giovedì 28 Marzo 2024

Sequestro de “I cuccioli di Carlotta”: VIP forse non così inconsapevoli e qualche tasto dolente

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Davide Beltrame
Davide Beltramehttps://www.tipresentoilcane.com
Figlio di Valeria Rossi dalla nascita, creatura mitologica a metà tra uomo e cane, con tratti bestiali dello yeti. Solitamente preferisce esprimersi a rutti, ma ogni tanto scrive su "Ti presento il cane" (di cui è il webmaster, quando e se ne ha voglia). La sua razza preferita è lo staffordshire bull terrier, perché è un cane babbeo che pensa solo a mangiare e a dormire. Esattamente come lui.

di DAVIDE BELTRAME – Si legge un po’ ovunque del sequestro del sito de “I cuccioli di Carlotta”, e del ruolo di involontari testimonial avuto da alcuni VIP (Federica Pellegrini, Francesco Totti, Radja Nainggolan i più menzionati) nella promozione dei presunti bouledogue francesi con “colorazioni esotiche” venduti a caro prezzo.
La notizia viene ovviamente accolta con molto piacere da tutti i cinofili e ancor di più da coloro che combattono contro i trafficanti di cuccioli e i cagnari vari: non tanto perchè ci si illuda che un sequestro possa arginare il fenomeno, ma perchè parliamo probabilmente di una delle principali realtà di vendita di cuccioli dell’Est e probabilemnte una delle più “assurde” proprio anche per il fatto di riuscire a spacciare come “merce pregiata” (quindi rara, quindi costosa) i loro cuccioli.
Se spesso infatti il cagnaro ricorre alla carta del prezzo più vantaggioso rispetto ad esempio a quello dell’allevamento serio, in questo caso assistevamo al proverbiale “oltre al danno, la beffa”.
Insomma, in questo caso non si tratterebbe del proverbiale pesce piccolo.

Nonostante l’ovvio piacere per la notizia, però, va fatta qualche precisazione: innanzitutto, il sequestro non è avvenuto nei giorni scorsi, ma già diversi mesi fa.
A Ottobre infatti erano stati infatti sequestrati dei cuccioli importati proprio dai gestori de I cuccioli di Carlotta e poco tempo dopo (a Dicembre) è stato sequestrato preventivamente anche il sito.
Purtroppo questo non è stato un grande ostacolo: pronti via, è stato registrato il dominio con estensione .net, e questa volta con un provider estero: scelta dovuta probabilmente a una maggior difficoltà nel far oscurare siti non ospitati su server italiani… per la serie “la bellezza della burocrazia”.
E’ possibile notare come il dominio .net sia stato registrato il 3 dicembre 2019, ovvero proprio nei giorni del sequestro del dominio “originale” .it.
Certo, c’è stato comunque un danno (il dominio principale era ormai conosciuto e anche facile da trovare sui motori di ricerca), ma è bastato poco tempo per indicizzare il nuovo sito, riducendo quindi la perdita di visibilità e di potenziali clienti.

Perchè allora la notizia ha avuto grosso risalto su tantissimi media in questi giorni, mentre era passata un po’ più in sordina a Dicembre quando c’è stato appunto il primo sequestro?
Sicuramente ha avuto grossa rilevanza che in questo caso la notizia sia stata riportata dall’ANSA, in più non parliamo “solo” di un sequestro preventivo (questo era avvenuto appunto già a dicembre) ma è stata anche rigettata la richiesta di riesame, quindi un ulteriore passo in avanti a livello legale.
Non a caso questa volta molti articoli citano esplicitamente “I cuccioli di Carlotta” mentre a Dicembre i pochi articoli che menzionavano il fatto rimanevano sul vago, con poche eccezioni… anche se chi bazzica un po’ l’ambiente cinofilo aveva subito capito di chi si parlasse.
Innegabile che per molti giornali possa esserci stato anche l’ulteriore appeal dato dai nomi dei VIP, ma se anche un po’ di “gossip” può aiutare a svelare certe truffe e far diffondere maggiormente la notizia, ben venga.

