sabato 16 Marzo 2024

Una lettera emblematica

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

emblem3di VALERIA ROSSI – Accade abbastanza spesso che i lettori, per chiedermi un consiglio, mi scrivano lettere lunghissime in cui mi raccontano la storia del loro cane dalla A alla Z.  Non mi dispiace affatto leggerle, anzi… le storie di cani per me sono sempre interessanti: ma quando il tempo è poco, a volte capita che lasci “indietro” le lettere più lunghe e che risponda dopo qualche giorno.
Faccio un’eccezione quando mi accorgo che si sta parlando di cuccioli/cuccioloni, perché a volte, alla loro età, il tempismo può essere fondamentale nella risoluzione di un problema.
Questo è il motivo per cui ho letto subito la lettera che segue: che poi ho deciso anche di pubblicare, ovviamente col benestare dell’autrice… ma non perché il problema in questione fosse particolarmente diverso da quello di millemila altri cani (e umani), bensì perché mi è sembrato che questa storia fosse davvero l’emblema di ciò che sta succedendo oggi in cinofilia.
Ovvero, un caso tutto sommato  “facile” che va a scontrarsi con l’incompetenza di due personaggi opposti (uno incapace di risolvere e uno che forse risolverebbe, ma con metodi eticamente inaccettabili), entrambi bravissimi in un solo compito: quello di mangiare soldi alla gente.
Ecco la lettera (un po’ riassunta):

Stiamo cercando di crescere al meglio il nostro primo cane, un cucciolone di nove mesi e più di 30 kg. È molto espansivo con le persone (pure troppo!) e lo è stato fin dal suo arrivo in casa.
È arrivato a due mesi, non vaccinato, e così lo abbiamo tenuto in casa per un mesetto almeno (fino alla seconda vaccinazione). Da quel momento ha sempre incontrato cani – fra cui qualche cucciolo di pari età o più piccolo – al parco sotto casa.
Per i primi mesi, tutti d’amore e d’accordo, per le sciure del parco era il cane più buono del mondo e noi dei bravi padroni. Ora è misteriosamente diventato… un cane aggressivo!
Ecco quello che succede al parco (e, voglio sottolineare, solo al parco sotto casa e solo ed esclusivamente con i cuccioli cresciuti con lui): se li incontra da soli, la pace più totale.
Se li incontra con altri cani, si mette sopra di loro (gli altri cani si sdraiano sotto di lui) e ringhia, come se volesse dire (ma questa è una mia interpretazione e non vorrei scadere nel sciurmarianesimo spinto) “questa è roba mia”. Con gli altri cani adulti che conosce non fa una piega, gioca normalmente. Se trova cani sconosciuti al parco, invece, talvolta non è molto amichevole (altre volte sì). Non capisco il criterio, magari alcuni gli stanno cordialmente sulle palle.
Quindi, ogni volta che il mio cagnone si profila a bordo parco (non è un’area cani, ma un normale parco pubblico dove la gente sguinzaglia i cani liberamente… e lui è sempre al guinzaglio dopo che ha “aggredito” una povera passante per leccarle tutta la faccia e ha tentato una fuga verso i cassonetti dell’immondizia…) scatta il guinzagliamento frenetico al grido di “ecco il cane aggressivo, prestoooo legate i vostri cani” (tutti di taglia grande e perfettamente in grado – eventualmente – di difendersi da soli).
Ora evitiamo il parco e lo portiamo tutti i giorni in un posto diverso, altre aree cani, in cascina, a fare delle passeggiate… Sicuramente non è il cane modello, richiamo zero, tira al guinzaglio ed è molto espansivo ed energico (pure troppo!), e un confronto con un educatore/addestratore ci starebbe.
E infatti abbiamo perso tre mesi e 300 euro con una educatrice che ci faceva fare delle simpatiche passeggiate all’aria aperta chiedendoci di non farci trascinare al guinzaglio (ma come, cribbio?). Ora siamo capitati, sotto consiglio di amico palestrato rottweiler-munito (e qui forse poteva accendersi una lampadina) ad un campo di addestramento dove lavorano con cani “tosti”.
Abbiamo pagato i nostri 350 euro per 10 lezioni e stiamo lavorando sulla condotta: peccato che di recente io sia scoppiata in lacrime, facendo una bella figura di cacca davanti a tutti, perché l’addestratore pretendeva che io dessi degli sberloni sul muso del mio cane quando non ascolta… ma vaff, lo sberlone sul muso al limite posso darlo a te!
Io non picchio il mio cane solo perché si siede trenta centimetri più in là di dove gli ho indicato.
E poi, ovviamente, via alla psicanalisi: io sono troppo debole, devo essere forte per fargli capire chi comanda etc.
Il risultato è che il cane a lezione protesta, non vuole scendere dalla macchina e fa i capricci tutto il tempo. Un pazzo.
Gli altri belli allineati e lui sempre tutto storto, il naso spiaccicato sull’erba, al comando “terra” si svacca e inesorabilmente comincia a brucare.
Eppure le stesse cose, a casa, più o meno le fa.
Poi certo, lui è un rompipalle e ci sfida sempre. Conosce benissimo il “terra” ma non ha nessuna voglia di farlo e quando glielo chiedo abbaia, come a dire “fattelo te ‘sto terra, mi hai rotto, non sono un soldatino”.
Ora, sei mesi e 700 euro dopo, ti chiedo: ci sarà un metodo meno coercitivo, o che quanto meno non preveda lodi sperticate agli sberlonatori della domenica? È proprio necessario avere un cane soldatino? Come possiamo aumentare la stima del nostro cane verso di noi, senza renderlo un completo rincoglionito?

