lunedì 20 Gennaio 2025

A come Acidità (ma anche come ABC del cinofilo…)

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

Premessa fondamentale: acida, io lo sono di natura.
Devo avere proprio un  DNA con PH 2,5.
In più, ieri mi giravano già le scatole per svariati motivi.
In più fa caldo, e io patisco moltissimo il caldo (e…sì, patisco anche il freddo. Se no che acida sarei?).
Però ieri, chiacchierando del più e del meno su un forum, a un certo punto sono sbroccata e ho dato due risposte più acide perfino della mia acidità media.
Perché?
Be’, perché mi son trovata di fronte a queste due situazioni:

a) signora che chiedeva un cucciolo di pura razza X (non dico quale: il mio scopo non è quello di parlar male di queste persone, ma di discutere due problemi), però gratis, perché non si poteva permettere di acquistarne uno.
Un’altra razza? No, perché le è morto il suo cane di quella razza lì e “quella razza lì è per sempre” (col che non ho svelato nulla, perché tutti gli amanti di tutte le razze del mondo dicono la stessa cosa).
Un cane al canile, che ci sono tanti poveri tesori in cerca di una casa? Eh, no, perché “i canetti del canile non le piacciono”.
Un cane di razza X, ma adulto, che ci sono un po’ di rescue in attesa? Eh, no, perché ha un’altra cagnetta in casa che i cuccioli li adora, ma con gli adulti litiga.

b) signore che da mesi spamma in lungo e in largo un annuncio “matrimoniale”: pare che abbia iniziato quando il cane aveva 8 mesi.
Cercasi femmina di razza X per cane con pedigree,  figlio di Fufi e Bubi (illustri sconosciuti, senza affisso) e nipote di Tizio e Caio (questi con affisso).
In realtà con questo signore non ho sbroccato subito: gli ho solo detto – piuttosto gentilmente, mi pare – che il suo annuncio sembrava un po’ l’equivalente umano del “cerco signorina per fare sesso, basta che respiri”.
Il signore si è offeso e se n’è proprio andato dal forum sbattendo la porta: dopodiché gli ho scaricato dietro due tonnellate e mezza di acidità DOC, che in realtà sono finite sulla porta chiusa (se lui l’abbia riaperta per sbirciare oppure no, non è dato di sapere. Però io le ho scaricate).

Domanda: voi che leggete, riuscite a capire le motivazioni del mio bi-travaso di bile, oppure no?
Perché se non si fossero capite, provo a spiegarle (più civilmente e meno acidamente possibile, stavolta).

IL CANE DI PURA RAZZA IN REGALO

Quando leggo queste richieste, io mi chiedo sempre se queste persone andrebbero, che so, alla Ferrari a chiedere: “Mi regalate una macchina, gentilmente? No, perché ho spetasciato la mia contro un muro e non ho i soldi per comprarne un’altra…sapete com’è”.
D’accordo, un cucciolo non è una macchina.
D’accordo, un cane è un essere vivente, che si mette al mondo per dare e ricevere amore, e blablabla. Però c’è modo e modo di metterlo al mondo.
Puoi prendere un maschio e una femmina, mollarli insieme quando lei è in calore, et voilà, la cucciolata è servita: però puoi anche passare giorni, settimane, mesi a studiare pedigree e ad esaminare i pro e i contro di varie genealogie; puoi farti magari un migliaio i chilometri per trovare il maschio più adatto per la tua femmina; puoi aver speso migliaia di euro in test, analisi, radografie per essere sicuro che i cani che intendi accoppiare non siano portatori di malattie ereditarie.
Poi, una volta nati i cuccioli, puoi staccarli dalla mamma appena mangiucchiano qualcosa da soli, e via andare. Oppure puoi pesarli ogni giorno, controllare le feci, sverminarli due o tre volte, svezzarli col miglior mangime per cuccioli a disposizione, vaccinarli…e ovviamente perderci giornate intere a coccolarli, pacioccarli, fargli conoscere gli umani, e poi cominciare a socializzarli e magari perfino insegnargli la primissima educazione (per esempio a non sporcare in casa).
Se fai le cose nel modo A, non sei un allevatore serio: sei un cagnaro (ma allora col cavolo che regali i cuccioli, perché il cagnaro pensa SOLO a guadagnarci sopra il più possibile).
Se fai le cose nel modo B, sei un allevatore serio: ma se non hai speso in tempo,energie e denaro l’equivalente della costruzione di una Ferrari, ci hai picchiato sicuramente vicino. E qualcuno mi deve spiegare per quale motivo un lavoro così accurato e professionale, che costa sudore e sangue (e tanti bei soldini), dovrebbe essere messo a disposizione del primo che passa, gratuitamente, per la bella  faccia sua.
I casi sono due: o l’allevatore in questione ha proprio scritto “giocondo” in fronte, oppure deve sbroccare per forza di fronte a una simile richiesta, perché è semplicemente offensiva.
E’ come chiedere a Picasso se ci regala uno dei suoi quadri: sembra che si sottintenda “tanto è solo uno scarabocchio, non vale niente”.
Rispettare il lavoro di chi alleva seriamente dovrebbe stare proprio alla lettera A dell’ABC cinofilo.
Invece lo metto alla B, perché alla A ci metto il punto secondo: non fare cucciolate ad capocchiam.
Ma prima di passare a questo punto vorrei aggiungere una considerazione al “regalatemi un cane perché non posso comprarmelo”. Ma se non puoi compralo, tesoro mio, poi come pensi di mantenerlo? Cosa pensi di fare se (corna facendo) si ammala, ha un incidente, ha bisogno di cure costose?
Io in questi casi non vedo solo l’offesa per il lavoro dell’allevatore (che alla fin fine sarebbe anche il meno): vedo una superficialità mostruosa e una totale mancanza di responsabilità nei confronti del cucciolo stesso. E questo mi fa scendere il PH a capofitto.

