giovedì 28 Marzo 2024

Cani e homeless: vero amore o sfruttamento?

Dello stesso autore...

Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

di VALERIA ROSSI – Una lettrice mi racconta una storia, chiedendomi di pubblicarla perché vorrebbe confrontare le sue sensazioni con quelle di altri lettori. Eccola accontentata:

homelessbis2

Oggi pomeriggio tornavo a casa dal lavoro e ho notato, seduta su un marciapiede, una barbona insieme ai suoi due cani. Uno dei due sinceramente non saprei proprio descriverlo, forse era grigio. L’altro… l’altro era stupendo!
Era piccolino, un cucciolo di probabilmente due, tre, massimo quattro mesi. Tutto bianco con delle macchie sull’arancione. Un musino tenerissimo e buffissimo. Era seduto e si guardava in giro, come se stesse scoprendo il mondo in quel momento.
Ho subito pensato che non è giusto che un cane cosi bello e tenero possa vivere sulla strada, giorno e notte, con il freddo del mese di gennaio a Milano, senza un tetto per ripararsi quando piove e senza cibo. Quel cane mi ha talmente colpito che ho cambiato strada. Sono tornata indietro per vederlo un’altra volta. Questa volta era in piedi perché la sua padrona lo stava portando da qualche altra parte, probabilmente in un posto per passare la notte visto che stava diventando buio.
Faceva fatica a stare dietro alla sua padrona e all’altro cane; non stavano camminando veloci, ma lui è un cucciolo e quasi faceva fatica a stare in piedi! Nonostante ciò, mentre camminava, scodinzolava. E allora mi sono detta “probabilmente è felice, se scodinzola!”.
Mentre tornavo a casa ho iniziato a pensare che sono una persona molto ingiusta e che si ferma alle apparenze: ho guardato e ho provato tanta tenerezza solo per uno dei due cani, quello più bello. L’altro un po’ più bruttino e già grande non l’ho nemmeno guardato, tanto da non saperlo nemmeno descrivere.
Poi sono arrivata a casa e ho raccontato la vicenda a mia mamma. Lei mi ha detto di aver capito di quale barbona parlavo, perché la vede sempre fuori dal supermercato dove va a fare la spesa. Mi ha raccontato che quella signora ha sempre uno o più cani con sé, ma che i cani cambiano spesso.
Mi ha detto che quest’estate un giorno l’ha vista con un cucciolo molto bello, allegro e giocherellone, che non stava fermo un attimo. Poi piano piano il cagnolino è diventato sempre più triste e dall’aria malinconica. Non si alzava, stava sempre sdraiato e non voleva più giocare. Fino a che è sparito. Deve essere morto. Probabilmente è morto di fame, visto che era estate e non faceva cosi freddo nemmeno di notte.
Il cagnolino è stato prontamente sostituito con un altro. In poche parole, il cucciolo stupendo e il cane grigio che erano con la barbona oggi sono solo dei cani “di passaggio”.
Forse lei prende i cani perché le facciano compagnia, per non sentirsi sola. Ma non potendo prendersi cura di loro, questi muoiono molto presto. Cercando su internet, ho letto un post che avete pubblicato poco più di un anno fa sui cani dei senza tetto. Si diceva che questi cani, per quanto mangino poco e soffrano il freddo, sono molto fortunati perché hanno accanto una persona che li ama veramente.
Ora, io non metto in dubbio che questa barbona ami i suoi numerosi cani “di passaggio”, ma mi chiedo…. se sai di non poter prenderti cura di loro, di ripararli dal freddo e di dare loro da mangiare, perché li prendi? Può capitare che ne trovi uno o due, ma lei ha sempre un cane nuovo! Perché? E chi glieli procura? Dove li trova? E in questo caso, è vero che questi cagnolini sono cosi fortunati perché hanno una padrona che li ama veramente? E cosa si può fare per aiutare questi cagnolini? Per non fargli fare la fine dei precedenti?
La cosa che mi fa stare male più di tutte è che quel cagnolino sembrava felice, riconoscente alla sua padrona… sarà veramente cosi? E questa signora si merita la riconoscenza di un cagnolino di pochi mesi che magari tra non molto morirà?
E mentre mi faccio e scrivo queste domande, alle quali proprio non so trovare una risposta, mi chiedo anche se sia giusto pensare prima al cane che alla signora.
Cosi, oltre a pensare che sono ingiusta perché ho provato molta più tenerezza per il cucciolo più bello, ora penso anche che sono ingiusta perché proprio non riesco a pensare che quella signora possa avere anche minimamente ragione a volere un cane e a cercarne sempre uno nuovo quando conosce il loro destino fin dall’inizio. Vi chiedo di scrivere questa storia. Non voglio trovare delle risposte, ma voglio poter sentire altre opinioni. Chissà, magari qualcuno conosce un modo per aiutare questi cani, sia il cucciolo che quello più grande: e perché no, magari un modo per aiutare anche la signora…

