venerdì 19 Aprile 2024

Butta il cane della sua ex nell’acqua bollente: gli danno 10.000 euro di multa

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bollecanedi VALERIA ROSSI – Anche stamattina, sulla bacheca della pagina FB di Tpic, trovo l’immancabile notizia raccapricciante: fonte, la Gazzetta di Mantova. Vi metto qui il link affinché possiate leggere l’articolo originale, ma il succo è quello che ho scritto nel titolo.
La storia risale al 2007, e il cane, uno yorkshire,  si era salvato (almeno questo…): la notizia fresca è quella della condanna.
Condanna, come al solito, risibile se proporzionata alla gravità del fatto: ma altrettanto inadeguati sarebbero sembrati i sei mesi di reclusione chiesti dal PM.
Discorsi vecchi, problematiche già discusse e ridiscusse, conclusioni sempre uguali: i cani continuano ad essere considerati esseri “di serie B” e il fatto che qualcuno possa abbandonarli, torturarli o ammazzarli è sempre visto come un reato “minore”. Ma finché non cambierà una legge che già si è faticato non poco a far progredire (ricordiamo che fino a pochi anni fa il reato di maltrattamento non esisteva proprio: il cane era una “cosa” e il colpevole poteva essere punito solo per l’eventuale turbamento che le sue schifose azioni avrebbero potuto provocare in chi aveva assistito), questo abbiamo a disposizione e solo questo possiamo usare.
Ovviamente la leggerezza delle pene che riguardano delitti atroci come quello in oggetto tira fuori il peggio da ognuno di noi: se leggete i commenti in calce all’articolo vedrete che la cosa più simpatica che viene augurata al “signor” Mauro Goffi, autore del gesto, è di essere messo a sua volta a bollire (o che siano messe quantomeno a bollire alcune parti del suo corpo che non sto a specificare, tanto si capisce).
Inutile aggiungere che, se da un lato questo ineggiare alla legge del taglione mi fa rabbrividire, dall’altro lato, se provo ad immaginarmi nelle vesti della proprietaria del cagnolino, mi chiedo come possa il “signor” Mauro Goffi essere ancora vivo e integro… perchè, sinceramente, non ho proprio idea di cosa potrei fare in un caso simile. Come minimo, ma proprio minimo minimo, la pentola d’acqua bollente gliel’avrei tirata in faccia, dopodiché avrei soccorso il mio cane (e nessun altro).
Non lo so, poi magari riuscirei a tenere acceso il cervello non lo farei: però, se chiudo gli occhi e immagino di vivere una scena del genere, la immagino esattamente così… almeno a caldo.
A mente fredda, no.
A mente fredda, leggendo questa storia, ragiono un pelino di più e preferisco pensare a condanne alternative e magari socialmente più utili (per esempio, perché questi begli elementi non vengono condannati a spalar merda per cinque o sei anni – non mesi: anni – in un canile?). La legge del taglione no, è inammissibile in una società civile: un conto è una reazione a caldo, un altro è comminare una pena a mente serena e raziocinante, in base ad atti processuali, prove, eventuali attenuanti ed aggravanti eccetera eccetera.