UN VERO CINOFILO NON DOVREBBE MAI FARE CUCCIOLATE  “AD CAPOCCHIAM
Non è che io condanni a priori chi cerca un partner per il proprio cane su Internet: per carità, Internet è una grande vetrina, nessuno impedisce a nessun altro di usarla.
Però c’è modo e modo.
Se sei un cinofilo, proprietario di un cane di razza pura che ritieni abbia le qualità di un riproduttore, non puoi cercare “una femmina” a casaccio. Perché hai la responsabilità di quello che ti appresti a mettere al mondo!
Quantomeno devi prima chiederti, e poi spiegare a chi ti legge, per quale motivo ritieni che il tuo cane sia un potenziale riproduttore di valore (altrimenti perché dovresti volerlo accoppiare?).
Devi dire, che so: “cane di ottimo carattere, che ha ottenuto i risultati X  in esposizione, Y in prova di lavoro (se la razza le prevede)”, ma soprattutto devi dire “esente da patologie ereditarie”.
Altrimenti nessun cinofilo serio ti prenderà mai in considerazione (di cani in cerca di una trombata è pieno il mondo: dammi e se non mi dai un motivo valido per cui dovrei interessarmi proprio al tuo, perché mai dovrei sceglierlo?) e arriveranno invece i proprietari di cagnette “a caso”, per le quali – di nuovo – non si chiede alcun requisito (neanche una lastrina per la displasia).
Insomma, con un annuncio così si pongono i presupposti ideali per una cucciolata “ad capocchiam”, fatta proprio mettendo insieme un maschio e una femmina.
Quel che ne uscirà fuori saranno cavoli di chi si prende i cuccioli… e se poi i cuccioli saranno malati, zoppi o mordaci, si darà la colpa alla sfortuna.
No, per favore. Non si fa così.
Così si sputtanano le razze (compresa quella che amiamo tanto), così si rischia di creare cuccioli malati e infelici, che renderanno infelici anche i loro proprietari.
Ma la cosa più drammatica in assoluto, ahimé, quella che mi ha inacidito di più, non è stato tanto l’annuncio in se stesso, quanto la seguente motivazione: “Eh… ormai il mio cucciolone è cresciuto… e l’istinto, si sa…”.
Ma si sa COSA?
Che un cane sessualmente maturo ha voglia di accoppiarsi?
Ah, questo si sa, sì.
Ma non penseremo mica che gli passi solo perché gli troviamo UNA moglie, verooooo?
Perché succede l’esatto contrario: se prima la sua era una vaga aspirazione, una volta “provato” diventa una piena consapevolezza. La cosa gli piace, lo attizza e non farebbe altro tutto il giorno.
Il che, però, vale anche per un buon 80% dei maschi umani: il che non significa che gli si debbano trovare per forza fanciulle compiacenti ad ogni piè sospinto.
Eppure, nel caso degli umani, si potrebbe almeno arginare debitamente l’ondata di umanini conseguente: mentre il preservativo per cani non mi risulta sia ancora stato inventato, quindi ad ogni trombata equivale una cucciolata.
E  QUANTE NE  VOGLIAMO FARE, di ‘ste cucciolate?
I canili non sono già sufficientemente pieni? Non c’è già una situazione abbastanza difficile, per i cani italiani, da consigliarci la massima cautela, ovvero far nascere SOLO cuccioli che abbiano già una possibilità più che concreta di essere amati, coccolati e accuditi nel modo migliore?

