venerdì 29 Marzo 2024

Facebook e le liti trasversali

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Davide Beltrame
Davide Beltramehttps://www.tipresentoilcane.com
Figlio di Valeria Rossi dalla nascita, creatura mitologica a metà tra uomo e cane, con tratti bestiali dello yeti. Solitamente preferisce esprimersi a rutti, ma ogni tanto scrive su "Ti presento il cane" (di cui è il webmaster, quando e se ne ha voglia). La sua razza preferita è lo staffordshire bull terrier, perché è un cane babbeo che pensa solo a mangiare e a dormire. Esattamente come lui.

di DAVIDE BELTRAME – Questo è un articolo polemico, nostalgico e rassegnato. Ed è anche un articolo totalmente inutile, perchè non cambierà minimamente lo stato delle cose; sappiatelo per tempo.

forumIniziamo subito con la cara, vecchia nostalgia: ricordate i tempi in cui Facebook non esisteva? Sembra preistoria, dato che ora addirittura per molti “Facebook” è diventato sinonimo di “internet”, eppure… cosa dovevi fare nell’epoca “pre-social” tu, baldo utente del web interessato, che so, al collezionismo dei tappi di sughero e ansioso di scambiare opinioni con altri appassionati?
Ti armavi di motore di ricerca ed esplorando i meandri del web, dopo ore di ricerca, scoprivi con sommo gaudio il forum “Tappi di sughero, amore oltre la bottiglia”, unico trovato spulciando con dedizione le prime dieci pagine di risultati del motore di ricerca.
Appena entrato trovavi alcune discussioni interessanti, iniziando a partecipare scoprivi utenti concordi con le tue idee sul metodo migliore per conservare i tappi di sughero, utenti con idee diametralmente opposte alle tue con cui a volte finivi anche per litigare, utenti con anni e anni di esperienza che ti davano preziosi consigli e utenti che avevano ancora tutto da apprendere sul sughero a cui eri tu a dare qualche dritta.
Fosse anche solo per mancanza di altri forum sui tappi di sughero, anche se finivi sempre più spesso a litigare con i tuoi “nemici” e qualcuno ormai lo odiavi proprio nel profondo, rimanevi nel forum, magari “evitavi” qualche utente, qualche volta ti ci scontravi (ma solitamente era un confronto “diretto”), ci poteva essere il dubbio (o la certezza) che qualcuno magari non parlasse proprio benissimo di te in privato con altri utenti, ma comunque il luogo di confronto era lo stesso per tutti e se ci si mandava a fare una passeggiata molto lunga su un pontile molto corto, si faceva in modo diretto.
Ovviamente non voglio ricordare “con troppo affetto” forum e newsgroup, è piena la storia del web di forum chiusi per il fiorire di flame epocali… ma il confronto almeno avveniva “in loco”. E se per caso Tizio aveva sparlato di Caio (o di qualcosa scritto da lui), Caio poteva iscriversi facilmente al forum e rispondere direttamente.
Una volta diventato più “accessibile per tutti” aprire il proprio forum o il proprio blog sono iniziate le diverse “fazioni” e “frammentazioni”: ma era comunque abbastanza facile, tramite gli strumenti di ricerca, risalire alle discussioni precedenti o comunque trovare eventuali “repliche”, dato che i luoghi del contendere potevano essere un paio di forum, ma raramente di più.