Ovviamente quando siano partite effettivamente le indagini è poco rilevante… ma aiuta a far capire, come “nota dolente”, che in tutti questi mesi in realtà l’attività delle persone sotto indagine non si è fermata: è bastato acquistare un altro dominio per rimettere online il sito e analogamente mentre è scomparsa la pagina Facebook de “I cuccioli di Carlotta” ne è spuntata un’altra – che non nominerò – che conta già 36 mila “mi piace” pur essendo nata solo a fine Aprile e dove responsabili continuano a postare consegne di cuccioli, a cancellare u commenti sgraditi o a insultare bellamente chi osa ricordare che non si tratta di cani di razza.
Certo, poca roba rispetto ai più di 479mila “mi piace” della pagina precedente, ma in quel caso non si parlava di un solo mese di attività della pagina e di indagini in corso!
Sembra che al momento comunque a causa delle indagini in corso l’attività si svolga più che altro all’estero, ma non è che sapere che il traffico dei cuccioli dell’Est non sia fiorente solo in Italia possa consolare molto, direi.

Come seconda precisazione, parliamo dei “testimonial involontari”, come sono stati definiti in molti articoli i VIP (in altri sono direttamente stati descritti come “truffati”): io più che di involontarietà parlerei di ingenuità, o di ignoranza in materia cinofila.
Perchè mi rifiuto di credere che persone che in molti casi hanno alle spalle dei social media manager, o comuque conoscono benissimo le meccaniche dei social, del product placement e via dicendo, non sapessero che la loro foto con in braccio il cane avrebbe fruttato molto seguito ai Cuccioli di Carlotta.
Credo alla buona fede del non sapere di star dando risalto a un cagnaro, ma non al “fare inconsapevolmente promozione al sito” come scritto in diversi articoli, perchè che il loro messaggio avrebbe dato molta visibilità lo sapevano sicuramente… e ovviamente lo sapeva benissimo anche il responsabile dell’attività, che ha fatto praticamente un abile product placement: alcuni dei VIP hanno dichiarato di aver semplicemente posato con il cucciolo in braccio, altri (ad esempio Nainggolan) di aver ricevuto un cucciolo come “ringraziamento” per il servizio fotografico, come riporta “La Stampa”.

Nainggolan è stato anche sentito dagli inquirenti, ai quali ha riferito di una proposta: la pubblicazione di una sua foto con cucciolo in cambio di un esemplare. Pure l’ex capitano della Roma Totti era stato fotografato con UN cucciolo, in quel caso senza consegna di animali.

Quindi in molti casi il cucciolo con il personaggio di turno ci ha passato giusto il tempo di fare una foto… é infatti interessante notare come Nainggolan dichiari di aver effettivamente tenuto con sè il cane, mentre nel caso di Totti ci sarebbe stata solo una fotografia con un cucciolo in braccio, senza poi un’effettiva consegna dell’animale.
Ma “I cuccioli di Carlotta” l’avevano raccontata ben diversa… e infatti diversi giornali sportivi e siti di gossip all’epoca parlarono dell’ingresso in famiglia di “Giotto” a casa Totti, oltre che di “Buuba” a casa di Nainggolan.


Ora, ripeto: possiamo dare per assunta la buona fede e l’ingenuità, non tutti sono tenuti a conoscere bene la cinofilia, possono benissimo essersi fidati del titolare de I cuccioli di Carlotta che sicuramente sarà un bravo affabulatore (non a caso ha ancora oggi un’ampia schiera di persone a difenderlo, nonostante tutto)… però reputo poco probabile non si aspettassero di essere usati come testimonial.
Specialmente contando che in molti casi non si è trattato “solo” di una foto, ma possiamo trovare anche un video con tanto di saluto per nome ai responsabili dell’attività… e ovviamente il nome dell’attività stessa.

