domenica 17 Marzo 2024

Educatori vs addestratori: prendiamola in ridere, che è meglio…

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

addkill_palestratoATTENZIONE: il titolo e diversi contenuti dell’articolo criticato sono stati modificati dopo la pubblicazione del mio.
Adesso si parla di addestratore “da evitare”, mentre quando ho scritto la mia risposta si parlava dell’addestratore “tout court”.
Mi fa piacere che sia stata inserita questa modifica, che rende il tutto (o meglio, “quasi tutto”) molto più accettabile: però ribadisco che inizialmente si parlava “dell’addestratore” in generale e non certo di un ipotetico addestratore “da evitare”.

di VALERIA ROSSI – Mi hanno segnalato un articolo scritto da tale Irene, che non conosco ma della quale ho letto qualche nota biografica sul suo sito “Comprendiamo il cane”.  La fanciulla dice di aver iniziato il suo percorso da educatrice nel 2009, quindi ha ben cinque anni di esperienza: e dall’alto di questa esperienza si permette di dipingere un ritratto dell’addestratore cinofilo che, appunto, è meglio prendere in ridere, perché altrimenti si finirebbe nel turpiloquio spinto.
L’articolo per intero, se volete, potete leggerlo qui.
In questa sede preferisco confrontare me stessa (essendo io, appunto, un’addestratrice) con i punti espressi dalla gentil signorina Irene.
Secondo lei, tanto per cominciare, gli addestratori:

a) sono per lo più uomini
Giuro di no. Avendo partorito un figlio, direi che uomo non sono;

b) capelloni
Direi di no: al momento son quasi rapata a zero;

c) un pò tarchiati
Ehm, dunque, vediamo… noooo! Sono mesi che sto a dieta e “tarchiata” non me lo diciiiiii!!! Al massimo accetto un “leggermente sovrappeso” (ma ci sto lavorando);

d) più muscoli e capelli hanno e più usano metodi arretrati
Quindi, essendo io scarsissima di muscoli e di capelli, uso automaticamente metodi moderni. Meno male, va’!

e) credono ancora che il cane vada sottomesso e comandato
Sottomesso? mai pensato. Comandato? Be’… nel senso di “guidato e aiutato ad inserirsi correttamente nella nostra società”, questo sì. Almeno una l’hai azzeccata, evvai!

addkill_molossof) prediligono cani di un certo tipo, ovviamente molossoidi, più grandi sono e meglio è!
La mia cagna pesa quindici chili. Ora però mi arriva la rottweilerina, quindi un cane grande ce l’avrò anch’io.
Solo che… come la mettiamo con i miei precedenti pastori tedeschi (grandini, ma decisamente non molossoidi), husky (idem), maltese (tipico esempio di immenso molossone), meticciona ENPA (grandicella pure lei, ma tutt’altro che molossoide), meticcina volpino-style, bassotti (tre) e svariati altri? 

Ma se anche fosse… che problema hai, Irene, con i cani grandi? Li ritieni per caso cani di serie B?
Questa affermazione mi suona dannatamente razzista ed è l’unica parte del tuo articolo che non mi ha fatto ridere, ma un po’  incazzare.

E questa era solo la premessa… perché poi  viene il meglio. Ovvero, si scopre che l’addestratore:

non effettua un’ anamnesi preliminare
Errore. Le facciamo sempre, anche se le anamnesi basate su ciò che raccontano gli umani spesso si rivelano un filino sballate.

fa lezioni di gruppo e non individuali
Sbagliato. Faccio solo lezioni individuali, così come tutti gli addestratori del mio campo.

– fa indossare museruola e collare a strozzo a prescindere dal cane e dai suoi problemi
Ahahahah!!! Questa è la più bella in assoluto. Sorry: la prima cosa che faccio quando incontro un cane nuovo è dire al suo umano di liberarlo da qualsiasi collare o guinzaglio, per poterlo valutare senza costrizioni di sorta.

– dice cose che vanno contro la natura del cane stesso, come ad esempio: non farlo socializzare con la sua specie
Infatti al nostro campo facciamo continuamente puppy class, incontri di comunicazione e quant’altro…

– crede nell’ imposizione dei comandi
…e nell’imposizione delle mani no?
Vabbe’: io credo nel valore dell’obbedienza, ottenuta facendo divertire il cane e creando un bel rapporto di partnership con il suo conduttore. Sarà un delitto?

– non lavora sulla relazione tra cane e proprietario
Io lavoro praticamente SOLO su quello, tant’è che il mio direttore tecnico mi prende sempre in giro perché faccio lezione “da seduta”. E certo che sto seduta: è il proprietario che deve lavorare col suo cane, mica io! Io gli faccio vedere come si fa, poi tocca a lui: altrimenti il cane, la relazione, la stringerebbe con me;

– di norma, ha una vera mania per qualche tipo di molosso
Ancora? Ma che ti hanno fatto ‘sti poveri molossi, Ire’?

– ha un cane triste o timoroso nei suoi confronti
Chiunque conosca la Bisturi si starà già capottando dalle risate (giuro, sta sghignazzando pure la Bisturi), quindi qui evito proprio di commentare.

– vi chiede di lasciargli il cane e ve lo riconsegnerà una volta “aggiustato”
Ma in che film? Sì, è vero, si faceva così: lo facevo anch’io, quando ho cominciato a lavorare con i cani… ma parliamo di più di quarant’anni fa. Io ho cominciato a fare lezioni “cane-padrone” (allora si chiamavano così) dopo tre-quattro anni, quindi sono almeno trentacinque anni che non mi faccio lasciare alcun cane… a meno che, ovviamente, non si parli di recuperi comportamentali per i quali è necessario un temporaneo distacco da chi quei problemi li ha causati. Ma questo non ha niente a che vedere con l’addestramento;

– NON ha una formazione ma solo “esperienza” sul campo, probabilmente ha iniziato con “utilità e difesa”
Dài, che finalmente ci hai preso! E’ vero, ho cominciato proprio così… e vuoi sapere il colmo dell’abiezione? Faccio ANCORA utilità e difesa! Immagino che per te equivalga a dire che mi diverto a scippare le vecchiette, ma questo significa solo che non hai la più pallida idea di cosa sia l’ UD. Quanto alla formazione… non l’ho fatta agli inizi, anche perché quando ho cominciato io non c’erano corsi, seminari, stage o altro. Adesso la formazione la faccio agli altri, essendo docente ENCI… e lo sai cosa dico ai miei allievi? Che la teoria è importante, è utile, va benissimo per avere una preparazione più completa: ma se non ti smazzi sul campo, se non incontri almeno una cinquantina di cani diversi e con diversi problemi e se non trovi la strada per risolverli, non devi neppure sognarti di cominciare fare professionalmente questo lavoro, se non vuoi rovinare dei cani (e farti male).

noaddestratoreConcludendo: in questo bel ritrattino dell’addestratore cinofilo,  su quindici affermazioni – almeno per quanto riguarda la sottoscritta – la nostra eroina ne ha prese (più o meno) due.
Nonostante questo, giusto nel caso in cui non si fosse capito come la pensa, la sciura Irene illustra il suo capolavoro con la simpatica fotina che vedete qui a sinistra.
Oh, poi… per carità: qualche addestratore truzzotamarro e indietro di duecento anni come quello che si è divertita a dipingere esiste davvero.
Sono in via di estinzione, ma qualcuno sopravvive… così come esistono figure tragicomiche tra gli educatori: in qualsiasi categoria professionale ci sono i bravi e i meno bravi, gli onesti e i corrotti, gli intelligenti e gli stupidi. Ma fare di tutta l’erba un fascio in questo modo sarebbe una cosa da denuncia penale, se non fosse che l’articolo è troppo comico per suscitare rancore.
Quando ne ho letto qualche brano al figlio, il suo commento è stato: “Ma l’ha scritto Marco Carucci?” (che è il nostro dottore umorista). Perché non gli sembrava possibile che qualcuno avesse scritto sul serio cose simili.
Però, gentile Irene, io non riesco ad avercela con te.
E’ evidente che qualcuno ti ha dipinto questo incredibile ritratto dell'”addestratore killer” e che tu, in buona fede, ci hai creduto senza mai averne conosciuto uno. O forse sei davvero capitata sul campo di qualche truzzotamarro e sei rimasta traumatizzata: non lo so.
Quello che so è che, ogni volta che sostengo pubblicamente che gli educatori fanno la guerra agli addestratori insultandoli e dipingendoli come dei mostri, mi sento rispondere “Non è veroooo!!! Non abbiamo mai detto niente del genereee!”.
Il tuo articolo prova che forse tutti i torti non ce li abbiamo, a dire che ci attaccate a testa bassa senza sapere di cosa parlate… solo che tu sei andata talmente oltre da farlo sembrare un brano umoristico.
Quindi, grazie.
Grazie davvero, perché a cotante panzane non crederà nessuno (almeno spero. Di sicuro se le berranno in pochi): e forse la gente comincerà a rendersi conto che certi attacchi sono soltanto tentativi penosi di concorrenza sleale, che faranno più danno a chi li scaglia che a chi dovrebbe esserne il bersaglio.

Ah… siccome è giusto portare anche qualche prova pratica, inserisco alcune immagini del nostro campo (io non mi ci sono neppure messa):

Altra addestratrice tarchiata, capellona e palestrata (giusto per chiarire che non sono mica l'unica...)
Altra addestratrice tarchiata, capellona e palestrata
Addestratore maschio (eh, sì... qualcuno lo abbiamo anche noi) con cane palesemente sofferente, che indossa strangolo e museruola a prescindere
Addestratore maschio (eh, sì… qualcuno lo abbiamo anche noi: chissà se è grave come avere un molosso?) con cane palesemente sofferente, che indossa strangolo e museruola a prescindere
Puppy class (perché ovviamente consigliamo a tutti di NON far socializzare il cane con i suoi simili)
Puppy class (perché ovviamente consigliamo a tutti di NON far socializzare il cane con i suoi simili)
Però è vero che facciamo utilità e difesa... e infatti si vede quanto cani e conduttori siano depressi e infelici!
Però è vero che facciamo utilità e difesa… e infatti si vede quanto cani e conduttori siano depressi, timorosi e infelici!

La conclusione la lascio proprio alla Bisturi:

bisturiNO

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134 Commenti

  1. a proposito del esperienza sul campo ,,,,,,,, quando mi sono presentata al mio allevatore di pastori tedeschi temevo che per farmi interagire con i suoi cani , giocarci, portarli a spasso, e non solo ,,, preferisse una persona fornita di corsi vari nel ambito della cinofilia, interessante cio che mi disse che la dice lungaaaa sul bisogno di tantaaa tantaaa pratica per chiuinque voglia definirsi educatore o addestratore e non possessore del certificato.
    mi racconto del ultima persona che si era presentata fornita dei suoi bei certificati: la ragazza non era in grado di andare in un box mettere collare e guinzaglio e uscire dal box col cane in un ragionevole arco di tempo, ossia si sapeva quando entrava nel box e non quando ne sarebbe uscita provvista di pastore tedesco al guinzaglio!
    siamo al abc direi!!!!!!
    oraaa confermo che la cosa non è affatto semplice ahahahahahahah soprattuttooooo poi se il box non è singolo e ti trovi due cuccioloni di 10 mesi che ti leccano saltano oppure in tre secondi ti si arrotolano il guinzaglio attorno alle gambe . la passeggiata in confronto è appunto una passeggiata sempre se esci ancora sana dal box quando vai a prenderli ……. nel mio caso ci vorrebbe foto prima che entro e quando esco ahahahahahahah
    voglio fare il corso di addestramento enci ma ho deciso di iniziare al contrario , trascorrendo una media di 25 ore a settima in allevamento.
    meditateee non è bello avere in mano un certificato e passare 30 minuti per uscire dal box col cane …….almeno io non avevo nessun attestato e mi sono presentata in modo molto umile e anche quando certe regole del allevatore mi sembrano un po strane non faccio la sapientona !
    mi basta vedere i cani con lui per capire quanto ho da imparare.