emblem6La risposta all’ultima domanda, ovviamente, è: “trovando qualcuno che capisca davvero i cani e che sappia spiegarvi quello che dovete fare”.
Cosa che altrettanto ovviamente non si può fare in un articolo e nemmeno in un libro (per quanto io ne stia scrivendo uno nuovo sull’educazione…), ma dev’essere fatta “dal vivo”.
Libri, articoli, siti e compagnia bella possono essere un valido aiuto in più , non certo l’unica soluzione: se non la pensassi così avrei continuato a scrivere e basta, come ho fatto per un periodo abbastanza lungo della mia vita,  e non sarei mai tornata sul campo.
Invece ci sono tornata proprio perché, alla fin fine, credo che neppure Dante Alighieri (e io di sicuro NON sono Dante!) riuscirebbe a far capire soltanto a parole ciò che si deve fare per risolvere un problema cinofilo.
Bisogna prendere il cane in mano, bisogna cercare di entrare nei “suoi” personali pensieri (che non sono mai uguali a quelli di un altro cane, neppure della stessa razza e neppure della stessa cucciolata!) e bisogna anche avere la possibilità di “far vedere” agli umani le cose praticamente (cosa che a volte richiede trenta secondi, mentre spiegare la stessa cosa a parole ti porta via venti pagine… e alla fine non sai neppure se sei stato abbastanza chiaro per tutti).
Sono convinta, insomma, che l’educatore/addestratore in carne ed ossa sia indispensabile: però mi sale anche un nervoso infinito quando leggo che una persona ha buttato via 700 euro e non ha risolto il problema di un cagnolotto di nove mesi che, alla fin fine, è soltanto un po’ “anarchico”.
Allora, due sono le cose che mi sento di dire: una ai proprietari di cani e l’altra alla marea di educatori/addestratori/istruttori/rieducatori e compagnia bella che ha ormai invaso il nostro Paese.
Ai proprietari dico questo: è vero, verissimo, inconfutabile che se non si è esperti in una materia diventa difficile anche capire se un altro è bravo. Però ai miei seminari dico sempre ai corsisti: “Guardate che il fatto di aver pagato per ascoltarmi non significa automaticamente che tutto quello che dico sia giusto. Usate anche il vostro cervello, usate il vostro senso critico: se sparo una cazzata, cercate di accorgervene e ditelo! Non pensate che diventi vera solo perché l’ha detta chi in quel momento si trova dietro a una cattedra!”.
Insomma, è vero che quando non si è esperti il giudizio diventa più difficile… ma è anche vero che la nostra amica, per esempio, si è rifiutata di prendere il suo cane a sberloni.
Dunque ha capito perfettamente – pur avendo pagato una persona perchè la riteneva competente – che quello invece era un cretino.
Lo stesso vale per chi ti dice “non farti trainare al guinzaglio” e ciao. Non c’era bisogno di spendere 300 euro per sapere che il cane non doveva tirare: lei li ha spesi perché le insegnassi come fare!
Quindi, la cosa che mi sento di dire ai proprietari è “non pagate interi corsi senza fare almeno una lezione di prova“. Non si compra nulla a scatola chiusa, neppure l’educazione del cane.
Si fa una lezione, si vede come lavora l’istruttore, si vede come reagisce il cane: anche il più assoluto neofita dovrebbe essere in grado di capire se gli si sta vendendo tecnica oppure aria fritta, e che tipo di tecnica verrà applicata. Se vi si dice di prendere il cane a calci in culo, ve ne dovete anna’: ma SUBITO, prima di pagare l’intero “pacchetto” di 5 o 10 o millemila lezioni. Se vi parlano di ammmoreeee e rispetto, ma non vi dicono come si tiene in mano un guinzaglio, ve ne dovete anna’ alla stessa velocità di prima: perché il vostro cane siete capaci di amarlo anche senza buttar via soldi. Quello di cui avete bisogno è qualcuno che vi spieghi come gestirlo.