homelessbis3Di questo argomento avevamo già parlato in un altro articolo: in quell’occasione erano arrivati moltissimi commenti, perchè evidentemente l’immagine del barbone con un cane al fianco colpisce (e turba) la sensibilità di molti.
A me turba sicuramente il fatto che quasi tutti noi (compresa la sottoscritta) pensiamo prima ai cani e poi alle persone: ma mi turba anche un po’ il fatto che ci mettiamo a discutere su un sito dell’opportunità o meno di aiutare cani e (a volte) persone e di come poterli aiutare, ma che a nessuno, quasi mai, venga in mente di chiederlo direttamente all’interessato. Quasi come se i barboni non fossero più vere persone in grado di sostenere una conversazione.
E’ vero che, in alcuni casi, non lo sono: molti di essi sono alcolisti o tossicodipendenti e potrebbero anche non essere del tutto lucidi. Altri, però, hanno la testa perfettamente a posto: quindi, forse, se ci fosse nei dintorni di casa mia una persona – perché di persone comunque si tratta – che si accompagna ad uno o più cani, proverei a chiedergli spiegazioni.
E’ indubbiamente vero che ci sono homeless (ed altri disadattati di vario tipo) che sfruttano i cani solo per chiedere l’elemosina, infischiandosene sostanzialmente di loro; così come è vero che ci sono homeless per i quali il cane è l’unico amico, l’unico compagno e forse l’unica ragione di vita.
Che quelli siano cani più o meno sfigati, è difficile dirlo: certamente vivono con i loro umani un legame molto più stretto di quello che possono sognarsi molti dei nostri cani “superfortunati”, ma se abbiano almeno il necessario per vivere una vita dignitosa… questo nessuno può saperlo, se non i loro proprietari.
Per questo la mia personale opinione è che a questa donna, se sta davvero sempre davanti a un supermercato e quindi è facile reincontrarla, si dovrebbe rivolgere la parola e cercare di capire qual è la verità. Certo, il fatto che i suoi cani “cambino spesso” non fa pensare troppo bene: ma perchè trarre conclusioni senza aver chiesto prima a lei?

Nella stessa categoria...

38 Commenti

  1. Conosco un senza fissa dimora che vive con il suo cane. Mangia regolarmente, fa le vaccinazioni obbligatorie (il vet gli va incontro coi prezzi) ed è Davvero il cane più felice del pianeta. La mattina si sveglia col suo padrone e passa tutta la giornata a spasso con lui. Ho visto più volte il padrone allungare il petto di pollo della mensa caritas sotto la tavola con circospezione, e come lui anche molti altri commensali! Certo, magari non seguirà una dieta bilanciata e forse non profumerà come un cane da divano, ma voi dovreste vedere l’orgoglio di quel cane quando viene premiato la mattina dal padrone pre aver fatto la guardia tutta la notte allo zaino-casa che si portano dietro.

  2. ßPurtroppo credo che i cani a loro servano x impietosire la gente e che ci sia chi glieli procura (rubandoli magari dai giardini ?). Non voglio dire che li trattino male, ma certamente se non hanno da mangiare loro, poco danno anche ai cani. Io l’anno scorso sono dovuta andare x circa un mese in ospedale a Vittorio Veneto e fuori, seduto vicino al cancello c’era un signore con un cucciolo piccolissimo sempre in braccio e sempre addormentato (forse sedato?). Un giorno ho tentato di parlargli, ma lui si è alzato e andato via. Da quel giorno non l’ho più visto.

