di VALERIA ROSSI – Leggo il programma di un seminario nel quale si parla di insegnare (copincollo testualmente) “qualunque cosa al proprio cane senza l’uso del “luring” (bocconcini, palline, manicotti, clicker training, etc.)“.
E penso: “andiamo bene!”… perché il luring NON è affatto una simile accozzaglia di premi e metodi.
Forse sarebbe meglio evitare di utilizzare termini di cui evidentemente non si conosce il significato, specie quando si pensa di insegnare qualcosa in cinofilia.
Quasi contemporaneamente una partecipante al mio ultimo seminario, quello di Fermo sul gioco, pubblica la foto che vedete qui a sinistra, che mi ritrae (tra l’altro in un momento di pausa) mentre mostro a una corsista uno dei possibili metodi per invogliare un cane corto e tozzo come il bouledogue francese a mettersi nella posizione di “terra” (che questi cani assumono volentieri, come tutti gli altri: solo che è più difficile insegnargliela, perché per loro abbassare la testa significa quasi automaticamente alzare il posteriore. Sono “cubici” e non è certo colpa loro!).
Il primo commento è un concentrato di squisitezza e amabilità. Ovvero: “ahahah… ma non diciamo puttanate!“.
Segue il consueto scanno Facebookiano nel quale, a un certo punto, salta fuori qualcuno a dire che questo sarebbe, testuali parole, “luring forzato“.
EH?!?
Qualcuno mi spiegherebbe gentilmente come fa un luring (letteralmente: “adescamento”) ad essere forzato?
Il luring è, papale papale, l’equivalente della famosa “carota” appesa davanti al naso dell’asino, che cammina per raggiungerla (inutilmente, perché questa continua ad allontanarsi) e intanto tira la carretta. Siccome il cane non è “un asino” nel senso dispregiativo della parola (ma neppure l’asino è così “asino”: quella della carota è una leggenda metropolitana diventata poi modo di dire), il luring prevede che l’ambito premio venga concesso piuttosto spesso: altrimenti il cane (esattamente come l’asino reale e non proverbiale) si stufa e se ne va.
Come potrebbe, dunque, essere “forzata” la promessa di un premio? E’ una contraddizione in termini, che dimostra ancora una volta scarsa conoscenza dei termini cinofili, o meglio del loro significato reale. Perché a riempirsi la bocca di paroloni (specie se inglesi, che fanno più figo) sono capaci tutti: capire quello che vogliono dire richiede un piccolo sforzo in più, che evidentemente non tutti hanno voglia di fare.
Cos’è, dunque, ‘sto benedetto “luring”?
E’ semplicemente una tecnica che consiste proprio nell'”adescare” il cane, come dice la parola stessa, tenendogli un bocconcino a un millimetro dal naso in modo che lui possa annusarlo e anche leccarlo un po’, ma non possa raggiungerlo.
Per far questo si mette il bocconcino alla base di due dita della mano (indice e medio) e lo si copre poi con il pollice (nella foto ho preso un biscotto troppo grosso, che resta troppo scoperto: l’ho fatto solo per far capire meglio dove va tenuto); lo scopo è quello di creare con la mano una sorta di “cucchiaio” nel quale il cane possa inserire il muso, imparando poi a spingere contro il palmo della mano. Quando spinge forte e deciso, senza provare a mordicchiare, otterrà il bocconcino.
Questo ci consente, successivamente, di “manovrare” il muso del cane con una sola mano, senza toccarlo né forzarlo in alcun modo: quando abbiamo “in mano” il muso del cane abbiamo tutto il cane, perché – per semplice legge fisica! – quando il muso va da una parte, il corpo del cane normalmente va dalla parte opposta.
Dunque, se il muso si solleva, il posteriore si abbassa (“seduto”); se il muso si abbassa e va indietro, il posteriore si alza (“in piedi”). Se il muso va a destra, il treno posteriore va a sinistra e viceversa (condotta). L’unica eccezione è proprio il “terra”, nel quale il muso si abbassa e va in avanti… e il posteriore si abbassa a sua volta perché altrimenti un cane mesomorfo starebbe scomodo: nei brachimorfi, invece, il muso si abbassa e il treno posteriore si alza. Per questo diventa più difficile insegnare il terra col luring e conviene trovare altri escamotage.
