mercoledì 27 Marzo 2024

Vaccinazioni e socializzazione: c’è davvero un conflitto?

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

vaccini1di VALERIA ROSSI – Molto, ma molto spesso mi capita di sentir parlare di cani con problemi di socializzazione dovuti al fatto che il veterinario ha suggerito agli umani di “non portare fuori il cane finché non aveva finito tutte le vaccinazioni”.
Ieri un’amica mi ha inviato un articolo  intitolato “Tre errori nella vaccinazione dei cuccioli: troppo presto, troppo spesso, troppo”: articolo sicuramente allarmistico (a leggerne l’inizio, sembra che vaccinare i cuccioli significhi farli ammalare quasi automaticamente), ma con diverse osservazioni sensate.
L’articolo si può leggere integralmente (in italiano)  a questo link : è riportato sulla pagina Facebook di un gruppo di Barfers.
La fonte originale (in inglese) è dogsnaturallymagazine.com.
Se non intendete leggerlo tutto, vi riporto qui il succo del discorso (che comunque sta già nel titolo stesso).
Gli autori ritengono che:
a) ogni vaccinazione comporti dei rischi  (indubbiamente vero);
b) la vaccinazione eseguita prima delle 9-12 settimane dia una scarsa protezione contro il parvovirus (vero e scientificamente dimostrato),  mentre consigliano addirittura di non vaccinare contro il cimurro, dato che questa malattia è “quasi scomparsa” e quindi ci sono bassissime probabiltà che il cucciolo venga a contatto con il virus (e questo forse varrà forse a casa loro – il sito è canadese – ma NON in Italia, dove il cimurro “era” effettivamente quasi scomparso, ma è tornato alla grande quando sono cominciate le importazioni selvagge di cuccioli dell’Est);
c) non ci siano fondati motivi per effettuare i richiami, perché il primo vaccino vale per tutta la vita (e qui ci sono pareri assai discordanti in tutta la comunità scientifica), ma che comunque sia sempre il caso di effettuare una titolazione prima di richiamare un vaccino (e anche qui ci sono diversi pareri discordanti: per quel che vale, comunque, su questo io sono d’accordo e infatti faccio sempre fare le titolazioni e non vaccino più nessun cane dopo i sei anni. Mi sono comportata così con tutti i miei cani e non ho mai avuto nessun caso di malattia, mentre purtroppo ho avuto un caso di incidente vaccinale);
d) si facciano, in generale, troppi vaccini (anche su questo sono d’accordo: dopo alcune esperienze con gli eptavalenti, che indubbiamente debilitano un po’ i cuccioli anche quando non succede niente di tragico, personalmente sono tornata al “vecchio” protocollo trivalente – cimurro, epatite, parvovirosi – più lepto, fatta a parte e ripetuta ogni sei mesi perché l’efficacia di questo vaccino è meno duratura degli altri. Non ho più vaccinato contro coronavirus, tracheobronchite infettiva  – la cosiddetta “tosse dei canili”, perché comunque non si tratta di malattie particolarmente gravi e quindi ho ritenuto che il gioco non valesse la candela. Vaccinavo invece contro la rabbia, solo perché era obbligatoria per le esposizioni e prove di lavoro.
Non ne ho l’assoluta certezza perché non le frequento più, ma credo che l’obbligo per le manifestazioni sia ancora in vigore, mentre non c’è più per i cani di famiglia: a marzo di quest’anno è decaduto anche nelle ultime regioni italiane che l’avevano mantenuto (Friuli Venezia Giulia, Veneto e Province Autonome di Trento e Bolzano), perché la malattia è stata considerata debellata. E’ invece ancora obbligatoria per chi viaggia all’estero, e in particolare esiste tutto un complicatissimo protocollo per chi deve recarsi in Svezia e nei Paesi anglosassoni (sempre meglio della quarantena in vigore fino a qualche anno fa, ma comunque abbastanza intricato e farraginoso da far passare la voglia a chiunque non sia proprio obbligato a portare il cane in questi Paesi).

