di VALERIA ROSSI – Stamattina ho ri-linkato su FB un mio vecchio articolo su “come scegliere un buon corso” per educatore (o addestratore, se trattasi di corso ENCI): non ho granché da aggiungere a quanto scrissi tre anni fa sulle possibili scelte, quindi rimando a quell’articolo i millemila lettori che mi chiedono informazioni in merito (tra le – tante – decine di email e messaggi che ricevo ogni giorno, la domanda più frequente è proprio “vorrei fare un corso, cosa mi consigli?”).
Tre anni fa, però, non ero ancora tornata a lavorare con i cani e soprattutto non avevo ancora accettato di fare docenze ai suddetti corsi, se non sporadicissimamente. Adesso, invece, vengo spesso chiamata a tenere lezioni e il nostro stesso campo organizza corsi ENCI, quindi posso rispondere con maggiore cognizione di causa ad alcune FAQ sul tema che nell’articolo precedente non avevo trattato… e cercherò di farlo nel modo più onesto possibile, anche se forse non farò propriamente felice chi le ha poste.
Ecco le più frequenti:
1) A fine corso, sarò davvero un cinofilo preparato?
Al di là del lapalissiano “dipende dal corso e dipende soprattutto dai docenti”… la risposta più sincera è sicuramente un bel, chiaro, nitido NI.
Alla fine di un corso, sempre che i docenti fossero bravi (perché ho visto e sentito cose “che voi umani”… ) avrai sicuramente una buona preparazione teorica: che non soltanto non è da buttar via, ma che ritengo proprio indispensabile se vuoi cominciare a lavorare con i cani.
Dal punto di vista pratico, però, avrai sicuramente più lacune che informazioni: e questo indipendentemente dal tipo di corso. Ce ne sono alcuni nei quali i cani non te li fanno neanche vedere, e lì mi sembra evidente che c’è poca speranza: ma anche dal nostro corso (così non offendo nessuno), per quanto ci sforziamo di fare molta pratica “vera” , e cioè di far lavorare i corsisti, non limitandoci a “far vedere” ma facendoli proprio “fare”, si esce con un livello di preparazione tecnica che equivale… alla A dell’ABC.
D’altro canto basta guardare cosa si “dovrebbe” diventare dopo un corso ENCI (e cioè “addestratori per cani di utilità, compagnia, agility e sport”) e poi contare le ore di pratica previste (50) per capire che il risultato in realtà non è ottenibile. Neppure se ad insegnarti è il maggiore esperto cinofilo vivente.
Come ho già ripetuto fino alla nausea, personalmente trovo ridicola la distinzione tra “educatore” e “addestratore”, per il semplice motivo che se un cane non è educato non potrà mai essere addestrato ad alcunché (per fare un paragone umano, è come pensare di iscrivere all’università un ragazzino incapace di star fermo per due minuti di fila, che alza le mani ad ogni minima discussione e che, se incontra una coetanea di sesso opposto, per prima cosa le piazza una manata sul sedere).
Quindi appare evidente che prima di addestrare un cane bisognerà sempre saperlo educare (=insegnargli a vivere senza far danni – e senza subire continui stress – nella società umana)… e già questo richiederebbe ben più di 50 ore di pratica.
Poi ci sono tutte le tecniche addestrative (tantissime, alcune comuni ma altre molto diverse a seconda della disciplina), tutti gli strumenti da conoscere e da saper usare (perché, se li usi male, fai danni anche con quelli apparentemente più innocui e “gentili”), i rischi da evitare (non basta mica sapere come far superare al cane un ostacolo: bisogna anche imparare a farglielo saltare senza che si faccia male. E questo vale anche per tutto il resto)… e potrei andare avanti per duecento pagine con tutto ciò che si dovrebbe “saper fare”, ma che nessun docente al mondo potrà mai insegnarti in 50 ore. E neppure in 100.
Io che mi considero soprattutto addestratrice di cani da utilità (anche se al momento mi occupo più di educazione e rieducazione, perché è soprattutto questo che ti chiede la gente), ci ho messo tre anni di sbattimento, prima sui cani miei e poi su quelli di amici e parenti, prima di aprire un campo… cosa che ho fatto già con l’immane incoscienza tipica dei vent’anni. E per altri cinque-sei anni, nonostante mi considerassi il Dio in terra dell’addestramento, ho fatto una compilation di cavolate.
Forse non ho rovinato completamente nessun cane (anche perché ho sempre cercato prima di tutto di rispettarli), ma di sicuro i miei bei danni li ho fatti.
Davvero “bravina” lo sono diventata dopo una decina d’anni: e di cavolate, a volte, mi capita di farne ancora oggi che di anni ne sono passati quaranta e puzza.
Il tutto dedicandomi ad una disciplina: figuriamoci se avessi voluto insegnarne millemila.
D’altro canto è evidente che nessun corso potrà mai durare quarant’anni (ma neanche dieci, e neppure cinque): quindi, se la domanda “sarò un cinofilo preparato?” sottintende “potrò aprire un campo domani mattina?”, la risposta può essere solo NO.
Se invece si pensa ad una generica cultura cinofila di base, allora la risposta è SI… sempre se i docenti sono bravi.
2) C’è davvero la possibilità di portare a casa uno stipendio, con questo lavoro?
Qui rispondo un convintissimo “forse”.
Perché dipende da un’infinità di fattori che talora sfuggono anche alla logica.
