sabato 16 Marzo 2024

Non deludete i bambini: fa malissimo!

Dello stesso autore...

Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

di VALERIA ROSSI – Mi ha scritto, qualche giorno fa, una ragazza disillusa: una ex bambina cinofila sfegatata, divenuta col tempo “più riservata” nei confronti dei cani.
E’ una storia strana, insolita, che vi riporto testualmente qui sotto:

Fin da quando ho memoria i cani sono sempre stati la cosa che, insieme al disegno, amo di più al mondo. Fin da piccolissima (ora ho 17 anni compiuti da un bel pò) ho cominciato a logorare i miei genitori chiedendogli di prendere un cane, ma nulla, sono sempre stati irremovibili e con loro tutti i parenti.
Non ho mai avuto parenti che possedessero animali, a parte qualche zio lontanissimo, che ovviamente non vedevo mai. Io crescevo, continuando a chiedere e richiedere, ma nulla. Intanto a molti dei miei amici il cane glielo prendevano eccome…
Forse davvero non abbiamo la possibilità di tenere un cane, mi sono ormai adeguata a questa idea, ma il dubbio che non sia del tutto vero mi è sempre rimasto.
Il problema è che crescendo il mio rapporto coi cani si è sempre fatto più triste, poichè un giorno (non ricordo l’età, forse 1/2 elementare), un mio parente mi disse che saremmo andati a prendere il cane, che ce ne saremmo occupati insieme, pensavo di toccare il cielo… e invece il giorno dopo scoprì che era tutta una bugia, forse fatta senza cattiveria, ma anche data la mia età, ci rimasi malissimo.
Tutt’ora ne sono ancora amareggiata.
Un altro episodio mi capitò in prima media quando andai per la prima volta, con una mia amica, a portare a passeggio i cani del canile: la prima volta andò tutto bene, cane tranquillo, la seconda mi diedero una cagnolina di cui mi innamorai perdutamente, quelle poche ore avrei voluto non finissero mai, la cagnetta dal canto suo sembrava ricambiare, mi fece un sacco di feste non guardando neppure il resto della compagnia, sembrava proprio che ci conoscessimo da sempre.
La volta seguente richiesi di portarla fuori, ma un volontario mi disse che era stata adottata: ero felice per lei, ma fui delusissima. In compenso mi diedero un cane che tirò come un pazzo tutto il tempo, non riuscivo a starci dietro e la volta dopo ancora, me ne diedero uno che non ci filò neppure di striscio per tutto il tempo. Erano cani molto più belli della mia cagnolina e avevano tanto diritto quanto lei di essere portati a passeggio, tuttavia non ci tornai più, al canile.
Così assunsi un atteggiamento più riservato nei confronti dei cani che mi porto dietro tutt’ora. Se posso li coccolo, li accarezzo, ma con un senso di delusione e forse un pò di invidia.
Vorrei cambiare, ma ogni volta che ci provo mi dico: “il cane non è mio, che diritto ho di accarezzarlo?“, oppure “ma perchè quella racchiona ha un cane così meraviglioso e io no?“.
Non voglio diventare un’egoista, ma vedo in giro così tanta gente idiota che si tira dietro cani bellissimi solo per farsi figo e fare colpo su amici o ragazze!

