intanto i dati bisogna raccoglierli in maniera scientifica, e non è facile.
            Poi bisognerebbe anche essere in grado di comprenderli e di valutarli ai fini di una corretta selezione qui ci vogliono anni di esperienza.
            Si possono fare grossi danni con questo giustizialismo improvvisato.
            Il più eclatante è che dalla gogna si salvano praticamente solo gli allevatori mordi e fuggi, quelli che fanno una cucciolata e poi spariscono o gli allevatori “amici” del Savonarola del momento

  31. Brava Valeria, almeno che ‘ste cose accadono diciamolo… ma per carità, non facciamo nomi, che altrimenti la polizia postale ti telefona di sabato mattina mentre sei al campo di addestramento a lavorare col cane e ti fa venire a vuoto senza nemmeno farti vedere la denuncia se tu non dichiari che effettivamente è rivolta te…

    (esperienza… )

    (La mia ironia è tutta per il “sistema giuridico” italiano che dovrebbe tutelare tutti e chissà perché tutela sempre e solo chi se ne approfitta!)

  32. Io non sono avvocato, ma ho una laurea in Giurisprudenza. Se fossi nei panni dei proprietari degli akita, mi rivolgerei ad un legale che abbia già affrontato cause simili e gli chiederei di scrivere (mi si passi il termine) in “giuridichese” una lettera-denuncia con nome e cognome della cagnara, senza incorrere nel reato di diffamazione. Non credo sia impossibile e, qualora la signora sporgesse denuncia, le farei una bella pubblicità chiamando Striscia.

    • Chiara, eri partita tanto bene e poi sei finita a parlar di Striscia.. Ormai a tutte le piccole e grandi ingiustizie si risponde con una cosa sola Striscia! Eheh
      Al che mi domando, non ci sono forum dedicati della razza specifica dove magari compare una lista di allevamenti ed i proprietari possano riportare le loro esperienze più o meno positive? Sarebbe diffamatorio?!
      In fondo uno riporta l’esperienza diretta che si ha avuto in quel preciso posto, una sorta di feed, tipo quelli che si leggono nei siti di albergatori,spiagge, prodotti ecc..
      Inoltre ho sentito, ma nemmeno direttamente, quindi una info da prendere con le pinze, che in caso di problemi fisici del cane, l’allenatore é tenuto quantomeno a dare al proprietario un secondo esemplare che faccia compagnia al primo, sperando che almeno il secondo sia in salute.. Quindi senza sostituire nessuno. Potete confermare?

      • Ho citato Striscia perchè, in quanto testata giornalistica, gode della tutela dell’art.21 Cost., che esclude il reato di diffamazione se: a)la notizia ha interesse pubblico; b)i fatti narrati corrispondono a verità; c) l’esposizione dei fatti è corretta e serena, secondo il principio della continenza. E l’ho citato come esempio. Io mi rivolgerei anche a “L’indignato speciale” di canale cinque o ad altre testate giornalistiche per i motivi esposti. Comunque, la prima cosa da fare sarebbe chiedere il parere ad un avvocato esperto in materia, uno avezzo a trattare queste cause, di modo da ridurre al minimo il rischio di incorrere nel reato di diffamazione.

  33. Conosco la storia e conosco la persona,però mi chiedo,è vero che il cane come un mero oggetto segue la legge della compravendita ma l’oggetto mal funzionante il rivenditore o lo ripara o lo sostituisce. Per cui non trovo deterrente la proposta di cambio ad eventuali procedure legali, perché anche se “oggetto” il cane può pur sempre essere visto come essere vivente che incide sulla vita sentimentale della famiglia. Per cui se propongo al venditore “di ripararlo” e non potendo farlo lui direttamente in tal caso contribuire alle spese del riparo,ciò non credo implichi che lui si debba esimere da questa soluzione solo proponendo lo scambio. Nella natura commerciale degli oggetti in fondo prima di cerca di ripararli e se non ci si riesce di sostituiscono!!!
    Parlando invece della questione nomi da fare e non fare… Ecc ma mi chiedo allora (faccio un nome a caso di cui sentiamo parlare spesso senza valore politico) Berlusconi dovrebbe querelare almeno 5milioni di persone? O centinaia di giornalisti e colleghi politici per le insinuazioni sulle cose che fa…a casa sua?!?! Insomma se si può dire di tutto su figure che sono anche istituzionali per le quali a me hanno insegnato ad avere rispetto(educazione per i genitori,gli anziani e gli adulti) possibile che per questi accoppiatori di cani non si riesca a dire nulla senza andare nella diffamazione?

    • Forse il problema è proprio questo: 5 milioni di persone sono difficili da querelare, “una” persona è facilissimo. E comunque Berlusconi ha querelato una fraccata di giornalisti 🙂

    • Salve, non vorrei mettere in difficoltà nessuno, ma avrei la necessità di capire di quale allevamento si tratti perché sono in contatto con un allevamento amatoriale per acquistarne uno. C’è il modo privatamente di saperlo?

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