Fino a pochi anni fa avrei risposto con decisione: “Sì, se sei bravo!” (il che presume sempre un bel po’ di tirocinio e di gavetta dopo il corso… ma chi ha davvero passione si rende conto anche da solo di averne bisogno, e quindi lo fa): oggi non ci si capisce più niente. E’ un dato di fatto che alcuni eminenti ignoranti in campo cinofilo sono diventati dei veri e propri “guru” che incassano centinaia di migliaia di euro all’anno, mentre addestratori davvero molto bravi, preparati e competenti… non dico che fatichino a mettere insieme il pranzo con la cena (di solito ci riescono, e riescono anche a fare colazione e merenda), ma sono ben lontani da certi introiti.
Il fatto è che le persone oggi badano molto più all’apparenza che alla sostanza (ringraziamo vivamente certa TV e in generale certa informazione…), quindi, tanto per cominciare, più dell’effettiva competenza conta il carisma.
Conta il “nome noto”, conta il fatto di essere apparsi in TV (appunto…), conta l’aver scritto libri (anche se dentro ci hai messo una caterva di scemate, o se ti sei autoincensato per mille pagine senza dare nessuna nozione utile al lettore)… insomma, contano cose che fino a dieci anni fa erano lontanissime dal concetto di “cinofilia” dei vecchi tempi.
Non che “i vecchi tempi” fossero tutti rose e fiori: perché un tempo era considerato “bravo”(e quindi aveva valanghe di clienti) l’addestratore che aveva vinto di più, punto e basta.
Devo confessare che oggi mi ritrovo quasi a rimpiangere quei tempi… durante i quali mi lamentavo e mugugnavo, ovviamente! Perché magari c’erano personaggi famosi che avevano vinto “bruciando” un cane all’anno, o comprando cani preparati da altri ed essendosi limitato a sfoggiarli in gara. Però è anche vero che il panorama addestrativo, allora, era fatto solo di gente che con i cani ci stava. Che ci lavorava. Che – nel bene o nel male – ci si smazzava.
Oggi ci sono Guru che non hanno neppure un cane in casa; che sanno parlare benissimo (a volte facendo clamorose supercazzole che però, all’occhio del profano, sembrano la Verità infusa), ma non sanno tenere un guinzaglio in mano. Ci sono Guru che hanno paura di qualsiasi cane superiore ai dieci chili.
Per questo, oggi, posso sempre rispondere alla domanda con un “Sì, se sei bravo”… ma non più, come un tempo, sottintendendo “bravo a lavorare con i cani”.
Oggi conta di più essere bravi a comunicare, a convincere e talvolta anche ad intortare clamorosamente gli umani.
3) Posso fare il corso anche se non ho ancora un cane?
Sembra strano, ma questa domanda mi viene rivolta spessissimo. E a me verrebbe da rispondere “Ma tu ti iscriveresti a un corso di cucina senza aver mai preparato nemmeno un uovo sodo? E a un corso di giardinaggio senza aver mai avuto neppure una piantina in casa?”.
Solo che, ancora una volta, la logica si scontra con la realtà dei fatti: perché moltissimi corsi accettano anche allievi senza cane e perché (vedi sopra) ci sono perfino i Guru senza cane.
La mia personale opinione resta che, se non hai mai avuto un cane, potrai farti una buona preparazione teorica ma non riuscirai ad avere neppure quell’infarinatura pratica di cui abbiamo parlato al punto 1: perché noi, per esempio, durante il corso mostriamo il “come si fa” e lo facciamo anche provare (“prestando” anche il cane a chi non ce l’ha)… ma quando hai una trentina di corsisti a cui insegnare, è evidente che non puoi passare tutto il week end al fianco di ognuno di loro.
Ad ognuno si dedicano dei minuti: il tempo di accertarsi che abbiano capito il concetto, che siano in grado di muoversi e coordinarsi nel modo giusto… ma siccome sono sempre cose che hanno appena imparato, non si può pretendere che le assimilino alla perfezione fin dal primo giorno.
Quello che ci aspettiamo è che, una volta tornati a casa, si mettano lì a provare e riprovare col proprio cane, fino ad acquisire disinvoltura e buona manualità. Ma se il cane non c’è?
E’ un po’ come andare solo a scuola guida e non provare mai a guidare al di fuori delle lezioni: anche se riesci a passare l’esame, è altamente probabile che due giorni dopo aver preso la patente ti pianti contro il primo muro che trovi.
4) E’ vero che il mercato è ormai saturo?
Che il mercato fosse saturo io lo pensavo già cinque o sei anni fa: e ovviamente continuo a pensarlo, perché davvero “ci sono più educatori cinofili che cani”, come scrissi in un vecchio articolo.
Però, se c’è indubbiamente un’overdose di persone col diplomino da educatore/addestratore/istruttore eccetera, direi che non c’è ancora una vera saturazione di campi e centri cinofili: anche perché moltissime persone, a corso ultimato, o non provano neppure ad aprirne uno (molti si iscrivono solo per capire meglio il proprio cane e per avere un miglior rapporto con lui), oppure provano, ma rinunciano appena incontrano le prime difficoltà (di solito appena scoprono che il cliente medio non è la Sciuramaria tutta tenera col suo cucciolotto di due mesi, ma il Cuggino col rottweiler mordace che non solo pretende che glielo metti a posto in due giorni, ma ti contesta anche qualsiasi cosa tu gli suggerisca di fare, perché è convinto di saperne più di te: e infatti ha rovinato il suo cane, ma secondo lui è colpa del cane).
Insomma, di spazi liberi ce ne sono ancora: sia per i bravi che – ahimé – per i furbi (vedi punto 2).