cane_fantasmaNon c’è bisogno di essere psicologi, direi, per capire che questa ragazza ha messo in atto questa sorta di rifiuto come forma di autodifesa: ha eretto un muro per proteggere la propria sensibilità ferita.
L’episodio del canile non mi sembra sia stato determinante, anche se lei l’ha vissuto come una conferma del fatto che non le è permesso di affezionarsi ad un cane, perché se lo vedrà sempre portare via: invece credo che il danno serio, serissimo l’abbia fatto quell’emerito pirla del suo parente, promettendole “per scherzo” un… cane fantasma, che in realtà non arrivò mai.
Non so quali contorti ragionamenti (ammesso e non concesso che persone del genere ragionino) possano spingere qualcuno ad illudere e poi deludere un bambino su un tema così importante per lui. Sta di fatto che non è la prima volta che sento storie del genere: e l’altra storia pressoché identica me l’ha raccontata una signora che dopo quell’episodio era diventata addirittura cinofoba (l’ho conosciuta quando è venuta in allevamento perché intendeva prendere un cucciolo, sperando che la aiutasse a superare la sua paura dei cani. Purtroppo non ce l’ha fatta: perfino i cuccioli la facevano tremare di puro terrore e ha preferito rinunciare).
Qualche tempo fa, forse lo ricorderete, avevo pubblicato un articolo sull’accoppiata maestra/mamma che ha terrorizzato un’intera scolaresca prima raccontando Cappuccetto rosso e poi dicendo ai bambini che anche i cani, e non solo i lupi, mangiano la gente: molti commentatori mi hanno deriso, sostenendo che tutti abbiamo sentito quella favola e che nessuno di noi è diventato cinofobo per questo. Ma non è stata la favola in se stessa (anche se credo che quella continui a far danni sull’immaginario collettivo nei confronti del lupo): è stata la frase successiva sui cani a choccare i bambini. E gli choc subiti in tenera età, che si tratti di paura o di semplice delusione, sono duri a morire: parliamo tanto dei periodi sensibili nei cani, dimenticando troppo spesso che i “periodi sensibili” li abbiamo pure noi. Che tutta la nostra infanzia è un periodo sensibile e che le esperienze vissute a quell’età ci segnano profondamente.

lucy-van-pelt-2La ragazza che mi ha scritto la lettera di cui sopra mi ha allegato due dei suoi disegni: sono belli, sono teneri… ma soprattutto sono disegni di cani. Quindi il “distacco” che lei si è imposta non riesce ad arrivare fino al suo subconscio, e laggiù in fondo lei i cani continua ad amarli e a desiderarne uno  (sì, lo so, sembro Lucy Van Pelt: 5 cents, grazie. Però, dai… non ci vuole una laurea per capire il conflitto in cui si dibatte questa ragazza).
Io posso solo augurarle di avere prima possibile un cane suo (e sono certa che prima o poi succederà), mentre non ho modo di sapere se l’altra vittima (sì, proprio vittima) della scemenza parentale sia poi riuscita a superare la sua fobia.
Una cosa sola è certa: entrambe queste persone hanno vissuto un dramma per colpa di una terribile delusione, evidentemente non voluta e non capita da chi ha fatto loro “lo scherzetto”.
Scherzetto del cavolo, esattamente come quello del video che girava qualche settimana fa, in cui i genitori facevano credere ai bambini che avrebbero abbandonato i loro cani.
Io non sono Lucy van Pelt, e non sono neppure una psicologa: però credo di poter affermare con certezza che questi NON sono scherzi, ma veri e propri maltrattamenti psicologici.
E che prima di raccontare simili balle a un bambino ci si dovrebbe chiedere quanto lo “scherzetto” inciderà su tutto il suo futuro.

Articolo precedente
Articolo successivo

Nella stessa categoria...

29 Commenti

  1. Avrei potuto scriverlo io, un messaggio del genere… purtroppo posso capire fin troppo bene cosa vuol dire essere presi in giro (magari anche in buona fede) su quello che é il più grande desiderio della propria vita, e provare a metterlo a tacere pur di non avere più delusioni.
    Ho sempre chiesto ai miei genitori di poter avere un cane, da quando ho memoria; e più che il rifiuto diretto (non abbiamo spazio, non abbiamo voglia di occuparcene se tu non ci sei, non vogliamo affrontare la spesa economica…) mi ha ferita moltissimo l’essere periodicamente illusa con promesse che venivano poi dimenticate da un giorno all’altro, e il definire i miei come “capricci passeggeri” di una bambina che si sarebbe stancata del cane 5 minuti dopo averlo avuto.
    Tant’é che anche ora, a quasi 25 anni, quando mia madre dice che le piacerebbe prendere un cane, sono la prima dire di no; non perché non vorrei (come ho sempre fatto, ogni giorno degli ultimi 20 anni della mia vita) ma perché so già che si concluderà tutto con un nulla di fatto e che é inutile anche provarci.
    Nel frattempo, quando posso, mi spupazzo i cani dei miei amici. E so già quale sarà la prima cosa che farò, quando avrò la mia indipendenza 🙂