In pratica, il luring consiste semplicemente nell’utilizzare la mano come target.
Inutile dire (o forse è utile?…) che la mano non deve rappresentare un “dispenser” di cibo: il cane deve stare su di noi, non sulla nostra mano (anche perché, nel momento in cui non avesse più fame, ce lo saremmo perso e lui se ne andrebbe per i fatti suoi).
Per questo, se inizialmente il luring è proprio solo un “adescamento”, nel giro di poche lezioni si trasforma in “qualcosa di divertente che facciamo insieme”.
Partendo dal luring, dunque, cominciamo ad inserire velocità e dinamismo: non più semplice “bocconcino che cade dall’alto”, ma gioco… e nella fattispecie, gioco di caccia.
Ho già detto in altre occasioni che per il cane la caccia è autogratificante: lo eccita, lo stimola, gli fa pensare che non ci sia niente di più piacevole al mondo. Vale doppiamente per i cani selezionati per questa attività, ma in realtà vale per tutti: tutti i cani sono ancora un po’ “lupi inside”, anche quelli più manipolati e snaturati dall’uomo, e tutti i cani amano cacciare. La mano col bocconcino, dunque, si trasforma in una preda da inseguire: ci muoviamo rapidamente, inseriamo corse, cambi di direzioni, “mancate” e così via.
In questo modo il cane impara a giocare con noi e a trovare massima gratificazione e soddisfazione nel gioco stesso, indipendentemente dal fatto che in mano ci sia o meno il bocconcino.
Il cane pensa anche che con noi “si faccia sempre qualcosa”: ricordiamo che per lui il movimento è mille volte più interessante del cibo o di qualsiasi altra gratificazione.
Provate a chiamare un cane restando immobili e “spenti”, e poi provate a richiamarlo correndo, saltando, insomma muovendovi: vedrete che differenza!
Dunque, il luring è una tecnica e non il semplice “uso di bocconcini o giochini”: è una tecnica complessa e anche difficile da spiegare per iscritto, anche se spero di essere riuscita a darvi un’idea, ed è una tecnica che ci consente di “manovrare” il muso del cane per ottenere da lui diversi movimenti senza alcuna forzatura o coercizione. Una delle applicazioni più comuni, per esempio, è il pad (ovvero, l’esercizio del “tocca”), propedeutico a una lunghissima serie di possibili esercizi successivi, dal salto all’invio in avanti.
Ovviamente prima ancora del luring va fissato perfettamente l’ingaggio, ovvero il fatto che il cane sia “su di noi”, più interessato a noi che al resto del mondo.
Le regole dell’ingaggio sono semplicissime: TANTI premi, il più possibile desiderabili e imprevedibili, e TANTO movimento, perché – come abbiamo appena visto – il movimento è già di per sè un rinforzo.
Ovviamente è facilissimo ottenere l’ingaggio di un cucciolo di tre-quattro mesi (e per questo bisognerebbe sempre cominciare a lavorare a questa età!) e molto più complicato ottenere l’attenzione costante di un cane di cinque o sei anni, che pensa di “aver già visto tutto” e al quale occorrono stimoli molto più intensi per convincerlo che stare su di noi sia la cosa più figa del mondo. Però è fattibilissimo, se lavoriamo bene.
E, ovviamente… se sappiamo cosa stiamo facendo e di cosa stiamo parlando!
Ciao. Sto provando a insegnare al mio cane di 10mesi il luring da sola perché al campo in cui andavo non me l’hanno mai fatto fare. Ora cambio campo (verrei troppo al debù ma sono a milano 🙁 ) però intanto sto facendo un po’ di cose da sola.
