domenica 17 Marzo 2024

Un cucciolo sotto l’albero?

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Il Natale si avvicina, e ad ogni Natale noi ripetiamo il solito mantra: “non regalate cuccioli, non sono giocattoli”. E’ sempre lo stesso ritornello? Sì, perché lo riteniamo TROPPO importante per non cantarlo ogni anno. Ci sono, però, modi diversi di cantare la stessa canzone: quest’anno abbiamo scelto di pubblicare questa nota, scritta da un Allevatore serio, che oltre a ribadire i rischi di una decisione avventata racconta anche le modalità di una scelta oculata. E sicuramente non è un caso che da genitori come quelli di cui leggerete sia nato un Allevatore e non un cagnaro. 

di STEFANO CAVINA – Salve, parlo con l’allevamento Tal dei Tali?
– Sì, le posso essere utile?
– Cerchiamo un cucciolo
– Noi alleviamo due razze, a quale sarebbe interessato?
– Dipende da quale e’ disponibile per Natale!
– …

Ogni anno, a ridosso del periodo natalizio, un allevamento riceve numerose richieste per l’acquisizione di un cucciolo.
In questi giorni di shopping compulsivo l’unica cosa che conta è che il cucciolo sia pronto per il giorno di Natale e alla famiglia che lo accoglierà poco importa tutto il resto: la corrispondenza con la razza e le reali origini del cucciolo, ad esempio.
Così, pur di soddisfare il desiderio di averlo sotto l’albero, la famiglia potrebbe anche rivolgersi ad un “cagnaro” oppure ad un negozio, credendo magari di compiere una buona azione per aver svuotato una gabbietta della vetrina, lo spazio vuoto che a breve un altro cucciolo occuperà.

Catahoula Leopard Dog frisst Knochen vor WeihnachtsbaumAlla luce di questo, sembra abbastanza inutile che un allevatore serio si prodighi nella selezione, nel gestire con scrupolo le cucciolate, nell’impegnarsi affinché il proprio allevamento rispetti le tante normative che ne regolamentano l’attività e goda della giusta credibilità costruita negli anni.
La scelta di acquisire un cane, in questa famiglia, quando è nata?
Se si tratta di una scelta consapevole, maturata forse mesi prima, perché prendere il primo cucciolo che passa per Natale? Forse perché di consapevole c’è poco!
Quindi è legittimo chiedersi che fine farà questo cucciolo una volta cresciuto… perchè una volta trascorsi i primi mesi e passato l’innamoramento, la famiglia si troverà probabilmente in difficoltà.
Un cane è un essere stupendo, il fedele amico, l’animale che maggiormente ammiro ed apprezzo, ma indubbiamente comporta un grosso impegno e solo una persona consapevole di tutto ciò che lui rappresenta potrà prendersene cura nel miglior modo possibile.
Poi, per cortesia, non prendiamo il cane per i bambini!
A loro il cucciolo piacerà sicuramente, ma dopo un breve periodo, come succede per i giocattoli, se ne stancheranno. Facciamo allora una cosa da adulti: quando vorremo un cane prendiamolo per noi “grandi”. Mostreremo ai nostri figli di saper essere da guida ad un altro essere vivente, dimostrando pazienza, rispetto e coerenza. Così anche loro impareranno dal nostro esempio.

sottolalbero2Mentre scrivo queste righe mi torna in mente ciò che fecero i miei genitori quando avevo otto anni.
Un cane nella nostra famiglia c’è sempre stato, quando sono nato era già presente uno splendido meticcio, Cico, incrocio con un Labrador, ma all’epoca decisero di acquisire un nuovo cane.
Con mio sommo piacere iniziarono la ricerca di un soggetto adatto, sfogliando il libro delle razze canine, testo che fino a quel momento rappresentava il mio libro delle favole perchè preferivo che mi leggessero quello, invece delle storie tradizionali, così invece di Pinocchio o dei Tre Porcellini, io conoscevo l’Alano e il Carlino.
Nell’arco di alcune settimane la casa si riempì di riviste del settore cinofilo, dalle quali si traeva spunto; ricordo che ascoltavo avidamente i miei genitori raccontare quali potessero essere pregi e difetti delle varie razze di cui si andavano informando, chiedendo quali fossero le mie preferenze ma senza che il mio parere potesse essere decisivo.
I miei genitori sono geometri, quindi non esperti in cinofilia, ma proprio per questo decisi ad informarsi per compiere una scelta corretta ed accogliere un cane adatto alla nostra famiglia, consapevoli di essere stati fortunati col loro primo cane.
La rosa dei candidati comprese alcune razze molossoidi e alla fine il Terranova ne uscì vincitore, per l’estrema socievolezza e l’attaccamento alla famiglia.
Non ci rimase che trovare un allevamento.