  2. Ed eccomi qui, che diciassette anni li ho fatti ieri e queste storie di finte promesse e bugie non mi sono mai state nuove.
    Sin da bambina, ho un amore spassionato per i cani, ma mai nessun parente, o amico, che avesse un cane.
    Quando ho cambiato casa, all’età di 10 anni, mi sono trovata ad abituare in un condominio con un giardino (condominiale, sì), e i miei genitori mi illusero di poterci finalmente permettere un peloso, in giardino.
    Mia madre è sempre stata contro gli animali in casa, a seguire mio padre.. “Gli animali mi piacciono, ma puzzano e sporcano!” (uno dei classici discorsi).
    Fatto sta, mi permisero un beagle. “Vedremo”, “lo sistemeremo”, “si potrà”, ed io ero già felicissima, che andavo alle medie e il pomeriggio scendevo in giardino a prendere le misure per la cuccia, per tutto lo spazio che avrei riservato a questo cane fantasma, che non è arrivato mai.
    Un giorno, uno dei tanti, in cui stavo scendendo in giardino, mio padre mi fermò sulla soglia della porta di casa e mi chiese “ma dove vai? è buio”, e gli dissi, con due occhioni speranzosi e pieni, quelli di una bambina sognante, “Devo finire di prendere le misure per la cuccia del cane”; non vi dico che occhiataccia, che insensibilità, mio padre, che è sempre stato una bestia, col tatto che non ha mai avuto. “Ma quale cane?”, mi rispose. “Noi non avremo nessun cane”.
    Giorni e notti di pianti. Pianti, pianti e pianti.

    Ancora, a 13 anni, mio nonno voleva un corgi, dopo che per 14 anni aveva avuto un pechinese (ma io ero troppo piccola e lo ricordo poco). Si informò, mi fece perdere la testa, voleva sapere tutto ciò che c’era da sapere… Anche lì, “vedremo, vedremo”. Sul fatidico “giorno del giudizio”, con mia nonna già felicissima di poter prendere un altro cane (ancor di più sapendo quanto sia piccolo un corgi, che lei ha paura dei cani di grossa taglia), eravamo a tavola e mio nonno disse “Niente cane, che poi quando si deve andare in vacanza, all’autogrill, uno va in bagno e l’altro mantiene il cane fuori dalla macchina, che stress. Mai più cani, dopo Tommy (il pechinese)”. Devo dire, fu la motivazione più stupida che io avessi mai sentito.

    Ultima botta, ferita, lacerazione, come vogliamo chiamarla.. L’ho avuta a settembre 2015: entro in un negozio di animali col mio ragazzo per chiedere un pacco di fieno, riconosco uno sfortunato cucciolo di akita americano tra le povere bestie importate, in quel recinto che puzza di pipì e malattie, e lo indico. Questo scricciolo è tutto nero, tossisce, starnutisce, e ha un bel caratterino con i poveri piccoli di cocker malcapitati quanto lui, che gli fan compagnia.
    Il mio ragazzo, si innamora. Proprio lui, a lui che i cani non hanno mai detto nulla, non hanno mai ispirato. Lui, che non conosceva nemmeno l’abc dei cani. Lui, che è un gattaro da sempre e per sempre, si innamora del cane.
    Convince la famiglia, se lo porta a casa.
    La sera stessa, mi fa, “Sento di averti rubato il sogno”.
    Eh, già. Quante lacrime, lacrime infinite. Lui, che non ne sapeva nulla di cani prima di stare con me me (che però, devo dire, l’ho istruito bene), si stava portando a casa un cane nordico (difficilissimo), dopo averlo visto solo dieci minuti in negozio. Ed io, che un cane l’ho aspettato per (ormai) diciassette anni, a casa mi son portata solo le delusioni, le bugie, le lacrime.