Pensi che sia utile usare il clicker quando spinge col muso? Io lo uso solo a volte, quando mi risulta difficile farle capire il momento esatto in cui fa la cosa giusta.
ciao Valeria,
quindi, che differenza c’è tra luring e shaping? mi sembrano molto simili, o sbaglio?
Nuuuu… sono due cose completamente diverse. Lo shaping è il “modellamento” di un comportamento: ovvero, cominci a premiare le approssimazioni per arrivare al comportamento finale desiderato. Oppure “costruisci” diversi esercizi separatamente, per poi riunirli in un unico esercizio.
Per esempio, nel salto con riporto (esercizio complesso) non puoi premiare direttamente l’intera sequenza, perché il cane, da solo, non la eseguirebbe mai. Allora gli insegni prima a tenere in bocca un oggetto, poi a saltare, poi a saltare con l’oggetto in bocca, poi a saltare, recuperare l’oggetto che hai lanciato a terra e fare il salto di ritorno con l’oggetto in bocca. Ma anche quando insegni un singolo movimento (per esempio il riporto) cominci a premiare prima il fatto che il cane semplicemente annusi l’oggetto, poi che accetti di prenderlo in bocca, poi che lo tenga per qualche secondo… e così via.
Il luring invece consiste nel tenere il cane “in mano” (proprio letteralmente) con la promessa di un premio e quindi, gestendo il muso, di “manovrare” meccanicamente tutto il corpo del cane. Nel frattempo il cane ragiona su quello che state facendo e arriva a comprendere, in modo cognitivo stavolta, quello che desideri da lui.
vediamo se ho capito:
quindi, portare il cane nella posizione di “piede” facendogli odorare il premio che tengo in mano è luring e non shaping.
Ehm… dipende. E’ sicuramente luring, ma può essere anche parte di un esercizio più complesso che tu vai costruendo un pezzettino alla volta (per esempio in una condotta senza guinzaglio fai prima la cosiddetta “memoria muscolare”, poi ottieni che il cane cammini guardandoti, poi inserisci le curve e così via…): in questo caso utilizzeresti sì, il luring, ma per fare shaping.
Lo so che è un po’ incasinato da spiegare a parole… 🙁
perfetto. adesso è chiarissimo!
grazie mille
a presto
Il concatenamento con lo shaping centra poco.
Ho partecipato al seminario di cui parli all’inizio dell’articolo e posso rassicurarvi del fatto che il concetto di “luring” era chiarissimo (non era certo presentato come un’accozzaglia di premi e tecniche, né tanto meno denigrato) e che il metodo proposto era un’alternativa. Perché per fortuna in addestramento ci sono tante alternative! (Del resto, anche tu hai trovato un’alternativa per insegnare il terra al “cane cubo”..)
Brunella, io non ho partecipato al seminario in oggetto e non mi interessa più di tanto sapere cos’è stato fatto/detto: mi interessa invece che nel programma di quel seminario si definisse il luring in modo totalmente errato. Non mi è neanche passato per la testa di criticare il metodo alternativo né la persona che lo propone: però esigo che, quando si parla di seminari, stage eccetera, non si facciano clamorosi svarioni nei termini cinotecnici.
Ulteriore precisazione: il metodo per insegnare il terra al cane cubico non è certo “mio”. Esiste da millemila anni. Ed è proprio perché a me piace informarmi su tutto e provare tutto che l’ho scoperto e che ho potuto proporlo!
Onestamente avevo capito benissimo che ciò che era messo fra parentesi era da intendersi come ” né con” (bocconcini, manicotti, clicker training”) e non era la spiegazione di cosa fosse il luring, ed essendo il seminario rivolto ad addetti ai lavori non credo ce ne fosse bisogno! Non capisco dove sia il problema.. (PS. Non intendevo dire che la tecnica per insegnare il terra fosse una tua invenzione!)
Ma poi clicker training senza bocconcini la vedo ardua.
bello bellissimo!!!!! delucida in maniera inconfutabile anche il più scettico dei contro-luring!!!
Nooo! non ci posso credere.
Capito. Molte grazie per il chiarimento.
