giovedì 28 Marzo 2024

Abbracciati, baciati, presi in braccio = (quasi) maltrattati

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nobraindi VALERIA ROSSI – Non sono stata – ovviamente – l’unica a contestare la campagna “anti-collare a strangolo” del Gentle Team. E grazie al cielo, anche in cinofilia ogni tanto si è capaci di ridere o almeno di sorridere sui vari scanni e sulle varie crociate: tant’è che sono apparse diverse risposte umoristiche al motto “No chain, no pain”, come quella che vedete qui a sinistra.
La risposta che mi ha trovato pienamente d’accordo nel concetto di base, più ancora che nella battuta di spirito, è stata però quella (nata non so esattamente da chi, ma condivisa da molti) data al video che dovrebbe fungere da cassa di risonanza della campagna anticollare, in cui si vede una serie di persone che una dopo l’altra dichiarano: “Io sono contro il collare a strangolo”, oppure “Collare a strangolo? No grazie” … tutti col proprio cagnolino in braccio.
Non ve lo linko neppure, il video (tanto lo troverete facilmente, se ci tenete), perché non dice nulla: non ci sono spiegazioni, motivazioni nè altro. C’è soltanto questa successione di educatori e/o proprietari che su FB sono stati paragonati, sempre sorridendoci sopra, all’apertura delle sedute terapeutiche di Alcolisti Anonimi ed altre associazioni simili (come in: “Ciao, sono Paolo e non uso il collare a strangolo da 120 giorni”…).
Scherzi a parte, la vignetta che mi ha trovato entusiasticamente d’accordo è la seguente:

rimettiaterra
Forse non sarà proprio il massimo dell’eleganza… ma come sempre ripeto, quando ce vo’ ce vo’!
Perché la cosa davvero assurda è che un gruppo di educatori che sbraitano ai quattro venti di non voler vedere cani strattonati si presentino poi con un’immagine di vero e proprio maltrattamento (o quasi), e cioè con cani presi in braccio e sbaciucchiati.

presoinbraccio1No, perchè i cani NON amano essere abbracciati, baciati, presi in braccio: e se è evidente che parlare di “maltrattamento” per un singolo episodio (come quelli del video) è sicuramente eccessivo, mi capita sempre più spesso di vedere cani che in braccio ci vivono, 24h/24 o quasi.
E questo sì, è un maltrattamento etologico a tutti gli effetti. Senza neppure il “quasi”.
Lasciando da parte ogni polemica, dunque, concentriamoci su questo punto: abbracci e baci NON fanno parte del repertorio etologico del cane.
Se la carezza è gradita, in quanto riconducibile al leccamento (comportamento materno che causa benessere nei cuccioli), l’abbraccio è un gesto che può essere interpretato come dominante o addirittura aggressivo, il bacio viene vissuto come una vera e propria invasione del proprio spazio intimo (ricordate il dogo argentino che dopo aver sopportato pazientemente per mezz’ora le avances non richieste e non gradite della conduttrice televisiva, alla fine le ha pinzato un labbro? Guarda caso, l’ha fatto quando lei l’ha baciato!) e l’essere presi in braccio viene visto come un gesto di dominanza estrema, oltre che come un impedimento ad ogni possibilità di movimento, di comunicazione e di autodifesa.
Bene che vada, mette il cane in ansia: e questo vale per il cane di trenta chili come per quello che ne pesa tre.
E’ evidente che sono proprio questi ultimi quelli più abbracciati e più sollevati, non solo perché riesce più facile farlo ma anche perché i mini-cani sono quelli più ambiti dalle persone con più forte impulso epimeletico (quello che ci spinge ad accudire/coccolare chiunque abbia l’aspetto e il modo di fare di un neonato). Solo che i cani NON sono bambini, i cuccioli NON sono neonati umani e nei canidi NON esistono (e quindi non vengono riconosciute come tali) le stesse manifestazioni di affetto che si riscontrano nei primati (come noi).

mammascimmiaLe mamme scimmia prendono in braccio e abbracciano i loro cuccioli, esattamente come noi. Le mamme cane NO.
Quindi un cane non ha davvero modo di riconoscere automaticamente questi gesti come “affettivi”, e come minimo impiega alcune settimane (o mesi) prima di capire che per noi lo sono.
Dopodiché si rassegna… e in rari casi impara anche ad apprezzarli: ma nella stragrandissima maggioranza dei casi li sopporta senza provarne alcun piacere. E molto spesso dimostra con tutta la mimica disponibile (almeno quella facciale, visto che il resto del corpo è bloccato dalle nostre braccia) che quello che prova è un forte disagio.
Tradotto dal canese, il suo pensiero potrebbe esssere più o meno questo: “Uffa, riecco che questo cavolo di umano mi scambia per un primate come lui e mi sottopone a quelle che per lui sono coccole, ma per me sono una rottura di scatole. Sopporto pazientemente solo per fargli un favore”.
E non sempre sopporta, tra l’altro: secondo una ricerca americana il 18% degli attacchi di cani agli umani è avvenuto proprio durante le coccole (fonte: mysocialpet).

baciato2Ma santo cielo: basta guardare le foto (sempre che si sappia “leggere” un pochino la mimica del cane). Basta guardarli in faccia, per capire quanto i nostri amici “apprezzino” queste nostre moine.
Basta pensare che i cani da pet therapy vengono letteralmente addestrati a sopportare abbracci e baci, non diversamente da come i cani da IPO vengono addestrati a sopportare due colpetti di bastone sul garrese.
La differenza sta nel fatto che i colpetti al cane, in UD, vengono dati mentre lui sta facendo una cosa che gli piace moltissimo (mordere la manica), quindi non se ne accorge nemmeno, mentre gli abbracci ai cani da pet therapy vengono rifilati a soggetti che già si trovano in una situazione che di solito non li entusiasma (in mezzo a persone estranee, in luoghi estranei): quindi ci vuole molto più impegno per convincerli che le coccole degli sconosciuti sono “una cosa carina”… tant’è che vengono premiati quando le ricevono senza ribellarsi.
Ma se fossero gradite non ci sarebbe bisogno di alcun rinforzo: gli stessi abbracci/baci sarebbero il premio!
Si dirà: gli estranei sono cosa diversa dagli umani di famiglia. Vero, verissimo… ma non abbastanza vero da rendere piacevole qualcosa che non lo è.
Il cane preso in braccio/abbracciato/sbaciucchiato sopporta esattamente come sopporta di essere messo nella vasca da bagno: ha capito che je tocca, ma non per questo fa i salti di gioia.

MRipeto: a lungo andare i cani capiscono il significato di questi nostri gesti e in alcuni casi imparano perfino ad amarli.
Ma ricordiamo che per il cane il “ricevere attenzioni” è talmente vitale che ci sono soggetti disposti a prender botte pur di richiamare gli umani presso di sè (è il caso dei cani che abbaiano ben sapendo che verranno picchiati per questo: ma per loro è meglio essere picchiati che ignorati).
Concludendo: se “ci scappa” di dare un bacio o un abbraccio al nostro cane, non succede niente di tragico. Ogni tanto scappa anche a me, e pur sapendo che non gli ho fatto un piacere non penso neppure di averlo “maltrattato”. Se però la cosa diventa ossessiva, invadente, reiterata ad ogni pie’ sospinto… allora sì, comincia a somigliare davvero a un maltrattamento, inteso almeno come “trattare male” il cane facendogli subire qualcosa che non vorrebbe.
Lo stesso vale per il “prendere il cane in braccio”: se lo facciamo una volta ogni tanto, amen.
Se invece il nostro cane (e mi rivolgo in particolare alle proprietarie di microcani) viene tenuto sempre e solo in braccio, allora è maltrattamento etologico al cento per cento: tanto più grave quanto più la maltrattatrice di turno pensa invece di fare il bene del suo tesoro, al fatidico grido di “Lo tratto come un figlio!”.

abbracciato1Perché la parte più triste è proprio questa: chi prende i cani a calci, chi li tiene alla catena, chi li picchia in continuazione… almeno SA di essere nel torto.
A meno che non sia proprio un bruto globale, si rende conto di fare una cosa sbagliata e magari, in qualche occasione, cerca di evitarlo.
Sbaciucchiatori, abbracciatori e sollevatori di cani, al contrario, sono convinti di rendere il loro amico felice: pensano di proteggerlo, di accudirlo, di prendersene cura “come se fosse un figlio”… e in questo modo creano cani de-caninizzati, bambinizzati, in una parola disadattati e spesso profondamente infelici.
Il vero amore per il cane dovrebbe essere fatto soprattutto di rispetto (ho quasi la nausea, a forza di ripeterlo e ribadirlo): ma rispetto per ciò che un cane E’, e non per quello che immaginiamo che sia.
Se non sappiamo che cos’è un cane, dunque, prima impariamolo e poi cominciamo a rapportarci con lui.
Baci a abbracci riserviamoli agli altri primati come noi, figli, mariti o scimmie che siano.
I cani limitiamoci ad accarezzarli (e senza esagerare neppure in questo, magari…), perché la carezza loro la capiscono. Tutto il resto, NO.

