venerdì 29 Marzo 2024

Fare il cane non è peccato!

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

di VALERIA ROSSI – Altra interessante email, che mi fa piacere pubblicare e commentare con voi:

Vorrei raccontare un aneddoto che mi è capitato in questi giorni. Io ho tre compagni pelosi: un bovaro di 5 anni mononeuronale, una bassotta acida zitellosa di 10 anni e una “cosa ” che dovrebbe essere una labrador di 11 mesi, ma è solo quello che è scritto sul pedigree perché in realtà è Taz, il diavoletto della Tasmania.
Ordunque… avendo io una panetteria con forno annesso ho orari di lavoro di circa 12 ore, ma nella pausa pranzo è un doveroso piacere uscire con i tre soprannominati per un gran giro nei boschi. Viviamo in un paesino di poche anime (la maggior parte anime str°°nze…) e per fortuna ho i boschi a tre minuti di strada.
I miei cani escono al mattino in cortile giusto per due giochi veloci e per sporcare: poi, pomeriggio e sera, mega camminate! Sono tutti in ottima salute, alimentati con dieta casalinga e felici. Sì, sono cani felici e sereni e tanto mi basta: ma nei giorni scorsi mi sono sentita tacciare di pseudo-maltrattamento perché con i miei cani non faccio NULLA. Soprattuto con la labrador, che è piena di voglia di vivere e di fare. Ora… partendo dal presupposto che è un labrador e quindi, che piaccia o no, è un cane da CACCIA… lei ogni pomeriggio si fa due ore nei boschi annusando millemila odori e si fa mega nuotate nel fiumiciattolo che troviamo a pochi passi da casa. Quando arriviamo a casa i cani sono piu stravolti di me (be’, non proprio… camminare due ore al giorno nei boschi un pochino me fa stanca…) e crollano sui divani dormendo fino a ora di cena. Non credo proprio di maltrattarli! Sgambano in zone ricche di odori di animali selvatici, nuotano e si conciano da schifo, però sono felici!
Io non ho il tempo né, onestamente, la passione per le discipline con il cane: e poi ne ho tre di tipologie molto diverse, quindi preferisco fare le mie passeggiate. Trovo ingiusto sentirmi dire che i miei cani “non fanno nulla”: i miei cani fanno i cani! Vogliamo parlarne?

farecane1Ehhhh SI, che vogliamo parlarne!
E vogliamo dire che le discipline sportive, nella stragrande maggioranza dei casi, servono proprio agli umani che non hanno la possibilità di far fare ai loro cani una degna “vita da cani”.
Tolto quel 10% (a dir tanto) di gente che vi si dedica professionalmente, che si muove a livello agonistico, che vive per le gare e per la coccarda… per tutti gli altri le discipline sportive sono una simulazione del lavoro per cui i cani sono selezionati: finta difesa (IPO), finta caccia (working test, prove di tana ecc.), finta pastorizia (sheepdog e triebball) e così via. Alcune poi, non simulano nulla e sono soprattutto modi divertenti per far sfogare al cane le proprie energie, oltre che per dare un senso al rapporto cane-uomo (agility, disc dog, dog dance e chi più ne ha più ne metta).
C’è qualcosa di male in tutto questo? Certo che no! Abbiamo portato il cane in una società che non gli permette più di esprimere le proprie doti naturali e va benissimo che gli mettiamo a disposizione delle alternative: ma chi ha la fortuna di poter far “fare il cane” al proprio cane… di sostituti e palliativi, semplicemente, non ha bisogno.
O meglio: il suo cane non ne ha bisogno!
L’umano magari sì: gli possono servire per costruire un buon rapporto, gli possono offrire qualche momento di piacevole alternativa alla routine quotidiana, possono anche soddisfare il suo desiderio di “vincere qualcosa”, se va in gara. Ma se un umano non cerca nulla di tutto questo – magari perché ce l’ha già! -, come si può criticarlo se permette ai suoi cani di “fare i cani” e se si gode semplicemente la possibilità di stare al loro fianco mentre lo fanno?

farecane2Guardate che è un filino aberrante, eh.
E’ un po’ come prendere uno che vive al mare, e che ogni mattina si fa qualche chilometro di nuoto sentendosi una cosa sola con l’acqua, e dirgli “ah, ma devi venire in piscina, se vuoi divertirti davvero!”.
Faccio questo esempio perché è successo proprio a me, quand’ero ragazzina e mi facevo davvero, ogni giorno, una lunga traversata da un molo all’altro.
Ero in pace col mondo, quando nuotavo così: mi sentivo leggera, senza un pensiero, mi sentivo un pesce nell’acqua e non fuori da essa, come ogni tanto mi capitava in altre occasioni. Quando due amiche piemontesi mi convinsero ad andare con loro in piscina, perché secondo loro era “tutta un’altra cosa”… dovetti dar loro ragione: era tutta un’altra cosa, ma non certo in senso positivo. Era abbastanza divertente anche quello, per carità: ma per la serie “meglio che niente”.
E penso che questo valga anche per i cani: meglio che niente, facciamo pure IPO o agility o dog dance.
Si divertono, stanno con noi, collaborano con noi e sono sicuramente felici anche così, perché i cani hanno questa meravigliosa capacità di godersi tutto: ma “fare i cani” è sicuramente un’altra cosa… e stavolta sì, proprio in senso positivo.

