martedì 16 Aprile 2024

Alla ricerca del cane “strano”

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

toy_fox_terrierdi VALERIA ROSSI – Grazie anche al proliferare di trasmissioni americane sui cani, che tra le altre cose spammano a sangue i cosiddetti “designer dog”, ovvero incroci a caso spacciati per razze selezionate e fissate, mi capita sempre più spesso di sentirmi chiedere “dove posso trovare un labradoodle?”, o “come si fa a far arrivare in Italia un wolf hybrid?”, o ancora “mi piacerebbe tanto un toy fox terrier” (che è quello nella foto a sinistra, per ora inesistente in Italia… ma scommetto che non ci metterà molto ad arrivare).
Non parliamo poi di tutti quelli che cercano “un Boo”: detto proprio così, come se fosse una razza.

booOra, Boo è un cucciolo di spitz tedesco nano (più noto come “volpino di Pomerania”), tosato dal collo in giù: è diventato famoso su Facebook, e mi sta bene perché è carinissimo… ma da qui a pensare che sia una razza e a cercarla disperatamente in giro per il mondo, ce ne passa! Specie quando qualcuno pensa che sia anche un “cane che balla” (in una email mi hanno chiesto proprio “di che razza è il cane che balla su Facebook?”), quando in uno dei video che l’hanno reso una celebrità sul web il cucciolo gira ossessivamente su stesso sperando di liberarsi del vestitino che gli hanno fatto indossare.

cerbero2Se domani, in una trasmissione americana, apparisse il Cerbero della foto a sinistra, scommetto che qualcuno comincerebbe  a chiedermi dove può trovare un allevamento.
Ora, io mi chiedo: perché?
Sarà anche vero che siamo abituati ad essere USA-dipendenti in tutto e per tutto (lo siamo anche dal punto di vista dell’economia nazionale; sarà anche vero che gli americani sono (anzi, sono stati: dopo la crisi mondiale, pure loro non è che siano messi benissimo) immensamente più ricchi di noi e che per questo “sono arrivati primi” in tanti settori scientifici e non… ma gli americani sono anche quelli che ammazzano i cani accalappiati dopo pochi giorni; sono quelli che le valutazioni comportamentali le fanno con metodi obbrobriosi come le mani di plastica e le bambole horror (ne abbiamo parlato in questo articolo); sono quelli che hanno stravolto e ridotto a vere e proprie caricature diverse razze canine (se volete inorridire, date un’occhiata alle foto presenti su questo topic in un forum sul pastore tedesco: oltre ai mostri americani vedrete anche quelli cinesi…); sono quelli che vedono come manna dal cielo (tant’è che ci fanno sopra trasmissioni TV di grande successo) metodi addestrativi datati e talora brutali. Quindi, in generale, sulla cinofilia hanno ben poco da insegnarci.

labradoo_snowCerto, qualcuno bravo c’è: i bravi allevatori e addestratori americani esistono. Anche i bravissimi, esistono, proprio come da noi: ma proprio come da noi, non sono mai quelli che vanno in TV.
La TV americana è immensamente più “trash” della nostra, basta guardarsi un po’ di format made in USA per rendersene conto: quindi perché dovremmo pendere come pesci all’amo dalle labbra di chi ci propina razze inventate di sana pianta?
Perché innamorarsi perdutamente di quelli che, a tutti gli effetti, sono bastardini dal prezzo astronomico?
Nella foto a destra vedete un labradoodle (prezzo: dagli 800 ai 2000 dollari) a confronto con la mia Snowwhite (prezzo zero, visto che era una meticcia presa al canile dell’ENPA).
Vi sembra che ci siano differenze tali da giustificare questo divario?
Non parliamo poi dei wolf hybrid: questi possono sembrare di tutto e di più (in questa pagina potrete vedere diverse foto), da un brutto husky o malamute a un cane lupo cecoslovacco… o addirittura a uno dei millemila “cani lupo” presenti in tutti i canili del mondo.
I “misto lupo” costano un po’ meno degli incroci cane-cane (i prezzi che ho trovato in rete vanno dai 700 ai 1200 dollari): ma a parte il fatto che in Italia sarebbero vietati (problemino che si aggira facilmente importandoli come alaskan malamute, cosa che alcuni hanno già fatto), mettendoci anche le spese di viaggio si arriva sempre a un prezzo superiore a quello di un qualsiasi cucciolo di razza ben definita, acquistato da un allevatore serio italiano.
Perché, allora, andare in cerca di incroci, ibridi e affini?
Ovviamente per avere il “cane strano”, originale, diverso da tutti: ovvero, esattamente ciò che si ottiene adottando un meticcio al canile (trovatene un altro uguale, se ci riuscite)!
Se però il cane strano ha un aspetto e un nome capaci di far fare “ohhhh!” a chi lo osserva, e l’abbiamo pagato una cifra esorbitante, allora ce la tiriamo e ci gonfiamo come pavoni: se l’abbiamo adottato al canile, quasi ci vergognamo di rispondere “meticcio” a chi ci chiede “di che razza è?”.
Ma saremo scemi?
Mi verrebbe da dire: adottate meticci e poi appiccicategli un nome esotico: tanto ci crederanno tutti (la cultura cinofila, in Italia, si sa com’è messa…) e voi avrete comunque: a) risparmiato; b) salvato un cane dalla prigionia, anziché arricchire un furbacchione straniero.
Quando feci tosare, per cause di forza maggiore, la mia maltese Tatiana, e poi la portai dal veterinario che la curava da anni, lui non la riconobbe e pensò che mi fossi comprata un cane nuovo. Siccome sono bastarda inside, io risposi con la massima faccia tosta: “Sì, l’ho appena preso, ti piace? E’ un bichon portugues della Sierra del Nord” (o qualcosa del genere: non ricordo esattamente quale cazzata sparai, ricordo solo che lui ci cascò con tutte le scarpe). Quando gli dissi che era Tatiana tosata, mi tirò dietro uno stetoscopio.
Fate la stessa cosa con i vostri meticci da canile e vivrete felici: inventatevi Pastori del Kutzekistan (se è di fantasia anche il Paese, no problem: tanto la nostra cultura geografica media è pari a quella cinofila), Tarluk terrier, Pit bichon (il Pit bull mastiff no, eh? Quello l’hanno già inventato i nostri politici). Farete un figurone senza spendere un centesimo.

Chorkie (chihuahua x yorkshire terrier)
Chorkie (chihuahua x yorkshire terrier)

Ma – qualcuno dirà – perché non lascio che le persone scelgano un po’ il cane che stracaspita gli pare, senza star sempre lì a fare la morale a tutti? Se uno vuol buttar via i suoi soldi comprando razze o pseudorazze un po’ diverse dal solito, visto che se lo può permettere, non saranno cavolissimi suoi?
Be’, in realtà sì. Solo che c’è un piccolo problema collaterale, e cioè il fatto che, nove volte su dieci, il carattere di questi cani è poco prevedibile: e a volte è proprio prevedibile che siano un po’ carogne, anche se nessun allevatore ovviamente lo dirà mai.
Ho già detto in altre occasioni, credo, che la selezione di una razza fissa, sì, i caratteri: ma lo fa in modo piuttosto instabile, tant’è che basta un singolo incrocio per vanificarla. Quando il mio pastore tedesco Fritz fece la “fuitina” con la cocker della lavanderia sotto casa mia, i cuccioli che nacquero erano un vero manuale di quel che può combinare la genetica: uno di essi sembrava un pastore tedesco fatto e finito (almeno per i primi mesi: poi lo persi di vista), un altro somigliava abbastanza a un cocker (peccato che fosse grosso il doppio)… e gli altri erano veramente indefinibili. Avrei potuto sfidare chiunque a capire chi fossero i genitori.
Allevare, ovvero selezionare una razza pura, è un lavoro di fino: per mantenere tutte le caratteristiche psicofisiche richieste da uno Standard bisogna studiare molto bene gli accoppiamenti perfino quando si scelgono riproduttori entrambi di razza pura da generazioni e generazioni. Figuriamoci quando si va a pasticciare con razze diverse.