E’ un giochetto tutt’altro che nuovo (chi si ricorda le magliette “Guru” che raggiunsero la notorietà anche grazie anche al fatto di essere indossate da diversi calciatori e vip?), che peraltro è stato fatto con davvero tantissimi personaggi dello sport e dello spettacolo, basti vedere la gallery sul sito dei venditori di cuccioli: sarebbe curioso sapere in quanti casi c’è stato anche un effettivo arrivo del cucciolo nella “famiglia VIP” e in quanti casi il cucciolo abbia invece visto il VIP giusto per la foto o il video da spammare sui social facendo credere che decine e decine di clienti “di nome” si affidassero a loro (dando quindi un’immagine al tempo stesso di esclusività ma anche di affidabilità).
Personalmente vedo poco credibile il ruolo di poveri ingenui testimonial vittime della situazione, proprio perchè non parliamo magari di una foto di sfuggita (dove può benissimo capitare di incappare in qualche furbacchione che sfrutta il momento e magari che stai facendo altre 200 foto per piazzarti lì la cosa da promuovere) ma di video dallo scopo abbastanza palesemente promozionale.

Chiusa la parentesi, anche questo aspetto comunque ci fa capire che non ci troviamo di fronte a due sprovveduti: hanno operato per anni alla luce del sole, ancora continuano a vendere cuccioli nonostante le acque agitate, hanno un buon numero di persone a seguirli e a credere che siano poverevittimediqualchecomplottoorditodachissàchi, sono riusciti a utilizzzare l’immagine e il ritorno mediatico di tantissimi VIP per i loro affari, hanno già superato indenni altre indagini in passato.
In questo caso le indagini sono appena agli inizi e non sappiamo se effettivamente riusciranno a fermare questa attività una volta per tutte… ma il grosso problema è che anche ammesso ci riescano, quello che personalmente mi rattrista (e mi induce al pessimismo) è proprio vedere che vige sempre il “ah okay magari loro erano disonesti ma io so trovare le persone giuste” e tantissima gente crede che la colorazione “esotica” sia pregiata, o che il chihuahua toy sia più raro, o… inserire variante cagnaresca a piacere.

Il problema alla base rimane sempre lo stesso: nonostante il grosso lavoro delle forze dell’ordine (pur frenate in molti aspetti dalla burocrazia, perchè il fatto che una persona indagata possa riaprire il sito oggetto d’indagine in 5 minuti è un non-sense), continueremo ad assistere a traffici di cuccioli e cagnaresimo se non si fa informazione e se il “cliente medio” del cagnaro non fa un passo avanti in termini di consapevolezza e cultura cinofila: perchè loro hanno già un’altra coda di acquirenti, e anche chiudesse la loro attività questi aspiranti clienti si tufferebbero su qualche altro cagnaro (magari anche lui bravo a nascondersi dietro al vestito buono).
Quindi, gioiamo (moderatamente, perchè siamo anora agli inizi!) per queste indagini, speriamo che portino a un buon risultato… ma prima di tutto informiamo: la cultura (cinofila, in questo caso) è la miglior arma, l’unica via per battere i trafficanti di cuccioli è ridurre la domanda: la legge è un’importante alleata, ma da sola non può bastare… ancor più quando in pieno stile “fatta la legge trovato l’inganno” permette troppe scappatoie.

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2 Commenti

  1. Sono furbi, probabilmente conoscono veterinari compiacenti e in Slovacchia ci sono delle leggi flebili sugli allevamenti di animali. Aggiungi un bel po’ di marketing fatto bene e voilà, riescono a vendere creature meticce a prezzo elevato.

  2. Capisco che sia difficile da arginare… ma anche all’interno del vs sito Google ads riesce a piazzare la pubblicità del nuovo sito dei cuccioli di Carlotta… sarebbe bello poterlo evitare…

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