emblem5Agli educaddetrastritturi, invece, vorrei dire una cosa ancora più semplice: sappiamo tutti – e sapete sicuramente anche voi – che lavorare con i cani è un’arte. Non basta l’ammore e non basta neppure la tecnica: la cinofilia, quella vera, richiede anche un certo talento naturale, un’affinità elettiva, la capacità di empatizzare con il cane.
A volte il talento c’è, a volte no. A me piacerebbe un sacco dipingere, e l’ho anche fatto per molti anni. Sono andata anche a scuola da un grande maestro, conosco bene la tecnica… però produco indiscutibili croste. I miei quadri si possono definire “carini”, giusto se mi si vuole fare un complimento: ma l’arte vera è un’altra cosa, e infatti ho accantonato ben presto il mio sogno infantile di fare la pittrice di professione.
Per la cinofilia vale la stessa cosa: se sapete di non avere talento, evitate di entrare in questo mondo professionalmente, perché non andrete da nessuna parte. Divertitevi col vostro cane, magari fatevi qualche garetta… ma fermatevi lì.
Sì, lo so, c’è gente che non capisce un’acca di cani e nonostante questo si è creata dei veri imperi cinofili: ma quelli hanno talenti diversi.
Sono dei grandi affabulatori, hanno un carisma della madonna, hanno la capacità di incantare vendendo fumo: sono le Wanne Marchi della cinofilia… e onore al merito, dico io.
Sono persone che, ben consce del fatto che al mondo ci siano più cretini ed ingenui che persone dotate di cervello e spirito critico, vivono e si arricchiscono sulla loro pelle, ottenendo anche di essere idolatrate e osannate dagli stessi che, alla fin fine, hanno clamorosamente truffato.
Al di là di ogni considerazione etica… buon per loro: però, se invece le considerazioni etiche le facciamo, possiamo anche chiederci se avremmo il coraggio di guardarci allo specchio ogni mattina sapendo di aver preso in giro della gente che si era fidata di noi.
La mia personale risposta è “proprio no”. Ma anche se la vostra fosse “massì, chissenefrega”… ricordate comunque che di Wanna Marchi ce n’è stata una.
Che è riuscita a fare quello che ha fatto perché aveva a disposizione un mezzo di comunicazione potente come la TV (ops… guarda caso, succede anche a certi “guru” della cinofilia!) e perché faceva leva sulla disperazione di persone malate o in terribili difficoltà.
Ora, per quanto possa essere seccante avere a che fare con un cane complicato, non è propriamente la stessa cosa che avere a che fare con una malattia terminale. Quindi è vero che la gente si può sempre fregare… ma entro certi limiti e soprattutto per un tempo limitato: perché alla fine, se il cane non migliora, i clienti ti mandano a quel paese senza troppi complimenti.
E a quel punto, anche se li minacciassi di lanciargli fatture e macumbe contro il cane, la maggior parte di loro ti spernacchierebbe sonoramente.
Concludendo: se ami i cani ma non hai nessunissimo talento, cercati un altro lavoro e lascia perdere la cinofilia.
Se hai talento e non hai tecnica, quella te la puoi fare… ma fattela, perché è indispensabile per ottenere dei risultati reali.
Se hai talento e tecnica, ma non ami i cani… allora saranno i cani stessi a mandarti a quel paese.
Rileggete quello che ha scritto l’autrice della lettera: “il cane a lezione protesta, non vuole scendere dalla macchina e fa i capricci tutto il tempo”.
Più chiaro di così!
Non è sempre vero che ai cani “manchi la parola”: di solito sanno spiegarsi benissimo. E se i cani che vengono al tuo campo mostrano questo atteggiamento nei tuoi confronti, tu quel campo lo chiuderai molto presto… a meno che, appunto, tu non abbia le stesse abilità di Wanna Marchi & C.
Ma per fortuna (di umani e cani), queste “doti” non sono poi così diffuse.