  3. Secondo me non dobbiamo chiederci se i cani dei barboni siano sfruttati o meno(i cani “bambinizzati” non sono sfruttati?), ma solo se sono maltrattati e se starebbero meglio in un canile(tanto non sono cani di razza, non hanno particolare valore, quindi se li togli ai barboni sono destinati al canile!). E nella maggior parte dei casi credo di no, in canile non starebbero meglio, né dal punto di vista alimentare e sanitario, né da quello psicologico!

  4. Io lavoro alla periferia di Roma, sulla Tiburtina all’altezza del Raccordo Anulare, una zona piena di capannoni che per la crisi hanno chiuso e sono diventati la casa di molti senzatetto. L’altra mattina mentre ero alla fermata dell’autobus ho visto uscire da uno di questi caseggiati un gruppo di senzatetto che si apprestavano a traversare la Tiburtina (trafficatissima) per andare a piedi in direzione centro.
    Non li avrei guardati più di tanto se uno di loro, un po’ in età con uno zaino sulle spalle, non fosse stato seguito da un cagnolino. Quando incontro queste persone con i cani mi colpisce sempre che i cani siano in genere senza guinzaglio e che, nonostante ii loro padroni non si preoccupino più di tanto di loro, i cani li vadano seguendo da vicino manco fossero super addestrati.
    Quando ho visto il senzatetto con il cagnolino ho subito pensato: ecco, vuoi vedere che adesso traversa la Tiburtina senza preoccuparsi che il cane gli finisca sotto una macchina?
    E invece no! Un minuto prima di scendere dal marciapiede il clochard ha tirato fuori il guinzaglio, gliel’ha messo al volo, hanno traversato e, arrivati sani e salvi dall’altra parte, gliel’ha tolto e il cagnolino feste feste feste come se avessero felicemente superato insieme il Mar Rosso.
    Questa, che sembra una storia piccolissima, ma che a pensarci bene non lo è, mi ha emozionato e me la sono portata dietro tutto il giorno

  5. se non ci fossero le persone “comuni” (nel senso di non-homeless ecc) che abbandonano gli animali ci sarbbe questa questione? se fossimo in una società equilibrata ci sarebbero così tanti homeless? si da lacolpa allo sfortunato della sua sorte perche si vuol negare, per paura, che la sorte possa divenir avversa per chiunque. homeles e affini sono sintomi e non causa della distopia

  6. …so che è un sito cinofilo, ma qui si parla di persone e di cani, quindi…
    Ci sono anche persone che si portano dietro i bambini, anche piccolissimi…
    Per quanto riguarda i bambini, sono sicura che si tratti di sfruttamento e l’unica ragione per cui non chiamo la polizia ogni volta che ne vedo uno, è che per la maggior parte sono stranieri e non so che fine farebbero e se “migliorerei” davvero le loro condizioni. Quindi il mio cuore si fa a pezzi e non so cosa fare. Ma se devo dare una monetina a un senzatetto, senza dubbio NON è il bambino e NON è quello con il bambino. Nella ipotetica e lontana circostanza in cui si tratti di una donna che può solo portare con sè il bambino a fare l’elemosina perché non può lasciarlo, non parlerei di sfruttamento ma di persona non adatta a tenere un bambino. Quindi è una cosa da scoraggiare comunque…in un mondo che funziona ci dovrebbe essere un sistema dietro che supporta quella donna e, se si rende conto che il supporto non basta e che la donna non è idonea, trova un altro posto al bambino.