Personalmente continuo a nutrire la speranza che i furbi dovrebbero avere vita breve e che a lungo andare dovrebbero sopravvivere solo i bravi: la realtà dei fatti mi sta dando torto marcio, visto che alcuni furbi si sono costruiti veri e propri imperi cinofili… ma la speranza è l’ultima a morire.
C’è comunque da dire che i “bravi ad essere furbi, pur non capendo una mazza di cani” non sono poi così numerosi. E un po’ di onore al merito, in fondo, gli va pure riconosciuto: io ho sempre detto che, se non avesse esagerato andandosi ad approfittare della disperazione della gente, avrei provato una certa ammirazione anche per Wanna Marchi… perché i truffatori, in qualcosa, indubbiamente bravi lo sono.
Certamente mi fa molta rabbia che le truffe vengano perpetrate sulle pelle dei cani (perché gli umani se le cercano, ma i cani sono vittime innocenti): ma se il mondo è questo, non possiamo far finta che sia diverso.
Quindi, alla domanda, rispondo: c’è ancora posto per chi sappia davvero lavorare con i cani (e questo ci sarà sempre) e c’è ancora posto per chi sa lavorare con il cervello delle persone, manipolandolo per i propri comodi (e questo spero che ci sia per poco: ma in questo momento storico, indubbiamente, c’è).
Dopodiché posso solo sperare che chi mi legge appartenga – o sogni di appartenere – alla prima categoria e non alla seconda.
Se invece non sei né bravo, né furbo… allora no, posto per te non ce n’è più: i mediocri potevano barcamenarsi in questo mondo fino a qualche annetto fa, ma oggi sono destinati al fallimento.
5) Non sono un “addetto ai lavori”, non conosco ancora a fondo il mondo della cinofilia: come faccio a sapere se i docenti sono bravi?
Bella domanda, a cui non so dare una vera e propria risposta. Mi verrebbe da dire “fai come ai vecchi tempi, cerca di leggere il loro curriculum e di capire se hanno brillato almeno in qualche disciplina”… ma resta sempre la possibilità che abbiano “vinto senza convincere” (almeno, senza convincere chi vorrebbe solo addestratori che amano e rispettano davvero i cani).
Però, se ci pensiamo bene… questo è un problema che vale un po’ in tutti campi: dopotutto, anche quando ci iscriviamo all’università non è che possiamo conoscere vita, morte e miracoli di tutti i prof. E non è neppure che titoli accademici e/o risultati ottenuti nella vita (in qualsiasi campo) siano sinonimi di reale bravura, né tantomeno di reale capacità di insegnamento (ci sono sia addestratori, sia professori che ritengo davvero eccelsi nel proprio campo lavorativo, ma che non sono assolutamente in grado di trasmettere alcunché ai loro allievi. Per i prof questo non vale, visto che almeno una laurea devono averla… ma tra gli addestratori c’è anche gente che fatica ad esprimersi in italiano corretto (eppure con i cani sono spettacolarmente bravi).
E’ un grosso scoglio, questo, che si può superare solo chiedendo in giro, parlando con chi magari ha già seguito un corso con quelle stesse persone in passato, insomma cercando di capire e di informarsi anziché “comprare a scatola chiusa”.
I curricula, quando ci sono, leggiamoli attentamente (e se non ci sono, chiediamoci perché), cercando anche di capire di cosa parlino in realtà, perché mi è capitato di leggerne alcuni chilometrici che però, stringi stringi, dicevano solo che il signor X aveva partecipato a millemila corsi, stage, seminari e affini… ma cosa sapesse fare effettivamente con i cani, non era dato di saperlo.
Rispetto all’università, in cinofilia c’è di buono che abbiamo sicuramente più scelta, vista l’overdose di corsi disponibili: in più è abbastanza facile, grazie a Internet, poter comunicare anche con persone che li hanno seguiti in passato e he possono darci un’idea della loro validità. Per il resto, ahimé, bisogna sperare anche un po’ nella buona sorte: proprio come quando ci si iscrive ad una qualsiasi facoltà.
Buonasera Valeria, potrebbe indicarmi il link dell’articolo su “come scegliere un buon corso” scritto da lei tempo fa? Quello a cui fa riferimento nelle prime righe di quest’articolo? Grazie, buona serata!
Buongiorno Valeria! Leggo sempre con passione i suoi articoli ma ho un dubbio: ENCI, CSEN, SIUA… Quale scegliere e soprattutto come? A chi affidare la propria passione per i cani e perchè no anche tempo e denaro, nella speranza di trovare un organismo serio e qualificato?
buonasera, ho letto tutti i vostri interessanti commenti e consigli, ma vorrei chiedervi se qualcuno di voi conosce il “centro di cultura cinofila” di Bergamo. Loro ho letto che fanno 300 ore di corso in 17 mesi (tra cui teoria e pratica) e dopo ti permettono di fare gratuitamente 6 mesi di pratica.
http://www.centrodiculturacinofila.com/
Sono davvero in dubbio se fidarmi o meno, perchè una persona valida che ho conosciuto mi ha consigliato il siua, dicendomi che però per pratica e tirocinio è un pò scarsina.
Sono tanti soldi e non voglio buttarli, per me è un investimento, quindi vorrei frequentare un corso valido.