  2. personalmente appena presa la mia corso ho avuto 2 brutte esperienze.
    la prima con un educatore che non ho mai capito se fosse bravo o meno; dato che si dimostrò quasi subito un gran cafone lo rispedii a casa sua.
    la seconda in un campo di addestramento vero e proprio con un addestratore; io e mia moglie ci siamo ritrovati circondati da rott ringhianti e clienti con teste rasate e tute mimetiche che davano ordini ai cani in tedesco! ci siamo guardati negli occhi ed abbiamo girato i tacchi… anche li non abbiamo fatto in tempo a capire il valore dell’individuo ma chiaramente non faceva per noi.
    poi per passaparola abbiamo incontrato un educatore che ci piaceva.
    a volte è anche questione di fortuna.

  3. secondo me il casino nasce dal fatto che tutte e due le categorie dovrebbero smezzarsi i compiti e accettare dove inizia e dove finisce il proprio lavoro e quello degli altri. Un educatore (a parer mio ovviamente) dovrebbe essere quello che porta la cinofilia di base alla gente: spiegare “come funziona” il cane, come “dialogarci”, mostrare come affrontare i problemi comuni, insegnare ad insegnare le cose base (fare pipi fuori,richiamo, seduto, terra, fermo etc) in altre parole la bravura “più bravura” rispetto all’addestratore sta nel fatto che deve riuscire a comunicare bene (invidia…tanta invidia per questo) alla selva di sciuremarie e sciurimari che spesso pretendono di sapere già tutto tramite leggende metropolitane… e cari miei ci vuole una pazienza quadrupla che a lavorare direttamente i cani anche più tosti… quelli almeno non sparan infinite vaccate in replica. Gli addestratori invece dovrebbero venire dopo a insegnare le cose più difficili, ma a gente che già una buona infarinatura ce l’ha avuta. Dico non lavorereste meglio tutti quanti? Sopratutto l’addestratore: se invece di dover partire dal seduto per finire a fare UD e dover spiegare tutto dalla preistoria ogni volta, non si troverebbe meglio a lavorare con clienti con cani già ben educati, socializzati etc?

    e cercate di cooperare cavolo! 😀

  4. All’articolo di Irene dico solo: AHAHAHAHAH !
    All’articolo di Valeria: … SEI LA MEJO! 😉
    Saluti da una tua allieva sfegatata.
    Gallione F. & Roch

  5. Ho seguito seguito questa vicenda dal principio, ho letto sia la versione originale sia quella modificata, trovo l’articolo banale, a tratti simpatico (entrambe le versioni). Io non sono nessuno, non lavoro nel campo della cinofilia, non ho esperienza, mi limito a leggere questo giornale online. Da persona normale avulsa a questo ambito posso dire di essere inorridita. Da quello che ho evinto leggendo questo articolo ed i commenti annessi, in breve, un orda di addestratori sentitisi diffamati si sono scagliati contro l’autrice Irene. O meglio numerosi adulti si sono accaniti contro una ragazza alle prime esperienze lavorative, sentendosi chiamati in causa negativamente da un articolo, banale, cretino, lungo nemmeno 20 righe. Ma veramente?? Forse è il web a dare l’illusione di porter fare e dire qualsiasi cosa, ma l’educazione e la mera civiltà vuole che degli adulti non si aggrappino in questo modo a delle banalità, ottenendo solo di dare importanza a qualcosa che sarebbe andato a finire nel dimenticatoio in campo a qualche giorno. BHa

    • veramente “l’orda di addestratori” è fatta da gente normalissima, che spesso con gli addestratori non ha niente a che fare (io per esempio), la “ragazza” contro cui si sono scagliati gli “adulti” ha passato i 25 anni (quindi è adulta da un pezzo anche lei), il pezzo “banale e cretino” contiene falsità diffamatorie e ha comunque una certa visibilità, trovandosi sul web. Inoltre la “ragazza” in questione non ha reagito alle prime, scherzose critiche (l’articolo di Valeria ha un tono ironico, non certo aggressivo), come dovrebbe fare qualcuno “alle prime esperienze lavorative”, ma con arroganza, pervicacia e franca stupidità, cosa che ha davvero esasperato tutti. Ora, a casa mia non è chi reagisce alle cose sbagliate (e perseverate…), che fa “inorridire”.
      In effetti, “Forse è il web a dare l’illusione di porter (sic) fare e dire qualsiasi cosa”. Alle educatrici cinofile alle prime armi e a chi le difende ad oltranza (sei il suo fidanzato o il suo papà?)

  6. uffa…….solo io non nulla……..
    in una unica persona abbiamo : educatore, addestratore e bla bla……..

    suggerisco anche qui, dal mio bassissimo livello di amante di cani sportivi se posso, di guardare mia skogster in fmbb2014.lei si’ che è una bruta!!!

    tengo anche io il cane il cane in box per 4-5 anche 6 ore consecutive ( potrei farlo correre in autostrada pero’………non ci avevo pensato), collare a strozzo, cane felicissimo, libero come il vento e , pensa un po’, frequentatore di campi ed addestratori……sono una pessima persona!!!peccato lui mi ami follemente( amore corrisposto alla grande ) e che insieme ci divertiamo da morire!!!
    questo è l’addestramento sportivo, amore, sacrificio, lavoro duro, feeling, divertimento e soddisfazioni tali da strappar lacrime.

    non è cosi’ che ci si mette in ostra …..i cinofili siamo ancora una delle poche categorie in cui le parole stanno a zero….arriva il momento in cui devi prendere il cane , salti in elicottero e sotto una valanga c’è qualcuno con i minuti contati.
    lavoro, semplice, duro ed amatissimo lavoro.
    con lui poi il lavoro è una favola tutta nostra.
    grazie agli addestratori , quelli seri , professionali che tirano dritto come i treni, che tornano da lontane nazioni con degli aggiornamenti piu’ entusiasti di noi nuove leve, piu’ determinati di tutte quelle chiacchere che per forza vorrebbero farli apparire , tutti, e dico tutti bruti cafoni ignoranti che altro non sanno fare che gridare ordini.
    non è cosi’ educatori cari, questa favola sta venendo meno anche agli occhi dei meno esperti.

    gl

    stran

    • Però dopo 4-5 o perfino 6 ore chiuso dentro un box un cane sarebbe felice di andare anche ad una mostra di quadri. Libero come il vento? Sul fatto che ti ami follemente, non fa testo. È un cane. Lo farebbe anche se lo picchiassi, purtroppo.

      • parlate come sempre dietro un pc non sapendo un emerito corno scrivendo a nostro riguardo un pensiero scortese ed indegno “lo farebbe anche se lo picchiassi”.
        purtroppo il pc ci rende tutti forti ed io non ho i mezzi per impedire che certe parole sfiorino la nostra coppia(io e cane)
        io ed il mio cane siamo una unita’ cinof di soccorso alpino, e si’, il mio cane è libero come il vento.
        viviamo in montagna, ogni giorno allenamento, stiamo rientrando dopo 13k m di corsa in montagna di scarico , bagno al lago ed ora dorme sul letto.

        non giudico chi non puo’ fare la nostra stessa vita perché comprendo che il mio “status” è sicuramente particolare ma neanche accetto che si possano fare allusioni del genere.
        il mio cane , uno splendido malin, (orrore un malin, ecco perché ha lo strozzo…..anche il tele e le bombe a mano nell’ orecchio …..questo qualcuno pensera’………..)sta 5 ore in box PERALTRO SERENISSIMO ) solo quando dobbiamo fare trasferte lunghe per lavorare, per il resto ho la fortuna ( ma anche la volonta’ ) immensa di poter viere con lui 23 ore al giorno, dormire, mangiare , allenarmi con lui ed ho la fortuna di aver scelto proprio lui consapevole che mi avrebbe stravolto la vita.
        se ritenete che per fare 1300 km un cane non possa stare in box cinque ore allora dovreste anche scrivere contro chi , ad esempio, la signora rossi ha scritto che avrebbe fatto dormire la piccola samba notte in kennel……
        aggiungo che non trovo nulla di male a far dormire un cucciolino in kennel.
        la realta’ è che se vedete un omone tatuato con un cane in un campo (poi se è un malin lasciam stare) sicuro quel cane è un povero cane torturato , se vedete una donnina di 55kg con un malin di 30 scendere dall’elicottero e lavorare in valanga come i pazzi (io e lui siamo pazzi questo è vero.)sicuro qualcosa c’è dietro un rapporto simile, sicuro quella’ donnina li’ ha qualcuno che le lavora il cane, chiaramente con tele e bastonate, bombe a mano e trick e track.
        voi che cercate i fantasmi in ogni rapporto cane -padrone forse dovreste uscire un po’ piu’ spesso a correre con il vostro piuttosto che infamare gente per bene che per passione frequenta i campi , che si diverte nelle discipline da morso , che lavora con addestratori seri, che è in grado di intendere e di volere quindi capacissima di capire cosa è bene cosa è male,che come noi dedica anni ed anni nella preparazione di un cane -atleta.
        facile parlare.
        ci
        non voglio andare oltre per evitare che oltre l’unghia dell’indice che avete puntato su me e che ora state mangiando arrivaste anche ai gomiti.
        mi scuso per la risposta personale poco affine all’articolo ma sono satura di leggere parole infamanti.
        auguro a tutti di avere un cane come il mio, ed un rapporto come il nostro.

        • e tu dovresti smetterla di pensare che la gente possa capire anche se scrivi con i piedi. Se uno legge “tengo anche io il cane il cane in box per 4-5 anche 6 ore consecutive”, è ovvio che uno si fa un’idea di un certo tipo.
          Fai meno la permalosa ed impara a scrivere in italiano.

        • Guarda, il mio cane nel bagagliaio per 1300 km magari ci sta… sono io che al massimo dopo 200 km devo scendere a fare la pipì… e lui, gentilmente, si offre di accompagnarmi… 😉

  7. Altri riferimenti del sito: “Probabilmente pensi di avere bisogno di un addestratore per il tuo cane, ma non è così!….Le più conosciute e diffuse sono sicuramente l’ Agility Dog e l’ Obedience, discipline agonistiche
    riconosciute dall’ ENCI, con tanto di regolamento e campionato nazionale, ma spesso non rilassanti per il cane e per lui poco appaganti dal punto di vista relazionale”
    come tutti sappiamo l’agility non è affatto motivante per il cane….
    “L’ addestratore, nell’ accezione comune del termine, è chi, non tenendo conto della soggettività e il cognitivismo del cane, gli impartisce ordini e comandi. Si vedono spesso infatti, lezioni di addestramento collettive in cui i cani eseguono i comandi come robottini, questo non accresce nè la relazione cane – adopter nè tantomeno accresce il bagaglio culturale del cane.”

  8. Ho sempre seguito “Ti presento il cane” condividendo la maggior parte di quanto scritto e spesso vi ho trovato utilissimi consigli visto che sono al mio primo cane. Non conosco personalmente nessuno quindi mi permetto di esporre la mia opinione neutrale: capisco che a furia di leggere certe cose ci si inacidisca, però questo articolo mi ha lasciata un po’ così: ho letto quello scritto da Irene e non ho trovato nulla di particolarmente accusatorio nei confronti degli addestratori, si parlava appunto di quelli da evitare (vabè, evitiamo la generalizzazione sull’aspetto fisico) … non contenta ho dato un’occhiata anche al resto del blog, in un altro articolo ho intravisto una frase un po’ di parte, ma comunque niente di eclatante e niente che, a mio parere, giustifichi per questa ragazza un articolo di “sputtanamento” perdonatemi il termine, su un sito visibile come tipresentoilcane, che avrebbe tante altre questioni di cui occuparsi… tra l’altro non è stato fatto nessun nome negli articoli di Irene e penso sia ancora consentita la libertà di parola e di espressione… quindi, nel limite del consentito, uno è libero di scrivere quello che vuole. Era davvero il caso di scatenare una simile bufera nei confronti di una persona che è entrata da poco nell’ambiente e quindi ne ha di esperienza da fare?
    Ma un po’ di tolleranza da parte di chi ne sa di piu e dovrebbe dare il “buon esempio?”