    Per quanto riguarda i senzatetto…io non sono nè per l’ipotesi “Sfruttamento oddiooo” nè per l’ipotesi “Tutti i senzatetto amano i loro cani”…io credo che, come per tutte le categorie di “persone”, perché di questo stiamo parlando, tra i senzatetto ci siano quelli che amano i loro animali e che fanno di tutto per garantirgli le migliori condizioni possibili, e quelli che li prendono (cambiandoli ogni volta che crescono con un nuovo cucciolo)

    Però penso che il punto qui non sia un giudizio morale sui senzatetto e la loro cinofilia…ma stabilire se per un cane questo genere di vita possa andare bene. Io credo che dipende. Mentre per un bambino secondo me NON può essere adatta, e non perché un bambino è più importante di un cane, ma perché gli esseri umani ormai da millenni vivono “diversamente” e il loro corpo e la loro mente si evoluto diversamente, la maggior parte dei cani sono ancora, che io sappia, capaci di gestire il freddo e le “condizioni esterne”. Quindi se hanno un padrone “responsabile”, che riesce a procurargli del cibo (per l’acqua, esistono le fontane e da me un bicchiere d’acqua al bar non lo rifiutano di solito, quindi dubito che la sete sia in discussione) e che lo ama, può quasi essere un “piccolo branco”. Mi sembra che ci siano troppi cani nei canili e per strada, per mettersi a togliere i cani ai senzatetto…cani che comunque non sono “soli” e che, nel loro piccolo, possono essere la felicità di un essere umano! Tra l’altro alcuni potrebbero aver portato con sè quel cane dalla loro “vita precedente”…altri potrebbero aver raccolto il cane per strada, magari averlo cresciuto e averne fatto un amico (insomma, aver fatto, con i loro mezzi, quello che una persona sensibile ai cani “non senzatetto” farebbe). Ho visto molti cani “senzatetto” ben nutriti e senza guinzaglio, che sonnecchiavano accanto al padrone o giocavano con il cucciolo di turno. Per quelli che li sfruttano, beh…lì il fenomeno andrebbe arginato, questo sì.

    Mi fa comunque molta tristezza che una donna debba stare in giro da sola…
    Non perché se vedo un uomo penso “Ah ah ah è un maschio, senzatetto a vitaaa”…ma perché associo i senzatetto a una parte specifica della mia città piena di brutta gente in cui io stessa sono stata più volte avvicinata da “maniaci”, ma io tiravo dritto, prendevo il treno e tornavo a casa in un orario “consono”…essere soli e in giro, di notte magari, è un’idea che non mi piace, principalmente per una donna o un bambino!

  7. Vedere sia barboni, clochard, homelles o zingari elemosinare mi scuote la coscienza, vederli affiancati a bimbi mi inquieta, vederli in compagnia di cani mi destabilizza. Mi esprimerò nei confronti degli animali poiché l’oggetto di questo sito sono loro.
    Cani nati randagi o abbandonati volutamente a se stessi per disinteresse o ignoranza dei proprietari, se riusciranno a sopravvivere superando disagi, scarsa alimentazione, potenziali incidenti e pericoli, nulle cure e prevenzioni per la salute, situazione climatiche estreme, ecc. credo possano aver vissuto nonostante tutto un’esistenza compatibile con la loro specie. Diversamente se tali condizioni risultassero insuperabili il sopraggiungere della morte naturale, anche prematura, potrebbe evitare loro sofferenze, patimenti, umiliazioni.
    La compagnia con un umano che conduca una esistenza alternativa dovrebbe comunque garantirgli una qualità di vita migliore poiché, vorrei immaginare, una responsabilità civica offerta dal suo benefattore nel proteggerlo e fornirgli le necessità primarie ma per contro un umano che viva egli stesso (a volte per scelta) in un contesto di precarietà ed emarginazione quali e quante tutele aggiuntive può offrire al suo quattro zampe mi sfuggono.
    Sono convinta che la reciproca e sana compagnia sia comunque un valore e privilegio per entrambi ma qualche dubbio sulla reale o meno generosità disinteressata rivolta al cane mi sorge in particolare nell’osservare cuccioli (a volte anche di gatti) che presentano un’apatica staticità innaturale.
    Del resto anche l’Azienda che vuole pubblicizzare i suoi prodotti richiede l’utilizzo di animali e non sempre per amore verso gli stessi.

    Il rovescio della medaglia è presente in ogni contesto della quotidianità.