pit_huskyMa se dell’aspetto fisico possiamo anche infischiarcene, non credo proprio che si possa avere la stessa disinvoltura per quanto riguarda il carattere. Già è difficile, a volte, capire i cani primitivi, o quelli che provengono da culture molto diverse dalla nostra, anche quando sono ben fissati da secoli o da millenni (provate ad avere a che fare con un azawakh o con un chow chow, e poi mi saprete dire):  figuriamoci quando si tratta pure di incroci.
Gli incroci di pit bull sono il caso più eclatante: magari possono essere anche buffi e simpatici (quello nella foto a destra è un presunto incrocio pitbull x husky, e non c’è dubbio che sia buffo!), ma nascondono sempre delle insidie, perché il pit bull purosangue, anche se venne creato per combattere contro gli altri cani, è stato selezionato in modo da avere un’aggressività interspecifica pari a zero. Un vero pit bull NON morde l’uomo, mai, per nessuna ragione al mondo. Se però ci mescoli un’altra razza che non ha le stessa inibizione al morso sugli esseri umani, ecco che ti ritrovi per le mani una delle bombe innescate che poi, a volte, finiscono sui giornali (e vengono immancabilmente definite “pit bull”, anziché “pit bull mix” come sarebbe corretto specificare): perché si tratta di cani con la potenza, la tempra, la “gameness” di un pit bull, ma senza più alcuna remora nei confronti dell’uomo. Una vera figata!
Purtroppo la stessa cosa succede quando si incrocia, per esempio, un cane da compagnia con un terrier: la docilità e la dolcezza nei confronti dell’uomo, ben fissate nei cani da compagnia, vengono vanificate completamente dall’aggressività tipica dei terrier. Per fortuna, in questi casi, si tratta quasi sempre di cani piccoli, come il “Chorkie” della foto sopra a sinistra: però non è ugualmente piacevole avere un cane di tre-quattro chili che aggredisce tutti quelli che incontra. Potete chiedere conferma ai proprietari di Choko, il simil-chihuahua che mi ha assaggiato qualche giorno fa e che loro non riescono più neppure a portare a spasso, perché è un microkiller. E chiedere al mio pollice se i dentini di un simil-chihuahua non fanno abbastanza male da giustificare la scelta di tenersi il cane in casa (dove peraltro morde pure loro).

Bulldog per pastore tedesco
Bulldog per pastore tedesco

Ora, sarà molto furba l’idea di pagare fior di quattrini per un cane che magari, domani, ti dà problemi di questo tipo? A me non sembra.
Poi, per carità, ognuno resta liberissimo di comprarsi il cane che più gli pare e piace: a me interessa solo ricordare che oltre all’aspetto fisico c’è il carattere, e che incrociando cani a caso non vai a manipolare soltanto il primo, ma anche – e soprattutto – il secondo. In entrambi i casi i risultati sono poco prevedibili: ma se ti esce un cane brutto (la foto a sinistra mi sembra un esempio piuttosto tragico…), amen.
Se invece ti esce un cane bellissimo ma schizzato, allora potrebbero essere cavoli molto amari: così come sono spesso cavoli amari gli incroci col lupo. Già i CLC aggressivi, purtroppo, non si contano più, nonostante questa sia una razza selezionata in purezza già da una cinquantina d’anni:  ovviamente in molti casi è colpa dei proprietari, ma è anche vero che la razza non è facile da gestire e che ci vorranno probabilmente altri cinquant’anni (come è stato per tutte le razze!) prima di riuscire a fissare davvero un carattere stabile. Figuriamoci quando si parla di ibridi F1 o F2, ovvero di prima o seconda generazione, come sono i wolf hybrid americani: il rischio di ritrovarsi caratteri ingestibili è talmente elevato da farmi considerare questi incroci “da allarme rosso”.
Dunque, sia chiaro: ognuno è e resta libero di scegliere il cane che preferisce: però è importante che almeno conosca i rischi che corre.
Dopodiché, per me può mettersi in casa anche un incrocio cane-grizzly: se è stata una scelta mirata, consapevole ed informata, per me va benissimo così… basta che quando il cane avrà tre anni e si sarà mangiato la nonna non mi arrivi al campo chiedendomi di sistemare le cose, perché altrimenti quella pericolosa divento io.

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60 Commenti

  1. Riguardo ai “wolf hybrid” vi invito a cercare informazioni aggiornate e affidabili.
    É vero che é un circuito pieno di cagnari, come in tutte le altre razze, d’altronde. Ma ci sono persone sinceramente appassionate, che hanno in mente un progetto che portano avanti da più di trent’anni, e cioé quello di creare una nuova razza che per caratteristiche sia perfettamente simile al lupo ma con il carattere di un cane da compagnia, quindi niente a che fare con il clc, il quale ha un carattere più difficoltoso (ciononostante hanno comunque riconosciuto questa razza, quindi perché non potrebbero farlo in futuro per una nuova razza di cane lupo?). Sto parlando di allevatori nel vero senso del termine, che rispettano i propri cani e stanno lavorando per il raggiungimento di uno standard. E hanno abbastanza onestà e umiltà da affermare che ancora non ce l’hanno. Ma sono persone che selezionano contemporaneamente ilfenotipo, il carattere e la salute, perché non vogliono selezionare tratti che potranno in futuro provocare problemi di salute al cane. Non mi risulta che gli antichi allevatori si siano fatti gli stessi scrupoli con moltissime delle attuali razze.
    E socializzano i cuccioli con persone di tutte le età e animali di tutti i tipi, portandoli in luoghi pubblici per abituarli alla società, ottenendo cani mansueti, intelligenti, socievoli e mai aggressivi. Alcuni sono timidi con gli estranei, ma mai ostili. Gli allevatori stanno lavorando per eliminare l’eccesso di timidezza, e molti stanno cercando di scoprire le attitudini al lavoro, all’addestramento e allo sport dei propri soggetti. Quindi, c’è tutta l’intenzione di fare un lavoro di qualità.
    Qualcuno obietta che non c’è motivo di inventare un’altra razza simile al lupo, se ce n’è già una (anzi, due, se vogliamo includere anche il cls). M si torna di nuovo al discorso di cui sopra: hanno inventato 50 razze di pastori, e vi lamentate di 2 razze di cani lupi?
    Sulle obiezioni relative al fatto che non sono cani per tutti, cosí avete detto a esempio dei clc, be’, ci sono decine di razze che non sono adattea tutti. Qual é la differenza? Perché queste non dovrebbero esistere mentre altre sí?

    Se tutto viene fatto nei rispetto della dignità dell’animale, io non vedo perché sia sbagliato lavorare alla creazione di una nuova razza.se neghiamo questo diritto allora dovremmo negare tutto quello che é stato ottenuto in passato. 🙂

    • Terry, in passato si usavano criteri di utilità, non di belle forme fini a se stesse. Oggi il discorso è completamente capovolto. In passato si ricorreva alla consanguineità stretta come metodo per rilevare e far emergere i geni letali o indesiderati e non era immorale far fuori i soggetti portatori di questi geni. Il risultato erano soggetti che presentavano un alto grado di omozigosi ma che erano allo stesso tempo sani, per cui la razza tramandava i suoi caratteri ma si manteneva e prosperava in salute per tantissime generazioni. Gli eschimesi e i pastori sono andati avanti chissà quanti anni con questo metodo. Oggi si lavora con metodi e limiti diversi. Oggi si devono fare altre considerazioni. Oggi creare piccole popolazioni, nuove razze, perlopiù per gusti estetici non può dare le stesse garanzie di un tempo perché i metodi utilizzati sono altri. Si giustificano le nuove razze con la voglia di qualcosa di nuovo, spesso creando sottovarietà di varietà di piccole popolazioni già pericolanti. Tu ci racconti degli sforzi per creare un cane dal carattere di cane ma con le sembianze di un lupo. Io ho dei dubbi su come si possa ottenere una morfologia di lupo col carattere infantile del cane e spero che gli allevatori “seri” di cui parli si siano, almeno, posti il problema. A meno di brancolare nel buio per altri trent’anni o vendere fumo negli occhi. Io vorrei che per dare valutazioni su un allevatore si cominciasse a insistere più sulle sue capacità che sulla sua passione. Non ce ne facciamo di niente di una grande passione allo sbaraglio se non ci sono le competenze. Parlo non solo di competenze genetiche, che veterinari-allevatori e tecnici della produzione animale sicuramente avranno, ma anche di competenze cinotecniche. Altrimenti si fanno pasticci.

      Ti chiedi perché ci sono 50 razze da pastore e solo 2 di “lupo”. Non guardando l’altra faccia della medaglia, non ti chiedi: quante sono le razze domestiche di ovini allevate dall’uomo? che carattere hanno? Da questo punto di vista 50 razze da pastore conduttore possono sembrare addirittura poche rispetto a quanto sono variegate in forme e comportamento le razze ovine da condurre.