    • serena, se ti prendi il tempo di leggere tutti i commenti (e te ne servira’ parecchio) troverai che piu’ utenti hanno scritto che l’articolo e’ stato piu’ volte rimaneggiato, nelle immagini, nel titolo e soprattutto nel contenuto.
      quello che hai trovato tu e’ il frutto di una giornata di molteplici riscritture del pezzo, nel tentativo di pretendere di avere sempre e comunque ragione.
      si fosse scusata, avesse lasciato l’articolo integro e avesse pubblicato un’errata corrige, avrebbe fatto una figura decisamente distinta, piuttosto che distintamente barbina.

    • Se oltre all’articolo hai letto anche qualcuno dei commenti (qua o sul sito di Irene) avrai anche notato che il tuo “non trovare nulla di particolarmente accusatorio nei confronti degli addestratori” sia dato dal fatto che Irene abbia modificato piuttosto nettamente l’articolo originale, eliminando man mano vari passaggi un po’ “scomodi”…tant’è che la stessa Valeria con la versione “attuale” dell’articolo si è dichiarata abbastanza d’accordo (come puoi leggere sia nella premessa a questo articolo che nei commenti).

      Certo, Irene può aver avuto la “sfortuna” che il suo articolo sia capitato sotto gli occhi di un po’ di addestratori (del resto le critiche mica le sono arrivate solo da Valeria, mi pare…) e sicuramente le varie discussioni “educatori vs addestratori” non hanno aiutato magari a “lasciar passare”, ma in fondo anche qualche critica/rimprovero può aiutare…oltretutto a forza di “lasciar parlare” agli inizi si è arrivati alle ormai consuete botte di “addestratoriarretraticattivichestrozzanoicaninoiinvecesiamogentiliemoderni”, quindi in fondo qualche “reazione” in più credo sia comprensibile…

      Per concludere però, scusa una cosa…c’è libertà di parola e di espressione, ognuno è libero di scrivere quello che vuole…MA non va bene che Valeria abbia scritto un articolo “in risposta” a quello di Irene e Ti presento il cane dovrebbe occuparsi di altro? Ehm, io ci vedo una leggerissima contraddizione 😀

    • Serena, l’articolo originale (cambiato più e più volte) era MOLTO accusatorio nei confronti degli addestratori. Le opinioni sono tutte lecite, per carità: lo sputtanamento basato su clamorose falsità non lo è…o quantomeno prevede che lo sputtanato (come categoria, non come persona singola) si difenda.

      • L’ articolo non è stato cambiato più e più volte e non era accusatorio proprio per nessuno! Mi dispiace se vi siate sentiti presi in causa!

        L’ articolo originario aveva le seguenti frase rimossa nell’ elenco “addestratore da evitare:
        di norma, ha una vera mania per qualche tipo di molosso”

        E ancora: “prediligono cani di un certo tipo, ovviamente molossoidi, più grandi sono e meglio è” “probabilmente ha iniziato con “utilità e difesa”

        Purtroppo qua è il contesto che vi manca!

        La cornice dell’ articolo era chiara “L’ addetstratore da evitare” , tant’ è che la frase sui molossi l’ ho messa nell’ elenco, è ovvio che si riferisce al “da evitare”. Mi dispiace ma sate facendo tanto baccano per nulla!

        Il mio “da evitare” ha la stessa funzione del play bow per i cani, stabilisce una cornice nella quale va letto tutto il resto! Non è così difficile capirlo!

        Nell’ sito inoltre riporto solo queste frasi:

        “L’ educatore cinofilo è ormai una figura molto diffusa nella nostra società e, tralasciando la poca professionalità di chi purtroppo si improvvisa tale, andiamo a vedere di cosa si occupa.”

        “L’ addestratore, nell’ accezione comune del termine, è chi, non tenendo conto della soggettività e il cognitivismo del cane, gli impartisce ordini e comandi.
        Ma l’ addestratore in realtà, è quella figura professionale che si occupa delle attività sportive cinofile, oggigiorno sempre più variegate a variopinte! ”

        Non credo siano così terribili come le state definendo!! Un pò di oggettività!

        • Irene, se magari la smettessi di negare l’evidenza e facessi un po’ di autocritica magari attireresti anche un po’ meno “antipatie”…che l’articolo sia stato modificato più volte è palese dai commenti e lo hai ammesso tu stessa (prima hai cambiato il titolo, poi è sparita la foto in fondo, poi sono sparite le frasi sui molossi)…basta leggere i vari commenti dove si fa riferimento a frasi che sono mano a mano sparite dall’articolo per rendersi conto che ci sono state PIU’ modifiche, lo hai ammesso tu stessa, perchè ora devi prenderci per il naso e dire che non è stato cambiato più volte ?
          Continui ad accusare gli altri di mancata oggettività senza porti minimamente il dubbio sul fatto di aver scritto un articolo che è riuscito male (e ripeto, capita), non ti ho ancora visto fare UN commento UNO di autocritica, nè qui nè sul tuo blog dove anzi sei stata ancora più “difensiva” accusando chi criticava di “voler sparare cattiverie” o “aver letto solo per criticare”…

        • Irene… continui a glissare sul fatto che nella versione originale si parlava dell’addestratore E BASTA. Non di quello “da evitare”. E’ vero che c’era la dicitura “da evitare” prima della lista di cavolate (perché tali sono) sulla museruola, lo strozzo eccetera… ma il ritratto all’inizio (ovvero quello del truzzone capellone e fissato con i molossi) riguardava L’ADDESTRATORE TIPO, perché così lo definivi. “Da evitare” l’hai aggiunto dopo. Le donne le hai aggiunte dopo. La foto l’hai tolta dopo. Il razzismo anti-molossi l’ hai tolto dopo.
          Lo vuoi ammettere, oppure vuoi continuare a prenderci per il naso?

          • Sentite mi è stata fatta una sola critica costruttiva su titotlo originale che poteva sembrare fuorviante e allora l’ ho modificato perchè poteva effettivamente trarre in inganno se non si fosse letto l’ articolo!

            Avevo l’ idea di scrivere un altro articolo cn lo stesso titolo ovvero: “L’ educatore: conoscerlo per evitarlo” e avrebbe avuto la stessa impostazione. Sicuramente non ci sarbbe stato questo “chiasso”.

            Non c’ era razzismo anti-molossi, non me lo sognerei mai, perchè poi?! Boh! Non ho mai scritto niente contro i molossi!!

            Ho dovuto fare le modifiche visto che continuavate a non capire ma vi assicuro che i miei lettori hanno capito benissimo e i miei clienti continuano a non capire tutto questo “baccano”!

          • No, Irene, di critiche costruttive, se fossi abbastanza umile e, ormai mi tocca dirlo, intelligente da capirle e accettarle, ti renderesti conto che te ne sono state fatte parecchie. E tutte fatte da gente che ha molta più esperienza di te sia in campo cinofili sia in campo giornalistico. Ti è stato consigliato di frequentare qualche campo di addestramento di discipline che tu palesemente non conosci, come l’ud, e la consideri una critica non costruttiva; ti è stato detto di andare a vedere sul campo con apertura mentale come lavorano addestratori seri, e non la consideri una critica costruttiva; ti è stato detto che, avendo solo 3 anni di esperienza nel campo dell’educazione e 5 di vita con i cani alle spalle (3 e 5, cavoli, contro 20, 30, 40 e più della gente che critichi! Ma davvero non ti rendi conto di quante cose si continuano ad imparare in così tanti anni, di come un professionista serio, su un periodo così lungo, possa crescere, confrontarsi con metodi vecchi e nuovi, migliorarli, aggiornarli? E in 3 anni quanto è maturata la tua tecnica? Ma dai, che sei appena nata come educatrice!), dovresti, per confrontarti in modo costruttivo con gli altri professionisti del settore, per imparare ma anche per poter dire la tua, perché non è che poiché sei nel campo da 3 anni dici solo cretinate (anche se in questo articolo e nelle tue risposte stai dando il meglio di te), dovresti approcciarti con un po’ più di umiltà, e non la consideri una critica costruttiva; ti è stato detto che rimaneggiare un articolo già pubblicato senza apporre una nota che spieghi a chi lo legge la prima volta com’era la versione originale, dove e perché è stato corretto, e’ fuorviante e può creare confusione nel lettore, oltre ad essere intellettualmente scorretto, e anche questa non è una critica costruttiva; alcuni di noi (anche io) ti abbiamo fatto notare che in tutto il tuo blog si percepisce una certa acrimonia generale verso la figura dell’addestratore e del metodo che tu definisci tradizionale e che chiaramente include tutto ciò che non segue la moda gentilista, alle tue richieste ironiche di sapere in quali punti si legge questo (perché sei ancora convinta che nessuno qui abbia letto o capito i tuoi articoli e che ti critichiamo tutti a priori e per sport), ti è stato risposto in modo circostanziato, riportando le TUE parole, e anche questa non e’ una critica costruttiva. Per curiosità, Irene, ma le critiche costruttive come si fanno? Ci accusi di avere la cosa di paglia, di aver variato l’articolo per non offenderci (quindi non perché pensi di aver impostato male l’articolo), e di essere ottusi, ma tu finora un umile passo indietro non l’hai ancora fatto. Parafrasando un politico italiano ormai non più in vita, di quelli storici, non dei pagliacci che abbiamo ora (e mi tocca parafrasare perché purtroppo non ricordo ne’ chi l’ha detto ne’ le parole esatte che ha usato), se quando cerco di esprimere una mia idea la maggior parte della gente mi fraintende, e’ probabile che mi sia spiegato male io. Se riesce a dirlo ad età avanzata uno che ha mandato avanti un paese, perché per una ragazza di 25 anni e’ così difficile anche solo pensarlo?

        • E, nella seconda frase, lei ha successivamente aggiunto le parole “da evitare” fra le parole “addestratore….tipo” ….perché questo non lo dice?
          Lei ha tolto ed anche aggiunto…un articolo rimaneggiato più volte ed in più punti.
          Sto sempre aspettando le “parole chiave” da lei usate per fare quel tipo di ricerca dalla quale si evince che:
          “… Sono per lo più uomini, ma ahimè anche le donne non scherzano, capelloni, un pò tarchiati: più muscoli e capelli hanno e più usano metodi arretrati e credono ancora che il cane vada sottomesso e comandato.”

          • Con le parole chiave “addestratore cani roma” non esce nulla di ciò che ha paventato nella seconda frase del suo articolo. Non una foto che possa assomigliare al tipo da lei descritto (intendiamoci, personalmente non ho nulla contro chi ama portare i capelli lunghi e per chi è basso di statura e muscoloso). Inoltre, fare una ricerca così ristretta (su Roma) non è certamente indice di alcunché e non è quindi proponibile come premessa ad un ragionamento o a delle argomentazioni.
            Sulla sua pagina fb ho notato che si è riferita negativamente nei confronti di una persona (un “lui” che fa lezioni collettive e che tiene il cane nel kennel per sei ore di seguito ed altro ancora…).
            Forse lei ha conosciuto una persona professionalmente non valida e con un aspetto fisico che l’ha colpita negativamente (chiissà poi perché?) – capelli lunghi, basso di statura e fisico muscoloso – e questo può accadere, ma da qui a fare di tutta un’erba un fascio, come ha fatto nel suo articolo iniziale (quello non ravveduto e corretto più volte), ne corre.

        • mmm… e l’articolo in cui spieghi la TUA visione del metodo classico/tradizionale praticato ovviamente da tutti gli addestratori che non seguono il metodo gentile o cz? Come me lo spieghi quello???