Guarda caso, però… in questo specifico caso a me sembra di intravvedere un’aggravante decisamente importante, che non so quanto/se sia stata tenuta in considerazione: e cioè il fatto che l’orrendo supplizio a cui è stato sottoposto il cagnolino sia stato, papale papale, l’equivalente di una “rediretta”.
Avete presente?
La rediretta avviene quando un cane si arrabbia di brutto col postino, gli abbaia, gli ringhia, gli dice di tutto… ma siccome non può raggiungerlo perché c’è una cancellata a dividerli, a un certo punto si gira e tira una dentata all’altro cane che vive con lui.
O magari al proprietario stesso, che passava di lì per andare a prendere la posta.
Nel cane la rediretta è una sorta di “valvola di sfogo” del tutto inconsapevole, che infatti non va punita perché il cane non si rende neppure conto di aver morso la persona o l’animale sbagliato.
Ma per gli umani è diverso.
L’umano, che a sua volta “redirige” molto spesso (chi non ha mai dato un pugno sul tavolo perché non poteva darlo in faccia al collega stronzo?), SA perfettamente quello che sta facendo.
In questo caso, a me sembra decisamente evidente che l’uomo abbia rediretto sul povero cagnolino l’azione che avrebbe voluto compiere sulla ex fidanzata.
Cioè, avrebbe voluto buttare LEI nell’acqua bollente: ma dopo aver ragionato (più o meno) sul fatto che questo avrebbe comportato conseguenze decisamente più gravi, ci ha buttato il cane.
Una rediretta assolutamente consapevole, dunque, che per di più origina da quella che per me è l’aggravante più consistente, e cioè il palese desiderio di aggredire la donna.
E questo mi fa domandare: dopo aver pagato i suoi diecimila euro, quanto ci metterà il “signor” Goffi a rifarci? Come si comporterà, la prima volta che litigherà con la prossima fidanzata?
E se stavolta non ci fosse un cane disponibile, chi sarà la vittima?
Il “signor” Goffi, a mio avviso, è il tipico esempio di maschio candidato, se non proprio al femminicidio, almeno ad un’altamente probabile violenza sulle donne.
E’ uno di quegli esseri sub-umani  che ritengono normale utilizzare la forza per piegare quello che considerano evidentemente un “oggetto di loro proprietà”: e ancora una volta, con questa pena leggerissima, ho l’impressione che le istituzioni non abbiano tenuto in alcun conto il fatto che questo gesto sia stato l’ennesimo figlio di quella cultura patriarcale  che ancora disconosce i diritti della donna come persona e che – proprio come avviene per i cani – continua a considerarla “subordinata” all’uomo.
In questa brutta storia, insomma, di vittime io ne vedo due: il cane e anche la donna,  intesa in senso lato oltre che nella persona dell’ex fidanzata del Goffi.
E se è vero che non si possono fare i processi alle intenzioni, né si può condannare qualcuno per ciò che potrebbe fare in futuro, credo che la motivazione di questo gesto vigliacco e bastardo si sarebbe dovuta tenere in maggiore considerazione, considerandola  una seria aggravante e trattandola alla stessa stregua di una lesione personale.
Quella lesione di cui forse, in assenza del cane, avremmo letto su tutti i giornali.