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53 Commenti

  1. Ok, approfitto di questo articolo per chiedervi umilmente consiglio. Cosa dovrei/ potrei fare con il mio chihuahua di cinque mesi? Lo chiedo spassionatamente perchè secondo il veterinario una passeggiata in centro e qualche giochino in casa è più che sufficiente; secondo l’educatore dovrei darmi alla mini-agility (in effetti le sue “doti” in merito si vedono!); secondo amici-cuggini “ma che ci vuoi fare con un topo-cane?!”; e io….non lo so più! Sono confusa ora! Ho preso un chihuahua perchè volevo proprio lui: cane dinamico e curioso da portare con me ovunque, non come una bambola, ma come uno sveglio e intraprendente amico di gite e passeggiate….ma ora mi chiedo se sia giusto, se sia abbastanza, ecc.

  2. Letto l’articolo e soprattutto i commenti. Di solito evito argomenti di questo tipo perche’ si prestato a una discussione infinita dove ognuno finisce per fare l’opinionista sulla boase della propria esperienza personale. Questa volta pero’ mi fa piacere porre l’attenzione suun aspetto della questione che secondo me ne e’ il nocciolo. Questa volta il punto non sono i cani ma le persone, soprattutto quelle che si setono in dovere di fare dell’apostolato spicciolo e si premurano di convertire il mondo intero alla loro fede. Perche’ per loro quando la realta’ non corrisponde alle loro convinzioni e’ la realta’ ad essere sbagliata.

    In questo caso la vittima dell’evangelizzazione e’ una proprietaria di cani visto che evangelizzazione cinofila si tratta, ma lo schema si ripete sempre uguale in una quantita’ di contesti diversi e non e’ un caso che quello che le persone di questo tipo contestano a destra e a manca sia sempre qualcosa che non si e’ fatto e mai qualcosa che invece si e’ fatto perche’ quello che c’e’ e’ un dato di fatto e quello che non c’e’ si presta sempre a recriminazioni sul fatto che ci sarebbe dovuto essere.

    Detto cosi’ sembra un concetto astruso, ma col solito esempietto ci salviamo in corner: se becco uno a randelllare un cane posso ben dire che sta maltrattando il cane, ci sono le randellate che sono un dato di fatto,la questione potra’ diventare se le randellate fanno bene o fanno male ma e’ un fatto che esistono. Altro discorso e’ invece quando si contesta l’assenza di qualcosa e questo e’ estremamente pericoloso perche’ e’ un concetto per sua natura indefinito, un vuoto che ognuno puo’ riempire con quello che vuole, per esempio accusando il proprietario di un cane perche’ non gli fare questo o quell’altro dove quell’altro pero’ puo’ essere qualunque cosa e poi ancora qualunque altra attinta da un pozzo senza fondo.

    Quando ci troviamo di fronte a qualcuno che ci contesta l’assenza nel nostro comportamento di qualcosa, e’ fiato sprecato cercare di giustificarsi; non c’e’ giustificazione che possa giustificare qualunque cosa. L’unica azione possibile e’ fregarsene e se proprio non ci si riesce a liberare della persona molesta dar mano al randello – possibilmente in senso metaforico – e fargli assaggiare qualcosa di concreto.

  3. Mi fa molto piacere un articolo su questo argomento. Io con l’ultimo cane ho iniziato a frequentare un campo e sono molto contenta di averlo fatto. Nonostante non fosse il mio primo cane con questa ero in difficoltà a gestire l’esuberanza i precedenti erano molto più collaborativi (questa è la docilità se non sbaglio). Mi è servito tanto ho imparato un sacco di cose, io non il cane, e mi sono pure divertita. Però io ho un lavoro full time famiglia composta di quattro persone nessuna cameriera, badante, governante o simili e per un’ora al campo butto via 2 ore di viaggio e infatti negli ultimi mesi non sono più andata…..non riesco proprio in questo period. E negli ultimi mesi convivo con il senso di colpa di non fare abbastanza. Invece adesso capisco che forse è abbastanza. Anch’io vivo nei boschi e quindi vai di passeggiate e poi ho anche un bel terreno a prato e quindi vai di palloni, freesbee e ogni tanto giochiamo con il salamotto. Insomma mi rasserena sapere che si piò fare. Poi chissà magari con la fine della scuola riuscirò di nuovo ad andare ogni tanto al campo…..speriamo.