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57 Commenti

  1. La mia mi salta in braccio. Oppure “chiede” di essere presa su arrampicandosi sulle mie gambe, dando zampate e facendo versi particolari. Non sempre la accontento.
    Stessa cosa son carezze etc.
    Quindi devo ignorarla? Che faccio?

  2. Io ho adottato una bellissima amstaff di 3 anni ormai da 6 mesi ed apparte i primi 2 che ancora doveva ambientarsi ora bisogna staccarsela di dosso. So che la razza in sé è molto fisica e cerca molto il contatto, ma vedo che lei apprezza sia le carezze che i baci che gli abbracci, soprattutto se si è in orizzontale. Vero è che detesta esser tirata su, ma non succede nemmeno troppo spesso visto i suoi 26kg. Solo per caricarla in macchina.

  3. Ciao Valeria,
    ho letto volentieri questo articolo grazie al link di Davide Beltrame…
    io, però, vorrei invece denunciare i continui soprusi della mia BlackBeauty, la mia dobermann… di un anno e tre mesi…
    Lei continua ad abbracciarmi e io non ne posso più!!!
    È un vero e proprio maltrattamento… con i suoi 38 kg e quelle sue splendide e durissime unghie nere (che peraltro le invidio tantissimo…).
    Ogni volta che abbiamo un primo incontro, che vuol dire anche solo uscire a stendere i panni e lasciarla cinque minuti in casa approfittando di un suo rarissimo pisolino e poi rientrare…ecco… sembrano secoli che non mi vede… Sigh-sigh… salta e mi abbraccia forte fino a rendere le mie braccia piene di lividoni e graffi!!!
    Per non parlare poi dei baci…con quel dolcissimo e lunghissimo musetto arriva fino al mio naso e… bum!… scontro da avere lacrimazione da far invidia a qualsiasi tagliatore di cipolle!!!
    E poi non dico niente sul fatto di doverla a forza prendere in braccio…giuro! io ne farei volentieri a meno! … ma lei??? Lei NO! Ecco… in effetti non posso nemmeno sedermi che… lei arriva invadente e prova immediatamente con tutta la sua delicatezza a salire sulle mie gambe (pensando forse di possedere corpo solo fino alle zampe anteriori …) mah…giudica tu…
    Io comunque credo di avere tutto il diritto di denunciarla per maltrattamento verso umana!!! ??
    Un caro saluto Valeria, rimettiti e guarisci presto!
    Michela

  4. Si tratta semplicemente di business, identico a quello delle pettorine. Il cliente tipo é il solito neofita al quale si può raccontare di tutto e di più, o il classico “buonista” che, come giustamente fa presente Valeria Rossi, pensando di fare il bene del proprio cane, lo snatura. Bene, detto questo, io non ho mai usato collari a strozzo (o scorrimento, come lo denominano alcuni, forse ed ipocritamente, vergognandosi di un aggettivo che richiama la coercizione e che non porta, quindi, business.). Se dovessi dare una definizione del collare a strozzo, direi che ci troviamo di fronte ad un piatto che non ha sapore ne’ di carne, ne’ di pesce. Nessun cane é comunque mai morto con lo strozzo indossato. Più che di strumenti, si dovrebbe parlare di come inculcare una cultura cinofila che in Italia é davvero carente. Il cane non ha grosse necessità di addestramento, chi lo conduce, invece, si e tanto. Ripeto… solo ed esclusivamente business e… Vanna Marchi Docet. 😉

  5. personalmente trovo una schifezza questa locandina..il CAZZO non è il cane semmai lo è il padrone., quindi andava scritto così
    BENEMERITA TESTA DI CAZZO IL CANE METTILO A TERRA
    fabio

  6. Cosa dire dei passeggini per cani? Ne ho visto qualcuno in giro e pur essendo un ignorantone, senza cani per giunta, mi è venuta la pelle d’oca.
    Effettivamente l’atteggiamento di certe persone è evidente anche per uno come me, non hanno in braccio un cane, ma il sostituto di un bimbo. Sarebbe meglio un robot in quel caso.

  7. Quando le do un bacio (eh sì, mi scappa), sistematicamente mi risponde con una leccatina di ricambio. Come lo dovrei interpretare? In braccio non la prendo, anche perché pesa 30 chili, ma lei questo non lo sa e, quando ne ha voglia, mi si butta addosso stile Dino con Fred Flintstones. Cos’è? Un eccezione? Il cane del mio fidanzato mi tira per la manica se non le presto adeguate attenzioni e abbracci, perché mi vuole sul divano insieme a lei. Sono complessivamente d’accordo con il contenuto dell’articolo ma bisognerebbe specificare meglio la differenza fra un estraneo il proprietario del cane!

  8. Il mio cane è un super coccolone, ma quando non vuole l’abbraccio si sposta e io lo lascio stare. Ma credo che non potrei mai rinunciare a tuffare il naso nel suo collo morbido e caldo e sniffarlo! Sa di casa…..e di amore. Quanto allo strozzo…..io lo uso, non per strozzarlo ovviamente…..ma perché è pratico, leggero, e lui si sente più comodo. Per non farlo tirare mi armo di pazienza e mi fermo ogni volta che tira. Ci sono giorni che impiego nezz’ora per fare 500 metri ma prima o poi imparerà?. Allo stesso livello di chi tiene il cane in braccio metterei i tiratori seriali……quelli che trascinano via i loro cani perché dio non voglia che un altro cane provi ad annusargli il sedere!

  9. Sono d’accordo su tutto, ma la mia cagnolina non credo che lo sia, dato che adora stare in braccio a me, anche se io no n la prendo mai, è lei che da sempre e pur pesando 20kg mi si butta addosso, mi bacia di continuo e se la bacio cade in estasi. Si farebbe baciare per ore e si vede che non solo lo gradisce ma li richiede. È vero non sono figli, e il rispetto nei loro confronti è cosa primaria, ed è proprio per questo che le faccio fare tutto ciò che lei desidera per avere una vita felice, nei limiti del possibile ovviamente. Un po come per un figlio anche se in maniera diversa. 😉

  10. Provate a dire al mio semichihuahua di stare al guinzaglio: ci proviamo, ma dopo 2 ore che cammina si pianta e vuole essere presa in braccio. Notare in braccio e non nella borsa! Non è violenza il prendere in braccio un cane: dipende da cane a cane. Anche gli studi antropologici danno modi comportamentali quasi precisi a seconda dell’etnia di appartenenza, ciò non toglie che anche tra gli umani le abitudini siano diverse

  11. Correggo refuso antecedente, la punizione di cui prima è ovviamente positiva non negativa, oltretutto mi preme precisare, dubito che l’utilizzo del collare a scorrimento sia uno strumento propositivo per il cane, così facendo non sto proponendo un’alternativa, sto solo indicando cosa il cane NON deve fare evitando quindi di considerarlo come individuo capace di trovare un’alternativa valida al suo comportamento ordinario, è l’antropocentrismo quello che viene a mancare nella nuova cinofilia, con questo chiudo.
    Saluti

    • Date di questi stage? Nomi propri delle associazioni che li organizzano? Giusto per poterli trovare…sennò qua resta sempre tutto sul vago e si continua con le supercazzole.