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17 Commenti

  1. non ho letto proprio tutti gli interventi…
    ma forse non è stato aggiunto un consiglio che ritengo importante:
    l’istruttore di turno al quale ci si rivolge deve conoscere, e bene, il preciso tipo di cane (razza) su cui deve lavorare.
    Naturalmente dovrà poi rapportasi in modo congruo. (sì: c’è anche chi ritiene di conoscere la razza e si comporta in modo tangibilmente deleterio… perché magari ha un’impostazione diversa e scarsa flessibilità mentale).

    • pier concordo ma in alcune regioni è utopia pensare di trovare un istruttore, addestratore “specialista” di razza……..
      con cio’ non sto affermando che il primo che capita vada bene, anzi……ripeto sempre OCCHIO!
      pero’ io credo che non sia poi cosi’ difficile capire con chi si ha a che fare….
      io( non sono nessuno ….è solo un mio modo di fare ) in generale faccio cosi’ :
      vado nel campo X senza cane, tipo turista, in vari orari, prima dell’apertura e post chiusura sono il mio forte…..guardo lavorare i cani, vedo le razze presenti , parlo con chi gia’ frequenta, vedo gli strumenti che usano, vedo come entrano ed escono i cani dal campo (parametro fondamentale……..), respiro l’aria di chi è presente.e non una sola volta….
      poi mi documento su chi lavorera’ me e d il mio cane, mi informo quindi sui cani di loro prorpieta’, splendido se sono agonisti (perché è piu’ semplice capire) e chiedo cortesemente di poter assistere alla preparazione dei loro cani, quelli personali.
      mai farei sfiorare il mio cane da chi non ha cani propri a prescindere dai mega titoli……
      comuqneu osservare i cani che entrano ed escono dal cmapo è importantissimo! buona fortuna

  2. rispondo, nel mio piccolo, alla domanda ” è proprio necessario avere cani soldatino??”
    mi spiace il termine, come sempre, perché sembra che i nostri cani (“che io non definisco soldatini ) che sono cani educati, a volte addestrati e preparati, a volte cani da lavoro ma comunque amatissimi compagni di vita (chiaro che non parlo per 100% dei conduttori presenti al mondo …come in ogni altra cosa .)subiscano sempre e comunque chissa’ quale tipo di coercizione per essere dei “soldatini”.
    non è cosi accidenti, non sempre, non in tutti i cani da lavoro (anzi credo che oramai siano l’eccezione) e forse molto meno di altre passioni tipo expo , caccia, riproduzione a manetta ecc ecc.
    non serve sempre nascondersi dietro ad un dito per una cosa che non sappiamo fare, o che abbiam sbagliato a fare o altro.(apprezzo sicuramente l’impegno , anche economico, della signora della lettera sia chiaro=.
    comunque no, non serve avere cani soldato, serve avere cani educati, serve avere un legame indissolubile che deve crescere con il cane, serve essere consapevoli, serve non giustificarsi sempre, serve non giustificarli sempre, serve chiedere al nostro cane nella stessa misura in cui siam disposti a dare,
    serve essere gente seria , usare il cevrello, perché se a me un qualsiasi addestratore, istruttore, educatore, pescivendolo mi tirasse un colpo di tacco al cane sarei capace di tutto….