  4. Da qualche anno anche noi facciamo questo tipo di vita e mi sono resa conto che il nostro rapporto è migliorato tantissimo sotto molti aspetti. Ho tre femmine caratterialmente molto diverse, ognuna di loro è cambiata e sono cambiata anch’io, ho imparato a fidarmi molto di più. Con questo tipo di libertà si sono trovate ad affrontare stimoli e situazioni diverse, a dover trovare la soluzione migliore per superare un ostacolo…le tante e varie esperienze le hanno rese più sicure e hanno permesso a me di conoscere meglio le loro reazioni.
    Molti pensano che portare i cani per campi significa semplicemente portarli al pascolo, li fai scendere dalla macchina e iniziano a correre così, solo per sfogarsi.
    Non so se avete mai visto un cane che sente un capriolo ancora prima di vederlo o studiare l’ approccio migliore per risalire un argine particolarmente ripido o mantenere il giusto comportando davanti a un gregge custodito dai cani pastore o semplicemente con altri cani non sempre amichevoli….è fantastico guardare la loro testolina che lavora e ancora di più lo è sentire la simbiosi che si crea con noi, i miei cani non sono mai stati così legati a me da quando li ho lasciati così liberi.
    E, nel caso della labrador, niente impedisce di fare un po’ di riporto….una cosa non esclude l’ altra.
    Io non sono contraria alle attività sportive, anzi, mi piacciono molto ma penso che niente ci permetta di conoscere il nostro cane come il fatto di essere libero di esprimersi. A me, almeno, è successo così.

  5. Appena finito di leggere la mail allegata all’articolo, mi sono chiesta: “beh, di che dobbiamo discutere? è così che devono vivere i cani, che hanno sempre vissuto e dovranno sempre fare!” Ma no, leggo invece che ci sono persone che devono far lavorare il cane O.o che considerano una mancanza inaccettabile questo lavoro non fatto.. a parte che ci sono fin troppi umani senza lavoro -_- ma sorvoliamo non essendo questa la sede giusta, ma alla fin fine, non essendo voi tutti dei professionisti dell’agonismo, di che diamine parlate?? Vi rendete conto che esistono centinaia di persone, che prendono un cane per viverci insieme, perché sono sole o si sentono tali, perché hanno gravi problemi fisici o psicologici, e hanno necessità di qualcuno puro, semplice, buono davvero come solo un cane sa essere? Ovviamente questa tipologia di persone non può fare passeggiate nei boschi, specie se non ne ha a disposizione, non può fare nessuno sport cane-padrone, né far lavorare il proprio cane! I cani devono fare i cani, vivono benissimo, felici, se sono accuditi, mangiano e stanno al caldo, una passeggiata, anche breve per loro va benissimo, perché è l’amore del proprio umano ciò che desiderano ed è amore ciò che donano. Non si possono sentire i discorsi di lavoro del cane, tanto quelli che li tengono in borsetta, o li vestono da scemi -_- sono due cose identiche!

    • D’accordo con te al 95% nel senso che se è vero, e son la prima a sostenerlo, che si può tranquillamente avere un cane felice senza farlo “lavorare” è anche vero che non tutti i cani hanno la stessa indole, per cui son felici solo dell’amore dell’umano. Se non puoi far passeggiate nei boschi opta per un carlino, non per il malin (tanto per estremizzare, ma direi che è chiaro)

      • “Se non puoi far passeggiate nei boschi opta per un carlino, non per il malin (tanto per estremizzare, ma direi che è chiaro)”
        Certamente, così come non va bene un dalmata per una nonnetta, o un border collie per un paraplegico, ma mi sembrava sottinteso =)

        • sottinteso forse qui ma x la gente “comune” spesso no: quanti cani della vodaphone sono stati presi da famiglie che inadatte solo x la pubblicità? nella mia via ne abbiamo uno che è diventato decisamente aggressivo verso gli altri cani e lo tenevano sempre libero: ha attaccato la mia pitbull mix almeno 3 volte (ora x fortuna gli mettono il giinzaglio, cosa DOVUTa in sopratutto centro città) e meno male che la mia anche se si incazza ubbidisce.. E quanti labrador nelle mani di persone decisamente anziane che poi non li portano mai fuori perchè “fanno i matti e mi fano cadere”? Sarà che vivo in una zona ad “alta caninità” e zeppa di anziani ma di esempi simili ne vedo tantissimi…

          • eh lo so..ne conosco tante anche io di signore anziane, con cani assolutamente inadatti :-

  6. carissima sig ayleen…mi permetto di rispondere perche sono la proprietaria della famosa labrador della discordia….allora …intanto non è un malinois ma un labrador…che ogni santo giorno fa due ore nei boschi e nel fiume con conseguente riporto in acqua…premettendo che non amo le discipline sportive ma sono felice che ci siano persone che le praticano io non mi permetterei mai di giudicare chi ha un austrialian e gli fa fare agility invece di comprarsi un bel branco di pecore e farlo lavorare come la sua indole richiede….con i miei cani non mi limito a sguinzagliargli nei boschi…faccio fare il cerca alla bassotta che trova tane a gogo’ (è un cane da tana sa ?) ….la labrador nel frattempo nuota e mi riporta cio’ che lancio in acqua…il bernese …bhe lui non avendo un carretto del latte da portarmi dietro mi segue e si diverte cosi…quindi…onestamente non mi pare ne di maltrattarli come mi è stato detto e meno che mai mi pare di avere cani infelici visto che posso permettermi di uscire ogni giorno facendoli divertire in posti che sono naturali e pieni di odori di selvaggina…e quando lei mi scrive che non dovrei avere cani…bhe mi permetta di invitarla a vedere perche invece li ho…vivo con loro 24 al giorno…vivo in campagna dove non possono stufarsi…e con ma hanno un rapporto favoloso e posso permettermi di portarli ovunque tutti e tre insieme in ogni dove senza problemi…hanno un richiamo perfetto…un riporto quasi perfetto ( mi perdoni ma ha solo 11 mesi la la brador ) un trovare tane perfetto e…bhe non fanno il caffe’ …ma posso anche sopportarlo…prima di scrivere a qualcuno che non dovrebbe avere cani sarebbe decisamente piu educato prima leggere e capire bene …tolto che lanciare giudizi a priori non è corretto poiche’ sono piu di vent anni che ho cani e nonostante no nabbia mai fatto nessuna disciplina sportiva i mieie cani sono sempre stati tutti motivati felici e fortunatamente longevi 🙂

  7. Valeria, ma quindi posso prendere un malinois e fare due ore di passeggiate nei boschi al giorno? Gli basta, giusto? Non ha bisogno di fare altre se può fare il cane, no?