sottolalbero3La mancanza di Internet non rendeva le cose facili, per cui i miei genitori contattarono telefonicamente i pochi recapiti trovati: ma riuscirono comunque a farsi un’idea di competenza e serietà, così da scegliere. Unico inghippo, per un bambino di otto anni, era il fatto che i cuccioli non erano nati, addirittura se non ricordo male la femmina non era neppure gravida: quindi, come ogni bambino un po’ viziato, iniziai a fare pressioni perché la scelta venisse cambiata ed avere un cucciolo subito.
I miei genitori in quella occasione furono irremovibili, mi spiegarono le ragioni che li avevano portati a valutare quella la razza e quel determinato allevamento, facendomi capire che chi avremmo accolto in casa era un essere vivente, non un giocattolo, che non sarebbe stato “mio”, non ne avrei comunque potuto disporre a mio piacimento, che la natura ha il suo tempo e va accettata.
Per quanto grande fosse il mio piacere di avere un nuovo cane, non avrei mai dovuto pensare a lui come un gioco, ma come un compagno di vita.
Trascorsero i mesi necessari. Nel frattempo si scelse il nome Dandi e ne continuai a fantasticare l’arrivo, descrivendo le sue caratteristiche nei temi e parlandone a scuola.
Tanto grande era la mia aspettativa che la trasmisi anche alle maestre, al punto tale che chiesero a mia madre, con mio immenso orgoglio, di portarlo a scuola per vederlo, una volta giunto a casa.
Per una casualità l’arrivo di Dandi nella nostra vita coincise proprio con le festività natalizie, ma non si trattò di un capriccio bensì di una scelta consapevole, maturata mesi prima all’interno di una famiglia convinta di acquisire un nuovo componente di cui prendersi cura e a cui fare da guida.

terranovaLa nostra decisione fu il risultato di un’attenta valutazione che prese in esame in un primo momento le caratteristiche di razza dei cani e non esclusivamente l’aspetto estetico, come spesso accade, e successivamente l’allevamento per i requisiti di serietà e competenza.
Tutto questo processo comportò alla fine un’attesa, una prova che nell’epoca del “tutto e subito” difficilmente siamo in grado di gestire, oggi ancora più di ieri.
L’attesa viene vissuta ormai come un’inutile seccatura, mentre rappresenta l’opportunità di capire se siamo realmente interessati all’oggetto del nostro desiderio, che in questo caso è un essere vivente e quindi merita una distinzione da qualsiasi altro regalo da mettere sotto l’albero.
Un’ultima considerazione: l’acquisizione di un cane, di un fedele amico e nuovo membro della famiglia, passa anche dalle emozioni… e se non può essere una scelta dettata dal momento, non può nemmeno essere esclusivamente pianificata a tavolino.
Come dicevo la preferenza finale vedeva alcune razze favorite e ritenute adatte alla nostra famiglia: alla fine la scelta fu ispirata anche dall’epitaffio scritto dal poeta Lord Byron sulla tomba del proprio cane, un Terranova di nome Boatswain.
L’iscrizione si adatta indubbiamente a molti altri cani, ma mio padre fu colpito da quelle parole d’affetto e negli anni successivi mi avrebbe più volte recitato i primi versi:

In questo luogo giacciono i resti di una creatura
che possedette la Bellezza ma non la Vanità
la Forza ma non l’Arroganza
il Coraggio ma non la Ferocia,
e tutte le Virtù dell’Uomo senza i suoi Vizi.
Questo elogio, che non sarebbe che vuota Lusinga sulle Ceneri di un Uomo,
è un omaggio affatto doveroso alla memoria di Boatswain, un Cane,
che nacque in Terranova nel maggio del 1803
e morì a Newstead Abbey il 18 novembre 1808.

