I testi di cinologia classificano come “taglia media” i cani che hanno mantenuto la stazza del progenitore selvatico: per esempio, sono considerati di taglia media quasi tutti i pastori, i cani a ferma e i segugi. Ma la classificazione del “signor Rossi”, ovvero il normale cinofilo che decide di accogliere un cane in famiglia, è ben diversa.
Un pastore belga, per esempio, è considerato dalla maggior parte delle persone un cane di taglia “grande”: ovvero un cane “da guardia” da tenere in cortile, troppo grosso per l’appartamento.
Comunemente, la persona che si reca al canile per scegliere il proprio cane, chiedendo un animale di taglia piccola, esige che questo sia veramente piccolo.
Già un cane di dieci kili è spesso reputato troppo ingombrante. Uno di quindici kili, poi, nella concezione comune, rientra nella taglia media a tutti gli effetti.
E “taglia media”, sempre nella concezione comune, è sinonimo di inadeguatezza alla vita d’appartamento. Per cani simili, ci vuole il giardino.
Convenzionalmente, nei canili non si fa riferimento alla classificazione proposta dalla cinologia ufficiale che si occupa di cani di razza. I cani abbandonati sono catalogati con criteri più vicini alla percezione più diffusa tra la gente.
Generalmente si considerano:
– giganti i cani sopra i 50 kg (rarissimi tra gli animali abbandonati)
– grandi i cani tra i 25 e i 50 kg
– medi i cani tra i 12 e i 25 kg
– piccoli i cani tra i 6 e i 12 kg
– nani quelli tra i 3 e i 6 kg
…ed eventualemnte “toy” i cani sotto i 3 kg, anch’essi quasi esclusivamente di razza, praticamente introvabili tra i meticci.
Anche questa suddivisione deforma leggermente la percezione più diffusa, con l’obiettivo di concedere qualche possibilità in più anche ai cani che hanno la taglia di un fox terrier.
Ma in alcuni casi è difficile spacciare un cane di 11kg per “cane piccolo”. “Questo è un medio-piccolo! – ci si sente controbattere – Ne vorrei uno da appartamento”.
Ma vi è davvero tutta questa differenza tra un cane di sei kili e uno di dodici?
Ovvio! Uno è il doppio dell’altro!
Ma in termini di gestione? Quanto è grande, in media, un appartamento?
E’ davvero fondamentale che il cane sia di taglia minuscola o siamo condizionati da una forma mentis irrazionale e stereotipata?
Le stesse persone che considerano troppo grande per l’appartamento un cane di 15 kg, sono poi quelle che, quando riescono finalmente ad avere la casa col giardino, se ne prendono uno di 30 kg e trovano più che normale alloggiarlo in un recinto di 3x2m.
La dimensione è sufficiente, ma pur sempre inferiore a quella di un monolocale.
Quasi tutti gli appartamenti dispongono di un terrazzo grande almeno il doppio! Inoltre, le esigenze di spazio sono importanti, ma è anche importante il bisogno di socialità.
A fare le spese di queste convinzioni ingannevoli così diffuse sono soprattutto i cani di taglia medio-piccola, cioè i cani intorno ai dieci-quindici kili.
La maggior parte delle persone li considera troppo grossi per fare i cani da compagnia, ma anche troppo piccoli per fare la “guardia” (o più spesso, come approfondiremo in seguito, lo status symbol).
Per chi ha a disposizione un giardino la situazione, frequentemente, si capovolge: più grande è il cane, meglio è.
Ci sono tante richieste per gli incroci tra grossi cani da pastore, mastini e cani da difesa. I cani di taglia medio-piccola non li vuole nessuno.
Questa situazione è doppiamente paradossale.
Il primo paradosso risiede nel fatto che questi cani sono la tipologia più diffusa all’interno dei canili. L’incrocio casuale tra razze diverse, alla base della popolazione dei meticci e quindi dei cani più esposti all’abbandono, tende ad appiattirne la taglia verso la media della specie.
I meticci di taglia medio-piccola, inoltre, sono più soggetti a scappatelle.
Non hanno valore commerciale, perciò non rischiano di essere rubati e allo stesso tempo non sono temuti in quanto ritenuti innocui.
Ne consegue che, rispetto alle altre taglie, sono più spesso lasciati a se stessi, la riproduzione accidentale è più frequente… e i canili si riempiono.
Il secondo paradosso è costituito dal fatto che questi cani sono quelli maggiormente adatti alle condizioni di vita offerte dall’italiano medio.
Per molte famiglie un cane di questo tipo sarebbe il cane ideale sotto ogni punto di vista; ma spesso, fuorviati dalla moda o da convinzioni difficili da sradicare, ci si rivolge a razze più grandi o a meticci più piccoli.