Vi ringrazio per una risposta.
io sono una delle tante che inizierà un corso ENCI senza avere un cane. Perchè? perchè ho sempre avuto gatti … mi piacciono i cani ma so che vanno conosciuti amati e aiutati a vivere nel nostro mondo. Non posso pensare di avere un cane in futuro senza aver prima le basi per vivere insieme a lui. Comunque, avendo già un lavoro per fortuna, il mio obiettivo è quello di conoscere i cani, avere una minima sperienza e poter lavorare con loro in campi già esistenti. Secondo voi è un idea assurda?
Mi piacerebbe aiutare i cani a trovare un adozione… Sto sognando a occhi aperti?
Ciao Gabry!
Mi permetto di risponderti solo perché io ho fatto esattamente quello che tu ti appresti a fare, ma in ordine ancora più sparso >..<
Ma posso dire fieramente che se il mio cane si fa una corsetta in libertà so benissimo come richiamarlo per andarcene, e soprattutto in caso di pericolo(riconosce perfettamente le note di panico e quelle categoriche nella voce)..e non credo sia totalmente merito del corso che ho fatto,La teoria LA SOTTUTTA! ma la pratica…no, un po’ perché un corso appunto non basta ad ‘uscirne imparato’, un po' per i miei limiti, un po' perchè la mia insegnate era fantastica coi cani ma un po' meno con gli umani. Persona adorabile e competente, ma empatia umana zero. A volte vedevo i proprietari con un gigantesco punto interrogativo sulla testa, perchè lei decideva che erano stupidi e tanto non avrebbero capito, e spiegava loro le cose più sommariamente che in altre lezioni, e non sapeva come mettermi a mio agio nei momenti di cui sopra, sapendomi solo dire 'ma allora quando lo prendi un cane?' o 'sei sempre troppo rigida! muoviti, alza la voce' e mi faceva vedere come lei chiamava con la sua vocina acuta o sua figlia saltava come uno stambecco per tutto il campo………
Mi sono dilungata tantissimo, chiedo scusa, magari non te ne fregava assolutamente niente… =P
Tutto questo per dirti che, se non vuoi, come dice anche la signora Valeria nell'articolo, aprire un campo cinofilo il giorno dopo, ma solo iniziare ad imparare cose utili a te ed ai tuoi futuri cani ed a quelli che potrai aiutare con maggiore cognizione di causa, fai benissimo a farlo, anche prima di prendere un cane.
Perché sì, è un po' assurdo che qualcuno voglia fare un corso di cucina senza aver mai fatto neanche una pasta scotta, ma se uno vive e legge di ristoranti favolosi e decide un bel giorno che vuole essere in grado di fare lui stesso i piatti che mangia, consapevole delle sicure figuracce iniziali, può tranquillamente iscriversi ad un corso di cucina, anche se dovrà imparare inizialmente a far bollire l'acqua. =P
Avevo scritto un papiro, ed ora che ho ricaricato la pagina non mi compare tutto…non so come cancellarlo, ma provo a ripostare il mio prolisso commento, a pezzi…
Ciao Gabry!
Mi permetto di risponderti solo perché io ho fatto esattamente quello che tu ti appresti a fare, ma in ordine ancora più sparso >.<
Io ho 26 anni, sono disoccupata, adoro cani e gatti da sempre, da quando avevo pochi anni di vita ho cercato di convincere i miei a prendere un animale, a volte anche sfruttando pena o inganno! Ma ci guadagnavo solo a dir poco adorati pesci rossi. Finché mia sorella, non ha portato a casa un gatto….e due anni dopo, non so come, sono riuscita a convincere i miei che un cane non li avrebbe uccisi..ed ora abbiamo un cucciolo di dobermann adorabile (idiota e furbetto).
Ma in tutti questi anni non ho saputo resistere al richiamo della foresta…da piccola compensavo con peluches basici o con funzionalità particolari..e crescendo sono passata al volontariato in canile e colonie feline.
Non sono tipa da volontariato, sono molto cinica e pratica, e puntualmente mi venivano irritazioni cutanee ad avere a che fare col 'volontario medio', ma era l'unico modo che avessi per stare in mezzo ai cani; e poi in fondo al canile hanno bisogno, anche se non sono d'accordo sui loro metodi di gestione, ecc. Insomma, nonostante questi dilemmi ho fatto volontariato un po' qui ed un po' la per anni..capendone in realtà poco niente di cani, ma quel che bastava a fargli fare passeggiate e pulirgli le cucce.
Un bel giorno sento parlare dei corsi da addestratore cinofilo…e comincio ad informarmi. Trovo un campo che si adatta alle mie esigenze come vicinanza a casa e costi e informazioni buone raccolte da persone che lo frequentavano, e vado ad informarmi. Non avevo un cane. Mi sono iscritta lo stesso.
L'insegnante spingeva a farmi provare le cose che imparavo al canile…in fondo insegnare due cosette al cane durante la sua ora d'aria male non poteva fargli, e lo facevo. Ma ovviamente non bastava. L'insegnante continuava a ripetermi che ero troppo rigida, non ero interessante per i cani.
Sono una persona molto empatica, e questo mi portava a capire i padroni molto bene, questo non può essere la base del lavoro di addestratore/educatore cinofilo, ma visto che si lavora sempre su un binomio uomo-cane, secondo me aiuta non poco. Il mio problema era che mi imbarazzavo e mi bloccavo. Fare esercizi nuovi, con cani sconosciuti, in mezzo a gente semisconosciuta e sconosciuta che ti fissa mentre fai cose col loro cane e più della metà ti chiedono in tono di compassione 'ma non ce l'hai un cane tuo?', e la risposta è per tutti i corsisti: "sì/no, comunque devo imparare a lavorare con cani diversi, non solo con il mio", a me turbava.