fblogoImmaginiamo invece la situazione oggi, nell’era dei social e soprattutto nell’era in cui per creare il proprio “gruppo di discussione” basta la coordinazione motoria sufficiente a spostare il mouse.
Vai su Facebook e inserisci nel motore di ricerca “tappi di sughero”, quindi ti iscrivi al gruppo “Tappi di sughero, amore oltre la bottiglia” perchè noti che ha il numero più alto di iscritti: però noti anche che esiste già qualche altro gruppo, anche se magari più piccolino.
Entri nel gruppo a cui ti sei iscritto, speranzoso di trovare informazioni utili e di poterne dare a tua volta, e trovi:
– una discussione dove si commenta come nel gruppo “Un tappo di sughero è per sempre” non capiscano nulla e dovrebbero darsi ai tappi di plastica
– opinioni sulla punizione più adatta da adottare l’utente (che tu non hai idea di chi sia) che ha postato la foto di un tappo di sughero immerso nel ketchup nel gruppo “Sughero in tutte le salse”
– illazioni sul fatto che Tizio abbia postato un commento ad una nota di Caio dicendo che Sempronio ha rovinato un prezioso tappo del 1792, ma poi abbia cancellato il commento una volta che Sempronio ha postato sul suo profilo personale lo status “chi è senza peccato scagli il primo tappo di sughero, possibilmente in faccia a Tizio”.
– Decine di “ahahahah” a un post che riporta lo screenshot di una domanda fatta da un utente nel gruppo “Il mio primo tappo di sughero”.
Decidi allora di dare un’occhiata ai gruppi scartati in precedenza (che abbiano comunque più di cinque  iscritti), ma noti la stessa tendenza.
Nel frattempo un amministratore a cui è piaciuta la tua foto profilo ti invita nel gruppo segreto “Un tappo di sughero è per sempre, ma non diciamolo a nessuno”, accetti l’invito sperando che magari sia un gruppo più “tecnico” e invece ti trovi di fronte allo stesso panorama visto in precedenza, ma con qualche insulto e qualche nome riportato in più.

tappi1Un po’ sconsolato dal clima imperante di “pettegolezzo”, decidi di fare il grande passo: apri il tuo gruppo, “Il sughero preso sul serio”, metti subito in chiaro che non tollererai riferimenti ad altri gruppi e che vuoi solo discussioni in tema.
All’inizio fila tutto liscio, la voce di un gruppo dove si parla davvero di tappi di sughero si diffonde, il tuo gruppo comincia a popolarsi… e cominci a ricevere segnalazioni sul fatto che nel gruppo “Tappi di sughero, amore oltre la bottiglia” parlano male del tuo gruppo, che su “Un tappo di sughero è per sempre” è stata estrapolata una tua frase da un commento di 6 mesi prima e ti danno dello psicopatico, mentre su “Sughero in tutte le salse” hanno messo lo screenshot di una domanda fatta sul tuo gruppo da un utente dichiaratamente “novellino” che chiedeva se il sughero aiutasse i sogni, o i sogni aiutassero il sugaro.
Inoltre un amico ti riferisce che Tizio, sul suo profilo (che però è visibile solo agli amici, quindi tu non puoi vederlo perchè ti ha rimosso da tempo), dice che le tue competenze in fatto di sughero sono solamente teoriche ma in realtà non sapresti distinguere un tappo di sughero dal tappo di una vasca da bagno.
Ti viene in mente che non è la prima segnalazione del genere che ricevi, e con la mente torni a quando Tizio, sei mesi prima, ti aveva chiesto una collaborazione con il suo sito www.ilsugherodifamiglia.it sperticandosi in lodi sulla tua conoscenza dei tappi di sughero… ma dopo che hai declinato la sua offerta ha iniziato a scrivere in più occasioni che non capisci niente di sughero.
Finirà che passerai più tempo a difenderti dagli attacchi che a seguire il tuo gruppo, anche qualcuno dei tuoi iscritti finirà per “sgarrare” (più o meno in buona fede)… e a un certo punto i nuovi arrivati nel tuo gruppo si troveranno davanti lo stesso panorama che tu hai avuto di fronte al primo ingresso in “Tappi da sughero, amore oltre la bottiglia”.
E il giro ricomincerà da capo.

tappi2Morale della favola: il tuo sarà diventato l’ennesimo gruppo che non da più alcuna nozione sui tappi di sughero, e il “nuovo collezionista” che arriverà speranzoso di trovare qualche dritta finirà presto rassegnato a cercare altri lidi.
Alla fine quali “pro” avranno portato i vari pettegolezzi da un gruppo all’altro, le varie malignerie di Tizio e Caio e quant’altro?
Assolutamente a nulla, se non probabilmente ad allontanare qualche “aspirante collezionista” dal mondo dei tappi di sughero.
Inoltre, qualcuno avrà letto solo la versione di Tizio, qualcuno solo quella di Caio, altri non avranno la minima idea di chi ce l’abbia con chi… insomma, una gran confusione.