vaccini2Premesso tutto questo: come ci dobbiamo comportare con il nostro cucciolo?
E’ proprio vero che deve restare “blindato” finché non ha finito tutto il ciclo di vaccinazioni, e che quindi non potrà socializzare – occhio e croce – fino ai quattro/cinque mesi di età?
Ma come la mettiamo, visto che la fase di socializzazione termina – secondo l’etologia classica – a dodici settimane di vita?
La cinofilia new age ha tagliato la testa al toro, allungando a dismisura la fase di socializzazione: c’è chi sostiene addirittura che duri fino a 9-10 mesi!
La verità è che i tempi “classici” si possono effettivamente dilatare un pochino: considerando che un cucciolo ben allevato ha già modo di vedere persone, cani, automobili e quant’altro nel periodo ideale per la socializzazione, diciamo che un'”integrazione” di questa si può protrarre fino ai quattro mesi.
Ben diverso è il caso di un cucciolo deprivato, ovvero scarsamente (o per nulla) impregnato e mai socializzato: in questi soggetti, purtroppo, i giochi sono fatti allo scadere dei tre mesi (se non addirittura qualche giorno prima) e non ci sono grandi speranze di renderlo socievole e sociabile dopo questo termine.
In ogni caso, i protocolli vaccinali più moderni consigliano di fare la prima vaccinazione a 11/12 settimane, quindi già a ridosso dei tre mesi di vita (e cioè della fine del periodo di socializzazione classico): questo significa che dobbiamo perderci il momento ideale per socializzare il nostro cucciolo?
Assolutamente NO!
L’idea di tenere i cani “tappati in casa” è assolutamente aberrante: anche perché sembrerebbe quasi che le nostre città fossero dei focolai viventi di virus letali!  In realtà le possibilità di incontrarli sono, effettivamente, abbastanza basse  (non come in Canada, forse, ma comunque basse) e vengono praticamente annullate se ci si premura di far socializzare il cane in ambienti sicuri e protetti.
Il che significa, per esempio, che non è consigliabile portare il cucciolo in campagna, dove non si sa quali e quanti cani ci siano e se siano o meno sani, mentre va benissimo portarlo al centro cinofilo dove tutti i cani sono ben conosciuti, controllati e sani.  Ma va bene anche andare a casa dell’amico con due o tre cani altrettanto sani e vaccinati: insomma, basta evitare le situazioni a rischio e il cucciolo può – anzi, DEVE! – uscire anche prima di aver finito tutto il ciclo vaccinale.
In caso contrario potremmo avere un cane che non si prenderà mai il cimurro, ma che non sopporterà la vicinanza dei suoi simili, litigherà con chiunque e magari sarà pure aggressivo (o troppo timido) verso l’uomo. Che non è proprio il massimo.
Attenzione: questo NON vale per la leptospirosi, veicolata dai topi che purtroppo ci sono ovunque: ma il vaccino contro la lepto si può fare anche a otto settimane, proprio perché è meno “potente” degli altri e anche gli anticorpi materni saranno probabilmente più “deboli” (NdR: vi sto dando descrizioni che scientificamente fanno pena: gli scienziati mi perdonino, ma preferisco farmi capire da tutti anche a costo di essere bacchettata per la terminologia tutt’altro che impeccabile).

vaccini3

Altre cosette importanti da ricordare:

a) un cucciolo ben allevato, figlio di una cagna vaccinata, è protetto dagli anticorpi materni fino ai 50 giorni circa (ma forse anche più a lungo) contro epatite, parvovirosi e cimurro (della leptospirosi parlaremo a parte): vaccinare prima del termine di questo periodo (illudendosi così di “poterlo portare fuori prima”) significa far inattivare completamente il vaccino, che verrà aggredito dagli anticorpi ingeriti col latte materno. I cosiddetti “vaccini puppy”, che si somministrano a 40 giorni (e che dovrebbero servire contro cimurro e parvo), non servono assolutamente a nulla: appena inoculati, gli antigeni vengono aggrediti e neutralizzati. Le rassicurazioni della case farmaceutiche che li producono, e che sostengono la loro efficacia “anche in presenza di anticorpi materni”, non hanno fondamento scientifico: se ci sono gli anticorpi materni c’è già la protezione, quindi a che serve aggiungere altro vaccino (con tutti i rischi connessi)? La risposta mi sembra evidente: serve a far spendere soldi (inutili) al cliente.