  2. Ciao a tutti. 🙂
    Leggo sempre i vostri articoli e li apprezzo e condivido sempre.
    Questa volta, peró, non sono molto d’accordo.
    Riguardo al fatto che vendano incroci spacciandoli per nuove razze non ho nulla da dire, la penso come nell’articolo. Sono solo truffe, fesserie. Riguardo al discorso, più generico, che non ci sia bisogno di creare nuove razze, peró, non sono d’accordo.
    Voglio dire, da quale punto di vista o criterio ragionevole possiamo affermarlo? Che male c’è a inventare nuove razze, se qualcuno ne sente il bisogno?
    Mi spiego: l’umanità ha creato moltissime razze affini se non identiche per attitudini, che differenza farebbe una in più? Che diritto abbiamo di criticarlo? Abbiamo dozzine di razze da compagnia, ne bastava una soltanto, allora, in base al vostro ragionamento. Una da caccia grossa, una da caccia piccola, una da corsa, una da salotto, una da slitta, una da guardia, una da difesa. Stop. 10 razze e stavamo apposto. Converrete che non ha molto senso… 🙂

    • Terry, l’umanità ha creato millemila razze, molte delle quali quasi identiche tra loro, soprattutto perché nei tempi passati l’isolamento geografico rendeva assai difficile sapere che quel tipo di cane “esisteva già”. Oggi, a mio avviso, sarebbe molto più sensato curare, migliorare, pubblicizzare le razze già esistenti, piuttosto che crearne altre di cui, francamente, non mi sembra che si senta il bisogno.
      Poi, per carità… se si lavora seriamente, si seleziona come dio comanda, si costruisce davvero qualcosa di nuovo e di diverso… allora non ho nulla in contrario (ammesso e non concesso che si possa davvero fare ancora qualcosa di diverso): ma se per “nuova razza” intendiamo miscugli buttati là ad capocchiam… allora, no grazie! (almeno per come la penso io: ma nulla vieta di pensarla diversamente!) 🙂

  3. Capisco che qualcuno possa volere il “cane strano”, originale, diverso da tutti… ma non c’e’ assolutamente bisogno di rivolgersi ai “dog-designer” per avere un “cane che non ha nessuno”. Basta cercare tra le razze poco comuni. Ho letto le statistiche Enci relative al 2013 (solo il grupo 2) e gia li si trovano solo 7 Bovari dell’ Entebluch registrati durante l’ anno scorso (in tutta Italia); 4 Broholmer; 26 Cani da pastore di Ciarplanina; 5 Cane de castro laboreiro; 35 Dogo Canario; 26 Cani da pastore dell’ Anatolia; 21 Landseer; 10 Mastini Spagnoli (come il mio Balrog); 20 Tosa. E si trata solo di un grupo. Con 300razze ufficialmente riconosciute ce ne sono almeno una cinquantina poco diffuse e si avrebbero molte piu garanzie sul carattere che prendendo un cane da dog-designer.

    • Che poi e’ normale che vengano riconosciute razze “nuove”, anche in Italia questo avviene. Ma da quia dare un nome ad ogni incrocio tra due razze differenti e spacciare per razza un canecon caratteristiche ancora non fissate ce ne passa. A questo punto chi “vuole il cane strano a tutti i costi” potrebbe ache collaborare i progetti di riconoscimento delle razze. Se non sbaglio in Italia attualmente ci sono Cane di Mannara, Pastore Silano, Pastore Apuano, Cane di Oropa, Luvin Emiliano, Dogo Sardo, Levriero Sardo… in attesa di riconoscimento ufficiale e avere un cane di una di queste razze non e’ una cosa da tutti. Insomma prima di prendere un incrocio tra pitbull e dogo argentino e spacciarlo come razza nuova di alternative “serie” ce ne sono

  4. Se l’intento di fondo è creare un cane dolce, obbediente, intelligente.. anallergico e socievole come il labradoodle, allora quante razze già esistenti rientrano sotto questa descrizione? un sacco e una sporta. Nel caso del labradoodle, seguire questa linea allevatoriale del cane anallergico, cioè passare alla selezione sistematica, è quindi del tutto inutile e superfluo. Ci sono razze vere ( con un legame vero con una terra d’origine, la sua cultura, la sua storia, i bisogni della gente di quel posto, dei vincoli ambientali-ecologici ecc. ecc ) che aspettano il riconoscimento ufficiale da decenni e improvvisamente arriva questo labradoodle e verosimilmente ottiene il riconoscimento di razza in quattro e quattr’otto? Oltretutto le razze tradizionali hanno superato pure la prova del tempo, hanno dovuto rivedere il proprio ruolo da lavoratori a compagnoni, ma esistono ancora, hanno un pool genetico definito da secoli. Quasi tutte le razze da lavoro ( slitta, segugi, pastori e guardiani ) sono nate spontaneamente e solo più tardi perfezionate con gli opportuni incroci. Non è assolutamente corretto che il labradoodle trovi il riconoscimento con un iter ( di mercato ) così breve, veloce e prepotente. Ci sono cinofili che per anni ( a volte sono decenni se gli esemplari fondatori sono giusto una dozzina o anche meno ) si sbattono e ci rimettono quattrini per recuperare una razza e sono in attesa del riconoscimento; mentre gli assemblatori del labradoodle, forti di una pressione di mercato dietro i motivi apparenti del “cane di utilità sociale”, verosimilmente otterranno la stessa cosa con uno sforzo minimo. Perché? è giusto questo? è accettabile? per me no. Quando si tutela una razza, si tutela anche un pezzo di cultura da cui proviene la razza stessa, quella cultura e quel luogo che fungevano da serbatoio dal quale attingere i cani giudicati meritevoli di essere tutelati. Ora che quelle culture, quegli stili di vita non esistono più, per fortuna i loro cani ( o meglio: i loro discendenti ) li abbiamo ancora. Non ci sono ragioni valide ( storiche, culturali, geografiche, utilitaristiche ) a sostegno del riconoscimento del labradoodle. La motivazione anallergica fa ridere. Su, siamo seri. La motivazione sociale non regge: come non esistono razze pericolose, non esistono razze da pet therapy. Le doti ricercate in un cane da pet therapy si possono trovare trasversalmente in tutte le razze canine. E’ una dote del cane, non di una razza in particolare. Qui l’individuo conta più della razza di appartenenza. Per non farla troppo lunga: chiunque è liberissimo di incrociare il suo labrador con un barbone ma il riconoscimento di razza no grazie! Non sta né in cielo né in terra. Bistrattare le razze lo fanno in molti: non bistrattiamo anche la cinofilia per favore. La cinofilia è un sapere che va tramandato, non bistrattato. Ed è per questo che la questione mi sta a cuore e, se ce n’è bisogno, mi inxxxxo pure.

  5. Vorrei anc’hio creare una razza nuova, eccezionale, con tutte le caratteristiche: cane da guardia, da caccia, da combattimento e da pastore.
    Si, è la mia meticciona, incorocio tra pastore tedesco, boxer, amstaff e rhodesian. Ha proprio tutto!!!
    Ora scrivo pure lo standard e sono a posto……
    Nooooooooo!!!! devo disdire l’intervento per la sterilizzazione!!!!!!

  6. A me di tutte queste creazioni di razze nuove non convince lo sradicamento da un territorio specifico. Si creano incroci per ottenere soggetti dalla manutenzione più facile e un carattere più socievole da inserire in famiglia ( come se le odierne razze originariamente impiegate per qualcosa di utile non fossero anch’esse cani da compagnia.. ). Quello che mi pare di vedere è che sulla spinta del mercato si creano razze suggestive da poter vendere come qualcosa di nuovo in opposizione alle razze tradizionali con una storia ben più certa e giustificabile. A me sembrano che le ragioni dietro la creazione di tutti i X/doodle siano un po’ deboli. Ci vedo una voglia di sperimentare, come se la cinofilia fosse arrivata ad un punto di arrivo, cosa che non penso e che non può essere.. insomma se le razze tradizionali avevano un luogo di origine le razze nuove hanno il mercato come luogo di origine.. e questo non mi piace proprio. Quando le cose si mettono così bisogna stare attenti e vigilare affinché non si venga tentati di programmare incroci eticamente inaccettabili. Nel complesso, è un fenomeno che va seguito con molta cautela perché, quando non esistono né istituzioni ( non l’enci, non l’fci ) né cultura cinofila, le degenerazioni sono più che mai possibili. La domanda che mi pongo è: c’è veramente bisogno di tutto questo? non sarebbe meglio tutelare la variabilità intra-razza delle già esistenti 400 razze fci, specie di razze meno diffuse e popolari? quelle la storia ce l’hanno, i x/doodle no. Alcune razze antiche hanno perduto per sempre la terra e la civiltà di origine. Il riconoscimento di razza era uno strumento quasi obbligato per non perdere questo patrimonio canino. Che poi le medesime razze siano virate in direzione expo è un altro discorso. Io non vedo la necessità di riconoscere le nuove razze sulle presunte necessità che ho letto a sostegno del X/doodle. Mi sembra una forzatura lontana dalla realtà pensare che non esista una razza, già fondata ed allevata, che non sappia fare le funzioni di un X/doodle. Chiunque abbia la testa sulle spalle può provare ad incrociare il suo lab con il doodle della zia… ma da qui a riconoscere una razza non ci vedo nessuna esigenza scientifica ma del mercato decisamente sì. Con che argomenti si va dal comitato scientifico della fci per richiedere il riconoscimento dell’x/doodle se ( x fare un esempio emblematico ) il canadian eskimo dog, razza autoctona con tutte le carte in regola per essere riconosciuta, non è una razza fci o akc??? la cinofilia deve essere assolutamente inclusiva, non esclusiva, ma va lasciata a mani competenti, non al mercato. Per la diffusione di una razza, il mercato ci deve essere ovviamente ma non deve essere la ragione principale per cui si crea una razza. Senza i vincoli di sviluppo cui è soggetta la maggior parte delle razze, creare una razza anallergica e socievole è un po’ come piazzare un nuovo prodotto nello scaffale dell’ipermercato. “Un cane carino” non è una motivazione per fare una razza nuova: cinologicamente e cinotecnicamente ci vuole ben altro..