    • Credo che dipenda anche da soggetto a soggetto. Conosco una coppia di Malin per cui la massima felicità è farsi corse infinite sulla spiaggia, tuffarsi in acqua, scavare e rotolarsi nella sabbia. Non fanno né IPO né altre discipline, eppure guardarli è uno spettacolo, sembrano (e secondo me sono) i cani più felici del mondo.

    • Visto che il “lavoro al campo” per i cani è senza dubbio una scoperta molto, molto recente, moooolto più recente di tutte le razze esistenti -malinois incluso- ritengo che si possa avere QUALSIASI cane senza che sia compulsivamente necessario farlo “lavorare” in modo c.d. sportivo.

      • prima del lavopro sul campo però i cani da lavoro lavoravano x davvero…è così che furono selezionati.. il malin prima era come gli altri cani della sua tipologia un pastore, poi divenne cane da utilità e difesa in senso non sportivo ma x compiti di polizia militari e difesa personale fdi cui le prove sportive odierne sono una “ritualizzazione” x così dire.. esattamente come il labradopr prima non riportava salamotti ma geremani reali e prima ancora quando terranova e labrador non si erano ancora differenziati aiutava i marinai a issare le reti e rec8uperava i marinai caduti in mare (x questo labrador e terranova sono ottimi cani bagnini)…

    • Non sono Valeria e quindi non poso rispondere, ma dico la mia: non credo… non esattamente: puoi prendere un cane e fargli fare il cane, nel modo in cui ha bisogno per la sua natura; quindi se prendi un mailn devi fagli fare…il malin, assecondando le sue attitudini e offrendogli di esprimerle. Se non ne hai possibilità, o voglia, perchè proprio il malin?Ci sono così tante razze… per non parlare dei meticci. Credo che il binomio giusto si crei tenendo conto delle possibilità e delle esigenze di ciascuno, cane compreso. Non significa essere schiavo del cane, ma rispettarlo per quello che è, e nel caso di un cane di razza si suppone che quella razza specifica ci attiri perchè pensiamo che sia quella giusta per noi. Cerchiamo di essere anche noi giusti per quel tipo di cane.
      Per il resto, d’accordo con Valeria e con la proprietaria del trio delle gite nel bosco, che (a maggior ragione tenuto conto del lavoro che fa) non credo agisca “di comodo”, ma proprio per viversi i suoi cani nel modo migliore per tutti. E fa bene.

    • ..magari x un malin di linea da lavoro no..ma qui entra in gioco anche il buon senso sulla scelta di un cane che sia gestibile nella propria situazione..io ad es un border sooprattutto da lavoro non lo prenderei nemmeno regalato.

  8. Da oltre 20 anni ho compagni cani. Ho sempre dedicato loro molto tempo nonostante gli impegni di lavoro. 1 ora al mattino, pisciatina veloce alla ora di pranzo, camminata al parco prima di cena e ultima uscita verso le 10. Hanno sempre giocato con la pallina e interagito con i cani del gruppo mattutino. Sono sempre stati sereni, socievoli ed equilibrati. Tutta sta foga nel far “lavorare” i cani mi sembra molto vicina a quella dei genitori che spingono i figli a fare sport agonistico. Fare sport va bene ma come divertimento e sfogo non come obbligo. Idem dicasi per il lavoro canino. O no?
    Senza nulla togliere a chi lo pratica, ma tra questo e l affermare che i cani che non lavorano sono stressati o infelici o – peggio- sottoutilizzati ce ne passa.

    • Che poi, non dimentichiamo che il cane è pur sempre un animale, e che gli animali -PER LORO IMMENSA FORTUNA- ignorano del tutto il concetto di “lavoro”.

      • Il punto di base, secondo me, è che comunque il cane abbia qualcosa da FARE, che poi sia un “lavoro”, uno “sport” o una “routine”, l’importante è che senta di avere un ruolo e un compito da svolgere.

  9. Io sono in crisi perchè non vado a caccia col mio cane….
    Intanto le garantisco anche io le dovute scorribande per prati e boschi e lì le si chiede solo di tornare al primo richiamo e di obbedire al “No”…per il resto è libera di usare il tartufo a piacimento…in quei momenti mi sembra davvero felice…però mi chiedo se le manca qualcosa (non parlo di esercitarsi coi comandi o altro ancora), ma forse andare per lepri o volpi sarebbe la sua massima felicità…non saprei che dire (leggere articoli del genere mi rincuora, ma non vorrei fosse quello che vorrei “sentire” per stare in pace con la coscienza…).
    Cerco di supplire con treccia e palline, ma quando tenta di giocare al cinghiale con la gatta, segnalando a gran voce la “preda” mi fa pensare…

    p.s. bellissima la bassottina….mi è venuto un colpo guardando le foto….