    Unico lato positivo: questo piccolino, che si chiama Kuma e che ora sta bene, ha cinque mesi, ed ha scelto anche me come capobranco nonostante mi veda solo un paio di volte a settimana, e mi porta un grandissimo rispetto.
    Mi consolo così, a volte posso azzardare e dire “è il mio cane”, sperando che il MIO giorno, dove sceglierò il MIO cane, arrivi presto.

  3. Premetto che non ho mai rilasciato un commento su questo sito anche se ne sono un avido lettore ma, dopo aver letto l’articolo in questione mi sembra doveroso esprimere un opinione che, voglio precisare è strettamente personale.
    Secondo il mio parere si sta cercando di creare un problema dove il problema non esiste. Se ti piace od ami una cosa, la continuerai ad amare anche se ti è stata promessa e non ti è mai arrivata, faccio un esempio per essere più chiaro intorno ai 14 anni per me come per molti altri miei coetanei il motorino era il regalo più bello che potessimo ricevere, ma nonostante le promesse dei genitori a me e un mio carissimo amico per motivazioni diverse non è stato regalato. Ora che sono passati più di 10 anni a me di motorini e moto passata la ”fotta” dei 14 anni non mi è più importato niente al contrario il mio amico è un centauro fatto e finito. Se i tuoi sentimenti/atteggiamenti nei confronti dei cani sono cambiati per una delusione del genere vuole semplicemente dire che non erano così forti come pensavi ed è meglio che sia finita così. Perché di un motorino o qualsiasi oggetto inanimato se ti passa la fantasia lo lasci in garage a prendere polvere mentre un cane è un impegno serio soprattutto se in un nucleo famigliare tu sei l’unica persona che lo ha voluto credimi te lo dice uno che lo ha vissuto e lo vive sulla propria pelle.
    Avere un cane TUO significa avere un essere vivente che dipende da te, che ha bisogno di poche cose ma quelle poche devi garantirgliele sempre e non bastano le coccole o carezze. Un ultima cosa riferita al commento di Francy che mi ha fatto inorridire se i ”suoceri” volevano prendere un cane solo perché colpiti dal tuo dramma interiore immagino con quali motivazioni se ne sarebbero occupati. Si spera che il povero Tofu sia stato adottato da una famiglia che voleva veramente un cane e non da una coppia di signori che voleva solo assecondare i capricci della fidanzatina del figlio

  4. Che dire, la storia per me è la stessa (io però ho 15 anni); Purtroppo davvero pochi capiscono la passione che mi lega ai cani, e coloro che mi capiscono davvero sono proprio quelli che hanno anch’essi una passione altrettanto forte verso un’attività, uno sport, qualsiasi cosa. Nonostante le delusioni però mi sono sempre ripresa; le porterò sempre dentro, questo è certo, ma le ho superate, perché è più forte di me: io i cani non riesco a non amarli, e ringrazio che sia così. 🙂

