venerdì 29 Marzo 2024

Freddo cane – Racconto n. 7 – Spank

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di GAIA BALDO – Qualcuno forse si ricorderà di lui per l’articolo de “Il predatore”.
Questo non è “Il predatore – Volume 2” perché per scriverlo 5.000 caratteri non basterebbero neanche a farne una prefazione.
“Freddo cane o cane freddo? Questo è il dilemma” forse sarebbe un titolo più appropriato per un articolo così inutile da far apparire i risvoltini d’inverno un’appropriata passeggiata di salute.

Scherzi a parte, tutti i cani amano il freddo più di quanto amino il caldo. Tranne i Dobermann, i Dobermann lo schifano tantissimo. Non ho mai incontrato cani con un tale melodrammatico sdegno e profonda ripugnanza di tutto ciò che è anche solo lontanamente umido e/o fresco.
Razze geneticamente create in laboratorio al solo fine di uccidere a parte, e che in inverno bevono solo acqua tiepida, torniamo ai cani. Tutti i cani affrontano molto meglio la stagione invernale che una torrida estate. Sono stata informata che molti esemplari di piccola taglia tollerano persino di circolare imbacuccati come Reinhold Messner sul Nanga Parbat: la loro resilienza rappresenta senz’altro una prova schiacciante a sostegno di questa tesi.
Eppure Spank non ama il freddo. Spank lo necessita. Lo venera. Lo possiede. Spank sta al freddo in modo direttamente proporzionale all’insana passione di Gollum per l’Anello.

Immaginate di avere un cane, anzi no, un’ameba. Passate l’estate pensando che l’ameba in questione abbia passato il confine, la vecchiaia sia sopraggiunta e un’allegra e rilassante pensione gli si sia finalmente balenata come un’ottima soluzione.
Arriva Settembre e l’ameba ti fa capire chiaramente che svariate ore di trekking vanno ancora più che bene. Poi Ottobre. E poi Novembre.
Una mattina vi alzate e non avete più un’ameba.
Arrivano delle settimane siberiane capitate a Gennaio: ti alzi al mattino, ci sono -19°C e tu devi uscire. Devi. E ti accorgi che non hai più nemmeno un cane, hai un tirannosauro ululante e saltellante che vuole ucciderti.
Quindi passi al livello successivo. Quello che richiede la necessaria distruzione di uno dei due. Cosa fai questa domenica Gaia? “Devo distruggere Spank.”
La mia attività principale dei weekend invernali consiste nel far ringraziare il cielo da parte del mio cane il lunedì mattina (e i giorni a seguire) quando esco per andare al lavoro.

Didascalia: Inverno 2017-2018. Presunto cane anziano con vistoso mantello invernale si riposa a 2.350 m sopra il livello del mare dopo la salita di una vetta.
Voce di Piero Angela. Musica di Superquark in sottofondo.
Backstage: salita su lastroni di ghiaccio. Temperatura esterna sconosciuta, sicuramente inferiore ai -15°C. Cielo sereno. Vento rilevante. Compagni di cordata: rappresentante della razza Dobermann (sì proprio le signorine schifiltose) forzatamente vestito e con una fretta di boia di fuggire da quella ghiacciaia; omino Michelin necessariamente in preda a delirio dovuto a una grave dipendenza. Guida estremamente qualificata: presunto cane di (forse) 10 anni in fotografia.
Voce di Piero Angela.
Musica di Superquark in sottofondo.
Commento finale: perchè Dio creò il cane, e poi, solo poi, creò Spank. Poi guardò giù e penso di aver sbagliato qualcosa, quindi si fermò e andò al bar ad annegare il dubbio nell’alcool, pensando che fosse meglio limitarsi ad un esemplare solo. Attualmente parrebbe essere stato sorpreso a controllare i registri, di non avergli dato per caso anche il dono di immortalità.
Sipario chiuso.
E vissero tutti felici e contenti (almeno Spank) da Novembre a Febbraio. E i giovincelli possono (per ora) accompagnare solo.

Vuoi partecipare anche tu al “quasi-concorso” natalizio “Freddo cane”? Invia il tuo scritto a tipresentoilcane@gmail.com!

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