b) nel periodo che intercorre tra la fine della copertura vaccinale e il momento in cui portiamo a casa il cucciolo, i rischi sono vicini allo zero perché lui vive in un ambiente protetto (l’allevamento) e non c’è alcuna possibiltà che venga a contatto con virus letali: basta che l’allevatore abbia l’accortezza di cambiarsi le scarpe quando va dai cuccioli dopo essere stato in esterni. Il modo migliore per evitare davvero ogni rischio sarebbe quello di consegnare i cuccioli a 80 giorni e non a 60: pratica che personalmente ho sempre cercato di seguire non solo per via delle vaccinazioni, ma anche perché i miei cuccioli vivevano tutti con la famiglia d’origine (padre, madre e fratelli) e imparavano, in questo periodo, un sacco di competenze utili anche alla futura famiglia umana (per esempio: non sporcare in casa). Purtroppo, in diverse occasioni, ho dovuto cedere alle insistenze pressanti (ed è già un eufemismo) di clienti che “non potevano assolutamente aspettare”, a volte per motivi fondati (avevano le ferie in quel periodo e volevano dedicarle al cucciolo), altre volte per convinzioni legate a “cugginate” e leggende varie (“non si affeziona più!”). Nonostante ci provassi con tutte le mie forze, queste credenze in alcuni casi si sono rilevate impossibili da smontare.

vaccini4c) quando il cucciolo arriva a casa nostra, se ha solo due mesi, è effettivamente “scoperto” dal punto di vista vaccinale: in questo caso dobbiamo mettere su un piatto della bilancia i potenziali rischi (legati all’ambiente) e sull’altro l’effettivo desiderio di avere una copertura vaccinale completa ed efficace.
L’articolo sui “tre errori” ha ragione, quando dice che a 8-9 settimane solo l’88% dei cuccioli mostra una reazione efficace al vaccino, mentre a 12 settimane il vaccino è valido nel 100% dei soggetti. La mia personale opinione (da prendere con tutto il beneficio d’inventario possibile, sia chiaro!) è che il 12% di cuccioli che non hanno reagito efficacemente al vaccino fossero, in realtà, ancora provvisti di anticorpi materni, la cui durata (sempre a mio avviso) è talora superiore a quella comunemente indicata di 40-50 giorni. La letteratura scientifica non ci è di grande aiuto, visto che quasi sempre la definisce “variabile”: e probabilmente così è. Ogni cucciolo ha tempi suoi, che potrebbero variare anche all’interno della stessa cucciolata. Sta di fatto che l’unica certezza che abbiamo, almeno per quanto riguarda cimurro e parvovirosi, è che la vaccinazione diventa sicuramente efficace a 11/12 settimane, e non prima. Per la leptospirosi i pareri sono contrastanti: il vaccino contro la lepto pare essere sempre meno efficace e meno duraturo degli altri, quindi si può presumere che molto dipenda da quando è stata vaccinata la madre. Se lo è stata quattro-cinque mesi prima del parto potrebbe non aver trasmesso alcun anticorpo ai figli contro questa malattia; se è stata vaccinata subito prima dell’accoppiamento (pratica caldamente consigliabile, secondo me) i cuccioli saranno protetti fino ai due mesi circa. Poi bisogna comunque vaccinarli.

d) l’articolo sui “tre errori” sostiene che basti un vaccino per tutta la vita e che non occorrano richiami: addirittura cita uno studio che dimostrerebbe come il richiamo interferisca negativamente con il primo vaccino (esperimento condotto nel 1996 dalla Pfitzer: lo trovate nel testo linkato sopra). Gli autori concludono: “vaccinare il vostro cucciolo due volte non solo raddoppia il rischio di reazioni avverse al vaccino stesso, ma sembra che questa pratica renda anche lo stesso vaccino meno efficace”. Questa visione è in netto contrasto con l’opinione della stragrande maggioranza dei veterinari, che consigliano sempre il richiamo (e recentemente, dopo la recrudescenza di virus arrivati dall’Est, consigliano addirittura più richiami, anche a tre-quattro mesi dal primo). Non ho sufficienti competenze per dare ragione o torto agli uni o agli altri, ma una cosa è certa (e questa me l’hanno insegnata a veterinaria, ma l’ho sentita ripetere anche da diversi amici vet): i richiami non “potenziano” l’effetto di un vaccino, ma semmai lo “prolungano” nel tempo. Quindi non ha nessunissimo senso “aspettare la fine delle vaccinazioni” prima di far uscire un cucciolo: basta aspettare una settimana circa dal primo vaccino.

