domenica 17 Marzo 2024

Non facciamoci ingannare dai titoli

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Davide Beltrame
Davide Beltramehttps://www.tipresentoilcane.com
Figlio di Valeria Rossi dalla nascita, creatura mitologica a metà tra uomo e cane, con tratti bestiali dello yeti. Solitamente preferisce esprimersi a rutti, ma ogni tanto scrive su "Ti presento il cane" (di cui è il webmaster, quando e se ne ha voglia). La sua razza preferita è lo staffordshire bull terrier, perché è un cane babbeo che pensa solo a mangiare e a dormire. Esattamente come lui.

di DAVIDE BELTRAME – Sta destando molto scalpore l’ordinanza di Alagna che, secondo l’articolo che viene postato un po’ ovunque, vieterebbe di di lasciare liberi i cani a guardia delle mandrie.
Chiaramente messa così suona una cosa piuttosto folle, ed è su questi toni che si attesta la maggior parte dei commenti che si possono leggere sui vari gruppi, profili, pagine social e quant’altro, sia che si tratti di addetti ai lavori della cinofilia che di semplici appassionati.

Tuttavia, c’è un problema di fondo: dell’articolo fotografato si legge bene solo il titolo, il testo è piuttosto piccolo e bisogna sforzarsi un po’ per leggerlo. In più, spesso scatta il “commento compulsivo” e non si pensa magari di cercare cosa dica effettivamente l’ordinanza in questione.
Eppure, al fatto che il titolo di un articolo spesso “non la racconti giusta”, o quantomeno non tutta, dovremmo essere abituati… a volte per semplici motivi di sintesi, altre volte per attirare maggiormente l’attenzione, il titolo capita possa essere persino fuorviante rispetto al contenuto dell’articolo (e a volte anche l’articolo non corrisponde alla realtà dei fatti…).

Qualche utente prima di indignarsi ha preferito cercare l’ordinanza in questione, scoprendo proprio che non c’è nessun “obbligo di tenere i cani legati durante il giorno” come cita il giornale, ma semplicemente viene richiesto che nel caso in cui il cane a guardia della mandria o del gregge sia libero, ci sia anche la presenza “dell’imprenditore agricolo o di un suo collaboratore”, e questo vale dalle 7 alle 19.

Altri punti dell’ordinanza come si può leggere riguardano il divieto di andare a ostacolare il passaggio su sentieri o strade comunali, questo anche durante la realizzazione delle recinzioni elettrificate per contenere le mandrie.
Ora, si può non concordare comunque, tuttavia è ben diverso dal dire che i cani da guardiania non potranno più svolgere il loro lavoro perchè costretti a stare sempre legati.
Stando inoltre alle testimonianze di alcune persone che abitano da quelle parti, si erano prima cercate delle misure intermedie per garantire al tempo stesso il lavoro ai pastori e ai loro cani, ma anche la sicurezza ai turisti, senza però risultati soddisfacenti.
Da qui l’ordinanza, che chiaramente è restrittiva, ma letta nel suo complesso – e se davvero ci sono stati incontri poco piacevoli per i turisti – assume comunque molta più sensatezza rispetto a come presentata (e commentata da molti).

Chiaramente non è semplice trovare soluzioni che soddisfino tutti, sia chi in montagna ci lavora sia gli escursionisti e i visitatori occasionali (che costituiscono comunque un importante indotto per i luoghi turistici), però non trovo così insensato richiedere che i cani non siano lasciati incustoditi (aspetto che peraltro garantisce maggior sicurezza al cane stesso) e non siano troppo in prossimità di sentieri e punti di passaggio.
Ma ripeto, è assolutamente lecito avere la propria opinione su questa ordinanza, si può comunque ritenere errato che debba essere sempre presente il pastore dato che il cane da guardiania spesso lavora in autonomia… ma almeno, commentiamo l’ordinanza effettiva e non solo il titolo del giornale!
Anche perchè poi, aguzzando la vista, si può notare che nell’articolo vengono riportate in modo più corretto le informazioni, si parla della fascia oraria dalle 7 alle 19 e del fatto che il cane se libero debba comunque essere controllato dall’imprenditore o da un suo collaboratore.
Solo che il testo è difficoltoso da leggere, per trovare il testo dell’ordinanza va fatta una piccola ricerca… insomma, è molto più comodo limitarsi a commentare la parte leggibile dell’articolo, che però è piuttosto fuorviante.
Dato però che non è una novità che titoli, sottotitoli e cappelli degli articoli non la raccontino giusta, magari approfondiamo due minuti prima di caricare a testa bassa come degli arieti e commentare o condividere compulsivamente!

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