di DAVIDE BELTRAME – Nelle scorse settimane c’è stato, come del resto ad ogni Dicembre, un fiorire di richieste su “cosa fare” per i cani con la paura di botti, fuochi d’artificio e correlati vari, con le varie petizioni contro i botti, le consuete immagini e video sui bendaggia antistress e via dicendo. Comprese anche immagini simpatiche della serie “no ai botti, sì ai biscotti” con relative variazioni sul tema.
Fin qui nulla di nuovo; negli ultimi giorni in compenso abbondano anche status del tipo “ma pensarci un po’ prima no?”, tendenza che invece mi è parsa una relativa novità.
Ora, sorvolando sul fatto che poi molti di questi post siano diventati gare a chi ce l’ha più lungo, a chi ha risolto più problemi, ci ha messo meno lezioni e via dicendo (perchè tirarsela su Facebook ormai pare un obbligo), e in qualche caso magari possa suonare un po’ come antipatico o “aggressivo” per come è stato posto…l’appunto di partenza è decisamente lecito.
Perchè per carità, può capitare di “scoprire tardi” che il nostro cane ha paura dei botti: magari è da poco con noi, magari non aveva mai manifestato paura prima d’ora e quindi non ce lo aspettavamo… però non è credibile che tutti i casi siano così improvvisi e tutti si accorgano per la prima volta che il proprio amico a quattro zampe ha paura dei botti proprio quando l’anno è agli sgoccioli.
Quindi… cerchiamo questa volta di porci il problema per tempo così da non arrivare poi a Dicembre 2018 e trovarci punto e a capo?
Il “rimprovero” comunque non vale solo per i proprietari, perchè anche chi sta rimproverando di non averci pensato in tempo dovrebbe fare un po’ di “mea culpa”, perchè nessuno magari al 30 Agosto dice “ehi, ricordatevi di controllare il vostro cane ha paura dei botti, così avete tutto il tempo per lavorarci”.
Io ammetto che “cavolo, in effetti finora abbiamo parlato dell’argomento solo a Dicembre” e faccio il fioretto di parlarne magari a metà anno!
In questi giorni purtroppo si leggono diversi casi di cani scappati per la paura dei botti e in alcuni casi l’esito è stato tragico: non arrivare impreparati può quindi prevenire ben più che qualche disagio.
Concludo rimandando a due articoli in cui abbiamo trattato il tema botti, ma più in generale invito soprattutto chi ha cani che già hanno manifestato paura per i botti (o per i temporali) ad affidarsi a un professionista che possa vedere dal vivo il cane e quindi studiare il percorso più adatto per quel soggetto: magari non tutti avranno la possibilità di risolvere completamente, ma quantomeno potrebbero riuscire a rendere “gestibile” la situazione.
Paura dei botti: tutto quello che c’è da sapere (e che si può fare per limitarla)
Botti di Capodanno: come evitare che il cane si stressi o si spaventi