I dieci anni che passammo con Dandi non poterono che confermare quanto queste parole fossero veritiere.
Auguri di Buon Natale a tutti voi e ai vostri amici a quattro zampe.

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27 Commenti

  1. Chiedo scusa se vado un pelo “off topic”… ma giusto giusto dopo aver finito di leggere questo articolo mi è capitato sulla home di Facebook uno di quei tanti video che girano soprattutto in questo periodo dell’anno, ovvero una raccolta di filmati di gente, soprattutto bambini, che scartando il regalo (per il 90% si tratta di regali natalizi) scoppia in lacrime trovando un cucciolo (in uno addirittura c’era un cucciolo MOLTO più piccolo dei 60 giorni) dentro al pacco. Per quanto questi video possano fare tenerezza (a me personalmente no, anzi, mi fanno innervosire), secondo me peggiorano la situazione incentivando il fenomeno del cucciolo sotto l’albero. Che ne pensate voi?

    • Anche i video del bambino rompipalle che “fa di tutto al cagnone gigante, tanto è buono” non mi sembrano il massimo del buon senso… Senza parlare poi di quelli che pubblicizzano le nuove razze-mix inventate dagli americani (qui mi scatta proprio la violenza) magari da regalare giusto a Natale…

  2. È così che si dovrebbe scegliere un cane!
    Noi conosciamo da più di un anno la razza che vogliamo, ma non l’abbiamo ancora preso. E l’attesa fa parte del gioco, l’attesa rende magico e desiderabile il nostro futuro compagno di vita. Studio, pazienza, ricerca e amore: la razionalità e i sentimenti che convivono danno solitamente il via all’inizio di splendide avventure!
    Bellissimo articolo, l’elogio citato alla fine mi ha quasi fatto scendere una lacrimuccia.

  3. So di alcuni allevatori che per scelta non fanno cucciolate da cedere sotto Natale, per disincentivare l’idea-regalo cucciolo… In teoria scelta encomiabile, pensavo, fino a quando non ho visitato uno (ma ribadisco, uno: non significa che tutti quelli che perseguano questa scelta siano così) degli allevamenti votati a questo ideale, e sono rimasta malissimo nel vedere come erano trattati i cani. Pessima impressione sia per l’allevamento a livello igienico, sia per le persone e i modi di fare trovati; mentre ho trovato ambiente curatissimo e grande passione palpabile in un altro allevamento che poi ho scoperto avere in programma due cucciolate proprio alla vigilia di Natale. E allora, anche se io alla fine non ho ancora preso decisioni (per motivi personali che esulano da questo discorso), ho riflettuto sul fatto che quella che in prima battuta sarebbe potuta sembrare intenzione dettata in primis dall’amore per i propri cani in realtà si è rivelata un’occasione mancata per provare effettivamente a differenziarsi da cagnari doc, perchè da quel che ho visto appunto il ccontesto ambientale e umano erano concorrenziali a quelli che ritengo da cagnari. E poi sempre riflettendo a logica, se le fattrici vanno in calore in tempi naturali che cascano poi col Natale, non ci vedo nulla di “cagnaro” se l’allevatore si ritrova a seguire i tempi di madre natura.Ciò che lo distingue dal cagnaro è invece il premurarsi di selezionare a chi affidare i propri cuccioli, accertandosi che l’entusiasmo per il nuovo arrivato non venga poi smontato e riposto all’epifania insieme a presepe e alberello…

    • Roberta, l’articolo non vuole sottolineare il fatto di non poter prendere un cucciolo per Natale, ma che debba effettuarsi una scelta consapevole. Nel tuo caso mi sembra che questa consapevolezza sia più che matura, aggiungerei tra l’altro che avere cuccioli in questo periodo non è una scelta commerciale da parte di un allevatore, i calori delle femmine sono due all’anno, quindi è più che logico che sia solo coincidenza che questa corrispondano al periodo natalizio.