Avendo un cane in casa il mio atteggiamento coi cani ora è moooolto più rilassato, ovviamente ognuno (cane e umano) è diverso, ma è vero che avere un cane con cui hai a che fare tutti i giorni, a tutto tondo cambia la prospettiva e la percezione.
Per quanto riguarda me, sono meno rigida, meno bloccata. E non mi pento di aver fatto il corso prima di aver preso il cane, perché ho potuto prenderlo con cognizione di causa, avendo appunto la mia base di infarinatura generale ma seria, un campo di riferimento dove nel bene e nelmale già mi conoscono, e sapendo riconoscere le castronerie dalle cose utili nell'informarmi.
Quindi secondo me sognare è sempre lecito, e fa andare a vanti la vita.
Le adozioni puoi aiutare a farle già ora….se leggi questo sito ne sai già mooolto più del volontario medio (che non sono ovviamente TUTTI i volontari) che vuole solo riempire un vuoto affettivo umano o di realizzazione personale facendo santificariato…cioè, volontariato =P
Fare il corso senza cane, secondo me non è così orribile come può sembrare…ma al momento io ne vorrei tanto fare un altro, questa volta con certificazione valida. Il programma sarebbe presso che identico, ripeterei cose che già ho visto, ma la mia prospettiva ora sarebbe diversa, avendo un’applicazione reale nella mia vita quotidiana.
Ad esempio, ora so come attirare un cane senza sentirmi idiota, ovvero senza dover fare vocine stridule o dover imparare a fischiare. e se qualcuno mi dice ‘fai finta!’, io gli rido finalmente in faccia…perchè finchè non provi sulla tua pelle puoi andare solo ad imitazione e rielaborazione, ma finisci per non poter far davvero tuo un meccanismo. Ora ho le prove che fare l’oca giuliva, recitare e saltare, se è fatto forzatamente ecciterà pure il cane, ma non lo farà interessare davvero a te. Magari riesci a giocarci quei 5 minuti per fare l’esercizio, ma l’attenzione di un cane si può attirare con un normalissimo tono di voce dolce e invitante, quello che più ti viene naturale: suadente, tenero, ocheggiante che sia, ma NATURALE.
Poi, tutto questo è solo dato dai miei personali limiti di essere umano, magari tu avrai un empatia pazzesca coi cani, nessun problema al richiamo d’attenzione. Io l’empatia ce l’ho purtroppo con gli esseri umani, la uso per aiutare chi amo ed allontanare a priori chi mi puzza, e coi cani ho scoperto di avere simpatie ed antipatie, non mi piacciono tutti come credevo una volta, alcuni sono davvero odiosi >..<
Ma posso dire fieramente che se il mio cane si fa una corsetta in libertà so benissimo come richiamarlo per andarcene, e soprattutto in caso di pericolo(riconosce perfettamente le note di panico e quelle categoriche nella voce)..e non credo sia totalmente merito del corso che ho fatto,La teoria LA SOTTUTTA! ma la pratica…no, un po’ perché un corso appunto non basta ad ‘uscirne imparato’, un po’ per i miei limiti, un po’ perchè la mia insegnate era fantastica coi cani ma un po’ meno con gli umani. Persona adorabile e competente, ma empatia umana zero. A volte vedevo i proprietari con un gigantesco punto interrogativo sulla testa, perchè lei decideva che erano stupidi e tanto non avrebbero capito, e spiegava loro le cose più sommariamente che in altre lezioni, e non sapeva come mettermi a mio agio nei momenti di cui sopra, sapendomi solo dire ‘ma allora quando lo prendi un cane?’ o ‘sei sempre troppo rigida! muoviti, alza la voce’ e mi faceva vedere come lei chiamava con la sua vocina acuta o sua figlia saltava come uno stambecco per tutto il campo………
Mi sono dilungata tantissimo, chiedo scusa, magari non te ne fregava assolutamente niente… =P
Tutto questo per dirti che, se non vuoi, come dice anche la signora Valeria nell’articolo, aprire un campo cinofilo il giorno dopo, ma solo iniziare ad imparare cose utili a te ed ai tuoi futuri cani ed a quelli che potrai aiutare con maggiore cognizione di causa, fai benissimo a farlo, anche prima di prendere un cane.
Perché sì, è un po’ assurdo che qualcuno voglia fare un corso di cucina senza aver mai fatto neanche una pasta scotta, ma se uno vive e legge di ristoranti favolosi e decide un bel giorno che vuole essere in grado di fare lui stesso i piatti che mangia, consapevole delle sicure figuracce iniziali, può tranquillamente iscriversi ad un corso di cucina, anche se dovrà imparare inizialmente a far bollire l’acqua. =P
Fine =D
Scusa il casino, e buona giornata!
ciao Clover il tuo commento mi è stato molto di aiuto … Credo che non sia così folle fare un corso cinofilo prima di avere un cane. Credo invece sia importante per chi come me non ne ha mai avuti e non sa proprio da che parte cominciare. Ho letto molto su di loro e le informazioni ce ne sono in quantità assurda ma l’idea non è di avere un solo cane ma di averne tanti e non in casa, di poter essere di aiuto presso un canile per conoscere i cani, aiutarli e farli adottare. La formazione in genere viene prima dell’azione o no? Poi scegliere il corso giusto, forse dipende anche dalle informazioni personali (quanti corsi ci sono in Ialia, quanti guru come dice Valeria ci sono che decantano il loro metodo? ma.. veramente troppi). E alla fine ti rivolgi a uno titolato!! Tutto qui. Io spero di aver fatto una buona scelta e a dirvela tutta.. non mi sento in grado ancora di prendere un cane tutto mio..veramente non saprei cosa dirgli!!!
