venerdì 19 Aprile 2024

Lupo o non-lupo?

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“Al mio cane manca solo la parola”.
Questa frase , detta certamente per amore, manifesta una tendenza ad umanizzare il cane, attribuendogli capacità intellettive e di scelta non proprie della specie.
Questa tendenza, se la si considera fine a se stessa non è certamente dannosa; ma se andiamo ad analizzare i comportamenti canini in relazione ad essa il gioco diventa estremamente pericoloso.
Infatti non dobbiamo dimenticare che il cane deriva dal lupo: CANIS LUPUS DOMESTICUS o FAMILIARIS (cane) e CANIS LUPUS SELVATICUS (lupo); così molti suoi comportamenti sono dati dai geni lupoidi preservati ancora nel suo DNA*.
Le parole “selvaticus” e “domesticus” sottolineano le differenze tra le due specie.
E’ vero che il lupo è stato addomesticato dall’uomo per essere un aiuto e come compagno di vita; è altrettanto vero, però, che considerare il cane di oggi un lupo addomesticato è decisamente sbagliato.
La lunga convivenza con l’uomo, la selezione genetica delle razze ecc. hanno quasi completamente estinto gli aspetti lupoidi positivi insieme a quelli negativi.

L’analisi del DNA mitocondriale canino** ha confermato il lupo come unico antenato del cane: oggi si presume che la separazione tra le due specie sia avvenuta circa 135.000 anni fa.
Per questo motivo, al cospetto del nostro amico comodamente sdraiato sul divano, dobbiamo ricordare alcuni elementi fondamentali:
1) possiede un’intelligenza diversa dalla nostra
2) era un lupo e quindi un animale selvaggio, ma anche un animale sociale, o meglio brancoide.
Anche dal punto di vista fisio-anatomico il cervello canino è diverso da quello umano: numero inferiore di circonvoluzione e connessione neurocerebrale (che sembrano essere indicative del quoziente intellettivo), lobi cerebrali meno specializzati e con volume minore.
Per quanto riguarda la mente del cane è appropriato parlare in parte di istinto atavico, ed in parte di condizionamento visto come conseguenza delle esperienze positive e negative che il soggetto ha vissuto durante la sua crescita.
Classico esempio: cane che porta il giornale al proprietario.
La motivazione è puramente egoistica, cioè quella di ricevere un premio (boccone o carezza). Non c’è razionalità e quindi volontà di comportarsi bene o male: la sua è esclusivamente una ricerca di esperienze fisicamente e, se vogliamo, psicologicamente positive.

Ulteriore e grave errore nell’umanizzare il cane è quello di valutare la “bontà d’animo” o la “cattiveria” del soggetto, o a volte di una intera razza.
Tutto ciò porta al facile mito del “cane cattivo” e quindi alle proposte di eliminare definitivamente alcune razze considerate non degne di stare vicino all’uomo (ma che spesso proprio da esso sono state volute così).
Sempre più frequentemente leggiamo di cani “malvagi” che hanno aggredito o morso adulti e bambini; io contesto l’uso delle parole “malvagio” e ” cattivo” in quanto un cane non è in grado di discernere tra bene e male (solo l’uomo ha questa capacità e quindi può essere volutamente e razionalmente malvagio).
Probabilmente l’attacco è stata conseguenza di un comportamento errato della vittima che il cane può aver interpretato come aggressione, invasione del proprio territorio o sfida per dominanza.
A tutto ciò il cane reagisce nell’unico modo che conosce: morde.

In genere l’errato comportamento della vittima nasce da una profonda ignoranza cinofila e dall’incapacità di guardare veramente il cane senza considerarlo un “oggetto” con cui divertirsi e giocare ma come un essere vivente dotato di proprio istinto e carattere.
Alcuni comportamenti aggressivi del cane sono un’ulteriore prova del suo passato da lupo: il soggetto che si considera “ALFA”, quindi dominante, vuole sottomettere gli altri (se tocchiamo o ci avviciniamo al suo territorio ringhia e cerca di allontanarci). In contrapposizione ci sono soggetti sottomessi (gregari): ma anche loro, se messi al muro, aggrediscono per paura.

Ricollegandoci al termine “domesticus”, è dovere sottolineare che nel tempo, logicamente, il cane ha perso molti aspetti lupoidi sia anatomici, sia (anzi, soprattutto) comportamentali.
Il cane possiede un cervello più piccolo di quello del lupo e la sproporzionata diminuzione del sistema limbico è correlata alla diminuzione dei comportamenti aggressivi-emotivi e alla riduzione delle aree sensitive e dei lobi uditivi.