    • Ho letto e mi sembra un ragionamento sensato indipendentemente dal fatto che poi lo si condivida o meno. Ma c’e’ un pero’: quello che tutti piu’ o meno contestano con alterne fortune e risultati magari altalenanti non e’ l’uso della pettorina in se’ cosi’ come al di la’ delle diatribe scapoli/ammogliati al bar dello sport, nessuno si sognerebbe di rivendicare la supremazia dei carburatori sulle centraline senza scadere nel luogo comune del si stava meglio quando si stava peggio. Quello che semmai lascia perplessi (campagne diffamatorie a parte che mi sembra di capire non sono oggetto del tuo commento) e’ il presupposto che il collare a scorrimento sia o non sia uno strumento fornito di un qualche attributo che ha piu’ a che fare con il suo utilizzo che con l’oggetto in se’. Questa operazione che a prima vista potrebbe sembrare un sofismo, in realta’ porta secondo me a una mistificazione che finisce per minare il ragionamento alla base, cioe’ l’attribuzione di un valore negativo a un semplice strumento che in se’ non ha alcun valore, ne’ positivo ne’ negativo. Non sarebbe piu’ semplice e anche piu’ ragionevole attribuire l’eventuale valenza positiva o negativa non allo strumeto ma all’uso che se ne fa? Certo, se cosi’ si facesse, sarebbe assai piu’ difficile assegnare a una pettorina il compito di rappresentare il progresso e a semplice catenella la sua antitesi. Non e’ che proprio da questa mistificazione deriva poi la colpevolizzazione spesso e volentieri completamente gratuita di chi usa un attrezzo piuttosto che l’altro? Perche’, questo e’ facilmente intuibile, la maggior parte delle persone ne ha piene le tasche di essere additata come retrograda, maltrattante e chi piu’ ne ha piu’ ne metta e, onestamente, alla fine tutta la discussione si riduce sistematicamente proprio a questo: io sono il progresso e tu sei un retrogrado, io sono acculturato e tu sei un ignorante testone, io sono “empatico” con sciuremarie e loro cagnetti e tu sei uno zotico maltrattatore. Ora, il progresso, ammesso che esista in termini positivistici, ha a che fare con il cambiamento tecnologico (non necessariamente il miglioramento, i due termini non sono sinonimi) ma ha anche a che fare con aspetti sociali e relazionali ed e’ convinzione diffusa che costuisca un miglioramento la maturata capacita’ di sostenere le proprie opinioni senza sentire la necessita’ di denigrare quelle degli altri. Quello che non mi torna e’ come si possa inserire in questo contesto cosi’ progressista la denigrazione sistematica di chi ha un’opinione o un’esperienza diversa. E’ anche questo il progresso?

      • Il collare a scorrimento non ha nessuna valenza negativa o positiva nel “nostro” mondo, semplicemente non lo usiamo perchè abbiamo trovato, sperimentato e compreso l’utilizzo di qualcosa di meglio, senza obbligatoriamente sentirci in obbligo di attribuire ad esso una valenza, lo stesso dicasi per i carburatori non li si usa perchè c’è di meglio, quello che sta alla base dell’addestramento “classico” e per classico ci metto dentro anche i cosidetti gentilisti dell’ultim’ora (perchè parliamoci chiaro la gente non è mica stupida) è proprio all’antitesi di quello che è la formazione di un educatore/istruttore cinofilo, senza considerare i corsi ENCI che sono spesso veramente imbarazzanti, sia per durata infima, che per qualità della formazione, pensare che rilasciano anche attestati “spendibili”, si studiano le cose da un altro punto di vista, si osserva diversamente, si costruisce la storia del cane veramente in un modo che è proprio l’antitesi (fermo restando che ad un addestratore non interessa una ceppa della storia del cane, interessa un fine, lo ha ben chiaro dalla prima lezione e cerca di perseguirlo), considerando il cane come individuo si evitano certe forzature che in “quell’altro” mondo invece sono proprio all’ordine del giorno, e non parlo di certo di un pechinese che fa il cane da presa, tralasciando appunto il fattore strumento cattivo o strumento buono quello che se ne deduce dal mio personalissimo punto di vista è invece, quanto è semplice utilizzare male quello strumento e fare danni? nel caso del collare a strozzo la probabilità è molto alta, nel caso della pettorina bhè parliamone, a prescindere che ribadisco, l’uso della pettorina non è affatto radicato, purtroppo, quindi quei danni da pettorina di cui parla la sig.ra Rossi mi sembrano più fuffa che altro, fermo restando che con una pettorina ad H devi proprio essere un energumeno per far male ad un cane, quindi forse è meglio che il cane tu non lo abbia per niente, mentre il collare a strozzo basta un ragazzino di 14 anni per fare danni, e purtroppo di ragazzini con lo spritzbull (come dicono loro) e il collare a strozzo se ne vedono davvero troppi.
        Quindi ripeto, un oggetto non ha nessuna valenza, nemmeno un coltello da cucina per pelare patate ha una valenza negativa ma è ovvio che “potenzialmente” ha una valenza più negativa di un batuffolo di cotone, per quanto riguarda la campagna io non mi sento di commentare nulla in quanto non ho preso parte alla realizzazione della suddetta, se però vedo un ragazzino con lo strozzo lo invito a non utilizzarlo semplicemente perchè non vedo il “modo buono di utilizzarlo” e sono uno di quelli che in passato (quando ero un ragazzino) l’ha utilizzato sul suo cane e anche su di se (non venite a raccontarmi delle differenze fisiche fra noi ed il cane, i muscoli laterali e posteriori del cane sono sì più grossi e robusti dato che è un carnivoro e dovrebbe alzare le prede da terra, ma la parte anteriore è molto simile alla nostra e lo strozzo agisce anche lì) e non è piacevole affatto, tutti i cani prima o poi per un motivo o per un altro tirano, il collare a strozzo è la scorciatoia, un cane abituato a non sentire il guinzaglio e con un ottima relazione col proprietario non vede nemmeno il motivo di tirare, è ovvio che nei circuiti urbani si deve stare più attenti se si hanno cani “particolari” (vedasi predatorio molto alto), ma fa parte delle regole della buona convivenza cittadina.
        Detto ciò concludo dicendo che tutto questo vale per cani di proprietà e il 95% dei cani di canile, il restante 5% sono i cani morsicatori o i selvatici (chi ne ha mai visto uno?) che diciamo non sono molto avvezzi alla manipolazione, in tal caso o si preferisce il lavoro in box propedeutico o proprio per emergenza si ricorre allo strozzo, ma sono casi che definirei molto rari, per tutto il resto la pettorina sta proprio su un altro pianeta, sopratutto per le socializzazioni, cosa che con il collare (di qualsiasi tipo) è proprio impossibile per via della storpiatura sulla postura naturale ed ha anche una incidenza variabile (dipendente da quanto tira il cane) sulla mimica, da qui l’inesattezza dell’articolo sulla pettorina che dice che la socializzazione va fatta solo da sciolti, e l’unico referente col cane al guinzaglio è il proprietario, suvvia non diciamo castronerie.
        Per rispondere a deni, nessuno ha fatto supercazzole, ho utilizzato termini del piffero, dato che odio fare diversamente, non farò nomi e cognomi di nessuno perchè non è nel mio stile, quando iniziai mi misi a cercare e cercando trovai, se non cerchi è semplicemente perchè non sei interessato, quindi finiamola di fingerci interessati, facebook può essere utilizzato in diversi modi, uno di questi è cercare informazioni, buona ricerca, le cose non piovono dal cielo!

