giovedì 28 Marzo 2024

Socialità, asocialità e vita vissuta

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di GIORGIA – Rispondo all’articolo di Davide con tre aneddoti, perché a volte la socialità o l’asocialità non dipendono esclusivamente da noi, ma si arriva a comprendere molto meglio se stessi attraverso l’esperienza di vita.
Parto dalla fine, dicendo che io ad oggi mi sento un Pastore del Caucaso incrociato con un cane Corso mixato con l’energia di un Malin… Che no, non sono i miei cani: è ciò che sono diventata io dopo 6 anni da proprietaria di cani.

Aneddoto 1 – Incontro con gli animalisti: per questo aneddoto dovrei scrivere un libro. Riassunto in tre righe: denuncia per maltrattamento animale, finita con scuse ufficiali da parte degli organi competenti. Per questa faccenda mi sono venute l’ulcera ed una sana repulsione per le manie di salvataggio cani, soprattutto quando i cani sono in ottima forma e stanno benone. Ancora adesso quando ci penso ho i travasi di bile. Ho passato settimane di telefonate anonime, insulti e gente che faceva i turni a fare “controlli” davanti a casa mia…con i carabinieri increduli. Ho vinto tutte le cause.

IMG-20160517-WA0010Aneddoto 2 – La fortuna viene dallo “scuro”: eh sì, io ho due Labrador… non color miele, quindi più difficilmente riconoscibili dai più. Un pomeriggio sono felicemente in casa con le finestre aperte e i cagnoni dormienti in giardino, quando sento il “wof wof” del maschio; siccome non abbaia mai, esco. La scena è da film: nonna bimbo munita che cerca di infilare il bimbo (un paio d’anni) nel mio cortile da sopra il cancello. Alla mia domanda “ma che ca… sta facendo?” mi risponde beata: “ma non sono i cani della pubblicità? Volevo farli conoscere a mio nipote! Sono buoni, no?” Bippo per educazione tutto ciò che le ho detto dopo.

Aneddoto 3. Questo racchiude in realtà due episodi distinti.
Episodio 1: trasloco, villetta a schiera di testa, ora con me abitano i due Labrador e un Pastore Tedesco. La casa è in un quartiere molto carino dove quasi tutti sono cani-piccoli muniti…Esco in giardino a giocare con i miei cani, vedo un signore con un Jack Russell Terrier che prende il cane in braccio, lo solleva ad altezza rete e gli dice “Vedi questi cagnoni come sono grandi? Fai il bravo o ti faccio mangiare”. In tutto questo il Jack Russell aveva tutti i denti di fuori (comprensibilmente) e io avevo i miei tre cani “in piedi” sulla recinzione (che ora ho alzato a 1m e 80cm, per la cronaca…). La fortuna ha voluto che, mentre io sono una proprietaria bipolare, i miei cani siano autodidatticamente molto bravi, quindi al richiamo sono arrivati subito. Anche in questo caso le risposte le bippo.
Episodio 2: anziana signora mi insulta dalla finestra perché i miei cani vivono in casa e non IMG-20160517-WA0005in giardino: “che schifo! Ci dormirà anche?” è la cosa più carina che mi ha urlato. Non le rispondo, la sera parlo con suo figlio e lui mi dice che la mamma ha paura. Io gli rispondo che non si sono nemmeno mai incrociati e lui ammette che sono molto educati e silenziosi (ho lavorato tanto affinchè il Pastore Tedesco non abbaiasse ad ogni foglia che cade). Poi però mi dice che gli hanno detto che il cane d’estate puzza e che i cani portano la Leishmaniosi. Lì sono partita con il pippone sulle zoonosi, aggiungendo che quindi io volevo un SUO certificato medico, per tenere al sicuro i miei cani nel caso che lui ne fosse affetto e lo avesse poi punto un pappatacio…potete immaginare il resto.

Ora, Davide, ti risparmio il mio approccio a tutta la cinofilia “ufficiale”, perchè anche lì ne avrei da dire…Una su tutte: porto il PT al SAS e loro mi ridono in faccia: “lei è una donna, e il suo cane ha il pelo lungo.” Questo è stato il benvenuto.
Quindi, benvenuti tutti quelli che vivono con leggerezza e serenità, ma, per favore…se devete rompere il ca…state lontani da casa mia.