    • In realtà anche dietro il recupero di razze poco diffuse e popolari capita che ci sia il “mercato”… magari la storia dell’antica razza con storia può anche essere la scusa per avere sostegni e finanziamenti… una buona pubblicità e poi di fatto anziché recuperare la antichissima razza dalle nobili origini, si accoppiano maltesi e barboncini (senza chiamarli M oodle), barboni e breton, boxer e mastini, fox terrier e volpini, segugi e quantaltro…(ogni riferimento è puramente casuale).
      La storia che hanno alle spalle poi è meritevole di tutela se è ancora attuale…. altrimenti è masoschismo. Se una volta si selezioanva un cane perché abbaiasse tutta notte, stesse legato in cortile e aggredisse ogni intruso e oggi si dice che il cane a catena è maltrattato, che bisogna socializzare, che il cane per difenderci deve vivere in casa…. che senso ha “salvare” (cioè ricostruire) una razza con sei chili di sottopelo da spargere sui divani e un carattere sospettoso e vigilante? Meglio sicuramente il mastdoodle…. e non lo trovi tra le quattrocento razze perché nei canoni di utilità del cane che stava fuori non risultava certo vantaggioso avere un cane da toelettare. Trovi il terrier nero russo, che è una razza recente e costruita. Senza chiamarsi doodle… Detto questo, come ho già fatto notare il mondo è anche pieno di non selezionatori, che incrociano a caso e basta pensando a far soldi in modo facile. Ma la linea di demarcazione non è tra razze uffiiali e doodle and poo. Anche nelle razze ufficiali troviamo tanti accopiatori che pensano ad allevare la razza di moda e non certo a recuperare la storia (a meno che non sia un pretesto per farsi grandi agli occhi del pubblico). E tra i designer dog ci sono anche allevatori che hanno un progetto non meno serio dei colleghi ufficialmente riconosciuti e che non meritano di essere accomunati a tutta la marmaglia. Tra questi sicuramente molti allevatori di labradoodle (specialmente in Australia) che hanno pensato a una razza con caratteristiche ben precise, selezionato carattere salute e lavorato molto meglio di tanti “salvatori” di razze che erano quasi estinte… e di colpo si ritrovano con centinaia o migliaia di iscrizioni.

      • Penso che un po’ di mercato sia indispensabile a meno che uno decida di tenersi tutti i cani per sé.. non è il mercato il male della cinofilia. Il mercato arriva a danneggiare una razza quando gli allevatori decidono che le caratteristiche tipiche ed essenziali possono essere eliminate per una maggiore diffusione della razza. E della razza resta solo la sagoma.

        Io contesto apertamente le ragioni che oggi possono portare alla creazione di una nuova razza. I cani sono quelli che sono da 15.000 anni. Le tipologie strutturali o di mantello che si posso allevare sono già state tutte “scoperte”. Ciò che cambia semmai è il “tocco di localismo” che una razza può avere rispetto ad un’altra. I pastori sono pastori ma a seconda del bestiame e dell’area geografica si sono sviluppate differenze nel fenotipo tra una razza pastore e un’altra. E’ normale aspettarsi una diversità di razze all’interno della stessa funzione “cani da pastore” lungo la circonferenza della terra. La razza era il prodotto di quei pascoli e i pascoli hanno caratteristiche uniche, non sono tutti uguali. Tanti pascoli, tante razze. Quando sussistono queste condizioni una razza ha ragione d’esistere. Oggi i criteri dietro la creazione di una nuova razza, o di un nuovo incrocio, sono completamente diversi perché sul campo i cani non devono più lavorare. Devono confrontarsi col divano. I nuovi criteri prendono il posto di quelli vecchi ed obsoleti, si dice. Ma quali sono questi nuovi criteri? Si fa fatica a giustificare questi nuovi criteri, che sono estetici e soggetti alle mode del momento. Quale è lo scopo della razza del labradoodle? Fare compagnia e non perdere sottopelo? Come ce lo mettiamo nello standard? Se è questo lo scopo precipuo, si può tralasciare tutta la parte cinotecnica: rapporto tronco/altezza, angolazioni, inclinazione della groppa ecc.ecc. . I canili di tutto il mondo, poi, sono pieni di incroci di razza. Sono i motivi utilitaristici, storici, culturali e geografici che hanno sviluppato la cinotecnia, non i motivi estetici che, per ovvie ragioni, non si possono “standardizzare” e che sono soggetti alle mode estemporanee che si infiammano e che si spengono ma nella storia non lasciano traccia.

        Io sono critico anche verso alcune razze ufficiali di recente formazione. Ad esempio, le motivazioni più o meno ufficiali dietro la creazione del lupo cecoslovacco sono inconsistenti. Per migliorare la resistenza del pastore tedesco non c’era bisogno di incrociarlo con una lupa. Bastava raddrizzargli le angolazioni e alleggerirlo. Le motivazioni ufficiali sono cinotecnicamente parlando delle supercazzole. Dietro ci vedo altri intenti. Per quanto bello sia il lupo cecoslovacco, non ha riempito un tassello mancante nella cinofilia.

        I dog designers, tra le altre cose, tentano di giustificare il loro nobile lavoro col “vigore ibrido”. Se questo è il vantaggio del mixed doodle, perché richiedere il riconoscimento di razza? Me lo devono spiegare.

        A me sembra che incrociare le razze per ottenere un coro di stupore sia già diventato lo sport cinofilo del terzo millennio. Dopo il labradoodle sarà la volta del pomsky, dell’affenhuahua, dell’airedoodle.. e del boxita?

        • Tommaso, tu non hai poi molta fantasia…
          Pomsky ( Pomeranian / Husky mix) http://www.dogbreedinfo.com/p/pomsky.htm
          Affenhuahua (Affenpinscher x Chihuahua mix) http://www.dogbreedinfo.com/affenhuahua.htm
          Airedoodle – (Airedale Terrier x Poodle mix) http://www.dogbreedinfo.com/a/airedoodle.htm
          Boxita (Akita x Boxer mix) http://www.dogbreedinfo.com/b/boxita.htm
          Altro che “sara’ la volta del…” qesti gia ci sono. La fantasia dedog-deigner non ha limiti. Credo cheormai manchino solo il Sanberhuahua il Maltesian Mastiff, il Bolognesiff e pochi altri…

        • Per l’ incrocio piu assurdo sono in dubbio tra
          American French Bull Terrier – (American Pit Bull Terrier x French Bulldog mix)
          Ba-Shar – (Basset Hound x Shar-Pei mix)
          Bassador – (Basset Hound x Labrador Retriever mix)
          Bassugg – (Basset Hound x Pug mix)
          Boweimar – (Boxer x Weimaraner mix)
          Boxane – (Boxer x Great Dane mix)
          Bullmatian – (Bulldog x Dalmatian mix)
          Chimation – (Chihuahua x Dalmatian mix)
          Ma credo che il Chipit – (Chihuahua x American Pit Bull Terrier mix) sia difficile da superare… anche se pure il Great Danebull – (American Pit Bull Terrier x Great Dane mix)…