  8. Io credo che amare un cane significhi anche capire se si possa prendersene cura perché se non è così è molto più amorevole rinunciarvi. Questo vale per homeless, squatter e famiglie. Poi non per essere razzista i ROM con i cani fanno categoria a parte tant’è che molti vengono sottratti per maltrattamento cosa che non accade per gli altri

  9. E’ una riflessione che faccio spesso anch’io quella illustrata nell’articolo… io ho solo un consiglio pratico, tieni d’occhio i cani, fotografali e verifica ogni quanto cambiano. Ti sembrano mal nutriti? Se si, puoi far intervenire le forze dell’ordine altrimenti se secondo te lei ama i suoi cani, non portarle soldi, portale cibo per il cane e dallo al cane.
    Per quelli che si spaventano sentendo che ci preoccupiamo più del cane che della gente rispondo: ci sono già tante organizzazioni che si occupano delle persone e sono anche ben sovvenzionate (vedi caritas & co).

    • MI dispiace contraddirla, ma se tutti dovessero pensarla come lei (ci sono già tante organizzazioni che si occupano delle persone etc etc…) staremmo freschi. Ci vuole più responsabilità verso gli uni e gli altri, non menefreghismo (vale a dire quello che mi appare dal suo scritto). Attenzione alle persone e agli animali, il chè si traduce in : fare attenzione ai cani ma anche all’uomo. Punto.

  10. Voi siete parlate di maltrattamento,voi che parlate di sfruttamento,voi che siete buoni solamente a puntare il dito verso il più debole e sarete sicuramente deigli zerbini con i “potenti”. Amare gli animali non significa sputare sull’umanità in generale(in particolar modo verso quelli che ha vista d’occhio ci danno più fastidio). La maggioranza degli homeless hanno il cane perche l’unico affetto che gli è rimasto.In conclusione odio la frase “i barboni come tra le persone” come se non lo sarebbero,odio voi nazisti del web pronti a dare tanto amore a un lombrico e puntando il dito verso la fascia debole della società umana facendo i servi con i grandi. Odio però più di tutto questo sta cogliona di Valeria Rossi che ha fatto l’articolo,ancora di più “ti presento il cane” per aver pensato bene di pubblicarlo senza un minimo di esitazione. Tengo a precisare una cosa,cosi che evitate di scrivere “tu non sei un amante degli animali,tu odi i cani,tu vuoi il bene solo di chi ti pare ma non del cane ecc ecc ” Io amo i cani,ci lavoro con i cani,ho cani e sono un’appassionato di cinofilia,ma ho solamente una mente aperta da capire che generalizzare è pericolosissimo e una cosa non esclude l’altro,ho sensibilità verso i cani come ho sensibilità alla vista di una persona in difficoltà,una persona che ha perso tutto,una persona che è buona sa amare e sa aiutare. Non sono papa Francesco,sono una persona con sensibilità e che non discrimina come fate voi.Siete oggi come sempre…solamente dei nazisti del web e vi dirò di più voi amare un animale o meglio “amare” non sapete nemmeno dove sta di casa. Scusate ma a leggere questo post mi è salito il nazismo anche a me,buona giornata