  3. Come detto da Valeria, sicuramente ci sono delle difficoltá nel capire chi va bene x il tuo cane e x le esigenze del binomio in formazione (xchè….che sia educazine base, UD,agility, sheep dog,,,,etc, etc…..di binomi si parla!!)……ma il cervello ragazzi, il cervello, lo abbiamo, USIAMOLO!!!!!!!! La mia “maga bionda” legge i cani, comunica con loro in modo chiaro ed inequivocabile, li rispetta e loro rispettano lei, gioiscono accanto a lei. Lei e loro danzano insieme, e lasciano incantati proprietari esperti come sciuremarie!!!!!!!

  4. Qui a Civitavecchia la situazione che ho trovato non e’ delle piu rosee. Il cugino di un amico e’ addestratore ma sta a 30 km da casa mia e si dedica specialmente alle expo.
    Poi sono stato a vedere un campo in occasione di una expo amatoriale organizzata da una associazione animlista e ho avuto modo di parlare con l titolare, il quale ha passato tutto il tempo a vantarsi di quanto e’ bravo in UD (nonostante fosse presente Balrog che palesemente non e’ da UD). Ha ignorato la storia di Balrog, non mi ha chiesto cosa volessi fare con lui e poi quando ha finito di elencare i suoi trionfi si e’ allontanato dicendo che doveva dedicare tempo ai suoi amici (eravamo al suo campo durante una expo amatoriale che ha partecipato a organizzare e lui ha preferito sedersi con degli amici a mangiare e bere…).
    Poi ho chiesto su FB nei gruppi cinofili della citta. E ho avuto tre risposte.
    In tanti mi hanno suggerito il tizio dll’ UD, quando ho detto di esserci gia stato e ho raccontato la mia storia sono stato accusato di essermi sbagliato (perche lui e’ bravo e buono). E li ho pecepito un po di atmosfera “guru”.
    Altri mi hanno consigliato un centro che mi risuterebbe pure comodo per il posizionamento, ma leggendo sulla loro pagina internet mi sono sembrati troppo “gentilisti”. Copio la loro presentazione: “Il nostro metodo di lavoro è basato sull’ approccio cognitivo zooantropologico. A differenza del modello addestrativo che basa il training solo sulla performance ,usando spesso metodi coercitivi e considerando il cane come un soggetto passivo, per il metodo cognitivo zoo antropologico il cane è un referente, la sua mente è attiva ed elaborativa, i comportamenti ne sono la sua espressione.” E credo che la mia sensazione sia fácilmente intendibile.
    Poi sono stato contattato in privato da uno che si e’ presentato: “io non sono un professionista con attività ma ho lavorato in un centro addestramento…” e anche qui dei dubbi mi sono venuti, visto che delle basi le ho e avrei bisogno di qualcuno piu bravo di me e non di uno che probabilmente e’ al mio livello.
    Ma e’ cosi difficile trovare qualcuno che mi possa aiutare a completare l’ educazione di un cucciolone (interrotta quando ci siamo trasferiti)? Perche diciamo sempre che di educatori/addestratori ce ne sono troppi, ma a quanto pare nessuno dalle mie parti…

  5. Buongiorno,
    mi sto proprio ponendo il problema di come valutare la “bontà” di un educatore, dato che sto valutando di prendere un cane e sono sicura dell’utilità di essere seguiti da un buon educatore.
    Tanto più sarei intenzionata a prendere un meticcio da un canile della zona e quindi sono consapevole che dovrò partire da zero, senza sapere realmente il suo vissuto precedente e il suo grado di socializzazzione.

    Purtroppo non ho molta fiducia negli educatori della zona di cui ho sentito parlare, probabilmente è un mio pregiudizio, ma cercando sul web le scuole della mia provincia ho trovato tutte presentazioni che mi hanno fatto un po’ storcere il naso: mi hanno dato tutte l’impressione di essere troppo improntate sull’ammmmore… e in alcuni casi grande enfasi era posta sull’obbligo di presentarsi con il cane con la pettorina. Come se il problema principale fosse il “metodo di contenimento”, come se i cani fossero tutti uguali. Mah.

