domenica 17 Marzo 2024

Ti presento… il Mantrailing – Binomi operativi nello sport

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Lorenzo Breveglieri
Lorenzo Breveglieri
Lorenzo Breveglieri: In servizio attivo alla squadra ricerca molecolare dell'Arma dei Carabinieri, Istruttore Cinofilo CSEN, Responsabile Nazionale di Mantrailing Sportivo CSEN, Responsabile Regionale Toscana Cinofilia CSEN.

di LORENZO BREVEGLIERI – Da quando è nato il mantrailing sportivo, c’è la tendenza a “snobbarne” la disciplina perché si pensa ad uno stravolgimento di questa arte in un qualcosa di particolarmente superficiale.
Come già scritto in un altro mio articolo, la parola disciplina ha un significato ben preciso (vedi dizionario).
Il mantrailing sportivo potrà essere un’occasione per testare i binomi operativi, un confronto sano e costruttivo, un momento di incontro per condividere esperienze, una giornata di divertimento all’aria aperta con il proprio cane che al termine potrà tornare a casa soddisfatto di aver condiviso con il suo proprietario emozioni e soddisfazioni.

La difficoltà maggiore per ogni organizzatore è quella di trovare il terreno idoneo allo svolgimento.
Tranne la “Prova Segugi” che potrà essere organizzata in qualsiasi condizione ambientale, con un tracciato che varierà dai 900 e i 1000 metri, le altre prove prevedono un terreno extraurbano di svariati ettari in modo da poter offrire ad ogni partecipante almeno due tracce uniche (una di riserva) che non si sovrappongano tra loro.
Attraverso un sorteggio, verrà estratto il numero della traccia con relativo testimone di odore del figurante da assegnare al concorrente. Affinché il testimone di odore non venga inquinato da altre molecole odorose dei presenti, dovrà essere custodito dall’organizzazione della gara all’interno di buste sigillate ermeticamente.
Per poter rendere più equa una gara, sono state create delle classi di altezze che vanno dalla Small alla Extra-Large che variano da 150 ai 600 metri e, come in tutte le discipline cinofile sportive, si potrà iniziare a partecipare dalla categoria esordienti fino a quella esperti.

Al fine di rendere possibile tutto questo, ho variato le distanze, l’invecchiamento, le aree di lavoro, il numero dei figuranti.
Il giudice dovrà valutare la motivazione del cane nella partenza, il ritrovamento con la corretta segnalazione del cane, l’aderenza sul percorso e il comportamento del conduttore; oltre ad un punteggio prestabilito nella scheda di valutazione, sarà a discrezione del valutatore aggiungere dei bonus o applicare delle sanzioni.
Chiarisco il punto che può essere più dubbio, “l’aderenza al percorso”: come tutti ben sappiamo, il cane da mantrailing segue le molecole odorose di una persona che si depositano a terra e, nel suo depositarsi, ricevono l’influenza delle condizioni meteo-ambientali: il vento, la temperatura, l’umidità, la pioggia, il tipo di terreno. Un cane bel addestrato, sarà in grado di seguire un percorso molto più verosimile a quello del tracciatore sfatando ogni vostra aspettativa.
Di seguito, alcuni esempi di lavoro del cane in condizioni di vento.

Sarà compito del giudice interpretare la situazione e il corretto lavoro del cane che, attraverso il suo comportamento, sarà in grado di comunicare se effettivamente è in traccia o meno.
Il punteggio varia a seconda della distanza del cane rispetto al tracciato su una media di tutto il percorso, in un parametro di distanza che va da 0 a 15 mt.
Tenendo conto che non stiamo lavorando in “ricerca a scovo” ma bensì in mantrailing, la direzione del vento varia sempre rispetto al tracciato; inoltre il vento, quando colpisce un ostacolo, devia o crea una sorta di mulinello che solo il cane con esperienza potrà superare con facilità. Nella mia esperienza di istruttore, mi è capitato di andare a fare attività a Gorizia dove spesso spira il “borino”, un vento simile alla “Bora” di Trieste e ho notato l’adeguamento alla situazione dei cani rispetto all’ambiente.
Vi assicuro che questi fantastici pelosi lavoravano in trail come se non si muovesse una foglia!!!

Ogni traccia del figurante dovrà essere registrata attraverso un apparecchio GPS, per poi così effettuare un eventuale paragone con quella percorsa dal binomio partecipante; verrà registrato anche il tempo di percorrenza, perché oltre determinati minuti previsti nel regolamento avverrà l’eliminazione.
In ogni gara ho potuto constatare il fattore emozionale di ogni conduttore, che gioca pro o contro il lavoro che dovrà svolgere il nostro amico a quattro zampe.
Un binomio operativo, oltre a testare le qualità capacitative del buon lavoro svolto, potrà provare l’ebrezza della situazione così da potersi esercitare a gestire la propria emozione, che è fondamentale in un caso di ricerca reale.

Pur sapendo di quanto il mantrailing sportivo sia oggetto di contestazione e polemica, reputo che ogni attività svolta con il proprio cane sia utile a migliorare la relazione nel binomio, inoltre ricordate che è risaputo che l’attività di ricerca olfattiva aiuta a creare equilibrio psichico.
Buon mantrailing!!!

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