        • io invece non sono così prevenuto sulla nascita di una razza nuova… succede da miglialia, ce ne sono di antiche e di recenti e di estinte… perché dovremmo fossilizzarci *solo* su razze create su criteri di utilità di quattromila anni fa? Se qualcuno ci tiene… lo faccia, è anche bello che si portino avanti antiche culture e tradizioni… Ma non mi sembra logico che a tutti si debba imporre la scelta del cane specializzato nella conduzione della pecora nana su territorio montuoso o di quello che invece sa tenere a bada i bovini… quando il 99% delle famiglie non si dedica più alla pastorizia. Continuiamo a selezionare cani per “sport” che in Italia sono vietati coma la caccia col levriero o la caccia alla volpe in tana, selezionando con i criteri originali… come se il cane dovesse veramente ammazzare la volpe. O abbaiare incessantemente davanti alla tana. Perché la selezione di queste attività che sono spesso anche nate per sport, sembrano lecite, mentre se qualcuno propone di selezionare una razza per un sport nuovo come l’agility o un’utilità sociale nuova come la pet therapy deve essere considerata un’eresia? Le doti ricercate in un cane da pet therapy *non* esistono in qualsiasi razza… ci sono i più adatti e i meno adatti. Forse per come si fa “all’inizio” possono sembrare tutti adatti…. ma è come dire che tutti i cani sono segugi. Che è vero… anche un pastore tedesco se lo porti sulla lepre… è pur sempre un cane. La rincorre, impara dagli altri e qualche cosa combina. Se cerchi una tecnica affinata… uno stile particolare, non puoi pensare di battere un segugio. Stessa cosa per un cane da pet therapy, da obedience, per la protezione civile… ci sono razze in generale più nervose, più aperte a stimoli di disturbo all’interno di una razza puoi lavorare e selezionare le caratteristiche che più ti fanno comodo… che non sempre sono quelle adatte allo standard originale.
          Se lo fai con il labrador e inizi a considerare solo il lavoro di pet therapy, perdi di vista il fatto che è un cane da caccia, che deve riportare, l’istinto di andare sul selvatico…. come i border che per generazioni fanno solo agility possono perdere di vista l’attitudine al lavoro sul gregge. Ci sono cani che sul gregge sarebbero inadatti e da scartare, magari perché troppo nervosi, perché mordono le pecore… che invece in agility vanno Dio. Un pastore belga potrebbe essere vincente in protezione civile e non essere bravo sull’attacco lanciato… che è una sua funzione storica. La creazione di una nuova razza potrebbe servire “proprio” a non rovinare le vecchie… per quelli a cui ancora interessa il lavoro tradizionale. Già dal primo incrocio Labrador x Barbone, o Border Collie x Pastore Belga, o Barbone x Dobermann… questi non entreranno più nelle linee di sangue delle razze originarie. Andranno avanti per conto loro (a differenza dei border da agility, dei labrador da pet therapy e dei dobermann da protezione civile… che sono tanti). Vanno avanti per conto loro… non ti piacciono? Continua a prendere il pastore tedesco (come fai a raddrizzargli le angolazioni?… non serve una necessariamente una lupa, ma qualche cosa serve)… continua a prendere il collie e a preferire l’angolazione della groppa al sottopelo sui divani. Ma perché devi pensare che se qualcun altro fa scelte diverse siano le sue ad essere sbagliate e da combattere?
          Il labradoodle in Australia è stato selezionato bene…. non è un semplice incrocio col cane della zia… c’è un progetto che va avanti da anni… informati. Idem il Cockapoo…. in questo caso non è un progetto per un utilità specifica, ma un pubblico che riproduce i propri cani responsabilmente, li cura, li alleva con canoni che… magari si trovassero in tutti gli allevamenti. Per altre “non razze” non è così…. i venditori di fumo e le mode assurde, ma la disonestà non è prerogativa dei cani mix. Ci sono ugualmente tanti cucciolifici che propongono yorkshire, jack russel, labrador, husky .. e razze riconosciute, che la gente compra comunque per “moda” e non cero perché vuole fare le gare di caccia ai ratti, o ha bisogno di un cane che tiri la slitta o che riporti le anatre… non vedo perché fare due pesi due misure.

          • Come faccio a raddrizzare le angolazioni del pt? Le angolazioni attuali sono state ottenute da linee pure, perciò non è impossibile selezionare in maniera inversa utilizzando soggetti con un trotto meno esasperato. Se seleziono la funzione inevitabilmente seleziono anche la forma. Ibridare con il lupo avrebbe dovuto essere l’ultima opzione tra le opzioni. C’era la fretta di ottenere questo pastore tedesco 2.0. incrociandolo con un lupo? Bella palla! Per finire l’opera del colonnello ci hanno impiegato 3 lustri e una decina di generazioni! Ammazza, che affare! Ma forse ai tempi della guerra fredda ci potevano stare pseudo-interessi nazionali da perseguire che trascendevano la cinofilia pura e semplice. Per la cerca della lepre non mi proverei mai ad usare un pastore tedesco.. è un po’ come andare a quaglie con la canna da pesca, se mi si passa l’espressione.

            Dici : come mai se qualcuno propone di selezionare una razza per uno sport nuovo come l’agility o un’utilità sociale nuova come la pet therapy deve essere considerata un’eresia?

            Non avrei obiezioni ad allevare razze da pet therapy… se solo esistesse una razza da pet therapy. E’ questo il punto. 1) nessun cane, anche se appartiene alla razza ritenuta universalmente, a torto o a ragione, la più adatta a fare pet therapy ( golden retriever, possiamo essere d’accordo? ) è adatto a TUTTI i tipi di pazienti diversi per età, sesso, sviluppo intellettivo, patologie ecc. ecc.. ; prima di ogni considerazione sulla razza vengono come sempre quelle sull’individuo: i fatti dimostrano che anche un rottweiler o un alaskan malamute ( strano ma vero ) possono essere un cane da pet therapy. Qualcheduno usa mastiff e basset hound, persino jack russel. Quello che si riesce a constatare è che non è tanto importante la specificità di razza in pet therapy. 2) i meticci che superano i test e che vengono avviati alla pet therapy non portano risultati qualitativamente inferiori rispetto ai soggetti di pura razza. Se si usano più cani muniti di pedigree è perché si pensa che vi sia una componente ereditaria. Tutto ciò dovrebbe-almeno secondo i piani- tornare utile e agevolare la sostituzione del cane quando arriverà il momento inevitabile di mandarlo in pensione. Tutto qui. Allevare razze da pet therapy è, per le ragioni dette, prendere in giro la gente. Sull’agility il discorso è lievemente differente. Non ho mai visto nelle gare di un certo livello vincitori che non fossero di razza pura. Allevare border da agility può avere un senso. Se si vuole vincere. Ma non sono niente di trascendentale, non sono una razza nuova dei nostri tempi: hanno un formato più piccolo e la stessa inesauribile voglia di lavorare dei border “normali”. Ecco, dietro la spinta a voler creare nuove razze non ci vedo ragioni qualitativamente diverse rispetto al passato per le quali si dovrebbe sentire oggi l’esigenza di inventare un nuovo cane e una nuova razza. Né per pet therapy, né per agility né per motivi di design. Oggi. Non so se sono riuscito a spiegarmi. Fuori da questo “alveo” ( agility, pet therapy, obedience) a maggior ragione non ci vedo molto margine per creare razze nuove che non sia per motivi estetici o edonistici. Che sono legittimi ( i cani da compagnia sono nati per questo scopo ) ma basta dirlo, non chiamare in causa scopi più “nobili” di interesse sociale. Il cane che ti serve lo trovi già tra le 365 razze canine e passa. Girarci intorno è non volere ammettere che le possibilità canine sono state più o meno già tutte esplorate. Lungi da me negare il diritto di esistere del labradoodle ( i cuccioli me li porterei a casa tutti, sono stupendi: come mi porterei a casa qualsiasi cucciolo di cane ) o di tutti i mixed doodle che fantasia umana è in grado di concepire ma il fatto che si lavori da lungo tempo sulla definizione e la selezione dei caratteri d’interesse non cambia in alcun modo il perché iniziale, il perché oggi si inventi una razza. Richiedo: quale è il motivo? Manca un cane anallergico che sappia fare la compagnia? Serve un cane pulito, intelligente, affettuoso, gentile, ubbidiente.. c’è già. Potrebbe chiamarsi shiba inu. Ma il ventaglio delle scelte è più ampio, non esiste solo lo shiba inu. Lo shiba è solo un esempio ( tra l’altro vero, nemmeno teorico ). Più in generale mi sfugge la logica di selezionare un nuovo cane senza sottopelo per mettergli il cappottino in inverno. Ma questo e altro per fare felice un divano.

            Il 99% delle famiglie non sa che farsene di un cane da “lavoro”? e chi lo nega? I cani da lavoro ( quelli che chiamiamo così ) oggi non sono altro che cani sportivi: sleddog, sheepdog ( ex pastorizia ), ipo, coursing, caccia… sono simulazioni della realtà, derivazioni alla lontana del lavoro originario e da un bel pezzo la selezione ne ha mitigato le prestazioni, non sono cani così estremi come dici e in casa a fare i cani di famiglia ci stanno benissimo. Se poi il problema dei problemi è il sottopelo, volendo esiste anche l’ingegneria genetica ( o + semplicemente il cardatore, no? ).. ma la si prenda come provocazione ;). Magari il cane del futuro, che viaggia già nella mente del dog designer, sarà il cane che non sporca.