        • @Irene, scusa, quali lettori???
          Mi pare che in calce all’articolo ci siano le stesse “critiche” che ti sono state mosse qui…. e l’unico che ti da “ragione” è Claudio Mangini. Ora, tanto di cappello, ma è uno solo…
          Quanto alla ricerca su Google l’ho fatta, e sono uscite solo pagine a siti più che “tradizionali” con foto di educatori/addestratori che non rispondono ai canoni da te elencati…
          Ora, vero è che i tags di Google non danno le stesse risposte ad una stessa ricerca fatta da due pc diversi e in due città diverse ma a tutto c’è un limite….

    • @Serena: Irene nel sito si permette di dare delle descrizioni di figure professionali totalmente stravolte (sezione Addestratore per cani o Educatore). Considerando che Evidentemente non ha mai visto quello di cui parla (è troppo ingenua per essere in malafede), non sono d’accordo sul fatto che ognuno ha diritto di scrivere quello che gli pare: non quando scrive cose palesemente false che ledono la professionalità di chi campa di questo lavoro, magari da decenni. In ogni caso, se anche avesse diritto di scrivere qualunque cosa, gli altri avrebbero diritto di reagire alle stupidaggini, no?
      Il problema è che persone magari inesperte si troveranno a leggere il sito di Irene, e per quanto, ripeto, io non voglia pensare alla malafede, non c’è dubbio che potrebbero essere portati, dalle sue parole, a preferire la categoria degli Educatori, cui Irene appartiene… Capisci, Serena, in tutto questo accusare gli Addestratori (con idiozie false, tra l’altro), c’è una cosa che si chiama “conflitto di interesse”… E guarda che io non sono nè addestratore nè educatore. Non sono niente, ma la disonestà intellettuale davvero non la reggo. E se ieri sera ho scritto che Irene mi faceva tenerezza perchè giovane, bene, ora, dopo aver letto le sue ennesime ostinate, ignoranti sciocchezze, mi rendo conto che vorrei solo che le persone come lei sparissero dal panorama cinofilo. Per il bene dei cani.

        • Guarda, Irene, tagliamo la testa al toro: hai perfettamente ragione, non hai niente contro gli addestratori (anzi, SEI un’addestratrice), quasi quasi vorresti scrivere qualcosa contro gli educatori, non hai mai scritto nulla di fraintendibile, non hai cambiato neanche una frase, non hai cambiato la foto, sei la più brava del mondo e io sono una deficiente che si è svegliata una mattina e, non conoscendoti né avendoti mai sentito nominare, si è divertita ad attaccarti in un articolo.
          Ti va bene così? Almeno la finiamo con questa manfrina.

          • http://www.comprendiamoilcane.com/educatore-cinofilo/

            E’ arrivato anche l’articolo sull’educatore cinofilo da evitare….
            Il punto vero è che non dice nulla, nulla di più che cose ovvie e non da alcuno spunto di riflessione o di analisi del problema….
            Sembra quasi che abbia solo cambiato la parola di addestratore con educatore…

            Pienamente d’accordo con te, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire…. voltiamo pagina e andiamo avanti…

        • Manca solo che ti definisci cuoca e sarta provetto….
          Senti, ringrazia Valeria per la GROSSA pubblicità che ti ha fatto, (dato che l’unico artocolo del tuo blog con commenti è SOLO quello di ieri….) e bon, finiscila qui anche tu….
          E buona vita….

        • A me comunque vengono i brividi perchè a persone con così poca esperienza e idee così confuse può capitare che vengano messi in mano non solo cani a cui insegnare “seduto terra resta”, ma anche cani con problemi comportamentali. La signorina si definisce infatti “Terapeuta, Istruttrice ed Educatrice cognitivo comportamentale”. Sul sito c’è scritto: “Educazione, Addestramento, Recuperi Comportamentali” E, vista la spocchia e la scarsa…adattabilità (chiamiamola così) non mi sembra certo il tipo che di fronte ad un problema comportamentale fa un passo indietro dicendo “Non ho abbastanza dimestichezza, ma posso procurarvi un contatto con qualcuno di più esperto”. Dopo 3 ANNI…e qualche seminario… Finora ci siamo concentrati sulle sciocchezze che lei ha scritto. Ma un’occhiatina al CV, a confronto di quel che promette, la vogliamo dare? Praticamente, 1 workshop di Appleby sul cane in città, e 1 stage sul cane timido. That’s it. E dopo questi splendidi eventi formativi, lei dichiara di occuparsi di problemi comportamentali, che vanno in teoria dal cane che abbaia troppo a quello plurimorsicatore pericoloso per umani e altri animali. Capisco che la copla non sia sua, ma di chi non ha stabilito regole sulla professione, ma Santo Cielo…

  9. Io finora ho conosciuto solo addestratori, ma non credo siano veri addestratori perché nessuno di loro e’ truzzo tamarro, sono tutti pelati o con i capelli cortissimi, e tutti con regolari qualifiche Enci. A parte quello che mi segue direttemente, che si, nel suo caso e’ vero, l’esperienza l’ha acquisita “solo” sul campo. Ma considerando che è un’esperienza ultraquarantennale la stimo molto più dell’esperienza teorica di Irene. Che poi, magari, e’ brava e sa fare il suo lavoro, ma penso che qualcosina da uno che lavora da oltre 40 anni con i cani potrebbe sempre impararla. Di sicuro deve imparare l’umiltà. Mi permetto comunque di non trovare affatto divertente il commento all’ud come ad una fucina di torturatori di cani. E’ uno sport bellissimo, nel quale il rapporto con il conduttore e’ fondamentale, e con il quale cane e umano crescono tantissimo sia come individui sia come binomio. L’eccesso di nervosismo e l’insicurezza del mio precedente pt li ho risolti proprio grazie l’ud. E quando ho cominciato a frequentare il campo ancora non mi interessava. E il pt di mia sorella, che vive con lei ma che praticamente seguo io, pur vedendomi poche ore a settimana e’ comunque profondamente legato a me. E non lo porto solo a fare UD, ma ovunque lo porti il suo punto di riferimento sono io. E sono sicura che l’ud abbia aiutato parecchio a forgiare il nostro rapporto. Ma d’altronde, se l’esperienza dell’Ud di Irene si limita ad uno stage, e nonostante questo e’ sicura di sapere di cosa sta parlando, posso in realtà tenermi il fegato integro e ignorare tanta saccenteria. E mi permetto anche di trovare incomprensibile il riferimento a questi addestratori truzzi tamarri che dovrebbero avere solo molossoidi. Quale sarebbe il problema? La signorina ha forse qualche problema anche con i molossi, oltre che con gli addestratori? Ah, io l’articolo sull’addestratore (ora) da evitare sul blog di Irene non l’ho quasi letto, in compenso mi sono letta il resto del blog. Se Irene non ce l’ha davvero con tutta la categoria a prescindere forse dovrebbe fare un repulisti generale.
    P.s.: io è la signorina Irene abbiamo iniziato a lavorare con i cani nello stesso anno, io però sto ancora aspettando di fare in corso perché prima di iniziare voglio avere ben chiaro cos’è un cane, perché la teoria e’ sicuramente più chiara e meno dogmatica se hai un’idea della realtà a cui corrisponde l’ideale che stai studiando, e nonostante abbiamo la stessa esperienza io passo ancora molto più tempo a chiedere che a dare consigli.
    P.p.s.: io ai miei cani non chiedo se gentilmente vogliono venire al piede, o stare seduti, o a terra, e se non gli va adesso pazienza, lo facciamo pure quando si sentono pronti. Io ai miei cani insegno a fare determinate cose quando gliele chiedo perché ho bisogno che le facciano in quel momento, e loro le fanno quando gliele chiedo io non perché sono robottini ma perché abbiamo costruito un rapporto bellissimo e si fidano del fatto che, se chiedo loro di fare qualcosa, un motivo c’è.

      • Allora, Irene, se ambisci a gestire un blog di informazione e cultura cinofila, oltre ai contenuti dovresti studiarti anche le tecniche di linguaggio e il modo in cui il lettore recepisce il testo. Gli stessi argomenti esposti con un ordine diverso, che tu ci creda o no, acquisiscono significati diversi, e la mente del lettore li recepisce in modo diverso. O tu queste cose le sai, ci marci sopra e fai la gnorri, o non le sai e anche in questo dimostri scarsa umiltà e incapacità di incassare le critiche (che, scusa tanto, ma per una persona che scrive un blog pubblico mi sembra proprio ridicolo). I principali punti da rivedere?
        Pagina addestratore per cani o educatore? Metti prima l’addestratore, e inizi dipingendo lo stereotipo dell’addestratore kattivo. Dedichi molto spazio a questo tipo di addestratore, per poi dire che l’addestratore serio dovrebbe occuparsi di sport cinofili. Nella mente del lettore si crea l’immagine di una figura in generale negativa, ma se sei fortunato trovi i 2 o 3 che in Italia fanno sport. Parli poi dell’educatore, abilmente glissi sullo stereotipo negativo dell’educatore, concedendo che possono presentarsi casi di scarsa professionalità (scrivere due righe in più dicendo che la figura dell’educatore e’ ormai di moda, che i corsi li trovi come funghi ma non tutti sono ugualmente qualificanti, e che il solo corso senza esperienza non crea l’educatore era troppo, evidentemente), e poi spieghi quale meravigliosa figura sia l’educatore. Non bisogna aver studiato un corso di tecniche della comunicazione per capire che effetto ha un discorso impostato in questo modo su chi non ha un’approfondita cultura cinofila e conosce educatori e addestratori solo dalle faide che si trovano su internet.
        Nella pagina addestramento per cani, quali discipline usiamo per addestrare il tuo cane, parli di Rally-o è Mobility dog dicendo l’addestramento per il cane deve sempre essere gioioso, divertente, stimolante e rilassante: questo e’ il presupposto fondamentale per entrambe le discipline. E non e’ il presupposto di TUTTE le discipline sportive? Al lettore che non ha ancora cultura cinofila arriva il messaggio che per le altre discipline sportive non sia così. Ma guarda che anche in UD, per lavorare bene, deve deve essere stimolato in modo gioioso. Certo, nella sezione B e’ richiesta precisione nell’esecuzione degli esercizi, e nella fase C il cane deve comunque tenere sotto controllo l’eccitazione in modo da rispondere prontamente al comando lascia, per cui ai momenti gioiosi, divertenti, stimolanti e rilassanti (ma anche eccitanti, nel nostro caso), alterniamo anche momenti di stress positivo e controllato per il cane. E’ quello stress che gli permette di crescere, maturare e diventare un cane in grado di valutare le situazioni. E non viene causato allo stesso modo in tutti i cani, perché boxer, pastori tedeschi e malinois hanno tutti tempra diversa, senza contare che anche i singoli soggetti avranno tempra diversa l’uno dall’altro, per cui certi approcci facilmente accettati da un pt risulteranno dannosissimi per un malin. Certo, non mi aspetto che tu spieghi ai tuoi lettori cosa sia l’ud, anzi visto quello che ne pensi e che ne sai e’ forse meglio che non ne parli proprio, ma al lettore non acculturato passa l’idea che al cane non debba mai essere causato alcun tipo di stress, senza spiegargli che esiste uno stress positivo e uno negativo e la differenza fra i due.
        La perla: addestramento classico o tradizionale. Inanelli una serie di luoghi comuni e immagini stereotipate da cui si evince che qualcuno di ha detto di stare lontanissima da qualsiasi addestratore, per cui non ti sei mai presa la briga di andare a vedere con i tuoi occhi come lavorano, ma vedere e ascoltare davvero, senza pregiudizi e arroganza, e poi concludi che finalmente è’ arrivato in Italia il metodo gentile, anche se l’addestramento classico sembra ancora lontano dal morire. Vuoi dirmi che da cui non si evince chiaramente che tu consideri in opposizione metodo gentile VS metodo classico? Anche perché se il classico non e’ gentile, per il lettore non acculturato e’ cattivo. Grandissima stupidaggine. Il metodo classico in realtà include una tale varietà di metodi e tecniche, alcune sicuramente superate ma molte altre validissime, che però a te non interessa minimamente conoscere ne approfondire. Ti basta creare questa opposizione, e poi lasci al lettore non acculturato il compito di farsi un’idea su cosa vuole per il suo cane. E secondo te dopo che ti ha letto cosa sceglierà?
        Questo solo per farti un’idea. Il messaggio completo e’ formato da significante e significato, non conta solo cosa dici, ma anche da come lo dici, perché il messaggio arrivi in un modo o in un altro. Tu che messaggio vuoi che arrivi davvero a chi ti legge?
        Forse ti sei talmente assuefatta al metodo gentile da non riuscire ad accettare nemmeno per te stessa alcuna forma e livello di stress, per cui ritieni che anche le critiche alle persone siano costruttive solo se positive, gioiose, allegre e stimolanti. Mentre una critica negativa e’, immagino, tradizionale, secondo la tua accezione del termine.