Per il volontariato in canile non ti servono corsi, come ti dicevo tra le millemila cose che ti ho scritto.
Per far adottare un cane, non serve nessuna formazione.
Trova l’associazione o canile messo menopeggio ad umani…e buttati =)
Io ho fatto volontariato all’Enpa a Torino, i cani pericolosi li portavano fuori alcuni volontari specifici, avevano fatto un corsetto, organizzato dal canile. Due nozioni base, date a volontari di vecchia data.
Poi in un altro canile privato, molto carino, ma pieno di deficienti che felici che io frequentassi un corso, mi hanno spiegato come tirare per bene ginocchiate ai cani, perchè a detta loro a quelli che ti saltano addosso non basta mostrare il fianco o alzare semplicemente il ginocchio, vanno letteralmente presi a ginocchiate altrimenti non impareranno mai e nn verranno mai adottati……………………
Di base i cani del canile sono meno problematici di quel che si pensi…i peggiori tirano. I mordaci sono davvero pochi, ne ho visto uno solo di definito mordace, lo portavo fuori regolarmente, posso assicurarti che era solo un po’ vivace.
I cani del canile sono magari isterici, iperattivi, e tutto quello che vuoi, ma il volontariato in canile consiste nel fargli fare una passeggiata, farli giocare se ti va, dargli da mangiare, lavargli cucce, coperte, e stanze.
Casi estremi ce ne sono, ma non vengono lasciati ai volontari, i canili hanno sempre un gestore, e dei lavoranti pagati (di solito uno o due, tanto mangiano di volontariato) che si occupano di quei casi.
Aggiungi questo, a tutto quello che ti ha detto Lupi.
Il corso, come dice Lupi, sono tanti soldi…io sono felice di averli spesi in quel modo, li avevo e mi interessava davvero approcciare il mondo cinofilo in quella prospettiva, avrei anche voluto farne un lavoro, ma non ho gli spazi neanche per fare la dog sitter, e lavorare dalla mia insegnante non è proponibile, perchè come forse si è intuito non ci capiamo molto, parliamo due lingue diverse, non l’ho impressionata (e su questo aveva pure ragione, non ero assolutamente e non sono ancora in grado di insegnare ad altri quello che io avevo provato solo sotto supervisione con lei e al canile per pratica mia, devo fare ancora tanta pratica).
Resta che come immaginavo ‘la vita del campo’ mi è piaciuta davvero tanto, è stata un’esperienza che mi ha aiutato a capire cosa potrebbe davvero piacermi fare, sempre nel campo animali, ma magari più adatto a me. E da qualche parte dovevo pure iniziare.
Purtroppo per qualunque attività inizi con ‘agri’ ci vogliono troppissimi soldi =D
Per prendere un cane, di base, il corso non è necessario, basta informarsi, aver cognizione di causa nella gestione quotidiana, ed amarlo…e se serve, appoggiarsi ad un campo per avere un aiuto nella gestione ed educazione, e non aver paura di chiedere. Ma credo tu abbia un progettone in mente ‘avere tanti cani, non in casa’.
Da quel che ho capito al corso tu sei già iscritta, non sono consigli quelli che cerchi, ma esperienze…questo è quello che ho vissuto io.
guarda, spendere 2000 euro per avere un attestato seppur riconosciuto dal ministero delle politiche agricole, “SOLO” per aiutare i cani e prenderne uno, si è folle.
Al di la del fatto che, è più indicato il siua dei due, perchè più incentrato sulla relazione uomo cane e sull’educazione “alla vita”, mentre quello enci è più “performativo” più incentrato all’addestramento e all’insegnare una disciplina.
al di la che sono entrambi utili ed interessanti, ma … guarda… vai a fare volontariato in canile, impari di più così, aiuti i cani, magari conosci il tuo futuro compagno a 4 zampe proprio andando in canile… e risparmi dei soldi che… più avanti, se lo riterrai necassario, sei in tempo sempre a spendere.
Grazie lupi per il tuo commento, ma non sono molto d accordo. Iniziare un attività in un canile senza avere una minima base, ma solo una formazione di un giorno secondo me è assurdo!! I cani sono dolci, aggressivi, morsiconi, affettuosi e chi più ne sa ne metta!! Insomma non credo proprio sia utile. Infatti e dico purtroppo i volontari non durano molto.. non finiscono quasi mai l’anno a disposizione. Secondo me devi essere preparato e convinto. Altrimenti fai danni…
allora gabry, come ho già scritto più in su in altro commento, io ho fatto sia SIUA che ENCI, se ti dico così, pensi che non ne abbia motivo? o pensi di saperne più tu di me? che “lavoro”nel circuito uffuciale con i cani da almeno 11 anni, allevo, sono consigliere di un club specializzato di razza, faccio agiltiy e obedience con i miei cani? se ti dico che butti via i tuoi soldi credimi…
In canile ci sarà qualcuno che ci va da prima di te, e ti affiancherà. Non durano perhcè lavorare a gratis in un ambientaccio come quello non è facile… mica perchè non hanno fatto il corso enci!moliti poi ci vanno epr un periodo nel mentre cercano il cane adatto a loro fra gli adottandi, e poi si eclissano dedicandosi al nnuovo amico.
inoltre, o sono canili convenzionati con qualche associazione, per cui ti ci mandano loro a far stage, o in gere gli educatori che arrivano e “so tutto io” non sono mai ben visti, da chi spala merda da tempo nel canile.
