sabato 15 Marzo 2025

Aggressività? Sì, ma quale?

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Molti sono i modi per stimolare l’aggressività del cane.
Chiaramente un buon professionista tenderà ad enfatizzare alcune doti naturali finalizzandole solo ed esclusivamente al morso sulla manica del figurante, prevista dai regolamenti vigenti nel nostro sport.
In tutti i campi d’addestramento nei quali si pratica l’utilità e difesa si cerca di formare cani che esprimano un morso convincente ed efficace.
I parametri principali vengono indotti dai giudici di gara, che togliendo o dando punti qua e là durante le gare creano orientamenti molto precisi riguardo al lavoro ottimale da ricercare nel cane.
Oggi viene chiesto un tipo di attacco forte, preciso e dinamico.
Solo a queste condizioni vengono assegnati i massimi punteggi; infatti questo sport si è esasperato a tal punto che nelle gare più importanti le differenze si giocano sul filo del singolo punto.
Ma quali sono i meccanismi necessari per raggiungere i risultati migliori?
Tale obiettivo si raggiunge nel momento in cui il preparatore riesce a stimolare il cane nel giusto modo.
Come detto in precedenza le modalità sono molteplici e la diversificazione filosofica è portatrice dello stile di addestramento di un professionista piuttosto che di un altro. Personalmente credo in tutte le tecniche (a patto che rispettino il cane), in quanto valide se applicate al cane giusto.
La stimolazione dell’aggressività può avvenire principalmente tramite processi di predazione, combattività, possessività o autodifesa.
Ognuna di queste leve può portarci dritti allo scopo se utilizzata in modo consono ed appropriato.
Partendo dal mio modo di vedere l’argomento (che peraltro è strettamente personale) ogni singolo cane è portatore di doti psicofisiche soggettive e la scelta della leva da stimolare avviene semplicemente come conseguenza di un’ approfondita analisi del soggetto.
Quindi, se un cane risulta prevalentemente predatorio e non diffidente, la leva giusta da toccare è la stimolazione della predazione.
Ipotizzando un caso differente, quindi un cane sprovvisto di predazione ma molto diffidente, la leva giusta è l’autodifesa.
Questi esempi rappresentano soltanto due delle centinaia di possibili combinazioni riscontrabili in un cane, ma sono indicative per la scelta del tipo di addestramento.
Credo nella varietà tecnica anche per i risultati ottenuti nelle gare ad alto livello da cani addestrati con sistemi opposti: infatti nei campionati multirazza i soggetti vincenti sono spesso provenienti da scuole differenti.
Per capire come lavorare un cane bisogna possedere una buona sensibilità personale e una buona capacità manuale.
Il cane è un animale che è fortemente influenzabile dal punto di vista emotivo, quindi solo capendo i suoi stati d’animo è possibile trarne un’interpretazione logica e coerente.
E’ importante fare queste valutazioni soprattutto quando gli proponiamo degli stimoli come straccetti in movimento, rumori ecc.
L’aggressività in un cane è un istinto molto complesso e articolato, infatti le sue componenti sono concatenate l’una all’altra: per esempio schematizzare o separare troppo predazione, combattività, autodifesa e possessività è un errore, il tutto si miscela non sempre con armonia ma pur sempre con una logica naturale.
In questo periodo storico si pensa erroneamente che i fini giustifichino i mezzi e l’addestramento del cane avviene sempre e soltanto con l’unico scopo di fare più punti in gara.
I professionisti sovente si canalizzano sul singolo risultato trascurando completamente la stabilità psicofisica che un cane sportivo deve avere per lunghi anni.
Un vero cane da gara deve rimanere costante nel tempo, non ottenere un unico buon risultato fine a se stesso!
Anche se può sembrare paradossale, oggi queste sono situazioni abbastanza frequenti.
Molti conduttori sacrificano l’equilibrio dei loro cani pur di ottenere un riconoscimento personale.
Ciò avviene quando si esasperano oltremodo i parametri di sopportazione agli stress: più semplicemente possiamo parlare di cani demoliti dal programma addestrativo.

Il modo con il quale ci si relaziona all’aggressività di un cane può essere valido solo se salvaguarda il suo equilibrio.
Negli sport umani come l’atletica leggera, il ciclismo e molti altri, il problema doping risulta essere un vero cancro in quanto gli atleti vengono spremuti in modo innaturale per raggiungere risultati sempre più soddisfacenti.
Come conseguenza si arriva a patologie molto gravi che possono provocare anche la morte.
Anche se in modo diverso questo avviene nei cani quando si esasperano gli stati di stress.
E’ stato scientificamente provato che cani sottoposti a stress psicofisici troppo alti hanno avuto conseguenze molto negative.
Detto ciò consiglio sempre di valutare la longevità di un metodo addestrativo, che deve permettere al cane di praticare lo sport per anni e non solo per una stagione.

Un altro aspetto di fondamentale importanza, quando si vanno a toccare le leve dell’ aggressività, sono i tempi tecnici che bisogna assolutamente rispettare, in quanto bruciare le tappe può risultare estremamente deleterio.
L’aggressività va sempre stimolata con modalità progressive per dare al cane la possibilità di crescere allenamento dopo allenamento, in modo corretto e non a tappe brevi per la fretta di andare in gara.
Anche questa può sembrare un’affermazione scontata…ma evidentemente non lo è, perché è abbastanza frequente trovare cani distrutti mentalmente da programmi troppo rapidi.
Gli sport cinofili sono nati per far divertire sia noi che i cani: non dimentichiamocelo mai!

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1 commento

  1. si beh, in effetti, stimolare l’aggressività di un cane per passare la prova, facendo leva sull’autodifesa, mi pare uan ca@ata pazzesca… cani così sarebbe meglio fargli fare altro e valutare se è il caso di riprodurli o meno visto che le prove dovrebbero proprio servire per capire quali cani sono meglio e quali da scartare, mnel programma di riproduzione. il problema è sempre quello, il fine è vincere non selezionare… per cui si condizionano cnai paurosi a non aver paura dello sparo è così via.ma ha un senso? se si gioca solo si, se lo si fa per rendergli la vita più facile quando ci sono i botti si, ma se lo si fa per fare i punti e poi di conseguenza riprodurlo, allora a mio avviso no.
    non c’è nulla di più pericoloso di un cane insicuro condizionato a mordere, fosse anche solo la manica, per difendersi…

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