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30 Commenti

  1. QUELLO CHE VOLEVO FARTI CAPIRE è CHE IL CANE IN QUESTIONE NON è MAI STATO MESSO IN UNA PENTOLA ,2 LA TEMPERATURA NON LO INVENTATA IO,RIPETO è UN REATO CHE NON PUO ESSERE DERUBBRICATO,NON SONO PER NIENTE NERVOSO E VISTO I TUOI POST TIENTI PURE IL TUO CONVINCIMENTO.COMUNQUE BUON WEEKEND ANCHE A TE E ALLA TUA RAGAZZA SE CE L’HAI IO QUESTA SERA VADO A BALLARE CON LA MIA LEI E CON I MIEI GIOILLI CHE SAREBBERO I MIEI ADORATI FIGLI.CIAO

    • guarda..te lo ripeto: non scrivere in stampatello maiuscolo ( cioè IN QUESTA MANIERA) perché nello scritto è come urlare ed è snervante. Inoltre, come puoi biasimarmi se parlo di una pentola quando io ho semplicemente seguito la falsa riga di ciò che hai scritto tu. Cito: “…come può pensare che mettendo un cagnolino in una pentola di acqua bollente …”. Poi se mi dici che il reato non può essere derubricato, io ti credo. Mi viene però da pensare che ti abbiano dato delle attenuanti (dare attenuanti non vuol dire derubricare) se ti hanno dato una pena più leggera di quella minima prevista. Per quel che riguarda la temperatura: TU hai detto che un cane gettato nell’acqua bollente (quindi vicina ai 100 gradi) subirebbe conseguenze gravissime, peggiori di quelle toccate alla bestia in questione; TU hai detto che i periti affermano che 70 gradi non sono sufficienti a lesionare l’animale (ti risfido a mettere la faccia nell’acqua a 70 gradi per 5 secondi e poi telefonare ai periti per dire loro se la loro valutazione è plausibile); ti ripeto, però, che quello dei 70 gradi era solo un esempio, magari la temperatura necessaria a creare certi danni è più elevata, non lo so e non mi importa molto; il concetto che volevo esprimere è che se 100 gradi sono troppi, forse qualcuno in meno è quello “giusto” per ottenere un tale effetto.
      Penultima cosa: come puoi pensare che noi capiamo la tua versione dei fatti se tu non ce la fornisci? Perché, sai, forse non te ne sei accorto, ma tu non hai ancora raccontato come sono andate le cose secondo te, o come sono andate veramente. Ti ripeto ancora una volta che finché tu non ci dici ciò, l’unico elemento che ci resta per giudicare l’accaduto è una sentenza di condanna, per quanto lieve e per quanto provvisoria.
      Ultimissima cosa: non credo che sia il luogo adatto per parlare della mia ragazza. Ti basti sapere che stiamo insieme da anni (forse, e dico forse, perché su nessuno dei due pende un’accusa per aver gettato nell’acqua bollente il cane dell’altro).
      Comunque, vai a ballare con chi ti pare- credimi quando ti dico che non m’interessa neanche un po’- con la tua ragazza (alla tua età si chiama ancora ragazza?), con i tuoi gioilli (presumo che volessi scrivere gioielli), con i tuoi, col primo che incontri fuori dalla porta, con Obama, con chi più ti aggrada. Veramente. Quando rientri a casa, però, magari dai finalmente una spiegazione seria e ben articolata a noi lettori, visto che te ne viene data la possibilità. In questo modo tutti ci metteremo il cuore in pace e potremo, forse, capire così successo. Anche a te farebbe bene, così la smetti di incazzarti e puoi goderti meglio le giornate coi tuoi gioilli. Mi raccomando di scrivere con caratteri minuscoli, non MAIUSCOLI.

  2. 1 prova a mettere la faccia dentro dell’acqua a 60 70 gradi e poi vai a raccontare ai periti cosa ne pensi. In ogni caso lesionare è un iperonimo. Vuol dire tutto è niente. Posso lesionarti anche con un cucchiaino da caffè. Dipenderà un po’ dai tempi di esposizione. Sai mi sembra strano che tu mi dica che l’acqua a 100 gradi uccide il cane e l’acqua a 70 gradi è come un piacevole bagnetto tiepido. Spiegami tu qual è la temperatura giusta per “lesionare” un cane senza fare tutti i danni di cui hai parlato nel tuo primo post. Diciamo 80. Insomma, il concetto è che se 100 gradi sono troppi, forse una temperatura un po’ inferiore può spiegare delle lesioni come quelle riscontrate sulla bestia in questione
    2 evidentemente se non sei stato giudicato innocente ma ti hanno dato meno della pena minima, anche se non c’è stata una derubricazione ti hanno dato delle attenuanti. (avere delle attenuanti non vuol dire essere non colpevole)
    3 ho parlato di pentole perché di solito è lì che si trova l’acqua bollente. Sai per essere bollente l’acqua deve bollire: non so dove fai bollire l’acqua tu ma io uso le pentole. Inoltre nel tuo primo post tu stesso hai parlato di “pentola di acqua bollente”. Calmati un po’ che il nervoso ti fa sbagliare in maniera grossolana
    4 non scrivere in maiuscolo. Lo so che vorresti tanto urlare e l’unica cosa che rende l’idea nella forma scritta è utilizzare i caratteri maiuscoli ma è davvero, davvero fastidioso.
    5 Io attendo ancora una tua spiegazione. Dimmi un po’ dov’è finito questo cane per ustionarsi o cosa gli è finito addosso. Magari posso anche darti ragione, per quello che conta, se mi convinci di averla.
    6 Fai come hai fatto quest’ultima volta: senti i tuoi avvocati prima di rispondermi. Lo saprò se lo farai e capisco che tu voglia farlo.

