venerdì 29 Marzo 2024

Anche i cani leggono al gabinetto

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Fabiana Buoncuore
Fabiana Buoncuore
Fabiana Buoncuore è la sciurallevatrice per eccellenza. Nasce a Carmagnola da suo padre e sua madre (ma più da sua madre) il 17/09/1987, da allora il 17 settembre è anche noto come "San Morbidino". Appassionata di tutte le razze canine e indicativamente di tutti gli animali esistenti sul pianeta, ha una particolare predilezione per il rottweiler, che ha le sue stesse esigenze primarie: mangiare, dormire, muovere poco le chiappe. Collabora ormai da alcuni anni con "Ti presento il cane" con le sue storie di vita vissuta tra allevamento e morbidinosità.

Perché in molti leggono quando vogliono dedicarsi alle proprie esigenze fisiologiche nel bagno? Al momento, non si trova facilmente online una risposta scientifica.
Un po’ tutti, però, concordano sul fatto che leggere favorisca l’evacuazione tramite il rilassamento e la regolarizzazione cardiorespiratoria portati da una lettura piacevole.

Pochi, però, hanno notato che lo stesso principio è spesso sfruttato dai nostri amici a quattro zampe: evidentemente, anche loro hanno scoperto i benefici di questa attività sulla peristalsi intestinale.
“Ma i cani non sanno leggere!”, contesteranno alcuni.
Io rispondo: nì.
Metto subito le mani avanti: sono una sciuramaria come tante, lo ammetto; ma non umanizzo i cani al punto di credere che siano in grado di cogliere i segni grafici di fattura umana e di coglierne anche il significato.
Noi, primati (sebbene molti vorrebbero spesso distinguersi dal regno animale), siamo animali ad orientamento visivo; i cani sono animali ad orientamento olfattivo.
Questo significa che il loro fiuto può cogliere una quantità di informazioni estremamente maggiore rispetto a quel poco che riusciamo a percepire noi umani con il nostro nasino inutilino.

I cani, dunque, proprio come noi, sono in grado di acquisire informazioni utilizzando il loro senso maggiormente sviluppato, ovviamente a partire da una traccia olfattiva, a differenza nostra che dobbiamo seguire tracce visive.
Ebbene, in questi anni ho osservato moltissimi cani, e volente o nolente ho potuto osservare numerosissime sessioni di… evacuazione.
Così ho potuto cogliere un comportamento estremamente diffuso tra cani di ogni tipo: al protrarsi dell’attività defecativa oltre un tempo ristretto, molti soggetti decidevano di allungare il naso a terra per odorare qualsiasi segnale trovassero: passaggio di altri cani, effluvi di origine alimentare, tracce umane.
Tutto faceva brodo, pur di avere qualcosa da annusare, come se conoscessero già i benefici della lettura sul proprio benessere intestinale.

Un po’ come quando noi arraffiamo la stessa rivista già letta mille volte, o anche solo il fusto del detersivo per leggerne i componenti, pur di avere davanti agli occhi del testo scritto.
Ecco, anche i cani lo fanno. Fateci caso.
Non tutti, per carità: l’unica regola fissa, in cinofilia, è che non ci sono regole fisse.
Però nemmeno tutte le persone hanno la fissa di leggere in bagno. Diciamo però che, nelle persone come nei cani, è un’abitudine molto diffusa.
I cani sono lupi neotenici, e diverse fonti scientifiche definiscono anche l’uomo moderno come un primate neotenico autodomesticato.
Ci somigliamo. Conviviamo da decine di migliaia di anni.
Ora resta soltanto una domanda: chi avrà preso spunto da chi?

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