venerdì 29 Marzo 2024

Il cane anziano: conoscerne i problemi per gestirlo meglio

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La speranza di vita dei nostri animali domestici negli ultimi decenni è notevolmente aumentata grazie ai progressi della medicina veterinaria ed al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie e dell’alimentazione.
Al giorno d’oggi, infatti, la vita media del cane è stimata attorno ai 13 anni, ma la durata di vita massima è di 27 anni, anche se quelli che superano i 20 sono rari.
Questi dati, puramente statistici, sono sicuramente influenzati da vari fattori: alcuni  fisici come la razza e la taglia, altri strettamente dipendenti dalla gestione dell’animale da parte del proprietario, come l’alimentazione e le condizioni di vita.
Se un corretto stile di vita durante lo sviluppo e l’età adulta sono importanti, il momento in cui bisogna fare particolare attenzione è quando i nostri fedeli compagni superano la soglia della metà della loro vita media.
Spesso infatti si tende a mantenere la stessa gestione perché il nostro cane “in questo modo è sempre stato bene, non ha mai avuto problemi”, non pensando che con l’invecchiamento si hanno numerose modificazioni delle capacità dell’organismo che potrebbero portare ad una riduzione della vita dell’animale se non identificate e corrette in tempo.
La diagnosi precoce di certe malattie più probabili con l’aumentare dell’età, il trattamento preventivo di alcune patologie ed un’alimentazione specifica per il nostro compagno, invece, possono contribuire a mantenerlo il più a lungo possibile con noi.
Prima di tutto dobbiamo tener presente la riduzione delle funzioni metaboliche del cane anziano e la conseguente DIMINUZIONE DEL FABBISOGNO ENERGETICO, anche del 40%.
E’ evidente che mantenere la stessa pappa di sempre potrebbe portare ad una sovralimentazione con conseguente obesità o, peggio, ad una grave malattia dismetabolica.
Se necessario, oltre a diminuire la quantità di cibo somministrato, occorrerà integrare la dieta con sali minerali e vitamine che, per vari motivi, l’animale non sarà più in grado di assorbire dall’alimento o sintetizzare autonomamente.
E’ importante anche un corretto esercizio fisico, poiché con la vita sedentaria aumenta il rischio di comparsa di  numerose patologie all’APPARATO LOCOMOTORE. Con la senescenza, infatti,  le masse mu-scolari si atrofizzano (diventando più lasse, flaccide, in particolar modo se non vengono “usate”) e la sostanza ossea diminuisce (talvolta si ha osteoporosi con aumento della fragilità dell’osso stesso).
Inoltre le cartilagini “invecchiano”, si induriscono e si possono formare artrosi.
Per quanto riguarda l’APPARATO TEGUMENTARIO (pelle, peli, ecc.) si ha una disidratazione tissutale che rende la cute meno morbida ed una predisposizione all’ipercheratosi (cioè un aumento in spessore dello strato corneo dell’epidermide).
Il pelo diventa secco, più fragile e l’iperplasia delle ghiandole sebacee favorisce la comparsa di cisti, adenomi e/o tumori.
Anche il SISTEMA NERVOSO subisce numerose modificazioni: la diminuzione della popolazione neuronale porta ad una riduzione delle performance neuromuscolari, della vista, dell’udito, della risposta agli stimoli e  della vivacità dell’animale. Inoltre si potranno avere affezioni degenerative, disturbi vascolari e tumori, nonché turbe del comportamento.
L’efficienza del SISTEMA IMMUNITARIO diminuisce rendendo il nostro cane più sensibile alle infezioni, soprattutto a quelle virali (ecco perché è sempre necessaria la vaccinazione annuale!).
A causa di quest’aumento di sensibilità alle infezioni aumenta la predisposizione all’instaurarsi di bronchiti croniche, aggravato dal fatto che le secrezioni nell’APPARATO RESPIRATORIO diventano meno abbondanti, ma più vischiose, e vanno ad otturare i bronchioli, il sistema ciliare appare meno mobile ed il parenchima polmonare perde elasticità.
Anche l’APPARATO DIGERENTE risulta coinvolto nei processi di invecchiamento.
Già nella cavità buccale si può avere formazione di tartaro (che se non opportunamente rimosso può causare gravi gengiviti), iperplasia gengivale, periodontite e formazione di numerosi tumori.
La muscolatura esofagea e lo sfintere gastro-esofageo si rilassano e spesso la formazione di acido cloridrico nello stomaco e la motilità lungo tutto il tubo digerente diminuiscono.
Tutto ciò può portare ad una riduzione della funzionalità digestiva e ad una maggior frequenza di disturbi gastro-enterici come rigurgito, vomito e diarrea.
Nel fegato si ha una riduzione del numero degli epatociti e del flusso sanguigno epatico con conseguente riduzione dell’attività enzimatica e della secrezione di bile, causa di un minor assorbimento dei lipidi, di una diminuzione della sintesi proteica e di un rallentamento dell’escrezione biliare di alcuni farmaci e/o sostanze tossiche.
Colpevoli della rallentata escrezione di altri  farmaci e/o sostanze tossiche sono anche i reni, organi particolarmente colpiti dall’invecchiamento, in cui si ha una diminuzione del numero e delle dimensioni dei nefroni, con conseguente perdita di efficacia della filtrazione glomerulare (importantissima per la sopravvivenza), dell’assorbimento e delle secrezioni tubulari.
Si ha anche una diminuzione della secrezione di eritropoietina (EPO) che può causare una grave forma di anemia.
Per quanto riguarda il SISTEMA CARDIO-CIRCOLATORIO diminuisce la gittata cardiaca ed aumenta la frequenza di cardiopatie croniche e tumori. Con la senescenza, inoltre, si attenua il potere termoregolatore, rendendo più difficile per l’animale mantenere la propria temperatura corporea.
L’APPARATO ENDOCRINO può risultare colpito da varie alterazioni che determinano malattie piuttosto gravi come l’ipotiroidismo, il morbo di Cushing, il diabete mellito, ecc..
Infine, ultimo ma non meno interessato, l’APPARATO RIPRODUTTIVO in cui si possono riscontrare tumori (sia alle mammelle che ai genitali) e alterazioni della prostata.
Come avrete notato, in tutti gli organi ed apparati si ha una diminuzione della funzionalità, mentre aumentano sicuramente le probabilità d’insorgenza di malattie, patologie e tumori.
A volte la diagnosi precoce può davvero salvare la vita al vostro fedele amico, mentre talvolta può solo rallentare il processo degenerativo, ma gli regalerà certamente un po’ più tempo da passare con voi.