    • Mi perdoni Sig. Serra, ma come a Lei è successo che “a leggere questo post mi è salito il nazismo”, a me è salito “l’italianismo”, perdoni il termine. Non intendo quindi entrare nel merito della Sua opinione sull’argomento, che rispetto, anche se trovo profondamente sciocco, irrispettoso e per nulla divertente offendere gratuitamente; nel Suo caso mi riferisco a quel “cogliona” all’indirizzo di Valeria, e comunque tenga presente che, di solito, le offese in questi contesti, ledono più chi le scrive di chi le riceve, almeno secondo me. Comunque dicevo che vorrei solo informarLa di quanto segue:
      – “voi siete parlate di maltrattamento” non è corretto. “Voi che parlate di maltrattamento” invece va bene.
      – “quelli che ha vista d’occhio” non è corretto. La A con l’acca davanti è verbo avere, in questo caso la A va senza acca, quindi “quelli che a vista d’occhio”.
      – “la maggioranza degli homeless hanno il cane” anche questo purtroppo non è corretto. La parola maggioranza è singolare quindi il verbo va al singolare. “La maggioranza degli homeless ha il cane”, così va bene.
      – “odio la frase “i barboni come tra le persone” come se non lo sarebbero”. Arggghhhh!! Errore, ahimè, comune, ma non per questo meno brutto. Qui ci vuole un congiuntivo, non un condizionale! “Come se non lo fossero”, si sente anche istintivamente che suona meglio.
      – “pronti a dare tanto amore a un lombrico e puntando il dito verso la fascia debole” qui i casi sono due: o togliamo quella “e”, oppure la lasciamo ma mettiamo il verbo all’infinito, quindi “puntare”. Inoltre anche “a un” è da correggere in “ad un”, in quanto bisogna aggiungere una D a quella A, quando seguita da una vocale. “Ad esempio”… ne è l’esempio!
      – “così che evitate di scrivere” il che è di troppo, va proprio tolto.
      Queste sono le cose macroscopiche, ci sarebbe qualche altra inesattezza, ma non stiamo a far la punta ai chiodi. Credo invece che ogni occasione per migliorare sia una buona occasione, un’ottima occasione anzi, e che sapere sia meglio che ignorare, per questo ho pensato di far cosa gradita segnalandoLe quanto sopra. Aggiungo inoltre che, ai fini di una corretta battitura di testo, lo spazio va apposto anche dopo la virgola, così come dopo ogni segno di punteggiatura (qualora scriva a computer anche per motivi di lavoro o studio).
      La saluto.
      …se poi è un troll come qualcuno sospetta, beh, no comment!!!

      • Sig. Serra, mi scusi, ma mi era sfuggito un altro errore che è invece opportuno segnalare, sarà che era proprio alla fine:
        – “amore non sapete neanche dove sta di casa” è declinato male, si dice “amore non sapete neanche dove stia di casa”
        Mi scusi, saluto nuovamente.
        E mi scuso con tutti per aver scritto una cosa che non c’entra nulla con l’argomento di base.

  11. nota al commento: non è che penso che il cane abbia bisogno solo dei bisogni che ho elencato: quelli elencati sono solo quelli elementari!!! diciamolo, perchè non vorrei essere vista come un mostro che con il cane non gioca, non interagisce, e così via =)

  12. Mi scuso in anticipo, nel caso questo post diventi troppo lungo. Ma questo è un tema che mi è caro; più di una volta mi sono trovata a discutere questa tematica. Innanzitutto, premetto di essere fermamente contro quelle persone che a priori, in casi come questi, gridano subito allo scandalo e al dramma (laddove non è palese che il cane sia visibilemente maltrattato/malato/altro). Lo trovo un comportamento superficiale. Detto questo, passo al mio pensiero. Per quanto possa essere ignorante totale sulla cultura cinofila, il mio istinto mi dice una cosa: il cane ha bisogno di una relazione con il padrone/padroni, di cibo 2/3 volte al giorno, e di qualche auspicabile controllo medico. Almeno uno all’anno, salvo problemi. Il cane non ti chiede una casa con un divano in pelle o di broccato, caloriferi sempre a 23 gradi, guinzaglio di un colore e pettorina/collare di un’altro. Il cane chiede l’onestà e la fedeltà, l’attenzione e l’aiuto di un branco (il suo umano); se poi c’è il resto, allora meglio!!! Ma il l cane chiede responsabilità da parte della persona che lo accompagna. L’homeless o barbone che dir si voglia noi non lo conosciamo, gli passiamo vicino e magari raramente ci fermiamo a parlare, a dare un euro, a fare una carezza all’eventuale cane: noi tiriamo diritti, bofonchiando qualcosa, lavandoci la coscienza.Qualche animalista particolarmente fervente magari chiama subito i suoi colleghi o la polizia, perchè vede il cane che dorme sulla coperta oppure lo vede tenuto al guinzaglio e con la museruola, ed è sicuro che venga maltrattato. Ma in verità, la cosa che dovremmo fare in questo caso come in mille altri, è parlare, chiedere, osservare. Se proprio ci interessa solo sapere del cane e non ci frega niente dell’umano (molte persone pensano così) fermiamoci a parlare con chi lo tiene, informiamoci, osserviamo. Nel caso della signora, fermiamoci a vedere cosa succede, teniamo d’occhio la situazione ed eventualmente segnaliamo. Inutile partire prevenuti e a priori, parlando di sfruttamento, di maltrattamento, di freddo fame e sete e compagnia bella, perchè ogni caso ha una storia a sè. Io ho conosciuto persone che facevano questa vita e mai ho visto un cane usato o maltrattato. Certo non aveva un divano su cui stare,ma un umano sempre al suo fianco che nel limite delle possibilità non gli faceva mancare niente. PIuttosto, mi preoccupo di più per il cane dei miei vicini di casa: l’ultima volta che l’ho visto era estate, appena preso: vivrà anche al caldo di una casa, ma non lo vedo mai uscire, giocare, correre. Qual è la situaizione ideale?