        • Alice quoto anch’io, e aggiungo solo una cosa.
          Quello che secondo me manca in quel sito è proprio la “presentazione” di Irene sul campo, il lavoro che fa…
          Leggere solo del CV “cartaceo”, ossia degli attestati che ha non mi da nulla, non mi passa alcun messaggio sulle sue capacità operative.
          Avrei preferito dei racconti delle sue prime esperienze attive, dei suoi cammini fatti con alcuni cani, del suo vissuto…
          Invece anche sul blog ci sono solo articoli “teorici”, articoli che inoltre non aggiungono nulla a quello che bisognerebbe sapere, e forse possono anche risultare fuorvianti.
          Un esempio è l’articolo “Arriva un altro cane”. Oki, nulla o quasi da dire, ma è solo una piccolissima parte del problema.
          E in 191 parole e 5 paragrafi crede di aver dato un utile apporto sull’argomento??
          Non so, credo che chi è senza “tanta” esperienza dovrebbe cercare il più possibile di valorizzarla, parlando molto di questo, e mooolto meno dei massimi sistemi. Poi, man mano che ci si forma, si può cominciare a farla fuori dal vaso, si comincia a dire la propria, ma SOLO dopo aver provato tutto, il bello e il brutto…

  10. Ciao valeria!

    bell’articolo! (come sempre!!!!)

    Questo articolo, sommato alla mia testardaggine sul voler a tutti i costi capire perché gli “amanti dei cani” si odino reciprocamente, mi porta a chiederti lumi su un gruppo, forum, pagina FB (non so bene che sia) dal nome ARCA.

    Li seguo da un po’ (via FB, quindi la mia è una conoscenza parziale e sicuramente potrà essere viziata dalla rete).

    Va detto che in quasi tutti i post leggi de “la nobile Arte”, “i ciarlatani (riferito agli educatori)”, lo strozzo come unico strumento (va detto che, a mio modesto parere, esagerano, visto che è tutto orientato ad un grande sfottò su chi usa la pettorina), pesanti prese in giro verso veterinari o educatori X o Y o Z perché sconsigliano li strozzo … Addirittura segnalazioni di non recarsi in determinate strutture veterinarie perché i dott. sono contrari allo strozzo ….

    Magari saranno persone bravissime .. ma a leggerli mi sembrano n po’ tutti degli esaltati (mi ricordo un post nel quale veniva asserito che quello dell’Addestratore è il verbo e non va mai messo in discussione….)

    Tu cosa ne pensi del loro modo di porsi?

    Grazie!

    • Spero proprio che Valeria risponda, sono impaziente di leggere cosa ne pensa di quel buffo gruppo di persone. A me ricordano (non tutti, ovviamente) il Ku Klux Klan. Ma quello dipinto da Tarantino in Django Unchained 😀 . Per apprezzare la somiglianza dovete almeno vedere qualche video su Youtube 😀

    • Posso solo dirti che inizialmente avevo aderito con entusiasmo ad Arca, anzi ne avevo anche scritto perfino la dichiarazione di intenti: l’idea era infatti quella di riunire un gruppo di addestratori professionali “etici”, che non utilizzasse MAI e per nessun motivo il collare elettrico e che lavorasse nel pieno rispetto del cane, pur facendo uso di tutti gli strumenti tecnici che le diverse situazioni richiedessero (compreso il collare a strozzo). L’idea era quella di postare su ARCA foto e video che mostrassero lavori svolti, mentre le discussioni si sarebbero svolte su una pagina “parallela”, ARCA Forum. Purtroppo, col tempo, gli addestratori etici si sono rivelati in parte iporiti (si è iscritta gente che il collare elettrico lo usava eccome, o quantomeno l’aveva usato, senza che gli amministratori dicessero “ba”) e in parte esageratamente fanatici nella difesa dello strozzo (che loro chiamano “collare a scorrimento”, come se ci fosse bisogno di cambiargli nome per giustificarne l’uso: io penso invece che andrebbe chiarito a tutti che il nome può anche essere “kollarekiller”, ma che se viene usato responsabilmente e con competenza non causa nessunissimo dolore e tantomeno nessun danno fisico al cane). Un fanatismo che è diventato quasi pari a quello dei “pettorinisti a oltranza” e che quindi non può trovarmi d’accordo. Su questi punti sono cominciate le mie discussioni con gli altri amministratori (lo ero anch’io), che sono state comunque abbastanza amichevoli fino all’ingresso di nuovi personaggi che hanno portato l’esagerazione all’esasperazione. A quel punto io ho reagito con una certa veemenza (eufemismo…) e sono stata bannata, quindi non so – e tutto sommato neppure mi interessa sapere – cosa si faccia o si dica oggi su quel gruppo. A giudicare da ciò che ogni tanto mi viene riportato, mi pare che lo sport principale sia lo sputtanamento altrui (compreso quello della sottoscritta, che infatti ha chiesto pure di poter rientrare per difendersi visto che le sparlavano alle spalle: ma la richiesta è stata ignorata), non più e non meno di quanto accada su tutti gli altri gruppi cinofili di FB, che infatti ho smesso di frequentare. Nun se ne può più. Trovo che FB stia veramente tirando fuori il peggio da tutti noi 🙁 .

  11. Tutti lì a scannarvi e nessuno che pensi a me che stavo scrivendo un articoletto su padroni e addestratori e adesso devo cestinare ogni cosa… e in più devo anche convincere il mio molosso a non inoltrare querela a questa Signorina.

  12. PS. I molossi sono cani con un carattere fantastico, e gli addestratori che ne posseggono sono per me persone per cui provare una stima e un rispetto infinito, sempre parlando di addestratori con la A maiuscola!

  13. Educatore= chi insegna a un cucciolo (o a un adulto che non l’abbia imparato prima, come quelli di canile) a inserirsi correttamente nella società umana. Addestratore= chi indirizza le doti naturali del cane verso uno sport o una disciplina di utilità sociale (cani da soccorso, cani guida, cani da protezione civile ecc.). Ovviamente TUTTI gli addestratori sono anche educatori… mentre non è vero il contrario: molti educatori si limitano a gestire i cuccioli, perché non hanno alcuna tecnica né sportiva né utilitaristica. Non è un delitto, ovviamente: ci si può anche limitare a ciò che si sa fare senza andare a spalar fango su chi fa qualcosa in più. Purtroppo lo sport cinofilo più diffuso, oggi, è proprio lo sputtanamento coatto di chi sa andare un po’al di là delle competenze che si raggiungono col corsetto di 100 ore tutto incluso.

  14. Scusa, Valeria, se parlo da vera sciuramaria DOC, ma, di fatto, qual’è la differenza tra l’educatore e l’addestratore??? Se hai già scritto qualche articolo me lo posti, per favore??? Sono talmente tanti che mi ci perdo a cercarlo (in effetti ci ho provato, ma.. tant’è… ho smarrito la retta via).

  15. c’e’ ancora qualche addestratore da evitare…..ma io queste cose non le ho mai viste in nessun campo che ho frequentato ( ne ho frequentati 3) ecco…nel primo dove ero andata, dopo 2 lezioni ho rinunciato…perche’ non mi piaceva il metodo che per evitare che il cane tirasse, me lo facevano strattonare con forza (era un cavalierino di 1 anno) …negli altri 2 mi sono trovata bene e non ho visto nessun cane sottomesso o timoroso

      • Questo tuo commento parla da solo. Se una persona ha incontrato un addestratore affidabile e competente e’ stata solo fortunata. Perché evidentemente si tratta di rare eccezione che confermano la realtà che, però, esiste solo nella tua testa e in quella di chi, come te, passa il suo tempo a diffamare la categoria degli addestratori. Devi farne di strada, bimba, se vuoi scoprire com’è fatto il mondo.

  16. no fermi un attimo..se lavori per 20 o trent’anni non vuol dire che lavori bene, sia chiaro. personalmente avevo contattato Irene a gennaio perché avevo dei gravi problemi con il mio cane. ero arrivata a non portarla quasi più a spasso, era sempre al guinzaglio non mi ascoltava e insomma, il nostro rapporto era davvero pessimo. con l’aiuto di una brava educatrice (perché cari miei non è che se hai 25 anni e hai appena iniziato devi per forza essere un’incompetente) quale Irene, abbiamo ritrovato il giusto rapporto, il cane si fida di me e io di lei. con Irene ho fatto anche sessioni di addestramento, anche se a livelli basici come obedience e agility. mi sono trovata molto bene con lei, e io sono una persona veramente scettica in queste cose.
    è se dobbiamo dirla tutta ha risolto problemi di alcuni cani molto gravi. certo è alle prime esperienze sono quattro anni che lavora, ma santo cielo uno dovrà pur iniziare no? detto questo facciamoci due risate, si scrivono così tante stronzate su internet che si potrebbe fare un elenco..

    • Credo che nessuno metta in dubbio le capacità “operative” di Irene, anche perchè senza aver provato non sarebbe corretto.
      Si mette in dubbio la sua capacità comunicativa, si mettono in dubbio le sue idee, e questo lo si può fare benissimo leggendo quanto scrive nel suo sito.
      Urta la “spocchia”, passami il termine, con cui parla facendo di tutta l’erba un fascio, parlando per stereotipi, alla “Lombroso”, appunto…
      E questo, si, lo si può criticare….

    • Se poi ha scritto una stupidata, bon, ci può stare, basta ammetterlo, cancellare l’articolo…
      Ma le stesse cose le dice anche in altre pagine, ergo… o sono tutte stupidate, o davvero ci crede e la pensa così…
      Due risate ci stanno, e si possono fare, ma bisogna avere l’umiltà di ammettere che si è sbagliato, o che non si è stati capaci di trasmettere il giusto messaggio che si voleva scrivere…

    • Alessia, guarda che qui nessuno ha messo in discussione il lavoro di Irene. Per quanto ne so io, può anche fare i miracoli… ma questo non la autorizza a spalar fango su quelli che dovrebbe ritenere i suoi colleghi (visto che alla fin fine lavoriamo tutti con i cani), dipingendoli come truzzoni violenti. Nessuno di noi addestratori si è mai sognato di scrivere (ma neanche di dire, se è per questo) che “tutti gli educatori sono degli incapaci”: QUALCUNO lo è, così come qualche addestratore è un emerito stronzo. Ma fare di tutta l’erba un fascio è sempre sbagliato…e l’articolo di Irene, nella sua forma originaria, faceva ECCOME un fascio unico! Adesso, invece, è accettabile.