    7 Buon weekend. Ti consiglio di visitare il parco di yellowstone. Potresti trovarlo istruttivo

  3. non si risponde con una damanda,ad un’altra domanda comincia a rispondere alla mia.e poi sai come si consuma il reato di calunnia,non temere tu rispondi alla mia domanda e io ti racconterò tutto quello che è successo senza paura ne della calunnia nealtro minore reato.

    • Ciao..senti non posso provare a mettere il mio cane in pentola anche perché avrei bisogno di un marmittone da strega..magari con l’acqua non proprio bollente ma a circa sessanta gradi, settanta anche, i risultati sarebbero simili a quelli descritti nell’articolo..comunque, lo dico per te non ti conviene dare in giro la tua versione, in forma scritta fra l’altro, perché anche se dici il vero, qualora fosse dimostrato il contrario credo proprio che la parte avversa potrebbe avere a che ridire su queste affermazioni..inoltre, sulla derubricazione so che spesso per questi reati, quando sono il primo reato, la pena viene comminata in multa almeno in attesa di giudizio definitivo ed è una prassi abbastanza frequente..una pena c’è comunque..boh, 10000 euro non vuol dire non colpevole..però sicuramente ci sarà un errore ed il cane è saltato da solo nella vasca da bagno..prego, sono pronto ad ascoltare la tua versione

      • 1 LAPARTE AVVERSA NON HA MAI DETTO NE SCRITTO DI PENTOLE BOLLENTI 2 IN QUESTO REATO NON ESISTE LA DERUBRICAZIONE 3 PER I PERITI 60 O 70 GRADI NON BASTANO PER LESIONARE IL CANE,MEDITA UN PO TU…

  4. 1 ma voi eravate presenti al processo? siete sicuri che lei mi abbia lasciato e che di conseguenza io mi sarei vendicato sul cagnolino.ma una persona con un minimo di senno come può pensare che mettendo un cagnolino in una pentola di acqua bollente possa uscire ancora vivo,minimo ne uscirebbe cieco ,sordo ,muto ,paralizzato e alla fine lessato.e allora dove sta la verità……………..con il tempo probabilmente per non dire sicuramente emergera.intanto io con me stesso mi sento apposto e la stessa cosa verso dio.

    • evvai con dio..non potendo comunicare con dio per conoscere “la verità assoluta” ci limitiamo a leggere una sentenza di condanna emessa da un imperfetto essere mortale..per la giustizia divina si può aspettare, magari non arriverà troppo tardi, ma quella terrena intanto qualche dubbio sulla tua bontà ce lo dona..resta il fatto che il cane aveva delle ustioni, come se le è procurate, ha preso troppo sole?

      • non hai risposto al fatto della pentola che a 80 100 grado cosa potrebbe causare a un cane di piccola taglia.quella è una tesi del p m che è stata accolta solo dai giornali ,dopotutto devono vendere.prima di rispondere fermati a ragionare su questa dinamica .magari potresti parlare prima con un veterinario . poi se ti accontenti della sentenza,ti faccio presene che è un reato punito con la pena della reclusione da 1 a3anni ,accidenti come mai il giudice mi ha dato 10000 euro di multa che è tutta un’altra penale inoltre con la pena sospesa che vuol dire che non devo pagare niente…………..a gia non mi ricordavo è stato bravo il mio avvocato…………….

          • probabilmente non può spiegare proprio niente visto che i gradi di giudizio non sono terminati.. se venisse accolta una tesi opposta alla sua in grado più alto potrebbe rischiare la calunnia..inoltre, molti reati con reclusione così bassi vengono comminati in multa, è abbastanza una prassi..basta trovare delle attenuanti..