I cani di taglia medio-piccola riuniscono tantissimi vantaggi.
Potremmo dire che fondono i pregi dei cani piccoli e quelli dei cani grandi.
Ma che cos’è che scoraggia l’adozione dei cani di questa taglia?
Che cos’è che spaventa, in particolare?
Spero che le considerazioni che seguono possano chiarire le idee a molte persone.
Il fabbisogno alimentare…ovvero, la spesa per il mantenimento del cane:
Basta leggere i quantitativi consigliati sulle confezioni di alimenti per animali per rendersi conto che le razioni non aumentano in modo esattamente proporzionale all’aumentare della taglia del cane.
In proporzione, i cani piccoli mangiano di più. Le case produttrici di mangimi, generalmente, riportano le quantità consigliate per fasce di peso.
Per esempio:
– da 2 a 5 kg –> gr. 80- 110
– da 5 a 10 kg —> gr. 110-170
– da 10 a 15 kg —Z gr. 170-210
eccetera.
Se si volesse essere più precisi e individuare una formula matematica, troveremmo che non è corretto calcolare quante calorie servono per ogni kilo di cane, ma è preferibile riferirsi al peso elevato a una certa potenza.
Molti nutrizionisti la stimano compresa tra lo 0,6 e lo 0,75.
Chi è meno preciso può avvicinarsi di molto alla dose ideale, stimando un quantitativo di “pappa” per ogni “radice quadrata” del peso del cane.
Per la zuppona del canile, che contiene molta più acqua rispetto agli alimenti industriali, si calcola che se per un cane di quattro kili servono 1/4 = 2 etti di alimento, per uno di sedici kili serviranno 1/16= 4 etti.
Quindi, quadruplicando il peso, il quantitativo raddoppia.
Ovviamente tutto questo è un discorso molto semplicistico che farà inorridire i nutrizionisti più rigorosi.
Ci sono infatti moltissime variabili che possono contribuire a determinare la razione giusta: l’età del cane, l’attività fisica, il clima e, non ultimo, il metabolismo individuale.
Ciò che è comunque innegabile è che la spesa per il mantenimento non aumenta esageratamente se anziché un cane di cinque kili ne prendiamo uno di quindici.
Praticamente invariate saranno poi le spese per le vaccinazioni, per gli antiparassitari, per le spazzole ed altri accessori.
Moderatamente più costosi invece collari, guinzagli e cucce di dimensioni maggiori.
Come ho già fatto notare, praticamente tutti gli appartamenti sono in grado di permettere movimento adeguato durante le ore di riposo, in cui il cane sonnecchia e si limita a percorrere la distanza tra la propria brandina e la ciotola dell’acqua.
Per garantire TUTTO il movimento necessario, bisogna invece portare fuori il cane. Ma questo dovremmo farlo comunque, indipendentemente dalla taglia. Nessun appartamento, per quanto grande, sarà sufficiente a permettere a un cane di correre a tutta velocità esprimendo al massimo le sue potenzialità. Non lo sono nemmeno molti giardini recintati. Anche i cani piccoli, ogni tanto, devono essere portati al parco o in aperta campagna.
Perciò, che cosa cambia tra un cane di taglia nana che si limita a qualche corsetta e un cane più grande che farà grandi sgroppate a tutta velocità? Sono loro a correre, mica noi!
Spostarsi con un cane molto piccolo non è sempre così pratico.
Alcuni si stancano più rapidamente degli uomini, tant’è che, quando la passeggiata si allunga, devono essere presi in braccio.
Lo stesso dicasi per camminate nei boschi o in terreni accidentati. Tra la folla, invece, rischiano di essere schiacciati.
I cani di taglia medio-piccola, al contrario, sono quasi instancabili e all’occorrenza possono seguire persino una bicicletta o un cavallo.
A meno che non si preferisca farli salire in braccio. O nel cestino. Ci stanno benissimo.
In auto, se optiamo per il kennel, questo può essere ospitato nell’abitacolo di una qualsiasi utilitaria.
Possono davvero seguirci ovunque perché sono poco ingombranti, ma allo stesso tempo in grado di percorrere ogni tragitto.
Se amiamo fare jogging al parco, sapranno tenere il nostro passo e potranno stare senza guinzaglio in quanto nessuno avrà timore di loro.
Sopportano meglio (e senza ribellarsi) i giochi non sempre delicati dei bambini più piccoli. Sono comunque sufficientemente piccoli da passare sotto tavoli e sedie. Trovano facilmente un angolino in riposare senza essere d’ingombro e possono ancora stare in grembo, essendo comunque di peso inferiore a quello di un bambino di pochi anni.
