venerdì 29 Marzo 2024

Ti presento… il soccorso sportivo in acqua – Recupero di doppio figurante animato e inanimato

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di CLAUDIO CAZZANIGA – Continuiamo a parlare di esercizi di recupero di figuranti: oggi parliamo di un esercizio che unisce gli ultimi due che vi ho descritto.
Prima abbiamo parlato del figurante in difficoltà. Nell’articolo scorso del figurante inanimato. Oggi li mettiamo nello stesso esercizio: recupero di doppio figurante animato e inanimato. In gergo è “avanti gira-polso porta”.
Generalmente il cane al fianco del suo conduttore sta sulla riva.
A distanza di 30 o 50 metri su di un gommone sono posizionati due figuranti.
Su cenno del giudice il primo si tuffa e simula il panico, con gesti e segnali vocali MA senza mai chiamare per nome il cane.
Il gommone prosegue e a circa 20m di distanza e sempre su segnalazione del giudice, si tuffa il secondo figurante che si mette in posizione a “T” e rimane immobile.

Su ordine del conduttore il cane si dirige SEMPRE sul figurante che simula il panico, lo lascia agganciare all’apposita imbracatura e si dirige sul secondo figurante. Lo afferra per il polso e riporta entrambi a riva.
Ci sono alcune varianti al tema: il gommone può transitare da destra verso sinistra oppure da sinistra vs destra, s scelta del giudice si tuffa prima il figurante in difficoltà oppure quello inanimato.
L’importante è che il cane vada sempre prima verso quello animato.

Come lo insegno?
Beh… Se abbiamo lavorato negli step precedenti in maniera corretta direi che grossi problemi non dovreste averne.
Per prima cosa scindete gli esercizi. Lavorate prima sul figurante in difficoltà, con tutti i criteri visti qualche articolo fa. Poi lavorate nello specifico sul polso come abbiamo visto 15 giorni fa.
Nell’unire gli esercizi abbiate un po’ di riguardo su alcuni particolari.
Spesso il cane ha un esercizio che predilige: ricordo la mia Bati che amava da morire il polso. Ares, un Terranova che addestravo prima della Bati. era più propenso ad andare sul figurante. Per cui se sapete questo lavorate di conseguenza.

Consiglio di direzionare il cane, già sulla riva, verso il figurante animato.
Cane spostato in diagonale. Sull’invio potete fare anche un mezzo passo in avanti per indirizzarlo e confermagli che sta andando verso la direzione giusta. Se dovesse virare verso il figurante inanimato o tornare a riva consiglio di stare in silenzio e far sì che sia il figurante animato a richiamare maggiormente l’attenzione del cane, fino anche a chiamarlo per nome.
Questo dà molta fiducia al cane e lo aiuta a capire di guadare avanti e non girarsi indietro continuamente per cercare supporto.
Una volta arrivato sul figurante animato suggerisco che il figurante inanimato faccia un piccolo rumore con la mano sbattendola sull’acqua.
Al conduttore consiglio all’inizio di mettersi con mano e braccio fuori un po’ a modi bandiera in direzione del figurante inanimato.
Questo aiuta il cane nel caso dovesse guardare verso riva per chiedere conferma e permette a Voi di non usare continuamente comandi vocali.
Una volta agganciato il secondo figurante per il POLSO basterà un richiamo per farlo tornare da Voi a riva.

All’inizio distanze molto corte ed aiuti da parte dei figuranti.
Poi via via vi potere sbizzarrirvi moltissimo. Come già detto potete invertire la posizione dei figuranti e la direzione del gommone.
Ma poi potete mettere un figurante a 20 metri da riva e l’altro a 50, così da non essere più in parallelo ma in diagonale. Potete posizionare i due figuranti ma mandare il cane su uno e poi richiamarlo a Voi. Potete partire dal gommone.
Potete veramente utilizzare una marea di varianti e divertirvi un sacco, lavorando tanto sul nuoto e sulla gestione del cane.
Ricordate però, che quando si lavora soprattutto al mare e nell’Oceano i figuranti assumono la posizione iniziale… Ma poi come spesso capita è il mare a decidere dove metterli.
E vi garantisco che molte volte finiscono in posizioni incredibili!
Per cui… Al solito, fantasia al potere e provatelo in tutte le maniere che vi viene in mente!

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1 commento

  1. Da questa serie di articoli traspare tanta passione, tanta tecnica e tantissssssima esperienza. Sono quegli articoli che “odorano” di esperienza diretta e non di sentito dire.
    E’ fantastico leggere come un piccolo dettaglio possa essere importante per costruire bene un esercizio (tipo la mano in acqua), come per altre cose sia importante non creare contestualizzazione e quindi creare le opportune varianti.
    Io che col mio cane mi diletto nella disciplina dell’obedience (classe predebuttanti) ho potuto vedere quanto presto faccia il cane a contestualizzare o quanto sia difficile far perdere le brutte abitudini che ti mangiano punti.
    Grande Claudio

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