        • certo! c’era un bell’articolo di valeria su come loro siano appagati dalla motivazione (la ricerca della tana oppure la corsa dietro la preda) e non dal risultato, altrimenti dopo 10 inseguimenti andati a vuoto il lupo si sarebbe scoraggiato e sarebbe già estinto

          • Già, i cani sono appagati dalla motivazione…quella dei miei (San Bernardo femmina e simil spitz tedesco) è tenermi d’occhio. Proteggermi. fare in modo che non mi cacci nei guai (mi conoscono bene). Così, vita insieme, insieme ovunque (tranne quando in un posto non possono entrare, soprattutto la San, allora sta in auto, adibita a sua cuccia, a controllare, quando torno, che non mi sia cacciata nei pasticci in sua assenza), lunghe passeggiate in cui mi marcano stretta sempre per i suddetti motivi. Altri cani? Assolutamente snobbati (eccezione solo per la vicina di casa, cane corso che deve-tenere-d’occhio-la- bambina, per cui si capiscono).E alla sera crollano stravolti, ovviamente a dieci centimetri da me-non – sia – mai. E a vederli russare insieme ai gatti mi sembrano molto felici.

        • consolati..la vikj naseggia per i boschi segue piste e poi ritorna da me con quel codino che solo le bassotte sanno muovere cosi 🙂 sono convinta che sia soddisfattissima anche senza andare a caccia nel vero senso della parola :-…il bovaro è un mononeurone dolcissimo…mi segue a priori ma anche lui annusa e a volte entra in acqua…ma solo fino alla pancia…non si esagera :-)…la labrador non caccia ma fa riporto in acqua…e quando mi viene scritto che no ndovrei avere cani..bhe posto una foto della labrador di 11 mesi e ditemi voi

          • Ma scusa, senti il bisogno di dimostrare qualcosa a chi? I tuoi cani stanno bene? Tu stai bene? E allora, lascia perdere chi commenta in modo negativo, magari lo fa perchè il suo cane con lui/lei si annoia… Ci hai pensato? Un pò come la storia della volpe e dell’uva…
            Non c’è mica niente di male a non aver voglia/tempo di fare 9877 km tutti i giorni per lavorare il cane per 11 ore al giorno…che poi magari il cane è felice e soddisfatto (sicuri?) ma tu sei da TSO..
            Se ti puoi permettere di liberare i tuoi cani in un bosco e sapere che al tuo richiamo torneranno… credimi hai in tasca un risultato che non tutti possono vantare.
            Complimenti a te e invidia per i tuoi cani che possono godere di tanta natura a disposizione!!

          • Ottimo allora, andrò a ripescare l’articolo….meno male, non dovrò vestire da cinghiale la micia (nemmeno a Carnevale….) o metterla in gabbia, come nelle prove su tana (scherzo, scherzo…)..
            Bello anche il Bovarone, chissà, magari un giorno cambierò “taglia”.
            Eh lo so, con quella codina frullatrice 24 h al giorno e quello sguardo “innocente” gli perdoneresti qualunque cosa….adorabili…

          • Certo la luce neglio occhi di un cane che fa il suo lavoro atavico (sempre che il soggetto sia realmente portato x ciò: in molti cani da expo non c’è + una groossa propensione al lavoro atavico se non attenuata x via della selezione meramente estetica) è una cosa impagabile e difficilmente riproducibile con sostitutivi vari, ma serve anche essere realisti: molto spesso non è banalmente possibile far fare al nostro cane il suo lavoro ataico. Ad es io ho una pitbull-mix che ha preso dai suoi antenati ottocenteschi la voglia di attaccare tori o altri grossi animali fino a stremarli x poi farli finire dal suo umani (infatti oltre 100 anni prima dei combattimenti fra cani gli antenati del mio cane dovevano attaccare tori x farvorirne la macellazione o x sport e in USA ancora oggi alcuni esemplari sono usati x la caccia di contatto sul cinghiale) e ciò lo ha dimostrato quando anni fa in campagna catturò una grossa capra scappata all’agriturismo vicino, la atterrò e cercò di trasvcinarla fino a casa e quando io accorsi me la teneva ferma pensndo forse che io dovessi finirla con un coltello..io chiaramente la staccai dalla capra che ne uscì stremata ma con ferite relativamente lievi (non voleva rovinare la carne?), ma mentre teneva a terra quella povera bestia vidi nei suoi occhi un senso di felicità e soddisfazione mai visto prima anche se pure lei era stremata.. Però oltre al fatto che qui è illegale la caccia da contatto non metterei mai così a risdhio il mio cane, quindi anche se quella è la sua vocazione ho sempre cercato di divertirla in mofdi + accettabili e meno pericoloso..idem se uno ha un bassotto anche se la sua vocazione sarebbe amdare in tana e tirar fuotri un selvatico con tutti i rischi connessi…