Ho avuto insulti perchè non li porto con la pettorina e insulti perchè li porto con la pettorina, gente che prende in braccio il suo cane piccolo perché i miei lo potrebbero mangiare, gente che mi ha detto che portare cani così grandi al bar è maltrattamento, gente che mi ha detto che un Pastore Tedesco maschio si innamora della proprietaria donna e quindi diventa pericoloso (magariiii!!!).
Perchè li hai castrati? Perchè non li castri? Sembra che tutti, quando hai il cane, abbiano qualcosa da dire.

Io una cosa da dire ce l’ho: quando sono stanca, triste, incazzata, allegra, felice…e passeggio con loro, il mondo per me non esiste. Tutto scompare davanti a tre scemi scodinzolanti che tutti i giorni mi insegnano qualcosa. Anche che a volte basta una scrollata per dimenticare le cose brutte.

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14 Commenti

  1. Quando si hanno cani grandi queste situazioni sono all’ordine del giorno… io col mio pericolosissimo simil pastore tedesco non mi offendo mai, anzi se certa gente mi sta alla larga perché pensa che il mio cane sia pericoloso non può che farmi piacere.
    Certo lui è un maschione un po’ rissoso e mi sono capitate più volte situazioni di microcani sguinzagliati che sono andati ad infilarsi proprio nelle sue fauci ma ne sono sempre usciti indenni.

    Quello che mi ha stupito di questo articolo e che mi stupisce ogni volta che incontro più cani di grossa taglia con un solo amico umano, è che la proprietaria di questi tre bellissimi cani riesce a portarli in giro tutti insieme senza danni. Ma come fa? Io da tempo desidero affiancare al mio una femmina sempre di grossa taglia ma sicuramente non riuscirei a gestire le passeggiate, appena un altro maschio abbaia lui parte e la femmina gli darebbe man forte…

  2. Boh, a volte ho l’impressione di vivere fuori dal mondo. Ma solo a me, un vent’anni di cani, non sono mai capitate tante e tali traumatiche esperienze (al massimo qualche persona con la paura dei cani e qualche saputello di passaggio)?

  3. ribadisco un giudizio già fatto in un altro articolo. Ci sono sempre delle eccezioni, ma comincio seriamente a credere che i proprietari dei cani dovrebbero farsi una vita, oltre quella di dipendere dai cani. Questo misurare continuamente il mondo mettendosi a 4 zampe li rende davvero fuor di ogni contesto. Ripeto, eccezioni ci sono, maleducazione (tanta) anche. Ma anteporre la canilità (non il cane) alla socialità umana necessiterebbe di un intervento, persino medico. Questo articolo è uno spunto, non nego che l’autrice abbia
    vissuto tutte quelle “devastanti” esperienze. Ma se i problemi capitano sempre a noi, facciamocela una domanda… Io sono sempre dalla parte dei cani (ne ho 2), di più quando li vedo in certe mani. Spero che sia consentito un dissenso, invece dei soliti, scontati, abbai di consenso (ecco, è quello il problema, quando il padrone abbaia al posto del cane pensando di fargli un favore: siate persone e fate fare ai cani i cani).

    • ma no Rocco non è una questione di assenso o dissenso o di dipendenza dal mio cane. Personalmente ho fatto un percorso dal mio primo cane all’ultimo. Dopo la morte del mio penultimo morto a febbraio del 2014 a 17 anni, (non ti sto a dire la sofferenza che ogni volta si prova) è arrivato il mio Noah, pensavo che nulla potesse sostituire il mio Tato e invece solo loro sanno aprirti il cuore e ridiventano immediatamente i protagonisti. Con lui ho deciso che me lo sarei gustato il più possibile anche perchè è un cane ombra (è un labrador), ho iniziato a farlo socializzare subito da piccino con i cani, ho iniziato da subito a portarlo in macchina e al lavoro con me (questo purtroppo non tutti sono nella condizione di farlo, ma è bellissimo ti assicuro e non solo per me). Con questo desidero farti capire che nel mio caso ho puntato tutto sulla sintonia tra me e lui. Ti assicuro che ho una famiglia, lavoro e che Noah è solo il più grande valore aggiunto il membro aggiunto perfetto….e lui è felice…Io il mio cane desidero vivermelo così, ma ognuno di noi ha il diritto di viverlo come vuole, naturalmente nel rispetto di un comportamento civile.