Ecco. Tutto questo non succede solo nel vasto mondo dei collezionisti di tappi di sughero (chi l’avrebbe mai detto).
“Ok, ma dov’è la novità?”si chiederà qualcuno.
In realtà la novità… non c’è:  ma la “spinta” a scrivere questo sfogo me l’ha data un intreccio degno degli sceneggiatori di Lost.

tappi3Ecco, in breve, cosa è successo:

– Nel gruppo (cinofilo) A, un’utente ha raccontato un episodio per lei negativo. Con toni sicuramente un po’ tanto “smielati”, ma comunque senza offendere nessuno e comunque con l’idea di chiedere solo ai suoi “amici” del gruppo A.
– Nel gruppo B, la suddetta domanda è stata riportata con toni denigratori, con seguito di alcuni commenti di sberleffo;
– Analoga cosa ha fatto l’utente C (peraltro semi-ex appartenente al gruppo B), ma sul suo profilo pubblico, anche in questo caso con coda di sberleffi;
– Nel gruppo A, saputo di quanto avvenuto nel gruppo B, sono spuntati un paio di commenti generici “piccati”;
– L’utente D, saputo di un attacco ricevuto – su tutt’altra questione – sempre nel gruppo B, ma dall’utente E, sul suo profilo pubblico risponde ad E, e contesta agli amministratori del gruppo B di non essere intervenuti nonostante i toni accesi dell’attacco di E;
– L’utente F, amministratore del gruppo A, “approfittando” un po’ dell’occasione lancia tramite un paio di commenti allo status dell’utente D, qualche frecciata al gruppo B

Non ci avete capito niente, nell’intreccio? Immaginate quanto potrebbe capirci qualcuno che magari legge solo una delle parti!
Sarebbe bastato davvero poco ad avere una situazione più produttiva: se per esempio nel gruppo B si fosse deciso di discutere sul problema esposto dall’utente nel gruppo A e fare le proprie ipotesi, l’utente avrebbe potuto dare un’occhiata anche al gruppo B, ci sarebbe stato uno scambio idee e magari un terzo lettore esterno avrebbe potuto valutare diversi approcci e diverse idee.
Così invece si è fatta – per l’ennesima volta – la figura di chi pensa prima a sparlare degli altri che a collaborare… e questo non è di nessun aiuto per la cultura cinofila.
Purtroppo però, questa non è una novità oggi, non lo era ieri, e – rassegnamoci – non lo sarà neppure domani.

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26 Commenti

  1. l’articolo è vecchiotto e non so come mai sia capitata proprio su questo sito (che adoro) cercando tutt’altro
    cmq ad oggi 2019 i forum mi sembrano frequentati da gente che definire “strana” è riduttivo
    sui gruppi FB ho notato che la gente va avanti come panzer con le proprie opinioni e se “osi” offrire un punto di vista diverso, vieni subito messo all’angolo o si va avanti con botte e risposte infinite dove dall’altra parte non c’è la minima apertura ma solo il desiderio di contestare fino alla noia ogni opinione diversa dalla propria ergo tempo totalmente perso
    devo anche dire che ultimamente ho vissuto un’esperienza del tutto surreale su una specie di forum annesso ad un sito di vendita…sono bastate poche parole riguardo ad alcune teorie di marketing direi universalmente riconosciute come basilari, per scatenare un aggressivo bullismo virtuale peraltro assolutamente ridicolo e assurdo visto da fuori, visto che queste persone sostenevano tesi che non stavano né in cielo né in terra dal punto di vista prettamente tecnico
    dopo tutte queste esperienze (e perdite di tempo) ho deciso di rinunciare stile zen ad ogni tipo di interazione web, forum, gruppi fb…
    al massimo lascio qualche commento su blog e siti (no Youtube per esempio perché le dinamiche sono una misto forum-fb)
    secondo me i siti dove c’è la possibilità di commentare e il dialogo si limita a poche risposte articolate e ragionate è ancora una delle poche forme di comunicazione-interazione ragionevole sul web

    • facebook è coma la vita reale… seu ti che scegli con chi avere a che fare o meno e che comportamento tenere… ormai ci sono approdati tutti di tutte le età e livelli culturali per cui…

  2. Provo a fare una riflessione.

    Prima di tutto penso sia meglio escludere confronti tra Facebook e la vita reale con le persone in carne ed ossa perche’ per una volta il tema del confronto non e’ tra mondo reale e mondo virtuale del web ma tra strumenti, usi e costumi del web,

    E’ cronologicamente corretto dire che il social ha sosttuito dal punto di vista applicativo il forum nel tempo. Non che il form non esista piu’, ma l’utenza in larga misura ha pensato bene di migrare sui social network e principalmente su Facebook.