La pulizia
L’unico vantaggio che potrebbero avere i cani di taglia nana, rispetto ai medio-piccoli è quello di poter, all’occorrenza, essere abituati a sporcare nella cassettina.
Ma quanti sono i cani che lo fanno? Veramente pochi. Soprattutto tra quelli presi al canile ormai adulti.
La maggior parte delle persone trova più pratico portare il cane a sporcare fuori, durante le tre-quattro passeggiate quotidiane.
Di conseguenza, per tutte queste persone, ancora una volta, la taglia del cane è assolutamente indifferente. Anzi… ancora una volta vi è un piccolo vantaggio a favore dei cani a zampa lunga.
Loro, nelle giornate di pioggia, durante le rapide uscite fisiologiche, si bagnano solo le zampette. I colleghi rasoterra arrivano a toccare l’erba bagnata col ventre. Anche fango, polvere e smog li sporcano molto di più.
Mentre chi cerca un cane da compagnia lo vuole il più piccolo possibile, chi chiede un cane da guardia lo vuole solitamente molto grosso.
In questo caso, i nostri sfortunatissimi cani di 15 kg saranno ritenuti troppo piccoli e inadeguati.
Ma come si fa la guardia oggi?
Possiamo ancora pensare che un cane possa fermare eventuali ladri con il proprio atteggiamento aggressivo?
Un cane di grossa taglia può servire al massimo come deterrente per ladruncoli inesperti e poco motivati.
Non fermerà di certo il ladro professionista, che trova spesso il modo per aggirare quest’ostacolo, magari eliminando il cane.
Oggi, sempre più frequentemente, vi è chi non si fa scrupoli a eliminare persone per rubare denaro. Uccidere un cane, per alcuni, è come uccidere una mosca.
Se poi il nostro bravo cane da guardia, nello svolgimento della mansione che gli abbiamo affidato, dovesse mordere veramente qualcuno, ci aspettano altre noie e seccature.
Ci si dirà che il cartello “attenti al cane” non è ben visibile, che la recinzione non è sufficiente a impedire che qualcuno allunghi le mani, che non abbiamo fatto tutto il possibile per assicurare l’incolumità pubblica.
Inizieranno le solite polemiche: che cosa sarebbe successo se un bambino che non sa leggere fosse entrato nella nostra proprietà per recuperare un pallone? Tanti cani normalissimi, per il solo fatto di essere dotati di un istinto di guardiani, finiscono per essere bollati come animali pericolosi e a volte fanno una brutta fine.
Insomma, nei centri urbani sovraffollati, in cui oggi sempre più persone si ritrovano a vivere, tra condomìni e villette a schiera, il cane da guardia “classico” paga a volte un prezzo troppo alto per compensare una funzione che invece è del tutto superata.
La funzione del cane avvisatore, tutto sommato, ha invece conservato la sua utilità primitiva.
La vera guardia oggi è fatta dai cani che col loro abbaio avvisano i proprietari dell’arrivo di estranei e, più in generale, di ogni evento “anormale”.
Più della stazza è importante l’appartenenza a determinati gruppi morfologici, ma sono moltissimi i cani che hanno l’istinto di segnalare gli estranei. Lo fanno anche tanti cani da caccia.
Indipendentemente dalla mole, qualsiasi cane è in grado di far sentire la sua voce e sventare un furto o dirottare i ladri verso altri obiettivi meno rischiosi dove, in assenza di cani guastafeste, potranno operare in tutta tranquillità.
Pur essendo più significative altre caratteristiche morfologiche rispetto alla taglia, in generale possiamo osservare che più i cani sono piccoli, più tendono ad abbaiare.
La consapevolezza della propria vulnerabilità li rende più sospettosi e più bisognosi del sostegno del padrone, di cui richiamano l’attenzione.
Nella maggior parte dei casi, è ancora una volta la taglia media a rivelarsi la categoria vincente.
I cani grandi, troppo sicuri di sé, sono spesso poco attenti a ciò che accade intorno a loro.
Passano troppe ore a sonnecchiare, prendono più rapidamente confidenza con le persone che vedono più spesso e non sono buoni avvisatori.
I cani di taglia minuscola, al contrario, tendono ad abbaiare ad ogni piccolo rumore. Possono infastidire i vicini e divenire motivo di diverbio con gli stessi. Ma soprattutto perdono la loro efficacia in quanto, dopo l’ennesimo falso allarme, il proprietario tenderà sempre più spesso a ignorare i loro schiamazzi e a zittirli senza preoccuparsi troppo delle loro ragioni.