    • Quindi siccome io sono un misantropo dal tuo limitato punto di vista rinchiuso in asfalto e internet necessito di un medico?

  4. Come ti capisco Giorgia…Quotidianamente quando esco in passeggiata con Noah il mio labrador, sono io che scruto chi è in lontananza con il cane. Sono divenuta abilissima a carpire i movimenti degli altri proprietari e a percepire se sono affidabili o meno, naturalmente gli umani non i cani. Fortunatamente Noah è sempre molto più attratto dai vari profumi lasciati dai suoi simili che dai suoi simili stessi che snobba spesso infastidito se li sente abbaiare in modo isterico…anche io come te mi sono spesso trovata in situazioni dove i proprietari alzano il proprio cane al cielo per paura della mia cattivissima belva e ho provato più volte a far capire loro che non è l’atteggiamento più idoneo, ma ora mi sono arresa, ignoro tutti e mi godo il mio tesoro in barba a tutto e a tutti!

    • Sono proprietaria di cani piccoli (2 jrt) e a volte devo alzare i cani al cielo perché sono alquanto rissosi al guinzaglio e la gente non lo capisce, così mi evito delle figure di m.. Ma gli altri pensano “Tanto sono piccoli..” Oppure dicono “ma il mio è buono, non abbia paura” ecc ecc. A volte vado per la mia strada, a volte rispondo “i miei no” e se proprio insistono lascio fare alle piccole belve e allora… “vieni Fuffi tesorodimamma andiamo via da questi cani che non sono socializzati”. Ultimamente sono io che non sono ben socializzata e cerco posti poco frequentati, così si rilassano i cani, ma ancora di più io.

      • Sai Martina, nella mia piccola esperienza (ho sempre avuto un cane di grossa taglia da quando sono nata ma questo vuol dire poco o nulla), ho notato che i cani vengono molto attratti dall’ alzata in braccio dei cani altrui. In alcuni casi lo trovano un gioco curioso, in altri casi proprio una vera sfida a prendere l’animaletto in alto. Quando invece perdono nella maggior parte dei casi interesse se il cane è per terra e si limitano ad annusarlo…il tutto dipende molto anche dalla tranquillità e dalla padronanza che traspare dal proprietario. Ma detto ciò io non sono nessuno per giudicare il tuo modo di condurre i tuoi piccoli e se ti senti più tranquilla fai bene ad isolarti…anche se ti precludi a volte esperienze belle sia per te che per loro, ma sicuramente eviti a priori le brutte!

        • Non fraintendere, a loro le esperienze, anche stressanti belle o brutte che siano, non mancano. Raduni, passeggiate organizzate dall’educatrice, vacanze, giri in centro, autobus, mare.. Se esco loro sono praticamente sempre con me e se la cavano benissimo, ma almeno la passeggiata quotidiana la voglio vivere serena. Di solito non li tiro su (anche perché sono due e faccio un po’ fatica e so che può innescare ancora più curiosità in un altro cane) ma ci sono delle occasioni che non mi lasciano scelta. Esempio: se un padrone imbecille attraversa di proposito la strada venendomi incontro (mi hanno insegnato che è sbagliatissimo) dicendo/urlando al suo cane “guarda che bei cagnoliiiiniii” e i miei già si agitano, o mi butto in mezzo al traffico per scansarlo o lascio scatenare una rissa, e se siamo già “nella rissa da parchetto” o li strozzo o gli faccio lasciare unghie e zampe sull’asfalto e i denti sull’altro cane (sono un po’ stronzi i piccoletti). Alcune volte è inevitabile, sempre per l’acuta intelligenza altrui… Almeno con i randagi si ignorano.

  5. grande Giorgia, bell’articolo, lucido e ironico! Il tuo PT capellone è uno splendore 🙂 e aggiungo che in più periodi della mia vita ho sentito l’esigenza fisica di scrollarmi di dosso situazioni ( e persone) come i cani quando escono dall’acqua..se fossimo capaci di imitarli vivremmo sicuramente meglio

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