    Senza stare a fare grandi analisi, se la popolazione del social network e’ la stessa del forum fatta eccezione per le nuovissime leve, perche” il comportamento e’ diverso? La mia risposta e’: perche’ e’ diverso lo strumento e l’organizzazione “sociale” che ne deriva. Il forum e il social network dal punto di vista applicativo sono due strumenti estremamente poveri; il primo e’ sostanzialmente una sola applicazione che fornisce una interfaccia dove piu’ utenti possono scrivere e rispondere a quanto hanno scritto gli altri seguendo un’organizzazione dei testi prodotti di tipo gerarchico secondo una struttura ad albero e di tipo gerarchico e’ anche l’amministrazione dello spazio comune, il secondo invece e’ una piattaforma all’interno della quale e’ reso disponibile uno spazio circoscritto ad ogni utente all’interno del quale puo’ metterci dei contenuti con la possibilita’ di renderli pubblici e di utilizzare una o piu’ semplici applicazioni, tra le quali una versione semplificata del forum per i commenti.

    Tecnicismi a parte, il forum, come strumento di condivisione, mostrava i suoi limiti strutturali e necessitava non solo di una organizzazione gerarchica dei contenuti ma anche di un’amministrazione gerarchica degli stessi. La necessita’ derivava dal fatto che tutti gli utenti condividevano lo stesso spazio e quindi era necessario instaurare delle regole di convivenza del tutto simili a quelle della vita reale per fare in modo che lo strumento fosse fruibile da tutti e che non nascessero conflitti tra utenti.

    Il social network, invece, al di la’ del funzionamento simile di alcuni oggetti software che vi sono contenuti si fonda non sulla condivisione dello spazio ma sulla condivisione del contenuto. Ogni utente ha un suo spazio e la condivisione viene fatta replicando i contenuti (o la notifica dei contenuti) sugli spazi degli altri. E’ vero che esistono i gruppi, ma nei social network i gruppi sono organizzati dal punto di vista della gestione esattamente come gli utenti e al netto del fatto che e’ possibile “associarsi” a un gruppo l’amministrazione di un gruppo o di un semplice utente sostanzialmente coincidono.

    Ecco allora cosa succede: se prendiamo un gruppo di persone e le facciamo convivere all’interno dello stesso spazio, queste finiranno per darsi delle regole e per farlo ci sara’ una minima percentuale di esse che sara’ in grado di farlo sia nel senso che riesce a concepire la necessita’ di regole e le regole stesse, sia nel senso che dimostra le capacita’ necessarie per applicarsi e imparare ad usare gli strumenti a disposizione per realizzarle; tutti gli altri si limiteranno a rispettarle pena l’allontanamento dalla comunita’ e questo e’ il funzionamento del forum.

    Se pero’ prendiamo lo stesso gruppo di persone e diamo ad ognuna di esse la possibilita’ di essere amministratore di se stesso, la percentuale minima di persone di cui sopra (quelli che organizzavano il forum) si adeguera’ allo strumento diverso e cerchera’ di produrre gli stessi risultati del forum con regole diverse e mezzi diversi per implementarle, mentre tutti gli altri penseranno che lo spazio e’ il loro e si regoleranno “a sentimento”, se mai si porranno il problema, con i risultati che tutti possono vedere.

    Saro’ drastico: a dispetto dei migliori principi, godere di autonomia nel gestire i propri spazi non significa necessariamente essere in grado di farlo il che ha un impatto tollerabile fin tanto che ognuno fa casino a casa sua, ma diventa una fonte inesauribile di casini quando la sfera d’azione si estende anche a casa degli altri; nel social networking ognuno ha un suo spazio ma tutti gli spazi sono condivisi da persone alle quali manca sia l’idea di condivisione di uno spazio comune sia la capacita’ di realizzarla.