  7. Chiedo scusa, mannaggia al tedesco che non so, si scrive WOLPERTINGER. Però io resto sul VOLPADINGER mi piace tanto di più anche perchè è l’dea dell’animale mix che mi attira, non certo la tassidermia, orrenda cosa, che in Baviera qualcuno pratica sfruttando la leggenda

  8. Su un monte della Baviera c’è una tradizione che racconta di un animale stranissimo che vive solo da quelle parti: il VOLPADINGER. (Non sono completamente sicura che la grafia sia proprio questa ma la pronuncia si)E’ un animale composto da tanti animali diversi: coda di volpe, testa di oca, corpo di marmotta e chi più ne ha più ne metta. Da quando sono la felice compagna di un meticcio raccattato per strada, tutte le volte che mi fermano a dirmi quanto è bello e se è Jagd (forse lo è, ma forse quasi, ma forse no) io rispondo : ma che scherzi? E’ un Volpadinger, un esemplare praticamente unico. Abboccano che è un piacere ed io evito di definirlo meticcio parola che, vuoi o non vuoi, riesce a dare al cane una connotazione negativa, di cosa di poco conto ed invece per me lui vale tanto. E non è che ho il complesso del cane di razza, ne ho otto a casa pedigree-muniti, numero sufficiente a evitarmi crisi identitarie di sorta.
    Sono quindi a fare una proposta: perchè noi compagni di Volpadinger non creiamo un club di razza, magari con l’alto patronato di Valeria?

  9. Acc Valeria, ma così mi confondi!!!
    Non alle “nuove razze”, si alle vecchie ….
    Ma anche le vecchie sono state “create” per soddisfazioni umane, coerenti per l’epoca storica.
    Gli antichi romani avevano bisogno del cane guardiano, ma docile
    Con la famiglia. E così è stata selezionata una razza ben specifica. Il “cane della corte”.
    E poi in altre epoche ci servivano i cani da caccia, e cia a selezionare la/le razza/e più coerenti.
    Utilità in funzione del bisogno dei singoli periodi storici (compresa l’utilità estetica della renaissance).
    Poi qualcuno ha selezionato una razza perché fosse un’arma contro gli altri cani (qui l’utilità non la capisco proprio …), e via così.
    Oggi si selezionano razze “utili” al nostro momento storico (e qui l'”utilità” non è più sui bisogni primari, visto che non dobbiamo cacciare, abbiamo gli antifurto e avere un cane selezionato per fare fuori gli altri cani è come minimo “politicamente scorretto”). Ora vogliamo soddisfare i bisogni secondari: cane-guida, da per therapy, anallergico, auto pulente, che abbai poco, e chi più ne ha più ne metta ….
    È l’uomo continua a fare quello che ha fatto nei secoli passati: selezionare il cane che soddisfi questi bisogni ….

    E ok, alcuni saranno più recenti (conosco due labradoodle a dir poco meravigliose!) e avranno bisogno di altro tempo per affermarsi come razze, ma, tolti gli anni, o i secoli, che differenza c’è tra le nuove e le vecchie razze? Non sono tutte figlie del nostro bisogno del cane???

    Ps faccio una domanda da ignorante crassa (come
    Probabilmente si evince da quanto sopra ho scritto): ma perché è stato selezionato un cane con altissima aggressività intraspecifica? E si sta facendo nulla, tra gli allevatori di pit, per abbassare fino ad annullare tale aggressività???

    • Silvia, io non dico “no” alle nuove razze: dico “no” alle prese per i fondelli. Denis ha già illustrato benissimo la situazione: a fianco dei pochi che effettivamente stanno creando qualcosa con tutti i crismi cinologici (innanzitutto l’omogeneità, che mi sembra il primissimo requisito per poter parlare di “razza”), ci sono millemila cagnari che spacciano per “nuove razze” quelli che sono semplici incroci “da giardinetti”.
      Personalmente non ho proprio nulla contro chi lavora per costruire qualcosa di nuovo, anche se sinceramente il ladradoodle continua a sembrarmi molto simile a un’infinità di cani da canile, e anche se continuo a pensare che il barbone bastasse e avanzasse (basta toelettarlo diversamente e non seguire i dettami “da show” per avere un cane dall’aspetto simpaticissimo e per nulla “snob”): però i cagnari furbacchioni stanno in percentuale di 100:1 rispetto ai cinofili seri che stanno lavorando per creare effettivamente nuove razze e non “paciughi” con cui spennare il pollo di turno.

      • Da abbastanza ignorante della materia degli incroci , ma come discreta conoscitrice di barboni (ne ho avuti due e un mese fa è arrivato il terzo),vorrei provare a spezzare una lancia a favore del labradoodle, se come si dice una delle intenzioni è quella di creare un buon cane “anallergico”come guida per ciechi o per altre attività (ad es.pet therapy):amo la razza barbone alla follia ma…imho per quanto intelligente, docile, brillante , sensibile etc.etc. trovo che sia un cane con un temperamento un po’ frivolo(in un senso “buono”), non lo vedo stare a lungo concentrato su un determinato compito.Sicuramente con un buon addestramento ce la potrebbe fare(sa essere anche molto paziente) , ma forse ci sono razze con un pochino più di attitudine.Se invece si voleva solo creare un barbone un po’ più rustico mi trovo d’accordo al 100% da quanto ha scritto la Sig.ra Valeria , tra l’altro in Italia abbiamo anche il lagotto (un po’ più rusteghino di aspetto e di carattere del barbone,ma sempre supersimapaticissimo)

  10. Oh, che idiozia, questa delle “nuove pseudo-razze”! C’è da dire però che il mio bellissimo e pregiatissimo (ma non poco matto …) soggetto apparitene alla nuovissima razza dei Clint Terrier, riconosciuta ufficialmente dall’Ente Nazionale della Cinofilia Inventata nell’anno 2008, ed ha pure un suo standard personale! Ma … peccato che non sia altro che un bel meticcione dell’ENPA comunale!

  11. Al parco dove porto Trilly c’è un ragazzo con due cani lupoidi e lui dice che sono frutto di un incrocio tra un lupo e pastore olandese… non ho ancora capito se prende in giro le persone o se ci crede davvero!

  12. C’è un detto “la madre degli stupidi è sempre incinta”, per questo tante persone vanno a pagare bei dollaroni, o eurini, per prendere un meticcio!
    Anche perché sinceramente ci sono tantissime razze particolari, se vuoi il “cane strano”… il Chinese Crested Dog, il griffoncino di Bruxelles tanto per fare degli esempi hanno aspetti spettacolari, ma c’è ne sono tantissimi.
    Il problema è che la gente crede che tutti i cani si differenzino solo per l’aspetto, non anche per il carattere, e informazione cinofila “vera” nei canali di comunicazione principali non ce n’è.
    Non si conosce il lavoro certosino che sta a monte di un bel esemplare di razza, e questo è colpa anche delle associazioni che non fanno abbastanza in tal senso.

  13. La prima domanda che mi viene è: perché? che senso ha e di cosa sa bistrattare a quel modo determinate razze? Per farlo bisogna essere autentici super cafoni senza tema di smentita. Si fanno chiamare allevatori ma non sono certo allevatori quei super cafoni, che la cinotecnia e la biologia non sanno nemmeno che cosa sono e come si conciliano. Gente che è meglio perderla che trovarla in cinofilia. Il punto è che questi obbrobri possono prolificare grazie all’ignoranza scandalosa che c’è in cinofilia. Se sai cos’è un cane, sai cosa aspettarti e volere da un cane. Chiedi un cane. Se non sai una mazza, il cane pelouche o il cane strano diventa il sogno della vita. Mi metto nei panni dei pastoristi: vedere una schifezza del genere fa veramente male e infastidisce non poco. Le angolazioni attuali sono attualmente difficili da giustificare senza ricorrere a teorie strampalate al confine col genere fantasy ma il muso lasso è troppo. Non si può vedere, non c’entra nulla col pt. Il poveraccio che l’ha trovato, selezionato, sviluppato e perpetuato magari pensa pure di averlo migliorato, non è degno del pastore tedesco. Deve trovarsi qualcosa di utile da fare nella vita: deve togliersi dalla cinofilia. Per me è l’anti-cinofilia, dimostra una tale, becera ignoranza senza fondo che non può operare in nessun settore cinofilo. Ai fan del pt-mastino napoletano manca anche un senso del ridicolo intatto e funzionante. All’ignoranza, volendo, si può rimediare con un briciolo di fatica e di iniziativa. E’ l’ignoranza per scelta che è altamente nociva alla cinofilia. Se i cani facessero di più i cani, cioè se lavorassero, e svaccassero di meno, non si sentirebbe la necessità di mini-husky, labrador riccioluti e pt-mastini.