    Se poi si aggiunge che l’unica “esperienza” (chiamiamola così) che ho avuto con una neo-educatrice è stata disastrosa… La ragazza in questione, sprovvista di cani, ha fatto un corso per educatori e ha comprato un cucciolo di golden retriever (“perchè poi voglio farlo lavorare con i bambini, o fare pet therapy”). Il cucciolo in questione si è mostrato subito timido e pauroso nei confronti degli estranei: abbaiava a tutti (in primis ai bambini… il sospetto che ho avuto era che non fosse stato socializzato PER NULLA!), tenendosi a debita distanza e allontanandosi se gli si avvicinava! Lei insisteva a farlo uscire da casa senza giunzaglio pasturandolo a bocconcini… ma se decideva di allontanarsi col cavolo che rispondeva ai richiami! Addirittura una volta è volato dal balcone (senza conseguenze, per fortuna) perchè nessuno le aveva detto che magari era il caso di mettere una retina (“Ma guarda che i cani non hanno molto il senso dell’altezza” “Ah, sì? Non lo sapevo…”). Per (mia) fortuna non ho assistito ulteriormente alla crescita del cane perchè l’ho persa di vista, ma mi è rimasta una diffidenza notevole nei confronti della categoria (santo cielo, pure io dodicenne e assolutamente ignorante in materia sono riuscita a “gestire” un cane da topi di 8 mesi un po’ paurosa e totalmente indisciplinata. Non avrà mai fatto agility, sarà sempre stata un’abbaiatrice e un’arrampicatrice folle, ma sapevo cosa potevo fare con lei e cosa no).

    So che trovare un bravo insegnante non è facile, ma, sempre nell’ottica di prepararmi ad un’adozione consapevole (anche economicamente), non mi dispiacerebbe avere dei consigli in merito, anche per evitare di buttar via denaro e di farmi venire il nervoso!

  6. Cara Valeria…come hai ragione…purtroppo!
    Questa è una di quelle volte in cui mi scoccia avere anche io una storia da raccontare….
    Mi è successo quando sono andata a scuola con il mio Bernese.
    Stavo parlando con L’ADDESTRATORE (maiuscolo perchè era jno dei due soci fondatori della societá,mica si scherza!) e il mio cane dava qualche segno di noia.Io lo mettevo seduto lui stava qualche minuto poi si alzava.Non tirava non se ne andava non abbaiava….non faceva niente,solo non stava seduto.E lui…L’ADDESTRATORE,gli rifila un calcione sullo sterno..o petto…chiamatelo come volete..e di fronte al mio sguardo allibito mi fa:ma mica gli ho fatto male devi darlo col tacco della scapra non con la punta e vedrai k si rimette seduto!
    Proprio quel giorno ra venuto mio fratello a vederci…l’ho visto saltare su dalla panchina dove era seduto e mi ero giá vista che si scaraventasse tipo toro infuriato sull’ ADDESTRATORE.
    Mi dirai….hai fatto la prima lezione gratuita?Si certo ed era stato molto bello,vederli lavorare bene coi loro cani e col mio,tanti bei discorsi sul fatto k prendevano poche persone perchè puntavano sulla qualitá (e ovviamente il prezzo schizza alle stelle!)…peccato che l’addestratore del gruppo cuccioli avesse un interesse di tipo..personale per una proprietaria e a tutte le lezioni dopo i primi 5 minuti per dire “cercate di non far tirare il cane tenedolo vicino a voi con un bocconcino” poi non lo vedevi più….
    Mi dirai…ti sei informata?Certo,ho scoperto questo gruppo parlando con persone felici di esser i state e inoltre i due soci fondatori sono poliziotti o carabinieri,non ricordo,che fanno parte dell’unitá cinofila e addestrano i cani quindi dici…fantastico se non sanno loro come fare…!
    Morale…ho speso 600 euro perchè il mio addestratore civettasse con una proprietaria e un’altro prendesse a calci il mio cane.Ma cosa potevo farci…ero giovane…avevo 23 anni…direi che a questo giro,quando andró a scuola col mio Pastore Apuano,le cose andranno diverse.