Purtroppo non basta essere “di razza” per avere questa certezza: non basta certo un pedigree.
Trovare famiglie ideali per una singola cucciolata, specie se nata in casa di un privato che non dispone neppure di chissà quale rete di conoscenze, è già una faticaccia. Immaginiamo cosa succederebbe se di cucciolate ne nascesse una al giorno.
Ma “una al giorno” è precisamente quello che dovrebbe produrre il nostro arrapato maschietto per sentirsi soddisfatto e non preoccupare più il suo umano: dal che si deduce facilmente che “cercar moglie” al cane solo “perché ne ha voglia” è una cavolata galattica. C’è da sperare che poi lui si comporti come il cane nella foto a destra, con qualche piccolo errore di valutazione.
C’è una pratica MOLTO più risolutiva e molto più efficace per calmare gli “istinti” del maschio: si chiama castrazione. E normalmente, quando la si nomina, si vedono tutti maschi dei dintorni che si aggrappano disperatamente ai propri attributi.
Vorrei tranquillizzarli: non si parla di castrare LORO.
Si parla di eliminare, nel cane, con un intervento semplicissimo e indolore, una fronte di problemi che vanno dall’arrapamento di cui sopra all’aggressività verso gli altri cani, ma soprattutto di eliminare una serie di patologie legate agli ormoni maschili (ne cito una per tutte: la sindrome di Cushing), ragion per cui i cani castrati spesso vivono molti anni in più di quelli integri.
La cosa vale doppiamente per le femmine, nelle quali le patologie legate agli estrogeni sono molto più numerose e mediamente più gravi (il tumore mammario è quasi una costante nelle cagne non sterilizzate, a meno che non facciano cucciolate a ripetizione).
E se state pensando che si tratti pratiche “crudeli” e “inumane”, vi prego di smettere subito di antropomorfizzare i vostri cani.
Loro NON sono umani: non hanno problemi “culturali” legati al sesso e alla riproduzione. Nessuna cagna “patisce” se non può avere una cucciolata, nessun cane si sente “menomato” se viene privato dei testicoli. Si sentono, invece, entrambi liberi di vivere una vita più rilassata, senza impulsi che non capiscono (e che li stressano moltissimo), e soprattutto più SANA e più lunga.
Che intendiate ricorrere o no alla sterilizzazione, comunque, dovreste convincervi innanzitutto che la “A” dell’ABC cinofilo (inteso proprio come “amore per il cane”) è proprio “NON FARE CUCCIOLATE A CASACCIO”.
Perché queste sono alla base di tutti i problemi canini, abbandoni e randagismo in testa.

E adesso parliamone pure, se vi va. Sono acida io, o è proprio che in Italia manca l’ABC della consapevolezza e del buon senso cinofilo?
Se vi fa piacere, commentate e discutiamone!

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  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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26 Commenti

  1. D’accordo al cento per cento. Io ho due casi standard che mi capitano di frequente: 1. allevatori di Paesi non agiati che chiedono cani belli, da show e riproduzione, in regalo, in nome dell’amore per la razza, sostenendo che ‘non se li possono permettere’ (però poi vedi che hanno anche cani che espongono all’estero e magari fanno pure pubblicità su riviste di settore…); 2. gente con un maschio o una femmina (certe volte senza pedigree, altre con un pedigree molto poco ‘studiato’) che chiede di far accoppiare il proprio cane, non importa con quale dei miei, basta ‘che sia campione’… la più bella è stata quando mi han chiesto una campionessa per un cocker inglese… io allevo SOLO americani, e quando l’ho spiegato m’hanno detto che era lo stesso, volevano solo che il loro maschio coprisse una campionessa, che i cuccioli non potessero essere iscritti… eh, pazienza!!!!! In questi casi, 1 e 2, SÌ, IO MI ARRABBIO. Penso che sia nei miei diritti.