      • Si però Valeria avrà anche cambiato l’articolo ma se ti fai un giro sul suo sito puoi leggere quest’altro articolo http://www.comprendiamoilcane.com/addestramento-classico-tradizionale-cani/ in cui spiega a suo modo cosa sia l’addestramento classico/tradizionale ed esce fuori quello che pensa veramente. Trovo allucinante come arrivi a fare di tutta l’erba un fascio e a paragonare gli addestratori di oggi che utilizzano il metodo “classico” agli addestratori più rudi di un tempo (qualcuno purtroppo c’è ancora oggi) dicendo che sono quelli che addestrano provocando solo dolore al cane e affermando che “purtroppo ancora oggi esistono campi dove si pratica il metodo classico (tout court) e vedo la sua estinzione ancora lontana”. Questo è quello che Irene pensa veramente. Bah! 🙂

        • Purtroppo non ho dubbi che la pensi così… tutto il suo sito trasuda astio verso questa figura mitologica dell’addestratore coercitivo. Però, ripeto: gliel’hanno raccontato e ci ha creduto. Spero che prima o poi abbia modo di toccare con mano le millemila realtà diverse che esistono in questo mondo… nel bene e nel male!

          • Vorrei, sulla linea di Valeria, spezzare una lancia in favore di Irene (e poi tirargliela dietro per “l’eccessiva fantasia” dell’articolo! Naturalmente lancio la parte senza punta… 😀 ). Ora sono serio: condivido a pieno il fatto che ci possa essere la seria possibilità che certe cose la ragazza le abbia sentite o le siano state inculcate. E’ vero, come ha scritto qualcuno, che ad una certa età una persona dovrebbe ragionare col proprio cervello e assumersi la responsabilità delle proprie azioni, però chi è che non ha mai commesso errori (perchè di quello si tratta, secondo me), soprattutto in gioventù?
            Aggiungo una piccola esperienza personale: dove mi sono formato come educatore ci è stata più volte marcata la differenza tra educatore e addestratore, denigrando – a volte esplicitamente, più spesso subdolamente – il secondo. Molti miei colleghi sono venuti fuori con una certa idea dell’addestratore, perchè da neofiti si sono fidati dell’insegnante guru. Con me non ha funzionato perchè prima del corso ho frequentato un campo di un addestratore per alcuni problemi di aggressività del mio cane e ho passato anche tanto tempo ad osservare ammirato le lezioni di UD: ebbene, non ho mai visto un cane maltrattato, ho visto consigliare pettorine per alcuni cani, ho visto i suoi cani guardarlo con adorazione e sempre felici. Dico di più: questa mia esperienza pregressa mi ha anche fatto storcere il naso durante il corso e obiettare su certe cose…il che mi è costato caro, ma non approfondisco il come…

      • Mi dispiace Valeria ma anche nell’ articolo originale non facevo di tutta l’ erba un fascio.
        Nel sito indico la differenza tra addestratore ed educatore…mi pare sia chiaro il concetto.
        Non dico “io penso che l’ addestartore usa collare a strozzo, fa questo e quell’ altro” ma dico “è pensare comune che l’ addestratore sia questo e questo…ma in realtà si occupa delle discipline sportive”.
        Ragazzi, non mi sembra così tragica la situazione!

    • No infatti è vero che non sia scontato che se uno lavora da 30 anni lavora bene, ovvio! Uno può essere bravissimo dopo 5 anni o anche meno (anche se ancora con un mare di cose da imparare) e uno può essere un macellaio per 30 anni. Ma infatti in questa sede, dietro un pc, nessuno può dimostrare nulla. Io posso dire di lavorare da 30 anni ed essere bravo, tu che lavori da 5 e lo sei anche tu e via così… Poi sono i clienti e le persone che ti conoscono realmente che sanno la verità. E infine contano i fatti. Qui nessuno ha detto che Irene non sia brava e probabilmente lo sarà… qui si discute sul fatto che abbia pubblicato un articolo offensivo per tutta una categoria professionale. E non solo l’articolo ma anche altre parti del suo sito. Sarà bravissima e appassionata, questo non lo metto in dubbio, ma questo non giustifica il tono saccente con cui si è espressa. 🙂

  17. Bah… sono senza parole! Ormai sono sempre più arroganti e spocchiosi. Una che ha iniziato a lavorare nel 2011 e che avrà fatto indigestione di libri teorici si permette di dire di stare alla larga da addestratori che non “hanno formazione nel curriculum” quando molti addestratori seri e professionisti non hanno sicuro lo stesso tipo di formazione sua o proprio non ce l’hanno poichè, come detto anche da Valeria, all’epoca nemmeno esisteva. E il mestiere lo hanno imparato da soli, sul campo e con passione. Per cui meglio portare il cane da una tipa che ha iniziato a lavorare sul campo da 3 anni ma ha un formazione fatta di un lunghissimo elenco di stage, libri letti, seminari etc… oppure un addestratore serio e professionista che la formazione teorica magari non ce l’ha nel curriculum anche se le cose le sa lo stesso, che lavora da 30 anni e ha imparato a conoscere a fondo il cane sul campo? Non credo ci sia altro da aggiungere! Scendete dal piedistallo e rispettate l’esperienza di chi è più grande (ed esperto) di voi! Per cortesia! 🙂

      • Si certo Irene come no! Lavorato per 30 anni e sbagliato per 30 anni con all’attivo un centro cinofilo pieno di gente appassionata che lavora felice con il proprio cane… L’umiltà noi l’abbiamo perchè non attacchiamo per primi nessuno! Infatti siamo i primi a dire che se uno vuole lavorare con i proprio metodi va benissimo perchè rispettiamo l’idea del “vivi e lascia vivere”. I 30 anni di cui parli tu sono 30 anni di esperienza e formazione che come già detto non sarà uguale alla tua ma è fatta di gare di UD, libri, studi di etologia fatti inizialmente in solitaria perchè all’epoca, lo ripeto non esistevano scuole, esperienza pratica (la cosa più importante) e conoscenza con scambio reciproco di nozioni fra cinofili esperti. In più conoscenza dei cani a 360° acquisita vivendo da più di 30 anni 24 ore su 24 con loro. Prima di dire che uno “può aver sbagliato per 30 anni” dovresti dimostrare qualcosa. Mi dispiace Irene ma non è nel nostro stile attaccare per primi, però è normale che uno possa sentirti offeso se arrivi e fresca fresca te ne esci in questo modo. Per di più dopo l’invito a riflettere su quanto hai scritto rispondi saccentemente che si può aver lavorato e sbagliato per 30 anni senza conoscerci e senza mai aver visitato il nostro campo e visto come lavoriamo. Ti saluto 🙂

        • Anche perchè Irene anche se hai cambiato l’articolo resta il fatto che sul tuo sito nella parte relativa al “Chi sono” e “Addestratore per cani o educatore” scrivi testuali parole: “L’ addestratore, nell’ accezione comune del termine, è chi, non tenendo conto della soggettività e il cognitivismo del cane, gli impartisce ordini e comandi. Si vedono spesso infatti, lezioni di addestramento collettive in cui i cani eseguono i comandi come robottini, questo non accresce nè la relazione cane – adopter nè tantomeno accresce il bagaglio culturale del cane.” Ti sembra corretto?????

  18. L’articolo pero’ parla solo di quelli da evitare!ne esistono purtroppo! Certamente poi che fortunatamente esistono delle brave competenti e splendide persone nel mondo della cinofilia!

  19. Dopo aver avuto 9 cani nella mia vita, sia di razza che meticci e di varie dimensioni (il primo a 5 anni ed ora ne ho 59 !!), dopo aver avuto esperienze in canile e dopo aver avuto tante esperienze come Guardia Zoofila, dopo aver studiato (per passione) etologia, cinotecnica e quant’altro …. ancora non mi sento pronto per insegnare nulla a nessuno … ma sarò scemo … ??… :p

  20. Beh una cosa l’ha detta giusta: controllare sempre il curriculum vitae!!!
    Sul resto scritto da questa tal Irene, non commento, è molto meglio

  21. Comunque! Ho dato un’occhiata anche alle altre pagine di “comprendiamo il cane” e c’è anche il curriculum di Irene. Non ha iniziato il suo percorso come educatore nel 2009, ma nel 2011 (2011 – Diplomata con il massimo dei voti ricevendo la qualifica di ” Terapeuta del Comportamento Cinofilo ”). Il 2009 è solo l’anno in cui è arrivato il suo primo cane.
    “Bellissimo” l’elenco di diplomi e attestati vari ma…… spero ci sia stata anche una parte di vita pratica che invece non viene mai elencata nel suo “splendido” curriculum!
    Esperienza pochissima direi, anzi, quasi zero a questo punto. Al suo posto non mi permetterei mai neanche lontanamente di esprimere giudizi sulle altre persone.

    • Ho modificato titolo, la parte sui molossi e sto cambiando foto..voglio evitare di urtare la vostra sensibilità! visto l’ esagerazione che state facendo preferisco così! Ho iniziato a lavorare sul campo da quando mi sono diplomata..

      • Non preoccuparti che la mia sensibilità non è stata urtata XD
        Magari inseriscilo nel tuo curriculum che fai anche pratica sul campo e che non ti limiti a collezionare attestati. Ti assicuro che chi è da un po’ di anni in questo ambiente (e mi ci metto dentro anch’io) guarda soprattutto che esperienze pratiche ha la persona che si trova davanti e non quanti fogli di carta ha appesi al muro.

          • Leggendo il tuo curriculum, mi dispiace, ma sembra che tu abbia solo esperienze teoriche. Che c’è anche una parte pratica dovresti inserirlo a mio avviso. Poi uno fa quello che vuole XD
            Il fatto che tu faccia pratica non è assolutamente scontato. Ci sono tantissime persone che fanno un corso di 10 lezioni, zero pratica e che si spacciano per grandissimi conoscitori del cane.

        • Grazie per il suggerimento, sicuramente aggiornerò con le esperienze pratiche. Avevo dato per scontato quello che a quanto pare non lè. 🙂

      • Irene,guardi non si risenta per queste reazioni,non vuol dire che le persone hanno qualcosa contro di lei,né che è stata urtata la loro sensibilità,quindi risparmi la fastidiosa ironia e cerchi di capire che mettersi a divulgare su Internet informazioni dopo soli tre anni di esperienza nel campo,la rende inevitabilmente passibile di critiche da parte di chi ne sa più di lei. A volte è meglio tacere e passare per scemi piuttosto che aprire bocca e fugare ogni dubbio…

  22. ma la differenza tra educazione e addestramento non e’ cometra scuola elementare e superiore?
    Mi paresse che cosi’ valeria spiegasse…….

  23. Parlando un poco più “terra terra” ….. ma quanta m..a avrà tirato su ?? Ma la gente si rende conto di quello che dice (e scrive) ?? 30 anni di allenamento, e mai e poi mai mi sognerei di scrivere delle ca….te del genere !! Basito !!

  24. a ognuno il suo…c’è chi addestra e chi educa con professionalità, e chi rovina il cane perchè con un paio di anni di esperienza si crede arrivato,fatto e finito..grande cavolata, soprattutto in questo lavoro!!…io dico che ci vuole umiltà in tutto quello che si fa, e attingere il più possibile da chi ha più esperienza di te,sia addestratori che educatori, perchè da ambo le parti ci sono cose giuste e cose meno giuste,e il bello è proprio quello, avere sete di conoscenza cinofila!imparare imparare imparare, non si impara mai abbastanza! 😉

  25. Tornando a quando scritto da questa ragazza sostenere che sia un pò, diminutivo di poco ma intendo ben altro, superba e superficiale è farle un complimento. Per altro, visto che non lo so, mi chiedo quali brevetti abbia conseguito visto che io mi sto affacciando dopo 15 anni di allevamento in questo mondo e ritengo di aver solo da imparare. Ma sarò tardo io sia chiaro…

  26. Ma perchè mai si deve sempre essere “contro” qualcosa e/o qualcuno???
    Ma possibile che dobbiamo sempre giocare a Gulfi e Ghibellini, Montecchi e Capuleti o Guardie e Ladri????
    Il “Pirla” c’è in ogni campo, in ogni associazione, in ogni “formazione”… se non lo abbiamo ancora imparato… a posto siamo!!!!
    E poi, una che si definisce “Educatore” e sbandiera ai 4 venti di avere la verità in tasca, beh, mi perplime assaie assaie…. Io, da educatrice, ma di umani, da una così manco le piante ci porterei…..