          • Guarda Simy secondo me ad alcune persone non vale neppure la pena rispondere: sono quelli del “solo io so come si trattano i cani”. Ora, non sono un’educatrice esperta, posso parlare solo per esperienza. E la mia (esperienza) è identica alla tua. Tra l’altro, all’inizio, quando la mia San era cucciola le facevo fare mille attività. Penso sia stato giusto così (socializzazione, obbedienza e altro che non ricordo) ma ti giuro che soffrivamo entrambe. Lo rifarei, era il mio primo cane, per altro di taglia extra large, imparare a gestirlo (io), regole, socializzazione e quant’altro (lei) sono indispensabili per una buona vita “in società”. Ma poi, vivendo in campagna, amando entrambe la vita libera, lunghe camminate, corse nei fiumi (solo lei ovvio) abbiamo costruito, giorno dopo giorno, una vita insieme, in cui lei, da sola, ha trovato il compito che la soddisfa di più: proteggere il suo branco (me, i gatti e il cagnino arrivato tre anni fa). Ubbidirmi. Capire la mia incasinata quotidianità e starmi appresso. E’ un cane grande, e ha le sue esigenze: farla correre e camminare almeno un’ora al giorno è fondamentale. Portarla in un campo “a lavorare”? Ho provato, un paio d’anni fa, si è subito messa a zampe all’aria davanti all’istruttore, ha cercato di giocare con tutti i cani presenti, si è lanciata in corse sfrenate, poi è filata verso l’auto con l’aria di una che dice “no ma che volete da me??? possiamo andare a giocare al fiume, qua sono tutti troppo seri”. Quando la guardo negli occhi io vedo che con la vita che fa è un cane appagato, sereno, contento. Le serve questo: giochi sfrenati, corse, nuotate, stare con me. Ho la possibilità di darle tutto ciò, ma non ho nè il tempo nè i soldi nè la voglia di portarla a “lavorare” in un centro cinofilo o quant’altro. E a tutti quelli che criticano la tua scelta, che poi è anche la mia, chiedo solo di venire a vederla, la mia San, e di guardare i suoi occhi.

  10. Ho vissuto per anni con cani “che facevano i cani” e bon. Uno , trenta e passa anni fa, è morto a 16 anni perché l’ennesimo ratto prima di morire fra le sue fauci l’ha morso, passandogli l’epatite.. altrimenti forse sarebbe ancora con noi. Ed erano tutti cani che avevano un ottimo rapporto con il padrone (mio zio) con cui passavo ore ed ore fra fiumi , boschi e vigneti. Cani così in gamba da immobilizzarsi una volta finiti in quei maledetti lacci dei bracconieri, sicuri che i loro umani (mio zio, i miei genitori e me) li avrebbero trovati e tirati fuori dai guai, cosa puntualmente avvenuta, ore ed ore di ricerche dopo. Non facevano alcuna disciplina , non sapevano cosa fosse “lavorare ” e cosa no, ma occhi felici e sereni come i loro mi dispiace ma non li vedo neppure nel muso del mio dobermann, che pure fa agility, un poco di ud, “lavora” con me ogni giorno e gioca con me ogni giorno anche se sto in piedi coi cerotti.
    Li rivedo in certi cani che vedo in montagna, che fanno la guardia, vanno nei campi coi padroni , magari si lanciano dietro ai selvatici ma tornano a casa puntuali come le cambiali, hanno il collare ma non hanno mai visto un guinzaglio ed hanno un richiamo perfetto senza che nessuno abbia mai loro insegnato alcunché.
    Per cui, sì, sono più che d’accordo con Valeria.
    Avessi la possibilità vorrei col mio cane lo stesso rapporto che aveva mio zio, ma ahimè lavoro in ufficio e sto fuori casa almeno 9 ore al giorno ( ps: il mi cane è con su’nonna, che lo vizia in modo vergognoso, in caso pensaste lo lasciassi triste solo ed abbandonato )e decisamente il mondo è cambiato, per cui non posso girare per via col cane che mi sta al piede sua sponte senza comando e senza giunzaglio come mio zio ha fatto per decenni… per cui abbiamo bisogno delle “compensazioni” di cui parla l’articolo. ..cui dedichiamo almeno un’ora e mezza al giorno quando è poco…e credo di avere un cane sereno.
    Ma i Toby. .. erano i Toby…

  11. confesso io NON HO VOGLIA di lavorare con il mio cane, ma ho tantissima voglia di fargli fare il cane portandolo in lunghe passeggiate fra i boschi ed i monti e lasciandogli fare la guardia quando è a casa o dando la caccia ai topi.
    Sono una cattiva padrona? io credo di no, è un cane maltrattato? questo sicuramente no perchè è felice, non stressato e sereno. Potrei migliorare il mio rapporto con lui lavorandoci assieme? probabilmente sì, ma, per ora, siamo felici entrambi così

  12. Buon giorno a tutti i lettori e a Valeria.
    Su quest’articolo non mi ci ritrovo….non del tutto. Credo che sia meraviglioso far “fare i cani” ai cani facendo lunghe e interessanti passeggiate nei boschi e credo addirittura che ci siano delle componenti (dipende sempre dal “come” si fa la passeggiata) che arricchiscano alcune dimensioni relazionali, ma….far fare il cane ad un cane, specie se di razza con particolari attitudini – nello specifico penso al labrador in articolo -, significa anche “stuzzicare” la sua voglia di collaborare e cooperare, come detto nell’articolo sulla dog dance, significa ricordarsi della sua voglia di fare qualcosa insieme al proprietario, in cui non si condivida la sola presenza, ma ci sia un interscambio a più livelli che appaghi maggiormente il binomio o il cane e basta.
    Sottolineo “maggiormente” e le prime righe che ho scritto, perché non credo affatto che i cani della signora siano infelici o maltrattati, ma avere dei compiti, fare cose davvero insieme, magari uno scopo comune seguendo (per quanto possibile) le attitudini di razza o di soggetto, è un’altra cosa: un plusvalore, direi!