        • Raffaele, continui a parlare di qualcosa che evidentemente “conosci male” (non dico “non conosci, visto che sostieni di averlo utilizzato: però mi sembra evidente che nessuno ti ha insegnato a usarlo in modo corretto e quindi parli di qualcosa che conosci parzialmente e – ripeto – malamente.
          Ci sono altri mezzi? Certo che sì. Li utilizzo quasi sempre anch’io, gli “altri mezzi”. Però NON conosco nessun altro mezzo (se tu lo conosci, sei pregato di informarmi) che mi consenta di controllare un cane che mi si vuol mangiare la faccia: sono pochi? Sono rari? Vero, e meno male. Ma quando arrivano – e purtroppo arrivano – io voglio lavorare in sicurezza: la mia e quella di eventuali altri cani presenti. Mi dai un’alternativa? Se me la dai (e non parlarmi di pettorine tenute da diciotto persone con diciotto guinzagli, perché io lavoro da sola), sarò lieta di imparare. Se non me la dai, continuerò a pensare che chiunque sia liberissimo di usare lo strumento che gli piace e di lavorare con il suo cane come meglio gli aggrada… però deve lasciare in pace anche ME, che con uno strangolo più di una volta mi sono salvata la faccia (in senso letterale).
          Sono le campagne terroristiche che danno fastidio (e possono causare seri danni, quando qualche politico pirla gli va dietro), non certo le libere scelte.

          • Sig.ra Rossi, suvvia! Non sono il tipo che si lascia abbindolare così facilmente da queste ultime parole, vorrebbe farmi credere che lei ha scritto tutti questi popò di articoli sul collare a strozzo e sulle sue innegabili doti nonchè trascurabili problemi dall’utilizzo di quest’ultimo SOLO per descriverne l’uso con cani veramente problematici? In primis non mi pare che questo sia un sito che parla di riabilitazione di cani problematici, e semmai lo fosse, un sito internet non mi pare il luogo adatto per tali tematiche, il punto è che si vuole far passare per innocuo uno strumento che nelle mani del 99% della gente innocuo non è, difatti non ho avuto alcuna sua risposta in merito al problema da me sollevato e cioè QUANTO è difficile utilizzarlo male…risposta mia, TROPPO!
            Poi se vogliamo nascondere sotto al tappeto la polvere, siamo liberi di farlo ma evidentemente e mi pare ovvio c’è gente che non ci sta, ripeto, campagne a parte cosa di cui non mi faccio ne promotore ne detrattore, ognuno sceglie il metodo che vuole per promuovere le sue idee, e mi pare che anche lei non faccia molto di diverso in questo sito, seguito fra l’altro da molta gente, quindi, di che stiamo parlando? Sulle pagine facebook di gruppi e fazioni , che uno può liberamente scegliere di frequentare o meno, è pieno zeppo di insulti e accuse da entrambe le parti (non creda che non siamo capaci di leggere), ma ripeto, uno può scegliere liberamente di non partecipare e quindi schierarsi dalla parte della ragione invece che esacerbare i toni con altra benzina sul fuoco, sinceramente la sola locandina della campagna a me personalmente non mi turba, non ci sono accuse alla sua persona ed esprime un concetto chiaro di chi si schiera contro l’uso dello strozzo, e ovviamente, secondo me lo capirebbe chiunque, la campagna era contro l’utilizzo dello strozzo nei cani di proprieta, nell’educazione e dulcis in fundo anche nell’addestramento ai fini sportivi, i cani problematici, bhè sig.ra Rossi, se vuole recuperare un cane con problemi di aggressività interspecifica e vuole per forza portarlo fuori dal box al guinzaglio, bhè siamo proprio agli antipodi, si possono fare svariati lavori alla rete (del box) propedeutici all’entrata in box e sopratutto senza l’uso di psicofarmaci, esistono le protezioni per lavorare con i cani problematici (non sempre il morso è strumentalizzato da parte del cane e non sempre un cane morsicatore è un cane che finalizza veramente in morso e queste cose si vedono PRIMA di utilizzare qualsiasi strumento di lavoro) e sopratutto esiste la pazienza di saper aspettare i tempi del cane, perchè nessuno obbliga un educatore, un istruttore o un addestratore a conseguire un risultato durante uno stage di mezza giornata (per cosa poi, per accrescere il suo ego?), con i selvatici (e le assicuro che in Sicilia in un solo canile ne abbiamo più di quanti lei ne ha visti in tutta la sua carriera essendo il randagismo un problema molto radicato) si lavora con le palizzate, le piste di cibo e gli sgambatoi adiacenti in totale libertà, (e ci possono volere anche ore o giorni) un cane che può prendersi i suoi spazi è veramente raro che attacchi, se un canile non ha questi attrezzi semplicemente non può essere definito un canile adatto al recupero di cani problematici indi per cui il cane deve essere spostato in una struttura idonea allo scopo, senza tentare il fai da te. Poi, nessuno ha parlato di pettorine tenute da 18 persone con 18 guinzagli, è improponibile forzare un cane che odia la manipolazione alla vestizione della pettorina, quelli sono lavori che si fanno in altri ambiti (es. educazione di cuccioli dai 60 giorni in su, lì diventa importante familiarizzare con gli strumenti). Concludo dicendo che aspetto ancora la sua risposta sul tema più scottante e cioè quanto è facile usare male uno strozzo, e quanto è superfluo confrontarlo con il danno che potrebbe fare una pettorina (che suona un pò come la lite d’asilo di chi ha iniziato prima), d’altronde questa diatriba è iniziata anni fa con il giochetto che in educazione si “appanciavano” i cani di bocconcini, poi al fatto che con certi metodi non si recuperano cani problematici, ora si è passato al dire che gli educatori/istruttori fanno un uso spropositato di psicofarmaci in combutta con i veterinari (cosa fra l’altra assolutamente NON veritiera), quindi da che pulpito viene la predica di accusare a random?

          • Non ha (di nuovo) capito: non intendo parlare dell’uso corretto del collare in educazione/addestramento perché intanto NON SI PUO’ descrivere questo uso a parole. Venga a trovarmi al mio campo e glielo mostro, se vuole. Ma parlarne – specie con chi evidentemente ha già una posizione di chiusura – serve solo a sprecare tempo.
            Invece ribadisco che le campagne sono pericolose perché sono (o diventano) campagne politiche: perché c’è sempre il politico di turno che non ha mai visto un cane in vita sua, ma magari ti butta lì l’ordinanza che vieta uno strumento che per certe persone può essere un salvavita… o almeno un salvafaccia/braccia. E siccome io sono tra le persone che lo usano ANCHE per salvarmi la faccia, se permette mi girano le palle se qualcuno lo vieta solo perché uno sciame di Sciuremarie, di animalisti fanatici e di gentilisti improvvisati ha piantato su una sollevazione popolare.
            Fa più danni di una pettorina in mano al pirla di turno? E’ probabile, anche se per trovare prove scientifiche di questi presunti danni si sono andati a scomodare autori stranieri (pure manipolandone gli studi e “dimenticando” casualmente qualche pezzo qua e là… guarda caso, quello che dichiarava innocente lo strumento). Aspetto con ansia che i veterinari italiani prendano una posizione netta e ci dicano quanti danni da collare a strozzo hanno visto nella loro carriera… ma lo aspetto da vent’anni circa.
            Andiamo avanti: con i selvatici (cioè? Con i lupi? No, perché il cane “selvatico” non esiste…al massimo saranno cani ferali….) si lavora con tutte quelle cose lì, in SIcilia? Bene, allora faccia un salto al canile di Avola, con il quale collaboro quando posso… e dica alle volontarie di andare nello sgambatoio (QUALE sgambatoio? Non c’è!!!) e lavorare on le palizzate e le piste di cibo. Lo vada a dire a ‘ste ragazze che si sbattono come matte per riuscire anche solo a dar da mangiare a tutti i cuccioli e a far loro qualche iniezione per salvarli (dovrebbe farle il veterinario? Ehhhh…. ma non ci sono i soldi per pagarlo, e il veterinario non viene più!)… vada a dir loro che bisogna aspettare i tempi del cane e i comodi del cane, quando devono badare a 100 animali in un tempo che (forse) basta per dieci.
            E lei dice a ME che non conosco i canili siciliani?
            Lei mi sta parlando di Puffolandia; del Paese delle meraviglie; di Disneyworld. Io le parlo del canile che conosco io, dove la realtà oggettiva non permette certo di fare grandi interventi… ma i cani sono sempre cani. E l’ultima cagnina che ad Avola, proprio in mezza giornata, abbiamo tirato fuori di peso dalla cuccia (perché non usciva, punto e basta) adesso salta in braccio ai visitatori.
            E se questo risultato l’ho ottenuto con lo “strumento del demonio”, ben venga lo strumento del demonio. Che le piaccia o meno.
            Infine, quanto al fatto che non si stia abusando di psicofarmarci… mi permetta una bella risataccia, perché altro non posso fare.

