giovedì 28 Marzo 2024

NON è un rottweiler e NON si sa se abbia morso il suo umano prima o dopo la morte

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

rottmangiadi VALERIA ROSSI –  Sono stata “preallertata” stanotte e quindi ne parlo subito: a Imola  è successa una brutta storia,  è stato trovato morto un uomo il cui cane di casa non faceva entrare nessuno e l’ha sicuramente azzannato, ma probabilmente post mortem e solo per sfamarsi.
Le prime notizie date dai giornali (qui quella data da “Repubblica”, qui la versione del Corriere) parlano tutte di “un rottweiler”: il cane il realtà è un grosso meticcio nero, forse con qualche rott tra i suoi antenati, ma sicuramente non è un cane di razza.
La fonte è sicura-che-più-sicura-non-si-può, visto che si tratta del cinofilo Manuel Codo che è stato chiamato proprio per accalappiare il cane e che, guarda caso, è anche proprietario di quattro rott (quindi è capace di distinguerli da un meticcio).
I titoli (se non i contenuti) lanciano anche i consueti messaggi allarmistici: “Forse mangiato dal suo rottweiler”, titola per esempio il Corriere.
In realtà soltanto l’autopsia potrà spiegare la causa della morte dell’uomo, un quarantaduenne tossicodipendente che è rimasto chiuso in casa per almeno cinque giorni dopo la morte prima che una vicina di casa desse l’allarme.
E’ assai probabile, quindi, che il cane si sia limitato a cercare di sopravvivere cibandosi  della carne dell’uomo (come è già accaduto in altri casi) e che parlare di uomo “mangiato dal suo rottweiler” – per quanto con un “forse” davanti – sia il solito modo di accusare più o meno velatamente l’animale di qualcosa che potrebbe non aver assolutamente fatto.
Se poi si smettesse anche di attribuire razze di fantasia a tutti i cani protagonisti di casi di cronaca – ovviamente puntando dritti sulle razze più temute e genericamente criminalizzate dai media – sarebbe una gran bella cosa… specie quando c’è la dichiarazione di un cinofilo esperto a negare l’appartenenza alla razza stessa.
Ma sperare che i nostri giornalisti facciano lo sforzo di informarsi su come sia effettivamente fatto un rottweiler o un pit bull, si sa, è chiedere troppo.

 

 

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13 Commenti

  1. Si OK, ma che sia un Rott o un meticcio di Rott, cosa cambia? Circa le cause dei morsi, va te a sapere…. solo l’autopsia potrà rivelare cosa sia accaduto. Comunque io avevo una femmina di PT, linee di sangue da lavoro, una bestiaccia quasi tutta nera che viaggiava sui 35/36 chilogrammi, la quale, se io facevo finta di fare il morto, prima abbaiava, poi mi mordeva. E mi sembra facilmente intuibile che lo facesse per cercare di farmi muovere. Sul fatto che un cane, anche dopo 5 giorni di digiuno, possa cibarsi di un cadavere, sono un poco dubbioso, ma tutto può essere.

    • mah, io dovrei vedere coi miei occhi per credere a una panzana del genere. 5 giorni di digiuno poi sono una nullità per un cane così grande. Scoccia che per fare cronaca debba essere quasi sempre usato un rottweiler. Un cane domestico che assaggia carne umana è roba da Jack London o Rudjar Kipling. Forse era una tigre scambiata per rottweiler. Lo stile dei giornalisti è arrivare alle conclusioni ma senza fornire precisazioni. Già questo a me dice molto sull’attendibilità del pezzo.

    • Roberto Biagini, non cambia nulla che sia un Rott o meno. Come qualcuno ha già detto, il punto chiave è la corretta informazione (che dovrebbe esserci sempre, non solo in cinofilia), perchè se è errata e per di più è errata sempre nella stessa direzione allora cominciano a creare delle credenze altrettanto errate. In questo caso, questo articolo così messo, si affianca ai mille articoli simili degli ultimi 20 anni e rafforza il concetto “Rottweiler=cane killer”.
      Voglio dire, si tratta di cani, per cui nessuno se ne sbatte…ma pensa se un giornalista scrivesse: “uomo trovato morto in casa dopo aver usato lo shampoo X” (l’esempio è volutamente grossolano e surreale). Bene, ti assicuro che se l’info sullo shampoo fosse sbagliata, non ci vorrebbero altri articoli per far incazzare quelli che lo shampoo lo producono e commercializzano! Subito causa e risarcimento danni! E gli allevatori SERI di razze come Rott e Pit bull (o magari i club di q1ueste razza) ne avrebbero di ragioni per far cause…

  2. Successa la stessa cosa qui a Matera qualche mese fa…il cane era un doberman…chi diceva che il cane aveva sbranato il padrone (non scendo nei particolari)…alla fine l’uomo è morto x cause naturali e il cane aveva solo cercato di spostarlo

    • Il concetto non è la fine della vicenda se il cane fosse stato di razza o meno.. semplicemente bisognerebbe dire che il cane è un grosso meticcio nero o nero focato se si hanno basi e conferme che esso lo sia e non parlare subito di Rott, pitt-bull o simili solo perchè scrivere meticcio non fa effetto come lo fà nominare razze già criminalizzate dalla massa.. il concetto è solo questo.. l’uso di far colpo in senso positivo o negativo parlando di presunte razze fa sempre più comodo.. sia nella cronaca dove la parola meticcio non viene mai usata, che nelle adozioni dove quasi tutti i cuccioli sono mix labrador o mix pt o mix golden solo perchè tali razze piacciono molto.. non mi sembra giusto..

    • no, no certo 🙂 il problema non è quello, ma solo che si continuano a criminalizzare certe razze (rottweiler, pit bull ecc.) anche quando il cane protagonista della storia… non appartiene nemmeno a quella razza!

    • Ma va là…. la rott di Valeria sarà sicuramente oltre…
      Visto che la carne cruda non è buona… vedrai che inviterà gli altri cani del campo ad una grigliata con la sua “padrona”… 😉

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