  5. Io non credo che inasprire la pena possa risolvere qualcosa..questo signore è evidentemente un pazzo, non penso che se avesse saputo di poter prendere 10 anni avrebbe agito diversamente, poiché probabilmente non pensava affatto mentre agiva..se quella che si chiede è parità di trattamento uomo-cane credo che passerà molto tempo: guardate cosa combinano quando fanno finta di voler raggiungere un sistema in cui regni la parità uomo-donna. Bisogna tenere in conto i grandi numeri: negli ultimi anni, gli atti di violenza verso gli animali sono diminuiti o aumentati? perché se stanno diminuendo, allora qualcosa si sta muovendo in senso positivo..quando si arriverà al numero minimale (qualche pazzo ci sarà sempre purtroppo) e si potrà dire di aver risolto il problema..ma la soluzione non sta nell’aumentare le pene o nel renderle più fantasiose..La soluzione è sempre lavorare sulla cultura..Poi che gli individui violenti siano violenti sia verso gli animali, persone, etc.. mi sembra scoprire l’acqua calda..sono persone che non sanno relazionarsi in altro modo e metterne in galera il maggior numero possibile non risolverebbe proprio nulla..come si insegna ad un cane che è stato mal socializzato il modo corretto di rapportarsi con persone, cani, difficoltà, etc… si deve insegnare ai possibili nuovi violenti come vivere normalmente e fare la stessa cosa con quelli attuali, per quanto possibile almeno..

  6. A questo proposito…

    “Certo, l’abbiamo capito – le persone che picchiano i propri figli picchiano anche i propri cani, le persone che picchiano i propri cani picchiano anche i propri figli – è tutto collegato”.
    (Ben Click, Capo della Polizia, Dallas, Dipartimento della Polizia del Texas)

    Negli Stati Uniti dal ’66 si portano avanti studi che mettono in relazione violenza sugli animali e future patologie. Non solo, nel ’96 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inserito nell’ICD-10 (International Classification of Mental and Behavioural Disorders) la violenza sugli animali tra i disturbi della condotta.
    Dal ’66 negli USA vengono seguiti a livello psicologico (e più avanti psichiatrico) i ragazzi che mettono in atto violenze sugli animali, su richiesta di un senatore (Cohen) che ha portato all’attenzione il fatto che la violenza sugli animali non è da considerarsi un fattore isolato ma un tassello di personalità complesse, e ben in linea con i loro “metodi di risoluzione”. La violenza come soluzione o come divertimento, non discerne praticamente mai la specie, il sesso o l’età. Si è violenti e basta, che sia per cause comportamentali, ambientali, neurologiche o quant’altro.
    Differente è il metodo di approccio. In alcuni stati vengono presi in considerazione tutti gli aspetti, in altri come il nostro purtroppo no.
    Ed è per esperienze personali che lo dico, seguendo minori che so aver compiuto atti di crudeltà, anche se minori e senza conseguenze così nefaste, oggi come oggi è possibile portare all’attenzione delle figure professionali competenti tali problematiche (psicologi e neuropsichiatri), ma è praticamente impossibile attuare un percorso valido che argini il problema.
    A questo si aggiunge l’impotenza delle forze dell’ordine, che dopo l’introduzione del giusto processo (senza nulla togliere alla sua efficienza in determinati ambiti) non hanno la facoltà di intervenire su minori in modo immediato, se non accompagnandoli in caserma e restituendoli poche ore dopo ai genitori.
    Insomma, dove non arriva la prevenzione (assolutamente più auspicabile) nemmeno l’intervento immediato ha più effetto.

    Allego ancora alcune percentuali interessanti, a cui si rifanno sia le professioni educative che gli organi di giustizia negli Stati Uniti

    -Più del 70% delle donne abusate tra le pareti domestiche riferisce che i loro maltrattatori hanno minacciato di ferire o uccidere i loro animali domestici o l’hanno fatto.
    -Più del 30% delle donne maltrattate con figli riferisce che i loro figli hanno ferito o ucciso animali domestici.
    -Tra il 25 e il 50% delle donne maltrattate nelle pareti domestiche, ritarda l’abbandono della situazione di abuso per timore di quello che potrebbe accadere agli animali domestici lasciati soli in quella situazione. Questo vale soprattutto per le donne senza bambini.
    -Il 40% delle donne maltrattate riferisce che sono state costrette a prendere parte ad atti sessuali con animali come parte del mantenimento dello stato di terrore domestico.
    -Circa il 50% degli stupratori ha commesso atti di crudeltà verso gli animali da bambino o da adolescente.
    -Il 30% dei molestatori di bambini ha commesso atti di crudeltà verso animali da bambino o da adolescente.
    -Il 15% degli stupratori stupra anche animali.
    -Nell’80% delle case in cui le agenzie di protezione animale statunitensi hanno rilevato abusi o trascuratezze su animali ci sono state precedenti indagini da parte di agenzie per il benessere infantile che hanno rilevato abuso fisico e trascuratezza sui bambini.