    • Il problema è lo “scopo comune” tra cane ed umano. Le uniche attività che non vedo sbilanciate a favore di una sola delle due specie in questione sono la caccia, la pastorizia e…. la compagnia!!!
      Ci sono delle attività inventate per intrattenere i cani a cui sono precluse le attività originarie per cui sono stati selezionati nel tempo. E qui secondo me viene un po’ a mancare lo “scopo comune”. Almeno da parte umana.
      Quanto al “povero” labrador che gironzola per qualche oretta al giorno…non so eh… ma se la padrona gli lancia qualche pallina…(magari in acqua!!!) può dirsi soddisfatto o è sempre un cane sottostimato?
      Io fierissima proprietaria di un cane che alla parola “lavoro” ti farebbe un gesto dell’ombrello epico.
      Lui si che non sfida la tua coscienza: esclusa in partenza l’ipotesi di fargli fare qualsiasi cosa che non sia qual che sa fare. Come gli pare e quando gli pare.

    • CIAO GIUSEPPE..IL MIO articolo è breve ma nello specifico quando gironzolo nei boschi e soprattutto con la labrador facciamo riporto in acqua e il cerca …non mi limito a portarli e slegarli…giochiamo insieme e seppur in modo ludico lavoriamo….inoltre a fine passeggiata prima di uscire dal bosco ricordiamo insieme qualche comando giusto per saperci comportare in giro…e si …come tu hai scritto non credo che i miei tre cani siano infelici e meno che mai maltrattati…o come qualcun altro ha scritto…che non dovrei avere cani ..grazie del tuo commento che trovo sincero e non offensivo 🙂

      • Ciao Simy, sono contento di sapere le vostre sono passeggiate “attive”! Infatti, avevo scritto “dipende sempre dal “come” si fa la passeggiata”…e mi fa piacere che tu abbia colto il senso del mio intervento 🙂
        Buone future passeggiate a voi quattro!

  13. No, non sono per nulla d’accordo,
    Nulla crea un rapporto profondo come il lavorare con il cane, e secondo me non bastano proprio le passeggiate.
    Già con tre cani, per creare rapporto, bisognerebbe dedicare almeno 2/3 volte a settimana a passeggiate individuali, perché così è semplicemente un proprietario che porta in giro tre cani e basta.
    Le discipline sportive non servono affatto ai proprietari che non hanno tempo di far fare i cani ai propri cani, e mi spiace davvero tanto Valeria che proprio tu la pensi così.
    Nella vita di un cane ci dovrebbe essere il lavoro (a seconda delle doti e delle inclinazioni di ogni singolo cane) e dei momenti per fare il cane.
    Nulla, neanche 5h di passeggiate nei boschi, hanno migliorato il rapporto che ho io con i miei cani quanto il lavoro fatto assieme.
    Spiace poi leggere di un labrador, che ha così tanta voglia di lavorare e di compiacere il proprietario in qualunque disciplina, lasciata semplicemente a scorrazzare nei boschi. Se le si facesse fare un po di retrieving si leggerebbe la felicità nei suoi occhi!
    I cani sono stati selezionati per lavorare con l’uomo, non (solo) per andare a passeggio nei boschi. Ovvio che un cane che sta due ore nei boschi sarà comunque soddisfatto di uno lasciato a poltrire sul divano, ma si vuole mettere la soddisfazione che provano quando invece lavorano e fanno qualcosa assieme al proprio umano?
    Se uno non ha tempo, nè la passione per lavorare con il proprio cane, allora meglio che non si prenda un cane.
    Valeria, da te un articolo del genere proprio non me l’aspettavo.

    • Totalmente d’accordo con la Sig.ra Rossi e per nulla d’accordo con la Sig.ra Ayleen.
      Le fanno pena i cani “lasciati semplicemente scorrazzare nei boschi un par di ore al giorno??” .
      Ma per piacere!!
      Per non parlare dei grandissimi cani che non hanno proprio la passione di lavorare con i loro umani. Di starci insieme: molto, di “lavorarci”: per niente!!
      E meno male!!!

    • Allora chi non ha voglia di “lavorare” con un cane non dovrebbe prenderne uno?? Hai mia provato il puro piacere di stare accanto INSIEME a un animale? A passare del tempo libero per il puro gusto di sollazzarsi? Scorrazzare liberi e felici nei boschi e giocare con il proprietario basta e avanza…e credo che il 100% dei cani sarebbe soddisfatto da due o tre ore al giorno così……!