Il cane è estremamente poco abile nel gioco della sopravvivenza, sia per quanto riguarda il procurarsi il cibo che per quanto riguarda la riproduzione (non c’è più selezione naturale, quindi le razze canine si portano dietro tutte le tare genetiche che nel lupo portavano alla morte del soggetto); inoltre alcune razze volute dall’uomo non potrebbero mai esistere in natura, in quanto completamente inadatte e incapaci di procurarsi autonomamente cibo ed un rifugio.
Dimostrazione di ciò è che i cani randagi non vivono assolutamente nei boschi ma in zone urbane dove possono facilmente sopravvivere riparandosi e nutrendosi.
Sicuramente la convivenza con l’uomo ha portato anche delle note positive alla specie: maggiore docilità e maggiore capacità di elaborazione delle esperienze vissute traendone esperienze sia positive che negative senza obbligatoriamente vivere in branco.
Tuttavia personalmente, come amante dei cani, sono felice che ci sia stato da parte dell’uomo questo addomesticamento, ma vorrei un maggior rispetto e amore anche nei confronti degli aspetti atavici e naturali posseduti dal cane (anche se penso ancora per poco) o almeno una maggiore conoscenza del suo aspetto dualistico.

*Acido DESOSSIRIBONUCLEICO: materiale genetico ereditario tipico per ogni specie.

**I mitocondri, piccoli organelli cellulari deputati alla produzione energetica, possiedono più coppie di un unico cromosoma circolare che, essendo trasmesso da un solo genitore (la madre), evita la ricombinazione genetica.
Ciò rende il DNA mitocondriale geneticamente rigido, quasi inalterato da una generazione all’altra, dimostrando così i legami evolutivi delle diverse specie.

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8 Commenti

  1. In verità via email, rispondendo avevo già inviato una foto, della madre con un cucciolo , ma nei commenti non è possibile allegare foto…
    Non ho trovato nel sito altre possibilità …:(
    Ciao
    Carmelo

  2. sterilizzare è sempre un’ottima cosa, ci sono così tanti randagini in giro! 🙂
    mi fa piacere che non abbiano la displasia, mi piacerebbe vedere una foto, da come dici sembrano molto carini.

    ciao ciao,
    Terry.

  3. Molto belli grazie!!!
    Si, l’accoppiamento non era programmato, invece ho in programma questo mese la sterilizzazione della femmina…
    Comunque ne i genitori e ne i cuccioli , ne ho tenuti tre, hanno la displasia , hanno già le orecchie dritte e sono come ho detto molto robusti.
    Un caro saluto anche a Te 🙂
    Carmelo

  4. Devono essere dei bei cagnetti. 🙂
    se posso permettermi di darti un consiglio, evita in futuro accoppiamenti fra consanguinei perché aumenti esponenzialmente la possibilitá di tare genetiche. Nei pt poi, così sensibili alla displasia, rischi di condannare i piccoli a un sacco di problemi di salute. Ed é una inutile sofferenza.
    Un caro saluto. 🙂

  5. L’esperienza vissuta un mese fa mi ha dato prova che il pastore tedesco deriva dal lupo grigio. Premetto che vivo in una zona semi urbana della Sicilia ed i cani vivono in un terreno con un abbastanza alto non valicabile.
    Infatti il 23 gennaio 2013 da una coppia di splendidi pastori tedeschi , consanguinei, sono nati 6 cuccioli .
    Hanno smesso di allattare verso i 24 giorni perche’ con i denti ferivano le mammelle della madre.
    Ma andiamo a vedere come e’ composta la cucciolata : due nero/grigio focati pastori tedeschi e quattro grigi , ma non il grigio con un pelo bianco e un pelo nero ma un grigio omogeneo , gli occhi un po’ piu obliqui dei grigi dono azzurri , le dimensioni dei cuccioli grigi sono maggiori degli altri due.
    Anche il tipo di pelo sembra diverso tra i 4 grigi e i 2 PT. . I grigi sembrano avere il sottopelo piu’ folto e quindi un collo piu’ largo.
    Qualche informazione sui genitori , entrambi due esemplari molto belli il maschio nero focati con prevalenza del colore focato molto alto sl garrese supera lo standard e lo supera anche con il peso 45kg circa.
    Lo stesso la femmina alta ma grigio focata peso sui 35kg circa.
    I cuccioli sono meravigliosi grandi con grandi e forti zampe e con un sguardo magnetico.
    ….non sono un biologo ma quello che e’ successo a dello straordinario.

    • Da una coppia di cani non nasceranno mai dei lupi. Tutti i caratteri che descrivi non sono indicativi come tu credi. Cani e lupi sono geneticamente più lontani di quanto comunemente si pensi. Persino un cucciolo nato da lupo+cane é molto più cane che lupo.
      Non c’é niente di incredibile in quello che hai raccontato, la tua cagna ha partorito dei cani, non dei lupi. 🙂

      • Hai perfettamente ragione infatti i cuccioli che adesso hanno quattro mesi da grigio omogeneo sono diventati con il manto nero/focato con prevalenza del nero e anche gli occhi stanno cambiando colore diventando adesso gialli.
        Sono in realtà più grandi della norma sono quasi quanto la madre che e’ nei limiti alti dello standard.

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