  7. Comunque una persona del genere è un soggetto mentalmente instabile. A chi, sano di mente, verrebbe mai l’idea di compiere un gesto del genere? Andrebbero prese delle misure precauzionali nei confronti di certi individui e metterli, come minimo, sotto osservazione psichiatrica. Quello che invece gli farei io è tutta un’altra storia.

  8. Totalmente d’accordo sulla rediretta e la potenziale pericolosità di questa persona (si sa se ha commesso altro dal 2007, anno dell’accaduto, a oggi?).
    Non me la sento, invece, di sposare la convinzione che si tratti di un maschio sciovinista (tempo addietro un infermiere è stato sfigurato e reso cieco da un occhio dalla ex-fidanzata, che gli ha simpaticamente versato dell’acido in volto).
    Per me questo è un pericoloso psicolabile.
    Da sottoporre a prolungato TSO corroborato da ergoterapia (il lavoro nobilita tutti, dicono): lavori forzati con palla al piede, come scriveva qualcun altro sopra, innaffiati con tante pasticche.

  9. Secondo me il problema è ancora più complesso questo essere (umano non lo aggiungo)come giustamente dice Rossi non solo potrebbe commettere atti contro le donne ma per me li potrebbe commettere contro chiunque non si può difendere, bambini e disabili compresi ,appartiene a quella(purtroppo)schiera di maschi inibiti e sciovinisti immaturi incapaci di relazionarsi sia con femmine adulte che con specie di animali domestici, esseri che fino a non tanto tempo fa erano nella bambagia protetti da una mentalità che non faceva altro che enfatizzare l’ego maschile e tenere le donne sotto,oggi invece incapaci di tenere a testa a donne emancipate e moderne padrone della loro vita, se la prendono con un povero cane che poverino non ha nessuna colpa,e secondo me questo ceffo se è stato capace di fare una cosa cosi atroce a un povero cagnolino lo farebbe benissimo anche ad un bambino o a qualsiasi creatura indifesa e più debole fisicamente(non certo inteletualmente perche lo batterebbe anche una formica)e siccome la pena di morte in ITALIA non esiste propongo 100 anni di lavori forzati con palla al piede e frustate di alleggerimento, scusate lo sfogo ma a me certe cose fanno incazzare ciao a sentirci Aquila della notte

  10. Il discorso è sempre quello: queste persone vanno linciate perchè solo così si potrà sperare in un cambio di rotto sulle pene.

    Finchè le si lascia impunite nascondendosi dietro al fatto che “si finisce in galera” o “si passa dalla parte del torto” non si otterrà mai nulla.

    In passato c’erano persone che non si preoccupavano delle conseguenze se credevano in una causa; oggi, evidentemente, non esistono più.

  11. Premesso che il tipo in questione ha bisogno di essere curato, non è una persona mentalmente stabile, quindi, è pericolosa, premesso che la compagna probabilmente gli ha fatto saltare la mosca al naso o lo aveva esasperato, pur dandogli tutte le scusanti possibili e immaginabili, diventerei pericolosa anch’io se facessero una cosa del genere al mio cane o al mio gatto, se chiudo gli occhi come dice Valeria, oltre a sentirmi male al solo pensiero di un qualsiasi cane, gli getterei addosso l’acqua bollente e poi direi che ha fatto tutto da solo!!! Ma questa gente perchè continua a vivere? Perchè a loro non capita mai niente?

    • Lella, attenzione a far passare l’idea che “la compagna lo avesse esasperato”…. Così trovi delle scusanti per chi sottopone a stalking mogli, compagne ecc, ecc….e in questo caso fa del male ad altri, il suo cagnolino, per colpire lei. Semplicemente NON ESISTE che si attui un comportamento persecutorio!

