martedì 19 Marzo 2024

Lavoro in acqua: si riparte!

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di CLAUDIO CAZZANIGA – Credo che dopo il momento del dolore, dello sgomento, del rimettere insieme le idee…arrivi sempre il momento della ripartenza. SEMPRE.
Sono contento di essere ancora qui a scrivere, perché sono felice che Davide e Fabiana  abbiano deciso di continuare nel solco che Valeria ha tracciato. Ci vuole tanta forza, tanto coraggio ma sono convinto che continuare con “Ti presento il cane” sia il segno più bello e tangibile dell’affetto e della stima che tutti noi abbiamo avuto nei confronti di Valeria. Noi non siamo Valeria… ma daremo il massimo.
E visto che Valeria voleva che parlassi di lavoro in acqua… che acqua sia.

Intanto vi dico che la stagione è partita.
In Francia la prossima domenica è già tempo di verdetti, si disputa la finale della “Coupe de France 2016”, la seconda manifestazione più importante in quel Paese.
Al via anche in Lussemburgo, Germania e Belgio.

Anche in Italia le prime prove hanno avuto inizio, con il proseguo della stagione vi darò maggiori informazioni.

scansione0002Lo scorso sabato mattina invece  – e dal sacro passiamo al profano –  in quel di Val Brembilla, ridente paesino alle porte della Val Brembana in provincia di Bergamo il Centro Cinofilo DogZilla A.S.D. ha organizzato uno stage di lavoro in acqua. La location un piccolo laghetto adibito alla pesca sportiva. Piccolo vuol dire piccolo… 100×30 nel punto più largo, ma ben strutturato. Bagni, parcheggi, una tettoia in legno per ripararsi, area completamente recintata e molto sicura.  La giornata è stata delle peggiori, acqua, acqua, acqua ed ancora acqua. Senza tregua. Dovevano essere undici i binomi iscritti, ma sette sono stati poi i temerari che si sono presentati. Il laghetto come detto piccolo si è prestato molto bene al tipo di lavoro che avevo in mente… ah già, dimenticavo: il corso l’ho tenuto io…
Alla fine mi è spuntata una branchia dietro un orecchio, mah va beh!

Abbiamo ospitato binomi provenienti da Como, Modena, Parma, Brescia e dalla provincia bergamasca. Golden, labrador, chesapeake le razze presenti e devo dire che, nonostante la pioggia ed i tempi di attesa fisiologici tra un esercizio e l’altro, si sono tutti ben comportati.
Lavoro sul riportello, approccio alla cima, approccio al gommone e un po’ di lavoro sul figurante il menù che abbiamo proposto. Bella e soddisfacente la risposta che hanno dato i cani, siamo riusciti a tenere sempre alta la loro motivazione ed a cercare, per quello che si è potuto, di dar loro una minima impostazione.
Tutti i cani sono entrati in acqua, hanno svolto gli esercizi e hanno reso felici i loro conduttori… perché poi, per me che sto in acqua, la parte più divertente è vedere la fisionomia dei conduttori che vanno dal…”non lo farà mai…” al “amoreeeee della mamma ero certo che lo facevi….”.
Con una giornata di caldo avremmo potuto fare più cose, ma già così credo sia stato un successo.

E visto che da cosa nasce cosa… lo stage di sabato ha portato alla costituzione di un gruppo di lavoro in acqua aperto a tutti, che si ritroverà tutti i martedì a Val Brembilla a partire dalle 16 e darà la possibilità di avvicinarsi alla disciplina.

La stagione è ufficialmente iniziata!

Grazie a Matteo Bocchi per le foto.

 

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22 Commenti

  1. Buonasera, vivo a Palermo,mi verrebbe da dire purtroppo,e mi piacerebbe fare col mio labrador uno sport in acqua. Non ho la pretesa di fare salvataggio, anche perché il Sics propone un corso con una sola seduta mensile dalle 10 alle 17 in un parco assolato a un costo proibitivo.Insomma, io vorrei solo impegnarmi col mio cane in una attività non agonistica e senza pretese di “eroismo”,ma di reciproca soddisfazione per affinare il nostro rapporto.Qualcuno può consigliarmi?Grazie.