          • Sig.ra Rossi, scusi ma mi sta sembrando che vuole rigirare la frittata, aveva preteso che le “descrivessi” queste tecniche per lavorare con cani problematici e ora lei non riesce a descrivermi brevemente l’uso buono del collare a strozzo? che per carità ci può anche stare visto che scrivendone non si può fare molto a livello dimostrativo, lo stesso valeva per lei quando mi ha posto quella domanda a cui io invece ho cercato di rispondere, e poi che fa? Mi giustifica il recupero di cani problematici in strutture non idonee allo scopo? Ma di cosa stiamo parlando? Se i canili in Sicilia vanno proprio a rotoli è colpa dei gestori poco lungimiranti, è colpa di non voler accogliere nuove mentalità che si affacciano sul futuro (vedi Parco canile) dove le ragazzette e i volontari affiancati dai professionisti (con la P maiuscola) risolvono i problemi che i volontari/animalisti (che spesso fanno più danni che altro con i post di adozione “ciccino patatino” strappalacrime) non possono fronteggiare, per quanto riguarda la situazione Siciliana è bene che misuri bene le parole, visto che sono a conoscenza da fonti certe che DAL canile di avola VERSO il nord si movimentano anche 15-20 cani al mese (quasi tutti in condizioni di NON essere adotttati, cani fobici e semi-selvatici, cani destinati ad una vita in box) a cui poi i colleghi del nord cercano di mettere le pezze, con estenuanti percorsi di riabilitazione comportamentale!
            Il discorso di 100 cani in un canile, è per me all’ordine del giorno visto che collaboro con un canile che di cani è arrivato ad averne 180, io non parlo di Puffolandia, del paese delle meraviglie o di Disneyworld, sono un po’ cresciutello per certi divertimenti, ma se lei si diverte con queste cosine gliele lascio volentieri, il problema di cui parla lo conosco bene, ci vivo e lo tocco con mano ogni giorno (ivi inclusi branchi di randagi per niente impregnati dall’uomo che si aggirano nei paesi liberi e tranquilli senza che ci sia una politica di sterilizzazione di massa e reimmissione sul territorio monitorata da gente competente), il concetto di canile in Italia è davvero pessimo e questo inteso da sud a nord, ruotano intorno ad essi poche figure professionali, dato che la maggior parte dei suoi colleghi sono impegnati a tenere seminari e/o a giocare con il seduto ed il terra dei cani dei privati, se ci fosse un pelo più di logica nell’affrontare il problema, e dalle mie parti funziona così, certi sedicenti professionisti si tufferebbero al canile già solo per fare esperienza di cos’è un vero cane, ma si sa i canili portano rogne e pochi soldi, mentre i privati (nonostante la noia) i soldi li portano, perchè non mi venga a raccontare che la gestione dei canili del nord è diversa con l’esubero di cani del sud che si accetta (perchè fa quattrini) per movimentarli poi verso lidi ignoti e poco tracciabili (vedi Germania), le realtà veramente funzionanti come canili si possono contare sulle dita di due mani al massimo, quindi mi spiace ma qui avrà il mio NO più secco, bisogna smetterla di accomodare le cose con l’inadeguatezza, e bisogna smetterla con le giustificazioni di basso profilo, bisogna smetterla di inviare cani come fossero pacchetti solo per becero pietismo o animalismo della domenica con la strana convinzione che al nord esiste una bacchetta magica che risolve i problemi. Per quanto riguarda la mia realtà e le realtà limitrofe alla mia i psicofarmaci in canile non si usano semplicemente perchè non ci sono soldi, visto che i soldi vanno spesi (e mi pare giusto) a controllare costantemente il pericolo di zoonosi dato dalla leishmania (cosa di cui le volontarie della domenica non si interessano minimamente) e vuole che le dica quanto costa una terapia per un taglia media di milteforan? (perchè quando si può evitiamo il glucantime visto che le punture sono dolorose e anche il cane più buono del mondo dopo 3 punture è pronto a tirare fuori i denti) non glielo dico! Glielo lascio come compito a casa! Poi quando avrà fatto due calcoli mi dirà che con una percentuale di incidenza del 60-70% (su un numero variabile di cani che va da 140 a 180) e tutte quelle terapie da fare è da folli il solo pensare di poter spendere soldi per psicofarmaci. Se mi lascia una sua posta elettronica (la mia lei ce l’ha già) le invio le foto delle nostre reali condizioni e nonostante tutto cerchiamo di lavorare in modo diverso dal solito con circuiti di adozioni responsabili, con profilazioni cani adeguate, con controllo pre e post affido e affiancamenti alle adozioni, per dimostrarle che quello che dico non è fuffa, perchè in fin dei conti su internet si corre sempre quel rischio e a dare fiato alla bocca senza connettere il cervello siamo bravi tutti, poi i fatti restano sempre e comunque su un altro piano. E i fatti a me hanno insegnato che si fanno con le competenze e la volontà, entrambe “condicio sine qua non” per l’esistenza dell’altra.
            Saluti.

        • non ho facebook per mia fortuna. Fare nomi e cognomi non è mai nello stile di chi scrive commenti, che brutta abitudine, soprattutto quando non si sta cercando di sminuire né denigrare nessuno, bensì rendere noti stage e corsi che lei ritiene essere illuminanti. Su una cosa però ha avuto ragione. Non sono interessata. Se in questi ambienti sono tutti spocchiosi come Lei temo sarebbe troppo dura per me…arrivare in fondo alla giornata.