Ho conosciuto tra l’altro ragazze che fanno volontariato in canile, affiancate da un docente dei corsi che vorresti fare tu, che affermano che lui sia molto bravo e che stia no imparando tanto, facendo volontariato in canile affiancati da lui…
su casi reali, e non sulla carta. E la carta se vuoi la comperi e la leggi, non hai bisogno di pagare 2-3-4000 euro per questo.
insomma se ti dico così ho i miei motivi, poi per cultura personale puoi anche farlo il corso, ripeto, è interessante, ma IO L’HO FATTO, e credimi, non esci sapendo quel che ti serve per gestire i cani del canile, pratica ne fai poca e spesso la fai con i cani degli allievi che non sono, ne in condizioni stressnti comei cani del canile ne, spesso, problematici come i cani del canile, ma sono cani di gente che li ha cresciuti ed educati bene perchè in genere è un corso che si fa quando si è già dentro al settore da un po, e serve un attestato. ribadisco che comunque per andare per canili sarebbe meglio il siua, anzi, ora ti fanno pure fare (pagando ovviamente) “volontariato” in canile per far pratica, a fine corso se vuoi.
ma… ripeto, se una (IO) che vive di pane e cinofilia ti dice, che non ti serve, credici.
accidenti lupi, penso proprio di non saperne più di te.. Io ho pensato di partire da un corso per avere informazioni di base per entrare in contatto con i cani. Chiaramente, e tu lo sai, quando hai un progetto e parti non esistono informazioni chiare su come e dove prepararti. L’esperienza la fai sbagliando, ricominciando e via. Tu hai fatto entrambi e forse lo farò anch io. Se me lo dici ci credo che un corso enci non serve a niente, e mi dispiace sinceramente!!! E questo non perchè penso di uscire di li sapendo tutto, ma perchè la formazione in tutte le sue forme dovrebbe essere stimolata soprattutto da voi preparati e consapevoli dei problemi che si possono incontrare. Pensavo ad un altra risposta, certamente no contro un tipo di corso cinofilo, ma comunque grazie dei consigli. A questo punto mi viene da pensare che tutta questa aria che gira intorno alla cinofilia sia solo fumo se mi dici che un corso serve solo come carta e se già ci sei dentro. Sono molto preplessa!
Lupi sono d’accordissimo con te, su ogni parola del tuo commento. Lavoro in canile da otto anni e solo recentemente ho voluto fare un corso per educatori Siua. In parte è stato un valore aggiunto, ma stringi stringi le competenze che ho assimilato in questi otto anni di lavoro quotidiano con tantissimi cani di ogni tipologia, è stato immensamente più prezioso di quel che ho imparato al corso Siua. La maggior parte dei corsisti sono persone che in tutta la loro vita hanno avuto a che fare solo con il loro cane. Tutti bravi a fare il luring e il resta e il piede, ma credo proprio che se alcuni di loro mettessero piede anche solo per un giorno nel canile dove lavoro, non saprebbero neanche da che parte girarsi. Quindi fare pratica nei canili è importantissimo, in quelli gestiti bene si viene seguiti da volontari esperti di vecchia data, anche educatori, e si impara veramente a relazionarsi con tanti cani. Il corso si fa più avanti, anche per vedere se si è portati per questo tipo di lavoro
Buonasera,
so che questi commenti sono stati scritti parecchio tempo fa ma spero che qualcuno mi risponda ugualmente.
IO vorrei iniziare un corso per addestratori cinofili riconosciuto ENCI ma non ho un cane,sono stata sempre appassionata ma per ora non posso averne uno.
Secondo voi è una spesa inutile dato che poi non potrò far pratica a casa?Dovrei aspettare di farmene uno?
Grazie
allora, io sono sia educatore siua ficcs csen che addestratore enci e vorrei specificare alcune cose:
un conto è “l’educazione di base” sedutoterraresta per capirci, che anche il cane più scassapalle e indisciplinato nella vita quotidiana può imparare, e spesso è quello che serve e viene insegnato al cane, prima di cominciare l’addestramento vero e proprio ad una disciplina.
il classico cane robottino al campo, e indisciplinato come prima e fuori insomma, che contestualizza, campo lavoro e cazzeggio.
se educare significa formare il carattere, addestrare siginifica rendere destri, ovvero imparare un mestiere… mentre l’educazione significa imparare a stare al mondo… e una cosa non esclude l’altra.
è pieno di cani, in certe discipline (ipo e agility in primis) che fuori dal campo sono dei selvaggi ingestibili, ma dentro al campo e nelle prove di lavoro, lavorano come dei soldatini.
se parliamo di Educare il cucciolo, i corsi tipo siua, specie dal punto di vista teorico, sono molto utili, per il periodo evolutivo del cucciolo che va diciamo dall’adozione (circa 2 mesi) all’età adulta (maturità sociale), perchè danno tutte le nozioni utili a farli diventare adulti equilibrati e integrati nella società, capaci di stare nei contesti senza per forza ressere tenuti sotto controllo in ogni fiato che emettono, cosa non ovvia per il cagnetto che va al campo impara in un tot di lezioni a non tirare al guinzaglio, a fare un terra resta ecc… ma che NON E ASSOLUTAMENTE DETTO che sia un cane che sa stare in ogni contesto, cosa che invece, a mio avvfiso, dovrebbe essere la VERA educazione del cucciolo, quello di cui appunto l’educatore dovrebbe occuparsi.