  2. La cagnolina nella foto non ha partecipato al corso, ho mandato un po’ di foto… ma credo in un formato non corretto, per cui in redazione hanno messo quelle due foto che… sono carinissime.
    Rispondo a Dina e Daniela.
    I due e percorsi sono completamente diversi. A livello operativo innanzi tutti è necessario che il conduttore sia in possesso di un brevetto di assistente ai bagnanti di acqua esterne… volgarmente deve essere bagnino abilitato al mare, non in piscina. Poi la cosa fondamentale è portare a riva nel più breve tempo possibile il pericolante. Non si bada molto alla forma. Il cane è utilizzato più che altro come “mezzo di trasporto” in maniera di far risparmiare le energie al conduttore che si occuperà del salvataggio vero e proprio.
    Nell’attività sportiva “tecnicamente” lavora solo il cane. Il conduttore non entra mai in acqua, ed il cane acquisisce molti più esercizi rispetto ad un cane operativo. Nello sportivo il cane esegue riporti.. ma anche apporti. Ha una parte di lavoro a terra… in Svizzera ad esempio ci sono 6,7 esercizi a terra. La precisione in un cane sportivo è d’obbligo. Il fatto che gli esercizi iniziano e finiscono al piede. I doppi comandi vengono puniti ecc. ecc. ecc.. Diciamo che un buon cane sportivo può essere anche un buon cane operativo. Non sempre il contrario… comunque mi avete dato un bello spunto per scriverci sopra… grazie!
    Concludo. Secondo me meglio trovare un gruppo che lavori su un settore specifico. Se volete operare in spiaggia cercate un gruppo operativo, altrimenti meglio cercare un gruppo che si occupi solo di sport.

    • Allora, mea culpa 😀
      Claudio in effetti mi aveva mandato un bel po’ di foto, tra cui quelle che ho messo nella gallery a fondo articolo.
      Per errore avevo però anche salvato le foto che mi aveva mandato Elisa per l’intervista alla sua Cali (uscita oggi) nella stessa cartella, e siccome erano foto di un flat appena uscito dall’acqua 😀 non mi sono accorto dell’errore e ho fatto un po’ di confusione.
      Quindi chiedo prima di tutto scusa a Claudio, ora ho provveduto a sostituire le foto mettendone alcune di quelle che mi aveva inviato lui anche nell’articolo, mentre la piccola Cali ora ha le sue foto nell’intervista a lei dedicata 🙂
      Scusate la confusione!

  3. non mi è chiara una cosa però: chi desidera svolgere questa attività con il proprio cane- a livello sportivo, non con la protezione civile- deve comunque fare i brevetti con le associazioni che preparano i volontari per le spiagge, oppure sono due percorsi distinti? A trieste c’è una scuola cani salvataggio, ma credo che si aspettino – giustamente- che chi prende il brevetto poi dia il suo tempo con la protezione civile..e se io volessi fare solo attività sportiva?

  4. Grazie Claudio, grazie perchè questo tuo prologo all’articolo di oggi viene scritto con cognizione di causa, è bello continuare a leggerti. Oggi ammiro la flattina delle foto (perchè amemmepare che sia femmina) ma spero che presto ci parlerai anche di Mave

      • ma io ho pensato la stessa cosa..vuoi vedere che quella ragazza non ci ha detto nulla?? ma come dobbiamo tirarli su, sti giovani? :-))

        • No lei non dev’essere andata lì, son foto che ha messo su fb. Sicuramente però si farà una gigantografia dell’articolo…la sua Cali cane da copertina 🙂

          • ah ah, una baby model..come jodie foster 🙂
            ora che mi fai notare, è vero, ho già visto quella foto, ce l’ha mostrata tempo fa

    • Si, è la Cali… avevo avuto uno scambio di mail con Fabiana (o Davide?) un paio di settimane fa 😀 No, non siamo andate al corso di Claudio ma ci stiamo seriamente pensando! E a mia nanetta è superbella, me lo dico da sola 😛

  5. Certo che si! Ieri abbiamo avuto un esempio in proposito. Australian di 4 anni, diffidente con gli umani al punto di non farsi avvicinare.
    Uomo in acqua con muta nera, tantissima pioggia che scendeva. È bastato motivarlo un pochino su un riportalo ed è uscito un cane che nemmeno la conduttrice aveva mai visto.
    Tuffi da riva, dal gommone ed interazione con il figurante…. provare per credere!!

    • Fortissimo! Allora penseremo seriamente di venirvi a trovare.. Sono alla ricerca di “cosa potra’ divertire di piu’ la belvetta”!

  6. Progetto davvero intrigante! Avrei una domandona.. Si puo’ preventivamente valutare se vi sia attitudine all’acqua anche in cani di razza non selezionata per questo tipo di attivita’? credo di poter immaginare che mole/peso siano determinanti..
    Per quanto riguarda il proseguire “nel solco tracciato da Valeria” voglio esprimervi entusiasmo e gratitudine e il migliore incoraggiamento. E’ il segno piu’ tangibile della sopravvivenza di Valeria. Come avrete potuto ben percepire qui, dalla parte dei lettori, si fa un gran tifo. E sappiamo che ce la metterete e metteremo tutta! Forza Tpic!!!!!!

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