  12. Sig.ra Rossi, la seguo da parecchio tempo e noto con dispiacere che ultimamente i suoi articoli e gli argomenti su cui vertono sono diciamo un “filino” faziosetti, ricordo che l’ultimo che mi ha colpito negativamente è stato proprio quello a favore del collare a strozzo e contro le pettorine pieno zeppo di inesattezze medico veterinarie e fuorviante dal punto di vista strumentale, dato che si menzionavano pettorine che nessuno utilizza in ambito educazione, ma tralasciando questo dettaglio si metteva sullo stesso piano il danno che può fare una pettorina utilizzata male e un collare a strangolo utilizzato male, purtroppo al giorno d’oggi si vedono molti più proprietari inetti utilizzare male un collare a strangolo che proprietari inetti utilizzare male la pettorina (perchè i negozianti purtroppo vendono con troppa facilità i collari a strangolo, strozzo o se preferisce scorrimento alla sciuramaria che ha il cane che tira perchè “così non tira più”), sarei curioso di condurre uno studio statistico di quanti proprietari comprano in prima battuta una pettorina invece di un classico collare, e di questi, quanti sono quelli in grado di utilizzarlo correttamente, nel mio piccolo (Sicilia sud-orientale) non ho mai visto un proprietario di cane alle prime armi arrivare in campo con una pettorina, la prima cosa che si insegna infatti è prendere una pettorina e un guinzaglio a doppia misura e insegnare al proprietario come utilizzarli.
    Lasciamo perdere poi la “cugginata” cosmica (frutto sicuramente di una filosofia si spera superata) sul fatto che un cane al guinzaglio debba avere come unico referente il conduttore (ancora sta storia del dominante alpha!) e non possa comunicare con altri cani, la invito per l’occasione a farsi un giro nei canili all’avanguardia dove i test sulle compatibilità e/o la rieducazine dei soggetti (anche problematici) viene gestita al “guinzaglio lungo” in apposite aree di socializzazione con step via via graduali per minimizzare i rischi e magari con l’aiuto di cani modulatori (o regolatori), la punizione negativa quale può essere la trattenuta (non lo strattone altrimenti scadiamo sempre nell’esagerazione che a noi non piace) col collare a strozzo (a strangolo o scorrimento sempre bene ri-precisare) è un metodo antico oltre che poco funzionale, e rema contro il principio cardine dell’approccio cognitivo e cioè che il cane è un essere pensante e non necessita sempre e comunque di un leader a cui genuflettersi bensì di un compagno a cui affiliarsi, ma mi rendo conto che questi concetti a lei non piacciono neanche un po’, eppure potrei portarle decine e decine di casi di cani “problematici” recuperati con metodi diversi da quelli che velatamente vuole far passare scrivendo questi articoli sfottò contro un nuovo modo di concepire la cinofilia (campagne a parte), l’unica cosa in cui concordo con lei riguardo questo nuovo modo di fare cinofilia è l’utilizzo ricorrente ma fortunatamente teorico della supercazzola per spiegare cose semplici in maniera astrusa, ma le assicuro che è una pratica assai poco diffusa e di solito chi ha un minimo di intelligenza capisce che non è indicato rivolgersi ai proprietari di cani con un linguaggio poco comprensibile solo per mostrarsi più “intellettualmente attivi” di quanto lo si è realmente, ma come ben saprà, come in ogni nicchia specifica esistono sempre le eccezioni.
    Ora qualcuno urlerà e si contorcerà da dolore leggendo questo commento al grido unanime “ma chi sono questi tizi per contestare la Rossi che ha una carriera quarantennale”, potrei portare un esempio per me abbastanza calzante, sul perchè i meccanici vecchio stampo e i loro carburatori siano stati soppiantati da una manica di ragazzini col latte alla bocca e le loro centraline elettroniche, il motivo è che funzionano inesorabilmente meglio della loro controparte più antica, e la cosa ha solo un nome e si chiama progresso, per fortuna, e il progresso non passa per le campagne o le supercazzole (per fortuna) ma per i risultati sul campo, e smettiamola di dire che “certe” scuole non portano risultati con cani problematici solo perchè (vabbè ci siamo capiti), ci sono molti (e ripeto molti) educatori e istruttori che lavorano nei canili (che non hanno niente a che fare con il cagnetto della sciuramaria di cui sempre si parla) dove ci sono soggetti semi-selvatici, soggetti fobici, soggetti con vari gradi di aggressività che niente hanno a che vedere con i cani di proprietà e ottengono molti più risultati di quanto lei possa pensare, perchè sempre nei suoi articoli (riferito ad un passato prossimo, non decennale), velatamente, si faceva riferimento all’inutilità di certi metodi per raggiungere certi scopi, o alla mancanza di materiale da visionare che ne attestasse i successi, guardacaso la gente di cui lei parla organizza seminari e stage in tutta italia per dimostrare quello che dice, e quindi come lei invita gli altri a venirla a vedere lavorare, potrebbe a sua volta proporsi di partecipare ad uno di questi stage, e non parli di quegli stage cinofilosofari dove sono presenti certi GURU, parlo di altra roba.
    Rispettosamente parlando, continuo a leggere con curiosità i suoi articoli riguardanti gli standard di razza (per quanto contrario all’allevamento spietato e sciuramarico a cui assistiamo giornalmente), per quanto riguarda il resto preferisco rivolgermi altrove, sicuramente non dai GURU e altrettanto sicuramente non qui.
    Cordiali saluti

  13. Ho letto tutti, ma proprio tutti i commenti su fb, sia di questo articolo che dell’altro chiarificatore, e mi convinco sempre di più che quel sito sia un luogo di perdizione, nel senso che la gente perde totalmente il lume della ragione, cosa che avviene anche qui e mi riferisco alla tipa dal nome luma che ancora ribatte sul collare a strangolo! Sia sul collare, che sugli abbracci mi sembra sufficiente l’intuito, ma no, devi usare il cucchiaino per farglielo calare, e non basta mai, devi ripetere e ripetere fino alla fine dei secoli -_- solo perché si tratta di gente rincoglionita grave. Nei commenti la totalità degli interventi parla di baci -_- di baci??? Cioè baciano il cane come se baciassero un bel fidanzato? Non ho parole se non di rimprovero, leggete, informatevi, mettete in pratica, ma prima di tutto usate intuito e buon senso! Se proprio non riuscite compratevi un peluche -_-

    • Che carina, mi pensi sempre, sono molto lusingata.
      Come detto già a qualcun altro, sei stata te a rispondere al mio commento, quindi il minimo che possa fare è risponderti a mia volta (l’educazione prima di tutto eh), io non ti ho mai cercata. Pure tu poi hai continuato a ribattere, quindi? E certo che continuo a ribattere sullo strangolo, e continuerò finchè si diranno cavolate come quelle che ho letto nei vari articoli e relativi commenti sull’argomento. Tanti saluti

  14. Uhmmmm …. ho una certa difficoltà a collocarmi nella fascia giusta …. Sono una potenziale maltrattatrice di cani, ma in questo ho la complicità del mio cane … Ci ho messo mesi a disabituarlo a saltarmi in braccio ogni due metri (l’ho trovato da adulto, eh! e non è esattamente un microcane…): ora mi salta in braccio con molta meno frequenza e i rischi di rottura del naso sono decisamente diminuiti.
    Senza parlare di quando siamo a casa: sale, salta, si arrampica: per acciambellarsi tipo gatto, riempirmi di baci e zampatine e chiede grattuggiate, coccole, carezze e soprattutto massaggi! Sulla schiena … dall’attaccatura della coda, salendo fino al collo … Se per caso smetto (che so, per un crampo) mi chiama gentilmente … e via così!
    Adora il contatto fisico, lo cerca e io sono complice!
    In che categoria posso mettermi, dunque?

  15. La signora Rossi detentrice di tutto il sapere umano in fatto di cani, sempre così sicura di se, complimenti, beata lei, si mette mai in dubbio? Non entro nei particolari dei miei perché sarebbe veramente inutile anche se ho cani da più di quarant’anni con full immersion in ambienti pieni di cani tipo ambulatori veterinari. Qualcosa di vero c’è, alla base di tutto stanno le esagerazioni e direi che un conto sono le effusioni di un estraneo , un conto quelle del proprietario. Sono stata zitta con l’articolo sul cane opportunista ma stavolta proprio non ci sono riuscita. Mi dispiace

    • Ma scusate, se a me non piace e/o non condivido un giornale, un posto e appunto, un sito, non ci vado, non lo leggo e non lo compro, PUNTO! Tutta questa smania di continuare a criticare mi fa sospettare che soffrite di invidia acuta nei suoi confronti e del suo sito; se poi siete così bravi e esperti, che bisogno c’è di “abbassarsi” a venir qui a leggere tutte queste ESAGERAZIONI???

    • continuo a non capire per quale motivo si faccia così tanta fatica nel mettere da parte categorie e considerazioni morali quando si parla di cani e, in generale, animali.
      quando si parla di “animale opportunista” non si sta giudicando moralmente quell’animale e non si sta dicendo, di conseguenza, che quell’essere sia un brutto stronzo approfittatore che merita la più terribile delle punizioni.
      “opportunista” ha qui un significato esclusivamente, squisitamente e rigidamente etologico, e sta ad indicare una certa modalità di sopravvivenza riguardante, nel caso specifico, il reperimento del cibo.
      se già nell’ambito delle scienza umane è assodato il relativismo morale (non esiste il Buono e il Cattivo, semmai il buono e il cattivo sono prodotti di pratiche culturali, discorsive e relazionali – contingenti e storicamente determinati), non capisco perché tutto il nostro “senso di colpa morale” debba esser fatto ricadere su esseri viventi che agiscono completamente al di là del bene e del male.
      ora, cara Sandra, se prova per un attimo a giocare a far finta che ciò che ha valore per lei non ha valore per il suo cane (in senso morale e non solo), forse potrebbe iniziare per lo meno a capire, non dico accettare, il termine “opportunista” all’interno del suo corretto contesto di riferimento.
      saluti

    • Caspita, meno male che intervieni tu con questi interessanti spunti di discussione, altrimenti non sapremmo proprio come fare!