      • E’ proprio il concetto che volevo espirmere scrivendo: “sempre riflettendo a logica, se le fattrici vanno in calore in tempi naturali che cascano poi col Natale, non ci vedo nulla di “cagnaro” se l’allevatore si ritrova a seguire i tempi di madre natura”, il mio commento è in linea con quanto da lei ribadito 😉

  4. Sif mi è uscito dall’uovo di Pasqua, e “se non vi piace lo riportiamo al negozio”…ho rischiato di passare le feste in galera…

  5. No, che coincidenza! anche io sto aspettando di prendere un cucciolo, di bovaro del bernese (da circa 1 anno…) e ho scelto da tempo il nome DANDI!

    il terranova era la mia seconda scelta, penso sia un cane stupendo caratterialmente ed esteticamente, ma essendo che vivo in alta Valtellina e perciò in montagna (vicino alla svizzera) la scelta e ricaduta poi sul bel cagnone svizzero.

    come dice Laura qua sotto, articolo molto bello e valido non solo in questo periodo ma sarebbe da diffondere a più non posso in ogni periodo dell’anno…

  6. Splendido articolo. Io sono nell’attesa autoimposta, attendo e friggo nell’impazienza di trovare e poter badare come si deve al futuro peloso del mio cuore 🙂
    E ancora più bello l’elogio!! Commovente!

  7. Due genitori scelgono, tra i mille cani desiderati dal bambino …. proprio proprio UN TERRANOVA (!) , cane splendido ma enorme, sbavone, che perde matasse di pelo, che quando abbaia tira giù i muri, che quando è bagnato (cioè spesso) sa un po’ di anitra morta, praticamente intrasportabile, più altre caratteristiche assortite che lo rendono molto impegnativo….
    Beh… da due genitori così ci aspettiamo esattamente un comportamento irreprensibile nella scelta ed acquisizione del cane!!!
    Perchè dai… chi si prende un cane così con leggerezza e solo perchè è un bell’orsetto nero peloso da cucciolo????… Un pazzo da TSO!!!

    • Credo che come prima cosa, lei non abbia avuto il piacere di vivere con un Terranova. In secondo luogo, nella mia famiglia i cani non sono mai stati presi per i bambini, ma con la responsabilità che gli adulti dovrebbero avere nel gestire un cane. In terzo luogo il piacere di convivere con un cane, non è dato dalla mancanza d’impegno nella sua gestione, ma dal piacere di condividere con lui momenti di vita assieme, di saper apprezzare i suoi pregi, sapendo che è un essere di cui prendersi cura.

      • No, effettivamente non ho mai avuto il piacere di convivere con un Terranova. Attualmente ho un Borzoi, che credo sia anche più alto di un Terranova, anche se pesa neanche la metà, credo.
        Anche il mio cane lo metterei nella categoria cani “scomodi” ed “impegnativi”, non è mica un insulto eh!!!
        Alle volte la buona riuscita di un rapporto cane-padrone è data ESATTAMENTE da un impegno di gestione più modesto, più nelle possibilità di un padrone con possibilità e stile di vita medio. .
        Non mi vorrà mica raccontare che QUALSIASI cane richiede lo stesso tipo di impegno per essere un ottimo padrone?
        Il divario tra il cane “impegnativo” ed il cane un po’ più “di buon comando” è talmente evidente che mi sembra assurdo non ammetterlo e parlare solo di ipotetici “momenti di vita assieme”.
        Alla difficoltà di gestione di un cane rispetto ad un altro, ci devi pensare, ECCOME se ci devi pensare!!!
        E se lei alleva border collie immagino che lo sappia benissimo.
        Non vedo perchè un allevatore o un proprietario si debba prendere a male il fatto che il suo amato cane è più impegnativo di moltissimi altri.
        Nel caso del terranova o del borzoi, se si vuole, ciò è talmente manifesto che fa specie sentir prendere di aceto quando si sottolinea l’evidenza dicendo : ‘sto bel cagnone qua è tanta roba, tanta gioia e tanta malora… ”
        Vabbè che non li allevo, ma se mi chiedono se consiglio un cane come il mio, dico ASSOLUTAMENTE NO! Poi magari attacco con la lista degli “ammenochè tu non” e concludo dicendo che io sono molto contenta di dividere la vita con un cane così, ma per stare bene ci vuole un impegno grande e condizioni di vita adatte.
        Lo vogliamo ammettere che gli enormi i pregi di un terranova (o di un borzoi) sarebbero un po’ appannati dal fatto di vivere in un bilocale in centro città e lavorare 8 ore al giorno? O si commette delitto?