  2. PAROLE SANTE LE TUE, condivido a pieno il tuo pensiero, ogni punto e virgola che hai scritto.
    Avere un cane con pedigree non significa io SONO FIGO, questo ancora la gente non lo capisce e questo non significa neanche sminuire i cani di canile che poverini loro non centrano assolutamente niente.
    Però noi potremmo fare moltissimo, con fare più scelte appropriate evitando di accoppiare cani qua e la cercando soprattutto di non farli finire in canile.
    La cosa assurda poi che in quasi tutti i centri cinofili se porti una cane ad un expo sei una persona assurda, che fa “male al tuo cane”, ma dai ti prego.
    Alle expo alle volte si può andare non solo per partecipare se si ha la passione ma anche per conoscere persone e allevatori che amano la tua stessa razza, dai quali puoi imparare mille cose che ti potrebbero servire o solo per il semplice scopo di conoscere di più la razza che hai.
    Adesso sono diventata amica della mia allevatrice e ringrazio di aver scelto un cucciolo da lei…. ho scoperto una persona meravigliosa, una razza che amavo e che ora amo ancora di più….

  3. eh io alla fine ho cominciato a rispondere male si. ti chiedono quanto costa. gli dici X, ti dicono ma io sto cercando cani in regalo sono della protezione civile andrebbero a lavorare sdu macerie (Per dire) allora dici, vabbè… dai, se fa un lavoro socialmente utile (e comunque pubblicità…) te lo do alla metà…
    no, è troppo. non mi pare il caso di ripetere qui cos’ho risposto a questa ulteriore cavolata. al che mifa ma io mica lo volevo in regalo. tesoro, leggi qualche riga sotto, SI hai detto che lo volevi in regalo!
    me ne sono capitati anche alcuni con cui ho litigato che magari ti danno pure buca quando capiscono che non sono in regalo, e non si disturbano nemmeno ad avvisare e tu come un pirla che li aspetti a casa, ettecredo che poi diventi acida, lo divento anche io SI!
    il top è una che legge l’annuncio: cani figli di campioni, lei multi cac e bob gpe, lui campione di qua di la di su di giù,arrivato terzo anche all’ultima mondiale, genitori testadi displasia socializzati abiutati alla calma ai rumori ecc…svermianti vaccinati iscritti all’anagrafe libro in regalo…in effetti ho messo “adottabili dal…” nel senso, da quella data te lo puoi venire a prendere (ovviamente NON prima dei due mesi) mi chiama e mi fa, ma non son in regalo c’è scritto adottabili? ma ci sei o ci fai? no se vuoi ti pago io se vieni a prenderlo ma ti pare? non lo leggi tutto quello che c’è scritto? chiedimi uno sconto, ma in regalo…
    al che mi fa, ma io il cane non lo volevo comperare lo volevo adottare,e io certo, nobilissimo, guarda vai in canile è pieno di cani da adottare.e questa mi si comincia a scocciare e mi fa ma io volevo quelli… si ma tesoro quelli NON SONO IN REGALO è chiaro o no?ci ho speso un casino fra tempo fatica soldi ecc…e prechè mai dovrei regalarli? alla fine le ho sbattuto il telefono in faccia… boh, no davvero a volte mi chiedono se ci sono o ci fanno…

      • guarda, mi è rimata una cucciola che ormai ha 3 mesi passati, e forse sia pe rla razza poco conosciuta, per il fatto che ci sono anche altre cucciolate in giro, che per il fatto che siamo in luglio… non riesco a piazzarla. chiaro, che per darla via ora chiedevo un po’ meno che con gli altri, ma se devo “svnederla” perchè sennò non la prendono a qualcuno che la prende solo perchè costa poco piuttosto la regalo a qualcuno che la valorizzi come linea di sangue,o ad un amico che non sa nula della razza ma le piace e gli stabene di prenderla…
        la linea di sangue che sarebbe anche interessante, se a qualcuno interessass dato che appunto suo padre è arrivato terzo alla mondiale il nonno materno è famosisismo ecc… invece in italia sembra che certe cose non siano apprezzate, ne tantomeno la cura che ci metti per cui non puoi venederli a meno di tot, ne è apprezzato cos’hanno dietro.ti chiedono solo “quanto” senza nemmeno faticare a scrivere anche “costa”…e io in genere rispondo un po’ inacidita quando fanno così. qualcuno capisce e si spiega meglio qualcuno non risponde più…ma veramente mi fanno incavolare.
        ho dato una cucciola a metà prezzo ad una ragazza per cui quel tipo di cane era il suo sogno ma non aveva i soldi, piuttoato ad un bifolòco che l’avrebbe tenuta in un box a far la guardia ma mi pagava di più…
        ma se devo darla a metà prezzo a qualcuno che vuole un cane così ma basta che costi il meno possibile senza far ditinguo da doveviene e di chi è figlio…beh, allora piuttosto me la tengo…e di fatti è ancora qui… purtroppo.