È proprio vero che la ricompensa vera è l’esercizio in sé: il mio Oscar a volte il bocconcino lo sputa, dopo averlo preso. Eppure mi guarda e se lo aspetta, ma solo perché “si fa così”: alla fine di una certa sequenza tocca prendere in bocca quello che ti danno. Se si ha voglia lo si mangia, altrimenti lo si sputa.
Personalmente poi, ho più facilità a insegnargli degli esercizi adesso (quasi 3 anni) che quando era cucciolo che era sempre troppo agitato ed entusiasta per cercare di capire e voleva solo giocare a morderci.
Sciuramaria, se Oscar arriva a sputare il bocconcino significa che non gli interessa: il luring (ma anche qualsiasi tipo di premio) è basato sul desiderio! Se il desiderio non c’è, il tuo cane è un santo a fare ugualmente le cose 🙂
Prova a motivarlo di più sul movimento: quello piace SEMPRE a tutti!
Buongiorno.
Tempo fa frequentando un corso col mio cane mi insegnarono il luring esattamente come lo descrive lei, però con l’unica differenza che il bocconcino, me lo facevano tenere nell’altra mano, per poi cambiare rapidissimamente e trasferirlo alla mano ogni 6/7 metri circa… (che adesca) e darlo al cane da quella mano. Mi dicevano che così il cane avrebbe posto l’attenzione su di me non per il bocconcino bensì perché appunto l’attenzione su di me dopo avrebbe portato a qualcosa di molto gratificante = bocconcino.
Ci sono sostanzialo differenze? È valido questo metodo? Oppure è inutile?
Grazie mille 🙂
Il mio problema è un altro….ho un cane inappetente, adescarlo con il cibo è impossibile, difficilissimo addestrarlo…..
prova con il gioco, come dice Valeria l’adescamento più gratificante è il movimento e, quindi, il gioco…
Molto interessante questo articolo!
Troverei molto più professionale spiegare la “tecnica” che hai deciso di adottare senza tante polemiche…
Spiegare la tecnica è quello che ho fatto: le “polemiche”, come le chiami tu, derivano dal fatto che nun se possono senti’ dei professionisti utilizzare ad capocchiam dei termini cinotecnici dei quali dovrebbero ALMENO conoscere il significato. E chiarire mi sembra quantomeno doveroso, visto che altrimenti la gente non ci capisce più un tubo!
Secondo me le polemiche nascono spontanee (e più che giustificate) quando gli “esperti” divulgano termini sbagliati, magari con la scusa che tanto chi ascolta non si accorgerà nemmeno della differenza e l’importante è che impari il succo della questione.
A me piace come scrive Valeria perché riesce a rendere comprensibile persino a me i concetti senza però usare termini scorretti, oppure li usa specificando bene il confine del termine (mi viene in mente la polemica son altra lettrice sull’imprinting). Divulgare è un’arte, a dire boiate son buona anch’io! ;O)
Condivido in toto!!!!
sinceramente ho letto un articolo sulla monta per dominanza, pieno di boiate (a mio parere) passate come verità assoluta, nonostante l’argomento sia ostico anche per i più illustri studiosi del comportamento… ma lei non so come, riesce a trovare il coraggio di affermare che i cuccioli hanno ->BISOGNO<- di un ->CAPO<- e che montare la gamba di un superiore GERARCHICO è SBAGLIATO quando questo tipo di affermazioni è proprio quello che serve per allontanare un padrone dalla necessità di ascoltare le opinioni del proprio animale e analizzare quale disagio lo porti ad azioni prive di coerenza (perchè di questo si parla, non di affronto gerarchico ma di espressione fuori contesto), quindi con il pensiero della attivissima valeria che non teme di spararle grossissime, si finisce a concentrarsi sull'impedire a un cane di montare la gamba al CAPO(xchè questo è un affronto) senza pensare a cosa questo grande capo stia sbagliando o abbia sbagliato per portare il suo cane(costretto a vivere con una specie che non è la sua naturale in un contesto che non è il suo naturale ) a non sapersi relazionare nei confronti di un suo compagno di vita