    • forse nelle tue passeggiate non facevi null altro che passeggiare…e per quanto ti possa dispiacere la labrador ha un riporto in acqua fenomenale e un cerca anche migliore …poiche non hai mai visto gli occhi della mia cana non puoi giudicare se sia felice o no e nemmeno puoi giudicare se i miei tre cani non abbiano un rapporto con me che ci vivo 24 ore al giorno…nei boschi non scorrazziamo solo…e credimi …è poco gentile dire a qualcuno che alimenta in modo casalingo i suoi cani…li fa uscire ogni giorno per ore …ci gioca e li segue nell educazione che non dovrebbe avere cani….e poi…come puoi giudicare il rapporto che ho con i miei cani???io non ho il tempo per andare a fare sport con i cani…e ho una passione incredibile per i miei cani…è molto ineducato scrivere “allora è meglio che non si prenda un cane”…perche secondo il suo pensiero allora nessuno che non è iscritto a qualche corso non dovrebbe tenerne uno…e lo trovo davvero terribile come pensiero

      • E se non hai una laurea in pedagogia non dovresti aver figli?? Mah..
        Io volevo “solo” avere un cane perchè mi piacciono i cani… quando ho potuto l’ho preso, Me ne pento 90 volte al giorno, ma forse non abbastanza perchè ne ho poi preso un altro… masochista..
        Ho lavorato un pochino col primo cane fino a quando lui ne ha avuto voglia, quando ho visto che faceva le cose solo perchè gliele chiedevo io ho smesso.
        Adesso ha l’incarico di fare la guardia e di raccogliermi i calzini quando cadono dal cesto mentre stendo, oppure se stendo sul balcone di stare attento che non arrivino gli ufo a rapirmi.
        La faccia che fa quando fa questi “lavori” è infinitamente più felice di quando lo facevo girare in agility. Forse ho un cane scemo…anzi due, perchè la sua coinquilina invece crede che il suo compito sia …esistere.. e rallegrare tutti con la sua regale bellezza….

    • Mi sembra ci sia un fraintendimento di fondo, soprattutto qui: “Ovvio che un cane che sta due ore nei boschi sarà comunque soddisfatto
      di uno lasciato a poltrire sul divano, ma si vuole mettere la
      soddisfazione che provano quando invece lavorano e fanno qualcosa
      assieme al proprio umano?”… le due ore nel bosco non mi pare che i cani siano sguinzagliati alla deriva da soli in stile “E mo’ arrangiatevi, vi aspetto qui”. Il tutto sta a come è impostata la routine dell’andare insieme per boschi. Se l’umano è punto di riferimento, se la passeggiata è vissuta da tutti come un “andare insieme”, e rientra in quella che è vista come schema quotidiano, non manca nulla al dare un senso alla giornata del cane, appagandolo (e non semplicemente stancandolo).

      • concordo: ci sono anche “vie di mezzo” fra il lavoro “sportivo” col cane e il mollarlo in giro senza controllo o quasi: io ad es alla mia pitmix soprattutto quando era + giovane (adesso ha 11 anni) ho insegnato fin da cucciola i comndi di base (anche x una questione di sicurezza) e qualche giochino, e sia quando passeggiamo (purtroppo in città: abito in centro Genova e è molto allergica all’erba quindi sui prti e nei boschi ci può andare con parsimonia) che quando la libero le faccio fare dei semplici esercizi di ubbidienza di base (se al guinzaglio facciamo tratti al piede, stop o seduto o altri comandi improvvisi, salto delle catenelle e pseudo-agility passando su panchine e muretti con comandi vari anche in mezzo; quando libera facciamo riporto, condotta al piede, le chiedo seduti terra ecc sia vicina che a distanza ecc..e anche in casa le chiedo talvolta di fare esercizi di ubbidienza di base o un poco di “miny-riporto”, ho provato anche giochi di fiuto ma qè letteralmente handicappata col naso quindi ho smesso).. Certo questo magari non basta a un malinois di linea da lavoro (e x questo serve scegliere il cane che si prende in modo coerente), ma x molti cani “medi” o x razze anche da lavoro ma di selezione da expo se unito a un adatto movimento credo che basti, magari non è il meglio del meglio che si potrebbe offrire al cane, ma in fondo tutti dobbiamo adattarci un minimo, cani compresi e questo non credo che li renda infelici come non rende propensi noi al suicidio non vivere in una vila.

  14. Cani di razza che non lavorano, il tema mi appassiona. Il mio sogno è da sempre il border collie, ma da grande appassionata di questa razza sono consapevole di non potermelo permettere, in termini di tempo da potergli dedicare: il lavoro, i figli, le riunioni a scuola… credo che il mio meticcio possa essere più in grado di sopportare di essere trascurato. Sbaglio? Forse un giorno, quando i bimbi saranno grandi, potrò farmi anche io il border, mi dico.. Però ultimamente, vedo sempre più spesso border collie adottati da chi non ha mai avuto cani e al massimo li porta a spasso per fare la pipì; border adottati da chi non gli insegna neppure il seduto. E quando vedo da lontano questi cani “non lavorati”, quando colgo da lontano la capacità di concentrazione di cui sono capaci, mi piange il cuore, e mi chiedo se sia giusto che cani di razza con alto potenziale intellettivo siano “sprecati” per fare SOLO i cani..

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