venerdì 29 Marzo 2024

Ti presento… gli I.A.A. – Il benessere del cane negli I.A.A.

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Laura Cibeca
Laura Cibeca
Nata a Perugia il 25 Marzo 1975 ha iniziato fin da piccola ha frequentare i campi di addestramento per cani. Dopo la laurea in Scienze dell’Educazione, frequenta un corso per operatori di pet therapy e certifica con la Delta Society l’american staffordshire terrier “Artù” che per 3 anni sarà il suo socio in tutti i progetti di pet therapy in Umbria. Successivamente frequenta il Master per coordinatore e conduttore di progetti di Attività e Terapie Assistite con l’Ausilio di Animali presso le facoltà di Veterinaria e Medicina e Chirurgia dell’Università di Perugia. Dal 2005 ad oggi ha elaborato e realizzato numerosi progetti di IAA in diversi contesti: residenze protette per anziani, centri diurni per malati di Alzheimer, centri diurni per ragazzi con sindrome autistica, scuole, asili e dal 2013 è presente con il Pastore Australiano “Kalì” presso l’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia. Attualmente è Istruttore Cinofilo APNEC e CSEN, Delegato Regionale APNOCS (Associazione Nazionale Professionale Operatori Cinofili per scopi Sociali). Coadiutore del cane, Responsabile e Referente di Intervento in Educazione Assistita con gli Animali (idonea presso il Ministero della Salute – Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie). Presidente dal 2013 dell’ASD Speed Dog Perugia. Ha scritto diversi articoli sulla pet therapy e sul rapporto bambini – cani, due libri ed è docente in diversi corsi per coadiutore del cane. Fermamente convinta che l’educatore cinofilo debba essere innanzitutto un aiuto e un supporto per ritrovare e/o rafforzare il rapporto tra il cane e il proprio compagno umano. La vita con un amico a quattro zampe è un arricchimento per tutti.

di LAURA CIBECA – Il cane che viene coinvolto in progetti di IAA è, a tutti gli effetti, un cane che lavora.
L’impegno fisico ma soprattutto psichico è molto alto e comporta inevitabilmente dello stress.

La scelta del soggetto giusto per un determinato progetto, non è fondamentale solo per la riuscita dell’intervento, ma anche per salvaguardare il cane da inutili esperienze negative. Il cane deve lavorare non più di due ore a settimana, deve aver compiuto i due anni di età. Non si fanno lavorare femmine in calore o in gravidanza, cani che presentano patologie o problemi comportamentali, cani con ferite ecc…
Prima e dopo ogni seduta occorre sempre osservare il nostro cane per controllare che sia tutto nella norma. Un cane che riconoscendo un determinato posto, per esempio una scuola, non vuole scendere dall’auto o mostra chiari segnali di agitazione o stress (grattarsi o scuotersi ripetutamente, sbadigliare, ansimare, salivare in maniera eccessiva…) dovrebbe essere immediatamente tolto da quella situazione.

Per aiutare i cani è utile seguire questi piccoli accorgimenti:
– Prima di ogni seduta è necessario che l’animale venga portato a fare i suoi bisogni e camminare, correre un po senza ricevere comandi.
– Prepararsi sempre con un buon margine di anticipo, in modo da non arrivare sul posto trafelati o in fretta. Seguire sempre i tempi del proprio cane.
– Durante la seduta è fondamentale fare attenzione ad eventuali imprevisti o incidenti che possono capitare.
– Dopo la seduta dare da bere al cane se necessario, portarlo in un luogo aperto e tranquillo dove possa essere lasciato libero di correre e giocare senza comandi o richieste particolari da parte del conduttore.
– Portarlo a casa a riposare. Controllare poi nei giorni seguenti eventuali segnali di malessere o cambiamenti di comportamento improvvisi.

I soggetti che, di solito, vengono coinvolti nei progetti, per il loro alto grado di docilità e socievolezza, spesso sono difficili da notare nelle situazioni stressanti, perché tendono ad assorbire senza mostrare troppo all’esterno; quindi è fondamentale che il conduttore conosca profondamente il proprio animale.
Per essere pratici: un cane sotto stress che non riesce a recuperare potrebbe manifestare comportamenti non adeguati anche al di fuori delle sedute.
Se per un soggetto è difficile lavorare con dei bambini, per esempio in una scuola e non si fa attenzione o si trascurano segnali che il cane ci invia, egli potrebbe iniziare a mostrare disagio verso i bambini anche al parco o in altri ambienti dove prima l’animale frequentava tranquillamente.

Mi è capitato di vedere un soggetto, coinvolto in un progetto con delle persone anziane, dimostrare paura per le carezze, non troppo gentili, dategli durante le sedute dagli utenti e vederlo con il tempo schivare e “schiacciarsi” in presenza di persone anziane al parco o a casa sua senza alcuna motivazione apparente.
Tutti i professionisti coinvolti nell’elaborazione e realizzazione di IAA dovrebbero sempre tenere ben in mente che qualunque tipo di intervento, per il cane, è un impegno serio e spesso prolungato nel tempo e che il cane deve essere monitorato non solo sotto l’aspetto fisico ma anche psichico, facendo attenzione anche al più piccolo segnale di disagio o stress.
Gli IAA portano beneficio all’uomo grazie alla relazione che si instaura tra cane e utente e questo può accadere solo se l’incontro avviene nel pieno rispetto di entrambi.

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