  16. Il mio Borzoi Ras è un tipo tranquillo un nobile imperturbabile, mai se c’è una cosa che lo fa agitare è non avere almeno 2 zampe ben piantate a terra. E’ capitato raramente di sollevarlo ma è una cosa che detesta, gli fa paura. Con lui non è un problema: oltre ad essere un bello spilungone quando si alza sulle zampe posteriori, salta come un grillo e quindi normalmente arriva da sè nei luoghi sopraelevati che gli interessano. MA se esistesse un cane piccolo che la pensa come lui sul fatto di essere sollevato di peso: povera bestia!!!

  17. Ebbene si, lo confesso, stanotte ho preso il mio nanerottolo in braccio 4 volte. Ho scoperto che con la diarrea se gli faccio scendere le scale da solo, non arriva in giardino perché la stimolazione gliela fa fa fa sul pianerottolo…
    Quindi in braccio e via andare veros un gabinetto più consono e meno problematico da ripulire (e l’olfatto dei vicini ringrazia…).

  18. Noi siamo la gioia delle vecchine baciatrici, che devono esser anche un bel po’ sorde…o magari pensano che Sif, date le dimensioni sia un gatto…perchè non sta facendo le fusa, signora, le sta ringhiando…

  19. Ho una domanda… ho una cucciola di 8 mesi, nell’ottica di abituarla a scorretta manipolazione a volte la prendo in braccio (si sa mai che in futuro ne avesse bisogno, da parte mia, o perché no, dal veterinario). Mentre è in braccio scodinzola e mi lecca la faccia. Ho qualche dubbio interpretativo… non sempre infatti, se non sbaglio, sono segnali che implicano che la cosa le piaccia. Come interpreto la cosa? Grazie.

    • per me, scondizola perchè cerca di calmarti (ehi mami che fai? che ho fatto di male? che succede?) e ti lecca la faccia perchè vuole dirti (dai dai facciamo pace, sono brava vedi, mettimi giu dai)

      • Già, avevo questo dubbio… è un po’ strano che quando la prendo su si dia il colpo per salire… ma forse è solo perché ormai ha capito come funziona…

  20. Ahahahah questo articolo è davvero agghiacciante. Definirlo immondizia sarebbe già un elogio….generalizzazioni a gogo…paragonare le bastonate alle “coccole non gradite” (secondo lei)….ma c’è ancora qualcuno.che la segue???
    Ma quando verrà chiuso sto sito spazzatura?

    • evidentemente a ciò che dice google di gente che la segue ce ne son a frotte.
      Perciò nessuno sentirà la mancanza di simili commenti.

    • Secondo te a qualcuno interessa la tua opinione? La critica inutile è la strada più facile.
      Per quanto mi riguarda non finirò mai di ringraziare Valeria Rossi per quello che fa. Fossi al suo posto avrei smesso di scrivere già da un pezzo, rispondere sempre a tutti, leggere le critiche, dover sempre spiegare e rispiegare, ecc. è snervante e nauseante. Le persone interessate leggono, gli altri ciao.

    • Sito spazzatura??? Ma tu chi sei per venire qui ed OFFENDERE una persona EQUILIBRATA (qualità rara in questo tempo di fanatismo generale), COMPETENTE (le cose che dice FUNZIONANO, e l’ho provato personalmente) e soprattutto EDUCATA nei confronti della gente inopportuna che, come te, arriva e spara … Se questo sito non ti piace sei liberissimo di non entrarci, ma se proprio non ce la fai quantomeno non denigrare il lavoro altrui. Grazie

    • Gli altri sono stati dei veri signori nel risponderti fin troppo cortesemente dando pure delle spiegazioni a un ciula invidioso come te! Io invece, s’ignora che il suddetto lè propri un PIRLA!

    • Ero quasi tentato di commentare, per esempio scrivendo che non solo c’e’ qualcuno che segue, ma che lo fai anche tu. Confesso anche che la tentazione di farti fare la figura del pirla, come ha scritto qualcuno, sarebbe fortissima ma tutto sommato vedo che te la cavi benissimo da solo.

    • in effetti sono piuttosto scioccata.. ho 5 gatti e sono delle vere cozze, non faccio a tempo a sedermi che mi saltano addosso e non vi dico in Agosto che goduria;quando li accarezzo sbavano, il veterinario dice che sono emozionati, è affetto..se provo a baciarli non amano troppo quello no, infatti evito anche se , ogni tanto, ci scappa..

    • Da come scrivi, mi sembri un assiduo frequentatore di Facebook, sito che ho abbandonato da tempo, con grande sollievo.

  21. O porca paletta! sono una maltrattatrice….occasionale… Ma se non mi faccio la mia dose di “Truzzonorkeling…” non sto mica tanto bene.. Adoro tuffare la faccia nel/sul collo del truzzotamarro e 30 secondi mi mettono a posto la giornata!
    Scherzi a parte, effettivamente sono un pò troppo smanacciona e sbaciucchiona col maschiaccio, ma lui me lo permette, mentre effettivamente la femmina è molto meno incline al contatto. Chiedo lumi su alcuni comportamenti: cane seduto con sguardo enpa, vado da lui e lo abbraccio e sbaciucchio (ma lo “sgrattuggio anche”) , ha solitamente due tipi di reazioni: o mentre io abbraccio e bacio lui fa grooming sul braccio che gli circonda il collo (lo abbraccio proprio con braccio sinistro attorno alla schiena e destro attorno al collo), oppure china la testa e me la appoggia sul petto (in quel modo se lo abbraccio ho viso e collo sopra la sua nuca, mi sembra dominanzissssima nel linguaggio canino, o no ?) e sta lì, potrei grattarlo e baciarlo e sovrastarlo per mezz’ora che non si muoverebbe. Questo ultimo atteggiamento lo ha anche la femmina, ma solo questo.
    Altro rito giornaliero al mio rientro (dopo che come da istruzioni tolgo scarpe, borsa, giacca etc…)è la coccola sul divano. Si mette lì e si ribalta, io lo gratto sul torace e sui fianchi, se smetto alza la zampa e mi tocca (Beh? Hai già smesso…?).
    La femmina invece pare quasi infastidita da troppe attenzioni, per lei due coccole sono sufficienti (due te ne riserva e due te ne chiede) poi ognuno può tranquillamente tornare a farsi i fatti propri. Tuttavia la gerarchia famigliare la pone all’ultimo gradino e lei non manifesta alcuna intenzione di occupare un altro tipo di postazione.
    Può essere davvero che il maschio (con noi da più tempo e altro tipo di cane indubbiamente) abbia assimilato alcuni comportamenti umani e li abbia a modo suo resi canini?
    Eppure ci sono occasioni in cui manifesta chiaramente che non vuole attenzioni, ma altre invece sembra cercarle e gradirle (nel caso, lo si lascia in pace, avrà i suoi motivi…)
    Una cosa che NON permette assolutamente è di essere preso in braccio, quello mai.

    • MMMhhhh…come c’hai ragggioneeee, quei momenti (forse egoisticamente parlando), sono un vero tiramisù!!!! Anche lo stronzone, appena smetto, mi prende con la zampa e solleva il testone come per dire:”Edddaiii, continua su che me rilaaaassso!” He, he….