    Il merito del social networking, se si vuole, e’ quello di aver reso palese l’inconsistenza del mito secondo il quale condividere e collaborare insieme significhino produrre dei risultati comuni. Sarebbe bello se cosi’ fosse ma non e’. La realta’, per quanto spiacevole, e’ che su 100 utenti forse 10 sono realmente interessati a produrre qualcosa e su questi 10 forse 2 sono in grado di farlo; gli altri 98 fanno casino.

    Si potrebbe obiettare pero’ che esistono esperienze come Wikipedia e similari. E’ vero, ma hanno target diversi e sono frequentate da persone diverse. E’ un po’ quello che succede nei condomini di nuova costruzione: se viene costruito un nuovo condominio di 2 palazzine assolutamente identiche, una volta venduti tutti gli appartamenti, ognuna delle due sara’ abitata da persone simili tra loro ma dissimili da quelle dell’altra palazzina, una avra’ sempre le scale pulite, tende e zerbini tutti uguali e persino i quadri appesi nelle parti comuni, l’altra per quanti sforzi facciano i suoi abitanti, sara’ una bolgia dantesca di gente vociante. La prima palazzina e’ Wiki-e-qualcosa, la seconda e’ Face-e-qualcosa; i simili si attraggono. Non e’ ne’ giusto ne’ sbagliato: non c’e’ morale in tutto questo.

    • quui si parla di gruppi su fb che sono come i vecchi forum stand alone eh… cambia una cippa… è la stessa gente che si è trasferita sui gruppi invece che stare nei forum e fa quello che faceva prima

      • Hum… io sarei piu’ propenso a dire che le persone che frequentano i gruppi sui social network sono quelle che prima rapprsentavano una massa inerte sui forum non potendo dar libero sfogo alla loro “creativita'” a meno di non essere buttati fuori senza tanti complimenti e che invece adesso hanno trovato una loro dimensione.

        C’e’ da dire che sui forum c’erano diversi gradi di selezione naturale dell’utenza: meno stringente sui forum generalisti e piu’ spartana su quelli tematici. Il motivo e’ che sui forum generalisti c’e’ piu’ spazio per far casino perche’ la qualita’ del contenuto non e’ prioritaria mentre su quelli tematici la necessita’ di tenere il tutto in ordine e’ piu’ sentita e quindi la gestione e’ piu’ attenta. In questo csao, di solito, va a finire che qualche futuro re del social network si lamenta del regime poco democratico del forum, raccoglie consensi in misura maggiore di chi lo amministra perche’ li cerca nel famoso 90% di utenza inerte e soprattutto nell’8% di utenza che vorrebbe fare essere attiva ma non e’ capace di farlo, accusa chi gestisce il forum di aver impostato un regime dittatoriale, incita al grande scisma e apre un nuovo forum dove finalmente il ditatore e’ lui, scopre che persino un dittatore se deve gestire un forum deve essere capace di farlo, rinuncia al forum a apre un gruppo su Facebook.

  3. E, in tutto questo marasma alfabetico, credo che mi farò una parete coi tappi di sughero in salotto…non ci avevo mai pensato, ma dev’essere figo

    • Scusate dal cellulare non vedevo di aver già cominciato a scrivere e mi è partito l’invio… dicevo che Facebook non è altro che lo specchio di come è fatto un uomo perché queste cose succedono anche dal vivo continuamente
      è sempre stato e sempre lo sarà.
      “Siamo fatti così”….