  27. Da una donna con la sua esperienza mi aspettavo di più!
    Nell’ articolo sono solo state scritte le cose che il cliente deve evitare..tutto qui!
    Ringrazio per gli insulti..ma non mi toccano!

  28. Da una donna della sua esperienza mi aspettavo qualcosa in più. Ho semplicemente elencato nel testo le caratteristiche che l’ addestratore non deve avere!! Non è questione di educatore o addestratore..leggiamo il testo per quello che è!
    Grazie

    • Sì,dopo aver cambiato il titolo è facile fare i saccenti…ci vuole coraggio a scrivere così tante perle di disinformazione tutte nello stesso articolo (poi fomentare chi non conosce i cani contro molossi e utilità e difesa mi sembra proprio un insulsa mossa propagandistica potenzialmente molto dannosa).

    • Irene, la mia replica al tuo articolo è stata soprattutto scherzosa perché mi sembri giovane, inesperta e facile a lasciarti condizionare dai pregiudizi. Non è un crimine, ci siamo passati tutti. Però il tuo articolo, nella forma originaria, era assolutamente PERFIDO verso tutti gli addestratori: non parlavi di “addestratore tipo da evitare”, ma di “addestratore tipo” e stop. E della foto con i cani che dicono “NO all’addestratore” (generico, direi…), ne vogliamo parlare?
      Così com’è adesso lo condivido pienamente (a parte il razzismo contro i molossi…): ma quando l’ho letto ieri faceva veramente saltare la mosca al naso, leggendolo per quello che era. E adesso è diverso perché qualcuno ti ha criticato… ma spero che sia diverso anche perché la pensi davvero così (e cioé: esiste ancora QUALCHE addestratore macellaio) e non perché hai voluto rimediare a una figuraccia, pur continuando a pensare che tutti gli addestratori siano domatori di leoni 🙂

      • Scusa Valeria ma non condivido…
        La frase

        “….Basta fare una rapida ricerca su Google per individuare l’ addestratore “da evitare” tipo. Sono per lo più uomini, ma ahimè anche le donne non scherzano, capelloni, un pò tarchiati: più muscoli e capelli hanno e più usano metodi arretrati e credono ancora che il cane vada sottomesso e comandato….”

        sembra presa da un libro del Lombroso…
        Se poi guardo la sua foto con un cagnino formato tascabile cosa devo pensare, che è brava solo con i Trudi???
        Per favore, può andar bene il titolo modificato, ma il contenuto…. lascia ancora moooooolti dubbi, o forse dà solo certezze…
        L’essere neofiti o senza esperienza non è un peccato, anzi, ma non si può parlare per stereotipi, non ce lo possiamo più permettere, nessuno e in nessun campo….

        • Mardo, l’esperienza mi insegna che gli educatori che parlano (o scrivono) in questi termini sono stati “forgiati” da qualcuno che aveva tutto l’interesse (economico, non certo cinofilo!) a dipingere questa figura leggendaria dell’addestratore “bruto” (e vista la descrizione, pure “brutto”). Quindi non posso prendermela più di tanto con Irene, né con gli altri come lei, perché sono vittime di insegnamenti volutamente distorti e professionalmente scorretti. Un po’ come gli animalisti talebani, anche loro vittime dei “guru” di turno (che sulla loro pelle – e su quella degli animali che dicono di voler difendere) si arricchiscono.

          • Si, ok, ma connettere il proprio cervello è cosa così difficile???
            Sono andata a scuola dalle suore dall’asilo alle medie, ma questo non mi ha impedito, ad un certo punto, di vedere e capire…
            Nella chiesa ci sono tanti Don Gallo e tanti Cardinal Bertone, e tra i cardinali accanto a Bertone ci trovi Bergoglio…. e questo mi porta a dire che NON posso etichettare tutti gli appartenenti ad una categoria…
            L’indottrinamento è “a scuola”, quando fai corsi, poi, se ti fai esperienza, ti fai anche l’idea che contano le persona, non il loro abito o i loro capelli, altrimenti gli skin e gli ultrà tifosi (vedi Genny la carogna) non so in quale casella metterli…!

          • Anche perchè l’articolo lo ha modificato e ok. Ma sul suo sito nella parte “Chi sono” c’è una sotto casella “Addestratore per cani o educatore?” e ci sono scritte testuali parole: “L’ addestratore, nell’ accezione comune del termine, è chi, non tenendo conto della soggettività e il cognitivismo del cane, gli impartisce ordini e comandi. Si vedono spesso infatti, lezioni di addestramento collettive in cui i cani eseguono i comandi come robottini, questo non accresce nè la relazione cane – adopter nè tantomeno accresce il bagaglio culturale del cane. Ma l’ addestratore in realtà, è quella figura professionale che si occupa delle attività sportive cinofile, oggigiorno sempre più variegate a variopinte! Sempre di più impieghiamo divertenti elementi di alcune discipline di addestramento, in particolare Mobility e Rally – O, sia nei percorsi educativi sia in alcune fasi delle terapie comportamentali.” Anche se nelle ultime righe aggiusta un po’ il tiro, tutta la prima parte è assurda e fuorviante per chiunque sia inesperto e capiti per caso sul suo sito. Non so a voi ma a me sembra profondamente scorretto. Cmq concordo con Valeria che la colpa non è certo sua ma dei cosiddetti “guru”. 🙂

          • No, io invece su questo non sono d’accordo con Valeria. Chi si fa abbindolare dai guru è comunque una persona adulta e dotata, fino a prova contraria, di diritti civili e libero arbitrio. Quindi la responsabilità di chi scrive un simile cumulo di stupidaggini (mi riferisco a questo articolo ante correzioni, ma anche al resto del sito) è solo dell’autrice. Che oltretutto ha anche un ruolo didattico sui proprietari dei cani, quindi dovrebbe essere molto meno presuntuosa e assai più cauta prima di spargere simili perle di saggezza.

      • Cara Valeria,
        il mio articolo diceva fin da subito l’ addestratore da evitare, mi dispiace sia stata una lettura poco attenta la sua.

        A chi scrive “Se poi guardo la sua foto con un cagnino formato tascabile cosa devo pensare, che è brava solo con i Trudi???” dico che lei è Micha, la mia cagnolina volata via 3 anni fa…è stato il primo cane con problemi comportamentali con cui ho avuto a che fare. E’ stata abbandonata da tutti e io ho voluto darle una possibilità per vivere finalmente un vita dignitosa. Insieme siamo riuscite nell’ intento…abbiamo creato qualcosa di unico, una relazione che non saprei come definire..e tutti i suoi problemi sono stati spazzati via.
        Ma ti assicuro che i miei clienti non hanno solo trudy, hai mai lavorato con un pastore della Ciarplanina di 65 Kg? Io si!

        Ho la mia testa e grazie a Dio la uso. Nell’ articolo dico cosa l’ addestratore non deve fare…ed è quello che penso io non qualcun’ altro!

        • Cara Irene,
          ora mi cappotto dal ridere.
          quanto obeso era (o fuori standard) il tuo ciarplanina da 65 kg+
          cosi’, per curiosita’, visto che il peso secondo lo standard (e posso anche confermarlo per esperienza diretta) NON SUPERA I 45 KG.

        • A me leggendo questi commenti viene in mente la solita barzelletta del tizio contromano in autostrada…

          Hai ricevuto da più parti critiche per l’articolo (tanto che lo hai modificato varie volte: hai cambiato il titolo, poi hai tolto la foto conclusiva del “diciamo no all’addestratore”, poi hai tolto la parte sui molossoidi, etc…oltretutto leggendo in altre pagine del tuo sito è chiaro come la tua idea dell’addestratore sia mediamente non proprio positiva (con buona pace del tuo tentativo di dire che nell’articolo parlavi solo dell’addestratore “da evitare”…che poi andrebbe anche capito in quale versione hai aggiunto i vari “da evitare”, a questo punto)…ma naturalmente è tutta gente che ha letto l’articolo in modo poco attento, non lo ha capito, eccetera eccetera. Il fatto che chi ti ha “appoggiato” (come ad esempio Ivana) abbia letto già una delle versioni “riviste” e non l’originale non ti fa venire nessun dubbio, o che dopo aver saputo che l’originale era diverso abbia in parte rivisto la sua posizione di “favore”, non ti fa venire proprio nessun dubbio? 😀

          Tipo…il dubbio che magari il tuo articolo non sia riuscito proprio bene e fosse, se non vuoi definirlo “avventato” o “eccessivo”, quantomeno facilmente fraintendibile, e quindi non scritto così bene ? Perché di solito quando 9 lettori su 10 ricavano da uno scritto un messaggio opposto a quello che l’autore dice di voler dare, la colpa si da all’autore, per quanto mi risulta…

          Che poi in realtà evidentemente il dubbio ti è venuto, visto che l’articolo lo hai modificato (e anche a più riprese), però ammettere che hai fatto uno sbaglio almeno almeno con il testo originale dell’articolo non ti riesce proprio…proprio come nella già menzionata barzelletta.

          Invece di arrampicarti sugli specchi accusando di aver letto con poca attenzione o capito male le varie persone che criticano l’articolo, o di fare a gara a chi ha lavorato con il cane più grosso (oltretutto…accusi gli altri di non capire il tuo articolo e poi rigiri a tuo piacimento il riferimento alla foto…che è fatto proprio per far notare il poco senso del tuo discorso sugli “uomini, capelloni, un po’ tarchiati” ? Sorvolando sull’enormità del Ciarplanina da 65 Kg :D), sarebbe bastato dire “ops, okay, forse non mi sono spiegata bene, rifacciamo va…”, invece che correggere in più fasi e più o meno a fondo il tuo scritto, così che oltretutto chi si trova a leggerlo ora, trovando la versione edulcorata, tenda a pensare “va beh ma le critiche che le han fatto sono eccessive, che avrà detto mai…”
          Secondo me ne saresti uscita in modo decisamente più elegante…perché un’uscita avventata comunque è perdonabile, un articolo “riuscito male” rispetto alle intenzioni dell’autore/autrice capita (e ne sarà capitato ben più di uno a chiunque scriva :D), ma questa tua ostinata difesa anche dell’articolo “originale” suona male (anche perchè a quel punto allora, per coerenza, avresti dovuto lasciare il testo intatto…)

        • @Irene, quello che tu hai scritto nell’articolo, ma in generale sul sito, è davvero irritante e per certi versi desolante, ma tu mi fai molta tenerezza. Perchè, qualunque età tu abbia, ti trovo pateticamente giovane ed immatura, inesperta come solo i principianti sanno essere, con le verità bianche e nere in tasca e nessuna idea di quello di cui stanno parlando. È evidente che non hai mai frequentato addestratori: di agility, obedience, UD, dog dance…o forse pensavi che gli addestratori fossero solo quei brutti cattivi con la manica e un bastone in mano -ohibò!- che fanno quelle cose VIOLENTISSIME con i moloss…ah, no, non le fanno molto spesso con i molossoidi, le fanno di più con i PASTORI o con altri cani che proprio molossoidi non sono… Insomma, da come descrivi gli addestratori (nel sito, non nell’articolo), si capisce che hai le idee molto, molto confuse. Io ti consiglio, come tutti, di fare esperienza, ma anche e soprattutto di andare a vedere come lavorano gli altri, specie quelli che lavorano in modo diverso dalle persone che hai frequentato finora: avrai molte sorprese e imparerai moltissimo, molto di piú che a rimanere chiusa nelle tue idee, senza confrontarti.
          Infine, un suggerimento da una persona molto più vecchia di te: io posso permettermi di provare tenerezza perchè non sono nessuno, sono una sciuramaria qualsiasi, ma le sciocchezze che scrivi le leggono anche persone che hanno decenni di professione alle spalle, ed è comprensibile che si sentano offesi dalle parole di una ragazzina alle prime armi che non conosce quello di cui scrive: credo che invece di improvvisare arrampicate sugli specchi faresti meglio a chiedere scusa. Allora forse faresti tenerezza anche a loro… Con mille auguri che la tua carriera proceda con più saggezza.