  5. Come ti capisco, le mie esperienze sono molto simili. Da bambino – figlio unico – volevo un cagnolino e tutti i miei parenti mi promettevano che lo avrebbero subito preso non appena… al non appena seguivano una serie di condizioni che agli occhi di un bimbo sembravano imminenti ma, ovviamente non si realizzavano mai. Mi sono fatto i miei pianti, le notti insonni a sognare ad occhi comunque aperti… mi promettevano che avremmo avuto un giardino e vivevamo in un palazzone di periferia. E quando abbiamo avuto il giardino condominiale non si poteva comunque per una serie di ragioni del tutto “razionali” e provvisorie…
    Il tempo, se sei determinata, cambia tutto: da grande ho avuto la determinazione di scegliere, e di avere per moglie una persona per molti versi simile a me in questi vissuti; nel solito palazzone di città le nostre bambine desideravano un cane. Ce l’abbiamo fatta: ora viviamo nel verde, un grande giardino tre figli e tre cani.
    I sogni – se ci credi – si realizzano.
    E chi ti illude di realizzarli per poi tirati il bidone è un pirla dannoso. Parola di psicoterapeuta.

  6. Lo so che è un argomento serio ma se si fa l’analisi logica del titolo ci rende conto “fa malissimo NON deludere i bambini” ergo “fa benissimo deludere i bambini” …
    Si lo so sono uno spaccaballe e se ne saran accorti in tre ma vi prego sistemate il titolo.

      • si hai ragione. ho confuso la proprietà disgiuntiva in matematica dalla proprietà sostitutiva in grammatica, “non deludete i bambini PERCHE’ fa malissimo.
        grazie per l’occhio attento.

  7. Ho vent’anni, dog sitter da cinque, con il sogno di fare la veterinaria (e ci sto arrivando ripetendo il test ingresso l’anno prossimo), non ho mai avuto animali in casa a causa di mio padre, ha il terrore dei cani (ma secondo me prova anche ribrezzo) ed odia qualsiasi altro animale.
    Quando avevo 10 anni riuscii a fare leva su mia madre e prendere una gattina ad una fiera, una signora li regalava, mi costrinsero a tenerla segregata nel bagno e corridoio, a non giocarci troppo spesso, e non potevo portarla in camera, dopo una decina di mesi la portarono da mia nonna, in giardino, avevamo un legame così forte che bastava il rumore della macchina di mio padre a farla scattare e correre al cancello, ma fatto sta che dopo neanche due anni è sparita, è quello che succede quando si lascia un gatto completamente libero di girare, non cerco neanche di descrivere il dolore della perdita, ma ancora oggi, dopo nove anni piango al pensiero.
    Ogni momento della mia vita l’ho passato con un amore per gli animali immenso ed un rifiuto altrettanto grande dall’altra parte, è successo anche a me di passare intere giornate o settimane in uno stato indecente per stupide promesse, ogni anno scolastico i miei mi promettevano un gatto in modo così convincente da avermici fatto credere anche a 19 anni, ed ogni anno puntualmente durante le vacanze si incazzavano alla sola richiesta di spiegazioni, mi hanno vietato di farmi regalare addirittura un criceto per il compleanno.
    Ogni volta che vedo qualcuno a me vicino al quale permettono di avere degli animali non mi vergogno a dire che provo un’invidia immensa, e se pptessi strapperei loro quel batuffolino che finirà per diventare un cane annoiato, grasso e viziato. Tutti sembrano amare cani e gatti meno di me, e questo fa male.
    Ora vivo da fuori sede e non ho abbastanza soldi per poter mantenere un cane od un gatto, e comunque dovrei tornare a casa ogni tanto, so che devo resistere almeno altri sei anni, ce la si può fare.

  8. scusate ho mandato per sbaglio un altro messaggio, mi si era bloccato un attimo il computer e pensavo che il primo non l’avesse inviato

  9. Grazie mille per aver letto e risposto alla mia mail, mi ha fatto moltissimo piacere il vostro appoggio, vi devo ringraziare davvero, perchè se la mia gioia nel desiderare un cane non si è ancora spenta e se acquisto sicurezza giorno dopo giorno è sopratutto grazie ai vostri meravigliosi articoli e consigli, mi hanno fatto aprire gli occhi sul vero carattere e inclinazioni dei cani che amo di più e non, credo che rimarranno cose utilissime per me, per natale mi sono autoregalata il tuo libro Valeria: “Arriva un cucciolo” e vorrei prenderne altri sull’educazione cinofila e i cani nordici ,che io amo in particolar modo.
    Grazie per il sostegno davvero, fa piacere, se riesco vi manderò altri disegni:)