  7. la prossima volta che ti dice che devi prendere a schiaffi il muso del tuo cane tu avvicinati all’addestratore con calma poi dopo esserti messa tutti gli anelli che hai sulle dita e con tutta la forza che hai tira una schiaffone sulla faccia dell’educatore e dici ? così va bene ? e vediamo che dice…

  8. Io mi sono stufata di educatori, addestratori o come volete chiamarli…ho girato tanto e ne ho conosciuti parecchi e tutti, tutti si fanno la guerra. Tra metodi diversi posso capire, anche se rimane comunque sbagliato, ma che lo facciano all’interno dello stesso metodo, mi pare assurdo.Tu umano sei sempre sotto accusa perché pretendono di capire tutto al primo sguardo, peccato loro ti consiglino due cose cose diverse…ma mettetevi d’accordo, no? Se poi chiedi perché non viene insegnato seduto, resta, terra, ecc. ti rispondono che il cane non è un soldatino, ma è bla bla bla, mille discorsi filosofici e complicatissimi. Te ne esci con una confusione micidiale in testa, un senso di colpa enorme e il portafogli più leggero.

  9. Io sono stata fortunatissima, ho trovato un’educatrice coi fiocchi. E me ne sono accorta già dal primo incontro in cui ho soltanto chiesto informazioni, lei ha fatto un po’ amicizia con Stella (cagnolina diffidente e paurosa) e mi ha dato un paio di consigli al volo, mentre chiacchieravamo. Sono tornata un mese dopo per iscriverci ad una puppy class e già solo con quei due consigli dati quasi per caso Stella era migliorata tantissimo. Bisogna solamente stare con gli occhi e le orecchie aperte quando si fa conoscenza, restare una mezz’oretta al campo e osservare chi già è iscritto e fa attività, per capire se si tratta di cialtroni! Beh, se vi serve una brava educatrice dalle parti di Roma, ce l’ho!

  10. gli imbonitori cinofili purtroppo sono molti di più di quelli che si pensi. venite in provincia di Ravenna a dare un’occhiata ai nostri cosiddetti ”campioni” e agli allevatori della zona (alcuni dei quali chiedono attorno ai 5 mila euro per un border collie, e lo chiamano prezzo stracciato).
    il centro super accreditato dove sono andata io, senza ottenere risultati (alla signora Rossi avevo già scritto in passato, forse se ne ricorderà) chiede 100 euro per puppy class di gruppo (8-10 cani a seconda di quanti ne hanno sfornati le loro fattrici o di quanti privati vi si rivolgono) e 150 per lezioni singole di mezz’oretta all’acqua di rose, con tanto di diplomino finale che danno a tutti indipendentemente dal risutato dell’esame.
    dopo 10 lezioni e soldi buttati il mio cane si siede solo se gli faccio gli occhiacci, terra non ne parliamo, tira come un trattore a passeggio e salta addosso a chiunque per fare le feste, girando su se stesso con pericolo che la pettorina si sfili. se incontra un altro cane è terrorizzato (perchè la border dell’istruttrice lo ha ribaltato ringhiandogli quando aveva 4 mesi) e non c’è verso di portarlo al parco per cani. in auto vomita e non ci vuole salire (ho passato mesi a dargli le pappe in auto, sul sedile dietro, prima a motore spento, poi acceso, fare viaggi brevi, nulla, sbava e vomita). se un cane gli abbaia da un cancello il mio border si fionda dalla parte opposta che di solito è in mezzo alla strada, con rischi enormi.
    l’istruttrice(ex, non ci vado più) alla sua border ringhiava per farsi ubbidire, e i comandi erano sempre aggressivi. mi disse di ribaltare il cane se non dava retta (border di 23 chili, sì infatti lo ribato, come no).
    lui è buonissimo, molto affettuoso ma anche tanto viziato, e subisce le influenze negative dei miei genitori che non sanno stare alle regole, nemmeno quelle della pappa dopo di noi o del no secco (basta, fermo, cosa fai, non fare così altrimenti ti metto nel trasportino ecc), gli parlano come fosse una persona e ovviamente lui se ne sbatte.
    ho rinunciato a trovare un aiuto da queste parti perchè in provincia i centri cinofili sono tutti affiliati a quello a cui andavo, stessa gente. non sono disperata perchè il cane non è aggressivo, ma sarebbe bello se non facesse più i dispetti sporcando in cucina e se a passeggio fosse controllato e non tirasse o scattasse via, per cui capisco benissimo la signora della lettera

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