  22. sono molto in disaccordo con l’articolo sopra citato. le mamme canine hanno il loro modo di prendere in braccio i cuccioli. a volte si stendono sulla schiena e i cuccioli salgono sull’addome della mamma mettendosi letteralmente con le zampe al collo della suddetta, e mamma e prole si leccano a vicenda, non per pulirsi, semplicemente per socializzare e giocare. il cane è un animale sociale, e da cucciolo cerca il calore del corpo materno e dei fratellini ma anche le leccate e la vicinanza (tanto che molti etologi e comportamentalisti suggeriscono di mettere nella cuccia del cucciolo appena portato a casa un pupazzo di stoffa o una borsa dell’acqua calda di quelle con la copertura in pelo a forma di animale per eliminare lo stress da separazione).
    sono d’accordo che non vada bene umanizzare il comportamento canino, ma ci sono cani che cercano l’abbraccio e tentano in tutti i modi di stendersi addosso o a fianco del padrone (non con atteggiamento dominante). in cani da lavoro l’essere preso in braccio alla fine di un esercizio equivale ad un premio molto ambito per l’animale, in quanto gli viene data l’oppurtunita di venire in contatto con l’alpha del gruppo (l’umano).
    alcune razze di toy dogs sono ossessive a questo proposito, e sto parlando dell’animale, non del padrone. non danno tregua, vogliono il contatto, che sia per affetto (dubito) o perchè dissipano troppo calore per via delle minute dimensioni e quindi hanno sempre freddo (molto più probabile) non importa molto, il fatto è che non lo considerano una forzatura o un maltrattamento, anzi!
    il mio border si mette a letto e ti tiene abbracciata da dietro quasi tutta la notte, finchè il caldo non prevale. quando la temperatura scende torna, mette le zampe attorno alla vita anche mentre dormo, e se sto dormendo non sono certo io a costringerlo a farlo. tanto meno viene premiato se lo fa quando sono sveglia o in altri momenti della giornata. nessuno lo ha mai incoraggiato, anche perchè di solito è coperto di fango quando torna dall’addestramento o dal gioco in cortile.
    dare premietti a un cane per addestrarlo a dare bacini mi sembra assurdo, ma bisognerebbe osservare anche gli atteggiamenti che in linguaggio canino somigliano agli atteggiamenti umani. le leccate sono equiparabili alle nostre pacche sulle spalle, servono per pulizia, conforto, socializzazione e per stabilire le gerarchie nel branco. ma ci sono anche le nasate: forti quando si gioca o appena accennate – naso appoggiato delicatamente, premendo – e quelle oltre ad attirare la nostra attenzione servono a stabilire un rapporto intenso. le madri sorreggono i cuccioli con il naso per farli muovere da una parte all’altra, per aiutarli a camminare, per incoraggiarli, strisciano il naso su di loro come gesto di ”affetto canino”. vale anche per i gatti, specialmente se le cucciolate non sono numerose.
    basterebbe lavorare per un paio di mesi in uno studio veterinario per rendersi conto di quali siano davvero i maltrattamenti.
    ognuno poi conosce il proprio cane (si spera) e sa cosa gli piace e cosa non sopporta. tutti i miei cani hanno sempre cercato il contatto fisico oltre che visivo.

    • “a volte si stendono sulla schiena e i cuccioli salgono sull’addome della mamma mettendosi letteralmente con le zampe al collo della suddetta”.
      1) C’è la volontà del cucciolo, non la madre che lo forza.
      2) Non lo fanno TUTTI i cuccioli, per cui – magari bisogna tenerlo presente – c’è anche differenza tra soggetti.
      3) Mi pare che stare sul corpo della mamma stesa a terra sia un tantino diverso dallo stare ad un metro e mezzo da terra…se no, i cani, li facevamo con le ali.
      4) I CUCCIOLI…appunto! Che da adulti non si sognerebbero mai di mettersi addosso alla mamma e mai la mamma glielo consentirebbe.

    • io non ho cani attualmente, ma 5 gatti ;cani ne ho avuti e in entrambi i casi mi trovi perfettamente d’accordo: sono loro che vengono a cercarmi in modo persino ossessivo, a volte.

  23. Se mi facessi una maglietta col logo anti abbraccio ti devo i diritti di immagine? se si mandami iban che li pago volentieri..

  24. Ciao sono Giulio e non prendo in braccio il mio cane da 63 giorni…
    Hai ragione al 100% e dalla foto qui sotto si vede bene che il mio cagnone sopporta pazientemente. Però a volte proprio mi scappa di prenderlo in braccio…poi gli chiedo scusa e lo premio ma è più forte di me 🙂 .

  25. Poi è proprio vero che ogni cane è a sé, finora ho sempre avuto cani che non hanno mai apprezzato gli abbracci e carezze troppo invadenti, addirittura un Terrier bello tosto che se vedeva qualcuno che si avvicinava a lui con quella vocina stridula che a volte fanno le donne: Che carinoooo, ammmorreeee, tesssooooorrro! Piantava un ringhio che ti veniva da chiedere come faceva a produrre un verso da mastino uno sputo di cane che arrivava a 5 kg da bagnato.

    Poi è arrivato Hachi, questo il quasi-pointer, che è lui a spalmarsi addosso a me, buttarmici in braccio ogni volta che mi trovo sul divano e abbracciarmi a modo suo circondandomi le spalle con le sue gambone, poi mi appoggia la testa nell’incavo del collo e rimane lì, praticamente mi abbraccia lui e più di una volta l’ho guardato bene, per cercare di capire se era a disagio o no e mi trovo questo bestione con la faccia bella serena, il corpo rilassato, senza contare che se non lo butto giù mi si addormenta proprio in braccio. Mah, è il primo cane che trovo che cerca proprio questi contatti così stretti.

    • Ha ha ha…Pensa Tina, io oltre al cane ho un gatto, quest’ultimo, odia il casino, non ama la gente che strilla e detesta essere toccato a meno che non lo decida lui, io ogni tanto lo strafugno, ma sono io, se dovesse farlo un’altro, credo che andrebbe in giro con una faccia da pasta…rigatoni! Il mio cane è l’opposto, fa come il tuo, ti dirò, per quanto gli voglia un bene dell’anima, a volte è fin soffocante, ma sono delle eccezioni! Comunque, salvo alcuni rari casi, io non lo abbraccio, il bacetto se lo viene a prendere lui e devi vedere come si rilassa e quello che fa, quando gli faccio i grattini, uno zoccolone! In braccio non potrei nemmeno se lo volessi, mi disferebbe, lo fa solo con mio marito: prende la rincorsa e gli salta letteralmente in braccio, non so se mi spiego.

  26. io forse mi ripeterò…..ma a parte chi lo strozzo lo utilizza solo ed esclusivamente dove serve e dove non se ne può fare a meno…..(e sono unicamente gli esperti del settore e non gli strozzacani improvvisati dei campetti dove ci vanno una media di 10 persone l’anno) tutto il resto della folla non lo sa usare e ne abusa. la compagnia anticollare è da intendere mirata per chi lo compra al negozio degli animali vicino casa perchè come gli ha detto quello del negozio……serve a non far tirare il cane….io credo che le polemiche di cui sopra non siano necessarie tra la Si.ra ROSSI e la Sig.ra CAPRA….che non credo insegnino ne a prendere i cani in braccio ne a tirargli il collo. il problema sta molto ma molto più in basso….il problema è il fai da te, il problema è chi ne fa uso senza nemmeno sapere che ha un diritto ed un rovescio……….io abito in Val di Susa…..e giro parecchio per Torino….ma li vedo solo io cani sbavanti con gli occhi fuori dalle orbite che tirano come buoi da soma che girano con strozzo e proprietari assolutamente incapaci??? o volontari di canile che usano sti collari punitivi perchè spiegatemi che un cane che tira indietro perchè si spaventa di una macchina non si castiga da solo…….perchè il regolamento dice che bisogna usarli perchè non si sfilano e non si perdono i cani in giro….ma il canile ….bhe!!! lasciamo perdere sta guerra persa in partenza……

    • se ti può sollevare, lavoro in un negozio per animali, e il problema da noi è l’inverso. Un sacco di gente con la pettorina o il collare normale che sono andati dall’addestratore (?) o dal cuggino (?) o dall’amico (?) che ha detto che si mette il collare a strozzo per non farli tirare. Al 90% riusciamo a farli desistere dal farlo, per fortuna. L’altro 10, è solo perchè l’addestratore lo esige per le proprie lezioni. Poi arriva anche la categoria del “il mio cane ha lo strozzo perchè me l’ha consigliato tizio o caio, ma tira lo stesso”. …. ad ogni modo sono orgogliosa di sconsigliare lo strozzo a tutti quelli che pensano sia un oggetto magico che tu metti al cane e smette di tirare, perchè sono i primi ad abusarne e non saperlo usare

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