di VALERIA ROSSI – Avevo pronti due articoli per oggi, ma non posso pubblicarli.
Oggi “Ti presento il cane” deve fermarsi per un attimo, in segno di rispetto.
No, non “di lutto”, perché non credo proprio che lui ci tenesse al lutto, alle lacrime, alla malinconia: in vent’anni che l’ho conosciuto, non l’ho mai visto malinconico. Incazzato magari sì (e pure tanto); ma malinconico no.
Di solito, comunque, era l’immagine della voglia di vivere. Di circondarsi di donne più carine possibile (anche a ottant’anni e rotti). Di fare cose, e di farle con i cani.
Cos’è che non ha fatto, quell’uomo lì?
Protezione civile, certo: il suo impegno principale. Ricerca in superficie e su macerie (a Fidenza aveva il campo macerie più bello d’Italia). Ma anche Obedience (terzo classificato a due campionati mondiali e a un europeo, giusto per gradire), anche preparazione di cani da assistenza, anche cani da ricerca di esplosivi… gli ho visto fare perfino Dog Dance.
E poi non so quanti corsi, stage, seminari abbia tenuto. Qualcuno l’abbiamo anche fatto insieme, e in quelle occasioni quasi mi dimenticavo di far parte dei docenti e stavo lì a pendere dalle sue labbra come tutti.
Perché aveva tanto, ma tanto da insegnare a tutti, anche ai vecchietti come me.
Ora non c’è più, e non sembra possibile che non ci sia più.
Perché c’è sempre stato, perché una cinofilia senza di lui è proprio impensabile, perché in tutti i miei ricordi cinofili (che sono tanti, proprio perché sono vecchietta) in un modo o nell’altro salta fuori lui. Non ci vedevamo da qualche anno, ma solo qualche sera fa ho tenuto un webinar sull’attivazione mentale (importata in Italia proprio da lui), e ho parlato di lui.
Ogni volta che qualche mio allievo “corre troppo” o pretende troppo da un cane, cito la frase “Per addestrare un cane occorrono amore, pazienza… e capire quando bisogna fare un passo indietro”: che era il suo motto.
“Era”… ma che brutto, dire “era”.
Voi non avete idea di quanto mi suoni male parlare di lui al passato.
Perché ancora non ci credo, che se ne sia andato.
Sul serio, è come pensare che sia crollato il Colosseo, che sia sparita la Tour Eiffel.
Ci sono cose, ma anche persone, che dài per scontato che esistano. Punto.
Per questo non sono capace di scrivere un “ricordo” di Paolo Villani.
Non mi viene di “ricordarlo”, mi viene di pensarci come se dovessimo programmare un altro seminario insieme, o gli dovessi mandare un cane, o… insomma, avete capito.
Non mi capacito.
Mi serve più tempo per assimilare anche solo l’idea di una cinofilia senza Paolo.
Però non posso aspettare per salutarlo da queste pagine: perché lui se ne è andato ieri, quindi oggi è il giorno in cui gli si deve dire addio.
Solo che non riesco a dirlo, non trovo le parole giuste per farlo.
L’unica cosa che posso fare è dirgli “ciao”, come se dovessi rivederlo domani. Imparare ancora cose da lui, litigarci, farci pace e volergli bene come sempre.
Non so, non posso aggiungere altro.
Mi dispiace moltissimo
Avevo giusto trovato uno stage che doveva condurre lui….. Grazie Valeria che mi l’hai fatto conoscere e stimare…. anche se ormai non lo conoscerò mai di persona…. per pochi persone piango, specialmente se non conosco…. si dice che piangere per qualcuno che non c’è più significa piangere per se stesso. E’ vero, mi dispiace per questa parte della mia vita che mancherà…. Ti prego, continua parlarci di lui, riempi questo vuoto!
L’ho conosciuto solo attraverso le parole di Valeria, non solo nell’ultimo webinar, ma anche in altri contesti e articoli, e ogni volta ne traspariva una profonda stima e ammirazione. Ho pensato che mi sarebbe piaciuto partecipare a un suo seminario, ma non ne ho mai avuto occasione, resterà per me una figura importante comunque, soprattutto per quel suo motto che con semplicità sintetizza quello che tanti non riescono a comunicare e trasmettere con trattati filosofeggianti.
E (benchè questo riguardi solo me, pateticamente) il fatto che ieri sia stata una giornata di lutto anche per me, che ho abbracciato l’ultima volta la mia labrador, e mi sia trovata ora a leggere quest’articolo che si chiude con una bellissima foto, mi ha profondamente commossa, immaginandola così, in compagnia di un grande come lui.
Un abbraccio a Valeria, aspettiamo che ce ne parli ancora.
e un abbraccio anche a te
Grazie per il supporto
Un abbraccio anche a te. Mi dispiace tanto per la tua cagnolona 🙁
Grazie di cuore…
Cara Valeria, un grosso abbraccio che ci riscaldi il cuore reciprocamente, perchè come te sono ancora attonita da questa notizia. Io che Paolo l’ho conosciuto 10 anni fa grazie ad un tuo articolo sull’attivazione mentale e da quel momento in poi ho sempre avuto la certezza di avere un “babbo” in piu’, che anche se da alcuni anni al campo non ci andavo sul mio telefono il suo numero c’era sempre e sul suo il mio, perchè chi l’ha conosciuto sa com’era, che grande cuore aveva e ogni tanto una telefonata per dirmi: mo prendi quei cani e vieni giù c’è sempre stata. Questo distacco sarà doloroso e lungo però come dici tu andiamo avanti, guardiamo i nostri cani lui avrebbe voluto così. Amore pazienza e fare un passo indietro.
È molto emozionante leggerti in questo articolo.
Come dice daniela.. continua a parlarci di lui, essere vivi può significare tante cose..
Un abbraccio sincero
posso solo abbracciare forte te e attraverso te tutti quelli che hanno conosciuto questo grande uomo e appassionato cinofilo. Dal webinar di giovedì scorso traspariva tutta la stima che hai per lui e cosa il suo operato rappresenta per la cinofilia sana. Ora Paolo è in un’altra stanza, il vuoto che lascia è personale e nessuno di noi ti può consolare per questa perdita purtroppo (avevo scritto dolore ma poi ho riletto ciò che hai scritto, niente dolore o malinconia), ma tu Valeria continua a parlare di lui e delle cose che avete fatto ed imparato assieme, noi ne abbiamo bisogno. Un abbraccio forte forte