  4. No non sei acida, certo è che a volte te le tirano proprio fuori dai denti 🙂

    Una domanda sulla sterilizzazione… dire ad un allevatore che si ha intenzione di sterilizzare l’animale può far abbassare la possibilità che l’allevatore acconsenta a vendermi il suo cucciolo?

    • dipende dall’allevatore. Personalmente non giudicherei un “candidato” da questo, anzi: è segno che una persona responsabile e informata. Una figlia della mia Cookie è stata sterilizzata perché la sua famiglia era sicura di non voler cuccioli, e hanno fatto benissimo IMHO. Anche, e soprattutto, per tutelare ulteriormente la salute della cucciola.

      • Irma, Dani, grazie delle risposte. Anche secondo me la sterilizzazione, se non si vogliono cucciolate, è un atto dovuto anche per la salute del cane. Mi era venuto il dubbio perchè anni fa ho visto il sito di un allevamento di gatti che imponeva da contratto di non sterilizzare gli animali e farli partecipare a tot expo, e mi chiedevo se questa cosa esistesse o fosse diffusa anche nel campo dei cani.
        Grazie.

        • c’è anche quello 🙂 quando si tratta di soggetti di altissima qualità l’allevatore di solito li ‘affida’ con un contratto particolare.. Di solito questo contratto prevede che il cane partecipi a certe expo e/o consegua certi titoli, che per un numero tot di cucciolate/monte venga tenuto a disposizione dell’allevatore ecc. I costi di tutto questo vengono ripartiti tra i due, mentre i costi delle cucciolate (monte esterne, viaggio, controlli, costi parto, cucciolata iscrizioni ecc) sono tutte a carico dell’allevatore. per questo ‘disturbo’ vengono pattuiti anche dei ‘rimborsi’ ma alla fine il cane diventa dell’affidatario che quindi si trova con un cane testato, magari campione e con già una progenie..

          • @Dani: be’, per “qualche” cane/cucciolo sì, è ovvio che possa succedere. Ma Silvia parlava, se non erro, di un allevamento che obbligava a non sterilizzare NESSUN gatto e a portarli tutti in expo: e non mi pare che questo avvenga in cinofilia. Almeno…io non l’ho mai sentito: poi non si finisce mai di imparare, eh! 🙂

          • Riciao ^_^
            come dice Valeria in quel caso veniva imposta la clausola di “non sterilizzazione e show” su tutti i cuccioli indiscriminatamente.
            Certo se dei cuccioli promettono un sacco bene sarebbe un peccato non sviluppare il loro potenziale e magari togliere ottimi geni dal pool della razza. Io in tutta coscienza preferirei un cucciolo di quelli che dici “è simpatico” (un po’ come coi ragazzi no… l’amica ti chiede “è figo?” e tu dici “mah è simpatico”) piuttosto che il cucciolo bellissimo sapendo che sprecherei il suo potenziale.
            Dall’altro lato mi spiacerebbe sentirmi dire “non avrai mai un qualsiasi mio cane” perchè metto le mani avanti dicendo che l’intenzione è la sterilizzazione. Ma mi conforta sapere che questo non pare costume diffuso. Forse anche l’allevamento in cui sono incappata io era solo un’eccezione, non so, ma da fan della sterilizzazione mi aveva turbata.
            grazie dei vostri pareri

  5. Carissima Valeria, ci siamo già accapigliate almeno 3 volte su vari argomenti e questioni, ma una cosa devo proprio dirtela spassionatamente: la tua simpatia è travolgente! A me stai simpatica un sacco proprio per la tua acidità….forse perchè una “discreta” acidità contraddistingue anche me e spesso anche a me il ph scende a picco.
    A questo articolo, a mio parere, non c’è nulla da aggiungere, personalmente, in particolare in questo caso, rivolgo un forte plauso alla tua acidità
    Colorata giornata a tutti

  6. Forse sei acida tu perché in Italia manca l’ABC della consapevolezza e del buon senso cinofilo. Una cosa non esclude l’altra. Purtroppo e’ un male l’acidità che accomuna i veri amanti dei cani. Trovarsi tutti i giorni a che fare con l’ignoranza, l’arroganza e l’incapacità di certe persone e’ davvero dura. Beata te che almeno resti li a combattere e non rinunci. Cosa fare? Informare partendo dai bambini. Da li non ci si scappa. Ed essere ottimi cinofili noi stessi. Un vecchio acido. Ora son scappato all’estero dove per fortuna va un po’ meglio.

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