  13. francamente , per quanto possa amare gli animali mi intristisce di più il vedere una donnna costretta a dormire per strada a Milano d’inverno . Nessun pensiero per una persona che magari ha perso tutto, non ha amici e famiglia e magari cerca un pò di “calore” nella ompagnia di un cagnolino? Magari c’è qualcuno che li sfrutta per racimolare qualche soldo di elemosina, ma non bisogna fare di tutt’erba un fascio

  14. Anni fà conobbi un barbone, che incontravo tutti i giorni andando al lavoro. Ogni giorno gli davo qualche moneta per fare colazione e un pò di crocchete per il suo cane e lui per ringraziami spesso mi scriveva delle poesie stupende sul mondo… Un giorno gli chiesi come mai faceva quella vita e lui mi rispose “per scelta” io rimasi senza parole… praticamente ques’uomo aveva una casa, un lavoro, sapeva 3 lingue, ma si sentita “stretto” e ha mollato tutto… lui voleva la libertà e per lui stare in strada era il modo che preferiva per vivere.. ora non sò quanti barboni lo facciano per scelta, certo è che spesso le persone che li incontrano nemmeno si degnano di guardarli, figuriamoci di parlarci.. spesso la gente ha paura di loro e sinceramente la cosa mi fà tanta tristezza… passano davanti a queste persone senza nemmeno degnali di uno sguardo, e io mi chiedo “ma un sorriso costa così tanto sforzo?” Purtroppo ormai al giorno d’oggi è più facile fare gli indifferenti e giudicare piuttosto che aiutare il prossimo…

  15. credo che anche tra i barboni come tra le persone c’e’ chi crede che il cane faccia parte della famiglia e consapevolmente lo hai voluto affrontando amore e spese perche’ come i figli hanno bisogno di cure attenzione amore ed educazione, in parole povere dedizione e tra gli homeless ce ne sono molti che comprano la scatoletta prima al cane e poi pensano a loro perche’ nel loro mondo silenzioso e trasparente il cane e’ l’unica compagnia ammessa, magari i cuccioli alla signora muoiono appunto perche’ un cucciolo ha bisogno di essere sverminato innanzitutto quindi se non fa il mi imo indispensabile il cucciolo non riesce a sopravvivere, in ogni caso non puo’essere giustificata perche’ se non puoi non dovresti prendertene cura, questo e’ il primo pensiero perche’ abituati a persone che lo ricevono a natale e a pasqua gia’ sta al canile; qui non mi sento di dare un giudizio perche’ la signora non ha potuto esprimersi ne parlare e a chi non ha nulla non mi sento di pensare di toglierli l’unica certezza : meglio avre un cane per amico che un amico cane.