    • Leggendo la tua storia a tratti ho rivisto me da piccola. Con la differenza che a me alla fine il cane lo hanno preso, per poi togliermelo 3 anni dopo (e in questi 3 anni ha vissuto relegato in balcone, dopo i primi danni da cucciolo). Avevo 9 anni, e se ci ripenso forse sarebbe stato meglio che non me lo avessero preso per niente, visto quanto ho sofferto quando sono tornata da scuola e non l’ho trovato.

      Verso i 13 anni sono riuscita a convincere i miei a portarmi almeno al canile a portare fuori i cani, dato che una volontaria era amica di mia madre.Lì mi sono innamorata di una beagle di 3 anni e dopo 4 mesi di scenate alla fine l’abbiamo portata a casa.
      Ora di anni ne ho 21 e vivo per conto mio, con il mio ragazzo e un Alaskan Malamute (a proposito di nordici, se sarà il tuo primo cane: sono testardi da morire!). La beagle è ancora con i miei e mia sorella, e sopporta pazientemente le torture del cucciolone, quando ci vediamo.
      Se avere un cane è il tuo sogno come lo era per me non mollare, il momento presto o tardi arriva 😉

  10. Un grazie sincero alla redazione e a valeria per aver letto e risposto alla mail, mi ha fatto molto piacere sentire il vostro supporto, appenane avrò le possibilità, cercherò di prendere un cane, e di sicuro sarà anche grazie ai vostri preziosissimi articoli e consigli, che ogni giorno mi aumentano tale voglia e determinazione:) Grazie davvero!!

    • Elena, ho 26 anni, ma potrebbe sembrare la storia della mia vita. Ho pianto tanto per avere un cane, non passava giorno che non cercassi di convincere i miei, ma erano irremovibili. Se andavo da qualche parente che aveva un cane passavo tutto il tempo con la bestiola fregandomene beatamente di mia mamma che diceva che erano sporchi… Forse il desiderio così forte di avere un cane tutto mio è stato uno dei motivi per cui, a 22 anni, ho deciso di andare a convivere e dopo meno di un mese abbiamo preso la Panna, una jackina di 3 mesi. I miei hanno dovuto accettarla, e poi era (ed è ancora) irresistibile. Dopo 2 anni è arrivato Lampo (secondo jack!) e con lui ho dovuto lottare un po’ di più, mi sono sentita dare della pazza (forse un po’ lo sono☺) ma dopo un po’ hanno accettato anche lui.. O tutti o nessuno! Adesso vado a trovare i miei genitori con serenità e con tutta la ciurma al seguito. Vedendomi veramente felice con loro hanno capito ciò che sono i cani per me, membri a tutti gli effetti della famiglia. Dai, non ti arrendere.. Sono sicura arriverà anche per te questo bellissimo momento.

  11. Anche a me avevano promesso la gestione (con parenti) una fattoria….devo ancora vederla…la persona che parlò se ne sarà già dimenticata (io no, ma sinceramente non avrei la possibilità di gestirla, anche fosse già pronta senza spendere un soldo)…
    Mi ricordo che anche io andavo al canile più vicino per portare a passeggio i cani e una volta ho pianto quando uno era stato adottato (non mi rendevo conto di cosa significasse…)..la volontaria responsabile mi diceva che io avevo tutti gli altri…che carina!
    Io penso che si possa superare (non metto in dubbio la reazione e il malessere della protagonista, ma forse si potrebbe cambiare il modo di vedere le cose)….poi, per tutta una serie di eventi, nova….ehm 20 anni dopo è arrivata la mia cagnolina (un cane non lo volevo nemmeno più…)…io non metterei da parte il “sogno” e ad ogni modo 17-18 anni sono sufficienti per prendersi cura di un cane da soli (spese escluse, se c’è di mezzo la scuola…)…
    p.s. il fatto di non avere un cane non significa non meritarselo….certo, se te l’hanno sequestrato forse sì, altrimenti!
    vedila come un modo per fare una scelta più consapevole…
    purtroppo a volte si fanno promesse che non si manterranno…è sbagliato…e parlare con il parente “incriminato” potrebbe aiutare? magari si scopre che è stato detto con superficialità o forse emergono alcuni dettagli che cambiano, almeno un po’, il punto di vista…

