giovedì 28 Marzo 2024

Freddo cane – Racconto N. 5 – Mitch

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di STEFANIA VALENTINA CARLIN – Freddo… cane!
Si beh in effetti, caro Mitch sei arrivato nella nostra vita a 3 mesi il 3 febbraio 2018. La sera prima a cena Andrea (mio marito) con un sorriso gioioso e furbetto mi aveva detto: ‘’da domani la nostra vita non sarà più la stessa! Ci sarà sempre il terzo incomodo’’. Ma in quel momento ancora non mi rendevo conto dello tsunami che ci avrebbe travolto.

Il giorno del tuo arrivo ti abbiamo lasciato il tempo di ambientarti, ma dal giorno dopo era mia intenzione applicare i consigli di Valeria Rossi per uscire in breve dal tunnel cacca-pipì in salotto. Quindi sveglia alle 6.00, e subito di corsa (perché il cucciolo sporca al risveglio) giù dalle scale nel cortile condominiale, io in pigiama con sopra il giaccone, proprio io che soltanto per uscire a comprare il pane mi sistemo come se ad attendermi ci fosse il tappeto rosso coi paparazzi! Ed il freddo, poi! Ma chi lo sentiva? Ero troppo concentrata nella mia litania “pipì Mitch-pipì Mitch” che il vicino di casa dello Zio – no scusa, di Raffy, lo sai che mio fratello non vuole che lo si chiami tuo zio, del resto sei solo un cane – mi aveva detto di recitare tipo mantra per stimolarti all’occorrenza.

E poi via, di corsa la colazione, e poi usciamo sia chiaro perché dopo il pasto il cucciolo sporca! Quindi questa volta con la tuta sopra al pigiama – ok i condomini posso scioccarli, ma i paesani cerchiamo di tutelarli – partiamo per l’esplorazione della piazza. O meglio, quella sarebbe stata l’idea, in realtà tu ti sei fermato subito, non volevi passeggiare. “Ma certo povera stella, con questo tempo, nevica, avrà freddo!” la voce della vicina mi riporta alla realtà… neve? Non me ne ero accorta, mentre sfidavo le intemperie senza neppure una sciarpa, cosa fa la concentrazione nella performance eh! Meno male che tu sei bello pelosetto cucciolo, il pensiero di un cappottino non mi aveva neppure sfiorata.

Rientriamo quindi, tu mi guardi con l’aria “oh finalmente l’hai capita!” e io ho i sensi di colpa perché debbo andare in ufficio. Stai tranquillo se puoi senza rosicchiare il mobile! A breve verrà a trovarti la Nonna – no scusa, lo sai che mia mamma non vuole che la si chiami tua nonna, del resto sei solo un cane.

In pausa pranzo, dato che ha nevicato, andiamo un po’ ad esplorare questa neve in terrazza… tu esci di corsa (e quando mai cammini tu? Corri se ti piace la direzione o ti punti sulle zampe se non ti aggrada) e guardi la neve e poi me, come a dire “ehi Mami – no scusa Stefy, lo so che non vuoi essere chiamata mia mamma, del resto sono solo un cane – cosa è questa cosa bianca e bagnata? Io la mangio eh! E mi sembra strana, non la conosco, ora mi ci siedo.. ok adesso ho qualcosa di appiccicato al sedere, aspetta va che mi scrollo per bene!” e poi corri verso di me, sembra quasi sorridendo.

Va bene Mitch, di fronte alla tua gioia non riesco a non farmi travolgere, ma fa freddo e dobbiamo rientrare in casa, ti propongo di verificare se nel frattempo è rientrato Andrea. Ti blocchi e mi guardi non più sorridendo, sembri rassegnato, ma dura un secondo come quasi tutte le tue espressioni, e poi corri verso la portafinestra “va bene dai, andiamo a giocare un po’ con il Papo – perché lui è felice quando tutti lo chiamano il mio Papo, lui lo sa che io non sono solo un cane!!!”.
Hai proprio ragione Mitch, sono passati i mesi e le stagioni, sei diventato bravissimo ed il tuo branco di Mami, Nonni, Zii e naturalmente il Papo ti ama ogni giorno di più.

Vuoi partecipare anche tu al “quasi-concorso” natalizio “Freddo cane”? Invia il tuo scritto a tipresentoilcane@gmail.com!

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