Concludendo: vaccinando all’età più corretta e limitando al massimo i rischi ambientali (ovvero, evitando le zone a rischio e scegliendo solo ambienti nei quali si muovano cani sani e vaccinati) è perfettamente possibile combinare la salute del cucciolo e la sua socializzazione.
Un’eccessiva cautela per timore della malattie porta a SICURI problemi di carattere, come dimostra l’overdose di cani aggressivi e palesemente mal socializzati che appesta le nostre strade.
Per quanto riguarda poi l’opportunità di vaccinare o meno, di richiamare o meno, di fare richiami a scadenza fissa oppure di titolare prima… ognuno è libero di scegliere secondo scienza e coscienza. La scienza è tutta disponibile anche online: facendo un po’ di ricerche si troverà (come sempre) tutto e il contrario di tutto, ma con un po’ di spirito critico – e magari consultandosi col proprio veterinario, se non ci si sente in grado di trarre conclusioni in proprio e/o non si hanno le competenze scientifiche necessarie – si può avere un quadro generale abbastanza chiaro.
Il rischio vaccinale esiste, è un dato di fatto.
Il rischio di contrarre malattie virali esiste, ed è un altro dato di fatto.
Bisogna cercare di far quadrare il cerchio… e a questo punto è proprio la coscienza a dover prendere la decisione finale.
Siccome ognuno ha la sua, di coscienza, io non intendo affatto spingere verso l’una o l’altra soluzione (a parte il fatto che ho già detto come mi comporto, non intendo suggerire a nessuno di affiancare le mie scelte. Ognuno dev’essere libero di fare le sue).
Una cosa sola mi sento di dire con fermezza:  non socializzare il cucciolo (all’età giusta, e non ad età “alternative” inventate di sana pianta) è pura follia e le conseguenze si pagano per tutta la vita.

 

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31 Commenti

  1. Ciao Valentina, ho trovato molto interessante ciò che hai detto ed ho una domanda da farti. Ho preso un meticcio poco tempo fa da un canile ed ora ha 2 mesi, abbiamo fatto il primo vaccino e va tutto bene. Ci hanno (ovviamente) consigliato di non farlo uscire ma io vorrei tanto. Voglio che non stia racchiuso in 4 mura senza socializzare, voglio che interagisca con il mondo esterno ma ho paura. Abito in una zona di Roma non molto curata ed ho paura a farlo uscire. Ho un sacco di insicurezze anche perché sono un ragazzo di 16 anni ed ho sempre desiderato un cane, è il primo questo ma voglio educarlo e farlo vivere nella giusta maniera.
    Cosa faccio?
    Grazie mille se rispondete, ne sarei felice!

  2. Ciao , ho trovato molto interessante tutto quello che ho letto e ovviamente anche io ho una domanda da fare . Ho una cucciolina di 2 mesi di cocker che ha fatto il primo vaccino sabato 22dicembre , il veterinario mi ha detto che non può scendere di casa fino al richiamo cioè fino al 10 gennaio . In casa ho anche un barboncino con cui lei gioca in ogni secondo della giornata . Volevo sapere se portandola in un centro commerciale posso farla scendere e farle fare 4 passi , perchè la vedo sempre che guarda tutto e tutti e soprattutto gli altri cani e vorrebbe scendere . Grazie in anticipo per la risposta!!

  3. Marco il 1° vaccino in genere si esegue dopo circa due mesi dalla nascita. I successivi richiami (2° e 3°) necessari per completare il ciclo di protezione a distanza di un mese l’uno dall’altro. Dopodiché potrai vaccinare con scadenza annuale. Delle variabili tempistiche di esecuzione possono comunque variare anche tra Vet.

  4. ho preso un cucciolo nato il 28 novembre e a cui hanno fatto il primo vaccino il 16 gennaio. il veterinario mi ha detto che è stato fatto troppo presto, è vero e devo rifarlo?

    • Dipende: probabilmente è stato fatto un vaccino “puppy”, che ha senso – per esempio – nei cuccioli trovati abbandonati, della cui madre non si sa nulla (soprattutto, non si sa se fosse vaccinata). In un cucciolo figlio di madre vaccinata, invece, non serve praticamente a nulla.

  5. Balrog ha i vaccini per
    Rabbia
    Distemper (Cimurro)
    Adenovirus (Epatite canina se non ho capito male)
    Parvovirus
    Leptospirosi
    Coronavirus
    Traqueobronquitis Infecciosa Canina (per la Bordetella e la Kennel cough da quello che ho capito)
    Giardiosi

    In Italia sono obbligatori altri vaccini? Perche lo voglio portare con me e non trovo da nessuna prte l’ elenco delle vaccinazioni obbligatorie.