  14. Una volta, un’amica, alla domanda “di che razza è il tuo cane” rispose “BASLOC”
    La persona che glielo chiese ringraziò e se ne andò pensierosa, io le chiesi “Scusa, ma che razza è il basloc??”
    e lei mi disse “BAStardo LOCale” :o)

    la trovai geniale!

  15. Alcuni sono decisamente orribili, ma dipende sempre dall’incrociatore di turno, ognuno CREA quello che E’!
    Il pitbull, un incrocio sanguinario, anche è stato frutto delle mode altrui, ma lo trovo una specie ODIOSA che terrorizza adulti e bambini.
    Il mio piccolo incrocio, maltese-barboncino fresee, che alla fine si stà rivelando quasi un Havanese, mi fa comunque la guardia alla casa che è indipendente, insieme alla mia meticetta barboncina, ma sono sempre con me, altro che fuori all’agghiaccio o sotto il sole cocente, ed appena qualcuno si azzarda ad accostarsi al cancello d’entrata, di giorno e di notte, succedono dei macelli incredibili, anche a prova di black-out, il medesimo black-out mentale umano, che stà investendo anche il mondo dei cani…ahimè, che stà diventando un vero lusso, anche quello che era nato per utilità sulle navi per scacciare i sorci…dove andremo a finire?

    • forse e’ meglio rileggere prima di postare certe opinioni decisamente “opinabili” (vale anche per quanto scrivi in materia di alimentazione, il parere e gli studi di UNA persona lasciano il tempo che trovano…anzi, non mi pare che tu faccia riferimento a studi)

    • Ma capisco giusto?
      “Il pitbull, un incrocio sanguinario…” “una specie (sic) ODIOSA che terrorizza adulti e bambini”. Prego? Sono io che non riesco a capire l’ironia o dici sul serio?
      Nel secondo caso, sappi che hai urtato la sensibilità del sanguinario gattone che ronfa beato qui di fianco, tutto ‘piccicato nonostante il caldo. Sappi soprattutto che ti sbagli di grosso, che stai parlando di una razza di cani dolci e sensibili e che potresti informarti un po’ di più su di loro, e vincere così qualche pregiudizio, senza neppure fare lo sforzo di uscire dalle pagine questo sito.

      • Non sono a casa mia, sono ospite nel vostro spazio, fate quello che dovete fare senza scusanti per il pubblico a casa, perchè lo sanno tutti che questa razza detta dei pitt bull, non esiteva in natura, è usata ampiamente dai mafiosi per le scommesse a base di lotte sanguigne dopo averli debitamente DROGATI, è un incrocio di due razze innocue e parecchi bambini, nonchè persone adulte sono usciti a pezzi da sotto le loro mascelle di acciaio.
        Questo incrocio fatto dagli uomini ha procurato solo danno agli esseri umani, pertanto ribadisco che non mi piace e ne sono TERRORIZZATA e non soltanto io, ma se per questo mio sentire mi merito il BAN a vita dal vostro spazio, fatelo tranquillamente, tenetevi i vostri pitt bull e tanti auguri. Ciao!

        • Guarda, se volevi concorrere per il premio “stronzata dell’anno” direi che ormai ti sei garantita ampiamente la vittoria e puoi anche finirla di aggiungere ulteriori minchiate colossali a quanto già hai espresso finora…
          Naturalmente il fatto che “questo tuo sentire” sia frutto di ABNORMI cazzate che stai sparando sulla razza e basterebbe informarti un attimo per renderti conto da sola della sequela di inesattezze che hai sciorinato non ti tange minimamente, siamo noi a doverci “tenere i nostri pitt bull” (almeno nel primo commento il nome della razza lo avevi scritto giusto…), non tu a doverti fare un minimo di cultura a riguardo, perchè “il tuo sentire” è giusto, i fatti che dimostrano come “il tuo sentire” sia una cazzata invece puoi bellamente ignorarli, mi pare giusto…

          • Questo linguaggio SCURRILE da terraterra la dice lunga sui commentatori molto apprezzati e non minacciati di BAN in codesto luogo, me ne vado tra persone molto più perbene, mi dispiace soltanto che non posso cancellare i miei post, perchè lo farei ben volentieri.
            Un opinionista è chiamato ad esserlo ed a dire ciò che sente o crede di sapere, ma non di certo per venire DENIGRATO ed offeso pubblicamente, ciò comporta che sono io che vi BANNO per sempre dal mio DEGNO PC e penso che anche tanti amici che hanno letto come vengono quotati da codesta sito persone che quando aprono la bocca sanno solo VOMITARE veleno.

          • Prova un po’ ad andare col tuo degno PC ad insultare la gente perbene, e poi vedrai come ti rispondono. Mi auguro solo che tu sia un troll (ne hai tutta l’aria). Bye bye.

          • brava, chery, recepisci solo quel che ti comoda di piu’.
            tutto il resto ignoralo, sia mai che possa sembrare che tu non abbia ragione.

          • Io posso anche aver utilizzato un linguaggio scurrile, ma tu hai sparato una sequela di castronerie, inesattezze, panzanate e luoghi comuni degni dei peggiori ignoranti al mondo in materia di pit bull, senza avere la minima voglia di informarti perchè “il tuo sentire” è quello che hai deciso tu.
            Ma naturalmente è peggio farti notare che hai detto delle cazzate e usare un linguaggio scurrile, piuttosto che sparare le suddette, continuare a esserne convinta, non volersi sforzare a informarsi sui FATTI che le smentiscono, e offendersi perchè ti è stato fatto notare in modo scurille che hai detto delle minchiate, mi pare ovvio.

            Salutaci il tuo DEGNO PC e i tanti amici che preferiscono le stupidaggini disinformate alla scurrilità nel farle notare.

          • Dimenticavo…a parte che “opinionista” una cippa, qua siamo tutti visitatori e nessuno ci chiede un commento, siamo noi a esprimerlo liberamente, solitamente un opinionista è colui che viene invitato a parlare di qualcosa di cui sa, mentre qua (come si è visto…) anche il più ignorante sulla materia può dire la sua…a maggior ragione proprio perchè il commento lo scrivi tu di tua spontanea volontà, accetti anche il “rischio” che se scrivi delle corbellerie ti venga fatto notare, e il tono già del tuo primo commento con la “specie odiosa” e l'”incrocio sanguinario” non era certo un invito al dialogo costruttivo, direi. Non contenta della cavolata iniziale ci hai aggiunto il carico da 11.
            Ma i brutticattivi siamo noi che ti facciamo notare che il TUO intervento scritto di TUA volontà e non richiesto da nessuno conteneva una sequela di minchiate, quelli che vomitano veleno siamo noi che ti diciamo che hai detto stupidaggini, non tu che hai sputato merda su una razza canina che viene già abbastanza bistrattata dai media e continui a essere convinta di aver ragione perchè informarti è fatica…se non vuoi venire DENIGRATO o offeso pubblicamente hai numerose possibilità…ad esempio evitare di parlare di ciò che evidentemente non conosci è un’ottima opzione…

        • Alura… a) si chiama pit bull e non pitt bull (quello sarà il cane di Brad Pitt);
          b) nessuna razza canina esiste “in natura”: sono state tutte create dall’uomo;
          c)i mafiosi hanno quasi completamente smesso di far lottare i cani, visto che da quando è nata una legge contro i combattimenti il gioco non vale più la candela. In ogni caso, dei cani drogati si addormenterebbero e non lotterebbero;
          d) l’incrocio, quando nacque, non fu tra “due razze innocue” ma tra le due razze più aggressive dell’epoca: i terrier (di vario tipo) e il bulldog, utilizzato per uccidere i tori. Nello stesso tempo venne fatta anche un’accuratissima selezione affinché questi cani, che lottavano contro i loro simili perché gli piaceva farlo e non certo perché fossero drogati o maltrattati, fossero anche docilissimi con l’uomo: la storia del pit bull è piena così di foto che ritraggono i grandi campioni dell’epoca (e parliamo di campioni di combattimento, non di bellezza) abbracciati ai bambini di casa. Pete the Pup, il cane di “Simpatiche canaglie”, era un pit bull;
          e) bambini e adulti, nove volte su dieci, non vengono morsi da american pit bull terrier di razza pura, ma da meticci che gli somigliano vagamente. E comunque il pit bull (perfino in America, dove è diffusissimo – purtroppo – anche tra le bande di strada) è sempre molto in basso nella classifica dei cani morsicatori, dominata in tutti i Paesi del mondo dai meticci;
          f) tu non sei terrorizzata da una razza che evidentemente neppure conosci, ma dalle coglionate che scrivono i giornalisti. Mi dispiace che tu non sia stata ancora in grado di scoprire che questa razza “che ha procurato solo danno agli esseri umani” è utilizzata in pet therapy con risultati superiori a quelli di qualsiasi altra.
          Se ne hai voglia, su questo sito troverai diverse testimonianze di quanto sto dicendo. Se preferisci restare della tua opinione (frutto di crassa ignoranza), restaci ma tienila per te e non far sfoggio di questo becero razzismo su queste pagine, grazie.

