sabato 16 Marzo 2024

La punizione inibisce i comportamenti ma non ne elimina le cause!

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Ci è stato inviato questo articolo da parte di Carlo Colafranceschi, già in passato autore di alcuni articoli pubblicati su “Ti presento il cane”, inerente il tema delle punizioni.
Come sempre diamo volentieri voce ai contributi esterni, tuttavia in questo caso è necessario modificare un po’ la modalità di fruizione: trattandosi infatti di un testo molto lungo e approfondito, pubblicarlo interamente online avrebbe richiesto la suddivisione in molte parti o avrebbe generato una pagina moooolto lunga e quindi impegnativa da leggera, ed entrambe le soluzioni avrebbero reso la lettura più difficile o più “discontinua”.

Data la difficoltà di sintetizzare ulteriormente il contenuto, anche perchè nel testo ci sono molti riferimenti a studi, abbiamo quindi optato per offrire la possibilità di scaricare l’articolo in formato PDF, così da poterlo consultare in un unico documento come era stato originariamente concepito dall’autore.

E’ quindi possibile scaricare l’archivio ZIP a questo link, o consultarlo direttamente in formato PDF dal browser.

 

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5 Commenti

  1. hai ragione, Fabrizio, sulla carta o in campo quasi sempre qualcosa si ottiene con il metodo educativo comportamentale, ma una volta a casa la realtà di luogo e di tempo ti si ripresenta implacabile, il tuo cane vede te e non l’educatore in luogo neutro e, se è un cane non addormentato, si comporta ancora da subito come a lui più aggrada.Può darsi che dopo qualche anno le cose si sistemino un pò.Ma intanto la tua vita? E la sua?

  2. Avrei voluto trovare qualcuno (e dire che non ci siamo fermati al primo e purtroppo neppure al decimo) in grado di applicare le tecniche di controcondizionamento ed estinzione sul mio cane. Oggi a cinque anni e mezzo non vivrebbe come un recluso terrorizzato dall’uscire di casa, e ancora più recluso se in casa entra qualcuno che lui potrebbe morsicare. Non certo una bella vita ma ormai…..

  3. Leggo solo ora questo commento al quale cercherò di rispondere.Una fobia implica paura utilizzare degli avversivi non fa altro che aggiungerne altra.Vi sono tecniche di controcondizionamento o estinzione che possono essere usate dopo avere effettuato una anamnesi. Il cane aggressivo ha dei motivi per esserlo e sono questi a dover essere individuati per essere in grado di aiutarlo. La teoria é una se la si conosce la si sa mettere anche in pratica. Carlo Colafranceschi

  4. Non dire NO è davvero difficile…anche mettendoci tanto impegno, quando ti morde le stringhe e pantaloni, quando morde ringhiando, quando si arrampica sul divano e poi il mobile…NO ti scappa.

  5. Complimenti per il rigore scientifico dell’articolo. Ma poi nella vita quotidiana cosa succede? Nessuno dei professionisti a cui mi sono rivolto ha ottenuto qualcosa con il mio cane fobico/aggressivo utilizzando il rinforzo positivo. Anche per il suo totale rifiuto del gioco e dei bocconcini. Qualche risultato ma esclusivamente riguardo all’aggressività lo ha ottenuto qualche addestratore classico con il famigerato strattone. Risultato temporaneo pero’ per la nostra totale incapacità di continuare ad utilizzare questo metodo autonomamente. Sulle paure niente. Mi chiedo allora perché con tanto scrivere e parlare noi proprietari e i nostri cani siamo totalmente abbandonati a noi stessi persi in un mare magnum di pareri e metodi contrastanti? Grazie

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