    • p.s. non credo sia un trauma insuperabile…io parlerei più di delusione non affrontata e ingigantita (rispetto ad una visione obiettiva….dal punto di vista umano capisco perfettamente e mi dispiace)…non sto sminuendo nulla, però non penso, se il tutto non si accompagna ad altro, che non si possa stare bene per questo (magari col cane)…su dai, si può fare! non fraintendetemi, non sto dicendo che è stato giusto fare così…forse però la reazione si può ridimensionare (se considerata da sola)…
      p.s. diverso è inculcare la paura dei cani…

  12. Sembra di rivedere me. L’unica differenza è che io di anni ne ho 23.
    La mia vita è sempre stata fatta di false promesse di amici e parenti del tipo: “abbiamo preso un cane! Te ne occuperai quando vuoi! Puoi portarlo fuori quando vuoi! Puoi insegnargli tu qualcosa!” … Promesse che nel migliore dei casi sono state mantenute per uno o due giorni. Giusto il tempo di farmi pensare che forse finalmente avevo un modo per vivere un assaggio del mio sogno… Ma puntualmente mi veniva ristrappato via.
    L’avvenimento che più mi ha segnato però risale al 18 Giugno 2014… I suoceri decisero di prendere un cane.. Perché non ne potevano più di vedermi così, di vedermi soffrire anche solo incrociando lo sguardo di un cane ad un guinzaglio che non era il mio. Piansi. Piansi moltissimo, di gioia. Non ci credevo. Gli incaricati della scelta eravamo io e il mio ragazzo. Dopo qualche visita e un’accurata “selezione” dei cani del canile con un’operatrice che si fece in quattro per noi, avevamo scelto. Tofu, si chiamava. Un cagnolino di taglia medio piccola, allegro, sereno, non intimorito dalla vita di città, arrivato da poco in canile e abituato alla vita di appartamento. Corremmo insieme, lo coccolai, mentre ci scambiavamo le ultime informazione su di lui e stabilivamo un giorno per andare a prenderlo. Ma quando fu il nomento di comunicare ai suoceri che finalmente “era fatta”, la risposta fu: “non ci piace… E poi è troppo grande, dovrebbe stare nella borsa!” …. Piansi di nuovo. Per giorni interi. Mi attaccai un post-it in camera dove potevo vederlo da tutti i punti della stanza su cui scrissi una data: 18 Giugno 2017. Facendo due conti in 3 anni sarei dovuta riuscire a laurearmi, a trovare un lavoro e un posto dove stare. E poi sarei andata a riprendermi Tofu. In un altro post-it scrissi “MAI PIÙ”. Perché Mai più ci sarei cascata. Mai più mi sarei fatta prendere in giro su un argomento che mi fa stare così male. Per nessun motivo avrei più creduto a chi mi diceva ” il cane è mio, ma ce ne occuperemo insieme”.
    Per la triste cronaca:
    – i suoceri un cane se lo sono preso. Un lagotto. Che in borsa non ci sta. Ora potrei prendermene cura… Vorrei tanto, ma la mia psiche si rifiuta. Ogni volta che lo vedo torno a casa in lacrime, un misto tra tristezza – perché tutti al mondo, soprattutto quelli che non capiscono una cippa di cani, ne hanno uno, mentre sembra che io che lo desidero così tanto non potrò mai avercelo – e rabbia, delusione.
    – Tofu fu adottato nel giro di pochi giorni, ma i miei post-it sono ancora li.
    – A tutti quelli che ci dicono: “eh, vedi? Adesso che lavori/studi non hai più tempo!”… Quando capirete che non è questione di tempo, ma di difesa di noi stessi?