Si consiglia quindi, dopo il sesto anno di vita, di sottoporre il cane ad almeno un controllo all’anno dal vostro veterinario di fiducia, il quale tramite una semplice visita clinica ed  un prelievo di sangue potrà consigliarvi la strada migliore da intraprendere per mantenerlo in buono stato di salute il più a lungo possibile.

SEGNALI D’ALLARME:

Tosse cronica
Tosse notturna
Affaticamento ingiustificato
Dispnea (respirazione difficoltosa)
Poliuria (aumento della frequenza e del volume delle minzioni)
Polidipsia (aumento del volume di acqua ingerita)
Letargia (sonnolenza)
Disturbi comportamentali
Problemi cutanei
Disturbi visivi/uditivi
Difficoltà di deambulazione
Neoformazioni
Rigurgito/Vomito/Diarrea cronici
Disturbi nell’ingestione del cibo (dolore, quantità insufficiente, quantità eccessiva)
Dimagrimento/Obesità non rapportati alla quantità/qualità di cibo ingerito

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1 commento

  1. la mia cagnolina ha 17 anni, dorme troppo e mangia pochissimo a volte meno di 100 gr al giorno, oppure poco più…è normale? quanto cibo deve ingerire una cagnolina anziana di taglia medio-piccola(meticcia segugina)?grazie:)

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