venerdì 29 Marzo 2024

Come nasce una campionessa di Dog Balance Csen: dal campo rom al podio

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Valeria Migliaccio
Valeria Migliaccio
Dott.ssa Valeria Migliaccio, Medico Veterinario, si occupa esclusivamente di Fisioterapia, Riabilitazione e Preparazione Atletica del cane. Laurea anche in Tecniche di Allevamento del Cane di Razza ed Educazione Cinofila. Ha gareggiato e gareggia con i suoi cani in diverse discipline cinofilo sportive: agility dog, sheepdog e sport acquatici (freestyle e speed water), dog balance. Ha un allevamento amatoriale di border collie.

di VALERIA MIGLIACCIO – La Gara Finale Nazionale di Dog Balance Csen, svoltasi domenica scorsa a Ruda (Ud), ha decretato i Campioni Nazionali nelle diverse categorie. Sul gradino più alto del podio nella categoria Avviamento Large/Extra ci siamo salite io e Sila, la mia meticcia levrieroide, grazie all’ottimo rendimento e ai buoni punteggi ottenuti nelle varie gare di quest’anno, acquisendo così il titolo di Campione Nazionale.

Vorrei raccontarvi la storia di Sila, partendo dagli albori.
Ho conosciuto Sila nel lontano 2009, quando stavo aiutando i miei zii a cercare un cucciolo. La piccola Sila, allora soprannominata Sambuca, era in stallo con la sorellina a casa dei miei amici Alessandra ed Enrico, volontari di un’associazione romana.
Mi ricordo perfettamente l’attimo esatto in cui vidi le due cucciole: avevano circa due mesi di età, una di colore più scuro e di corporatura più robusta, l’altra più chiara e molto più esile. Un aspetto le accomunava: gli occhi, quegli occhi scuri, curiosi ma molto spaventati, quasi terrorizzati, per le tragiche esperienze passate.
Le piccole erano state portate via da un campo rom, in cui i ragazzini si divertivano a tirare contro di loro sassi e qualunque oggetto capitasse a tiro, rincorrendole, come si rincorre una palla. La cucciola più scura fu la prima a farsi coraggio e a venire a salutarci, mentre l’altra rimase nascosta sotto al divano facendo intravedere solo la punta del suo nasino. Con molta calma si convinse ad uscire e a venire intorno a noi.

Io mi persi ad osservare quella cucciola timorosa e il suo sguardo mi entrò nel cuore; si vedeva la sua timidezza, la sua scarsa fiducia nei confronti delle persone, ma allo stesso tempo trasmetteva speranza, curiosità e voglia di iniziare a fidarsi del genere umano.
Mia zia alla fine decise di non prenderla, ma quello sguardo ormai mi aveva catturata e dopo una decina di giorni ovviamente Sila era a casa con noi ed Happy, la mia pinscherina.
I primi giorni li trascorse sotto il letto, ma aiutata anche dalla vicinanza della piccola Happy imparò presto a fidarsi di noi e a scoprire il mondo. Alcune sue paure, comunque, la bloccavano sempre: mi ricordo perfettamente, ad esempio, che impiegò tantissimo per percorrere le scale in discesa e, la prima volta che ci riuscì, per lo stress accumulato, fece un lago di pipì dopo l’ultimo scalino.

Aveva tanto timore delle persone, soprattutto quelle di sesso maschile e dei bambini e, se li vedeva in lontananza, si immobilizzava e abbaiava nervosa; inoltre, quando sentiva dei rumori forti, tremava in modo incontrollato. Pian piano iniziò a prendere più sicurezza di sé insieme a noi e a Happy e a conquistarci con la sua allegria e i suoi modi di fare, fino a diventare con noi un cane sereno e con la coda sempre in movimento; ma alcune sue ombre non volevano abbandonarla in varie circostanze.
Intorno all’anno di età iniziai con lei un corso di Agility Dog, vista la sua fisicità longilinea e la sua estrema passione nel correre. Ma ho dovuto interrompere dopo poche lezioni, perché si mostrava insofferente ad affrontare gli ostacoli: le aste dei salti le facevano proprio paura e superarle era un supplizio per lei. Così la sua carriera sportiva da agilitista si interruppe ancor prima di iniziare.