  6. Vorrei solo puntualizzare che il vaccino per la leptospirosi è quello che da più problemi in assoluto, non è il meno “potente”. Tanto è vero che la leptospirosi nei cuccioli di cani di taglia piccola è la frazione di vaccino eptavalente che crea reazioni vaccinali. Questo non esclude che vada fatto, anche se con molta attenzione e tenendosi pronti a correre dal veterinario ai primi segni di malessere del cucciolo stesso.

    • Rettifico la frase “tanto è vero che la leptospirosi nei cuccioli di taglia piccola è la frazione di vaccino eptavalente CHE PIU’ SPESSO crea reazioni vaccinali”

  7. Ora che ricordo, a me il consiglio di non portare fuori il cucciolo me lo diede un vicino. Classico cuggino canemunito, di quelli che sono conosciuti nel quartiere per aver sempre avuto cani. Un giorno mi vide con il cucciolo di un mese e mezzo e mi suggeri’ di tenerlo in casa almeno fino ai 4 mesi di eta’ “per evitare che si ammalasse e morisse”. Ebbene io non ho minimamente preso in considerazione il suo consiglio (abbiamo anche frequentato una puppyclass) e ora Balrog e’ perfettamente socializzato; anche perche tenere isolato fino ai 4 mesi un mastino spagnolo…

  8. Alla mia prima esperienza con un cane, la mia vet mi ha detto di tenerlo IN CLAUSURA (testuali parole) sino al secondo vaccino. Ha fatto passare un mese solo per ciclo di vermifugo. Dunque ho potuto far uscir di casa il mio cucciolo all’età di tre mesi e mezzo. E ne sto pagando le conseguenze. Nella mia totale ignoranza in questo campo, mi sono fidata di lei, e adesso – come ha detto l’educatore – ho bisogno di cani tutor che insegnino al mio cucciolo come comportarsi.

  9. Secondo me sì.. Uno così volto all’aspetto sanitario e per nulla rivolto all’aspetto etologico dà lo stesso consiglio a tutti.
    Peraltro parliamo di un professionista che opera nel tessuto sociale di una grande città dove, visti gli spazi ridotti e le aree cani comuni, una buona e corretta socializzazione è assolutamente indispensabile.
    Mi chiedo se abbia recluso in casa suo figlio fino a 6 anni per fargli “terminare il ciclo vaccinale”.. 🙁
    Mi sembra assurdo pensare che un veterinario (mi dicono anche competente) possa non aver MAI aperto un libro di etologia canina.

    Che poi un bovaro del bernese non socializzato non lo auguro a nessuno.
    Anzi sì a qualcuno lo auguro.

    A lui.

  10. Oggi i piccolini della “mia” cucciolata, ormai dai loro padroni, sono andati dal veterinario per il secondo vaccino…
    Uno dei veterinari si è vivamente rammaricato che la piccola “faccia già la pipì fuori” perchè secondo lui non dovrebbe MAI USCIRE e restar chiusa in appartamento fino a dopo l’ultimo richiamo (che avverrà a ottobre quando la cucciola avrà la bellezza di 4 mesi e mezzo).
    Io non ho parole.
    Ai padroni ho regalato il tuo libro sull’educazione del cucciolo.
    Spero vivamente che decidano di scegliere con un minimo di buonsenso.

    • Io spero sempre che chi prende uno dei miei cuccioli abbia del buon senso!
      Penso che basti non portare il cucciolo in zone a rischio, ad quelle in cui possono transitare topi anche se il vaccino non copre nemmeno tutti i ceppi di leptospirosi.
      raccomando sempre di chiedere ad eventuali cani con cui gioca se sono vaccinati e di evitare i parchetti per cani dove ci sono comunque più rischi di contagi che nel resto delle zone frequentate dai 4 zampe.
      non so se tutti seguono questi miei consigli, però forse sì dato che nessuno dei miei excuccioli si è mai beccato niente anche se non aveva passato il suo tempo stando chiuso in casa!