Che poi l’educatore accetti anche cani da ri-educare, già adulti ecc.. come casi da seguire, è altra storia ma li invece, andiamo già in un altro settore, quello del recuper comportamentale, e non più in quello che, dovrebbe, e ripeto dovrebbe, essere di competenza di un EDUCATORE.
ma del resto se la gente capisse che i cuccioli vanno seguiti (puppy class educazione di base ecc) da subito, invece di palesarsi quando hanno 10-12 mesi e non ne possono più dei “problemi” del cane, l’educatore avrebbe di che lavorare… e non dovrebbe occuparsi di casi non suoi.
poi, c’è il corso addestratori enci, molto interessante, ben fatto, con ottimi docenti quello che ho fatto io,anche se sempre con poca pratica (forse meno che al siua), ma sul periodo evolutivo il programma enci è molto meno completo che non il siua, le nozioni ci sono, ma meno complete, meno insistite, si insiste meno sul discorso emozioni e apprendimento ecc… perchè, del resto, è un corso addestratori, per “rendere destri” i cani in una disciplina. quindi, sono complementari e non in competizione, come corsi.
questo per chiarire cosa e come…
detot questo se uno può permetterselo anche solo per cultura personale, cuiascuno ha sempre qualcosa da insegnare, nel bene (da imitare) e nel male (da NON imitare), sempre tenendo conto, come dice valeria, che poi si deve anche esser bravi e FURBI soprattutto, nel trovare clienti, e più che bravi educatori/addestratori, bravi venditori e bravi ad addestrare in primis gli umani, che sono LORO che poi devono deucare il cane insomma… e… è molto più facile addestrare i cani, non ci piove…
Lupi, per me l’educazione di base NON è assolutamente seduto-terra-resta. Educazione è capire le regole della nostra società, saper stare al mondo, convivere serenamente con umani, cani e quant’altro. Educazione è ingaggio, motivazione, rapporto, voglia di fare cose insieme.
Seduto-terra-resta fanno già parte dell’addestramento, anche se ovviamente “di base”.
Penso che il tuo corso ENCI sia stato molto diverso dal mio corso ENCI: non dico migliore né paggiore… ma diverso, mi pare proprio di sì.
Purtroppo non tutti abbiamo la stessa visione né dell’educazione, né dell’addestramento: quindi presumo che ci siano corsi molto diversi l’uno dall’altro anche quando sono riuniti sotto la stessa egida… e questo incasina la vita a chi vorrebbe iscriversi 🙁
Ah…certo.e la stessa cosa che ho detto io…ai campi solitamente educazione di base è condotta seduto terra resta e fine.per me,come per te ovviamente, educazione è appunto “stare al mondo”…per questo ho specificato.il corso educatori dovrebbe essere per chi segue i cuccioli in crescita…quello addestratori per insegnare una disciplina. Poi è un dato di fatto che 16 ore fra lezione e pratica che si fanno al corso enci per ciascuna disciplina trattata da soli non bastano per definirsi addestratori… parliamo di una panoramica…ma è solo una infarinata…
la incasina tantissimo….
io ho fatto un corso da educatore per una primaria associazione nazionale senza stare qua a dire il nome… e condivido molto di quello che dice valeria , si esce dal corso con una infarinatura generale che è già molto di più rispetto a quello che conosce la gente (basta pensare solo ai concetti di punizione e rinforzo negativa/positiva dove il 99.5% di chi ha un cane sbaglia) però poi ogni singolo cane è diverso e scordatevi che si ciano soluzioni facili e preconfezionate per risolvere quel problema. sono uno di quelli che ha fatto il corso per mia cultura generale visto che ho la fortuna di avere già un lavoro e non volevo proprio ritornare ad essere a partita iva dove si cono una marea di spese e un oceano di incertezze. posso solo dire che da quello che vedo se uno non ha i soldi per aprirsi un suo campo faticherà 10 volte di più questo perchè chi ha problemi con il proprio cane cerca sulle pagine gialle o su google un campo cinofilo non il singolo educatore.
Al punto 4 scrivi “molti si iscrivono solo per capire meglio il proprio cane e per avere un miglior rapporto con lui”
e mi sorge una domanda: per capire meglio il proprio cane è necessario un corso educatori??? non potrebbero bastare alcuni stage/corsi?
Sì, potrebbero bastare… ma evidentemente qualcuno ci tiene a saperne ancora di più, il che non può che farmi piacere. Anzi, per dirla proprio tutta-tutta-tutta, penso che (esagerando un pochino, forse) se questi corsi si chiamassero “corsi di cinofilia applicata”, anziché corsi per educaddestristruttori… forse direbbero una cosa più vicina al vero 🙂
Grazie Valeria Rossi !! Hai scritto quello che esattamente pensavo !! Un corso non fa diventare istruttori … Sono da 6 anni conduttore cinofilo e da 4 bazzico per i campi facendo ogni corso possibile e ancora non mi sento minimamente pronta … Perché ogni volta c’è un cane che ti spiazza .. E per fortuna c’è perché ti fa capire che non si finisce mai di imparare … Non sono interessata a vivere di questo per cui non ho tempi da rispettare … Per questo seguirò quello che il mio istruttore mi diceva sempre ” puoi seguire tutti gli istruttori che vuoi ma quelli che ti insegnano davvero sono i cani ” !!