Da allora Sila fece semplicemente la mia “accompagnatrice” e personal trainer degli altri cani del branco (che nel frattempo erano aumentati), data la sua vivacità e capacità di coinvolgere i suoi simili in giochi “pazzi”.
Quando mi avvicinai al Dog Balance Fit, pensai immediatamente a quanto la potesse aiutare, per farle trovare ancora più sicurezza, aumentare la sua autostima, combattere i suoi fantasmi, e, nello stesso tempo offrirle maggiori competenze facendola divertire, e anche occuparla mentalmente.
La prima lezione fu faticosissima, perché Sila impiegò un tempo infinito solamente per appoggiare le zampe anteriori sul torpedo (rullo o roller che dir si voglia) ben gonfio e stabilizzato.
Ma quando ciò avvenne, il suo sguardo cambiò, come se avesse preso consapevolezza delle proprie capacità; finalmente iniziò anche a divertirsi “lavorando” e prese coraggio anche ad affrontare diverse superfici morbide e instabili, superando così alcuni suoi timori.

Il nostro primo grandissimo risultato fu quello di partecipare ad una manifestazione cinofila dove Sila doveva dar dimostrazione di alcuni esercizi di Dog Balance Fit, esibendosi in un percorso dinamico alto (che consiste nel percorrere una lunga serie di attrezzi gonfiabili) davanti ad una numerosa folla rumorosa, composta anche da bambini e uomini.
Ebbene, con mia grande gioia, affrontò tutto con una disinvoltura disarmante e notevole allegria. In quel momento ebbi la cognizione di essere sulla strada giusta per attenuare le sue paure ancora radicate e riuscire a darle ancora più serenità attraverso gli esercizi di Dog Balance Fit.
Così pensai che insieme potevamo anche affrontare le gare di Dog Balance, il cui circuito iniziava proprio dopo pochi mesi da quella manifestazione.
Ovviamente il discorso agonistico mi interessava assai poco: ma l’affrontare una gara, vedere le sue reazioni, poteva darmi dei parametri importanti per il lavoro che stavo portando avanti con lei: combattere le sue insicurezze e farle acquistare maggiore padronanza di se stessa e del genere umano.

Così ci iscrivemmo alla prima gara, assolutamente senza pretese.
E, come succede spesso in questi casi, Sila mi sorprese incredibilmente: fece un giro quasi perfetto, a parte una piccola incertezza all’andata su un attrezzo particolarmente instabile, ma recuperò subito e al ritorno fece il percorso netto, felice e quasi spavalda, ottenendo addirittura il secondo gradino del podio. Questo mi confermò il fatto di aver trovato la disciplina ideale per lei, grazie alla quale poteva valorizzarsi con serenità al meglio.
Il nostro binomio ha partecipato a tutte e cinque le gare in calendario di quest’anno, anche se, a onor del vero, a metà circuito, pensai seriamente di gettare la spugna: alcune mie situazioni personali stavano cambiando, il tempo per allenarsi insieme si era notevolmente ridotto, e Sila inoltre dovette affrontare un’operazione chirurgica abbastanza pesante proprio in quel periodo.

Tutto questo influì molto sulla sua emotività e cambiò anche il suo atteggiamento nei confronti degli esercizi propriocettivi: le erano tornate alcuni timori sugli attrezzi più instabili e mi sembrava che non si divertisse più.
Ero abbastanza decisa a non iscriverla alla terza gara, ma, fortunatamente, seguii il consiglio di un’amica che mi ha aiutato a superare il momento di sconforto che stavamo passando; Sila si meritava assolutamente un’altra possibilità per dimostrare le sue capacità e per far vedere che il lavoro svolto in precedenza non era perso ma solo offuscato dal mio stato emotivo.
Presa consapevolezza di questo, modificai il mio atteggiamento e le modalità di allenamento e tornammo a divertirci insieme, continuando a partecipare alle gare.

Domenica scorsa, alla Finale Nazionale, Sila non poteva farmi un regalo più bello, eseguendo un percorso netto con un atteggiamento solare e rilassato, affrontando al meglio tutto il lungo percorso sensoriale sia all’andata che al ritorno, ottenendo così anche degli ottimi voti e un ottimo punteggio.
E alla premiazione dei Campioni Nazionali per la categoria Avviamento Large-Extra Large, noi eravamo lì, sul gradino più alto del podio.
Cosa posso dire? Al di là del titolo ottenuto, pensare da dove siamo partite, al carattere di Sila, alle sue paure, alle sue ombre, alle sue difficoltà ed essere arrivate fino a qui… è davvero un bellissimo ed emozionante traguardo!
Ovviamente, questo è solo il punto di partenza per continuare ad allenarci insieme per affrontare al meglio il campionato 2020, nella categoria B1.

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