        • Irene, finora ho cercato di risponderti più civilmente possibile, ma se cerchi di prendermi in giro le cose cambiano.
          Nell’articolo originale, per tutta la premessa (bella lunga) tu parlavi di “addestratore”, “addestratore tipo” e così via: la dicitura “da evitare” precedeva ESCLUSIVAMENTE l’elenco di cavolate sulla museruola a prescindere, la mancata anamnesi eccetera.
          Chiunque leggesse, quindi, interpretava quel singolo “da evitare” come un commento alla figura dell’addestratore TIPO che avevi presentato: era un ulteriore peggiorativo, cosa che emergeva chiaramente dalla foto con i cani che dicevano “NO all’addestratore” (generico).
          E scusami tanto, ma non ho il minimo dubbio sul fatto che tu stessa lo intendessi così. Anzi, sai una cosa? Lo penso ancora.
          Penso che tu sia ancora convinta che l'”addestratore tipo” sia il tamarrone che hai descritto, e che tu abbia modificato l’articolo solo perché, sommersa dalle critiche, non te la sei sentita di difendere la tua opinione e la tua posizione.
          Quindi i casi sono due: o sei semplicemente una codarda, oppure sei conscia di aver scritto cose assolutamente campate in aria ma sei troppo orgogliosa per dire “Ops, forse mi sono sbagliata”.
          E allora cerchi di scaricare le responsabilità su tutti questi ignorantoni che non capiscono quello che scrivi (peraltro è difficile capirlo, se continui a cambiarlo ogni due per tre).
          Guarda che ammettere un errore non è la fine del mondo: a me succede in continuazione. Quando sono davvero convinta di aver scritto cose giuste e sacrosante, però, non modifico una virgola, cascasse il mondo (di solito il mondo non casca: mi arrivano solo delle querele, che sono un po’ peggio delle critiche su FB. Però tengo duro, perché se credo fermamente in qualcosa difendo la mia posizione fino alla morte).
          Tu stai facendo una via di mezzo (difendi quello che hai scritto, però continui a modificarlo: se vai avanti così l’articolo diventerà un elogio dell’addestratore…) che non fa onore a te, confonde le idee a chi legge e non aiuta sicuramente nessun cane.
          Cui prodest? Al tuo orgoglio, forse. Ma sei sicura che ne valga la pena?

        • Irene sono passati tanti anni da quando hai subito questa sorta di lapidazione mediatica con questi commenti… per qualche incauta considerazione scritta su un tuo articolo, una caterva di persone sedicenti mature e piene di esperienza, evidentemente non aveva di meglio da fare che muoverti critiche e fare le pulci su tutto il tuo sito e sul tuo curriculum. La cosa che ho meno sopportato è stato però il sarcasmo contro la tua cagnolina Micha fatta di un commentatore, come se un cane piccolo sia da snobbare e non abbia bisogno di un percorso per risolvere i suoi problemi. Spero che tu abbia continuato la tua strada al meglio delle tue capacità, la memoria di Micha lo dimostra. Un saluto, Adriana

    • e come la mettiamo aver modificato titolo e testo? onesta’ intellettuale vuole che si riscriva un articolo con titolo errata corrige, non che si modifichi il preesistente.

        • su questo non posso dire nulla, non ricordo ma non giuro che non sia successo.
          in ogni caso, la’ e’ cambiato parecchio, dell’articolo. non solo il titolo.

        • La memoria non ti inganna: ho cambiato titoli e anche contenuti, quando mi sono accorta di aver commesso degli errori (cosa che può succedere a tutti): però ho SEMPRE inserito negli articoli (o nei commenti sottostanti) una nota che diceva cosa, come e perché fosse stato modificato rispetto alla versione originale. Perché correttezza richiede che si faccia questo, quando si cambia qualcosa dopo la pubblicazione.

  29. ecco…sono andata a leggere l’articolo in questione e per la prima volta stavo per scrivere “via valeria, questa volta esageri: la ragazza parlava dell’addestratore DA EVITARE, insomma…come i tuoi articoli sul genere di allevatore da cui girare alla larga…”
    Poi arriva la fotina con “noi diciamo no all’addestratore (tout court)”…penso a quanti problemi avrei potuto evitare se invece mi ci fossi rivolta, ritiro il mio commento e scuoto la testa…

      • ha modificato solo il titolo o anche il testo dell’articolo?
        Intendo dire/chiedere se le parole “da evitare” dopo la parola addestratore, sono state aggiunte dopo la pubblicazione dell’articolo di Valeria (se fosse così, riterrei molto grave l’aver corretto un articolo e poi, addirittura, passare qui a commentare con tali “commenti”…..)
        Ad ogni modo, la foto finale denota certamente il suo pensiero, anche se ha poi tentato di camuffarlo…..

        • Nel testo è sempre stato puntualizzato “l’ addestratore da evitare” non ho mai parlato di altro! Il titolo è stato modificato dopo una gradita critica costruttiva fatta da una persona su fb.

          • Correttezza vorrebbe che non si cambia articolo pubblicato, ma si fa un’errata corrige o una integrazione a quanto scritto prima….
            In caso contrario…. cosa di paglia???

          • Irene, può scrivere qui le parole chiave che ha usato per fare la ricerca su google? (senza intento di polemica ma solo per capire).
            (cit.:”…Basta fare una rapida ricerca su Google per individuare l’ addestratore “da evitare” tipo. Sono per lo più uomini, ma ahimè anche le donne non scherzano, capelloni, un pò tarchiati: più muscoli e capelli hanno e più usano metodi arretrati e credono ancora che il cane vada sottomesso e comandato….”).

          • Un’ errata corrige implicherebbe un errore…
            Comunque se siete tanto curiosi posso dirvi i nomi dei centri cinofili in questione in privato!

          • Irene, cortesemente, quali sono le parole chiave che ha usato per la ricerca?
            Non mi interessano i nomi dei centri cinofili, nè qui nè in privato, vorrei solo poter fare la stessa ricerca che ha fatto lei, partendo dalle parole che ha digitato su google.

  30. Ma la Sciura Irene, è mica la figlia (sorella, nipote, cugina, qualunque sia il grado di parentela) dello Sciur Maccheroni? Perché leggendo le frasi sui molossoidi e i cani grandi giuro che ho provato un fortissimo senso di deja-vu e mi son tornati in mente i “pericolossimi” rott allevati dai macellai tedeschi O_O

      • @Irene infatti non ho detto che li hai demonizzati, era proprio l’assunto “addestratore” (poi rettificato in addestratore da evitare) = “quasi sempre possessore di molossoidi” a ricordarmi l’assunto Maccheronico (nel senso che l’aveva scritto Maccheroni di Leggo) “macellai tedeschi” = “creatori dei rott che sono belve assassine e devono vivere nella giungla o nello zoo con le tigri”. Poi magari non era assolutamente tua intenzione collegare una determinata tipologia di cani (i9n questo caso i molossoidi o cani di taglia grande) a una categoria “negativa” ma per com’erano strutturate le frasi del tuo sito mi hanno ricordato l’articolo di cui sopra, tutto qui 🙂

      • Cara Irene …. credo di essere un esempio valido in questo caso. Sono un addestratore ENCI, ma ho conseguito l’attestato solo 1 anno fa. MEntre 7 anni fa ho fatto un corso di Educatore Cinofilo SENZA EFFETTUARE L’ESAME perché costava troppo e lo feci solo per mia cultura personale. Osservo, vivo, provo ad aiutare e correggere persone con cani da quasi 15 anni. Quindi sono l’esempio della poca formazione e della tanta pratica. Quando ho fatto il corso di Ed. Cinofilo ho ricevuto delle buone basi ma già ai tempi ebbi questa sensazione di maldicenze e competizione tra educatori e addestratori. Ho cercato negli anni successivi, di mettere in pratica quello che avevo appreso, mi sono reso conto di una cosa che poche volte, pochissime volte viene ribadito. il principio dell’individualità in cinofilia !!! … Ho notato in questi anni come ALCUNI educatori cinofili, che argomentavano esattamente come te cose che poi in effetti nemmeno conoscevano, sia l’utilità Difesa che il lavoro al campo di obbedienza. Cercavano e cercano in tutti i modi di mettere le persone contro gli addestratori, sia di vendere il pacchetto “metodo gentile” come fosse un particolare metodo utilizzato solo ed esclusivamente da loro. Fosse solo questo il problema, si risolverebbe in modo semplice, ossia andando a vedere i risultati che entrambe le figure professionali ottengono. Io in vita mia non ho mai fatto indossare un collare a strozzo, non ho mai toccato un cane con un dito, non ho mai alzato la voce ( a parte qualche bestemmia in tempi non remoti) XD, ho sempre utilizzato quello che viene chiamato metodo gentile, ma ho sempre valutato il cane per quello che era, o meglio per quello che il cane vuole essere …. UN CANE !!! … il primo atto di violenza psicologica sul cane come ben sai cara Ilaria, è quello di umanizzarlo, quello che qualche teorico ha definito antropomorfizzazione. Il cane per quanto io sia felice che faccia parte della famiglia al giorno d’oggi, e io stesso mi porto i cani in vacanza, ( due clc), resto consapevole della loro storia, scritta sui libri, quelli che tu hai studiato, dove viene scritto a caratteri cubitali che il cane è nato, è stato selezionato, per collaborare con l’uomo. Non è una mia opinione, è scritto sui libri. Ma più del libro sai a chi credo ? … alla coda !!! .. la coda del cane è sincera, si muove eccitata nel cane che lavora,che ha un occupazione, qualcosa da fare, l’attività che nel campo tanto viene demonizzata da persone come te, in realtà è la miglior attività che ALCUNI tipi di cani possano fare, perché sono nati per quello. Quindi io credo che come il lavoro nobilita l’uomo, il lavoro nobilita anche il cane. L’hai mai visto un cane insicuro come viene fuori quando fa utilità e difesa ? … sviluppando la sua sicurezza e l’autocontrollo diventa un cane equilibrato, cosa che prima non era nella sua insicurezza mordeva le persone…. , è un border collie .. l’hai mai visto un border collie LAVORARE ?? … più coinvolto, più eccitato, più felice, mai cosa lo potrebbe gratificare di più che gestire delle pecore, è la sua vita !!! … piuttosto che di dare una zampa al suo proprietario, toccare un cono, fare una capriola o vivere su un divano perché il proprietario non è più un pastore autorevole da cui non aspetta altro di avere delle informazioni, degli stimoli per svolgere il suo lavoro … no …. adesso è diventato un amico, pari grado, con in mano un affare che si chiama Clicker (premetto che io utilizzo il clicker e lo apprezzo molto come strumento)che gli dice PREGO prima di uscire dalla porta … ciò che voglio dire, cara Ilaria, è che ognuno dovrebbe farsi un esame di coscienza, e capire che non esiste un buono o un cattivo, esiste il buon senso, l’intelligenza, e la capacità di capire che non tutti i cani devono essere educati con lo stesso metodo, che ci sono cani che amano (necessità naturale) mordere il manicotto, amano fare obbedienza, come ve ne sono altri che amano necessità naturale) giocare con un frisbee, stare sempre insieme al loro branco, non tirare al guinzaglio ecc ecc… l’individualità esiste negli umani, anche tra addestratori e educatori, esiste tra cani, e sarebbe sano e intelligente non leggere più queste menzogne sopra elencate scritte da chi, in realtà, poco sa.

  31. Beh leggendo l’articolo di Irene mi sembra che abbia voluto dipingere non tutti gli addestratori ma solo la categoria “da evitare”!!

  32. Ed io che pensavo che educatori e addestratori fossero in qualche modo la stessa cosa! Ma non perseguono entrambi gli stessi obiettivi?

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