        • Infatti ogni proprietario dovrebbe sapere se poter essere adatto o meno al cane che ha scelto d’acquisire.
          Fortunatamente sono nato in una famiglia che si è sempre presa cura dei cani presenti, dove l’impegno di gestione non è mai risultato una problematica, per cui nell’avere un Terranova, potemmo godere a pieno delle sue caratteristiche positive, senza che quelli che sottolinei come problemi di gestione, per noi si rappresentassero come tali.

          • Per voi…..
            Lei appunto poi ha scelto di allevare cani!
            Io, altrettanto fortunatamente, appartengo ad una famiglia di realisti, che ha l’abitudine di non mettersi in avventure a rischio.
            Non c’e’ nulla da vergognarsi a trovare pesanti, sgradevoli o addirittura incompatibili con il proprio stile di vita alcune incombenze legate a particolari tipi di cani e non a tutti i cani!
            Io ad esempio ammetto che avrei un problema con un cane che sbava. Certo, se il mio cane per strana ipotesi si mettesse a sbavare per qualche malattia, me lo terrei com’è e gli augurerei lunga vita, ma non mi sceglierei mai un cane che sbava proprio di natura perchè, pur amando i cani, mi fa un po’ schifo la faccenda.
            Meglio essere realisti, e meglio un cane di meno che un cane di più, in una famiglia.

    • Tot anni fa, con il figlio allora treenne facciamo una passeggiata in montagna costeggiando il torrente, giungiamo nei pressi di un’ansa e vediamo dei ragazzi con annesso Terranova che, come lo standard richiede, stava beatamente sguazzando nel torrente (acqua praticamente a – 4563637° anche ad agosto… ma siamo cani d’acqua noi, che c’importa?), affascinati io e mio figlio, ci fermiamo ad osservare quel cane stupendo e ci avviciniamo all’argine. Il cane ci vede e in un attimo esce dall’acqua e comincia a girare in tondo intorno al bambino. I padroni lo richiamano ma lui continua (notare che al garrese forse era più alto del bimbo…) ad un certo punto IO, perfetta sconosciuta, temendo che me lo buttasse giù abbraccio quel magnifico testone bagnato e il cane si ferma, così il bambino fa un passo indietro. Solo a quel punto il cane è andato verso i suoi padroni. A suo modo stava impedendo a mio figlio di avvicinarsi all’acqua. Ha permesso che una perfetta sconosciuta, in un momento in cui lui stava “salvando” qualcuno, gli impedisse di continuare comportandosi nel modo più caninamente maleducato possibile senza reagire come il 90% dei cani avrebbe fatto.. comprendendo la mia estrema ignoranza..
      Non sono orsetti di peluches, sono GRANDI CANI. Il Terranova è il cane baby-sitter per eccelenza. Per crescere con i bambini credo non ci sia cane migliore.
      Ah, ci capitò di incontrarli nuovamente e come vedeva il bimbo si fiondava a fargli le feste ignorando bellamente gli adulti…!!

    • Ah… giusto per, non credo che il cane vada scelto tra quelli che desidera il bambino, ma tra quelli che vanno bene PER il bambino…

      • E che vadano bene anche per mamma e papà eh!!!
        Ripeto: bello prendersi cani impegnativi -per mille ragioni-.
        Ma prenderti un delizioso cane baby sitter e scordarti che in kit con quel baby sitter ti arrivano parecchie attività aggiuntive che dovrai svolgere proprio per dare degna vita a quel determinato tipo di cane, non mi sembra per niente positivo.
        Nè per il padrone nè -soprattutto- per il cane.

  8. Complimenti, a Lei e ai Suoi Genitori.
    Affascina sempre anche me quella dedica.
    Una curiosità, i Terranova continuano nella Sua vita oppure ha poi fatto altre scelte?

  9. Ricordo che anche l’arrivo del mio primo vero cane – pensa un po’, una terranova di nome Nami – avvenne in modo molto molto simile. Mi ricordo ancora quando dopo cena, prima di sparecchiare, leggevamo con mamma a tavola qualche pagina dal libro delle razze. E mi ricordo la gioia di portare a casa quella palla di pelo puzzolentissima dopo averla aspettata mesi: è stato bellissimo e un fantastico regalo di natale proprio perchè tanto atteso e pensato 😀

  10. Che bell’elogio dell’attesa, della pazienza, dello studio e della ricerca. Credo sia valido sempre, non solo a Natale.

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