      • Almeno dal vivo ci si modera perchè ci si sta mettendo la faccia: pare che la gente sia convinta che i commenti su fb siano anonimi

        • moh… io ripeto vedo le stesse dinamiche live…
          e questo ha detto e quello ha fatto e messaggi di terzi girati … quando dovevano rimanere messaggi privati, e foto di sputanamento girate su whattsapp e cose così…
          perchè una delle cose in voga è… screenshottare messaggi privati o detti in gruppi chiusi e girarli a chi non dovrebbe leggerli… ma lo fanno anche dal vivo questo, non solo su FB.
          magari ci si sente un po più protetti dietro la tastiera… finchè non sputtani quello sbagliato, e ti denuncia per diffamazione

          • Lupi concordo con te sul fatto che facebook sia lo specchio dell’uomo, nel bene o nel male. Però dal vivo il tutto è più moderato, perché da dietro la tastiera la gente si lascia proprio andare. Conosco persone che odiano, per natura, o perché ci provano gusto, e che nonostante ti trasmettano questo anche dal vivo, su facebook ti portano proprio a rimuoverle perché è veramente troppo! Ti faccio un esempio pratico. Vedendoti si limiterebbero magari a dire:”Quello è un idiota (o anche qualcosina di più pesante). Su facebook augurano morti, magari con particolari aberranti e lanciano maledizioni, e non sempre mettono il nome, perché lo sanno che verrebbero denunciati. Il che ti fa imbestialire ancora di più! Quello che dici tu già è più rischioso, anche se immagino esista gente capacissima di tutto ciò noncurante delle conseguenze solo per fare del male a qualcuno.

          • Infatti! Ad esempio, dove lavoro, ci sono persone che davanti ti fanno i sorrisi e dietro te ne dicono e fanno di ogni, sono falsi, sono ipocriti e sicuramente gli stessi, che dietro una tastiera superano se stessi con cattiverie di ogni tipo!

  4. Io non ho avuto facebook per 4 lunghi anni, e ho vissuto benissimo. Ci sono ritornata da poco in seguito alle insistenze del mio compagno, e ho già bloccato diverse persone perché dopo neanche una settimana mi sono stancata di leggere post arrabbiati e offensivi rivolti a un “qualcuno” di cui non si fa mai il nome ma di cui si dice faccia o dica “qualcosa” (confesso che in qualche “accusato” mi ci sono riconosciuta, visto che ho una pagina di riflessioni varie e visto che con la miserabile in questione non si va tanto d’accordo). Ora dico, che razza di modo di affrontare le relazioni è questo? Scrivo schifezze su A, B C e poi quando lo incontro faccio un sorriso? Un sorriso??????? Dice bene SIF, un conto è insultare da dietro una tastiera, altra storia è dire quello che si pensa in faccia. Secondo me saremmo tutti più amici. Ma sul serio. La tastiera aiuta solo a fomentare odio e rabbia, per chi li prova, è ovvio. Al contrario, può anche aiutare a tirare fuori il bello delle persone, quelle magari un po’ timide o chiuse nella vita reale. Peccato che il post rabbioso o il pettegolezzo piaccia di più e faccia più notizia di una poesia o un pensiero carino. E peccato che in certi gruppi, non tutti chiaramente, si cerca proprio quello che hai descritto.

  5. E’ come se dietro a un monitor la responsabilità delle proprie azioni non serva a niente, viene diluita. Come quando un gruppo di ragazzini compie azioni di cattivo gusto solo per il fatto di essere appunto in gruppo, cosa che non avverrebbe mai se le stesse persone venissero prese singolarmente.
    Trovo irritante il fatto di non dare la possibilità di replica o di difesa, trovo veramente tremendo girare su un forum chiuso la richiesta di aiuto di un’altra persona semplicemente per deriderla.
    Al di fuori della cinofilia, mi capita di seguire alcuni personaggi famosi che postano qualcosa sulla propria bacheca. Posso capire ed è naturale che non tutti siano d’accordo con quanto scritto e che giustamente possano esprimere la propria opinione, ma davvero rimango basita quando leggo insulti assurdi, condanne di morte o se il personaggio è donna o gay insulti pornografici. Non capirò mai questo modo di usare internet, se qualcuno non mi piace, non lo seguo.

  6. E…se A, B, C e tutto l’alfabeto si incontrassero al bar, la vicenda si sgonfierebbe nel giro di qualche millisecondo, perchè un conto è insultare da tastiera, un altro è dare del pirla a qualcuno guardandolo in faccia^^

    • Sante parole!!! Ma se le persone cominciassero un pò a togliersi da Facebook?!
      Credetemi si vive benisssssimo (io non l’ho mai avuto) e si mantengono solo quei rapporti Reali e le litigate sono poche e genuine….fidatevi.

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