    • Francy spero che potrai presto realizzare il tuo sogno.
      E forse la tua difesa al cane dei suoceri non è neanche tanto insensata; quando sarà il momento prenderai un cane che sarà tutto tuo, lo gestirai tu e non a metà con i suoceri…vedrai che il rapporto sarà tutto diverso (oltre a non avere rotture di scatole).

  13. Rispettare l’altro è la sfidache gli esseri umani affrontano ogni minuto.
    Con alterna fortuna. Viene più spesso, moltooo più spesso persa che vinta. Ahimè.

  14. magari lo zio era in buona fede e poi ha subito la lavata di capo dei genitori quindi ha dovuto ritrattare. 17 anni è un’età in cui si lavora proprio su questi piccoli traumi infantili, è un’età di passaggio, fra qualche anno la ragazza avrà raggiunto una nuova consapevolezza e tutto andrà meglio

  15. Io dopo 23anni di situazioni del genere sono giunta alla conclusione che queste delusioni ci saranno sempre.
    Sono circondata da persone che non riescono a comprendere la profondità e la sincerità del mio desiderio, a volte non lo rispettano nemmeno tirando fuori cose come “ma come vuoi un cane? E i peli in casa?” che, diciamocelo, di fronte a ciò che è chiuso nel mio cuore sono cose stupide e di nessuna importanza. Purtroppo il cane è in qualche modo nel DNA di alcuni di noi, ma non tutti: come glielo spiegò che non me ne frega niente della Luis Vuitton ma che letteralmente impazzisco per quei “casinisti puzzolenti impegni”?
    Non sono mai riuscita a farmi comprendere su questo argomento, mai.
    Attendo il miracolo.

    • Il miracolo succederà quando ,indipendente economicamente, potrai realizzare il tuo sogno. Per me è stato così a 30 anni. Ma ora me la godo. Can i,gatti, cavalli, topini, pesci……

      • E’ proprio per questo motivo che oltre a studiare all’università sto lavorando!
        L’importante per me è potergli garantire il benessere, altro punto di scontro con parenti e conoscenti: “Sterilizzare? Ma è contro natura! E le crocchette? Figurati, i cani che avevo da bambino sono arrivati ai vent’anni mangiando la pasta avanzata e la zuppa di pane.”.

        • Non dare troppo peso alle fesserie dette da chi un cane non l’ha mai avuto né voluto. Personalmente diffido sempre dalle persone a cui non piacciono i cani 😉

          • avere un cane è come allevare un bimbo.Ognuno ha il suo metodo, e il metodo adottato è il migliore di tutti! quindi ti dico: prendi un cane, goditelo, coprilo di coccole e fai come ti dice il cuore, una persona che ama un cane sa sempre come comportarsi. Sono al mio quarto pelosetto e oggi come oggi non penso sia possibile intravedere una vita senza un botolo da curare e amare! Una vignetta trovata sul web faceva vedere una tavola apparecchiata e un pezzo di pane a terra, poi la frase in calce diceva così: < volete farmi credere che esistono persone che devono piegarsi per raccogliere un pezzo di pane?> Ecco la mia filosofia di vita da quando posseggo un cane!
            Giuliano e Laika

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Ultimi articoli

Scarica la nostra app!

E' gratuita e potrai rimanere facilmente aggiornato su tutti i nostri contenuti!

Scarica l'app per sistemi Android
Scarica l'app per sistemi Apple

Ti presento il cane
Condividi con un amico