I cani da guardia più bravi sono quelli di taglia medio-piccola, in particolare quelli di tipo bracco-lupoide, i più diffusi nei canili.
Abbaiano poco, ma quando serve lo fanno sempre.
Il consiglio di Laura:
Per le signore: se avete mariti o figli adolescenti, tenete conto che molto difficilmente saranno lieti di portare a spasso il vostro cagnino piccino e puffoso.
Finirete per dovervelo pascolare da sole, anche quando fa freddo e c’è umido e se uscite di notte vi parte la messa in piega.
Ci sono molte più speranze con un cane di taglia medio piccola e un’aria anche solo un pochino meno pupazzosa.
Pochi centimetri possono fare la differenza tra un rifiuto totale e un uomo che pascola il cane con l’inequivocabile espressione del viso che dice “non ditemi niente, mi tocca, è il cane di mia moglie”.
Sempre meglio che niente.
Ho molti clienti che considerano di taglia media il cane di 8-10 kg… faccio fatica a trattenermi dal ridere quando, dopo avermi parlato di questo cane di taglia media che mangia come un pescecane, guardano il sacco da 12kg di crocchette ed esclamano “ma queste mica ci stanno nella bocca del mio Fuffi!” così scopri che Fuffi pesa 10 chili bagnato e che mangia una tazza di crocche al giorno 😀
Secondo questa classificazione la Bisturi sarebbe “media”… allora devo smetterla di chiamarla “puffa” 🙁
Sinceramente la classificazione mi sembra un po sbilanciata verso il basso; io un cane di 12-13 chili personalmente lo vedo piccolo. E faccio fatica a considerarne “grande” uno di meno di 30 chili
L’occhio del cinofilo è diverso da quello della Sciuramaria. Io incontro Sciuremarie che mi incontrano con la Bisturi e mi chiedono “Ma la tiene in casa? Non è troppo grande?”
A me continua a sembrare un puffo con la coda, ma per loro è “grande”! (La Bisturi pesa 15 kg).
Definirmi cinofilo io e’ troppo, magari “canemunito non troppo ignorante”. Poi come hai scritto tu il 7 dicembre 2011 Il mastino spagnolo dà una dimensione tutta nuova al concetto di “cucciolo”…
E io sono vittima di questo cambio di prospettiva (anche se Balrog e’ un incrocio).
Poi di sciuremarie anche io ne incontro tantissime. Non so se ho mai raccontato di una volta che siamo andati con mia moglie in una caffetteria; avendo con noi i due cani ci siamo seduti fuori, io con Balrog ai miei piedi e mia moglie con Luna (la sua meticcia simil cocker un po volpinoide). Balrog era gia di 4 mesi e mezzo (quindi sui 32-33 chili), mentre Luna non supera i 10. Nonostante sia io che mia moglie dicessimo alla cameriera di darmi i menu a me, di avvicinarsi a me per prendere gli ordini… la cameriera preoccupata per la presenza di Balrog faceva il contrario, cercando di avvicinarsi piuttosto dal lato di mia moglie. Con grande sforzo di mia moglie per tenere calma Luna che non sopporta la vicinanza di estranei. Fino al momento in cui mia moglie si e’ stancata e ha detto chiaramente alla cameriera che nonostante Luna fosse molto piu piccola di Balrog e’ molto piu aggressiva di lui e che se avesse continuato ad avvicinarsi a lei avrebbe rischiato un morso. Per fortuna la cameriera ha capito e da quel momento si e’ avvicinata solo a me e a Balrog. Probabilmente mia moglie ha fatto male a dirle esplicitamente che il suo cane morde, ma Luna si stava iniziando ad infastidire e la cameriera non capiva che si doveva avvicinare dal lato di Balrog.
Mi fa sorridere un po la classificazione dei cani per taglia:
– giganti i cani sopra i 50 kg
– grandi i cani tra i 25 e i 50 kg
– medi i cani tra i 12 e i 25 kg
– piccoli i cani tra i 6 e i 12 kg
– nani quelli tra i 3 e i 6 kg
Balrog ha raggiunto i 25 chili quando aveva 3 mesi e mezzo ma non riesco a vedere un cucciolo di quell’ eta come “cane grande”. E visto che dovrebbe raggiungere i 50 chili ai 7 mesi sarebbe gia “gigante” pur essendo ancora cucciolo… E secondo questa tabella lui era gia “medio” ai 2 mesi.
Sinceramente non riesco a capire come possa tanta gente considerare troppo grandi cani che da adulti sono piu piccoli di come era il mio cucciolo quando aveva due mesi.