  11. Il mio ultimo cucciolo viene da una cucciolata casalinga ed e` cresciuto tra la casa e un giardino di 4000 mq in mezza alla citta`. IO anche prima del secondo vaccino me lo sono portato ovunque, non nel bosco, ma in paese si, ed e` arrivato sano e salvo al secondo vaccino. Ah si e` un mix clc che e` stato anche alla sagra paesana senza battere ciglio, se non avessi iniziato a socializzarlo ora cosa mi sarei trovata in futuro?

  12. Ho appena incontrato un signore con un cucciolino di due mesi e poco più, lasciato libero di scorrazzare in un parco frequentato da almeno 100 cani al giorno, dei quali alcuni certamente mai vaccinati e altri con parassiti intestinali accertati e perennemente in cura causa coprofagia. Appena mi sono avvicinata con la mia cagnolina, desiderosa di conoscere il nuovo arrivato, il tipo lo ha preso in braccio e ci ha quasi scacciate dicendo: “Non ha ancora il secondo vaccino, il veterinario ha detto che non può incontrare gli altri cani!” Ho replicato che forse non aveva ben inteso e che sicuramente il veterinario gli aveva detto di incontrare solo cani sani e vaccinati e che dunque con la mia poteva stare tranquillo, ma lui ha replicato quasi disperato: “No! No! Nessun cane prima di una settimana dopo il secondo vaccino! Già spero non si prenda nulla a camminare nel parco, visto che mette in bocca di tutto”. Appunto. Me ne sono andata scuotendo la testa, io che quando la mia aveva due mesi (arrivava dal Sud da madre tenuta malissimo, mai curata né vaccinata) e siccome i vaccini glieli avrebbero fatti in ritardo per via dei parassiti intestinali e la mia veterinaria mi diceva “Mai al parco pubblico! Contatti solo con cani sani e vaccinati” macinavo chilometri alla ricerca di amici cane-muniti che ci dessero asilo…

  13. A volte certi veterinari le sparano proprio grosse. Come se in casa non ci fossero germi e batteri vari, come se uno non be portasse con se a vagonate ogni volta che rientra a casa, come se ci fossero i filtri alle finestre…
    Quando certi veterinari smetteranno di creare alarmismo? Nell’ allevamento i cuccioli stanno con altri cani, per arrivare dall’ allevamento alla nuova casa bisogna per forza passare per la strada (fuori), i balconi sono “fuori”, i giardini sono “fuori”… quindi perche certi veterinari non iniziano a dire le cose come veramente stanno? Ossia che il problema non e’ il “fuori” in quanto tale, ma cio che si puo incontrare fuori e che sarebbe il caso di evitare

  14. A costo di fare la figura da ignorante..Ma esiste il vaccino per quella cosa..”Tosse dei canili”?
    Intendo…Ci SAREBBE davvero bisogno di un vaccino?
    No, perchè l’inverno scorso il mio cane se l’era presa, stando alla veterinaria.
    (Dopo che siamo passati in un’area dove qualche giorno prima erano stati -a quanto pare, ma l’ho scoperto dopo- portati alcuni cani provenienti da vari canili a passeggiare. Mi pare che i ragazzi volontari avessero fatto qualche manifestazione/raccolta fondi, o raba simile..Non ricordo più.)
    Fattostà che erano bastate delle pastiglie di un antibiotico specifico, ed in due settimane il mio cane era di nuovo ok.

    • Il vaccino c’è: che ce ne sia effettivo bisogno… dipende molto dagli ambienti: nei canili o in allevamento, per esempio, dove il rischio di contagio è più alto, può essere utile la vaccinazione. Per un cane di famiglia, in linea di massima direi di no: anche perché non si tratta certo di una malattia particolarmente grave. In realtà il discorso è soprattutto economico: una cura antibiotica costa più del vaccino (peraltro solitamente inserito nei penta- o epta-valenti: quindi se si divide il costo per cinque o per sette, la spesa relativa alla tosse dei canili diventa realmente irrisoria). Finché si parla di un cane solo… be’, nessuno va in rovina per qualche fiala di antibiotico: quando cominciamo a parlare di una ventina di cani (allevamento), i conti già cambiano. Quando poi si parla di 3-400 cani di canile, la sproporzione diventa davvero enorme.