  16. Io vivo ad anni luce di distanza, e oltretutto qui in Cile non capita spesso di vedere homeless con animali, ma provo ugualmente a dare i miei due cents, tanto per dare uno spunto in più alla lettrice di Valeria che ha scritto una lettera bellissima. A me sembra che il problema VERO non sia avere o no una casa: un cane si adatta al padrone, e se il padrone è un homeless convinto… lo diventerà anche il cane. È vero che il freddo, la mancanza di igiene, il nutrimento insufficiente accorciano la vita… ma la accorciano anche tante altre condizioni a cui allegramente sottoponiamo molti cani casa-muniti (esempi: obesità, bruschi sbalzi termici, fumo passivo…). Il problema è che a un cane serve SEMPRE un umano RESPONSABILE. E purtroppo nessuna persona dipendente da alcohol o droghe può esserlo. Ora, se è vero che tra gli homeless le percentuali di tossicodipendenze possono essere più alte, è anche vero che non tutti i vagabondi sono drogati o alcolizzati, e che tanta gente con una bella casa invece purtroppo lo è. È un argomento che mi brucia molto perché di recente ho saputo dell’ennesimo cane morto giovane a un “allevatore” che si ostina a tenere cani anche se ha avuto e continua ad avere problemi di dipendenza. Credo che QUESTE persone non dovrebbero avere la possibilità di vivere con un cane, perché non se ne possono prendere cura, così come non possono prendersi cura di loro stesse.

  17. Sfruttamento e maltrattamento!!! ne cuccia , ne mangiare , ne bere, freddo , sempre fermo …probabilmente niente vaccinazioni , niente veterinario , niente pulizia , bagnetto etc !!!!

    • non sono tutti così ne ho conosciutio che li tengono bene… al cane interessa stare con il suo branco non il lusso di una villa da signori

    • “quelli dell’est sicuramente li sfruttano”…
      ma ti rendi conto di che frase razzista hai scritto? guarda che spacciare pregiudizi per verità assolute è una cosa molto pericolosa e anche poco intelligente.
      le persone sono persone, poco importa se dell’est ovest. gli stronzi sono di tutte le nazionalità colori e cultura. i giudizi, se proprio uno non può fare a meno di praticare questa antipatica arte, andrebbero quantomeno dati individualmente: tizio è uno stronzo perchè tratta male il suo cane, non incasellare per categorie imposte e fare di tutta l’erba un fascio.

    • sarebbe interessante come orgomento se tutto non fosse impostato come un processo agli homeless con il cane.
      sfruttamento o vero amore?
      entrambi direi senza troppo stupore.
      non fa nulla di strano che una persona ami il suo cane come un amico/fratello o come dir si voglia. il fatto che si metta anche per un attimo in discussione che un homeless non possa avere un rapporto sincero con il suo compagno quadrupede perchè è intrinsecamente portatore di perfidia e opportunismo senza scrupoli in quanto homeless è una cosa a dir poco aberrante ma sicuramente specchio di una realtà triste che non si basa per nulla su l’esperienza diretta (e quando lo fa pretende aver un quadro completo basandosi su esperienze spesso minimali e quindi scade nel pregiudizio di categoria) ma su esperienze mediate (televisione, giornali, etc..) che si fanno proprie in maniera aprioristica seguendo le proprie convinzioni di base (es: i barboni sono tutti buoni/cattivi, gli immigrati sono tutti buoni/cattivi) che possono talvolta cadere nel pietismo più sfrenato o nel razzismo o comunque discriminazione.
      non mi meraviglio nemmeno che qualcuno “usi” il cane per impietosire la gente. persone senza scrupoli ci sono e ci saranno sempre. e non sto parlando solamente nei confronti degli animali.
      purtroppo l’essere umano usa coninuamente gli animali, e più precisamente li sfrutta per proprio tornaconto: alimentazione, vivisezione, intrattenimento, abbigliamento e potrei andare avanti ore.
      imagino che molti si sentano migliori del barbone che fa vivere il suo cane in condizioni “pietose” (che poi anche qui, come qualcuno già sopra giustamente diceva, è tutto da vedere) ma qualcuno si è mai posto il problema di tutta la sofferenza a cui contribuisce quotidianamente ma non si sente responsabile solo perchè delegata ad altri soggetti (allevatore, vivisettore, pellettiere etc…)?
      non pecchiamo di superbia, non riteniamoci arrivati o addirittura con la coscienza a posto e cerchiamo di non puntare il dito esclusivamente contro gli altri per evitare di puntarlo contro se stessi.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Ultimi articoli

Scarica la nostra app!

E' gratuita e potrai rimanere facilmente aggiornato su tutti i nostri contenuti!

Scarica l'app per sistemi Android
Scarica l'app per sistemi Apple

Ti presento il cane
Condividi con un amico