      • Assolutamente vero, hai ragione, ci sono persone poi che possono fraintendere (abbiamo già visto anche qui), non ho pensato e ho buttato di getto, ma per essere più chiara possibile perchè forse non lo sono stata per niente: NON ci sono scusanti di nessun genere per chi fa stalking, violenze, omicidi e chi più ne ha più ne metta, queste persone devono essere allontanate e possibilmente curate, ma se fanno del male a un mio caro e non vedo giustizia (cioè quasi mai), io gliela faccio pagà!
        PS Barbara, hai fatto benissimo! Grazie

  12. no no… dare un pugno sul tavolo perhcè non lo si può dare al capo non è ragionato, è istintivo… se uno ragionasse conterebbe fino a 3 e non farebbe proprio nulla, e non possiamo neanche sapere se il cane ci ragiona o meno quando redirige perchè non parla… proprio come noi abbiamo bisogno di un’altra valvola di sfogo magari ne ha anche il cane ben consapevole che non se la sta prendendo col target che vorrebbe ma con un surrogato…
    detto questo… non so se stata una cosa “premeditata” cioè con tutta calma metto a bollire l’aqcua e quando bolli ci butto il cane o in un litigio in un momento di ira ha preso il cane e l’ha buttato nella pentola che era già sul fuoco… non si capsice dall’articolo.
    in entrambi i casi non è gisutificato ma comunque uno è uno scatto d’ra l’altra è vendetta…
    e comunque si, è un reato minore, perchè pure io avrei preso la pentola e l’avrei lanciata in faccia al tipo se il cane fosse stato il mio, ma rimane il fatot che per quanto li amo e vivo per loro i cani son cani e noi siamo esseri umani, magari le pene sono troppo leggere ma non si può neanche paragonare uccidere un cane all’uccidere una persona…

    • difatti,
      non si può paragonare!!!
      molto + giustificabile bollire un soggetto umano del genere,
      che un cane…….
      esiste forse una “bestia” peggiore dell’uomo??
      anzi,ci dovrebbero essere anche degli incentivi,
      dei premi,
      come poter sparare liberamente a chi entra in casa x rubare,stuprare e uccidere.
      secondo me chi compie reati di un certo tipo,
      essendo perfettamente consapevole di quello che fa,
      deve essere disposto a subirne le conseguenze,senza se e senza ma.

      • guarda… ste solite frasi retoriche che il cane è leale e quant’altro… suvvia segue solo la sua natura come noi la nostra… se viene socializzato male e cresce nell’ambiente sbagliato diventa “pericoloso” esattamente ocme noi, in quanto anch’esso animale sociale e noi, a sua socialità la sfruttiamo a nostro uso e consumo e ci fa comodo… mi spiace ma io vedo le cose sul alto tecnico e non solo emotivo…
        e queste sono le solite fresi retoriche. poi se fanno una cosa del genere al mio cane… anche io sarei capace di fare cose poco belle per reazione ma un conto sono le emozioni un conto ragionare a mente lucida sulle cose.

  13. Condivido ciò che hai scritto su tutta la linea. Purtroppo c’è un però, che è relativo alla solita pesante burocrazia di questo Paese. Conosco storie, non così gravi per fortuna, dove la persona condannata ai servizi sociali, prima di esservi avviata ha dovuto attendere anni! Non settimane o mesi… anni! Nel frattempo, un individuo pericoloso ha tutto il tempo di fare il bis. Tuttavia penso anch’io che pagare in denaro non serva a nulla. Ci guadagna lo Stato e il tipo in questione continua come niente fosse, o peggio, magari s’incattivisce ancora di più, senza avere alcuna possibilità per comprendere davvero la gravità del gesto compiuto. Il problema è che spesso, gli autori delle tortura sugli animali, soprattutto se di strada, nemmeno li cercano. E così maniaci, stupratori e assassini hanno una bella palestra di violenza. E non voglio pensare agli adulti che diventeranno quando a compiere questi crimini sono ragazzini. E’ importantissimo stigmatizzare questi comportamenti e mi sembra che non si stia facendo abbastanza, purtroppo.

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