  15. Non ho mai consigliato di tenere il cucciolo in casa perchè aveva fatto “solo” il primo vaccino, raccomando sempre però di non portarlo in luoghi manifestatamente frequentati da topi e di sincerarsi che i compagni di gioco siano vaccinati. So che questo non protegge il malcapitato dai contagi però in 30 anni di allevamento seppure su scala minima non mi è mai capitato di vedere cuccioli vaccinati contagiati.
    Gli articoli allarmisti vanno a “mode”, oggi si da addosso ai vaccini, domani agli integratori, etc etc
    però sembra assodato che i vaccini umani abbiano un certo peso sull’insorgenza di alcune forme di autismo, la tendenza oggi è di ipervaccinare i bambini anche per quelle patologie che noi ci siamo allegramente smazzati in età prescolastica (morbillo, pertosse etc etc).
    Potrebbe anche esserci una correlazione tra vaccinazioni e aumento delle allergie nei cani.
    Io però sono contraria a vaccini parzialmente utili (Leishmania ad esempio) oppure a iniezioni fatte “per comodità” come quella per la filariosi che serve a tamponare la smemoratezza dei proprietari. Io resto affezionata alla lavagna pro-memoria e alla tavoletta edibile!

  16. il link postato, riportato sulla pagina facebook dei barfers, è relativo a delle farneticazioni…basta leggere il passaggio nel quale viene riportato che i cuccioli si sono ammalati di cimurro in seguito alle vaccinazioni, perché il virus usato per il vaccino si era “risvegliato”, provocando la malattia…cioè: un vaccino con virus vivo attenuato che si risveglia! ma mi faccia il piacere, diceva Totò…

    altra perla,a titolo di esempio, riportata sulla home page di http://www.dogsnaturallymagazine.com , visto che l’indirizzo è stato qui pubblicato:

    “One of my furbabies is a little Chihuahua named Ricco who has an enormous amount of skin issues and allergies. When I discovered he had been to about 4 different households in his life before me, I realized that his issues are more than likely due to vaccinosis.”

    per chi non conosce l’Inglese, c’è scritto, in breve, che il cane aveva un sacco di problemi legati ad allergie e a dermatiti. Visto che il cane aveva già avuto 4 precedenti proprietari, i problemi moooooolto probabilmente erano dovuti alle precedenti vaccinazioni.

    Un conto è ragionare su quando portare fuori il cucciolo, un altro è dare spazio e visibilità a links di farneticanti…

    • La visibilità, quell’articolo, ce l’ha già abbondantemente per conto suo: sta girando a tutto spiano su FB. Ho ritenuto corretto riportarlo (definendolo “allarmistico”, il che mi sembra dica già tutto) e far notare che, in mezzo a varie sparate terroristiche, contiene anche delle indubbie verità (ormai riconosciute da gran parte della comunità scientifica, tant’è che i protocolli vaccinali stanno lentamente cambiando).

    • Esprimere pareri, fino a prova contraria, non è ancora un reato. Non mi sono MAI permessa di “abusare” di alcunché, mentre questo commento arrogante e maleducato abusa sicuramente della mia pazienza.

  17. Interessentissimo.
    Il cane di mia sorella, un Bigol, ha ‘subito’ pesantemente le conseguenze del consiglio della veterinaria, morale e’ riuscito a giocare per la prima volta in vita sua, a piu’ di un anno, con la mia cana raccattata dalla strada. A sentire mia sorella, la veterinaria aveva insistito per non far uscire di casa il cane, infatti il cane non usciva neanche per fare pipi….
    Mi picerebbe avere qualche ulteriore delucidazione sui vaccini dei cani adulti, la mia ha quasi 6 anni ed il vaccino scade a giorni….
    Graziie

  18. ciao valeria bell’articolo! solo che non hai parlato dei cani invece presi al canile; ho adottato una segugia che è stata trovata a quattro mesi e ovviamente me l’hanno ceduta come da prassi con il primo vaccino dicendomi assolutamente di non farla uscire da casa prima di aver concluso i cicli vaccinali. ovviamente io non le ho ascoltate (le volontarie dico) e ho fatto uscire subito il mio cane in ambienti protetti..come avrei potuto tenerla tappata in casa per altri due mesi????sarebbe sicuro venuta una disadattata!!! poi ovvio che un cane preso al canile ha sviluppato degli anticorpi della madonna. il problema infatti si è verificato dopo cioè siccome non è stata svezzata dalla mamma (penso che a sua volta la madre non sia stata nemmeno vaccinata) ha avuto tutte le “malattie” del mondo come tosse dei canili, papilloma virus e un po’ di rotture virali…

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