domenica 17 Marzo 2024

Allevare il Mastino Napoletano

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di VERONICA ZITO

  • Quando nascono non lo dici a nessuno, che la gente ti porta tigna. Anzi non lo dici manco quando li accoppi, per non saper né leggere né scrivere.
  • A venti giorni non li fotografi perché appena pubblichi una foto muoiono pure i meticci dei vicini di casa.
  • A quaranta giorni sono delle bombe, allora non fai le foto ma inviti il tuo caro amico mastinaro a vederli: due giorni prima dell’appuntamento, i coccidi (ah no non si può dire, nessuno ha i coccidi in allevamento, si sa) te li fanno diventare dei cane corso.
  • A sessanta giorni sono nel fiore della bellezza, sprizzi orgoglio da tutti i pori, li vogliono tutti. Ti decidi a fare due foto decenti… gli esce la ghiandola di Harder. Grossa. Quella che tutti ti chiedono “ma cos’ha all’occhio?!” Manco gliel’avessi attaccata tu per vezzo artistico.
  • A tre mesi i privati non li vogliono più: “nooo è troppo grande” (no, perché si sa che acquistarli a 2 mesi ne impedisce la crescita)
  • A quattro mesi diventano: il culo di un levriero, la testa di un alano, gli appiombi del cane meticcio del vicino che non è morto e se ne hai uno che ha una crescita omogenea e sta diventando il cane dei tuoi sogni, muore perché si mangia il secchio dell’acqua e il veterinario sbaglia anestesia (ma nell’ambiente è già decretato che è invece morto di infarto e che tu hai i cani con le cardiopatie). Se non muore si storce, perché scivola sull’unica piastrella che ti sei scordato di togliere (e diventi quello coi cani storti). La probabilità che una qualsiasi disgrazia possa materializzarsi è direttamente proporzionale alla bellezza e al grado di attaccamento che hai con il cane.
  • A 10 mesi finalmente te ne sei cresciuto uno che a forza di insistere con i condroprotettori e l’alimentazione bilanciata e il movimento controllato e fai la giravolta e falla un’altra volta, è bellino che ti fa battere il cuore. (Oddio bellino, il mastino se lo sai guardare, diciamo che lo “vedi futuro” perché a 10 mesi sembra ancora un “cane che verrà”) Però… eh caro mio… che ti aspetti?? È in muta. Il primo anno perde il pelo del cucciolo: diventa un leopardo. Per chi non lo sa che funziona così, diventa un cane ammalato di chissà quale malattia della pelle (e tu diventi per tutti quello che ha i cani con la rogna), invece lui sta solo perdendo il pelo lanoso dei cuccioli (che non è chiaro dove fosse posizionato prima di andare in muta) impossibile da togliere tutto insieme, che lo lascia a chiazze leopardate biondo/marrone.

  • A due anni inizia ad intravedersi il cane, puoi rimettere il naso fuori casa. Vai in esposizione e in ordine iniziano i pettegolezzi: era un altro cane, lo ha scambiato (mentre tu eri allo stand della vetogene a depositare il DNA); non è vero che ha “X” mesi (in effetti ha 18 anni e 15 giorni e tu lo hai iscritto in classe puppy); zoppica (e mettiamo il video così lo vedono); è cieco (tutti i giudici che gli hanno dato eccellente saranno ciechi pure loro); è una chiavica (e mettiamo le foto così lo vedono); ha preso molto buono ieri non può fare il Bob oggi (e mettiamo i giudizi così li leggono); non è figlio di quei genitori (tu depositi il DNA perché sei un masochista); il quadrisavolo è falso sul pedigree (generalmente lo sanno per certo perché il quadrisavolo falso era il loro e il pedigree lo hanno fatto pezzotto loro, non ti resta che credergli sulla parola); non è vero che il tuo maschio si è accoppiato da solo, era li che faceva autoerotismo in una giornata ventosa e la femmina in calore era proprio nel punto giusto al momento giusto, una folata di vento di troppo e zaaac, gli spermini entrano nell’utero giusto; non è vero che la femmina partorisce naturalmente, quando fai le foto tra un cucciolo e l’altro con la mamma ancora col pancione, in realtà stai facendo un cesareo dal veterinario e lo interrompi tra un cucciolo e l’altro per tornare a casa a fare le foto; se sono pregi arrivano dai loro cani, sempre; se sono difetti arrivano dai tuoi cani, sempre; se sono i tuoi cani, in realtà sono chiaviche ma sembrano belli perché tu sei uno che sa fare bene le foto, se sono i loro cani sono perfetti e sei tu che non sei capace a fare le foto; quando in foto ha un piede storto, se è tuo ovviamente è displasico, se è loro, si è messo così un attimo.
  • A tre anni è fiorito, è il cane dei tuoi sogni, quello in cui speravi. Lo guardi, lo ami.
  • A quattro anni inizi a pensare a catastrofi ad ogni starnuto.
  • A sei anni inizia a diventare bianco, sta invecchiando. Se lo hai tenuto male, è il momento di salutarlo, ma se lo hai tenuto male sei uno stronzo e dovresti appenderti per le palle per non aver compreso appieno quale dono hai di fianco.
  • Dai sei anni ringrazi ogni giorno che Dio ti regala con lui.
  • Quando se ne va, il cuore ti si spezza. Non c’è cane al mondo che ti regala la sua anima come il mastino. Non ci sarà mai più un cane come lui.
    Neanche un altro mastino, ma tu ne prenderai e ne amerai un altro e un altro ancora e poi ancora, perché chi ha vissuto la dedizione, l’amore incondizionato, la simbiosi del mastino napoletano, non si accontenta più di “un cane”. Alcuni non lo vorranno mai più un mastino, perché tanto è stato grande l’amore, quanto è stato incalcolabile il dolore, ma resterà sempre il cane che non dimenticherai mai, come il primo amore.
  • Il mastino non “è” quasi mai, se non per un fugace momento, il mastino “sarà” o “era”.
    Ed è anche questo che ti fa ammalare di mastinite. Perché ti ammali di ricordi e di speranze, di sogni e di desideri, di emozioni e di attese, oltre che di sguardi, di istanti, di simbiosi.

Articolo concesso in esclusiva a “Ti presento il cane”

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