        • Chery, guarda, il mio lo tengo proprio volentieri, tanti cari auguri anche a te – ne hai bisogno se anche ogni altra tua opinione è tanto saldamente radicata su ignoranza, disinformazione e menefreghismo e per giunta camuffata da “sentire” per la pigrizia di poter dire “io la penso così, chisseneimporta dei fatti”.
          Ti consiglierei un “reality check”, di tanto in tanto, anche per evitare figure di merda come questa 🙂

          • Io sono l’ultima delle Sciuremarie, ma con i pit bull non abbiamo mai avuto problemi…beh, con quelli educati e ben socializzati, almeno… Anche in area cani il mio (maschio intero di un anno e mezzo) va ad annusarsi qualsiasi cosa, anche gli ex-combattenti. Mai avuto incidenti…e il mio cane è un Chihuahua! Invece ci siamo beccati un sacco di botte da un Volpino, sigh…

        • Ahem…
          “lo sanno tutti che questa razza detta dei pitt bull, non esiteva in natura”
          *cough* Praticamente nessuna razza di cani esiste in natura, sono tutte selezionate dall’uomo *cough*
          Inoltre conosco un paio di pitbull dolci dolcissimi coccolosi che se solo potessi avvicinarli cambieresti idea.
          Un saluto da qualcuno che vuole solo diffondere conoscenza e non paura.

      • A mio parere, le stupidate sostenute in maniera così superficiale e manifestamente ignorante potrebbero avere un’utilità in questo sito ( strano ma vero ): a demolirle ci vuole un nano-secondo. Almeno ( ed è solo questione di tempo ) il prossimo urlatore di sciocchezze che legge avrà una scusa in meno per sparare idiozie senza prima riflettere ed una in più per informarsi bene prima di parlare…

    • Scusa eh… ma non ce la faccio… è più forte di me…
      cioè, il cane da guardia, che fa macelli incredibili…. un mix maltese/barboncino??
      Ma sventano i furti facendo morir dal ridere??

      ps
      non me ne vogliano gli umani dei cani di taglia S per carità… la mia è solo una risposta alla gentile e simpatica Chery…

      • Sif è di taglia XS, l’abbiamo abituato a non abbaiare, ma…ringhia. Fa la guardia…se non lo vedi! Appena ti accorgi che pesa due chili e mezzo (con la pettorina) il massimo dei danni che fa è quando ci inciampi dentro…

        • eh beh… però potrebbe già essere sufficiente !! 🙂 Il malvivente si scatafascia al suolo inciampando nel killerino… il quale prontamente si getta sul naso e lobi delle orecchie del criminale… 🙂 🙂
          Dopodichè puoi intervenire tu con una sana mazza da baseball…

    • Mica detto che siano due mesi che esistono: questa, tra i vari incroci spammati in giro, è l’unica che sta diventando un razza vera e propria (che probabilmente sarà anche riconosciuta), perché ha avuto successo. Che se sentisse il bisogno, però, è tutto da stabilire: tutti i cani che non fanno muta sono anallergici (e anche qualcuno che la fa, come gli husky) e sia labrador che barbone, anche senza bisogno di incrociarli, sono eccellenti cani guida. Sono docili, intelligenti, eclettici esattamente come il labradoodle: quindi che bisogno c’era di crearlo?

      • e che ne so. magari siccome esistono linee usate (dopo opportuno addestramento e selezione dei migliori) come cani guida, magari hanno incrociato quelle pr far prima ed essere sicuri di avere cani dotati. senno si doveva ricominciare a creare linee di cani guida fra i barboni giganti…

      • Bisognerebbe fare alcuni distinguo…. la maggior parte delle razze designer dog appartengono alla categoria che io chiamo “Doodle & Poo”… ovvero sono degli X.. oodle o dei Poo… a seconda di come suona meglio. Cioè dei barboni incrociati con un’altra razza.
        E non è un caso che ci sia sempre il barbone… l’intento di chi li ha pensati è stato quello di rendere le razze che erano comunque divenute di moda come cani da compagnia cani “veramente” da compagnia, da appartamento, adatti ai bambini… caratteristiche che sono proprie del barbone che è la razza da compagnia per eccellenza. Intelligente, discreto, obbediente, non perde pelo…. e incrociando il barbone con qualsiasi razza, già in prima generazione ottieni cani esenti da muta… magari con pelo ancora più gestibile del barbone, toelettabili in modo “normale” (senza pon pon, sculture strane, arte di altri tempi). E perché non prendersi direttamente il barbone?… Forse proprio a motivo della toelettatura con cui viene proposto dalla cinofilia ufficiale. Alla maggior parte della gente non piace e nessuno è contento di avere un cane che si prende i commenti che Beppe Grillo ha riservato a Dudù prendendosi gli applausi della folla.
        In ogni caso, comunque… se il destino del cane è andare a fare il cane di casa, il cane per bambini, che vive in appartamento, non va a caccia, non deve radunare pecore, riportare fagiani o attaccare la manica e diventa invece fondamentale che non lasci pelo sul divano… sono sicuramente più indicati i labradoodle, i poogle, i cockapoo, i pekapoo, poolie e i borderdoodle, che non le rispettive razze ufficiali messe a fare le veci del barbone. Cioè da un certo punto di vista è più saggio chi prende un bordoodle per fare il cane di famiglia di chi non avendo un gregge si prende un border collie o un pastore australiano.
        Ci sono razze di Doodle & Poo che ormai sono “storiche”…. hanno avuto molto successo proprio per la loro “attualità” e sono citate anche nelle statistiche, nei libri che consigliano le razze. Tra queste sicuramente il sopracitato labradoodle, il cockapoo e lo schnoodle (schnauzer)… Il labradoodle forse finirà per essere riconosciuto dalla FCI, come è stato per il poodlepointer (comunque rarissimo), il bullterrier, il lupo cecoslovacco, il bullmastif… e chissà quante altre razze che sono nate dall’idea di unire due cani diversi. E allora sentiremo gli speaker delle mostre canine decantare le peculiarità di queste meravigliose razze dopo che per decenni se ne è detto peste e corna (invito a leggere ciò che si diceva dei barboni toy negli anni 80).
        Nell’FCI forse invece non vedremo mai il coockapoo… perché a quanto pare sono i suoi fan che non ci tengono a entrarci. Qui da noi è sconosciuto, ma nei paesi anglosassoni ha un suo pubblico e allevatori seri che lavorano con metodi che si discostano dai canoni normali per le razze riconosciute… lo standard è molto elastico… non è così fondamentale per loro avere cani “fotocopia”…. però prestano attenzione alla socializzazione, al carattere, alla salute… forse più di quanto non facciano molti allevatori-commercianti di razze riconosciute.

        Detto questo… purtroppo c’è anche un altro universo parallelo di designer dog…che sono appunto tutti quelli che non hanno capito niente delle intenzioni di chi ha pensato a questi primi esperimenti e notando l’interesse del pubblico ha improvvisato qualsiasi tipo di incrocio proponendolo come “rarità”. Questo è avventuo soprattutto negli stati uniti dove appunto troviamo designer dog di ogni genere…. centinaia e centinaia di cani fatti solo per il gusto di “vediamo che cosa esce”. Bobtail x Chow chow, Setter Irlandese x Levriero Afgano, Husky x Labrador, Bassethound x Terranova… Il valore aggiunto di questi cani è appunto l’unicità. Non sono meticci qualsiasi… hanno caratteristiche mirate e irripetibili e per questo vengono offerti a prezzi assurdi… E ovviamente ci sono anche le “truffe”, cioè comuni meticci o cani non di prima generazione che vengono spacciati per “X Y” anche se non lo sono. In questo caso…. il target è tutto diverso. Sia quello degli allevatori che sono tra i peggiori cagnari e imbroglioni che si possano trovare, peggio di qualsiasi commeciante di cani di razza…. sia tra i clienti, che in questo caso non arrivano alla razza perché la valutano la più adatta alle loro esigenze, ma la scelgono per capriccio… per avere il cane “strano” o il pezzo unico ma comunque “di marca”.

  16. Certo che il Bulldog per Pastore Tedesco non lo avevo ancora visto… :-O
    Come direbbero in Blob… ”E’ la cosa più orribile che abbia visto in vita mia” !!

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